Come superare una separazione (soffrendo il meno possibile)

come superare una separazione soffrendo il meno possibileLa fine di una storia importante, una separazione e un divorzio sono eventi molto dolorosi nella vita di una persona. Probabilmente tra i più dolorosi. Sono unici e diversi rispetto ad altri episodi drammatici, per una serie di ragioni. Sapere come superare una separazione e tornare a vivere al 100% è molto importante per andare oltre il dolore, per non prolungare la sofferenza e per non disperdere importanti risorse personali (salute, denaro, tempo) che possono essere invece investite nel presente e soprattutto nel futuro. Anche in una nuova storia d’amore, appagante e riuscita, questa volta.

"Per un po’ forse continuerò a urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà. D. Grosmann "

Nota importante: non è mai troppo tardi per scoprire come superare una separazione. Anche se gli “espertoni” sostengono che la “grande” parte del dolore di una separazione si allontana significativamente in un arco di tempo che va dai 18 mesi ai quattro anni, io so benissimo che in molti (uomini e donne) non riescono a capacitarsi della propria separazione (o delle proprie separazioni) anche dopo decenni.

Perché  mai superare una separazione pare a volte davvero tanto difficile se non impossibile e perché mai è un evento percepito come più drammatico di altri, magari addirittura della dipartita di una persona cara?

In primo luogo perché una relazione importante e un matrimonio sono considerati un impegno e un investimento emotivo a lungo termine, addirittura, si pensa, per la vita. Per cui se falliscono si pensa di essere delle fallite (o dei falliti). Degli abbonati al fallimento.

In secondo luogo perché siamo in una società che sopravvaluta enormemente il rapporto di coppia, vuoi perché sul rapporto di coppia si può fare molto commercio, molto marketing e molta letteratura (o molto “storytelling” come si dice adesso).

Vuoi perché convincere le persone che si sta meglio in un rapporto di coppia, anche di melma, è un simpatico modo alternativo, tra i molti, per togliere loro autonomia e indipendenza e quindi renderle più controllabili. Per farci commercio, marketing e letteratura con più facilità. Ecco perché superare una separazione può sembrare tanto difficile, all’inizio.

In terzo luogo per la percezione “sociale” di una separazione e di un divorzio. Fino a pochi anni fa nel nostro paese una separazione e un divorzio erano giudicati una “colpa” e quindi chi si separava o divorziava non trovava molta comprensione negli altri, semmai veniva “giudicato male”. E si sentiva colpevole. Come in molti si sentono colpevoli tuttora. Falliti e colpevoli.

C’è anche da dire che al giorno d’oggi molti considerano separarsi e divorziare un fenomeno talmente comune da essere quasi “normale”, un passaggio della vita quasi naturale. E, così di nuovo, chi si trova nel bel mezzo della fine di una storia si accorge che all’”esterno” in pochi capiscono la portata traumatica di quel che sta attraversando.

Insomma, in un modo o nell’altro, il dolore della separazione viene sempre sottovalutato dal mondo là fuori. Invece si tratta di un vero e proprio lutto, solo che non viene percepito come tale se non, forse, da chi ci è passato.

Come superare una separazione e stare meglio di prima

Il senso di fallimento, l’isolamento e il dolore buttano benzina sul fuoco del senso di colpa e della vergogna. Diciamo onestamente che anche se ci si separa per i migliori motivi al mondo ci si sente (almeno un po’) sfigate, sfortunate, incapaci.

Gran bella roba, insomma.

A questo si aggiunge che il futuro improvvisamente sembra diventare molto più incerto.

Un evento spiacevole e terribilmente definitivo sconvolge quella che si pensava fosse una situazione stabile e l’ansia aumenta.

Ecco perché ci si insulta tanto e ci si offende spesso tra quasi ex coniugi: è la ricerca di una condivisione di responsabilità, il tentativo di liberarsi della colpa opprimente del fallimento, il tentativo di buttarla sull’altro/a.

Mamma che angoscia, solo a scriverne e a leggerne. Pensa a esserci nel bel mezzo.

Quindi: se ti senti male, molto male per una separazione che stai attraversando o hai attraversato o che è avvenuta anche parecchi anni fa, ne hai tutte le ragioni.

Non è cosa semplice venirne fuori.

Soprattutto dato che è un evento che per lo più si affronta, come dicevamo prima, nella quasi totale solitudine emotiva.

Ecco perché è così importante sapere come superare la fine di una storia.

Un evento così dirompente e significativo per la propria esistenza bisogna affrontarlo nel modo migliore possibile se no, per l’appunto, lascia tracce permanenti e che possono influenzare la vita sentimentale in futuro, pesando sulla scelta del partner successivo (che rischia di rivelarsi sbagliata ancora una volta) e sulla serenità della persona, in ogni campo.

Di fronte a un evento come la separazione è necessario non solo accettare il dolore, ma addirittura viverlo pienamente, fino in fondo, con tutto il suo peso e il suo strazio.

Eh, già, sembra terribile eppure è l’atteggiamento più utile da assumere.

“Distrarsi” dal dolore non fa per niente bene. E può avere conseguenze negative a lungo termine.

E come si fa a sperimentare il dolore pienamente, senza lasciare niente indietro?

Attraverso la consapevolezza e la comprensione di sé.

Anche attraverso la compassione per sé.

"Mi si erano spente le vene, gelata la pelle. Avevo avuto freddo, lui se ne era andato. Elena Ferrante"

Il dolore è un’esperienza umana, umanissima e che ha l’”utilità” di guidarci attraverso gli accadimenti della vita, dando loro il significato più utile per noi.

Questa è una buona ragione per non rifiutare il dolore e attraversarlo, traendone insegnamenti proficui. E proprio per evitare una lunga sofferenza, non per altro.

Attraversare il dolore

Riconoscere e accettare di attraversare il dolore per quello che è può proteggerti da guai più grossi.

In che modo?

Proprio perché una separazione è un evento traumatico e ad alta intensità emotiva “toglie lucidità”.

Cioè: durante una separazione non si è al proprio meglio, non si è in pieno controllo e si rischia di prendere decisioni sbagliate.

Si è in un certo qual modo in uno stato di confusione che può non aiutare a fare le scelte e a prendere le decisioni più giuste.

Molto bene.

Si fa per dire.

Essere consapevoli che il dolore e gli alti e bassi emotivi possono portare a “confusione” e a mancanza di lucidità permette di proteggersi, di tutelarsi, di essere caute.

Aiuta a essere più comprensive con se stesse e questo a sua volta rende più facile proteggersi, in un circolo virtuoso e vantaggioso.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"L’inizio dell’amore è spesso simultaneo. Non così la fine: da ciò nascono le tragedie. Alessandro Morandotti"

Per aiutarti in questa comprensione di te che ti permette di superare una separazione al meglio ti vorrei parlare di Elizabeth Kübler Ross, una ricercatrice di origine svizzera che ha condotto, negli Stati Uniti, studi fondamentali sulla morte e il morire.

Tant’è che il suo libro più importante si intitola proprio Sulla morte e il morire.

Tu dirai: “Accidenti Ilaria, che allegria! Separazione, trauma, lutto… Adesso anche di morte ti metti a parlare?! Ma non esageriamo…!”

Il fatto è che Elizabeth Kubler Ross ha studiato per bene le dinamiche mentali e le fasi emotive dei malati ai quali viene diagnosticata una malattia terminale.

E queste fasi e dinamiche si sono mostrate analoghe anche nelle persone che sperimentano una perdita o un lutto, compresa la separazione.

Quando ci si trova di fronte a un evento “dirompente” si attraversano cinque fasi.

Conoscere queste cinque fasi ti permette di capire come superare una separazione e di tornare a vivere bene (o cominciare a vivere bene).

Le 5 fasi per uscire dalla crisi

La prima fase è quella della negazione e del rifiuto. L’atteggiamento più comune in questa fase è del tipo: “Accidenti, accidentaccio! Ma proprio a me doveva succedere?!  Proprio a me deve capitare che il MIO matrimonio finisca? Non ci posso credere. Non ci voglio credere. Farò di tutto per evitare questo, perché questo non accada!”

E intanto tuo marito se ne è già andato e ha magari una nuova fidanzata…

La seconda fase è quella della rabbia e del risentimento.

E della paura del futuro.

L’atteggiamento è del tipo: “Quell’orrido rospo, come ha potuto farmi questo? Con tutto quello che ho fatto per lui! Brutto bugiardo raccontapalle! Imbroglione! Ha giocato con i miei sentimenti e la mia buona fede.”

"Non esiste separazione definitiva fino a quando c’è il ricordo. Isabel Allende"

La terza fase è quella del patteggiamento, della negoziazione, che può portare a un tentativo di riavvicinamento (“Va bene, dài, non dirò più che tua madre è invadente e impicciona, lo giuro!”).

So che molte delle lettrici sono delle specialiste di questo atteggiamento.

Attenzione, qui c’è il rischio zerbinaggio, eh!

In realtà patteggiamento e negoziazione possono essere proiettate non solo al passato, come nell’esempio che ho appena fatto, ma possono essere proiettate anche nel futuro e rivolti  a se stesse, con fiducia, del tipo: “Sai cosa? In effetti non vedevo l’ora che questa relazione finisse e sono certa che ce la farò, mi riprendo in mano la mia vita, alla faccia tua e di tutto quello che ho patito in questi anni…”

La quarta fase è quella della depressione. C’è una presa di coscienza dolorosissima e distruttiva di quel che sta accadendo. L’atteggiamento è del tipo: “Eh… niente… porca miseria… E’ successo proprio a me. Una separazione, l’ultima cosa che avrei desiderato nella vita. Mi sento sconfitta, perdente, disperata… Non ne verrò fuori. Mai.”

(Invece no, perché stai scoprendo come superare una separazione e tornare a stare meglio. O cominciare a stare bene).

La quinta fase è quella dell’accettazione. L’atteggiamento è del tipo: “Oh… urca! Mi sto separando, accidenti. E’ successo a me, proprio a me anche se non l’avrei mai detto. Sono viva, però, ecco. In fin de’ conti conosco un sacco di donne separate che ce l’hanno fatta e adesso che ci penso meglio così. Ce la faccio. Ce la farò. La mia vita va oltre il mio matrimonio e anche oltre questa separazione. Meglio che mi concentri sul futuro e sul presente. Quel che è stato è stato…”

Ora una cattiva notizia (un articolo così allegro deve essere riequilibrato, perbacco!).

Come spiega Kübler Ross nei suoi scritti, si tratta di fasi, non di stadi.

Che cosa significa?

Significa che queste “fasi” possono presentarsi più e più volte ripetutamente in diversi momenti e magari anche contemporaneamente l’una con l’altra.

La buona notizia è che è tutto normale e che quanto più tu diventi consapevole di dove ti trovi, di che cosa stai attraversando, meglio gestisci te stessa e le tue emozioni, mantieni il controllo sulla tua vita e sul tuo futuro e cresci come persona.

Il che ti apre la strada per una vita più piena e appagante, soprattutto dal punto di vista sentimentale.

E veniamo alla visione positiva che davvero può aiutarti a superare una separazione senza soffrire inutilmente, più del necessario e per troppo tempo.

Viviamo in un mondo in cui le opportunità sono moltissime e a fronte di tante opportunità molte “garanzie” si perdono.

Viviamo in un mondo in cui la fine di un matrimonio è un’eventualità da mettere in conto.

Molto spesso è un’eventualità positiva, a meno che tu non voglia fare la fine di coloro che stanno in relazioni di odio e non di amore.

Considera anche che se ti ritrovi in un’età giovanile – che potrebbero essere i 40 o i 50 anni, per fare un esempio – e sei in una relazione che non ti soddisfa e ci resti, come potresti sentirti tra cinque, sette o dieci anni?

Interrompere una relazione spesso è davvero la decisione più giusta da prendere anche se spesso molto dura.

In più, questa te l’avranno già detta ed è straordinariamente vera: proprio per il fatto che viviamo in un mondo pieno di opportunità, nuove aperture possono verificarsi solo a fronte di chiusure definitive con il passato.

Ecco.

Questo è per il momento.

Fammi sapere le tue opinioni e le tue idee su come superare una separazione.

 

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413 Commenti

  1. Avatar di Federica

    Federica 6 anni fa (23 Ottobre 2018 11:14)

    Buongiorno Ilaria, ho conosciuto un ragazzo che esce da una storia di 10 anni, la sua ex è depressa da 4 anni in triplice terapia e lui la aiuta economicamente (anche se lei guadagna bene, a volte si indebita) e chiacchiera con lei ogni giorno. Dice che non la ama, non lo attrae, dice che si è desensibilizzato alle sue frecciatine, commenti..., ma che non può abbandonarla, gliel'ha promesso. Lei cerca di seguirmi sui social. La situazione è grave, lui è troppo invischiato. Vorrei un tuo consiglio.
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (23 Ottobre 2018 14:36)

      Un uomo d'oro, una situazione meravigliosa, bellissimo. Come puoi lasciare andare una così bella opportunità? Con un uomo che fa promesse e le mantiene, per giunta. Tieniti stretto lui, la fidanzata triplicemente problematica, i loro debiti e le promesse di lui. Vorrai mica vivere la tua vita e cercarti qualcuno di decente, quando hai un caso così meravigliosamente disperato tra le mani?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 6 anni fa (23 Ottobre 2018 15:24)

      @Federica scappa!!!
      Rispondi a London Commenta l’articolo

  2. Avatar di luisa

    luisa 6 anni fa (29 Ottobre 2018 17:24)

    è finita venerdi pomeriggio, la fine era gia nell'aria... io sono una pessimista di natura ma di fianco a lui avevo scoperto la bellezza di guardare al futuro con occhi totalmente nuovi, vedevo tutte le cose che la vita mi stava restituendo: tantissima gioia!!! Troppa. sabato pomeriggio ho fatto l'ennessimo errore di umiliarmi andando a casa sua, per fargli capire che nonostante io avessi scelto di lasciarlo, perchè si io l'ho lasciato e io sto soffrendo ma non c'era più amore non c'era più magia, sorrisi, io ogni mattina aprivo gli occhi e dicevo a me stessa che prima di mettere giù il primo piede dal letto dovevo sorridere avere quello stato mentale e tutto sarebbe andato per il meglio. con lui vedevo il mio futuro. perchè abbiamo entrambi 30 anni e mi sentivo cosi fortunata ad aver trovato quel genere di amore. gli sono diventata indifferente, mamma mia. non vorrei essere presa per pazza ma sento come se lo stomaco si stia mangiando da solo a piccoli e dolorosi morsi e la testa mi scoppia peggio di qualsiasi mal testa provato. io mi rendo conto che non sono una persona facile, ma io non ho mai cambiato il mio pensiero su di lui, un pensiero buono genuino, non perfetto ovvio, ma puro. io, precaria in termini economici, che fossi triste, felice od altro non andava bene, che dicessi bene o male non andava bene. me ne rendo conto adesso, la materialità veniva sempre prima di tutto. io ero speranzosa che le cose potessero solo migliorare e mi meravigliavo di questo mi costante pensiero. ma il perchè è perche sto così male??? e più ci penso e più mi dico che devo stare bene e tirarmi su!!! è così difficile. leggo e rileggo su come poter stare meglio e me lo dico e ridico... ma vorrei con tutta me stessa rompere qualcosa.
    Rispondi a luisa Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (29 Ottobre 2018 20:42)

      Stai così male perché sei stata maltrattata. Dirselo aiuta. Riprenditi la gioia di vivere per te stessa e lascialo alla sua sfiga. Un abbraccio
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (29 Ottobre 2018 22:36)

      Dunque costui è uno stronzo, un manipolatore maligno. Tu sei arrabbiatina e ne hai tutte le ragioni. Mi sembra anche che tu sia una ragazza intelligente. Rompi qualcosa di poco valore e poi te tocca di tirarti su le maniche. Non vorrai mica perderti per un idiota di tal fatta, dài!!!
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  3. Avatar di Laura

