Come superare una separazione (soffrendo il meno possibile)

come superare una separazione soffrendo il meno possibileLa fine di una storia importante, una separazione e un divorzio sono eventi molto dolorosi nella vita di una persona. Probabilmente tra i più dolorosi. Sono unici e diversi rispetto ad altri episodi drammatici, per una serie di ragioni. Sapere come superare una separazione e tornare a vivere al 100% è molto importante per andare oltre il dolore, per non prolungare la sofferenza e per non disperdere importanti risorse personali (salute, denaro, tempo) che possono essere invece investite nel presente e soprattutto nel futuro. Anche in una nuova storia d’amore, appagante e riuscita, questa volta.

"Per un po’ forse continuerò a urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà. D. Grosmann "

Nota importante: non è mai troppo tardi per scoprire come superare una separazione. Anche se gli “espertoni” sostengono che la “grande” parte del dolore di una separazione si allontana significativamente in un arco di tempo che va dai 18 mesi ai quattro anni, io so benissimo che in molti (uomini e donne) non riescono a capacitarsi della propria separazione (o delle proprie separazioni) anche dopo decenni.

Perché  mai superare una separazione pare a volte davvero tanto difficile se non impossibile e perché mai è un evento percepito come più drammatico di altri, magari addirittura della dipartita di una persona cara?

In primo luogo perché una relazione importante e un matrimonio sono considerati un impegno e un investimento emotivo a lungo termine, addirittura, si pensa, per la vita. Per cui se falliscono si pensa di essere delle fallite (o dei falliti). Degli abbonati al fallimento.

In secondo luogo perché siamo in una società che sopravvaluta enormemente il rapporto di coppia, vuoi perché sul rapporto di coppia si può fare molto commercio, molto marketing e molta letteratura (o molto “storytelling” come si dice adesso).

Vuoi perché convincere le persone che si sta meglio in un rapporto di coppia, anche di melma, è un simpatico modo alternativo, tra i molti, per togliere loro autonomia e indipendenza e quindi renderle più controllabili. Per farci commercio, marketing e letteratura con più facilità. Ecco perché superare una separazione può sembrare tanto difficile, all’inizio.

In terzo luogo per la percezione “sociale” di una separazione e di un divorzio. Fino a pochi anni fa nel nostro paese una separazione e un divorzio erano giudicati una “colpa” e quindi chi si separava o divorziava non trovava molta comprensione negli altri, semmai veniva “giudicato male”. E si sentiva colpevole. Come in molti si sentono colpevoli tuttora. Falliti e colpevoli.

C’è anche da dire che al giorno d’oggi molti considerano separarsi e divorziare un fenomeno talmente comune da essere quasi “normale”, un passaggio della vita quasi naturale. E, così di nuovo, chi si trova nel bel mezzo della fine di una storia si accorge che all’”esterno” in pochi capiscono la portata traumatica di quel che sta attraversando.

Insomma, in un modo o nell’altro, il dolore della separazione viene sempre sottovalutato dal mondo là fuori. Invece si tratta di un vero e proprio lutto, solo che non viene percepito come tale se non, forse, da chi ci è passato.

Come superare una separazione e stare meglio di prima

Il senso di fallimento, l’isolamento e il dolore buttano benzina sul fuoco del senso di colpa e della vergogna. Diciamo onestamente che anche se ci si separa per i migliori motivi al mondo ci si sente (almeno un po’) sfigate, sfortunate, incapaci.

Gran bella roba, insomma.

A questo si aggiunge che il futuro improvvisamente sembra diventare molto più incerto.

Un evento spiacevole e terribilmente definitivo sconvolge quella che si pensava fosse una situazione stabile e l’ansia aumenta.

Ecco perché ci si insulta tanto e ci si offende spesso tra quasi ex coniugi: è la ricerca di una condivisione di responsabilità, il tentativo di liberarsi della colpa opprimente del fallimento, il tentativo di buttarla sull’altro/a.

Mamma che angoscia, solo a scriverne e a leggerne. Pensa a esserci nel bel mezzo.

Quindi: se ti senti male, molto male per una separazione che stai attraversando o hai attraversato o che è avvenuta anche parecchi anni fa, ne hai tutte le ragioni.

Non è cosa semplice venirne fuori.

Soprattutto dato che è un evento che per lo più si affronta, come dicevamo prima, nella quasi totale solitudine emotiva.

Ecco perché è così importante sapere come superare la fine di una storia.

Un evento così dirompente e significativo per la propria esistenza bisogna affrontarlo nel modo migliore possibile se no, per l’appunto, lascia tracce permanenti e che possono influenzare la vita sentimentale in futuro, pesando sulla scelta del partner successivo (che rischia di rivelarsi sbagliata ancora una volta) e sulla serenità della persona, in ogni campo.

Di fronte a un evento come la separazione è necessario non solo accettare il dolore, ma addirittura viverlo pienamente, fino in fondo, con tutto il suo peso e il suo strazio.

Eh, già, sembra terribile eppure è l’atteggiamento più utile da assumere.

“Distrarsi” dal dolore non fa per niente bene. E può avere conseguenze negative a lungo termine.

E come si fa a sperimentare il dolore pienamente, senza lasciare niente indietro?

Attraverso la consapevolezza e la comprensione di sé.

Anche attraverso la compassione per sé.

"Mi si erano spente le vene, gelata la pelle. Avevo avuto freddo, lui se ne era andato. Elena Ferrante"

Il dolore è un’esperienza umana, umanissima e che ha l’”utilità” di guidarci attraverso gli accadimenti della vita, dando loro il significato più utile per noi.

Questa è una buona ragione per non rifiutare il dolore e attraversarlo, traendone insegnamenti proficui. E proprio per evitare una lunga sofferenza, non per altro.

Attraversare il dolore

Riconoscere e accettare di attraversare il dolore per quello che è può proteggerti da guai più grossi.

In che modo?

Proprio perché una separazione è un evento traumatico e ad alta intensità emotiva “toglie lucidità”.

Cioè: durante una separazione non si è al proprio meglio, non si è in pieno controllo e si rischia di prendere decisioni sbagliate.

Si è in un certo qual modo in uno stato di confusione che può non aiutare a fare le scelte e a prendere le decisioni più giuste.

Molto bene.

Si fa per dire.

Essere consapevoli che il dolore e gli alti e bassi emotivi possono portare a “confusione” e a mancanza di lucidità permette di proteggersi, di tutelarsi, di essere caute.

Aiuta a essere più comprensive con se stesse e questo a sua volta rende più facile proteggersi, in un circolo virtuoso e vantaggioso.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"L’inizio dell’amore è spesso simultaneo. Non così la fine: da ciò nascono le tragedie. Alessandro Morandotti"

Per aiutarti in questa comprensione di te che ti permette di superare una separazione al meglio ti vorrei parlare di Elizabeth Kübler Ross, una ricercatrice di origine svizzera che ha condotto, negli Stati Uniti, studi fondamentali sulla morte e il morire.

Tant’è che il suo libro più importante si intitola proprio Sulla morte e il morire.

Tu dirai: “Accidenti Ilaria, che allegria! Separazione, trauma, lutto… Adesso anche di morte ti metti a parlare?! Ma non esageriamo…!”

Il fatto è che Elizabeth Kubler Ross ha studiato per bene le dinamiche mentali e le fasi emotive dei malati ai quali viene diagnosticata una malattia terminale.

E queste fasi e dinamiche si sono mostrate analoghe anche nelle persone che sperimentano una perdita o un lutto, compresa la separazione.

Quando ci si trova di fronte a un evento “dirompente” si attraversano cinque fasi.

Conoscere queste cinque fasi ti permette di capire come superare una separazione e di tornare a vivere bene (o cominciare a vivere bene).

Le 5 fasi per uscire dalla crisi

La prima fase è quella della negazione e del rifiuto. L’atteggiamento più comune in questa fase è del tipo: “Accidenti, accidentaccio! Ma proprio a me doveva succedere?!  Proprio a me deve capitare che il MIO matrimonio finisca? Non ci posso credere. Non ci voglio credere. Farò di tutto per evitare questo, perché questo non accada!”

E intanto tuo marito se ne è già andato e ha magari una nuova fidanzata…

La seconda fase è quella della rabbia e del risentimento.

E della paura del futuro.

L’atteggiamento è del tipo: “Quell’orrido rospo, come ha potuto farmi questo? Con tutto quello che ho fatto per lui! Brutto bugiardo raccontapalle! Imbroglione! Ha giocato con i miei sentimenti e la mia buona fede.”

"Non esiste separazione definitiva fino a quando c’è il ricordo. Isabel Allende"

La terza fase è quella del patteggiamento, della negoziazione, che può portare a un tentativo di riavvicinamento (“Va bene, dài, non dirò più che tua madre è invadente e impicciona, lo giuro!”).

So che molte delle lettrici sono delle specialiste di questo atteggiamento.

Attenzione, qui c’è il rischio zerbinaggio, eh!

In realtà patteggiamento e negoziazione possono essere proiettate non solo al passato, come nell’esempio che ho appena fatto, ma possono essere proiettate anche nel futuro e rivolti  a se stesse, con fiducia, del tipo: “Sai cosa? In effetti non vedevo l’ora che questa relazione finisse e sono certa che ce la farò, mi riprendo in mano la mia vita, alla faccia tua e di tutto quello che ho patito in questi anni…”

La quarta fase è quella della depressione. C’è una presa di coscienza dolorosissima e distruttiva di quel che sta accadendo. L’atteggiamento è del tipo: “Eh… niente… porca miseria… E’ successo proprio a me. Una separazione, l’ultima cosa che avrei desiderato nella vita. Mi sento sconfitta, perdente, disperata… Non ne verrò fuori. Mai.”

(Invece no, perché stai scoprendo come superare una separazione e tornare a stare meglio. O cominciare a stare bene).

La quinta fase è quella dell’accettazione. L’atteggiamento è del tipo: “Oh… urca! Mi sto separando, accidenti. E’ successo a me, proprio a me anche se non l’avrei mai detto. Sono viva, però, ecco. In fin de’ conti conosco un sacco di donne separate che ce l’hanno fatta e adesso che ci penso meglio così. Ce la faccio. Ce la farò. La mia vita va oltre il mio matrimonio e anche oltre questa separazione. Meglio che mi concentri sul futuro e sul presente. Quel che è stato è stato…”

Ora una cattiva notizia (un articolo così allegro deve essere riequilibrato, perbacco!).

