Perché dopo una separazione ti senti una cacca?

Separazione: che cosa aspettartiArgomento tosto quello di oggi, la separazione. Forse non ci crederai, ma la nostra vita è piena di esperienze di separazione. Separazione dalla mamma il primo giorno di scuola o di scuola materna, separazione dai compagni alla fine delle elementari, delle medie o delle superiori, separazione dagli amici quando si concludono alcuni cicli di vita e ne iniziano altri. E anche separazioni da luoghi e da oggetti. Ovviamente qui e adesso parliamo della separazione che pone fine a una storia d’amore, non importa che sia lunga o breve, o che sia un matrimonio oppure no.

"L’amore che poté morire non era amore.Berthold Auerbach
"

La separazione che avviene dopo un matrimonio o dopo una lunga convivenza (che magari ha visto anche la nascita di figli) è l’esempio più significativo di separazione, il più “grande” e il più “forte” e include in sé tutte le caratteristiche di un distacco, alla loro massima potenza. Quando si tratta di relazioni meno “impegnative” (che per esempio non hanno comportato la convivenza dei due partner) la separazione può essere vissuta con intensità più o meno forte ed è caratterizzata comunque da tutti i fenomeni che ci sono in una separazione successiva a un matrimonio o a una convivenza di tipo matrimoniale.

“Scusa Ilaria, perché mi fai tutta questa lunga premessa?” tu chiederai. E io ti rispondo che ti faccio questa lunga premessa perché è importante che tu legga tutto l’articolo, anche se non sei stata sposata o non hai avuto lunghe convivenze. Parlerò infatti di temi molto utili per te, per la tua storia d’amore attuale e futura.

Separazione: una storia vera

Due giorni fa ho avuto un’importante conversazione con una lettrice, che qui chiamerò Manuela. Quando io parlo con le mie clienti di coaching o con le mie lettrici ricevo spesso delle illuminazioni. Per questo io sono estremamente grata a chi mi segue, a chi legge, a chi mi scrive: è dallo scambio tra noi che nascono le soluzioni più efficaci.

Manuela era piuttosto giù e mi ha detto che si sentiva una “cacca”. Io quella parola – “cacca” – a dir la verità non l’avevo mai sentita prima ;) e siccome lei me l’ha fatta scoprire, le ho chiesto il permesso di utilizzarla. Lei me lo ha dato e io ora la uso. Spero che questa parola non ti dia fastidio. Non so se tu sai che cosa vuol dire “cacca”. Ma probabilmente riesci a capirmi. Non so nemmeno se sai che cosa significa “sentirsi una cacca”, ma sono sicura che anche in questo caso riesci a capirmi.

Manuela è una giovane donna – giovanissima! – di 38 anni che ha già dei figli e si sta separando dal marito. Manuela si è sposata molto giovane (tra i 20 e i 25 anni) e i suoi bimbi sono grandicelli. Attenzione 1: quando ci siamo parlate Manuela si sentiva una cacca a causa della separazione. Attenzione 2: l’iniziativa della separazione l’ha presa lei. Interessante vero? Ma se hai vissuto una separazione dopo una storia importante, sai bene che questa apparente contraddizione ha molto senso.

Lei ha dato il primo impulso alla separazione perché dopo molti anni si è accorta che il marito proprio non era in grado di andare incontro ai suoi bisogni. A Manuela era venuto anche il sospetto che il marito avesse un’altra donna. In effetti al momento il marito ha un’altra donna, dalla quale aspetta un bimbo. Le procedure della separazione vanno avanti etc etc.

Sottolineo un dato importante: Manuela è una donna di straordinaria umanità – mi ha toccato il cuore, per molte ragioni -, ha una grande intelligenza e una grande vitalità (lei adesso queste cose non le riesce molto a percepire, ma saltano all’occhio). Ha anche delle capacità pratiche, un buon lavoro, è una mamma amorevole. Una donna alla quale non manca niente per vivere una vita grandiosa e felice. E anche per sedurre un uomo. Questo noi lo sappiamo – io e te che ci stiamo riflettendo in questo momento -, perché le capacità e le possibilità negli altri riusciamo a vederle. Manuela non riesce ancora a esserne consapevole. Quando ci riuscirà – e ci riuscirà! – si salvi chi può.