    Laura 6 anni fa (14 Novembre 2018 10:00)

    La mia relazione è finita ieri pomeriggio. Era una cosa destinata a finire, tra noi si era rotto qualcosa e non siamo più riusciti a trovarci. Tutto quello che stavamo facendo era temporeggiare, ma entrambi, anche senza dirlo, sapevamo che avevamo una data di scadenza. Adesso che è successo mi sento quasi morire, i ricordi sono così vividi che mi sembra di vederli, e fanno male, tanto da paralizzarmi. Avevamo in mente così tanti progetti, così tante cose da fare che tutto quello che rimane è il nulla. Mi fa male il pensiero che non lo vedrò più, che non vedrò più il suo buongiorno, che non rideremo più insieme. Da una parte penso che questa cosa doveva accadere, avevamo due caratteri molto diversi e per questo era causa di litigi, eravamo discordanti su molte cose e non riuscivamo a metterci d'accordo, dall'altra penso che avremmo potuto fare di più, nonostante ci avessimo provato molte volte, penso ancora che avremmo potuto fare altro. Lui è un tipo molto testardo e presuntuoso, difficilmente cambia idea su qualcosa, piuttosto tu devi cambiare idea su una determinata cosa e pensarla come la pensa lui. Molte volte non riuscivamo a trovarci appunto perché avendo opinioni diverse, quella che doveva prevaricare doveva essere la sua, e se non era così litigavamo. Per questo penso che sia meglio che sia finita, ma allo stesso tempo penso che mi manca e mi mancherà da morire, perché quando non litigavamo stavamo bene, era bello stare insieme, ed è il ricordo di quei momenti, e di quelli che avremmo potuto avere che mi fanno stare così male.
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (14 Novembre 2018 23:29)

      Da morire no. Guarda, ne parlavo - me lo spiegavano - anche medici e infermieri, da morire no. La vita è molto forte, più forte anche delle nostre fantasie masochiste. La vita è molto più forte di un povero stronzo (perché il signor presuntuoso e testardo è un povero stronzo manipolatore) e dei ricordi legati a lui. E' meglio. Molto meglio. Meglissimo che sia finita. Pensa alla vita, che no, da morire per un povero stronzo non ce n'è proprio.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Laura

      Laura 6 anni fa (15 Novembre 2018 8:57)

      Mi sto scervellando, penso di aver preso una decisione troppo affrettata nel lasciarlo, ma quando poi analizzo tutta la situazione, lui non si è opposto, non ha fatto nulla per farmi cambiare idea. Lui per ora lavora fuori, e un mese fa mi ha detto se andavo da lui così da poter stare insieme. Io accettai subito ovviamente, così feci il biglietto. A cinque giorni dalla partenza ha uscito un discorso veramente stupido, ovvero una foto che secondo lui era troppo provocante per una ragazza fidanzata, neanche due minuti dopo che stavamo discutendo mi ha detto di non venire più. Molti mi dicono che la foto non aveva nulla di provocante, che fosse una foto normalissima, e che la sua fosse solo una scusa. Non ci vedevamo da tre mesi e a pochi giorni dalla partenza ha uscito questo discorso. Penso che se mi avesse voluta lì avrebbe evitato, o almeno, avesse aspettato che andassi da lui per parlarne, invece dopo neanche due minuti di lite mi ha detto di non venire più. Dopodiché è scomparso per due giorni e l'ho dovuto chiamare io, e mi ha detto che lui rimaneva della sua idea, che se io non avessi tolto quella foto ci saremmo lasciati. Alla fine ci siamo lasciati perché io non sto alla condizioni di nessuno, men che meno per stare con un uomo. La sera gli ho mandato un messaggio per finire almeno in tranquillità la relazione, lui mi ha detto che non amerà più nessuna come ha amato me, che gli dispiace di avermi privata di molte cose ma alla fine ha detto che se io non avessi dato tutta quella importanza alla foto a quest'ora staremmo insieme. Ha dato la colpa a me della nostra rottura.
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (15 Novembre 2018 9:03)

      Guarda, uomo davvero molto problematico. E non abbiamo ancora visto il meglio. Pensa se tu continuassi a stare con lui. Si finirebbe, alla meglio, a lividi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Laura

      Laura 6 anni fa (15 Novembre 2018 9:33)

      La cosa che mi fa arrabbiare è che lui con me era molto affettuoso. Non era la persona più romantica del mondo ma mi voleva bene. Quando non litigavamo stavamo bene, ero felice, ma appena mi permettevo di mettere una gonna aderente o una maglietta con un po' di scollatura lui si arrabbiava e diceva che ero nuda. Una sera dovevamo uscire per andare a cena da amici e io misi una gonna aderente. Mi ha fatto cambiare perché sennò non saremmo usciti. Io mi cambiai solo per evitare la lite e perché eravamo stati invitati ma sennò non lo avrei fatto. Lui ha questa mentalità pensando che il fidanzato debba dare ordini alla fidanzata e nemmeno si accorge di comportarsi così. Per questo mi arrabbio, perché quando non litighiamo stiamo bene, ridiamo, scherziamo, ma appena indosso qualcosa che non gli sta bene si arrabbia e dice che lo faccio per istigare gli uomini. Nonostante queste cose mi manca, mi manca la persona con cui ho passato quei bei momenti
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (15 Novembre 2018 10:56)

      Capisco. L'uomo che ti manca è geloso (che non è una bella cosa, manco per niente, per niente proprio), violento, prepotente. Come molti uomini che abusano, quando obbedisci, ti dà lo zuccherino della risata e del divertimento. Se non obbedisci, litigate. Giusto per, ho la sensazione che proveniate da una cultura un filo patriarcale e maschilista dove la donna non è persona, ma corpo, oggetto, disponibilità. Non so, io sono di quelle che pensa che è meglio starsene un pomeriggio a casa a fare la versione di greco o l'equazione di matematica invece che andare a fumare con gli "amici" sulle panchine del parco. Ecco, quando ti manca, fai un'equazione. Anche una divisione. Leggi un bel libro.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Laura

      Laura 6 anni fa (15 Novembre 2018 12:26)

      Ti ringrazio per avermi dato la tua opinione, parlarne mi ha fatto sentire meglio, soprattutto leggendo che ci sono altre donne qui che parlano delle loro esperienze, mi fa sentire meno sola
      Rispondi a Laura Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna maria

      Anna maria 6 anni fa (31 Dicembre 2018 9:07)

      Sempre stronzi ed infami questi maschi? Non abbiamo un po ' di responsabilità anche noi femmine? Perché vedo femmine e non vedo donne in giro? Tacchi, profumi ,vestiti spaventosamente indossati al solo scopo di apparire e farsi guardare,atteggiamenti poco seri...chiaro che ognuno ha i suoi difetti ed i suoi pregi,ma ci sono troppo maschi e femmine e pochi uomini e donne
      Rispondi a Anna maria Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (31 Dicembre 2018 13:02)

      Ohlà, giudizi un tanto al chilo ne abbiamo?
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  4. Avatar di Candida

    Candida 6 anni fa (10 Settembre 2018 10:27)

    Pure io mi sento una cacca ho tentato più volte di uccidermi e fino ad ora non ci sono riuscita e lui mi lascia per una cosa perché una che ruba l'uomo di un altra. È una cosa. Viscida
    Rispondi a Candida Commenta l’articolo

  5. Avatar di Antonio

    Antonio 6 anni fa (7 Febbraio 2019 15:19)

    Ciao a tutti, è difficile scrivere in poche righe quanto sia successo, ma ci provo perché si è chiusa da qualche mese la mia storia con la mia ex. Sono in una fase strana, ho tanta energia da liberare, ma a volte pensando a lei mi scende tanta tristezza. Sicuramente quando una storia finisce, finisce per colpa di entrambi (38enni), ma quello che io non accettavo di lei era la mancanza di prendersi cura di se stessa (non curante della sua intolleranza al lattosio, modi di fare da rassegnata, ...), eppure c'era qualcosa di lei che mi ha fatto innamorare. Ad un certo punto arriva il lavoro, aberrata di lavoro 6 giorni a settimana (per il primo anno anche 7 giorni a settimana), sono stato spesso disponibile e protettivo provando a rassicurarla (forse chiedeva a me di colmare le sue mancanze). A volte lei fuggiva, si rifugiava a casa dei suoi, cercando il litigio per cose spesso futili ed io con pazienza provavo a farla ragionare, quando tornava sembrava sempre sullo stesso punto, come se girasse su stessa. Eppure a casa sembravo io la colf, la spesa, le bollette e tanto altro, cene di buon auspicio, e tanto altro. Si scherzava, a letto mai un problema (detto da lei), presentazioni in famiglia, regali e alla fine dopo un periodo in cui lei era diventata la confidente di una mia amica divorziata, mi ha sbattuto la porta in faccia ed è andata via, dicendomi che sono un rompiscatole e che siamo incompatibili, per poi tornare dopo qualche settimana con i suoi nuovi casini... Ma quello che mi ha dato letteralmente fastidio è stato il fatto che lei sia uscita con il primo che l'ha contatta dopo meno di una settimana. Sono arrivato alla conclusione che la mia ex sia una persona problematica tant'è che le ho consigliato di seguire un percorso. Le ho tolto anche il saluto. Le sue richieste di attenzione e il suo zig zagare nella vita la rendono confusissima, lei è ancora alla ricerca di conferme. Forse provo a giustificarla? Dal mio lato ero stufo del suo lavoro, stufo dei suoi modi di fare, stufo di questo squilibrio, ma qualcosa mi diceva di aspettare e di affrontare il tutto nel momento propizio. Ho dei momenti in cui lei mi manca, mi manca la mia ex di quando era tranquilla, forse sono i sensi di colpa. Quello che mi fa male è il modo in cui è finita, è stata l'unica persona sulla quale ci avevo investito.
    Rispondi a Antonio Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (7 Febbraio 2019 20:29)

      Ed era la perdona sbagliata. Eri stufo di tutto, direi che dovresti lasciare la cosa alle tue spalle. Volevi sposare una persona problematica sperando che facesse un percorso, e quindi scommettendo la tua vita sull’esito del suo eventuale percorso? Che poi magari lei così sta benissimo e non ha nessuna voglia di cambiare. Semplicemente non andava bene, è finita, meglio così.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 6 anni fa (18 Febbraio 2019 7:27)

      Ciao Antonio! Leggendo il tuo racconto io percepisco da parte tua tutta la fatica, il lavoro, lo sforzo per mandare avanti la relazione e dimostrare alla tua ex quanto ci tenessi e quanto lei potesse contare sulla tua presenza e sul tuo valido aiuto. Ti capisco così tanto perché io ho fatto lo stesso nella mia lunga relazione, con convinzione e amore. Quando però è stato il mio turno le cose non sono andate proprio allo stesso modo e sono stata sbattuta alla porta. Ciò mi ha permesso però di capire che se ci sforziamo come matti per far andare avanti qualcosa allora questo rapporto é zoppo, é monco, oscilla dalle basi. Non è amore se devo tirare il carro, spiegare come un maestro, lavorare per far capire. Ormai accetterò soltanto una relazione sana con complicità, condivisione e comprensione ambo i lati, camminando assieme perché così é bello, sano, arricchente e maturo e penso proprio che me lo merito. Coraggio che meriti anche tu un rapporto candido, genuino.
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

  6. Avatar di boh

    boh 6 anni fa (16 Luglio 2018 19:49)

    Sono separata da oltre un anno e mezzo, e non so nemmeno in che fase sono ad essere sincera. Sono ancora relativamente giovane, ho una vita sociale attiva, amicizie, lavoro. Ho anche una persona che sta al mio fianco. Niente di tutto questo però mi distoglie, a volte, dal piangere a dirotto quando sono sola. Ho la convinzione che la separazione porti ad una sorta di depressione triste di fondo che resta sempre qui dentro e che esce fuori quando vuole lei.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Luglio 2018 20:48)

      Hai fatto un'osservazione azzeccatissima, brava! Ma non resta "sempre". Ma neanche per niente. Se ne va. Eccome. Fidati. Leggi anche qui: https://www.lapersonagiusta.com/relazioni/uscire-tunnel-storia-amore-finita/ e qui https://www.lapersonagiusta.com/dimenticare-una-persona/lasciare-andare-un-amore/ Ti sono vicina, tifo per te e non ho nessun dubbio su una tua totale ripresa.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 6 anni fa (15 Ottobre 2018 17:59)

      Quando leggo le tue risposte cosi vicine alle persone che ti scrivono sento proprio tanto affetto nel cuore. Che cara che sei! @boh sono convinta che per persone profonde la ripresa ci sarà eccome!!!! Un abbraccio fortissimo.
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di E.V.74

      E.V.74 6 anni fa (4 Marzo 2019 8:40)

      Dopo ben 15 anni ho messo la parola fine(lo scorso anno a dire la verità) ad un matrimonio che purtroppo mi ha portato tanti dolori e tanta solitudine,però un meraviglioso bambino che adesso ha 10 anni,questo uomo bastava che sbagliassi qualsiasi cosa mi umiliava di fronte a tutti,spesso anche di fronte a colleghi che mai alzavano un dito per difendermi,mi sentivo piccola piccola, laaciamo stare il punto si vista economico,le vacanze mai fatte insieme perché lui doveva lavorare,mi diceva sempre una frase che odiavo:"mica sono al bar",come dire che lui faticava tutto il giorno e io non facevo nulla,comunque dopo l ultimo violento litigio in mezzo alla strada lo lascio (supportata dalla mia famiglia e dalle mie amiche) chiedo la separazione, e lui che fa si trova praticamente subito un altra donna su FB che sta addirittura in un altro continente in Africa,non parlano la stessa lingua... Comunque quello che è strano ieri è volato a prenderla, ecco nonostante tutto ci sto male e non ne capisco il motivo
      Rispondi a E.V.74 Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (4 Marzo 2019 17:10)

      Al massimo c'è da stare male per questa poveraccia che si ritroverà da sola in un paese di cui non conosce la lingua, in balia agli abusi della persona da cui dipenderà per un bel po', speriamo per lei il meno possibile. Il tuo ex si è trovato una situazione sicura e garantita, senza famiglie e amicizie a dare supporto alla sua nuova vittima. Detto questo, uscendo da una storia di abusi durata così tanto, ci vuole tempo. E poi perché sai cosa fa da Facebook? No contact, bloccare, solo email e solo per parlare di cose concrete (soldi e figlio) :D Un abbraccio
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Grazie Anna....quello che mi sto imponendo è di guardare al futuro e tenere duro,sperando che questa sensazione di profonda tristezza passi il prima possibile

      Grazie Anna....quello che mi sto imponendo è di guardare al futuro e tenere duro,sperando che questa sensazione di profonda tristezza passi il prima possibile 6 anni fa (5 Marzo 2019 7:07)

      Grazie Anna....quello che mi sto imponendo di fare è di guardare al futuro stringendo u denti e sperando che questa mia tempesta passi il prima possibile
      Rispondi a Grazie Anna....quello che mi sto imponendo è di guardare al futuro e tenere duro,sperando che questa sensazione di profonda tristezza passi il prima possibile Commenta l’articolo

    • Avatar di E. V. 74

      E. V. 74 6 anni fa (6 Maggio 2019 18:45)

      Buonasera a tutte...ho ancora bisogno di un vostro conforto Anna o Ilaria, ho saputo che la nuova moglie(straniera che non parla la sua lingua) è incinta e quest o mi fa stare malissimo io x avere un figlio ho passato 7 aborti spontanei che mi hanno sfacciata psicologicamente, mi avevano detto che lui aveva una traslocazione bilanciata di cromosomi, ecco sapere invece che con lei è andato subito bene mi fa stare malissimo e mi Chiedo perché perché mi sento Sconfitta annientata, ma come chiedo io l a separazione perché mi tratta sempre male e poi lui trova subito una nuova casa moglie e il destino gli manda subito un figlio perché aiutatemi
      Rispondi a E. V. 74 Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 6 anni fa (6 Maggio 2019 18:59)