Come spiega Kübler Ross nei suoi scritti, si tratta di fasi, non di stadi.

Che cosa significa?

Significa che queste “fasi” possono presentarsi più e più volte ripetutamente in diversi momenti e magari anche contemporaneamente l’una con l’altra.

La buona notizia è che è tutto normale e che quanto più tu diventi consapevole di dove ti trovi, di che cosa stai attraversando, meglio gestisci te stessa e le tue emozioni, mantieni il controllo sulla tua vita e sul tuo futuro e cresci come persona.

Il che ti apre la strada per una vita più piena e appagante, soprattutto dal punto di vista sentimentale.

E veniamo alla visione positiva che davvero può aiutarti a superare una separazione senza soffrire inutilmente, più del necessario e per troppo tempo.

Viviamo in un mondo in cui le opportunità sono moltissime e a fronte di tante opportunità molte “garanzie” si perdono.

Viviamo in un mondo in cui la fine di un matrimonio è un’eventualità da mettere in conto.

Molto spesso è un’eventualità positiva, a meno che tu non voglia fare la fine di coloro che stanno in relazioni di odio e non di amore.

Considera anche che se ti ritrovi in un’età giovanile – che potrebbero essere i 40 o i 50 anni, per fare un esempio – e sei in una relazione che non ti soddisfa e ci resti, come potresti sentirti tra cinque, sette o dieci anni?

Interrompere una relazione spesso è davvero la decisione più giusta da prendere anche se spesso molto dura.

In più, questa te l’avranno già detta ed è straordinariamente vera: proprio per il fatto che viviamo in un mondo pieno di opportunità, nuove aperture possono verificarsi solo a fronte di chiusure definitive con il passato.

Ecco.

Questo è per il momento.

Fammi sapere le tue opinioni e le tue idee su come superare una separazione.

 

Lascia un Commento!

413 Commenti

  1. Avatar di Vale

    Vale 8 anni fa (4 Dicembre 2016 21:07)

    Ciao ho giá scritto la mia storia nell'articolo relativo alla scelta di uomini sbagliati. Mio marito mi lascia dopo 25 anni di conoscenza e matrimonio adducendo prima un fantomatico innamoramento per una collega per poi ritrattare con l'argomentazione che il problema é che non mi ama piú e probabilmente dopo averci provato e riprovato non ci riesce proprio. Mi ha detto che non trova interesse in quello che faccio e dico quando per anni sono stata la sua confidente amica moglie mamma amante. Tutte le sfaccettature lo hanno confuso? Io ero concentrata sui suoi bisogni e poco sui miei e mi sono annullata in nome dei figli da crescere? Intendiamoci non é stato assente o carente se non negli ultimi due tre anni poiché vedendo i figli adolescenti si é chiesto dove stava andando con chi e dove voleva arrivare. Crisi di mezz'etá gli ho suggerito e lui non l'ha interpretata cosí ma come la fine di un progetto e il doverne iniziare un altro. Mi chiedeva cosa mi aspettavo per il futuro è probabilmente le mie risposte non lo hanno compiaciuto. Cose normali come finire di seguire casa figli nipoti lavoro ecc. Lui cerca stimoli nuovi é creativo ma le mie proposte non lo attraggono. Spesso non ho assecondato le sue ricerche di attivitá extra ma le ha fatte anche da solo e non gli ho certamente impedito di andare in palestra o a golf dove del resto ha tentato di portare anche tutta la famiglia... Cosa prova ? noia routine il sesso si é appiattito e non mi trova piú stimolante? Certamente questo ha sentito se si é allontanato tanto da provare fastidio per un abbraccio un bacio o una carezza. Perfino se fatti da sua figlia.. Eppure lo amiamo tutti noi io e miei figli perché il lavoro e la sua professione sono sempre stati il centro e il fulcro della sua vita senza da parte sua farci mancare attenzioni o la sua presenza per momenti importanti o cruciali. Di carattere giocherellone e gioioso si era smorzato fino a diventare un simil zombie incapace di fermarsi a casa a fare qualsiasi attività o lavoro per questa e noi. Si é allontanato. Ora é via da due mesi e penso davvero che non abbia tempo per un'altra donna a meno che non sia un mago (potrebbe benissimo esserlo) i fine settimana cerca di stare con i figli e non cerca o vuole avere contatti con me per non darmi illusioni. Eppure io spero che un giorno si svegli e provi di nuovo a guardare cosa ha lasciato che si sta comunque ancora evolvendo. Io non sono statica, i figli stanno ancora crescendo... Possibile che uno che diceva di impegnarsi tanto per la famiglia e per noi due poi finisca con L'allontanarsi? vorrei credere davvero che sia una fase, una crisi di mezz'etá da cui si sveglierà tornando a voler costruire quello che avevamo e che per lui al momento si é giâ concluso anche se sa bene che i figli non sono ancora del tutto adulti... Intanto io sopravvivo, cerco di farmene una ragione, mi faccio tutte e 5 le fasi anche in un solo giorno e vivo in un tumulto sotto sotto sperando che ricominci ad essere affettuoso come una volta perché innamorato di me e di loro. Ps. Io fino a due mesi fa avevo il prosciutto sugli occhi o ero troppo immersa nella routine per sentire che il suo amore era finito? Davvero mi portava a cena, in giro o dai suoi clienti per rendermi partecipe per poi dirmi che non faccio parte della sua vita se non in un'altra ruolo che ancora devo capire quale sia? Anzi ... Ex moglie?
    Rispondi a Vale Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 8 anni fa (4 Dicembre 2016 22:32)

      Capisco bene il disorientamento e la confusione che vivi. Vorrei darti un consiglio pratico, che ha aiutato me a stare meglio e a liberarmi di questi pensieri e interrogativi ossessivi. Il consiglio è: la lettura del pensiero non funziona. Prima di tutto, perché all'atto pratico non possiamo leggere nella mente degli altri. In secondo luogo, il tentativo di farlo ti decentra totalmente. Restando sui fatti: lui se ne è andato. Altra cosa che vedo è che, nell'ipotesi di crisi di mezz'eta, non si è fatto scrupolo di scaricarla su di te (ad esempio dicendoti che non sei stimolante tu ... magari non ha stimoli lui, no?). Quindi: se proprio devi trovare risposta a queste domande, chiedi al diretto interessato; poi pensa alla tua vita e a stare bene, vedo che hai molti interessi e impegni, per il momento concentrati su quelli. Al momento, lui mi pare poco affidabile: pensi sul serio di avere fatto qualcosa per meritare questo comportamento, o addirittura per averlo causato?
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  2. Avatar di valentina.maidiremai

    valentina.maidiremai 8 anni fa (23 Dicembre 2016 12:03)

    ciao a tutte, avevo già scritto in passato della mia separazione in corso, ed ora ritorno quì. la parte più interessante di questo articolo ora per me è "come superare la separazione e stare meglio di prima". E' così che è andata per me, un vissuto di qualche anno come separati in casa mi aveva psicologicamente molto appesantito e col senno di poi non lo consiglierei a nessuno, per quanto le nostre motivazioni erano importanti, figli piccoli, ecc.... ora quel peso sullo stomaco è andato via, mi sto rasserenando, sono passati sei mesi da quando lui se n'è andato. Si stanno ancora rivelando aspetti di freddezza sua e comportamenti tossici che io per tanti anni avevo attribuito ad una sua incapacità di esprimersi, non al suo puro egoismo, ed ora si fa chiaro in me. Sto con i miei figli, cerchiamo di fare la "nostra famiglia" senza di lui il quale per altro non partecipa comunque molto neanche alla vita dei suoi figli. Ora ho voglia di ricominciare, anzi di andare avanti. Devo dire che c'è una fase intermedia che io definisco del repulisti, quella in cui devi liberarti anche di oggetti che fanno parte di una vita precedente; di modi di fare che erano parte delle abitudini familiari e non possono più esserlo, bisogna crearsene di nuove, magari solo leggermente diverse. I rapporti fra me e i miei figli sono cambiati, ora facciamo più gruppo, non so perchè, siamo un pò più complici, e questo anche se qualche volta non è il massimo (quando si cerca di fare la mamma/adulta) altre volte invece ci fa stare proprio bene. Quello che non ho ancora realizzato è quale sarà il mio modo di essere donna, 50 anni ragazze, quali interessi inventarmi, come ricostruirmi... faccio ancora fatica a parlare con i conoscenti della separazione, il senso di fallimento un pò ancora è in me. Ho tagliato i ponti con qualcuno, forse in questo particolare momento sono un pò isolata, chiusa in quella che si definisce, credo, "la mia zona di comfort" ma spero di uscirne perchè avrei bisogno di andare avanti. Vorrei qualche consiglio da te, Ilaria, e dagli altri che seguono il blog. Ogni tanto mi viene un'ansia sui tempi che dovrei o meno concedermi, se mi farà male o bene aspettare o sforzarmi di muovermi in qualche direzione per aprirmi di più agli altri e ad altre opportunità ed interessi. Vi ringrazio in anticipo e vi auguro buone feste :*
    Rispondi a valentina.maidiremai Commenta l’articolo

  3. Avatar di chiara

    chiara 8 anni fa (21 Marzo 2017 10:58)