Separazione e autopercezione di escremento

A dirla tutta, la storia di Manuela è molto simile a quella di centinaia, probabilmente migliaia di donne. Ci si sposa in età giovanile, senza grandi esperienze e con sogni immensi e bellissimi progetti. Si dà tutte se stesse al marito e poi ai figli, se arrivano. A un certo punto ci si accorge che manca qualcosa. In questo caso ci si accorge, dopo un po’ di tempo, che l’uomo che si ha al proprio fianco non è quello giusto. Ma questa scoperta avviene dopo molte sofferenze, dopo tante frustrazioni che si sono prolungate nel tempo. Tant’è che la decisione di separarsi nasce dall’esasperazione, dalla disperazione, dall’esaurimento. Anche se è la decisione migliore possibile. Anzi, è la madre di tutte le decisioni, quella che permette a tutte le nuove opportunità di presentarsi, e che permette anche di costruire il proprio futuro e di creare la propria vita, vera, autentica.

E allora, perché dopo una separazione molte donne si sentono una cacca? Perché tu ti senti una cacca?

Ti senti una cacca perché hai subito un processo di trasformazione in negativo che ha una potenza quasi incommensurabile. Se ci pensi bene dipende dal susseguirsi di fasi diverse, che corrispondono a stati emotivi – potentissimi – diversi tra loro. Sono stati emotivi così potenti che hai la sensazione che abbiano modificato il tuo vero essere. Ma non è vero, anche se ti sembra! Il tuo vero essere è li pronto a ripartire appena ti ricarichi.

Le 7 fasi emotive che hai sperimentato finora

1)      C’è la fase dell’innamoramento, del riconoscimento di un compagno come il “proprio compagno” e dell’investimento emotivo in un sogno/progetto che è la vita insieme ed è anche e soprattutto la propria vita. Questo è importantissimo e molto forte: in questa fase le energie, i pensieri, le fantasie e l’”immaginazione” sul futuro che ti attende giocano un ruolo fondamentale.

2)      C’è la fase della messa in opera del progetto e del coinvolgimento totale e totalizzante: ok, si parte, iniziano i lavori. Ci si sposa, si va a convivere. Vai con l’investimento di fisico e mentale a fare, realizzare, risolvere eventuali difficoltà. Il tutto prende grandi energie non solo emotive, ma anche pratiche: organizza, cucina, pulisci, trova punti d’incontro con il partner, costruisci una vita insieme. Una bella sfida.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

3)      C’è la fase delle difficoltà, del bagno di realtà e della perseveranza: ok il progetto è partito, ha richiesto un sacco di investimento e di energia. Ma non è proprio come te l’aspettavi. Non importa, tu fai spallucce e te ne freghi, vai avanti a testa bassa, convinta che il tuo sogno e il tuo progetto contino più di tutti e di tutto. Perseveri, sicura che la tua dedizione, il tuo impegno e il tuo sacrificio ti portino dove vuoi andare. Anche se non sai più di chi è davvero il progetto al quale stai lavorando.

4)      L’avvilimento: è un fenomeno estremamente bastardo, perché si insinua in ogni angolo della tua relazione e della tua vita in modo lento e insesorabile: le cose non girano proprio e tu non vuoi accettarlo. Nel contempo cominci a trascurare te stessa e la tua vita. Non curi più il tuo aspetto e la tua persona e nemmeno la tua anima, rinunci a te per fare spazio agli altri (compagno, figli,), magari ingrassi o dimagrisci eccessivamente (la tua tristezza e la tua delusione la devi pur mettere da qualche parte). Cominci a non dormire etc etc.

5)      La mancanza di amore. A quel punto, quando già sei a un buon grado di cottura, la distanza tra te e il tuo compagno si fa gigantesca. Lui non è l’uomo giusto (e questo fatto non è  colpa di nessuno, né tua, né sua) e quindi non riesce a supportarti, a sostenerti, a darsi da fare. Anzi, magari si rivela un po’ stronzo e per giustificare e dare logica a quel che sta succedendo, lui dà la colpa a te. Ti fa sentire inadeguata, non all’altezza, magari poco attraente e poco affascinante. Ti lascia spesso sola. Si dedica a se stesso e non a te. Ti fa mancare amore. E questo ti fa stare malissimo.

