Argomento tosto quello di oggi, la separazione. Forse non ci crederai, ma la nostra vita è piena di esperienze di separazione. Separazione dalla mamma il primo giorno di scuola o di scuola materna, separazione dai compagni alla fine delle elementari, delle medie o delle superiori, separazione dagli amici quando si concludono alcuni cicli di vita e ne iniziano altri. E anche separazioni da luoghi e da oggetti. Ovviamente qui e adesso parliamo della separazione che pone fine a una storia d’amore, non importa che sia lunga o breve, o che sia un matrimonio oppure no.
"L’amore che poté morire non era amore.Berthold Auerbach
"
La separazione che avviene dopo un matrimonio o dopo una lunga convivenza (che magari ha visto anche la nascita di figli) è l’esempio più significativo di separazione, il più “grande” e il più “forte” e include in sé tutte le caratteristiche di un distacco, alla loro massima potenza. Quando si tratta di relazioni meno “impegnative” (che per esempio non hanno comportato la convivenza dei due partner) la separazione può essere vissuta con intensità più o meno forte ed è caratterizzata comunque da tutti i fenomeni che ci sono in una separazione successiva a un matrimonio o a una convivenza di tipo matrimoniale.
“Scusa Ilaria, perché mi fai tutta questa lunga premessa?” tu chiederai. E io ti rispondo che ti faccio questa lunga premessa perché è importante che tu legga tutto l’articolo, anche se non sei stata sposata o non hai avuto lunghe convivenze. Parlerò infatti di temi molto utili per te, per la tua storia d’amore attuale e futura.
Separazione: una storia vera
Due giorni fa ho avuto un’importante conversazione con una lettrice, che qui chiamerò Manuela. Quando io parlo con le mie clienti di coaching o con le mie lettrici ricevo spesso delle illuminazioni. Per questo io sono estremamente grata a chi mi segue, a chi legge, a chi mi scrive: è dallo scambio tra noi che nascono le soluzioni più efficaci.
Manuela era piuttosto giù e mi ha detto che si sentiva una “cacca”. Io quella parola – “cacca” – a dir la verità non l’avevo mai sentita prima ;) e siccome lei me l’ha fatta scoprire, le ho chiesto il permesso di utilizzarla. Lei me lo ha dato e io ora la uso. Spero che questa parola non ti dia fastidio. Non so se tu sai che cosa vuol dire “cacca”. Ma probabilmente riesci a capirmi. Non so nemmeno se sai che cosa significa “sentirsi una cacca”, ma sono sicura che anche in questo caso riesci a capirmi.
Manuela è una giovane donna – giovanissima! – di 38 anni che ha già dei figli e si sta separando dal marito. Manuela si è sposata molto giovane (tra i 20 e i 25 anni) e i suoi bimbi sono grandicelli. Attenzione 1: quando ci siamo parlate Manuela si sentiva una cacca a causa della separazione. Attenzione 2: l’iniziativa della separazione l’ha presa lei. Interessante vero? Ma se hai vissuto una separazione dopo una storia importante, sai bene che questa apparente contraddizione ha molto senso.
Lei ha dato il primo impulso alla separazione perché dopo molti anni si è accorta che il marito proprio non era in grado di andare incontro ai suoi bisogni. A Manuela era venuto anche il sospetto che il marito avesse un’altra donna. In effetti al momento il marito ha un’altra donna, dalla quale aspetta un bimbo. Le procedure della separazione vanno avanti etc etc.
Sottolineo un dato importante: Manuela è una donna di straordinaria umanità – mi ha toccato il cuore, per molte ragioni -, ha una grande intelligenza e una grande vitalità (lei adesso queste cose non le riesce molto a percepire, ma saltano all’occhio). Ha anche delle capacità pratiche, un buon lavoro, è una mamma amorevole. Una donna alla quale non manca niente per vivere una vita grandiosa e felice. E anche per sedurre un uomo. Questo noi lo sappiamo – io e te che ci stiamo riflettendo in questo momento -, perché le capacità e le possibilità negli altri riusciamo a vederle. Manuela non riesce ancora a esserne consapevole. Quando ci riuscirà – e ci riuscirà! – si salvi chi può.