    Ciao a tutte! Vi racconto la mia storia. Tutto è nato circa 4 anni fa, conosco un ragazzo ci innamoriamo follemente l'un dell'altro e decidiamo di cominciare la nostra storia; all'inizio tutto andava benissimo finché non scopro che era un bugiardo cronico e che mi teneva nascoste un sacco di cose. Io facevo finta di nulla, l'amavo troppo, e nel frattempo continuavo a farmi del male da sola fino ad arrivare al limite della depressione, in quel momento così buio della mia vita, lui, dopo 3 anni di relazione, stanco delle mie ossessioni e del mio comportamento, decise di lasciarmi. Ricordo che caddi nella depressione più totale, non potevo alzarmi dal letto, solo piangevo tutto il giorno e l'unica persona ad aiutarmi era un caro amico che mi ero fatta nei mesi precedenti, andavo da lui la sera a giocare a carte, a guardare la tv, si stava insieme e lentamente io guarivo dentro. Un giorno, io non pensavo minimamente di provare qualcosa per lui, si fa avanti e fra una chiacchiera e l'altra mi chiese se poteva baciarmi. Le cose continuarono per i primi mesi tra tira e molla continui che facevano più male che bene e il ricordo del mio ex era sempre vivi in me. Con l'autunno pensammo però di porre fine a questo inutile gioco e di metterci insieme definitivamente. Furono 5 mesi di viaggi, di passione, di amore.. bellissimi ma allo stesso tempo bruttissimi. Il suo carattere complicato cozzava con il mio molto spesso, e si passava da giornate in cui si viveva per l'altro a giorni in cui stando insieme nell'aria trionfava un sapore di fastidio. Insomma in questa cosa si alternavano stati d'animo continui da parte di entrambi; finché domenica decise di dirmi tutte queste cose che già sapevo, di dirmi che lui non ce la poteva fare così, che si sentiva in colpa continuamente verso di me per non riuscire a darmi di più, per non riuscire a farmi felice, insomma qualcosa dentro di lui lo frenava. Ora io mi ritrovo così, abbandonata di nuovo, ora che ero riuscita in parte a guarire le ferite provocate dal mio ex, devo curare pure queste, sapendo che ho dovuto lasciare una persona magnifica, con tante problematiche, ma di animo assolutamente buono, non come il mio ex che sapevo essere malefico sotto quel viso da buono. Sono distrutta perché lui avrebbe così tanto da dare e io volevo essere lì a vedere il suo cambiamento, a curarci insieme e invece a deciso di rinunciare. Non so cosa fare.. Sto continuando le mie giornate come facevo prima concentrandomi interamente sulla mia tesi, ma forse non basta, so che il tempo curerà le ferite, ma so davvero che ho perso tantissimo ora. Chiara
    Rispondi a chiara Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (21 Marzo 2017 11:15)

      Ciao Chiara, mi dispiace per come ti senti, ma hai guadagnato tantissimo tempo per lavorare bene alla tesi. Per ora non hai abbastanza lucidità per rendertene conto, ma eri passata da un manipolatore a un altro: hai idealizzato il secondo, cadendo anche nell'inganno della relazione come cura reciproca. Non é cosi: in amore nessuno cura nessuno. L'amore, quando é amore davvero, fa bene perché si sta bene. Un abbraccio e in bocca al lupo per la tesi!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (21 Marzo 2017 11:19)

      Uno stronzo buono. A perderci lacrime e sangue, potrebbe peggiorare. Peccato non averlo potuto aiutare, veh...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  4. Avatar di Daniela

    Daniela 8 anni fa (12 Aprile 2017 18:18)

    Devastazione totale ...6 mesi trascorsi dalla separazione...un inferno!
    Rispondi a Daniela Commenta l’articolo

  5. Avatar di Marina

    Marina 8 anni fa (18 Aprile 2017 9:41)

    Sto vivendo questo dramma. Ho però 57 anni e 30 di matrimonio che sta finendo per un'amante tenuta abilmente nascosta all'interno di un rapporto normale e sereno sotto tutti gli aspetti . Non é facile applicare i tuoi consigli soprattutto alla mia età .
    Rispondi a Marina Commenta l’articolo

  6. Avatar di Fabiola

    Fabiola 8 anni fa (21 Dicembre 2016 20:38)

    Ho bisogno di capire ancora come superare la separazione dal proprio marito. Ho 50 anni eravamo insieme da 30 anni. È terribile. Grazie . Ciao
    Rispondi a Fabiola Commenta l’articolo

  7. Avatar di Margherita

    Margherita 8 anni fa (5 Maggio 2017 14:52)

    Grazie Ilaria per il suo articolo. Ho letto anche i vari commenti. Devo ancora capire se ora mi trovo nella terza o quarta o quinta fase o se le sto vivendo tutte e tre contemporaneamente. Da tre mesi si è conclusa la mia seconda convivenza. Ecco la mia storia: la prima convivenza dura 8 anni. Soffro molto quando finisce, ma la psicoterapia mi aiuta. Poi conosco prestissimo un altro uomo. Mi piace tutto di lui, sono innamoratissima, ma ho paura di un altro abbandono. Ce la metto tutta perché ciò non accada. Dopo due anni decidiamo di convivere e trascorrono 2 anni di convivenza tutti vissuti nella paura. Quando iniziamo a pensare al futuro e ai figli, le mie paure iniziano a venire meno, ma ecco che in pochi mesi la storia finisce. In psicologia si dice che un pensiero ricorrente prima o poi accade. Ma non ci voglio credere, mi addosserei altre colpe. Credo di esserne ancora innamorata. Lui mi cerca spesso per dirmi quanto mi vuole bene e quanto ci tiene a me, ma che ha avuto paura. Io penso invece che chi vuol bene, non scappa. Grazie.
    Rispondi a Margherita Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 8 anni fa (5 Maggio 2017 16:13)

      Ciao Margherita, mi spiace molto per quello che stai passando. Non mi è chiaro il passaggio: "lui mi cerca per dirmi che mi vuole bene, ma che ho avuto paura". In che modo il fatto che tu hai avuto paura (secondo lui) ha inciso sulla fine di questa relazione? Mi pare che da qualche parte il tuo cervello stia cercando colpe che tu possa addossarti ... :)
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di Margherita

      Margherita 8 anni fa (5 Maggio 2017 18:40)

      Grazie Anna per il tuo messaggio. In realtà è lui che dice di aver avuto paura e di non farcela più.
      Rispondi a Margherita Commenta l’articolo

  8. Avatar di lorenzo

    lorenzo 8 anni fa (24 Maggio 2017 22:36)

    L'aspetto che mi fa PAURA è quello delle diverse OPPORTUNITÀ è poche garanzie, detto questo mi collego in generale alla società attuale la quale offre TUTTO è NIENTE!!!!!!!!! Mi ha fatto piacere leggere il tuo articolo. Cordiali saluti Lorenzo
    Rispondi a lorenzo Commenta l’articolo

  9. Avatar di Chiara

    Chiara 7 anni fa (2 Giugno 2017 11:27)

    Buongiorno Ilaria, buongiorno a tutti. Sono passate ormai quasi quattro settimane, ho preso due chili, e cerco di andare avanti... Per quanto ancora parlando delle fasi di cui sopra ancora il dolore c 'e è fa male!!!!. Durante il giorno cerco di tenermi impegnata e bene o male a piccoli passi si va avanti. Ma il problema principale e' la notte, lo sogno ogni notte, ed è uno strazio perché non so come porvi rimedio. Secondo te Ilaria e' una cosa normale? Fa parte del percorso del distacco? Se puoi cortesemente darmi una tuo opinione te ne sarei molto grata.
    Rispondi a Chiara Commenta l’articolo

    • Avatar di Margherita

      Margherita 7 anni fa (2 Giugno 2017 18:30)

      Ciao Chiara, non credo ci sia un percorso "normale" e uno "anormale" per superare una separazione. Ognuno affronta questo momento a modo proprio, coi propri tempi. Io credo sia solo necessario accettarlo, solo così lo considereremo "normale". Di solito si sogna qualcosa che si è pensato di giorno. So che non è facile, ma prova a posticipare i pensieri che non ti rendono felice ad un dopo. Prova a dire: ora devo occuparmi di questa cosa, ci penserò dopo... A volte funziona
      Rispondi a Margherita Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (3 Giugno 2017 0:47)

      La fine di una storia che ha attraversato una vita dai 15 anni può essere molto destabilizzante, non solo per l'abbandono, ma perché probabilmente essendo cresciuta con lui ti eri identificata nella coppia, e ora ti sembra di non essere niente. Ma non è così, ci vuole tempo per ritrovarsi, ed anzi è fondamentale che accada. Io non so se è "normale", ma certo non è passato tanto tempo.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  10. Avatar di Mia

    Mia 8 anni fa (21 Ottobre 2016 12:17)

    Ciao Ilaria, ho 45 anni separata da 1 anno e 1/2 due figlie di 4 e 7 anni....ho voluto io la separazione...stanca del suo entrare ed uscire di casa perchè si stressava(in otto anni è andato via 28 volte, per un periodo che andava dai tre giorni ai 4 mesi, periodo durante il quale usciva serenamente , faceva la sua vita , ed io a dividermi tra lavoro e bambine...non preoccuoandosi di noi nemmeno economicamente...io ho un lavoro che mi permette di sopravvivere , alla 27esima mi sono rivolta ad un avvocato) , le motivazioni che adduceva erano che io gli volevo mettere le catene....perchè se io fossi stata una brava moglie sarei stata felice del fatto che lui grazie al ping pong, palestra, salsa, e tango tutti spalmati durante la settimana si rilassava...già peccato che io lavoro 8 ore al giorno, peccato che le bambine non guidano ancora la macchina si cucinano da sole ecc... anche io ho le mie colpe...a seguito di alcune sue bugie ho preso a controllarlo...no ne vado fiera...ma leggendo alcuni messaggi ho capito chi era ...un suo amico gli aveva consigliato di rientrare a casa dal lunedì al venerdi non prima delle 21,30(cosa che lui ha fatto per anni dicendomi che aveva tanto lavoro-essendo ingegnere mi era sembrato plausibile,già peccato che andava a lezioni private di tango piuttosto che di salsa...ed io a casa con le bambine in eterna attesa...) , non ha mai proferito la parola noi....ma solo IO, lui aveva il suo conto corrente , lui facva la spesa per se..salvo qualche volta chiedermi se serviva qualcosa per le bambine, e se non ci fossero stati i miei genitori(ottantenni) ad aiutarmi spesso non riuscivo a arrivare a fine mese...già perchè a noi non dava un euro e non ho mai potuto sapere quale era la sua situazione finanziaria...io pagavo le bollette , la spesa, tutti i bisogni delle bimbe....non mi dilungo oltre e vengo al punto...dopo la separazione lui continua a frequentare casa mia...io mi illudo ...capisco che mi usa anche per fare ses.., ma spero sempre in un miracolo.....ha contro anche la sua famiglia, finchè 6 mesi fa mia madre finisce in ospedale in fin di vita....io facevo le notti a mia madre e la mattina me ne andavo a lavorare....le bambine ,lo stressavano e lui non riusciva a badarci...così la notte le tenevano ambedue mio padre ottantenne e mio fratello, di giorno le portavo a scuola...il giorno dell'operazione di mia madre con esito incerto gli chiesi di starmi vicino ma lui non c'era aveva da fare....là capì che lui forse mi voleva bene ma che non mi aveva mai amata...mi avvicinai ad un collega ed iniziammo una storia(io e mio marito eravamo già separati), durante i mesi che seguirono ebbi l'opportunità di riscoprire il piacere di un abbraccio ,di un ti amo ,di un uomo che ti ascolta quando parli....già ma non era mio marito....io ero ancora innamorata di lui e vivevo la storia come clandestina perchè speravo che mio marito potesse tornare da me con propositi nuovi...ed invece ascolta un messaggio vocale inequivocabile che io mando all'uomo che frequentavo......gli ho offerto u'opportunità ..lui da carnefice si trasforma a vittima...chissà da quanto tempo portavo avanti questa storia sicuramente da prima della separazione...ha raccontato a tutti che io stavo con un altro(nel frattempo io avevo interrotto la relazione con il collega).....il punto? mi sono ritrovata nei giorni scorsi a chiedergli scusa...a supplicarlo di tornare con me.....a stare male anche fisicamente...so che non ha senso ...ma la mia autostima è sparita...stringo i denti solo per le mie figlie....so che il mio ex marito è solo un narcisista anaffettivo...ma non riesco ad andare avanti , la sera metto le mie figlie a letto...ed io mi ritrovo sola con i miei pensieri...non ho amici, ed il tempo da dedicare a me è inesistente, lavoro, casa, figlie, sport delle figlie, compiti...ed il giorno dopo si ricomincia e ricomincia pure il dolore che mi sta logorando.
    Rispondi a Mia Commenta l’articolo