      Stiamo parlando di un figlio, un figlio, eh! Cerchiamo di essere seri. Credo di avertelo già detto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (6 Maggio 2019 23:57)

      Bah. Non ti dico che cosa ho pensato come prima cosa ... Ma perché questa gara con la tipa o con lui? Ti capisco benissimo, perché anche io ho pensato per tanto tempo che non fosse giusto che lui si fosse “rifatto una vita” a mie spese (letteralmente). Però: 1) come forse avrai letto nei vari commenti qui, sti tipi trovano con grande facilità, ed è tremendo in generale, tant’è che ci siamo andate sotto anche noi ed altre. Sono dei truffatori, in pratica; 2) la cosa non è successa “contro” di te... È passato un uragano e ora si è spostato. Buona ragione per essere arrabbiata, questo sì. Ma passa, se ti occupi di te e della tua vita, invece che di loro.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Chi non ti vuole non ti merita

      Chi non ti vuole non ti merita 6 anni fa (23 Maggio 2019 22:23)

      Chi non ti vuole non ti merita
      Rispondi a Chi non ti vuole non ti merita Commenta l’articolo

  7. Avatar di A

    A 6 anni fa (17 Ottobre 2018 11:15)

    Allora, dopo i momenti di “forza interiore” arrivano i momenti bui. Tuoi ritorna su come un rigurgito degli scarichi intasati. Queste fasi, ora è senza dubbio la depressione, mi lasciano spossata, senza energie. Non è facile superare l’abbandono ed essere scartati per quella che ha spinto per il divorzio. Tutte le storie si assomigliano. Penso che è stata più brava e convincente di me. E non trovo prospettive per il futuro. Non vedo nulla di facile e possibile nel futuro. Come si fa a superare questo evento? Come si fa a riprendersi la speranza?
    Rispondi a A Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 6 anni fa (17 Ottobre 2018 22:53)

      La speranza di che cosa e in che cosa? C'è la vita, che non è un uomo che ci si bisticcia tra donne come se fosse una cosa.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 6 anni fa (23 Ottobre 2018 19:41)

      Grazie Ilaria della sferzata! La speranza di un futuro felice, ecco. Ci sono momenti in cui vedo tutto grigio, vedo solo routine quotidiana e zero affetti, e sono invidiosa della vita piena che si sta costruendo l'ex marito. Ci combatto con questo brutto sentimento, ma non è facile scollarselo di dosso, per quanto faccia. So che è un mio problema, solo non è così facile superarlo.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 6 anni fa (5 Dicembre 2018 14:32)

      Buongiorno Ilaria, la tua risposta mi aveva lasciata un po’...bastonata. So bene che un uomo non è una cosa, che non funziona a chi lo tira di più, tra due donne. Eravamo cresciuti insieme, dopo evidentemente c’e stata una divergenza di cammino e desideri. Io credo (credo e spero) di aver fatto qualcosa per ritrovarci vicini, per quanto ho potuto e durante le mie, di difficoltà. Sono stata lasciata in un lampo, senza neanche avere modo e tempo di sentire ragioni, o dare le mie. L’avvocato, il suo, che incalzava. Lui che incalzava, per vivere la sua nuova vita. L’altra che lo incalzava, lui ben ricettivo. Io? Frastornata. Non piango per lui, perché chi agisce e vuole il mio male, o non si cura del male che [mi] arriverà, non poteva amarmi nemmeno prima. Era infatuato un tempo, forse. Ma non era amore, non quello che si potrebbe avere per chi abbiamo deciso che farà parte della nostra vita. Voleva una donna che non ero io; ha cercato di farmi sparire, credeva che in due mesi avrebbe risolto e chiuso il nostro matrimonio, per andare in ferie senza pensieri (testuali parole). Allora, io accetto che siamo tutti diversi, e accetto tutto, tutto è possibile e non ci sono limiti oggi; la “mia” felicità viene prima di tutto, mi costasse asfaltare anche la moglie. Ma non posso condividere questo modo di vivere. Cosa lo scrivo a fare? Solo per sfogo. La vita continua con qualche, non troppe, opportunità. Mi devo accontentare di quello che ho? O non ho? Non ci riesco, mi sono stati strappati sogni e desideri. Perché ci penso ancora? Perché sono impantanata, ne esco molto lentamente, ammesso che ci riesca, a uscirne. Ho mille domande e paure, mi sembra normale. Provo invidia, anche se non vorrei. Eppure vivo. Ma ho perso entusiasmo e piacere in quello che prima mi spronava a fare meglio. È come se non mi interessasse più nulla. Non penso a cosa ho sbagliato, perché non credo che sarebbe stato amore essere diversa per tornaconto. Se fossi stata xyz adesso avrei un marito, una bella casa, una vita “normale”. Non perché amava ME, ma perché amava Tizia che era xyz. Con tutto che ho sempre cercato di fare del mio meglio, ma non andavo mai bene. Quello che andava bene a me, rendeva infelice e cattivo lui, avendo poi tirato fuori una rabbia che mai avrei immaginato. Rabbia proprio. Perché c’ero stata, perché gli avevo fatto perdere tempo, perché non aveva trovato l’altra prima, perché non sparivo in un botto e senza rompere i coniglioni. Ma insomma, che noia!! Invece avevamo una vita piena, ci divertivamo, facevamo sempre cose belle, eravamo una coppia invidiata. Ma...Non ero abbastanza, il top per un top. Credo che nessuno (NESSUNO) che è diventato moglie o marito, liberamente e consapevolmente, possa permettersi di trattare l’altro come una calza bucata, da gettare con disprezzo. È inumano. Io non l’ho permesso, nei limiti in cui ho potuto. Ma è qualcosa che fa male. Cosa rimpiango? La mia cecità. Non pensavo, non immaginavo, e stavo bene. Adesso avanti, forse.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (4 Giugno 2019 10:32)

      Cara A, mi era sfuggito questo commento e l ho ritrovato oggi rileggendo questo articolo ed i vostri commenti perché ne avevo bisogno. Anche io come te sono stata lasciata in maniera frettolosa, fredda e completamente distaccata, prima delle ferie affinché lui se le potesse godere al meglio ( l ho già scritto che non solo come ma anche quando ti lasciano è significativo Dell altro per me?). So che velocemente lui ha archiviato la pratica mentre eccomi, io a distanza di un anno, cammino ancora in maniera barcollante. Ma cammino. Credo che per chi si è posto degli obiettivi sfidanti (io cerco casa, sto cambiando lavoro, cerco un mio equilibrio personale e benessere autentico) la strada sia indubbiamente più complessa ma proprio perché il traguardo sarà all altezza delle nostre difficoltà. Io al momento sto cercando ancora di comprendere a fondo chi sono io e cosa sono le cose che mi fanno piacere e che mi identificano perché in 10 anni di sottomissione totale non è mai emersa la mia volontà autentica. Dopo lo sgomento per questa cosa, vado in ascolto di me, scrivo, leggo, medito, prego, mi metto nel silenzio, che è molto più duro da affrontare che immergersi nel frastuono, trovare subito un altra persona come sostegno, svagarsi subito con cose frivole. Detto ciò sicuramente un po' di sane coccole, risate, amicizie sincere, affetto familiare e non danno un ottimo contributo ma il riprendere la giusta rotta richiede consapevolezza e coraggio. Ne hai! Un abbraccio forte
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (4 Giugno 2019 10:50)

      Un abbraccio forte e sentito anche a te, Ally! Mi sembra che tu abbia tutte le carte per riuscire e soprattutto tanta volontà e consapevolezza per farlo. Tienici aggiornate.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (4 Giugno 2019 15:02)

      Grazie Silvia! Come si dice: barcollo ma non mollo! Avendo dei giorni di ferie ho prenotato qualche giorno benessere sola. Provo a rilassarmi e a prendermi cura di me, facendo una serie di cose da sola per avere fiducia in me e nelle mie capacità. A volte é dura e spiazzante ma ogni volta che riesco in qualche cosa in completa autonomia mi sembra di aggiungere un mattoncino in più :)
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

  8. Avatar di Ahy

    Ahy 8 anni fa (12 Settembre 2016 17:32)

    A volte ci sono errori che non riesci a perdonarti e umiliazioni che a distanza di tempo non riescono a guarire. Perché questo? Perché non si riesce a superare la cosa nonostante gli anni che passano? Che veramente sia come mi ha sempre detto mia madre, che finché non trovo il "sostituto" non passerà? Perché in questo caso la vedo difficile visti i tempi che corrono. Odio pensare di non riuscire a risollevarmi da sola finché non trovo qualcun'altro. C'è qualcuna che ne è uscita senza l'aiuto di nuovi incontri ma semplicemente ripartendo da sola? Perché io ne vedo tante, ma veramente tante che escono da una storia e bam, ritrovano un altro subito e ripartono da capo senza soffrire per mesi. A me non è mai successo. Eppure perché ad alcune deve capitare questa "fortuna" e poi ci sono altre che come me aspettano un sacco di tempo (non per volontà) e magari poi incappano in qualcosa di peggiore?
    Rispondi a Ahy Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (13 Settembre 2016 7:09)

      @Ahy: A volte non bisognerebbe dare ascolto alla mamma. Identificare la felicità con l'essere in coppia, e di conseguenza aspettarsi che sia l'uomo (o la donna) dei sogni a rendere felici, é il presupposto sbagliato per costruire la propria vita. Pessimismo, vittimismo e negatività non aiutano a cavarsela. Concludo dicendo che si, ce la si fa benissimo a uscirne da soli - ed é anche l'unico modo, d'altronde, perché la nostra vita é solo nostra. Frignare e attendere il Messia che ci salvi non serve a niente. In "Sense and Sensibility" ("Ragione e Sentimento"), di Jane Austen, c'è una frase molto bella, a proposito dell'eroina che affronta la passione amorosa con l'ausilio della ragione, senza confidarsi con la madre e la sorella: "She was STRONGER ALONE" ("Era PIÙ FORTE DA SOLA). A te decidere cosa vuoi fare della vita.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  9. Avatar di Laura

    Laura 5 anni fa (21 Agosto 2019 9:05)

    Ciao ho divorziato nel 2010, ho toccato il fondo ed ho anche scavato perchè non ero capace di rialzarmi (anche se davanti a tutti avevo sempre il sorriso ed ero quella che si divertiva un sacco). Adesso penso di stare abbastanza bene, sono autonoma in tutto e per tutto... l'unica cosa è che dopo 9 anni non riesco a mettere insieme una storia importante... Tutti sono andati avanti, il mio ex marito, i colleghi e gli amici che in questi anni si sono separati... tutti sono riusciti a rifarsi una vita... tutti tranne me, io sono ancora al palo!
    Rispondi a Laura Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 5 anni fa (21 Agosto 2019 18:56)

      Con tutto il rispetto per il tuo dolore, perdonami, ma rifarsi una vita significherebbe per forza trovare qualcuno con cui stare in una storia importante?
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di Fisa

      Fisa 5 anni fa (21 Agosto 2019 22:28)

      Laura ha detto che è autonoma in tutto e adesso sta abbastanza bene. Evidentemente è andata avanti con la sua vita. Quindi intendeva avere una relazione stabile. Se è quello che desidera davvero, non è sbagliato chiedere e chiedersi perché non riesce ad averla 🤷‍♀️
      Rispondi a Fisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (21 Agosto 2019 23:51)

      D'accordo con te Fisa.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 15:27)

      Cara Laura, ti capisco anche se per me ne sono passati "solo" 3.... Quello che mi spaventa è che, a parte storie di una notte, non ho incontrato NESSUNA donna che mi abbia fatto desiderare di anche solo immaginare un percorso comune…. E da alcune settimane soffro anche della, stupida ed ingiustificata, gelosia perché la mia ex ha in piedi una nuova storia…. Come dice un mio ottimo amico "questa vita è andata così, sarà per la prossima…"
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Settembre 2019 16:07)

      Che cosa vuole dire “questa vita è andata così, sarà per la prossima…”? Questa vita è tutta da vivere, altroché...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 16:12)

      ...con la morte che ho nel cuore e lo schifo che mi è rimasto addosso, oggi, non riesco proprio ad immaginare un futuro sentimentale…. Il mio massimo risultato al momento sarebbe quello di "rimettere il dentifricio dentro al tubetto" tornare, cioè al momento precedente in cui ho fatto una domanda inopportuna a mia figlia….
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Settembre 2019 16:16)

      Guarda Mauro, massima solidarietà e comprensione per i sentimenti che provi, per il senso di sconfitta, di delusione e di tradimento. Da situazioni del genere si esce e si deve uscire. Lo dobbiamo a noi e a chi amiamo e alla sacralità della vita, che non deve essere rovinata da un evento come questo. Ora sei in un momento di dolore. Per uscirne ci sono comportamenti più utili e comportamenti meno utili. La frase del tuo amico per esempio appartiene ai secondi. Ti invito a non dar seguito a determinate suggestioni. Questo può essere un primo punto di partenza.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 16:23)

      Ilaria, scusami ma davvero faccio fatica ad immaginare di assorbire questo colpo…. Se dopo 3 anni senza il minimo accenno di ripensamento da entrambe le parti sto ancora così male penso sarà persino "meglio" che non ci provi più…. ho già compromesso quasi un terzo della mia vita e, credimi, intorno a me vedo solo caricature di donne che celebrano la loro emancipazione scimiottando i peggiori vizi degli uomini e che si definiscono "donne con le palle".... ma non erano trans, quelli???
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Settembre 2019 19:01)

      Ciao Mauro, non che a me cambi molto convincerti che potrai assorbire questo colpo. Credo sia tuo interesse andare oltre e fare polemica contro l'altro sesso o usare volgarità, così pure come commiserarti e drammatizzare non aiutano. Ognuno ovviamente è libero di fare quel che vuole.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 20:40)

      Ilaria, sono a casa tua e cerco di essere cauto e cortese… Non ho nessuna voglia di fare polemica con nessuno né mi sembra di avere usato volgarità (a meno che "donne con le palle" con cui si autodefiniscono lo sia….). Ti do un mio punto di vista e capisco che sia diverso dall'orientamento del blog, al femminile…. Però se non riuscite ad andare oltre lo stereotipo della "donna poverina" e "maschio insensibile" probabilmente andrete fuori strada… La logica delle quote rosa o dei Tribunali che affidano i figli alle madri sic et simpliciter, non rende giustizia al fatto che esistano uomini str...i e donne altrettanto se non peggio… (per cautelami autobippo anche se sul sito li citi per quello che sono….). Scusami, torno nel mio mondo di demoni e autocommiserazione….
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Settembre 2019 21:08)

      Ah, ma quindi eri qui con altri scopi... Ecco. Basta saperlo. Io sono tonta e lenta...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Settembre 2019 22:05)

      Chi lo avrebbe mai detto? Casco dal pero!
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 22:42)

      Quindi se non mi allineo al comune sentire sono qui con altri scopi? Modo singolare di interagire in un blog, io ho argomentato… se la vogliamo buttare in burletta va bene così… con tanto di cori "captatio benevolentiae"... Va bìn parei, cantatevela e suonatevela, va tutto bene Madama la Marchesa….
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

  10. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (13 Settembre 2016 9:21)