Separazione e autopercezione di escremento
A dirla tutta, la storia di Manuela è molto simile a quella di centinaia, probabilmente migliaia di donne. Ci si sposa in età giovanile, senza grandi esperienze e con sogni immensi e bellissimi progetti. Si dà tutte se stesse al marito e poi ai figli, se arrivano. A un certo punto ci si accorge che manca qualcosa. In questo caso ci si accorge, dopo un po’ di tempo, che l’uomo che si ha al proprio fianco non è quello giusto. Ma questa scoperta avviene dopo molte sofferenze, dopo tante frustrazioni che si sono prolungate nel tempo. Tant’è che la decisione di separarsi nasce dall’esasperazione, dalla disperazione, dall’esaurimento. Anche se è la decisione migliore possibile. Anzi, è la madre di tutte le decisioni, quella che permette a tutte le nuove opportunità di presentarsi, e che permette anche di costruire il proprio futuro e di creare la propria vita, vera, autentica.
E allora, perché dopo una separazione molte donne si sentono una cacca? Perché tu ti senti una cacca?
Ti senti una cacca perché hai subito un processo di trasformazione in negativo che ha una potenza quasi incommensurabile. Se ci pensi bene dipende dal susseguirsi di fasi diverse, che corrispondono a stati emotivi – potentissimi – diversi tra loro. Sono stati emotivi così potenti che hai la sensazione che abbiano modificato il tuo vero essere. Ma non è vero, anche se ti sembra! Il tuo vero essere è li pronto a ripartire appena ti ricarichi.
Le 7 fasi emotive che hai sperimentato finora
1) C’è la fase dell’innamoramento, del riconoscimento di un compagno come il “proprio compagno” e dell’investimento emotivo in un sogno/progetto che è la vita insieme ed è anche e soprattutto la propria vita. Questo è importantissimo e molto forte: in questa fase le energie, i pensieri, le fantasie e l’”immaginazione” sul futuro che ti attende giocano un ruolo fondamentale.
2) C’è la fase della messa in opera del progetto e del coinvolgimento totale e totalizzante: ok, si parte, iniziano i lavori. Ci si sposa, si va a convivere. Vai con l’investimento di fisico e mentale a fare, realizzare, risolvere eventuali difficoltà. Il tutto prende grandi energie non solo emotive, ma anche pratiche: organizza, cucina, pulisci, trova punti d’incontro con il partner, costruisci una vita insieme. Una bella sfida.
3) C’è la fase delle difficoltà, del bagno di realtà e della perseveranza: ok il progetto è partito, ha richiesto un sacco di investimento e di energia. Ma non è proprio come te l’aspettavi. Non importa, tu fai spallucce e te ne freghi, vai avanti a testa bassa, convinta che il tuo sogno e il tuo progetto contino più di tutti e di tutto. Perseveri, sicura che la tua dedizione, il tuo impegno e il tuo sacrificio ti portino dove vuoi andare. Anche se non sai più di chi è davvero il progetto al quale stai lavorando.
4) L’avvilimento: è un fenomeno estremamente bastardo, perché si insinua in ogni angolo della tua relazione e della tua vita in modo lento e insesorabile: le cose non girano proprio e tu non vuoi accettarlo. Nel contempo cominci a trascurare te stessa e la tua vita. Non curi più il tuo aspetto e la tua persona e nemmeno la tua anima, rinunci a te per fare spazio agli altri (compagno, figli,), magari ingrassi o dimagrisci eccessivamente (la tua tristezza e la tua delusione la devi pur mettere da qualche parte). Cominci a non dormire etc etc.
5) La mancanza di amore. A quel punto, quando già sei a un buon grado di cottura, la distanza tra te e il tuo compagno si fa gigantesca. Lui non è l’uomo giusto (e questo fatto non è colpa di nessuno, né tua, né sua) e quindi non riesce a supportarti, a sostenerti, a darsi da fare. Anzi, magari si rivela un po’ stronzo e per giustificare e dare logica a quel che sta succedendo, lui dà la colpa a te. Ti fa sentire inadeguata, non all’altezza, magari poco attraente e poco affascinante. Ti lascia spesso sola. Si dedica a se stesso e non a te. Ti fa mancare amore. E questo ti fa stare malissimo.