  11. Avatar di Ilaria

    Ilaria 7 anni fa (15 Giugno 2017 4:25)

    Vi racconto la mia storia. Da circa un anno è mezzo sono stata lasciata da un ragazzo con il quale ho condiviso 13 anni della mia vita. Io ne ho 27 e quindi è facile intuire che sono cresciuta con lui. Un anno è mezzo fa, a seguito di un anno terribile in cui ero preda di attacchi di panico per un'ansia inspiegabile (allora) che lui mi avesse tradito, lui confessa tutto. Cinque anni prima aveva avuto una storia con una sua amica..storia che è durata un anno ma che credo abbia avuto ricadute negli anni successivi. Amica che non mi aveva mai dato sensazioni positive,ma che in virtù della mia fiducia e del mio modo.di concepire un rapporto avevo accettato nella sua vita. Tragedia su tragedia. Specie se considerate il fatto che la sua prima volta è stata con lei, mentre la mia prima volta con una persona che mi aveva e stava tradendo. Per sei mesi ci sentiamo, lui è ambiguo, io soffro come un cane, ma ero disposta ad andare avanti. Lui inizia a scomparire..per poi venire a sapere che stava in giro con lei proprio in quei giorni. In preda alla rabbia, al dolore disumano gli dico che dovevamo interrompere i contatti.. sentivo che lui non riusciva a staccarsi, che mi dava briciole in virtù dell'affetto..ma che così facendo.mi stava completamente uccidendo e che non avevo via di uscita se non quella di provare ad andare avanti senza di lui e credo fosse necessario anche per lui.. Ad oggi, mi ritrovo ancora a piangere nella notte, come ora, a cercare di capire come superare questo dolore..mentre lui va avanti con la sua vita e la sua carriera, io sono ferma e piena di sensi di colpa per cio che avrei potuto fare, per non essere stata abbastanza forte da essergli amica.. e tanto altro.. Ed in più..ancora mi sento incredula che lui non ci sia più nella mia vita,lui che c'è sempre stato da sempre e che rappresentava la mia famiglia, il mio punto di riferimento in tutto. Sono dilaniata.. e ho paura di non farcela
    Rispondi a Ilaria Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela

      Emanuela 7 anni fa (15 Giugno 2017 10:30)

      Ciao Ilaria, quello che racconti di questa persona è davvero terrificante e purtroppo comprendo il tuo non renderti conto, pur facendolo intuire a noi, della gravità delle azioni da lui commesse. Partiamo intanto dall'idea che comunque tu non eri artefice delle sue azioni. Non potevi minimamente condizionare il suo comportamento, prevedere le sue azioni scellerate e modificare o avere potere sulla storia che hai vissuto, fin tanto che ci sei stata dentro. Una persona che vive in modo così confuso la propria vita e la propria sessualità ha una personalità propria ben definita, non è stato corretto con nessuna e dubito che correttezza e onestà facciano parte dei suoi valori. Sicuramente se ci fai caso ci saranno altri elementi dai quali riconoscere l'inaffidabilità della persona e ripeto, non mi riferisco solo alla relazione sentimentale. In 13 anni puoi dire che fosse un tipo affidabile alla guida, al supermercato, verso gli amici ecc ecc? Ti avrà colpito qualche altro episodio, o sbaglio? Dico questo perché quando ti sarà chiaro che la persona che avevi affianco era, purtroppo, il peggio che chiunque si sarebbe potuto augurare, proverai almeno un po' di sollievo nell'essertene liberata. Questo tipo di persone non cambiano anche se all'apparenza pare procedano bene per la loro strada, ma sicuramente arriverà il momento in cui non ti preoccuperai nemmeno delle sue sorti.
      Rispondi a Emanuela Commenta l’articolo

  12. Avatar di Lindina

    Lindina 7 anni fa (16 Luglio 2017 21:04)

    Ciao a tutte. Esco da una storia di un anno e mezzo fatta di progetti e amore da parte di entrambi. lui vive negli States e io in Italia. Lui si è fatto su e giù per tutto questo tempo per venirmi a trovare e io sono stata da lui un mese e mezzo. Ad un certo punto i bar che possiede là hanno cominciato un declino spaventoso e lui mi dice di non vedere più niente se non il salvare il suo business e di provare più passione per me e di non vedere un futuro per noi. Mi chiede di non lasciarlo e continuiamo ad andare avanti ma oramai lui era diventato il fantasma dell'uomo che conoscevo. Non ci vediamo per tre mesi perchè lui rinuncia a venire a trovarmi in italia pur avendolo detto e a quel punto la situazione degenera. Ci lasciamo e lui mi dice è in totale confusione . Avrei dovuto trasferirmi da lui tre mesi e poi pensare al matrimonio. Ma a quel punto mi dice di non volere che vada perchè non abbiamo futuro. Dice anche che se davvero mi avesse amata, pur essendo depresso come mai in vita sua, forse mi avrebbe voluta con se invece di respingermi. Con il dolore e la morte nell'anima(non ho mai patito tanto credetemi) sparisco e accetto la situazione ma è come avere un coltello piantato nello stomaco h24. Non lo cerco e non rispondo ai suoi messaggi in cui mi dice che sta male e che non avrebbe voluto accadesse. Vuole la mia felicità e lui non può darmela perchè non prova più emozione in niente. Non dorme , non mangia e si addormenta pure in auto mentre è alla guida. Nel contempo,due giorni dopo la separazione, mia madre ha avuto un incidente e ho perso pure il lavoro. (che culo eh?).Lui , giorni dopo, lo viene a sapere e questo è un pretesto per ricominciare a scrivermi interessandosi di mia mamma e dicendo che non voleva finisse così ma che non riesce a decifrare i suoi sentimenti. Alla ventesima volta che mi scrive questa cosa e che mi pensa sempre e che sente la mia mancanza, gli rispondo che se fosse davvero così a quest'ora staremmo assieme. Non vi nego che quando mi scriveva queste cose in me rifiorivano delle speranze, perchè la verità è che lo amo nel profondo. "Soffro di una lacerante depressione". " Non guardo il cellulare per paura di NON ricevere tuoi messaggi" mi ha scritto oggi. Non so ancora se mostrarmi comprensiva o lasciarlo al suo destino visto come mi ha allontanata. Non credo mi ami,ma è evidente che ha paura di perdermi. Io invece lo amo, e quindi il tutto si complica visto che oltre che con l'abbandono, devo convivere anche con le sue richieste di pseudo aiuto e col dolore della vita che progettavamo insieme e che non ci sarà, ma non riesco a dirgli di smettere di scrivermi e questo mi tiene agganciata a lui.
    Rispondi a Lindina Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (16 Luglio 2017 21:57)

      Uomo maltrattante. Punto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 7 anni fa (17 Luglio 2017 9:05)

      Questo è un uomo maltrattante nel senso che continua a tenerla sulla corda e agganciata a lui pur avendola lasciata, sapendo benissimo che lei è ancora coinvolta e rovesciando su di lei la sua "depressione"?
      Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (17 Luglio 2017 10:04)

      Tra poco mi arrabbio... :) . Mi arrabbio perché bisogna un po' abituarsi a riconoscere l'abuso, se no non si va da nessuna parte. Sì, vero, "tenere sulla corda" è una forma di maltrattamento. Non bisognerebbe permettere a nessuno di "tenerci sulla corda" dato che nessuno (n e s s u n o) ha diritti su di noi. Il fatto è che qui c'è di più, a leggere il racconto: c'è l'idealizzazione iniziale con tutti quei viaggi intercontinentali, ci sono i bar che vanno a rotoli (le cose che vanno male, così male, sono sempre il sintomo e il segnale di un genere di personalità), c'è la crudeltà, con lui che dice di non provare più passione, di vedere come più importante il suo lavoro, di non vedere un futuro; c'è il creare la confusione: le chiede di non lasciarlo; ma lui vuole la di lei felicità (che ridere, oh); la madre di lei ha un incidente e lui ne approfitta per ricreare la luna di miele. E così si ricomincia. Credo London che ti sia chiaro che sia una perla d'uomo, spero di aver chiarito che è anche maltrattante: la sta distruggendo, di proposito.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 7 anni fa (17 Luglio 2017 11:17)

      oh mamma! che sia una perla d'uomo l'avevo capito in effetti :) :). Grazie mille per l'approfondimento, mi piace. Con i tuoi dettagli ho rivisto nella mia mente questi comportamenti in gente che conosco. E' il classico perverso con le altalene di corteggiamento-cattiveria/perversione-silenzio poi ricomincia. Devo dire una cosa, ma quanti uomini abusanti ci sono al mondo? Abusi di varia sfumatura. Io ne vedo un sacco e ne ho sentite un sacco di storie simili. Capire subito, riconoscere ed eliminare dalla propria vita è la soluzione, giusto? Non avere a che fare minimamente con sti soggetti.
      Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (17 Luglio 2017 11:30)