    Cara Gea (ero Shy prima, errore di battitura) purtroppo pesa a volte il giudizio dei tuoi, che non capiscono perché non riesci a sistemarti e le parole ti fanno rimanere male perché pensi "anche mia madre mi crede una triste e sola" che in effetti è come mi sento. Credo che si, uscirne da soli sia possibile, ma forse conoscere qualcuno sulla strada della guarigione allevia il dolore e accelera i tempi di ripresa (correggimi se sbaglio) e credo che la calma piatta che invece c'è stata abbia contribuito a farmi abbattere e allentare i tempi. Marianne è proprio il personaggio che incarna bene il mio modo di affrontare questo tipo di dolore, anche se ovvio meglio sarebbe agire come Elinor. Ma alla fine soffrono entrambe sia con ragione che sentimento. Mi continuo a ripetere che finirà, ma è passato più di un anno e le cose stanno sempre così.
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

    • Avatar di Fran

      Fran 8 anni fa (13 Settembre 2016 10:33)

      Shy, credo di sapere come ti senti...alla tua età mi sentivo esattamente così, sola al mondo, non compresa e soprattutto preda dei giudizi altrui...è il corso naturale delle cose e poveri quelli che non passano mai un momento di dolore, di fragilità, di debolezza nella propria vita...sono proprio quelli che, se usati bene, ti aiutano a scavare nel profondo e a tirare fuori ciò che di bello hai, la tua essenza...e una volta compreso ciò che sei veramente, ciò che vuoi, ciò che fa bene a te e solo a te, al di là di quello che pensano genitori, amici e via dicendo, ti si aprirà un mondo...magari capirai che la vita è una marea di opportunità, la maggior parte non convenzionali...scoprirai che magari stai meglio da sola, oppure che ti piace un altro tipo di uomo rispetto a quello che credevi...scoprirai che non tutto, anzi quasi nulla, è assoluto e immutabile...a me questo pensiero aiuta tantissimo, mi aiuta a superare quei momenti di emotività estrema (e credimi, ne ho) in cui mi sento intrappolata in una condizione sempre uguale a se stessa...per cui...sorridi, Shy, sorridi... :-)
      Rispondi a Fran Commenta l’articolo

  11. Avatar di Veronica

    Veronica 5 anni fa (1 Settembre 2019 1:51)

    Ciao, ti sto leggendo spesso.. Mi stai aumentando molto l'umore ed aprire gli occhi di fronte a determinate scelte. Ho una domanda però.. Sono una ragazza di 25 anni sposata con due bimbe piccole, una di 3 anni e una di 4 mesi. Devo pensarla ancora in quel modo anche se ho le bimbe così piccole? Come la vivranno? Con un trauma? E poi nella mia età quando mai ritroverò uno disposto a stare dietro a una mamma con i figli? I ragazzi ti etichettano come mamma ed è finita lì per loro.. Grazie in anticipo!
    Rispondi a Veronica Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (1 Settembre 2019 11:44)

      Ma tu come pensi di vivere? Che educazione ed esempio vuoi dare ai tuoi figli? Che persona vuoi accanto a te? Uno che ti classifica come mamma, quindi come elettrodomestico mal funzionante ti pare uno a cui prestare attenzione? Comunque non mi pare il punto, in generale. Sei giovane hai tutta la vita davanti: come pensi di passarla?
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 14:48)

      Vorrei darvi un punto di vista diverso. Premetto che nonostante stia vivendo ancora oggi un dolore intensissimo dopo la separazione avvenuta 3 anni fa (dolore che ora si aggiunge alla gelosia di avere scoperto in questi giorni che lei "è andata avanti" ed io no….banale ma dolorosissimo, rimette a zero il timer del superamento della separazione). Bene, pur non volendo generalizzare vi vorrei raccontare di come ci si senta dopo avere accettato di scommettere nella formazione di una famiglia con una madre di 2 figli (ed i due figli, ovviamente….) oltre 23 anni fa e, 3 anni fa appunto, sentirsi scaricare "perché devo ritrovare la mia serenità…" senza aver avuto il minimo sentore che la storia prendesse questa piega e con una rabbia da parte sua che ancora oggi non ha spiegazioni. Il problema è che nel 2014 al suono di "ti amo!!!, Voglio un figlio da te!!!", nonostante la rassicurassi che i due suoi figli fossero, data l'assenza del vero padre, come miei…., mi desse una figlia (unico aspetto positivo di questa triste storia…). Da allora, scaricato in circa 45 minuti totali e senza chance di recuperare, i due figli sono scomparsi completamente dal radar, dopo 19 anni e mezzo in cui li ho trattati come fossero miei, io ho dovuto ricominciare da zero lasciando una casa di cui avevo contribuito a pagare il mutuo e dovendone trovare una in affitto, decorosa, per poter continuare a fare il padre con mia figlia. Il primo anno è stato terribile ma con grande sforzo sono riuscito a creare un nuovo equilibrio. Sembrava tutto a posto ma due settimane orsono sono venuto a scoprire che "la mamma" seriale aveva in piedi un'altra storia…. Lecito, ma io sono ripiombato in depressione perché invece ancora alle prese con le scorie di questa terribile storiaccia!!! Quindi mi perdonerete se consiglierei MOLTA cautela nell'intraprendere relazioni con persone (uomini o donne) con al seguito bagagli che possono rivelarsi molto pesanti…. Ah!!! Dulcis in fundo!!! La mia ex, che quando eravamo insieme citava con disprezzo quelli che tradivano chiedendosi se "indossassero la maschera di Diabolik" una volta rientrati a casa oggi esce con un collega "separato in casa" (chissà se la moglie lo sa?) ed ha due figli…. Credo la mia ex abbia una insana passione per le famiglie multiprole ed essendo in menopausa abbia trovato una scorciatoia per soddisfarla...
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 15:02)

      ...errata corrige, 2004, non 2014...
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Settembre 2019 17:48)

      Cioè siete stati sposati vent’anni, avete avuto una figlia, vi siete separati e ora - dopo tre anni - lei ha una nuova relazione. Mi sfugge che abbia fatto lei di tanto deplorevole, sia separandosi sia avendo una nuova relazione. Sono cose che capitano. Quelli che fai sono pensieri molto negativi, in cui sei vittima - ma del nulla - e la storia che ti racconti nei termini in cui la racconti certamente non ti aiuta ad andare avanti (con o senza una nuova compagna, non è né un obbligo né un diritto).
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 22:32)

      Cara AnnaV, hai una capacità di sintesi un po partigiana…. Dovresti avere la compiacenza di leggere tutto e non solo la parte che estrapolata mi fa sembrare un cretino, che peraltro sono…. Ad aver accettato la situazione e cercando di farti capire qualcosa che…. NON VUOI CAPIRE….Buona vita a tutti...torno nel mio becero mondo maschilista… ;-)
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (3 Settembre 2019 21:09)

      Ciao Mauro, Massima solidarietà da parte mia. Per quanto complesso anche tu puoi rifarti la tua vita. Non necessariamente con un altra persona. E un concetto che su questo Blog ho anch'io appreso e lo trovo molto sensato. Anche una mia ex si è rifatta la sua vita con un altra persona. E del tutto naturale che accada.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (3 Settembre 2019 22:38)

      Grazie Emanuele, soprattutto della forma cortese nel rispondere. Non riesco a spiegare che non è il fatto che la mia ex compagna abbia un nuovo compagno che trovo disdicevole ma che mi atterrisce che la cosa mi faccia così male dopo oltre 3 anni…. il che mi spaventa circa il reale "smaltimento" della situazione….e volevo anche sottolineare quanto non sia così scontato che accettare una situazione con figli non propri sia sinonimo di successo e che, quindi, accusare di essere beceri chi non se la sente di farlo sia semplicistico e sciocco… tutto qui….
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Settembre 2019 23:29)

      E la mia opinione resta che hai avuto un normalissimo matrimonio ventennale che è finito. L’aver sposato una donna con due figli ti dava particolari meriti per cui lei non avrebbe dovuto divorziare? È una colpa volere il terzo figlio e divorziare dopo dodici anni se non faccio male i conti? Hai fatto delle concessioni talmente elevate ad una donna che sarebbe stata da rottamare in quanto madre da meritare ... cosa? Veramente io non capisco il punto. Soffrire dopo tre anni ti rende particolare in qualche modo? Tre-quattro anni sono tempi normali, per tornare ad avere una vita stabile. E infatti non è che lei abbia trovato un bagnino dopo sei mesi. A me scusa ma la tua sembra una storia normale trasformata in melodramma dal tuo modo di pensare o al solo scopo di trollare. Altra cosa: se ti incontrassi in un bar e tu mi raccontassi tutto questo, appariresti prima di tutto da non frequentare in quanto fissato con la ex; e inoltre mi chiederei “ma come mai i figli che lui ha cresciuto non vogliono frequentare un uomo tanto altruista e sensibile? Non ci sarà qualche altro punto di vista, in tutta questa storia?” Non escludo che tu possa attirare qualche crocerossina là fuori, ma con questo atteggiamento (e questa storia), non mi stupisce che finora tu non abbia incontrato che “femministe” (usato come insulto, cosa che per me non è).
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (4 Settembre 2019 7:52)

      AnnaV, a naja si diceva che a lavare la testa agli asini si spreca solo acqua, tempo e sapone… Mi dai del troll e rispondi come un bot, è evidente che non vuoi andare oltre le tue convinzioni ed a me, sinceramente, non interessa nulla. Il tuo modo di sparare sentenze mi infastidisce in quanto presupponente, Se ho capito la funzione del numerino che c'è sotto ai post, non solo a me ma sono problemi tuoi… Come non lo sono invece i bar e le crocerossine dove potresti, spero di no, incontrarmi...La chiudo qui, buona vita...
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Settembre 2019 11:57)

      :D Non frequento locali pubblici da anni, appunto per vivere come piace a me e senza condizionamenti esterni. Ricevendo i più di quelli che fanno i meno, o piacendo a uno come te, mi chiederei che cosa devo cambiare in me :) Ma sono sinceramente convinta che qualcuna la troverai, non lo dicevo in senso ironico. Qualcuna molto diversa da me, questo è ovvio, similia cum similibus è la regola base per trovare la persona giusta.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (4 Settembre 2019 14:28)

      Mauro ma perché tutto questo tempo, energie e Attenzioni che tu stai dedicando a lei cercando di analizzarla, non li dedichi a te stesso???? Lei è più importante di te, della tua vita, del tuo benessere, della tua felicità!!!??? Se ha voluto andarsene...bene...che faccia buon viaggio. In questi casi bisogno essere un po' orgogliosi e accettare la scelta dell'altro. Inizia a darti attenzioni ed emozioni e vedrai che la Sua immagine sfumera' rapidamente dalla tua mente. Non ti sembra BELLO fare cose che insieme a lei non potevi!!???
      Rispondi a Rexely Commenta l’articolo

    • Avatar di Mauro

      Mauro 5 anni fa (4 Settembre 2019 17:49)

      Rexely, innanzitutto grazie dei toni civili. Ti rispondo che in primis si tratta di una parte importante, circa un terzo, della mia vita ed in cui avevo investito molte energie ed assunto rischi quale quello di subentrare come "estraneo" in una famiglia allargata e magari non esserne completamente accettato (radice di questa discussione, se si usasse un minimo di capacità di comprendere senza fare i barricaderi....). Poi, e l'ho scritto chiaramente MI ATTERRISCE perché non è razionale per nulla (ma fa malissimo lo stesso!!!), dopo che a fatica sembravo aver trovato equilibrio la notizia della nuova relazione (lecita, lecita, lecita, lecita…..giusto per essere chiari…) mi ha riportato indietro di tre anni ed alle stesse schifosissime emozioni…. ecco perché spreco energie…. ma di razionale, ahimè, non c'è nulla se no me lo "fumerei" come una derivata di quarto grado…. questo non vuol dire che non stia cercando strategie per andare oltre, ma tant'è….
      Rispondi a Mauro Commenta l’articolo

    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (4 Settembre 2019 22:54)

      Non sono convinta che tu ti stia dando delle belle emozioni a te stesso perché altrimenti, mai e poi mai, riproveresti le emozioni di una volta (figuriamoci poi se sono anche schifosissime).
      Rispondi a Rexely Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (1 Settembre 2019 13:50)

      Ciao Veronica, il blog di Ilaria è una miniera di risorse infatti. E spesso abbiamo scambiato qui sul blog sul fatto che la vita, per essere vissuta pienamente, ci porta a fare riflessioni a tutto tondo, a prescindere dall'esistenza di una relazione. Cioè pensare a come vorresti fosse la tua vita nel futuro, anche (ma non solo!) per dare una base solida a quella delle tue figlie. Penso a gratificazioni e contributi professionali, impegno in attività sociali e culturali, il coltivare relazioni familiari, amicali e sentimentali che contribuiscano a farti crescere come persona. Tutti questi mi sembrano elementi importanti a cui pensare, soprattutto per te che sei giovanissima e hai milioni di giorni davanti. Lascia perdere chi non aggiunge valore nella tua vita, etichettandoti in generale e in particolare come mamma... manco fosse una malattia infettiva poi :D
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  12. Avatar di ely

    ely 6 anni fa (22 Ottobre 2018 11:32)

    Sono sposata da 10 anni e sto con mio marito da 15, abbiamo una bimba e un bimbo che nascerá a breve. Credo di aver passato le fasi che hai descritto negli ultimi 2 anni pur essendo ancora sposata e vivendo insieme. Il problema è che le fasi le ho vissute nonostante sia io, nella coppia, quella a voler chiudere il rapporto, o almeno ad avere il coraggio di farlo. Sono arrivata a pensare di aver scelto mio marito pur non essendone veramente innamorata, il suo carattete indeciso e remissivo ha fatto si che nella nostra vita insieme decidessi sempre tutto io ma in realtá non era quello che volevo... abbiamo passato anni a litigare ferocemente e ad amarci pochissimo, io sono andata avanti seguendo un'ideale di famiglia perfetta e ho lavorato duro x arrivare a questo. Illudendomi che le cose si sarebbero messe apposto non appena il problema di turno si fosse risolto (il suo lavoroL'arrivo della mia prima figlia quasi 7 anni fa ha messo a durissima prova il rapporto ma nel mio intento maniacale di controllare tutto ho continuato a testa bassa concentrandomi su di lei (e non più su di lui ovviamente) per cercare di tirarla su nel migliore dei modi.... tutto molto pesante quando in realtá non c'è più armonia e leggerezza in famiglia. A quel punto sono iniziate le fasi
    Rispondi a ely Commenta l’articolo

    • Avatar di Alessia

      Alessia 5 anni fa (24 Ottobre 2019 9:43)

      Mi ha lasciato lui a fine agosto dopo 7 anni di matrimonio e due bambini di 5 e 3 anni. Era in crisi da ottobre, cercavo di tirargli fuori i motivi della sua crisi ma non me ne parlava perchè ha un carattere introverso. Di quelli che non parlano, salvo poi sbottare, dire cattiverie e poi rimangiarsele. Da ottobre non andava bene ma mi diceva che il problema non ero io, lui in crisi si portava a casa le sue frustrazioni, si innervosiva facilmente coi bambini e io mi innervosivo con lui x la poca gentilezza con cui li trattava. Mi ha lasciato dopo averlo trovato a casa di un’altra ragazza. Lui ha 6 anni meno di me, lei 5 meno di lui. Non ha mai ammesso alcun tradimento, anzi! Dice che è solo un’amica con cui parla benissimo e con la quale aveva bisogno di “sfogarsi apertamente”. Ma mi ha lasciato subito. Dice che era stanco di dovermi rendere conto, era stanco del fatto che io lo incalzassi nel dialogo e di non avere tempo per noi. E io che ho il carattere più “impetuoso”, che sono schietta, che mi infiammo subito, che a volte ho usato anche toni fastidiosi, mi sento un mostro. Mi sento tutta la colpa di essere stata una pessima moglie, di non aver capito i suoi segnali, di non essere riuscita a dialogare in modo più mansueto. Sto subendo la separazione, io lo amo, volevo la mia famiglia con lui e non riusciró mai ad accettare che lui ora senza di me sia felicissimo. Ho paura che il mio cuore non guarisca mai
      Rispondi a Alessia Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (24 Ottobre 2019 10:36)