6) Il riscatto del buon senso, della vitalità e della speranza: arriva proprio quando sei disperata, per paradosso. In fondo al tuo cuore sai e ti dici: “Accidenti, ma così non posso mica andare avanti! Posso, voglio e mi merito di meglio.” Siccome sei una donna intelligente, prendi l’iniziativa per la separazione.
La mazzata finale e la sorgente di possibilità
Attenzione, a questo punto, fermiamoci a riflettere: è ovvio che alla fase 6) le tue energie emotive e anche fisiche sono esaurite, addirittura sotto lo zero termico, ne hai poche, pochissime. Il fatto è che la fase 6) è la più delicata, quella che richiede più forza e più energia, proprio nel momento in cui, invece, tu, di forza e di energia ne hai meno (hai presente tutto quello che hai fatto finora, te ne rendi conto?). E’ in questa fase che devi decidere, spingere, prendere in mano la situazione. E’ in questa fase che devi prendere in mano la tua vita. E magari andare dall’avvocato, parlare con il giudice, lo psicologo etc. O spiegare la faccenda ai tuoi, ai suoi, agli amici e ai colleghi. Ufff… Ed è in questa momento che si passa alla fase sette…
7) La mazzata finale: la separazione vera e propria. Per quanto tu l’abbia voluta o comunque sappia che è la cosa giusta da fare per te, il momento in cui ti separi davanti al giudice o in cui lui se ne va di casa o decidete di non vedervi più (in tutte le varianti possibili e immaginabili) ha un significato simbolico profondo, che non può che essere percepito emotivamente come un colpo di grazia alla tua energia e alla tua autostima.
In sintesi: il sentirsi una cacca dopo una separazione, è la fase finale di un lungo processo, magari durato anni, in cui tu hai vissuto intense emozioni, hai impiegato energie e messo a dispozione risorse in un progetto che poi non si è compiuto come tu avresti voluto.
E ora dopo tutto questo gran parlare di sentirsi una cacca, dove andiamo? Ci fermiamo a riflettere sul fatto che questa separazione, questa fine è, di fatto, un grandioso nuovo inizio. Qualcosa che, qualsiasi sia il tuo punto di partenza, ti permette, finalmente di realizzare te stessa. Più forte e più bella di prima.
Anche se avrei voluto continuare, oggi mi fermo qui: il messaggio importante di questo mio articolo è che tu comprenda le profonde ragioni per cui ti senti uno straccio dopo la fine di una storia. Non sono scuse o giustificazioni. E’ un dato di fatto. La presa di coscienza di essere legittimamente e logicamente in un momento di grande debolezza deve essere un elemento che ti aiuta a valorizzare te stessa, il tuo presente e anche il tuo passato. Ed è essenziale per costruire il futuro che vuoi. In un prossimo articolo continuiamo.
Fammi sapere se il tema ti interessa e se vuoi che approfondiamo. Raccontami la tua esperienza.
Lasciami il tuo commento, è importante.
daniela 9 anni fa (27 Aprile 2016 13:52)
Ilaria Cardani 9 anni fa (27 Aprile 2016 13:58)
Veronica 9 anni fa (28 Aprile 2016 8:51)
tina 9 anni fa (28 Aprile 2016 9:53)
Guarda che Ilaria ha già scritto diversi articoli su questo tema ed è chiaro quello che dovresti fare per salvaguardare il tuo equilibrio e la tua saluteLondon 9 anni fa (28 Aprile 2016 10:04)
Veronica 9 anni fa (28 Aprile 2016 20:28)
Si, continua eccome... E non sopporta di litigare con me, torna sempre per far pace...Ed è difficile ignorarlo.. Siamo due insegnanti di musica e lavoriamo fianco a fianco.London 9 anni fa (29 Aprile 2016 10:16)