      Eh, se no che alternativa ci sarebbe, London? Non caschiamo nelle trappole d'ammmore... Le persone sane, di solito hanno una vita che le impegna e non hanno tempo da perdere, in più le persone sane non godono della sofferenza altrui, se possibile, anche solo per buona educazione cercano di limitarla. "Non mi interessi perché sono inguaiato (il che non è mai segno di grande equilibrio, ma va beh, "shit happens", la melma può accadere nella vita, un tornado mi spazza via casa e perdo tutto, forse le mie prospettive cambiano e decido che per un motivo o per l'altro la nostra relazione non è praticabile)? Bene, scusami, ti lascio, mi spiace, ovvio, ora sparisco dalla tua vita, pareggiando alcuni conti in sospeso con te (figli, patrimoni etc)" "Non mi interessi per X mila motivi, non ultimo perché sono depresso, ho sbagliato etc, ok, scusami tanto, chiudiamo quel che c'è di sospeso e ognuno torna alle proprie vite, sperando il meglio per ciascuno". Queste manovre psicologiche sono perverse, ci sono tanti personaggi del genere, vero però bisogna occuparsi di sé per non esserne vittime. Una storia di valore è con un uomo di valore che vuole costruire. Punto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 7 anni fa (17 Luglio 2017 11:49)

      Si, effettivamente non c'è alternativa altrimenti si perdono anni, energie e si muore...
      Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Daniela

      Daniela 7 anni fa (18 Luglio 2017 15:35)

      Ciao, fa parte delle manovre perverse anche quando, pur non sentendosi più, e si dà per scontato che sia finita (o si sia sulla buona strada, cioè si cerca di allontanarsi e dimenticare), lui, a distanza di giorni - perchè non lo consideri più altrimenti si farebbe sentire eccome - scrive prima che ti vuole bene e sarà per sempre (?) poi che la situazione è troppo complicata da tempo e quindi è forse arrivato il momento di "congelare" il nostro rapporto (?). Mi sembra che rientri nelle manovre di cui parlavi sopra..tutto ciò alla lunga appesantisce molto, non vorrei sbottare tutto in una volta...perchè mi sembra di esserne fuori poi arriva lui con le sue caxxate e poi risparisce.....e io mi carico, è normale?
      Rispondi a Daniela Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (18 Luglio 2017 17:48)

      Fa parte di sporchi giochi mentali sì. Chiudere bisogna. Chiudere per sempre.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Daniela

      Daniela 7 anni fa (20 Luglio 2017 9:27)

      Sporchi giochi mentali. E pensare che questo si presenta come un uomo serio, curato, si definisce un professionista, un uomo arrivato di successo. E poi, io col tempo ho scoperto il suo lato infantilissimo. Il suo bisogno di conferme nonostante sia considerato un bell'uomo, intelligente etc. Ho scoperto il suo lato perverso. Per mesi corteggiamento sfrenato ma siccome lui, era palese, non avrebbe mai lasciato la consorte, non ho mai ceduto e piano piano ci siamo allontanati. Ora non ho parole, si fa la sua vita tranquilla e "felice" e ogni tanto continua a farsi sentire, come dicevo sopra, prima mi vorrà bene per sempre poi che il nostro rapporto è congelato però non è un addio, (ha bisogno di conferma da parte mia), ieri in aggiunta, clamoroso, mi chiede se desidero ancora fare l'amore con lui, e qualsiasi risposta io dia le sue sono: "Ero sicuro che mi avresti risposto così" , "immaginavo" "che sono polemica e puntualizzo sempre mentre, attenzione, ci devo pensare bene perchè potrebbe anche farmi godere molto...e attenzione2, le braccia definitivamente cadute quando ha scritto " Dai ti concedo un'altra settimana per pensarci!" Ah Ah Ah Ah Ah , scusate ma sto ancora ridendo. Io non mi capacito che esistano certi uomini, anche non più giovani, così immaturi e infantili etc etc. Certo che da oggi mi sento un po' più fortunata vista la concessione di sua maestà!
      Rispondi a Daniela Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (20 Luglio 2017 9:36)

      Capacitati, capacitati. E soprattutto, se ti va, cercati qualcuno molto più giovane di costui che non si fa troppi problemi e ha voglia di passare bei momenti con te, senza paturnie.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  13. Avatar di Saby

    Saby 7 anni fa (1 Agosto 2017 16:35)

    Sono molto stanca...non ho più le energie per vedere oltre. Non so perchè ma,tutto quello che per me conta mi si rivolta contro ...rimane solo il vuoto e la rabbia verso me stessa per averci creduto. Devo accettare che non avrò mai ciò che desidero,indipendentemente da quello che faccio o che non faccio. L'amore è l'anticamera del dolore...per me nessun lieto fine.
    Rispondi a Saby Commenta l’articolo

    • Avatar di Marco

      Marco 7 anni fa (26 Ottobre 2017 22:43)

      Ciao a tutti, anche se forse dovrei scrivere a tutte. Non ho potuto non notare che a scrivere siete tutte donne e allo stesso modo a lamentarvi per il difficile periodo che state vivendo. Premetto che tutte le vostre esperienze sono al momento utili per cercare di superare il mio bruttissimo periodo. Ho voluto verificare con attenzione il sito per capire se ero al posto sbagliato, dato che qui si parla de"la persona giusta" piuttosto che di "come superare la separazione", penso di essere comunque al posto giusto anche se mi chiedo perchè nessun ometto ha mai scritto. Al di là di ciò, anche io sto vivendo la separazione, a 45 anni, dalla mia (ex)compagna, dopo una relazione di 13 anni e lei con già un matrimonio alle spalle, con la quale abbiamo un bellissimo bimbo di 6 anni. Rileggendo tutto, posso confermare che sto vivendo le vostre stesse esperienze. Anche io sono stato lasciato. Premetto che non ho tradito e non ho mai fatto mancare nulla, nelle mie possibilità, alla famiglia per la quale ho sempre dato tutto. Insomma, per me la famiglia è sempre stata al centro di tutto. Evidentemente qualcosa devo aver sbagliato se la mia ex mi ha lasciato. Penso che lei abbia un altro ma non lo voglio approfondire, anche perchè magari poi ci potrei stare male e al momento sto già malissimo perchè dopo due anni che mi sono annullato per poter vedere nostro figlio la sera o al mattino non ho più voglia di piangere ancora, se mai ci siano ancora lacrime. La mia più grande paura è che, dovendo uscire di casa per andare a vivere in un altra città, al di là del distacco e quindi per me molto doloroso, nostro figlio possa non volermi più. Voi tutte, pur essendo vittime dell'"abbandono" avete i vostri figli con voi, io purtroppo non potrò vivere più la quotidianità dopo 6 anni che gli preparo la colazione e ci svegliamo assieme, dato che la mia ex lavora dalle 6 del mattino. Scrivo tutto ciò nella speranza che mi possa servire a condividere il mio (al momento) problema irrisolvibile. Insomma, sto soffrendo alla grande. Grazie per l'attenzione e scusate per l'intromissione maschile.
      Rispondi a Marco Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (27 Ottobre 2017 9:26)

      Come mai “devi” andare a vivere in un’altra città? Oramai i giudici concedono tranquillamente i figli al 50% (una settimana si e una no, 15 giorni ciascuno), con il vantaggio aggiuntivo che non si deve passare l’assegno. Se cambi città, sei tu ad allontanarti.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di PAMELA

      PAMELA 7 anni fa (27 Ottobre 2017 10:43)

      CIAO MARCO, ti siamo tutte credo vicinissime . Ti capiamo benissimo, credimi e vedrai che leggendoci con costanza piano piano il blog ti potra' essere davvero di aiuto. La prima cosa che mi sento di dirti dal mio piccolo è che non perderai mai tuo figlio, anzi magari ti vorrà ancora piu' bene qualora doveste perdere il quotidiano. Vivrai ancora piu' intensamente i momenti con lui, non scontati, ma programmati . Piano piano però, ora le lacrime ci stanno tutte, la sofferenza un pò andrà vissuta per poterla poi superare e tornare a esser sereni. Pensa che a me è capitato il contrario il mio ex marito che fino al guiorno prima voleva il terzo figlio aveva una relazione , mi ha lasciata su due piedi è andato a vivere in un'altra città e ahimè vede i bimbi un'ora ogni 10/15 giorni non sentendo il ruolo di padre...Le persone non si possono forzare, i sentimenti non si possono comandare. Siii paziente e pensa a una nuova rinascita che ci sarà
      Rispondi a PAMELA Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 7 anni fa (27 Ottobre 2017 12:35)

      Marco mi spiace per te, ma i figli possono crescere bene anche fra genitori separati, se i genitori non stanno con il coltello fra i denti e cercano una sorta di sinergia...purtroppo non puoi che accettare il fatto che devi cambiare la tua vita e le tue abitudini...cerca di concentrarti su questo e cerca di metterci impegno ed ottimismo, perché tuo figlio ha bisogno di una atmosfera più serena possibile...per il resto, per le causee che possono aver portato la tua compagna a lasciarti, devi vedere tu ma a volte non ci sono colpe, capita che l' amore si esaurisca per mille ragioni e non ci si può far nulla, se non accettarlo e ripartire.
      Rispondi a max Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (27 Ottobre 2017 16:13)