      Ora abbiamo familiarità con la parola “introverso”, e stiamo sempre a posto! Troviamo una bella scusa per normalizzare il brutto carattere di ogni uomo. Una donna che facesse così la chiameremmo “introversa”? Non credo. Eppure non pare ci sia relazione fra introversione e genere. Le donne introverse sono in numero circa pari a quello degli uomini, ma non se ne vedono così tante in giro. Come mai? Ieri a proposito del commento di FrancescaF ho cercato un po’ su Google e ho trovato persino un blog dedicato, che risponde a quesiti come “conquistare un uomo introverso” ... Se non sei junghiana, non ti puoi tenere un uomo, oggigiorno. Detto ciò. Quando ci si separa tutti abbiamo qualcosa da rimproverarci, e va bene. Ma nel tuo caso è evidente che lui si sia comportato da egoista irresponsabile, e questo non va bene per una vita familiare serena. Che significa che non vuole rendere conto? Che vuole fare quel che gli pare? E tu devi essere “mansueta”? E ti senti in colpa? Una bella rabbia sana come si usava una volta (ho trovato mio marito con una a casa mia e gli ho buttato i vestiti dalla finestra) non sarebbe una reazione più salutare e “reale” per tutti?
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (24 Ottobre 2019 11:07)

      Le donne introverse si chiamano "f***e di legno". Gli uomini introversi invece sono dolci, timidi e coccolosi. Questione di generi.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (24 Ottobre 2019 15:19)

      Cara Alessia, innanzitutto un abbraccio forte a te e ai bambini perché questi sono momenti assai delicati. Dalla mia esperienza personale posso dirti che anche io mi sono presa (e mi hanno dato) colpe a non finire per la fine della relazione. Forse ora non lo vedi ma capisci che questo atteggiamento è errato e controproducente. Ricorda sempre che qualsiasi rapporto di coppia è appunto di coppia, le cose si fanno in due. I disagi si condividono, si palesano, se ne parla. Non si fanno rebus ma si parla schiettamente ed insieme, se c é volontà, si trova una soluzione al problema. Ci si guarda in faccia e si cerca nella coppia e non ad un facile agevolatore esterno. Non esistono le fughe dalle proprie responsabilità, stampelle esterne... Ci si prende carico in 2 di ciò che si é costruito. Ilaria mi disse un anno e qualcosa fa: riparti da te. Lo dico anche a te Alessia, riparti da te e dai tuoi splendidi bambini. Senza troppe colpe ma riflettendo che la coppia deve esserlo sempre, non solo sulla carta. Noi siamo sempre qui. Ti abbraccio molto forte.
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

  13. Avatar di Gentiana

    Gentiana 6 anni fa (14 Novembre 2018 16:08)

    Ciao Ilaria e ciao tutti.Decido di riscrivere dopo un anno e qualcosa.In quei momenti mi cadeva davvero il mondo addosso, sai.....cadono le certezze, non vedi più di colpo la persona che hai condiviso un tavolo,un letto, un divano, soprattutto la persona che hai amato e che diceva di amarti.Lo ammetto,c'erano le avvisaglie ma,io testarda, io credevo di farcela, perché la nostra famiglia lo meritava,io meritavo e soprattutto il nostro figlio meritava.Sono straniera e da sola ma,non ho voluto fare la vittima. Lui giocava contro di me la carta dei stranieri ,quella che siamo diversi e che non siamo bravi,tanto è che mi diceva di portarmi in quel buio del mio paese per impaurirmi, che tanto buio non è dato che tantissimi italiani vanno in vacanza. Detto questo, io ho sempre saputo che tutto il mondo è paese e che ognuno di noi rappresenta se stesso ma,lui cercava di buttarmi giù, facendo leva sulla nazione, dato che di me non poteva dire nulla e attaccarsi su niente, perché con tutti i miei difetti sono una ragazza a posto. Il problema è che non mi facevo più bindolare ne umanamente e neanche economicamente.Sai cosa penso, che agli inizi della separazione ancora si pensa che,in qualche modo siamo stati amati e seppur con errori, la storia esisteva ed è finita,di conseguenza stiamo male e per un recupero, ci sfasciamo la testa su dove abbiamo sbagliato. Poi, tenendo i denti stretti, perché l'inconscio si ribella e sa che qualcosa non andava, indaghiamo dentro di noi e iniziamo il percorso della consapevolezza..... mettiamo tutti i tasselli di tutta la durata del rapporto al loro posto. La testa vaga e domanda:Quella volta che mi ha detto questo è non era vero...e quella volta che ha fatto questo acquisto e non era per me...eeee quella volta che non era a lavorare e mi ha detto di si etc,etc,etc,.In 17 anni di relazione/matrimonio ne ho una valanga di bugie. Per non parlare del suo impegno magro nella gestione della famiglia e soprattutto del tempo che passava con il figlio. Ne quantità e ne qualità. Soprattutto il valore sporco che dava a me,che ho sempre fatto i lavori più umili e a testa bassa per portare in famiglia il mio contributo, che ho tirato su il mio figlio con dei valori e che lui puntualmente cercava di mettermi contro,che avevo un sorriso e mai montata di testa....A me demolizzava tutti i giorni, io ero il suo chiodo fisso. Tutto quello che facevo bene,per lui era ridicolo. Io ho preso la patente studiando,per lui potevo anche andare in bici ,perché tanto nel mio paese non avevo niente,io canticchiavo,per lui ero stonata come un tamburo ma,intanto ora che non c'è, mi hanno iscritto in un concorso canoro e ho preso l'attestato di idoneità,io andavo in biblioteca a prendere libri,lui mi impediva non dandomi una mano con il bimbo all epoca etc etc.Non voglio più pensare al male subito,ho deciso di voltare pagina. Il puzzle è completato.Ho dedotto che ho spostato un manipolatore che voleva sfruttarmi e non torno più indietro.Tutto questo però avviene in un tempo lento,perché non dimentichiamo che fingono ma,basta aspettare e tornano quelli che in realtà sono.Si faranno conoscere per come sono.Ora,sono nella fase di penna per lui e di serenità per me.Questa solitudine che sto vivendo è davvero un lusso che non tutti possono permettersi. Perbacco, io dalla mattina alla sera ero al servizio di lui,io ero stanca,tutto addosso a me perché non faceva nulla fuori dalle sue ore lavorative.....tutto addosso a me è non capivo.Sarebbe da raccontare non so quanti kilometri di storia ma,non voglio dilungarmi più. So solo dire che avevo perso tutto, mi aveva fatto terra bruciata anche con la mia famiglia d'origine e voleva farlo anche con il mio figlio. Il mio intervento qui è,per ringraziarti a te e a chiunque porta la sua esperienza e, per sostenere il fatto che uscire da queste gabbie si può. Non è amore se si soffre,se si aspettano i comodi di qualcuno e si piange.Chi fa così non ci ama e dobbiamo lasciarlo andare, anzi accompagnarlo verso l'uscita.Avevo perso 7 kg in 20 giorni quando è sparito.Mi ero nutrita di veleno e quando non ho offerto più il miele, mi ha buttato come una scarpa vecchia. Ecco perché soffriamo, perché scoprire di essere stato studiato in un tavolino che si giocherà per anni con la nostra vita,è terrificante. Tieniamo stretti noi,i nostri cari.Io ho imparato da questa storia, lui no.Sara' il tempo a vendicarsi per noi.In fondo sono anche ridicoli,ma ci hanno venduto per buono il marcio e,noi ammettiamolo ,abbiamo sbagliato valutazione. Consiglio con affetto a tutti di darsi tempo, di fare quello che vi da serenità e di non buttarsi in storie qualunque,queste bassezze lasciateglielo a loro. La mente sana e adulta,non corre destra e manca ma,si ferma per guardare la strada. Tutto si sistema e vi troverete a pentirvi per non aver chiuso prima.Un abbraccio forte. Genty.
    Rispondi a Gentiana Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (14 Novembre 2018 23:13)

      Grazie, ne avevo proprio un gran bisogno. Un abbraccio
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (14 Novembre 2018 23:24)

      Mio dio! Posso dirlo? Che emozione e che emozioni. Grazie. Brava. Grazie. Grazie.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 6 anni fa (15 Novembre 2018 1:20)

      Grazie a te Genty. Ho risentito di nuovo il dolore ma anche quella fiammella che cerco di mantenere accesa in me. Grazie di cuore, proseguo il mio cammino...
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (1 Dicembre 2019 8:03)

      Complimenti queste sono parole sacre, parole piene di speranza.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (1 Dicembre 2019 13:15)

      Carissima Gentiana, grazie per la tua preziosa testimonianza. Mi ritrovo in molte situazioni che racconti e sottoscrivo appieno la tua analisi: il mio ex si comportava nello stesso modo, castrando ogni aspirazione e progetto. Sei stata bravissima ad uscirne fuori! Ed e' verissimo che la separazione sembra difficile all'inizio, ma poi si rivela non solo possibile, ma anche benefica. E prima si chiude, meglio e'... Auguri di cuore e un forte abbraccio per te e tuo figlio. 🤗
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  14. Avatar di AnnaV

    AnnaV 5 anni fa (30 Novembre 2019 18:58)

    Il mio ex aspetta il secondo figlio del secondo matrimonio, e, a fine anno, si trasferiranno a oltre 1000 km da qui. Praticamente, se vorranno vedere il padre, dovranno recarsi i miei figli a palazzo reale... non che lo vedessero molto, ma sembrava il caso, e non una scelta. Credo che a questo punto, dopo cinque anni e mezzo di situazione ambigua ma normalizzata culturalmente (si sa i padri, si sa gli uomini, i figli sono delle mamme ecc.) entrambi i ragazzi dovranno affrontare la realtà dell’abbandono. Uno già viveva così il rapporto con il padre, con rabbia e sconforto (“inutile dirgli quello che penso, servirebbe solo a farlo stare male” - nel senso: “tanto non ascolta e non capisce”). L’altro ... non so. Anni di depressione, una storia scolastica che dire accidentata è dire poco, anni a negare che ci fosse il problema. È anche triste che i fratelli “nuovi” di fatto non avranno un rapporto. Nello stesso tempo, lo so che è assurdo, ma io mi sento finalmente libera. So che ci vorrà un po’, ma ero stremata dalla quasi-finzione o dai conflitti sulla realtà dei fatti: abbandonati o no? (I figli, intendo). Sono orribile? Tante volte ho pensato: se fosse morto, i miei figli avrebbero almeno potuto elaborare il lutto in modo fisiologico, e poi saremmo andati avanti. Del resto, se non si sentivano abbandonati, perché uno stava a letto senza alzarsi e a guardare il soffitto? Beh così, cioè senza morti, mi pare assai meglio: credo che questo apra il capitolo che può chiudere la separazione della mia famiglia. Sarà andata e staremo tutti nella stessa (circa) realtà - con opinioni e sentimenti diversi, è logico. Ma temo che saranno settimane dure, quelle a venire. Con decorazioni natalizie carine, però. Evito le mie amiche per non sentirmi dire “si sa i padri” “si sa gli uomini” “ma i tuoi figli ancora si aspettavano qualcosa?”. Potrei fare una strage :D Un abbraccio a tutte e grazie per esserci, specialmente Ilaria, naturalmente.
    Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (30 Novembre 2019 23:11)

      @AnnaV, Un abbraccio forte e anche se virtualmente la famiglia del blog ti e vicina.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (30 Novembre 2019 23:45)

      Cara AnnaV, mi spiace molto che tu ti stia male, vorrei vedere ogni persona e in special modo ogni donna sorridere, ma non è così che và la vita. Comunque è meglio così, una situazione chiara e senza ambiguità, ora ti puoi sentire veramente libera di continuare la tua vita come meglio credi, senza paletti, senza dovere niente a nessuno, non pensare di essere cinica, è solo la parte logica che ragiona in te. Quello che conta veramente è l'amore dei tuoi figli il resto è secondario, poi il tempo aiuta a dimenticare e propone sempre nuove strade, mai fermarsi, bisogna guardare sempre avanti nella vita, potrebbe riservare piacevoli sorprese. Un abbraccio Fabio
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

    • Avatar di Viviana

      Viviana 5 anni fa (1 Dicembre 2019 15:08)

      Ciao AnnaV, da quando seguo il blog ho imparato molto da tuoi commenti e perciò voglio esprimerti tutta la mia ammirazione per il modo in cui affrontato e stai affrontando questa situazione. Lui è orribile e questo lo sai benissimo e lo sai meglio di chiunque altro. La delicatezza con cui parli dei tuoi figli e il tuo profondo interesse per cosa provano e cosa potrebbero provare dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, quanto tieni a loro, sono fortunati ad avere una madre come te. Penso anch'io che saranno settimane difficili, le feste natalizie e tutta la retorica consumistica che ci gira intorno non aiutano, ma siete uniti e avete superato di peggio. Ti sono molto vicina e vi auguro il meglio.
      Rispondi a Viviana Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (1 Dicembre 2019 16:50)

      Ciao AnnaV, anche io vorrei esprimerti molta stima e, anche se via pc, vicinanza - ti mando un grosso abbraccio! Mi dispiace molto leggere che c'è un ulteriore allontanamento del tuo ex marito dai tuoi figli. Ma, dal modo in cui descrivi la tua famiglia, dài sempre una sensazione di forza, di unione. Sei veramente una donna forte e tosta. Come figlia, ho una storia simile a quella dei tuoi figli. E, vergognandomene anche un po' all'inizio, mi sono trovata a pensare che se almeno mio padre fosse morto, non avrei più dovuto preoccuparmi del fatto che non lo vedevo mai. Credo che siano pensieri molto umani, e soprattutto dei quali non hai nulla di cui vergognarti.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (1 Dicembre 2019 16:25)

      Ciao AnnaV, penso che tu abbia superato prove più difficili di questa. È naturale sentirsi un po' disorientate, soprattutto perché ti preoccupi per i tuoi figli che vedranno meno il padre. Ma alla fine quando una persona è esclusa dalla vita di qualcun altro, lo è a 10 km e, in ugual misura, a 100 km. Un abbraccio!
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (1 Dicembre 2019 21:26)

      Intanto, è passato Babbo Natale dei meno :D
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (1 Dicembre 2019 20:31)

      Grazie a tutte e a tutti! Siete di grande conforto, sul serio. Il Natale a noi fa piacere anche così, ogni tanto ci ricordiamo di Lilo e Stitch, la famiglia “piccola e disastrata ma molto bella” :D e certo essere uniti noi è molto importante. @Silvia mi dispiace sentire che hai avuto una storia simile ... e si intendevo esattamente quello. Credo che non arrivi mai il momento in cui un figlio smette di sperare... fino a quando non accetta e vede profondamente la realtà. Per altre ragioni, è successo anche a me come figlia, e si può fare, si può “recuperare” un rapporto con quella persona così com’è (nel caso, stronzo). Ma bisogna iniziare a vederlo come stronzo, non ultimo per non sentirsi sempre sbagliat*. Ancora un abbraccio.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (1 Dicembre 2019 21:38)

      Anna V. guarda che non siamo qui a pettinar bambole. Io le storie di molte di voi le conosco bene. Altre molto meno. So per certo, perché è il mio lavoro e anch'io ho una vita, che l'esistenza mette sul piatto delle situazioni incredibili, spesso di sofferenza inaudita, per lo più non note ai più. Ma la sofferenza, credimi, è comune a chi vive. Lo vediamo tutti i giorni, lo proviamo sulla nostra pelle, lo constatiamo negli altri e anche l'arte e la letteratura ce lo dice. Viktor Frankl, neuropsichiatra sopravvissuto ai lager nazisti, dove ha perso la moglie ventiquattrenne, i genitori, la sorella e un altro paio di parenti, e ha scritto numerosi saggi sul tema, sostiene che la vita senza dolore non avrebbe senso...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (1 Dicembre 2019 21:47)