Ilaria Cardani 9 anni fa (29 Aprile 2016 12:25)
Gea 9 anni fa (29 Aprile 2016 18:14)
Ilaria Cardani 9 anni fa (28 Aprile 2016 10:29)
Veronica 9 anni fa (28 Aprile 2016 20:32)
Uhm...mi hai smontata....meditero' su questa tua lapidaria risposta....grazie!Gea 9 anni fa (30 Aprile 2016 6:57)
Gea 9 anni fa (30 Aprile 2016 12:02)
Ciao Ilaria, é possibile che ci siano due utenti con lo stesso nick? Il commento a Veronica qui sopra non é mio. Grazie, buona giornataIlaria Cardani 9 anni fa (30 Aprile 2016 12:04)
Eh sì, è possibile :)Gea 9 anni fa (30 Aprile 2016 12:14)
Ah... beh, grazie della precisazione. É un po' scocciante, specie se si commenta in due su una stessa discussione, comunque il mio nick non lo cambio. Buon week-end :-)Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Aprile 2016 12:28)
Dato che tu non vuoi cambiare, hai delle proposte alternative, a parte quella di ritenere il tutto scocciante? ;)Gea 9 anni fa (30 Aprile 2016 12:37)
Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Aprile 2016 12:49)
Evviva la tolleranza, l'amore e l'accettazione! ;)Gea 9 anni fa (30 Aprile 2016 13:25)
;-)Veronica 9 anni fa (1 Maggio 2016 16:06)
Gea 9 anni fa (1 Maggio 2016 21:06)
Veronica 9 anni fa (1 Maggio 2016 22:07)
Beh...il punto focale di ciò che ho scritto è la frase " che mi sta succedendo? "...Gea 9 anni fa (1 Maggio 2016 23:42)
Yslia 9 anni fa (12 Marzo 2016 11:23)
laura 8 anni fa (5 Luglio 2016 10:59)
Antonietta 8 anni fa (7 Luglio 2016 20:01)
Serena 8 anni fa (7 Luglio 2016 22:07)
Buon marito un pessimo compagno e padre indegno?? Qualcosa non quadra...max 8 anni fa (8 Luglio 2016 2:04)
Perla rara 8 anni fa (7 Agosto 2016 8:34)
Mi ritrovo in tutto l articolo ..appena letto di Emanuela. .io ora sono nella fase 7....spero di riprendermi la mia vita ..ed essere serena... GrazieMaila 8 anni fa (2 Novembre 2016 12:48)
Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Novembre 2016 13:48)
tania 8 anni fa (4 Novembre 2016 14:27)
filomena mazza 8 anni fa (15 Dicembre 2016 8:54)
Fabiola 8 anni fa (21 Dicembre 2016 20:25)
Manuela 8 anni fa (27 Dicembre 2016 13:12)
marco 9 anni fa (8 Marzo 2016 8:43)
Demetra 9 anni fa (28 Aprile 2016 11:23)
Manuela 8 anni fa (27 Dicembre 2016 13:25)
Elena 8 anni fa (30 Dicembre 2016 16:22)
Camelia 8 anni fa (30 Dicembre 2016 16:47)
lilla 8 anni fa (30 Gennaio 2017 14:42)
Serenella 8 anni fa (6 Febbraio 2017 20:59)
Ilaria Cardani 8 anni fa (6 Febbraio 2017 21:40)
Grande sfida, che vincerai, stupendo te stessa. L'importante p che tu cambi la tua prospettiva e sposti lo sguardo sulla maniacale cura di te e del tuo benessere.Sylvi 8 anni fa (10 Febbraio 2017 15:09)
Daniela 8 anni fa (30 Marzo 2017 19:34)
Non avrei mai immaginato si stare cosi male. Condivido tutto ma da sola non ce la faccio . ho chiesto aiuto ad un professionista. E' durissima.Cristina 8 anni fa (19 Aprile 2017 18:43)
Ilaria Cardani 8 anni fa (19 Aprile 2017 19:05)
maria grazia 8 anni fa (29 Marzo 2017 21:25)
Ilaria Cardani 8 anni fa (29 Marzo 2017 22:16)
Matteo 8 anni fa (24 Aprile 2017 16:08)
Emanuela 8 anni fa (24 Aprile 2017 16:59)
max 8 anni fa (24 Aprile 2017 23:38)
Emanuela 8 anni fa (25 Aprile 2017 10:53)
max 8 anni fa (25 Aprile 2017 17:53)
Emanuela 8 anni fa (25 Aprile 2017 19:50)
Ti ho messo un upvote sulla fiducia, sei tu l'uomo e l'intrapendenza va riconosciuta.max 8 anni fa (25 Aprile 2017 23:23)
Ahahah grazie, attendiamo news da Matteo.