      Scusate ma io non vedo il nesso fra le cause della separazione e le cause del suo allontanamento dal figlio. A parti inverse, se cioè lui fosse una lei, e dunque l'affidatario principale del meraviglioso bambino, non potrebbe cambiare città senza passare per il giudice, neanche per motivi di lavoro, e neanche se il padre andasse per campi tutti i giorni con una diversa. Quindi si considerasse da subito affidatario al 50% e facesse i suoi sacrifici personali per restare con suo figlio. Poi deciderà il giudice che senz'altro concederà il 50% del tempo con il padre e il 50% del tempo con la madre (ne conosco svariati). Certo, poi bisogna spendere di baby-sitter, rinunciare alla carriera e al tempo libero, e spiegare alle donne che si hanno rapporti continuativi con la ex compagna. La storia mi convince poco, a meno di una sequenza di sfighe a catena (tipo ti separi e vieni anche licenziato), che pure nella vita capitano, per carità.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di Marco

      Marco 7 anni fa (31 Ottobre 2017 2:43)

      Ciao e grazie a tutti per ciò che avete scritto. Sono dei messaggi per me importanti perché mi aiutano ad essere compreso e per questo a cercare di affrontare il problema. Del resto noi tutti non siamo nati sapendo cosa fare in ogni momento, soprattutto quando vivi in periodo di confusione. Per rispondere ad Anna, devo cambiare città per poter vivere perché purtroppo devo tornare dai miei genitori perché non ho sufficienti risorse per poter prendere un appartamento in affitto, pur lavorando anche 10 ore al giorno. Inevitabilmente dovrò contribuire , come è giusto, alla crescita di nostro figlio e per questo dovrò versare del denaro alla mia ex compagna. È inutile che io spenda ulteriore denaro per un affitto se poi questo comporta il mancato versamento di quanto verrà deciso. Prima vengono le esigenze di mio figlio poi, secondo me, le mie. Per questo inevitabilmente dovrò andare a vivere dai miei. Allo stesso modo vorrei tanto poter vivere in auto per poterlo vedere tutte le mattine per poterlo accompagnare a prendere il pulmino per andare a scuola. È un momento di pochi minuti ma che mi darebbe grande gioia e speranza. Ciao e grazie a tutti per il vostro aiuto.
      Rispondi a Marco Commenta l’articolo

  14. Avatar di Marco

    Marco 7 anni fa (31 Ottobre 2017 3:04)

    Scrivo ancora perché rileggendo o vostri utilissimi commenti non posso che soffermarmi sulla opportunità di vivere con mio figlio due settimane al mese. A me l'avvocato ha prospettato solo l opportunità di versare del denaro per il mantenimento del figlio e ampia possibilità di poterlo vedere. Qui leggo invece che c è la possibilità di poter vivere con mio figlio portandolo a vivere con me per due settimane al mese. Vi chiedo cortesemente di scrivere se accade cosí . Grazie ancora.
    Rispondi a Marco Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (31 Ottobre 2017 9:18)

      Ciao Marco, credo che qui tu abbia già trovato, magari anche solo silenziosa, la comprensione che cerchi. Io per prima ti sono molto vicina. Le parole che scrivi relativamente al non sapere che cosa fare e alla confusione che caratterizza certi momenti (e la separazione è uno di quelli) sono molto sagge e le condivido. Credo che tu sia molto frastornato - comprensibilmente - ed emotivamente scosso. Credo che sia importante che tu mantenga la calma per non fare scelte avventate e cerchi, nel possibile, di avere l'occhio lungo, cioè progetti nel lungo termine. Una separazione è sempre brutta - sempre - e molto spesso può essere terribile, ma ti assicuro che se ne viene fuori e tu ritroverai un nuovo, utile equilibrio con te stesso e nel rapporto con tuo figlio. Per soffrire il meno possibile, perdere meno tempo possibile e meno energie possibili è importante appunto vedere con l'occhio lungo. E' essenziale che tu ti occupi prima di tutto del tuo benessere, della tua salute e anche di crearti le condizioni di vita più confortevoli. Tuo figlio se è con la madre nella loro casa per intanto ha quel che gli serve dal punto di vista materiale. E probabilmente non solo. Per dargli quello che desideri tu e ti fa sentire al meglio, devi stare bene tu. Quindi nessun colpo di testa o idee "strane" (tipo quella di dormire in macchina, non scherziamo; tra l'altro questo tipo di comportamento è quello che più certamente ti metterebbe a rischio di perdere l'opportunità di vederlo tuo figlio, del tutto); sì a valutazioni ponderate sul trovarsi una sistemazione il più confortevole possibile momentanea, ricorrendo anche a compromessi. Ricordati che i bambini, i figli, se attorno a loro viene mantenuto un minimo di equilibrio, sanno distinguere e riconoscere perfettamente intenzioni e sentimenti e quello che conta non è la quantità del tempo trascorso insieme, ma la qualità. Per quanto riguarda i 15 giorni al mese passati con tuo figlio, prima di tutto devi capire se hanno davvero senso, soprattutto nell'ipotesi che tu cambi città. I bimbi oggi sono più impegnati degli adulti e un ménage del genere rischia non solo di essere complicatissimo, ma di essere sgradito al bimbo. In ultimo, ma molto importante: non cercare informazioni per "sentito dire"; il tuo caso specifico lo devi sottoporre a un avvocato, quello che hai adesso o un altro che potresti cercare se l'attuale non incontra la tua fiducia e devi farti aiutare a compiere una scelta avveduta anche nel lungo termine.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 7 anni fa (31 Ottobre 2017 9:55)

      Buongiorno Marco, mi permetto di intervenire per consigliarti di non lasciare agli aspetti verbali la definizione della separazione. Anche se l'avvocato ha detto che tu puoi vedere tuo figlio quando vuoi è bene che la modalità di esercizio del tuo diritto di visita venga definito in modo formale in fase di separazione. Purtroppo i rapporti tra i due coniugi è difficile che si mantengano sempre sereni con il tempo e che non avvengano abusi e prevaricazioni di alcun tipo, quindi meglio prevenire. Io ho parlato di semplice diritto di visita che è quello appunto che si esercita quando il padre va a trovare il figlio nei week end e ci trascorre qualche ora al cinema o a passeggio. E' un diritto e non un obbligo, quindi molti padri finiscono per non rispettarlo sparendo. Visto che non è il tuo caso puoi approfondire l'opportunità di un affido condiviso, è una condizione ottima per te perché permette anche di rivalutare quello che è l'assegno di mantenimento, dovendo tu direttamente provvedere a tuo figlio quel periodo che sta con te. Quindi se dovessi, per ipotesi, versare 100 euro mensili alla tua ex moglie per tuo figlio, potresti versarne 50. Questo ti consentirebbe di mantenere un altro tenore di vita e quindi di prendere in affitto un appartamento in affitto senza vivere dai tuoi o in macchina. Un prerequisito fondamentale dell'affido condiviso è che tu risieda vicino all'abitazione della madre, quindi non puoi trasferirti in altra città e questo per il bene del minore che no deve cambiare in alcun modo le sue abitudini. Ti consiglio di scegliere un ottimo avvocato in questa fase proprio per essere guidato in questo percorso e uscirne bene, fai molta attenzione, perché di persone non all'altezza del ruolo che ricoprono è pieno il Paese. Ho studiato sia economia che diritto, ma non esercito come avvocato, quindi puoi considerare validi i miei consigli per scegliere poi come muoverti.
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (31 Ottobre 2017 13:53)

      Correggo: con l’affido al 50% del tempo versa 0 euro alla moglie, e paga l’affitto. Ferme restando le spese extra a metà, ovviamente. Le visite sono un diritto/dovere, e non rispettarle comporta sanzioni civili.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 7 anni fa (31 Ottobre 2017 16:28)

      Anna, il mancato esercizio del diritto di visita quando il genitore fosse lontano per motivi di lavoro, ma versasse comunque quanto dovuto, non comporta nulla ( è il caso più vicino alle ipotesi fatte da Marco ). Il coniuge affidatario dovrebbe prima di tutto imbastire un processo e il giudice stabilire che effettivamente la condotta del genitore è tale da revocare la responsabilità genitoriale e perché questo accada si deve violare il dispositivo dell'art 570 del codice penale. Insomma, ci devono essere dei presupposti "gravi" perché vengano oggettivamente riconosciuti dal giudice. Per quanto riguarda l'assegno di mantenimento ( mi riferisco unicamente a quello dovuto per il mantenimento del figlio e non del coniuge ), resta il fatto che il figlio dovrebbe mantenere in via teorica il tenore di vita avuto in precedenza, quindi comunque il genitore deve contribuire, anche se in minor parte in caso di affido condiviso, qualora l'altro coniuge si trovi in una situazione economica differente o difficile. Io ovviamente ho cercato di rispondere esclusivamente alla situazione riportata da Marco anche per fargli intravedere una possibile strada percorribile con il suo legale, tutte le altre ipotesi le ho scartate perché mi sembravano inutili.
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (31 Ottobre 2017 17:32)