6)      Il riscatto del buon senso, della vitalità e della speranza: arriva proprio quando sei disperata, per paradosso. In fondo al tuo cuore sai e ti dici: “Accidenti, ma così non posso mica andare avanti! Posso, voglio e mi merito di meglio.” Siccome sei una donna intelligente, prendi l’iniziativa per la separazione.

La mazzata finale e la sorgente di possibilità

Attenzione, a questo punto, fermiamoci a riflettere: è ovvio che alla fase 6) le tue energie emotive e anche fisiche sono esaurite, addirittura sotto lo zero termico, ne hai poche, pochissime. Il fatto è che la fase 6) è la più delicata, quella che richiede più forza e più energia, proprio nel momento in cui, invece, tu, di forza e di energia ne hai meno (hai presente tutto quello che hai fatto finora, te ne rendi conto?). E’ in questa fase che devi decidere, spingere, prendere in mano la situazione. E’ in questa fase che devi prendere in mano la tua vita. E magari andare dall’avvocato, parlare con il giudice, lo psicologo etc. O spiegare la faccenda ai tuoi, ai suoi, agli amici e ai colleghi. Ufff… Ed è in questa momento che si passa alla fase sette…

7)      La mazzata finale: la separazione vera e propria. Per quanto tu l’abbia voluta o comunque sappia che è la cosa giusta da fare per te, il momento in cui ti separi davanti al giudice o in cui lui se ne va di casa o decidete di non vedervi più (in tutte le varianti possibili e immaginabili) ha un significato simbolico profondo, che non può che essere percepito emotivamente come un colpo di grazia alla tua energia e alla tua autostima.

In sintesi: il sentirsi una cacca dopo una separazione, è la fase finale di un lungo processo, magari durato anni, in cui tu hai vissuto intense emozioni, hai impiegato energie e messo a dispozione risorse in un progetto che poi non si è compiuto come tu avresti voluto.

E ora dopo tutto questo gran parlare di sentirsi una cacca, dove andiamo? Ci fermiamo a riflettere sul fatto che questa separazione, questa fine è, di fatto, un grandioso nuovo inizio. Qualcosa che, qualsiasi sia il tuo punto di partenza, ti permette, finalmente di realizzare te stessa. Più forte e più bella di prima.

Anche se avrei voluto continuare, oggi mi fermo qui: il messaggio importante di questo mio articolo è che tu comprenda le profonde ragioni per cui ti senti uno straccio dopo la fine di una storia. Non sono scuse o giustificazioni. E’ un dato di fatto. La presa di coscienza di essere legittimamente e logicamente in un momento di grande debolezza deve essere un elemento che ti aiuta a valorizzare te stessa, il tuo presente e anche il tuo passato. Ed è essenziale per costruire il futuro che vuoi. In un prossimo articolo continuiamo.

Fammi sapere se il tema ti interessa e se vuoi che approfondiamo. Raccontami la tua esperienza.

Lasciami il tuo commento, è importante.

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447 Commenti

  1. Avatar di Alex

    Alex 12 anni fa (19 Maggio 2013 11:18)

    Io non ho chiuso un matrimonio ma una convivenza, e nemmeno di anni, di due mesi, dopo un rapporto di un anno e mezzo molto appassionato nel bene e nel male, in cui ogni caduta portava ad un passo avanti finchè invece si è arrivati a cadere e basta. Successivamente non sono più stata fidanzata e ogni uomo che ho incontrato mi ha deluso in modi inaspettati. Ho imparato ad avere pazienza e a dare tempo al tempo, perchè è solo il tempo a svelare i veri intenti delle persone. Purtroppo spesso ci si basa sulle potenzialità delle persone senza riuscire a vedere che nella realtà non ci corrispondono e non hanno interesse a farlo. Prendersi tempo per conoscere bene qualcuno, mantenendo la "freddezza" nel valutare le situazioni è per me una delle opportunità per giungere alla comprensione delle reciproche esigenze.
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  2. Avatar di Tina

    Tina 12 anni fa (19 Maggio 2013 11:44)

    Quando ho lasciato il mio compagno mi sono sentita rinascere, non una cacca!!!!!!!!!!
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  3. Avatar di silvia

    silvia 12 anni fa (19 Maggio 2013 11:52)