      Anna cara innanzitutto un abbraccio forte!!!! Sei sempre presente nei nostri commenti e nei miei in particolare, quindi ti sento vicina anche se virtualmente(e ogni tanto viva queste risorse virtuali quando sono benefiche :D!). Non ho figli ed ho goduto di un padre che mi vuole bene con tutti i suoi pregi e difetti ma mi sento di dire a te e ai tuoi figli che nella vita di ciascuno c é una famiglia che ti è stata data in dotazione ed una che ti crei ogni giorno, come vuoi tu, alla tua portata e con l affetto che si sviluppa nei giorni, negli anni. Il natale dall anno scorso é per me un periodo di quasi convalescenza, mi mancano delle presenze (non tutte erano salutari ma a volte mi mancano, amen) quindi mi tratto con bontà e delicatezza. Anche quest anno mi creerò il mio natale. Un natale nuovo, su misura, fatto di poco, fatto come riesco. Un bacio grande anche ai tuoi ragazzi ❤️
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (2 Dicembre 2019 1:03)

      @Ilaria e @Ally <3
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (3 Dicembre 2019 19:16)

      Cara AnnaV tu scrivo solo un pensiero: ogni minuto dedicato per pensare al tuo ex è un minuto rubato a te stessa. Guarda solo avanti e non pensare al passato.
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 10:12)

      @Fabio e lo so, ma quando stai sempre con le lettere degli avvocati e con la paura delle conseguenze dei casini che fa è difficile non pensarci. In questi anni ho cambiato vita, ho iniziato a praticare la mindfulness, e quindi : qui e ora. Passato e futuro sono entrambi illusioni della mente, sono prodotti dalle *stesse* aree del cervello (c’è un interessante documentario sulla memoria su Netflix). Quindi anche se non te ne rendi conto, in realtà immagini cose in funzione di quello che già conosci, o peggio di quello che ricordi o hai imparato, che è già una selezione. Al momento, sono grata al destino per non essere ricaduta nei miei schemi attraverso un’altra persona, e per avere avuto l’occasione di fare ed essere altro, e mi chiedo cosa scoprirò, piuttosto che “decidere” cosa farò o cosa voglio. In questa prospettiva, dovrei lasciar andare anche le paure e l’ansia, certamente. Ma ancora non ci sono riuscita.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Lela

      Lela 5 anni fa (2 Dicembre 2019 0:03)

      Anna immagino il peso di una situazione così e il tuo strazio per quello che vivono i tuoi figli. Anche io come Ally non ne ho mai avuti, ma ho dei nipoti, che amo come fossero dei figli e vorrei non soffrissero mai, quindi immagino ancora di più una madre! É ingiusto quello che vi sta succedendo e il comportamento di lui inqualificabile, certo! Ma non lasciare che l'amarezza avveleni la tua vita! L'amarezza spegne ogni luce, dentro e fuori di te! Meriti di più, calore e speranza! Una preghiera per te!❤
      Rispondi a Lela Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Dicembre 2019 18:11)

      Ohibò, arrivo io, per dare un senso alla vita dei "minus mettentes" (un enigmista ed esperto di anagrammi avrebbe di che divertirsi con questa mia locuzione, se qualcuna è appassionata, ci giochi pure nel proprio privato). E arrivo anche per darmi importanza. L'attenzione gratifica sempre, fosse anche quella dei minus mettentes. Vediamo se ti batto AnnaV. Dunque, il tuo commento è una facciata rispetto a una realtà di grande dolore e sofferenza. Troppi. Dalle prime righe io ho quasi esultato. Mi son detta: "Essiamai che questa donna la chiuda questa accipicchia di storia, durata anch'essa, troppo?!?" Una storia troppo lunga. Un dolore e una sofferenza troppo grandi. Tutto senza fine. Nella mia non breve vita, ma nemmeno lunga (credo siamo più o meno coetanee) non mi sono mancate esperienze e ti assicuro anche di quelle dolorose in modo unico, strano, al limite del credibile. Più d'una, perché intensità e varietà spesso viaggiano insieme. E ti dico, riferendomi a te, che è arrivato da un pezzo il momento di tirare una riga. Di dire basta. Di chiudere questa storia. Di mettere da parte quest'uomo. Come dice la senatrice Liliana Segre (dài, questo mi dà almeno 177 meno, dateci dentro): "Non perdono. Non dimentico. Non odio." Tu non perdonare. Non dimenticare. Non odiare. Concentrati su altro. Comincia una nuova vita, "from scratch", dall'inizio, fai tabula rasa. Ti suggerisco di non drammatizzare il presunto abbandono dei tuoi figli. Il loro padre è un soggetto mostruoso (altri 98 meno per favore, se no mi sento trascurata) e le leggi vigenti proteggono e avvantaggiano questi soggetti inqualificabili in modo inqualificabile (e diciamola la verità, qui che possiamo - 134 meno -). La seconda moglie del padre dei tuoi figli, che vuoi? Sarà a quel livello. Venendo all'abbandono dei tuoi figli, sai bene che le narrazioni, come ci dice la moda del momento, sono importanti. Chi dice che "loro sono stati abbandonati"? La puoi raccontare in mille modi questa storia. Un poveretto li ha abbandonati. Hanno avuto la fortuna che un cretino dai cui lombi discendono se ne andasse fuori dai piedi. Hanno avuto la forza, la resistenza e la resilienza di crescere senza un padre. Peraltro palesemente inadeguato. Hanno avuto l'immensa fortuna di una madre che li ha amati di amore e di intelligenza. E poi quello che è successo tra loro e il padre sono fatti anche loro. Fatti che hanno portato dolore e conseguenze. I fratelli? Sarà mica il "sangue" a creare la fratellanza? Ma quando mai? Non crederai, tu, a queste scempiaggini? Hanno attraversato di certo un'indicibile penombra. Giorno verrà nel quale faranno pace con tutto questo e sapranno apprezzare la luce. Goderne e alimentarla. L'importante, per avere questo, è resistere non "contro" quel disgraziato, ma per la vita, a vantaggio della vita, la tua prima di tutto, la loro poi, e per loro la propria. Ma chiudi. Che questa distanza aiuti a chiudere. Chiudere. Chiudere. Non credo nella giustizia, non in quella "divina", figuriamoci in quella terrena che permette che situazioni come la tua siano all'ordine del giorno. Magari giorno verrà che qualcuno, in una notte di sonno agitato, si svegli madido di sudore per la febbre e terrorizzato per essersi accorto di avere un bubbone sotto l'ascella. Non credo e non suggerisco di vivere sperando in questo. Potrebbe capitare, non lo escludo. In ogni caso tu sarai emotivamente ben più lontana dei 1000 chilometri terrestri che vi stanno per separare. Chiudi. Benedici questo allontanamento e comincia ad aprire nuove porte. Basta. E' ora.
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Dicembre 2019 20:29)

      “Minus mettentes” è da Nobel per la letteratura! :D Certamente il suo allontanamento è uno sgravio notevole, la ragnatela a distanza è un po’ più difficile da costruire. Ma perché mi destabilizza la sua ragnatela? Perché mia mamma è una bugiarda patologica. Ultimo suo pasticcio sarà risolto a breve, dopo aver mentito pure all’avvocato, che si è bevuto la storia che lei è anziana e non si ricorda (ah ah ah si ricorda pure di cinque euro di resto a mesi di distanza). Credo di aver capito solo qualche mese fa che tante etichette che mi sono state appioppate per tutta la vita (“ti dimentichi tutto” e “ti perdi tutto”) servivano a coprire le cose che faceva lei (buttare un giocattolo, piuttosto che cambiare idea o mancare un impegno). Vedi caso, stessa strategia del mio ex marito. Quindi ecco che se posso evitare di avere notizie che mi riguardano dal medico di mio figlio, intanto per la mia stabilità emotiva è già molto meglio. Veramente mi si spalanca la terra sotto i piedi. E questo spiega anche i miei riferimenti alle narrazioni, la tendenza a “puntualizzare”, e via dicendo. Siccome lui fa così anche con i figli, e in più ci triangola continuamente, è veramente difficilissimo fare anche la benché minima ispezione di realtà. Detto ciò, si capisce anche perché di famiglie ne ho avute decisamente abbastanza, e perché ho tolleranza zero per le bugie. Tornando al nonno-anima gemella, lui aveva l’onesta del granito, non so se rendo la sensazione. Quindi è vero, ora la porta si apre, e io posso permettermi di spalancarla, perché un po’ di strada nel frattempo ne ho fatta. E con mia mamma vado pure d’accordo, per dire. Grazie ancora per la forza che mi dai.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 14:08)

      Comunque la situazione qui è veramente drammatica. Ora il figlio è a letto, e io non so che devo fare. Avrei dovuto fare delle cose, e niente, ne farò la metà. Fa così da giorni, ma è il sesto anno che vivo così. E non so neanche se ha saputo. Speriamo di sì, altrimenti pensa dopo. Ogni tanto sembra che va meglio, io come una idiota ci spero, poi si ricomincia e tutti i ritmi saltano, insieme alla routine. Vabbè al peggio non farà l’esame di stato, non è la morte, lo so, ci sarà tempo per completare gli studi. Ma non diciamolo in giro, che si fa brutta figura: “ma come! taglia i soldi!” “Non farlo uscire!” fino al mitico e costante “Chiama il padre!”. L’ultima “Fallo parlare con qualcuno a cui da retta, si sa che a te non da retta”. Non parlo con nessuno, ok, ma si sa in giro. Come va? Bene. Dice mio figlio che il tuo si ritira. Mi invitano a feste di compleanno, mi dicono che fai a capodanno. A capodanno mi compro dello champagne e me lo bevo in grazia di Dio, ovvero DA SOLA!!! Mi sembra completamente surreale, sul serio.
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Dicembre 2019 14:25)

      Scusa, chiamare il medico curante? E vedere che cosa propone.
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Dicembre 2019 14:55)

      Io in tutta franchezza me ne fregherei di che cosa dicono e pensano gli altri. Gli unici ai quali darei retta sono coloro che venissero da te a portarti la spesa, cucinare, spazzare per terra, offrirti un passaggio. Gli altri non vanno né informati, né ascoltati. Un appoggio esterno, professionale lo chiederei. Chi ha figli adolescenti sa bene che le problematiche apparentemente più inspiegabili e più insuperabili appaiono anche in situazioni che sembrerebbero ideali.
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 15:54)

      L'unico medico che non ho potuto interpellare è stato il neuro-psichiatra, perché prima si è opposto il padre, ora non vuole andare lui. Quindi niente farmaci. Psicoterapia da cinque anni, con notevoli miglioramenti a livello di crescita, rapporti con gli altri ecc., ma le ricadute vanno messe nel conto. Dicevo infatti che sarebbero state settimane difficili, perché so che sa del nuovo fratello, ma non so se sappia del trasferimento. Spero di sì, magari non me lo dice perché non sa che lo so io (vedi quanto aiutano le triangolazioni). E comunque qui non passano mai dodici mesi fra una bomba e l'altra, eh. Potete dire a me di fregarmene di quel che fa il mio ex marito, ma per i figli è sempre una bella botta, e in totale assenza di altri familiari oltre a me. Di quello che dicono gli altri ovviamente me ne frego, ma diciamo che non li vado a cercare per sentire queste cose. Ragion per cui opto per attività silenziose (meditazione, yoga, passeggiate da sola e nel verde), e evito quelle con chiacchiere e socializzazione. Ricordo che qui abbiamo solo uscite fra donne. Di che vuoi parlare, fra donne? Di rugby? Magari :D E vogliamo parlare dei colleghi che dicono che mi faccio gli affari miei, ovvero i problemi familiari che eventualmente le loro mogli gestirebbero per loro? Dicevamo di non entrare nella parte della vittima? E quindi non sono affari loro i problemi che ho io, quindi nessuna spiega e nessuna puntualizzazione. Era solo per spiegare perché non ho tutta questa gran voglia di andare alle feste di capodanno :D
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Dicembre 2019 16:49)

      Neurologo o neuropsichiatra non significano per forza medicinali, anzi. Medicinali non significano solo medicinali antidepressivi o quant'altro. Gli antidepressivi non sono da demonizzare, così come pure i neurologi, gli psichiatri e i neuropsichiatri. Ma certo, con una mentalità arretrata e in chi ha la coscienza sporca (il padre del figlio) fa vergogna e paura sentire il nome di certi specialisti. Mi piacerebbe conoscere la storia famigliare di questo signor padre, ascendenti e consanguinei. Ma mi sto allargando... In ogni caso io un contatto stretto con il medico curante lo terrei, se si tratta di persona seria e affidabile. A un certo punto non si può dire di no a tutto e dei confini e degli argini e dei rimedi vanno posti. Sennò si è all'anarchia completa e si soffre inutilmente. Vai alle feste di Natale e di Capodanno. Non so voi ma io a queste feste incontro persone che hanno problemi di ogni tipo e nessuno giudica nessuno. Nel mio ambiente per passare una bella serata è sufficiente uno scambio del genere (non raro): "Come va?" "Di melma, grazie. E tu?" "Ma, anch'io, più o meno...". Punto, si passa oltre, si prende un bicchiere di prosecco, si fa un brindisi e si fa festa. Questa è la vita di persone serie e umane. Delle altre, chi se ne frega?
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 17:25)

      Tanto dal neuropsichiatra non ci va lui, il problema non si pone. Credo che il padre a suo tempo si sia semplicemente risparmiato una perizia che poteva finire in tribunale. Pensavi mica che si fosse posto il problema di cosa fare per la salute del figlio? (Secondo lui, il figlio sta così per colpa mia, e comunque non ha niente di grave: del resto va tutto alla grande, sono solo io che non accetto il divorzio e sto a casa distrutta innamorata e gelosa). A Natale sarò in famiglia a Roma, e di solito in quei giorni si esce e si vede gente. A Capodanno ancora non so dove sarò: se resto qui resto a casa a sentire la musica che piace a me, e a mangiare e bere quello che piace a me, in chiave bene augurante: non vorrei mandarmi per il 2020 (pure) la maledizione della musica latina e della cucina locale ... :D Il mangiare puoi fare finta, ma se parte la musica latina mi suicido sul serio, eh
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Dicembre 2019 18:04)

      No infatti non immaginavo che si preoccupasse del figlio, ma della fama. Tu chiudi. Chiudi. Mi sembra che i tuoi figli siano già nella maggiore età o vicini. Chiudi con costui, non avere più nessun genere di rapporto. Gli avvocati bastano e avanzano. E, ripeto, la vicinanza di un professionista qualificato al figlio farebbe solo bene.
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 18:42)