      Intendo dire che se il figlio sta per il 50% del tempo con il padre, il padre è tenuto a mantenerlo direttamente al 50%, e quindi non deve versare il contributo al mantenimento. Il tenore di vita adeguato rispetto ai redditi rispettivi dei coniugi lo decide poi il giudice. Per esserci integrazione, deve esserci una differenza di reddito abbastanza consistente. In ogni caso, conosco svariati padri che tengono i figli per il 50% del tempo, e non passano praticamente nulla all'ex coniuge (che ha un suo reddito). Ovviamente questa ipotesi è esclusa se si cambia comune di residenza. Resta semmai il problema che cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia: con il suo reddito, il padre deve mantenere una casa e un figlio per il 50%, più eventuali servizi di baby sitteraggio, e la madre con il suo reddito (se lo ha) deve fare altrettanto. Non è detto dunque che i conti tornino lo stesso. Per quanto riguarda il diritto di vista, esiste da tempo la possibilità di una pena pecuniaria per le mancate visite, su segnalazione al tribunale. Di sicuro, non è che alla prima visita mancata imbastisci il processo per l'affidamento esclusivo e/o la perdita di potestà, ma neanche puoi aspettare uno o due anni senza tentare nulla, per poi partire direttamente con la richiesta (dopo che non hai fatto quel che dovevi per tutelare il diritto del minore, ti voglio vedere a chiedere l'affidamento esclusivo). Prima di allora intervengono i servizi sociali, il controllo degli impegni di lavoro del padre, la rinegoziazione delle regole e degli accordi, e un sacco di altre misure che però nella sostanza spesso servono a poco (vale la pena tentare solo se i figli sono veramente piccoli, a volte i padri si abituano a fare i genitori pian piano). Personalmente, io non ci sto (più) a perdere tempo. Però resta il fatto che non è un diritto del padre, è principalmente un diritto del figlio. Quindi se ti allontani, ad esempio, poi ti devi sbattere tu (viaggio, spese ecc.), non è che ti verranno recapitati i bambini a domicilio, in posto lontano da quelli che sono loro abituali. Tornando dunque a Marco, io consiglierei in primo luogo di sentire un diverso avvocato e/o qualche associazione di genitori separati, per avere più prospettive della cosa (di solito i figli vanno alla mamma, e il padre sgancia i soldi, e questo va bene a tutti per consuetudine patriarcale; ma NON è la soluzione preferita del legislatore e della gran parte dei giudici). Di NON dare retta a nessun nonno o nonna (se un padre dice ai genitori che vuole tenersi il figlio per il 50% del tempo, i genitori e tutto il circondario gli diranno che è matto, che non troverà mai una donna e che non sarà capace di tenerlo). Di prendersi il tempo per riflettere e farsi due conti, anche in considerazione dell'età dei figli e delle prospettive future, tenendo conto che i soldi sono certo un problema, ma la distanza lo sarà ancora di più in prospettiva. Senza contare che a un certo punto una casa sua dovrà pur averla ... o immagina di rimanere scapolone a vita? Con questo non sto consigliando il 50%, magari è del tutto impraticabile per le più svariate ragioni. Sto solo dicendo che esistono molte ma molte più soluzioni di quelle che prospettano di default la gran parte degli avvocati (che hanno gli accordi precompilati, e ti convincono perché la consensuale costa meno). Quindi come suggerisce Ilaria, di prendersi il tempo che serve per decidere cosa fare della sua vita, ma con un quadro un po' più chiaro dei suoi diritti e delle sue possibilità.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 7 anni fa (31 Ottobre 2017 22:48)

      Anna, sei riuscita a complicare qualcosa di molto semplice :D e ammetto di non aver compreso la parte iniziale. Comunque io ho già dato, penso anche te, quindi lascerei a Marco fare la scelta migliore per lui :)
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

  15. Avatar di Daniela

    Daniela 7 anni fa (5 Febbraio 2018 12:21)

    Ciao,sono Daniela. Io 35 anni mio marito 38...due figli di 2 e 9 anni. Lui mi ha lasciato dicendo che non stava più bene con me. In realtà credo si sia stufato della famiglia...gli sono sempre stata accanto nei suoi momenti difficili...gli ho concesso i suoi svaghi...mi son annullata per lui e la famiglia e ora mi sento persa. Ho comunque sensi di colpa per il matrimonio fallito anche se quando ci penso colpe reali non ne trovò...andavamo d’accordo. Credo la routine lo abbia stufato. Ora vuole la separazione. Cerco di concentrarmi su di me ma mi chiedevo se qualcuna ha avuto esperienza simile e suo marito dopo un po’ è tornato oppure no
    Rispondi a Daniela Commenta l’articolo

  16. Avatar di genty

    genty 7 anni fa (17 Giugno 2017 11:34)

    Ciao Ilaria,io sto da cani e 17 anni di matrimonio, non mi permettono di accettare la chiusura. La cosa che mi butta a terra è il fatto che mi ha lasciato senza pietà, perché io mi ero svegliata e non accettavo tutto e tutti gli inganni, allora per punirmi ha chiesto la separazione e poi ha voluto riprovare da separati, dove le responsabilità sia di fedeltà sentimentale,sia economica erano minori o del tutto assenti.A quel punto ho deciso io di fare basta.Io da separati in casa, dove devo solo servire qualcuno per non essere alla pari perché poi l'ho ripreso io (stando al gioco che ha voluto fare lui) non ci sono stata.Mi sto rialzando molto lentamente e mi fa male il fatto che io ci ho creduto davvero e ho corso davvero, ero felice nel costruire veramente. Un figlio, una casa......lui invece mi ha presa per guadagnare e in tutti questi anni,quando volevo affrontare e risolvere, lui cambiava il discorso e si finiva per litigare. Quando ho voluto approfondire bene,ho scoperto tutto e lui è scappato via,per farsi riprendere da me , alle sue condizioni (visto che diceva:-non vieni a prendermi?)Li,ho chiuso davvero. Noi siamo pari e io merito l'amore ma con rispetto, non le briciole e solo quando sono utile.Ho attraversato tutte le tape da te indicate,sono a terra per la delusione e mi sento stupida davanti al mio figlio per essere stata troppo buona,ma volevo dargli solo due genitori nella stessa casa,e avevo paura di creargli problemi per la crescita e invece ho sbagliato di piu',facendolo vivere in un ambiente dove era solo sofferenza.La tragedia è che è anaffettivo anche verso il figlio, non è presente per niente. Siamo dolo stati un peso.Scusatemi lo sfogo. Grazie mille Ilaria, ti ho scoperta per caso,volevo confortarmi per una semplice domanda e invece ho visto tutte le risposte. Sono stata troppo bisognosa di affetto e l'ho pagata cara,perché l'affetto che cercavo,lui me lo faceva pagare e l'asticella delle richieste aumentava, cosa che per moltissimo tempo ho soddisfatto, dimenticando me e una volta che ho mostrato egoismo sano, mi ha punita lasciandomi,sapendo che ci tenevo tantissimo a questa famiglia.Grazi dei articoli utili che presenti.Nella vita volevo solo crescere, invece devo infurbirmi e la cosa non mi è mai piaciuta, ma serve per difendermi.
    Rispondi a genty Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (17 Giugno 2017 13:56)

      Genty, ho vissuto una storia molto simile alla tua, e ti sento molto vicina. Quello che dici tu non è infurbirsi, è solo far valere i propri diritti umani. Alla fine è e sarebbe sempre stata la sola cosa veramente giusta, da fare, per tutti. Abbozzare e subire significa solo far passare in cavalleria i soprusi della gentaccia, e perdere la propria dignità.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di genty

      genty 7 anni fa (18 Giugno 2017 16:00)

      Grazie Anna,e di conforto quello che mi dici.Io non sono italiana e in parole povere posso dire che lo stare in Italia me la sono proprio guadagnata con molta fatica e sudore,poiché scegliere la strada giusta e seria , ti porta piu' difficoltà ma più lontano secondo me....e poi provengo da una famiglia di sani valori.Lui sa che persone siamo noi e ha fatto di tutto a isolarmi anche da loro. Immagina che in 17 anni i miei genitori non sono mai venuti a trovarmi e in 17 anni io sono andata 4 volte nel mio paese....tutto questo per comperare una casa e poi alla fine?Io non so valutare un disturbo psicologico ma ho cominciato a dubitare della integrità mentale eppur lui era stato sposato con una ragazza italiana prima di me.....ma si lamentava di lei e del trascorso che hanno avuto,anche se lei si era rifatta una nuova vita.Sentendo cosi,l'ho preso a cuore ,gli ho voluto un mondo di bene ma,vedevo che non venivo mai contraccambiata e allora mi sono fatta delle domande e ho cominciato cambiare io e li lui non lo ha più accettato. Peggio per lui,ha perso chi gli ha voluto veramente bene.Io non ritornerò mai più sui miei passi non per orgoglio (poiché sarebbe contrario ai sentimenti puliti e veri) ma perché ho capito che ero in una trappola che non dava spazio ad una crescita ma, solo ad una funzione e allora malincuore ho deciso questo. A questi uomini non serve una condivisione, servono solamente dei tappi d tappare i momenti vuoti,le tasche vuote ecc...basti vedere che vanno via,hanno subito un'altra pronta e poi ritornano come niente fosse? Questo è a mio avviso terrorismo psicologico per tenerci congelate li ,di modo che riaccogliamo tutto.Mi riteneva diversa perché non italiana (buttando battute sprezzanti sul mio paese.Ma come? Prima ti lamenti della italiana e mi porti in un piedistallo,poi quando mi sveglio d non ti accontento come i bambini mi butti fango dicendomi:-ti sei italianizzata troppo. Questi uomini non vogliono compagna ma mamma e io ho rifiutato.Sono sola in Italia con il mio figlio adolescente e lavoro ai lavori più umili (a pulire case,negozi ecc) ma, sai cosa ti dico e lo dico a tutte quelle persone che hanno avuto un rapporto ambiguo come il mio,a tal punto da credere il vero , che non si deve arrivare alla sofferenza per scoprire il proprio valore.In qualche modo si deve venire fuori e uomini cosi fanno solo perdere anni di vita,perché in fondo neanche loro sanno quello che vogliono e noi non siamo qui per salvarli se credono di distruggere chi gli vuole vene,che vadano a curarsi (parlo anche se fossero donne).L'amore e altro.Io voglio farcela anche se a volte ho voglia di morire per tutto il peso sia psicologico che economico che ho addosso ma,vorrei che c'è la faccessero tutti.Un saluto!
      Rispondi a genty Commenta l’articolo

    • Avatar di Antonio

      Antonio 7 anni fa (28 Febbraio 2018 8:41)

      Buongiorno Genty- Mi chiamo Tonio, sono entrato in questo sito,o meglio l,ho scoperto a seguito della mia esperienza , nn solo negativa ,ma che ti devasta in tutto ciò che è la tua vita: realtà, sogni , speranze , illusioni,,,nn di meno pensando ai tuoi figli e dirti ,dirgli, che mai avresti immaginato un epilogo.........x la famiglia-NN mi dilungo, ormai in molte lettere ,o in tutti gli scritti ,oltre che il denominatore comune di una separazione , ci accumunano le stesse tristi esperienze o momenti negativi con la persona (a volte già dire persona si fa un offesa ad altri esseri umani) che abbiamo sbagliato a scegliere o a trattenere : x troppo Amore, x cecità, o xchè siamo stupidi .Mi interesserebbe sapere come stai, e come ne sei venuta fuori .Se puoi ,e ti fa piacere rispondiMi, te ne sarei grato-Se hai remore ,posso pure inviarti il mio domicilio ,ed il mio numero di telefono-Un saluto ,ed in attesa tue Tonio.
      Rispondi a Antonio Commenta l’articolo

  17. Avatar di Nika

    Nika 7 anni fa (21 Marzo 2018 13:06)