    E quando invece si ama tanto la persona che si ha accanto, la si sente così vicina e simile a noi, ma poi piano piano dentro di te ci sono come dei sentori che mettono in dubbio tutto? Quando "senti" (come un istinto dentro di te) che lui non sarà all'altezza di sostenerti quando avrai dei figli? quando a volte lo percepisci ancora troppo immaturo per accollarsi serie responsabilità? quando vorresti che fosse più "sveglio" anche in molte faccende pratiche, perchè tu magari sei stanca e vuoi lasciare a lui il compito di sbrigare alcune cose, ma lui quasi non se ne accorge? Però lo ami, anche dopo un anno e nonostante aver scoperto vari difetti o mancanze, lo ami...ma hai questi sentori, questi istinti che davvero ti scuotono. Come si fa? E' molto difficile e faticoso..
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  4. Avatar di Fabio Sangiorgi

    Fabio Sangiorgi 12 anni fa (19 Maggio 2013 11:55)

    Ciao, due riflessioni, confermo che non bisogna ne essere sposati ne convivere per soffrire per la fine di un amore in modo molto intenso e lacerante. A volte penso che quando si dice, io amo la mia partner forse non e' proprio cosi'. Mi spiego, se per amore si intende il bene dell'altra persona al di sopra di ogni altra cosa, si dovrebbe accettare quando poi questa persona decide che e' finita. Invce non e' cosi'. Ma allora non era amore verso di lei, ma piuttosto amore verso se stessi di legare anoi la persona che ci fa stare bene, sperando che lei stia bene ma senza che cio' ia la priorita'. Insomma alla fine forse l'amore e' piu' un esigenza personale di star bene ed essere amati che del contrario. Boh, che ne so' puo' essere che mi sbaglio comunque.
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  5. Avatar di Anna

    Anna 12 anni fa (19 Maggio 2013 12:26)

    ci si sente di merda anche se la "storia" (le virgolette sono importanti perché non si tratta certo di una relazione stabile) finisce perché lui è un emertio bastardo della peggior specie, di quelli che fanno le sviolinate via pc e poi dal vivo hanno comportamenti strani e scostanti ma a ciclo alternato. ci si sente di merda nel vedere che il bastardo sta trescando con altra tizia ma nega l'evidenza. ci si sente di merda perché il bastardo si è tirato indietro adducendo motivazioni del ca**o (mi autocensuro perché non so se l'uso di certi termini sia ammesso in questo spazio) e comportandosi in maniera tale da offendere la mia intelligenza. ci si sente ancor più di merda perché, benché sia passato del tempo (i rapporti si sono chiusi bruscamente e malamente per mio volere, lo scorso ottobre), la rabbia verso quest'individuo è ancora presente e non importa che la tresca precedente sia (pare) conclusa, niente, gli auguro le peggio cose: la solitudine e il non riuscire a levarsi dalla testa la sua ex con cui era stato per molti anni. Un bel quadretto, non c'è che dire.
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  6. Avatar di patty

    patty 12 anni fa (19 Maggio 2013 12:47)

    Ilaria grazie per tutto quello che scrivi! Hai la capacità di estrapolare quello che sentiamo dentro, io sono quella donna disabile che ti ha scritto tempo fa... il mio Amore non viene più da tre mesi... senza spiegazioni... e io mi sento una cacca. E' duro andare avanti adesso, per me non ci saranno altre storie, lo so, la mia situazione è molto particolare, so solo che il tempo è medico e prima o poi "guarirò"...
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  7. Avatar di alepat68

    alepat68 12 anni fa (19 Maggio 2013 12:52)

    Ciao, ho vissuto tutto questo, sono felicemente separata ed ho due bambini di 7 e 4 anni. Dico felicemente perche' la mia coscienza e' pulita. Ho fatto tutto quello che potevo per la famiglia che IO ho poi voluto disfare. E' stata in pratica una eutanasia. Ho vissuto per filo e per segno tutti i punti descritti da Ilaria tranne il punto 4 - non mi sono mai sentita avvilita e tranne il momento postumo in cui ci si sente una cacca. Non e' mai successo: sono sempre stata conscia delle mie azioni, delle mie scelte, del mio valore, dei miei limiti. Sicuramente sono anche stata fortunata, perche' sono circondata da una rete di affetto, costituita dalla mia famiglia e dai miei amici, che mi hanno aiutato moralmente e materialmente. Sono anche fortunata perche' ho un lavoro che mi rende padrona della mia vita e che mi pernette di provvedere ai miei bambini. Gioco bene le mie carte, ma sono anche carte buone. La fine di un amore della vita, che sia convivenza o matrimonio, la fine di una famiglia NON E' la fine della vita ma di una parte di essa: bisogna saperla riconoscere, rassegnarsi costruttivamente ed andare avanti, perche' la vita e' anche molto altro. Ho sofferto: rabbia, odio e violenze. Ora la liberta' e l'amore per me stessa e per i miei bambini, il mio anelito alla pace hanno lavato tutto. Possiamo contribuire alla vita, ma non ne siamo padroni. Possiamo amarla senza riserve pero', senza pretendere che si pieghi ai nostri desideri.
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  8. Avatar di Eleonora

    Eleonora 12 anni fa (19 Maggio 2013 13:19)

    Dopo 7 anni di relazione, un mese prima di andare a vivere insieme, mi dice che non mi ama più da due anni e mezzo (se avesse un'altra non lo so, ma voglio credere e sperare di no). Sono passati più di due anni, ho avuto anche un'altra storia (naufragata dopo pochissimi mesi perché non ero innamorata e perché lui era quasi psicopatico) e mi son ritrovata all'estero da sola. Rinata? In un certo senso sì, ma anche tanto delusa dagli uomini. All'alba dei 29 anni mi sembra che ormai il mio tempo sia scaduto e che non ne valga più la pena. Non riesco a fidarmi e penso non ce la farò mai...
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  9. Avatar di Diana

    Diana 12 anni fa (19 Maggio 2013 14:15)

    Ho vissuto anch'io la fine di una storia con chilometri di rimpianti che vedevo ogni volta che riguardavo il percorso fatto. Ho avuto poi la brillante 'idea di mettere per iscritto le mie sensazioni proprio quado mi trovavo nell'occhio del ciclone.Una di quelle pagine recitava: "Lui sarà uno dei più grandi rimpianti della mia vita. (...) Ma so che è la cosa giusta da fare e un giorno sarò felice della mia scelta". Una sola pagina,dove ho fuso emotività (rimpianto e quindi senso di inadeguatezza) e razionalità (che in fondo era ciò che pensavo realmente). Bella come unione,vero?
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  10. Avatar di wendy

    wendy 12 anni fa (19 Maggio 2013 15:29)

    Si è cacca quando si accetta di stare con una persona pur accorgendosi di non amarla più, per quieto vivere o per i figli. Si è cacca quando l'autostima è talmente sotto le scarpe tanto da perdere l'identità di persona. Non si è cacca quando si prende consapevolezza della propria condizione e si affronta tutto con la scelta coraggiosa di essere autentici in ogni frangente e di non mentire o tradire più se stessi. Certi passaggi sono dolorosi e faticosi, ma non si torna indietro sui passi fatti. Questo ho capito.
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  11. Avatar di Paolaquellavecchia

    Paolaquellavecchia 12 anni fa (19 Maggio 2013 15:37)

    Io sono la figlia di una donna che ha scelto la separazione dopo oltre 40 anni. E non mi sono mai sentita così orgogliosa di mia madre e così vicina a lei come in questo momento di riscatto!!! Avessi compreso prima certe cose, l'avrei incoraggiata in quel senso come ho fatto ora. Per quanto non fossero fatti miei, ho sentito (me lo chiedeva) di rassicurarla che era ora che pensasse a sé stessa. E' stato molto difficile per una persona della sua generazione e mentalità, con le sue insicurezze e la vecchiaia che avanza. Aveva altri sogni e ora fatica ad averne di nuovi. Si sente in colpa con sé stessa e anche con i flgli, che sono cresciuti in un ambiente famigliare problematico. Anche perché se io capisco e sostengo, mio fratello fa ben altro, ancora nella fase di recriminazione verso i genitori. D'altra parte la situazione non è facile per nessuno e siamo tutte persone in estrema difficoltà, con le proprie debolezze che portano anche a farsi e fare del male. Spero che mio padre risolva i suoi problemi personali e mia madre i suoi. Da questi problemi nasce oltre 40 anni fa un'unione infelice. Speriamo che la separazione porti con sé anche la riflessione e la soluzione su alcuni di questi problemi. Per stare meglio tutti. Non alcun dubbio che la scelta della separazione sia quella corretta, la stessa che io ho preso tante volte in vita mia senza mai pentirmi e sempre giovandomene. Nella vita si sbaglia anche, per tanti motivi... non c'è da sentirsi cacche, solo esseri umani.
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  12. Avatar di Rossana76

    Rossana76 12 anni fa (19 Maggio 2013 16:15)

    @paolaquellavecchia Mi piaci un sacco. :-) Pur nella difficoltà data dallo strappo di una separazione, hai una mamma fortunata .
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  13. Avatar di Tony

    Tony 12 anni fa (19 Maggio 2013 17:01)

    complimenti per l' articolo Ilaria, molto interessante. leggo spesso anche i commenti, che più che commenti sono delle riflessioni profonde o esperienze vissute dai lettori che si riconoscono in ciò che scrivi, questo è veramente bello, il rapporto di fiducia che hai creato,vero e proprio feeling. Sollevo solo una piccola "critica" formulata sotto forma di domanda , secondo te non si parla di relazioni osservate più dal punto di vista femminile che da quello maschile? a mio avviso non si trattano argomenti in modo universale. é un giudizio relativo, non voglio criticare il tuo operato ma semplicemente capire a chi sono indirizzati gli articoli, se anche all' uomo possono risultare utili. Se si, in che modo? Saluti, e Buon lavoro Tony
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 12 anni fa (19 Maggio 2013 17:19)

      Caro Tony, grazie per il tuo commento, per i complimenti e per la domanda. Questo blog originariamente è nato con l'idea di occuparsi di relazioni e di rivolgersi sia agli uomini, sia alle donne. Poi si è evoluto e si è orientato in particolare alle donne: questo permette a me di essere più specifica e più puntuale nei contenuti che propongo. Non solo: i riscontri del pubblico sono stati molto positivi. Di sicuro in futuro verranno maturati altri cambiamenti: il blog cresce, il numero dei lettori cresce, io stessa e le lettrici cresciamo e le esigenze di tutti noi si modificano. Il fatto che al momento io mi rivolga alle donne non significa che non abbia ben presente l'"altra metà del cielo", anzi, ce l'ho ben presente. Ritengo che gran parte di quanto scrivo o ho scritto sia molto utile anche agli uomini. Tu puoi valutare da solo se e come il mio materiale può esserti utile. Io credo possa esserti utile per comprendere meglio la psicologia femminile, gli eventuali comportamenti non utili di uomini e donne, le aree di miglioramento e i modi per migliorarsi.
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  14. Avatar di Aleale83

    Aleale83 12 anni fa (19 Maggio 2013 19:16)

    Io ho 28 anni. Non sono sposata, ma ho avuto una storia di 12 anni con un uomo più grande di me di 11. Convivevamo. Avevamo dei problemi da qualche tempo e quando lui ha trovato un altra è finita. Mi sono ripresa bene anche se la storia è durata 12 anni ed era la mia unica esperienza , anche perché dopo i primi due mesi di differenza ho capito che era molto meglio anche per me. I problemi li ho avuti dopo. Dopo 3 mesi mi sono infatuata di un amico che avevo da poco conosciuto. L'ho aspettato per tanto tempo senza dirgli i miei sentimenti, lui all'inizio era fidanzato, poi si è lasciato, ma ha continuato un tira e molla con la ex per un anno. Intanto io ad aspettare ed illudermi senza che lui sapesse nulla di quanto mi piacesse. Poi forse l'ha capito e ha cominciato a non farsi più sentire . Poi due mesi da li lascia definitivamente dalla ex e si fa sentire . Io penso che sia fatta e invece rifiuta i miei inviti ad uscire e si fa sentire solo quando pare a lui. Alla fine decido di chiudere ogni rapporto di amicizia perché continuavo a pensarci ed illudermi da quasi un anno e mezzo e ci stavo troppo male. Con lui non c'è mai stato nulla, forse ha capito che mi piaceva tanto più che non mi faccio sentire . L'ultima volta non gli ho risposto ad un messaggio e deve aver capito perché ora anche lui non mi scrive più . Ma non potevo continuare ad illudermi e a stare male tanto più che lui aveva più comportamenti da conoscente....era difficile anche avere un amicizia con lui. Non ce la facevo più ad aspettare. Anche se si è lasciato da poco con la ex se avesse avuto un interesse anche solo di amicizia di sarebbe dovuto far avanti. A parte questa mia fissazione io in questo anno è mezzo da single ho fatto fatica a conoscere ragazzi. Non ho mai avuto nessuna storia, nemmeno avventure. Solo qualche uscita. L'ultimo conosciuto ad uno speed date prima mi propone di vederci poi non si fa sentire e quando gli scrivo io non mi risponde..... Io sono molto timida , però penso che sia difficile riuscire a conoscere uomini. Avrei molta voglia di conoscere e uscire con qualcuno , ma non so come possa capitare
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  15. Avatar di Eleonora

    Eleonora 12 anni fa (19 Maggio 2013 20:21)

    ANNA:DIMENTICA,SE PUOI.CE NE SON TANTI DI BASTARDI,COSì.....L'IMPORTANTE ORA è SAPERLI RICONOSCERE.SON SOLO VILI. IN TUTTO.TRANQUILLA :)
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  16. Avatar di Camomilla

    Camomilla 12 anni fa (19 Maggio 2013 21:46)

    ciao Ilaria, articolo molto interessante. Io credo che quando una storia finisce sia un po' come un lutto. Il dolore sembra immenso ma alla fine si supera. Io dopo quasi 5 anni mi trovo sola, dopo un amore bellissimo ma che negli ultimi tempi era diventato molto tormentato. Tre giorni prima mi chiede se resteremo insieme per l'eternità, tre giorni dopo è spaventato da un impegno serio tipo la convivenza. Lui ha sempre dato la colpa a me, al mio trascurarmi fisicamente, al mio non avere un lavoro, al mio non accettare l'invadenza della sua famiglia (in particolare la madre, che sembrava in costante competizione con me - pensa che lui le ha anche regalato fiori per S. Valentino!!! e voleva portarla in vacanza con noi). Poi la presa di coscienza: non ero io quella sbagliata ma lui. Non io quella insicura ma lui che non ancora taglia il cordone con la mamma e che nella vita con un lavoro a tempo indeterminato si definisce precario e instabile per fare un passo verso un impegno serio. Non sono io la pazza perchè chiedo un impegno a due e non sono io l'inadeguata in un mondo in cui la disoccupazione giovanile è ai massimi livelli di sempre. Insomma c'ho messo un po' a capire che fondamentalmente aveva minato profondamente la mia autostima. C'è una cosa che vorrei far notare, spesso noi donne abbandoniamo le amicizie quando siamo in coppia o coltiviamo amicizie come coppia. Questo è sbagliato perchè se la storia finisce noi restiamo sole mentre spesso gli uomini si accontentano di un'amicizia superficiale per svagarsi e farsi 4 chiacchere. Ma allora mi domando, quando ci ritroviamo sole e senza lavoro (quindi senza colleghi) che si fa per riprendere la vita relazionale e cominciare pian piano a fare nuove amicizie adeguate a noi?? Grazie.
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  17. Avatar di Onnlybrina

    Onnlybrina 12 anni fa (19 Maggio 2013 22:06)

    Io ho una storia molto simile a quella di Grace, e leggerla mi ha colpito e allegerito insieme, perchè quando mi è successo di sovrapporre un lutto ad un altro, in un crescendo di sofferenza che mi ha lasciato sbigottita per mesi, mi sono anche sentita un'aliena, la persona più sola ed estranea al mondo. E' passato del tempo, adesso ho un grande desiderio di un grande nuovo amore, ma sempre più mi convinco che dev'essere l'amore giusto, che come dice Ilaria deve essere scelto e non capitare, come nessun sogno, nessun desiderio capita "per caso" che si realizzi. E nel frattempo, ci sono mille modi e tempi per dare amore a sè e agli altri. Buon tutto a tutti voi, e in bocca al lupo per ciò che cercate
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  18. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 12 anni fa (19 Maggio 2013 22:37)

    @ Onnlybrina: hai ragione e hai centrato il punto. Molto spesso il rischio di sovrapporre un lutto a un altro lutto è molto alto. E poi hai sollevato un'altra questione importante, la sensazione di sentirsi un'aliena, tale è il livello di solitudine che si prova, dato che gli altri intorno non capiscono. Grazie per queste riflessioni che anch'io vedro' di rielaborare e approfondire in nuovi articoli.
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  19. Avatar di Marika

    Marika 12 anni fa (20 Maggio 2013 0:15)

    Leggendo il bellissimo articolo di Ilaria, e poi tutti questi commenti, risulta evidente che le convivenze, in generale, non sono mai una passeggiata per nessuno. Per quel che mi riguarda mi reputo fortunata, non avendo mai avuto rimpianti per le scelte fatte. Io non potrei mai stare a lungo con qualcuno che mi fa soffrire. Quindi il mio motto è: la persona giusta è quella che ti farà sentire gioiosa, che ti metterà di buon umore, che ti farà sentire rilassata, che non ti creerà disagio o stati d'ansia, che ti farà sentire cento volte meglio di come ti sentiresti quando sei da sola. Troppe cose tutte insieme? Eppure è tutto sincronico quando incontri qualcuno perfettamente "compatibile". La cosa più importante è proprio la compatibilità. Volersi tanto bene e poi essere "incompatibili" porta tanta sofferenza da ambo le parti. Qualcuno potrebbe mai bere un caffè con il sale e sentirsi appagato? Nààà... troppo incompatibile! Concordo con chi sostiene che occorra del tempo, tanto tempo, per smaltire ed elaborare una ferita dell'anima così profonda come quella lasciata da una relazione finita male. Le relazioni, credo, siano davvero la cosa più difficile nella vita. Per questo è importantissimo e basilare che esista una forte compatibilità. La compatibilità rappresenta le fondamenta, senza le quali nessuna costruzione potrebbe stare in piedi a lungo. Ad ogni modo, gli stravolgimenti di vita si accompagnano sempre a una nuova rinascita, un salto quantico, un'evoluzione profonda del proprio essere. Le persone forse non sono nè giuste, nè sbagliate, ma semplicemente possono cambiare nel tempo ed è naturale sia così. Tutti noi cambiamo. Ogni cellula del corpo si rinnova costantemente, quindi perchè meravigliarsi se un bel giorno non riconosciamo più il nostro partner? Spesso, quando il cambiamento avviene è perchè siamo proprio noi ad essere cambiati per primi (anche se possiamo non esserne consapevoli). Forse la missione che avevamo con una determinata persona si è conclusa, o forse c'è qualcun'altro che ha davvero bisogno di noi, o vicerversa. Ogni relazione è "ciclica", va quindi saputa rinnovare, ma se ciò non fosse più possibile andrebbe allora lasciata andare, senza inutili incaponimenti che alla fine creano solo sofferenza. E' il bisogno di staticità che ci inchioda e non ci fa muovere un muscolo, perchè ci dà sicurezza, ci fa sentire eterni, ci fa sentire "protetti". Ma niente di ciò che vive nell'universo sembra essere "statico". Meglio dunque seguire l'onda degli eventi con la fiducia nel cuore che ad ogni fine seguirà un nuovo inizio, e che nessuno è mai solo in realtà.... Tutto ciò che ci accade non può essere qualcosa di "casuale" e lo capiamo bene quando guardiamo meglio dentro di noi, scorgendo tutti quei fili misteriosi che collegano gli eventi. :)
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  20. Avatar di ELI

    ELI 12 anni fa (20 Maggio 2013 10:23)

    @Ilaria,Antonella,Rossana Grazie per l'incoraggiamento Spero presto, (ormai è passato un tempo che ritengo sufficiente per me _2 anni e mezzo dalla dipartita del mio amato) di poter dire e condividere con voi una bella esperienza. In realtà mi sento pronta, senza fretta..ma proprio ieri pensavo " mi ritengo una donna in gamba, dolce romantica energica sorridente. Posso ancora rendere felice un uomo e permettere che lui mi renda altrettanto felice. Lo merito. Lo voglio. Mi concederò a chi sa davvero sa' apprezzarmi e sappia costruire assieme un unione appagente per entrambi." Un abbraccio a tutti e tutte voi :)
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