      Psicoterapeuta, medico di famiglia naturalmente, centro per obesità fra i migliori d'Italia dove oltre al medico ci sono altri specialisti in disturbi alimentari. Anche io sono dell'idea che dovrebbe farsi diagnosticare (ci vuole un'ora di colloquio, e non implica nulla), ma come sai non è possibile imporre le visite mediche di alcun genere. Prima di chiudere la psicoterapia mia, io il colloquio diagnostico con il medico l'ho richiesto e fatto (vorrei sapere quanti stanno bene certificati, fra tutti i "normali" :D ). Ad ogni modo, queste sono tutte persone in cui mio figlio ha fiducia e con cui ha un rapporto sereno. Per essere sotto controllo, è abbastanza sotto controllo. Purtroppo, però, ogni persona che ha avuto un disturbo importante sa che potrà sempre avere ricadute, anche di pochi giorni o di poche ore. E' facile capire che la nascita di un fratello è sempre un fatto sconvolgente, ma in queste condizioni, cioè uno sa un pezzo e l'altro un altro, non c'è mai una comunicazione chiara, figli e figliastri che vengono trattati come tali (classico dei narcisi), è naturale che vada ko. Quelli sono i figli della fantastica sacra famiglia, loro sono quelli della famiglia fallita e problematica. No, al padre della fama locale non importa nulla, poi non ha questo genere di mentalità. In questo modo, però, cioè con il figlio in psicoterapia, può dire quanti danni faccio io, e sostenere di essere un ottimo padre (tanto qui i padri non sanno neanche il compleanno dei figli, in media). Con la perizia psichiatrica, avrebbe dovuto dimostrare di seguirli ai servizi sociali e al giudice. E' un po' diverso. Delle tante mattine in cui il ragazzo era letto a guardare il soffitto invece di andare a scuola, quante volte ha fatto una telefonata o è passato a vedere come stava? Nessuna. Molte volte alla fine si alzava ed entrava alla seconda ora: accompagnamento e permesso. Ore 9:30 e ancora non iniziava la mia giornata. Non ho avuto mai un solo giorno di cambio, mai un fine settimana. Se fossero intervenuti i servizi sociali, non credo che avrebbe potuto farlo. Non per l'efficienza dei servizi sociali, eh, ma sarebbe stato un po' più complicato per lui, perché la sola cosa che fanno è controllare. Li hai i letti per i tuoi figli a casa? C'è la scrivania per i loro compiti? Ti tocca il mercoledì? Mi presento il mercoledì a vedere se ci sei. Ecco credo che il motivo sia stato semplicemente questo.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Dicembre 2019 18:53)

      Ti ho detto di chiudere. Il ragazzo è seguito. Non è necessario che sia certificato, anzi meglio di no. Se ci si crede, tutto diventa più facile, anche le rinascite. Ma davvero basta recriminare sul padre, pessimo personaggio. Se tu non dramatizzi, c'è meno dramma. Chiudi diversamente nessuno di voi tornerà a vivere davvero.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 19:47)

      @Ilaria. Assolutamente. Adesso poi il certificato non mi serve davvero più. Abbiamo fatto così e così è. Sono sicura che questa situazione si risolverà nel giro di qualche giorno o al massimo di qualche settimana. Il fine settimana ce ne andiamo fuori, a Natale anche. Nel frattempo torna il fratello, così litigheranno un po' che se ne sentiva la mancanza :D e poi farà Capodanno con gli amici. E poi - se tutto va bene, e fino a che non lo vedo non ci credo, perché abbiamo una questione di soldi in sospeso e non vorrei che fosse disinformazione - il padre sarà lontano anche fisicamente, il che renderà tutto molto ma molto più semplice da vedere e quindi da elaborare.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (4 Dicembre 2019 19:17)

      Cara AnnaV, per quel poco che posso fare, ti scrivo come mi sono comportato io, con tutte le differenze del caso naturalmente. Innanzitutto non ho mai e poi mai nascosto alcuna notizia con i miei figli, fin da quando avevano 12-13 anni, quello che sapevo io lo sapevano anche loro, beninteso senza accusare il patner, ma mettendoli al corrente di ciò che succedeva, senza commenti, anzi all'inizio e per diverso tempo cercavo di giustificare i comportamenti sbagliati di mia moglie, stress, stanchezza momenti no, perchè anche se non ce ne accorgiamo, i figli vedono tutto e se non glielo dici se ne hanno a male e si fanno i propri castelli in aria. Infatti a distanza di anni, ora sono maggiorenni, si ricordano benissimo quello che è successo, con particolari che nemmeno mi ricordo più. Poi avanzando e ingigantendosi il problema con la consorte, sempre senza nascondere nulla ai figli, hanno capito la situazione e hanno fatto la loro scelta, stare con me, con chi li ama e glielo dimostra, con chi non li ha mai trattati male, a volte dicendo dei no, ma sempre con un motivo che spiegavo subito a loro, sempre con un rapporto di rispetto dei ruoli ma anche di nessuna zona d'ombra, cio che so io lo sanno anche loro, poi mi risolvo i problemi da solo mentre i figli devono fare cio che compete loro, se hanno dei problemi sono sempre disponibilissimo e all'occorrenza a tempo pieno. Un'altra cosa, la vita me la sto scandendo con dei punti fissi, alla mattina sveglia ad un certo orario, senza deroghe, poi si rimette a posto l'appartamento, i figli sono già all' università, disbrigo pratiche, caffè al bar un pò di studio che non fà mai male e preparazione pranzo, non in piedi o su un angolo del tavolo, ma come si deve, e così via di seguito per tutto il giorno, naturalmente anche curando le proprie passioni e le amicizie, quello che ti voglio dire è che devi essere un riferimento per i figli, devi far vedere loro come ci si comporta e quanto siamo forti, poi dentro di tè puoi anche aver voglia di piangere ma deve restare nascosto, penso che vedendo l'esempio della mamma i figli pian piano vogliano seguirla e imparino ad affrontare le avversità. Un abbraccio forte, a una donna forte, ciao.
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Dicembre 2019 23:15)

      Sono assolutamente d'accordo. La mindfulness mi ha aiutato a ricostruire la routine e il piacere della quotidianità, e curo le mie passioni e anche le mie amicizie. Il fatto che non siano locali spiega il grosso del mio starmene a casa. Va anche detto che il tempo libero non è moltissimo, quindi ad esempio per fare questo fine settimana a Roma, ho dovuto redistribuire le varie incombenze domestiche nei giorni prima e dopo. In pratica, invece di perdere tempo a zonzo senza costrutto, magari me ne vado ogni tanto due-tre giorni da qualche parte a fare qualcosa che veramente mi interessa e soprattutto mi fa svagare. Poi non so ... quanto escono a settimana le persone adulte? io già ho due impegni settimanali extra-lavorativi, vado a camminare, mi piacerebbe andare a nuotare ma non so, devo vedere quanto costa con le entrate libere - più per la flessibilità che per i soldi. Mi piace ascoltare la musica, quindi il periodo natalizio andrà a cori, concerti ecc. Un film non capita mai? Ma vi pigliate la coca, come la signora milanese di Francesca Reggiani? :D :D :D
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (4 Dicembre 2019 19:48)

      Ciao AnnaV, Non immaginavo una situazione simile. Una mia cliente vive anche lei con la figlia una situazione del genere. Anche loro con un padre ed ex marito poco di buono. Mi sembra saggio il consiglio di Ilaria di fare comunque un po' di vita sociale. A un certo punto con il tuo ex ci vorrà un taglio , capisco che la tua preoccupazione sono i tuoi figli ed è qui che ti devi concentrare. Un abbraccio.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (4 Dicembre 2019 15:19)

      @AnnaV, Come dice Ilaria interpella il medico curante. Un Abbraccio grande
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (3 Dicembre 2019 20:40)

      Grande Ilaria!!!
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  15. Avatar di Vic

    Vic 5 anni fa (5 Gennaio 2020 16:10)

    A me il medico curante consigliò di iniziare a prendere le "goccine" per la depressione. Mai prese. Sono andata da una psicoterapeuta bravissima e mi sono trovata bene. Ovviamente bisogna trovare dei professionisti seri e preparati, e poi la "cura" è soggettiva e varia da persona a persona. A fai come ti hanno consigliato, vai dal medico, e non pensare che non ti capiamo, ti capiamo eccome. Purtroppo.
    Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (5 Gennaio 2020 17:08)

      Io ricordo che prendevo i fiori di Bach. Veramente era un periodo in cui non mi sembrava di uscirne. Sono passati 10 anni, e posso comunque dire di aver fatto tanto per me in questi anni. Pare scontato dirlo ma il dopo certi eventi spingono a fare e osare.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (5 Gennaio 2020 17:14)

      Certo, si può capire quanto si vuole e molti capiscono ma se la persona interessata non fa niente per se’, il cambiamento non può esserci.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  16. Avatar di A

    A 5 anni fa (4 Gennaio 2020 15:55)

    Buongiorno, e scusate se torno su argomenti noti. Sono passati più di 18 mesi e meno di 4 anni, e sono ancora sulle montagne russe, verso il fondo. Non c'è fine al dolore? Purtroppo nessuno capisce a fondo, e io non annoio più gli amici con i miei pensieri. Quello che si perde non è l'amore, l'innamoramento. Anzi, sì perde ed è terribile. Ma quello che si perde è la SPERANZA: sono tutti i sogni e i progetti. Kaput!! Rimane il vuoto. Rimane rabbia per quello che si è vissuto: le offese (per giustificare la fine della relazione e soprattutto la presenza dell'altra), i voltafaccia di tante persone che pure si credevano amiche (e no, non ho raccolto quello che avevo seminato; i miei semi erano sani, ero stata generosa e accogliente, aggratis; in cambio nel mio momento tragico ho ricevuto porte chiuse); l'incomprensione diffusa:" fattene una ragione, volta pagina!". Certo, facile facile. Eppure ho cercato di fare di tutto, di aprirmi, conoscere nuove persone, proporre, dedicarmi a quello che mi piaceva. Non mi piace più nulla, non mi diverte nulla, non ho uno scopo. Cerco di stare meglio convincendo che le cose dovevano andare così, che devono andare così. Che sono su questa Terra per fare altro. Ma non finisce? Quando sarà tutto solo un brutto ricordo? Tutto quello che ha accompagnato la separazione è stato faticoso e fonte di grande stress, e adesso i nodi vengono al pettine. Qualcuno ci è passato e ne è già uscito? Non mi piace sentirmi così, non mi crogiolo nel rimescolamento, io non voglio!! Eppure mi sembra che sia tutto talmente rotto che rimettere insieme i cocci non sia possibile, per una persona normale. Qualcuno pensa che passi prima o poi? Che a tutto ci sia una soluzione? Grazie.
    Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (4 Gennaio 2020 17:48)

      Ciao A, È difficile lo so, guarda quando mi sono lasciato con la mia ex storica ho sofferto molto. Anche se breve ho fatto un po' di psicoterapia, non stavo fermo un attimo. Poi è stato il lavoro che mi ha aiutato soprattutto perché mi sono concentrato su questo. E i risultati che ho raggiunto a un certo punto sono stati tali che probabilmente pur restando infelice e fidanzato non avrei raggiunto. Passa A passa tutto, c'è chi reagisce in un modo chi un altro. E non esistono tempi di recupero per tutti uguali.Trovare un obiettivo non è necessario trovare te stessa si.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (5 Gennaio 2020 18:46)

      Mi sembra ridicolo disperarsi così per un amore finito.
      Rispondi a Rexely Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (5 Gennaio 2020 20:22)

      Ognuno di noi è diverso e reagisce in base alla propria emotività. Solo che a un certo punto il dolore va superato e il perdurare per lunghi periodi che non va bene.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 5 anni fa (5 Gennaio 2020 22:06)

      Certo che è ridicolo, infatti la causa non è l'amore finito in sé. È un progetto di vita, quello che era stato costruito, l'orientamento che di era dato alla propria vita e vedere tutto distrutto e perso, il fatto che con grande fatica ero arrivata a una piccola metà della mia meta, mentre ora devo ripartire da zero con zero risorse e poche energie, e tante altre "piccolezze", che hanno portato un grande peggioramento della mia vita in generale, anche sul piano relazionale e degli affetti, della famiglia (leggi e capisci quello che scrive AnnaV sopra se hai voglia). Dare etichette così nette non è invece ridicolo, inopportuno sì.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Fisa

      Fisa 5 anni fa (5 Gennaio 2020 23:22)

      Sono d’accordo con te @A. Quando vedevo questi eventi dall’ esterno anche io pensavo che gli altri esagerassero. Adesso che lo sto vivendo io mi rendo conto di quanto è dura all’inizio. Infatti il trauma dipende da quanto si era investito nella relazione. Da entrambe le parti. Dal tipo di relazione. Ma voglio superare il dolore e il senso di fallimento, mi sono stancata di commiserarmi.
      Rispondi a Fisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (5 Gennaio 2020 23:52)

      Ti capisco A, non sei ridicola. Per niente. Comprendo il tuo dolore, la tua desolazione e la tua mancanza di energia. Ma devi fare appello alla tua forza interiore, alla fenice che è in te, capace di risorgere, resiliente, tenace. Parli di altre "piccolezze" che hanno peggiorato la tua esistenza. Non so la gravità delle tue. Per me, le piccolezze che sono seguite alla fine delle mie due storie importanti, nel corso delle quali pensavo come te di aver costruito qualcosa, sono state aneurisma cerebrale di mia madre, tumore alla prostata di mio padre, morte dei nonni e morte di un'amica per incidente. Sola e senza amici su cui poter contare davvero ho sviluppato il diabete. Non quello che si risolve con la famosa "pasticchetta" dopo i pasti, ci vogliono tre dosi di insulina al giorno. E le pasticchette varie. Però, sai, con sto fatto del diabete devo fare per forza una dieta sana, non posso sgarrare se non di rado, non posso bere, non posso fumare. E così sono bella, sono in forma, dimostro meno anni della mia età. Mia madre dopo un anno e mezzo si è ripresa, mio padre sta bene. Mi sento sola e ho pochi amici, ma sto cercando di darmi da fare. Ci provo. Per ora pochi risultati. Non mollo. Vado dalla psicoterapeuta per sfogarmi e farmi aiutare a capire dove sbaglio con gli uomini. Piano piano sto capendo. Di recente ho evitato l'ennesimo stronzo e mi sono sentita più in gamba e più centrata. Sono ancora lontana dalla mèta. E ho paura di ricadere in vecchi schemi, per questo non mollo la psicoterapia e il lavoro che sto facendo che, almeno su di me, funziona. Ma tornando a te... Il punto è che tu hai posto una domanda. Hai chiesto: "Quando è che passa?" La risposta è, secondo me: quando inizi a reagire. Non c'è una data precisa, un tempo massimo di sofferenza. Non è un vasetto di yogurt con la scadenza. E il problema è che la risposta implica, come corollario, che se non reagisci, se non decidi che basta, può anche non passare mai. Puoi anche rimanerci in questa condizione, capisci? Ci stai già da troppo tempo, e il fatto che non ti vada di fare nulla non è un buon segno, indica depressione, apatia. Però sei qui a scrivere, quindi una parte di te lo sa come si reagisce, ne è consapevole. Ascoltala. Come ha scritto Ilaria, solo tu puoi aiutarti e salvarti. Solo tu puoi decidere se continuare a fare Madame De Tourvel, la "colomba pugnalata", oppure tirare fuori il carattere e la voglia di riscatto.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (6 Gennaio 2020 8:11)

      Scusa ma a me tutto questo che scrivi sembra ridicolo.
      Rispondi a Rexely Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (6 Gennaio 2020 11:39)

      @Rexely, ancora?! L'abbiamo capito. Se non hai altro da aggiungere e, soprattutto, se non argomenti il tuo giudizio, fossi in te eviterei di ripeterlo all'infinito.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Fisa

      Fisa 5 anni fa (6 Gennaio 2020 12:55)

      D’accordo con te @Emilia 👏
      Rispondi a Fisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (4 Gennaio 2020 18:31)

      Ciao A. Se dopo più di 18 mesi ancora non passa, devi necessariamente farti aiutare, come ha giustamente suggerito Emanuele. Non puoi pretendere che i tuoi familiari o i tuoi amici capiscano e siano disposti ad ascoltare il tuo dolore per questo ex (dopo quasi due anni il minimo che puoi sentirti dire è: "Ancoraaaa???!"...un tantino frustrante, no?). E poi, se pure lo facessero, a che ti gioverebbe? Non puoi comunque usare gli altri come contenitori, un po' ti sentiresti in colpa (sfogandoti per esempio con tua madre anziana) e un po' finiresti per diventare l'amica "piaga" a cui tutti hanno paura di chiedere come va o di uscirci perché tanto "sta male". Quindi paga una psicoterapeuta brava e preparata con cui potrai essere del tutto te stessa e che è pagata per ascoltarti ed aiutarti. E' un tunnel da percorrere e tu sei ancora ferma in stazione a rimuginare su quanto sia lungo e buio. Non cadere nel buco nero della depressione. Sali in carrozza.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Gennaio 2020 23:52)

      Ciao A., chiedi se qualcuno ci è passato e ne è già uscito. Potrebbe suonare quasi come un affronto, un'offesa o una battuta comica questa domanda. Il mondo è pieno di persone separate e divorziate, di bambini che sono stati abbandonati (se hai anche solo conoscenti che hanno figli adottati, fatti raccontare qualche storia), di anziani che non vedono i figli da anni, di persone mobbizzate e bullizzate sul lavoro o a scuola, di altre che sono nate con piccole e gravi disabilità o le hanno trovate sul proprio percorso di vita. Giusto per parlare delle vite di noi privilegiati della parte ricca del mondo e tralasciare quelle di chi privilegiato come noi non è. Qualche giorno fa leggevo del sindaco di Milano Sala che si lamentava del fatto che da divorziato non può ricevere la comunione e nella lettura scopro che ha divorziato tre volte. E posso garantire che una separazione è uno degli eventi più traumatici della vita, anche per le persone meno sensibili e meno emotive. Ed è anche un evento al quale si sopravvive, giacché la resistenza e resilienza umana sono potentissime e altissime e predisposte per superare traumi ben più grandi... Tu chiedi la comprensione degli altri. Garantisco che essere compresi nel proprio dolore, con intelligenza e buon senso e senza pietismi, è un balsamo straordinario e spesso è determinante. D'altra parte non si può sempre e solo cercare aiuto dall'esterno. La separazione o l'abbandono non sono compresi da chi non li ha vissuti sulla propria pelle e chi li ha vissuti sulla propria pelle da una parte rivede se stesso o se stessa e proprio per questo anche la sua pazienza ha un limite. Inoltre tutto si conclude e finisce, tutto, e non si può insistere nel proprio dolore e ribadirlo di continuo. Anche gli altri hanno i loro problemi, non si sentono ascoltati e compresi. Tu che fai per gli altri? Queste sono le considerazioni di buon senso. All'atto pratico i fenomeni che descrivi relativamente a te stessa meritano un'attenzione che credo non sia mai stata data né prima della separazione, probabilmente nemmeno prima dell'incontro con questa persona e la mancata attenzione di prima ha avuto conseguenze e ripercussioni sulla storia, sulla sua fine e sulla sua rielaborazione attuale. Il mio consiglio deciso è quello di rivolgerti al tuo medico curante, spiegando non la storia e l'accaduto se non per sommi capi, ma soffermandoti sul tuo vivere e sentire attuale. Chiedi a lui (o a lei) di indirizzarti per il meglio e di monitorare il tuo stato di salute complessivo, in particolare emotivo, nel tuo percorso di rielaborazione e di recupero.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Fisa

      Fisa 5 anni fa (5 Gennaio 2020 0:59)

      Ciao a tutti, commento per ringraziarvi dei vostri commenti e Ilaria per le risposte sul tema della separazione. Sono separata anche io, senza figli, e prima che mi succedesse non pensavo fosse un evento così traumatico. Sto cercando di superare il dolore e tutti gli altri sentimenti connessi e ringrazio il confronto di questo blog e il lavoro di Ilaria. Ilaria secondo me sei bravissima, anche quando non sono d’accordo con te. Mi aiuti ogni giorno a ragionare, a mettermi in discussione e a migliorarmi. Fai un ottimo lavoro, sei illuminante. Questa risposta sulla separazione e le altre al riguardo, oltre che gli articoli sul tema, mi aiutano tanto a vedere le cose dal giusto punto di vista e a mantenere la rotta.
      Rispondi a Fisa Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 5 anni fa (5 Gennaio 2020 11:37)

      Be' insomma....sono mortificata che il messaggio (mio) che emerge è quello di una persona che deve essere aiutata, da un medico!! Il mio malessere non viene compreso: si consolano i lutti, le disabilità, le avversità materiali della vita, quelle sono considerate disgrazie e sfortune. La perdita della speranza è immateriale, incomprensibile e inaccettabile. Comunque capisco, e spero che anche Voi (Ilaria e lettori) capiate che ognuno vive il proprio vissuto in maniera soggettiva, e capita di fare drammi per cose che secondo altri drammi non sono. Questo non diminuisce però il proprio dispiacere. Io vedo il mio peggioramento, ne sospetto le concause, ne conosco le radici. Forse sta per arrivare il momento in cui accettare un aiuto professionale. Detto questo, grazie comunque e un abbraccio ai miei compagni di viaggio della sezione "separazione".
      Rispondi a A Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (5 Gennaio 2020 11:52)

      Abbi pazienza A.. Facciamo che tu trovi chi ti capisca. Che cosa farebbe? Che cosa ti aspetteresti? Non dovrebbe essere un medico, uno psicoterapeuta, nemmeno un sacerdote suppongo. Chi dovrebbe essere? Un commercialista? Un docente in scienze statistiche? Un DJ? Un pizzaiolo? Un meccanico? Brad Pitt? Amadeus? Gerry Scotti? Una cartomante? Ti basterebbe o vuoi una manifestazione di piazza con migliaia di persone con cartelli con scritto "A. ha perso la speranza, causa separazione! Capitelo!" e cori in rima? Vuoi una serie tv a te dedicata? Un programma in prima serata? Un servizio reportage esclusivo? Che cosa vuoi? Dimmelo, magari è un'idea alla quale nessuno aveva pensato. Credi di essere l'unica che soffre? Non ho scritto forse che la separazione è uno dei dolori più tremendi della vita? Hai perso la speranza? Che cosa vuoi, pietà? Pietismo? Dimmi, qual è la ricetta magica che cerchi? Vuoi che lo stronzo con cui stavi (perché non ho dubbi che sia uno stronzo) ritorni da te per darti la speranza? In che cosa? De che? Che cos'è per te la speranza? Vedi un po' nessuno nega che un brufolo possa causare disperazione in qualcuno, ma pensa un po' a chi è su una sedia a rotelle o ha una malattia cronica e incurabile. Che fa con la speranza? Soprattutto: qual era la risposta che volevi da me? Perché, comunque, avrai perso la speranza, ma non l'aggressività. E questo, scusa, non fa tornare i conti. Non andarci dal medico, no, non andarci, sarebbe offendere il medico e tempo sprecato. Goditi la tua immateriale disperazione.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 5 anni fa (5 Gennaio 2020 14:19)

      Grazie Ilaria della tua attenzione e della lunga risposta. Posso dirti che non mi godo nulla, che dal sacerdote sono stata (e poveretto, non sapeva proprio cosa dirmi), che dal medico non andrò per una serie di contingenze oggettive che non interessano su questo blog, ma condivido in pieno il tuo consiglio di fare affidamento su quella figura quando è possibile, perché sono tanti i medici di famiglia seri, preparati e che hanno a cuore il benessere dei propri assistiti. Così come sono anche tanti altri gli specialisti e i professionisti che possono aiutare. Ilaria, grazie del tuo tempo: mettiamo che in questa fase io sia più simile a un animale rabbioso; ecco, darmi altre bastonate non aiuta; anche se apprezzo, ripeto, la tua attenzione e il tempo e la competenza che hai speso per me. Non ce l'ho una risposta alle tue domande. Se ce l'avessi non starei a scrivere, ma a fare per risollevarsi. @AnnaV grazie per il tuo commento, grazie perché mi offre una prospettiva nuova. @Emanuele grazie per il tuo commento e preoccupazione. So di che parli. Cerco di fare attenzione, grazie.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (5 Gennaio 2020 16:46)

      Infatti, io non ho consigliato di andare dal sacerdote...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (5 Gennaio 2020 12:26)

      Cara A. quando il lutto diventa cronico, bisogna in ogni caso andare dal medico, qualunque sia il tipo di perdita subita. Quando poi alla separazione (che è un tipo di perdita), si accompagna il tradimento, anche l’autostima e la fiducia negli altri subiscono una ferita molto profonda. In quello che scrivi c’è molta rabbia, che spesso si nasconde sotto una apparente depressione. Come se la rabbia superasse il limite e la mente ci mettesse sopra un tappo per non essere travolta. Ma quando metti il tappo ad una emozione, poiché non puoi scegliere cosa entra e cosa esce, non provi più neanche le emozioni belle, e non sei in condizione di apprezzare quello che di buono c’è intorno a te. Ecco perché è il caso di farsi aiutare da qualcuno di esterno e competente - come un medico. Quello che ti dicono gli altri - cose come “Tirati su”, “Dimenticalo”, “Fai la tua vita” - sono cose sensatissime, solo che in questo momento tu non hai le risorse interne necessarie, e probabilmente questi incoraggiamenti ti fanno solo sentire debole, inadeguata e colpevole. E peggiorano la situazione. A dirla proprio tutta, la sensazione che hai, e cioè che nessuno possa aiutarti, è corretta. Nessuno può aiutarti, è una cosa che devi fare tu. Solo che tu pensi di non potercela fare e cerchi qualcuno che ti tolga dalla situazione in cui stai. Questo qualcuno non esiste. Un terapeuta bravo ti accompagna nel tuo percorso di uscita, non lo fa al posto tuo. Per questo è meglio rivolgersi ad un medico. Non è una cosa da fallite. Se hai problemi economici nell’affrontare una terapia, fallo presente al medico o al terapeuta, perché esistono svariate opzioni. Un caro abbraccio.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (5 Gennaio 2020 12:29)

      Ciao A, Fai tesoro delle considerazioni di Ilaria. Il tuo attuale stato emotivo potrebbe farti incappare in qualche poco di buono. Penso sia davvero il caso di rivolgerti a un professionista.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (5 Gennaio 2020 12:42)

      Infatti, AnnaV ed Emanuele, non facciamo i no-vax. Le persone con le quali lavoro individualmente sanno benissimo che le prime domande che io rivolgo sono quelle sullo stato di salute: esami del sangue, cicli mestruali e loro regolarità, qualità del sonno, dell'appetito etc annessi e connessi. Ovviamente non sono titolata a richiedere e ad analizzare questi dati e tanto meno a dare terapie e non lo faccio, ma mi assicuro sempre che la persona sia in controllo del proprio stato di salute, per escludere questioni che esulano dal mio campo ma lo possono influenzare. Il medico di base è il primo e più importante interlocutore, sia perché così è organizzato il nostro sistema sanitario e così sono le regole, sia perché può escludere o ipotizzare problematiche (magari risolvibilissime con veloci ed economici interventi mirati) connesse a disturbi o carenze dal punto di vista fisico, fisiologico, biochimico etc, oppure strettamente connesse a stati depressivi, magari semplicemente di tipo reattivo (tipici delle separazioni o dei lutti ad esempio). Vi faccio notare che anche il consiglio, sicuramente in buona fede e non certo insensato di "vai in terapia", intendendo "fai psicoterapia", va dato con molta prudenza, vuoi perché dire "psicoterapia" significa tutto e niente (per affrontare certe questioni ci vogliono professionisti specializzati), vuoi perché se sussistono problematiche di cui sopra, più attinenti all'ambito medico, la psicoterapia può peggiorare alcune situazioni, mettendo in discussione la persona in un momento di fragilità o alimentando illusioni che si trasformano poi in delusioni e frustrazioni. Di nuovo, il medico curante può dare inizio in modo rispettoso di procedure e protocolli a un percorso di recupero fatto con scienza e coscienza.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (5 Gennaio 2020 12:48)

      Sono d'accordo con te Ilaria, Metto l'accento che in questo stato emotivo e facile incappare in qualche predatore.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (5 Gennaio 2020 13:51)

      Io ho parlato di medico, infatti. Ho fatto riferimento alla psicoterapia per dire che neanche quella “ti tira fuori” da una situazione esistenziale ed emotiva complicata, figurati le amiche o un principe azzurro. Consigliare di andare in psicoterapia è anche del tutto inutile. Le persone spesso non ci vanno neanche se glielo consiglia il medico, a meno che non siano motivate, quindi rientra negli incoraggiamenti/consigli controproducenti su tutta la linea (quando non sono manipolazioni vere e proprie).
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (5 Gennaio 2020 13:39)

      A. Ti posso solo scrivere quello che ho fatto io, se ti può essere utile: matrimonio durato oltre trent'anni, due figli ormai maggiorenni, una casa costruita insieme, una vita costruita insieme, poi per gravi motivi la separazione. Come mi comporto? Ho cancellato il passato, non ci penso più, è una perdita di tempo, non ci puoi più fare niente e guardo solo al futuro, apprezzo le cose belle che ora ho senza fare paragoni con il passato, e penso ai figli e a me stesso, ai miei progetti che poco alla volta escono dal limbo. Ignoro chi mi critica e cerco nuove amicizie, vivo come se fosse per sempre, ogni istante potrebbe offrirmi delle gioie, inaspettate, la vita la vedo così, non fermarla, lasciala scorrere e apprezza tutto il bene che ti dà.
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

  17. Avatar di franco

    franco 5 anni fa (13 Febbraio 2020 15:18)

    ciao, mi riconosce nella tua sofferenza. Lo stereotipo è lo stesso: le offese per giustificare la fine etc etc. a me sono 3 anni e mezzo da separati in casa. Quindi vedo mia moglie ogni giorno e mi sono oramai abituato ad essere rifiutato...all inizio è stato pesante, ora di meno perché non ci provo neanche piu' a sfiorarla. Lei ordina e comanda… spero solo di non dover provare cose più orribili in futuro. Ma come si fa ad annullare 30 anni di vita vissuta insieme..bah….
    Rispondi a franco Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (13 Febbraio 2020 17:33)

      Franco, mi spiace davvero molto di leggere così tanta rassegnazione nel tuo messaggio. Avere costruito una vita insieme, in quando coppia con progetti in comune, non può portarti ad annullarti solo perché questa è la 'vita' che conosci e hai conosciuto per tanti anni. Non permettere che ciò che ti sembra irreversibile ti schiacci sotto il peso dell'abitudine, e forse anche dei ricordi positivi che sicuramente il tuo matrimonio avrà avuto. Se lo fai, la sofferenza che provi ora non potrà che aumentare - se non per le angherie a cui accenni, per il distacco da parte di tua moglie o la lontananza fisica e mentale. Pensaci, davvero, a quello che vuoi per te, e soprattutto senza di lei.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  18. Avatar di Paola

    Paola 5 anni fa (20 Febbraio 2020 11:12)

    Grazie Ilaria! I tuoi spunti di riflessione sono tanti e mi sono di grande auto! Sono separata da 6 anni e ormai sono passata alle cicatrici rispetto a questa relazione. Ho passato tutte le fasi, compresa una paura strana di togliere la fede dal dito e di rimettermi in gioco... Nella mia esperienza, si soffre tanto anche per relazioni non così "importanti" come un matrimonio, anche perché un matrimonio ti dà delle motivazioni e dei vissuti forti per chiudere la relazione; motivazioni che a volte diventano insopportabili e ti danno la spinta al cambiamento. Mentre le nuove relazioni, quelle fresche e genuine, in cui riponi fiducia e speranze, a volte lasciano lo stesso grande dolore, forse perché si trovano meno spiegazioni sulla fine. Parlo di quelle relazioni dove l'uomo/donna non sono apertamente e palesemente str.... o sbagliati o superficiali. Cioè non parlo di relazioni "liquide" come si dice ora. Semplicemente e dolorosamente ci si accorge di non essere fatti l'uno per l'altra: è doloroso. Grazie
    Rispondi a Paola Commenta l’articolo

  19. Avatar di kicca

    kicca 5 anni fa (20 Febbraio 2020 14:58)

    Bellissimo articolo
    Rispondi a kicca Commenta l’articolo

  20. Avatar di Roberto

    Roberto 5 anni fa (20 Aprile 2020 6:28)

    a volte dopo averle provate tutte forse é l'unica maniera per tornare a vivere o almeno a non vedere solo tutto nero
    Rispondi a Roberto Commenta l’articolo