    Ciao a tutte. Ho bisogno di aiuto, ho 32 anni e un figlio autistico di 5. Il padre, dopo 7 anni di relazione sta attraversando una fase in cui non sa nemmeno lui che vuole fare. Fino a gennaio vivevamo una quotidianità tranquilla, una vita di coppia effettivamente un po' piatta ma per tanti fattori, lavoro e bambino. Lui da due mesi a questa parte sta pensando di lasciarmi. Ha conosciuto una donna con la quale ha avuto una breve storia che ora ha interrotto (chissà poi se è vero). Dice che mi ama ancora ma che ha vissuto 7 anni di infelicità e attriti. Dice che siamo una bellissima famiglia ma una pessima coppia. Gli avevo proposto la terapia di coppia che lui aveva accettato. Ierisera mi dice che non vuole più farla, poi ci ripensa, poi ci ripensa ancora. Ne deduco che è dilaniato e non riesce a prendere una decisione e quindi abbiamo deciso di allontanarci per un po'. Io sono disperata. La mia famiglia mi è crollata addosso e anche se mi impongo di fare altro penso sempre a questo problema, incessantemente. Mi dico di non chiamarlo e invece sono sempre lì attaccata al telefono...in angoscia. Non posso rischiare di peggiorare oltre. Ho perso più di 10 kg, ho attacchi di panico continui. La situazione è snervante e lui non fa che vomitarmi addosso responsabilità e rancore per tutto....un tutto che io non ho nemmeno capito. Ma ho un figlio a cui pensare e non posso rischiare di uscirne distrutta. Consigli?
    Rispondi a Nika Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (21 Marzo 2018 16:27)

      Ciao Nika, mi spiace davvero di quanto ti sta accadendo. Il consiglio è quello di chiedere assistenza qualificata. Il primo passo è chiedere aiuto dal punto di vista legale. Si profila una separazione, almeno di fatto, tu devi conoscere i tuoi diritti e quelli del tuo bambino e farli valere. Qui si tratta di essere pratici, di tutelarsi, di fronte a una situazione che presenta alcune difficoltà in più rispetto alla norma. Poi devi trovare assistenza per la tua salute, rivolgendoti al tuo medico curante riferendogli della cospicua (e non accettabile) perdita di peso e dei tuoi attacchi di panico e poi devi trovare supporto psicologico, cominciando magari a rivolgerti a chi cura il tuo bambino. Puoi rivolgerti anche a un consultorio familiare e femminile per avere assistenza su misura. Non è il caso, il momento e la situazione nei quali cercare consigli sentimentali. Qui si tratta di altre faccende. Un abbraccio.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 7 anni fa (21 Marzo 2018 17:06)

      Carissima Nika, concordo con Ilaria e credo sia fondamentale ed urgente uscire dalla spirale perversa di colpevolizzazione nella quale tuo marito ti ha gettata. Anche se in una situazione diversa dalla tua, anch'io ho subito questo atteggiamento distruttivo da parte del mio (ormai ex) compagno: e' una tattica per spostare l'attenzione dai bisogni reali tuoi e di tuo figlio ai presunti bisogni (capricci) di lui. Cerca di restare lucida: non hai da sentirti in colpa nei confronti di uno che ti vomita addosso rancore e recriminazioni, che ti ha tradita e forse continua a farlo, e che dimostra di avere ben poco a cuore te e vostro figlio. Come dice Ilaria, se ti focalizzi sulla relazione perdi di vista le cose piu' urgenti e davvero importanti e ci rimetti in salute, come dimostra il deperimento gia' in atto. Ascolta il tuo corpo e il tuo cuore e prenditi cura di te e del tuo bimbo anche sul piano legale. Per quanto riguarda l'autismo, la mia prof di canto ha due figli, di cui il maggiore e' autistico, ed e' separata da anni dal suo compagno che era un balordo. Il bambino aveva 6-7 anni quando lei ha chiesto la separazione; oggi e' un giovanotto di quasi 20 anni ed e' sereno. Auguri di cuore e un forte abbraccio per te e tuo figlio!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  18. Avatar di Sofia

    Sofia 7 anni fa (23 Aprile 2018 8:26)

    Salve Ilaria, e ciao a tutte. Ho scritto un paio di volte nel blog riguardo a un ragazzo con cui adesso è finita. L' ultima volta ho avuto una discussione per il fatto che lui era indeciso nei miei confronti, ho scelto di lasciar stare e proprio quel giorno è venuto sotto casa mia dicendomi che ci tiene e non vuole perdermi. Ieri sera però dopo averci pensato diverso tempo mi parla del fatto che non prova nulla per me, non è coinvolto e non riesce a dare nulla e che quindi preferisce non prendermi in giro. Abbiamo parlato e ho deciso di lasciar stare e finirla qua. Il punto è che sto male, un rifiuto così non mi è mai capitato di subirlo. Da una lato penso sia una fortuna che le cose siano andate così piuttosto che continuare ancora però la cosa mi ha colpita. Voi cosa ne pensate? Grazie
    Rispondi a Sofia Commenta l’articolo

    • Avatar di Shy

      Shy 7 anni fa (24 Aprile 2018 0:32)

      C’è ben poco da pensare, guarda avanti perché è il classico uomo che non vale nulla e che ci ripensa solo dopo aver perso qualcosa. Le delusioni sono all’ordine del giorno, sei fortunata se non ti è mai capitato un rifiuto del genere, stai tranquilla e procedi oltre :)
      Rispondi a Shy Commenta l’articolo

  19. Avatar di Sara

    Sara 6 anni fa (29 Maggio 2018 13:18)

    È dura. Come Dice un mio amico psichiatra, siamo geneticamente predisposti a superare queste prove. So di essere riuscita a superarne in passato e ora è come se fossi curiosa di come andrà a finire. E parlo di una persona della quale ho sempre pensato di voler morire prima per non dover vivere il dolore devastante della perdita.
    Rispondi a Sara Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 6 anni fa (2 Luglio 2018 19:21)

      Ah Sara, è dura davvero! Ma leggere il tuo commento e l'articolo di Ilaria mi conforta: ce la farò anch'io. E leggere e trovare storie e stati d'animo simili ai miei mi fa sentire normale. Non più sbagliata e dalla parte sbagliata. Non sono io sbagliata.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

  20. Avatar di ely

    ely 6 anni fa (22 Ottobre 2018 22:47)

    Continuo: sono iniziate le fasi.... Il nascondere a me stessa (non sta succedendo nulla, io sono sempre innamorata di mio marito), il realizzare qualcosa ma pensare che tanto si risolverá (il secondo figlio tanto desiderato risolverá tutti i problemi), poi la rabbia e la necessitá di scaricare sul partner tutta la colpa del fallimento di cui poi si prende coscienza e infine la pseudo accettazione che ti fa sentire vuota e tristissima (come posso continuare a stare con una persona con cui non riesco a condividere più nulla, che nn sopporto più, che addirittura m'infastidisce, con la quale non rido e non mi diverto più? E i miei figli? E mia figlia che sta subendo tutto questa e sta avendo comportamenti assurdi?... quanto si può continuare così? Che famiglia è? Io credo che una donna abbandonata soffra tanto ma anche una donna che realizza e cerca di voltare pagina è come se decidesse di spingere un trattore con le sue forze perchè nella valigia ci sono i figli, i sensi di colpa verso il marito e in questo caso anche verso la sua famiglia (una famiglia affettuosa ma sempre più bisognosa di attenzioni e in difficoltá), la rabbia verso se stessa x non essere riuscita ad evitare tutto questo, la paura di affrontare il futuro da sola con 2 figli piccoli... Scusate se mi sono dilungata in 2 messaggi, ho scritto di getto. Grazie a chi vorrá commentare
    Rispondi a ely Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (22 Ottobre 2018 23:05)

      Io in effetti aspettavo che finissi. Non scusarti per il dilungarti, è sciocco farlo. Io dico solo, con comprensione e affetto, che ti sei inguaiata un po', non c'è che dire, e allo stesso tempo nulla è impossibile. Direi che il primo passo qui è quello di decidere di smettere di mettersi addosso cilici e catene (per punirsi di che cosa o per dimostrare che cosa a chi?) e cominciare a costruire una vita in base al proprio benessere e non ispirata al sacrificio o alla ripicca. In questo momento mi permetterei di suggerire che è importante mantenere o ristabilire la calma interiore per mettere al mondo il bimbo nel migliore stato fisico e psicologico possibile (tuo, suo, di tutti voi) e stabilire una routine di vita con un minimo di certezze dopo la sua nascita. Poi, conclusasi la gravidanza, accolto lui nel modo migliore e rientrata tu in uno stato di tranquillità e stabilità fisica, potrai, con più calma dedicarti a fare scelte importanti. Non è impossibile lasciare questo matrimonio, l'importante è che non sia l'ennesima scelta impulsiva e autolesionista.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di ely

      ely 6 anni fa (22 Ottobre 2018 23:46)

      Grazie Ilaria, suggerimento graditissimo. Ho pensato anch'io di aspettare il parto prima di prendere decisioni importanti anche perchè gli ormoni in gravidanza non favoriscono l'obiettivitá e la luciditá . Chissá, magari dopo mi apparirá tutto più chiaro... da questa situazione ho imparato una cosa e posso sentirmi di consigliarla a chi si approccia ad una storia pensando al futuro: non sottovalutate l'affinitá di coppia e soprattutto l'aspetto caratteriale. Non abbiate fretta di iniziare e lasciate che le cose vadano naturalmente, ogni forzatura prima o poi si paga.
      Rispondi a ely Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (22 Ottobre 2018 23:56)

      Direi che aspettare che la situazione si assesti è il minimo di rispetto verso te stessa, verso il bimbo, verso tua figlia e tutti quelli che vi stanno intorno. Immagino - dò per scontato e se non è così, provvedi - che essendo in gravidanza tu sia seguita da più di un professionista con regolarità: comincia a parlare con queste persone dei tuoi stati d'animo, perché sai bene che in vicinanza del parto e soprattutto dopo bisogna avere molta cura della propria emotività. Cominciamo col fare poche cose giuste, tipo curare la salute fisica ed emotiva, soprattutto in un momento tanto delicato. Così evitiamo anche le tanto dannose forzature che citi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo