Questo devi assolutamente saperlo (solo se vuoi cambiare la tua vita)

Rilassati, fai un bel respiro. Prenditi un momento di tranquillità tutto per te e concentrati su questo pensiero: come ti senti quando hai fatto qualcosa che ti piace?

Come ti senti quando hai realizzato qualcosa che desideravi e che ti interessava davvero?

Mi riferisco a qualcosa che accade spesso, anche se forse tu non gli dài l’importanza che merita.

Per esempio: come ti senti dopo aver sperimentato una nuova ricetta alla quale tenevi e ti rendi conto che il piatto che hai cucinato è venuto proprio bene, magari al di là delle tue aspettative?

Che cosa provi quando hai finito un lavoro al quali tenevi tanto?

Quando per esempio hai sistemato le piante di casa come volevi tu?

O quando hai riorganizzato gli spazi in cui vivi nel modo che più ti piace?

O quando sei andato o andata a farti quella bella gita, quel bel trekking, quella bella biciclettata?

O quando ti sei dedicato/a al tuo hobby preferito e hai realizzato quel lavoretto proprio come era tua intenzione?

Io credo che sia utile tenere a mente una cosa davvero importante: noi – noi esseri umani intendo – ci comportiamo nelle piccole cose esattamente come ci comportiamo nelle grandi.

Nelle nostre grandi imprese assumiamo lo stesso atteggiamento che abbiamo nelle piccole cose della nostra vita.

Ci hai mai pensato?

Ora c’è un aspetto davvero importante da considerare se intendi davvero cambiare la tua vita per il meglio, togliere di mezzo quello che non ti piace e metterci quello che ti piace.

Se intendi davvero fare piazza pulita della solitudine e delle relazioni insoddisfacenti e attrarre la persona e la relazione giuste per te.

Questa aspetto importante da considerare è: che cosa tu vuoi per te dalla tua vita.

“Che cosa vuoi per te dalla tua vita?” è un tema centrale nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”.

Ed è un tema centrale che propongo ai miei clienti privati di coaching attraverso il percorso di cambiamento personalizzato che  offro loro. Ed è per loro una posizione “rivoluzionaria” che li porta a una vera e propria trasformazione verso quello che loro sono autenticamente. Una “rivoluzione” che diventa spontanea e naturale e che li porta a ottenere ciò che desiderano in modo spontaneo e naturale.

C’è un comportamento comune delle persone con le quali ho a che fare  – soprattutto per lavoro,  ma non solo – che mi colpisce sempre. Un comportamento che hanno ad esempio coloro che vogliono diventare miei clienti, coloro che mi scrivono mail private, i lettori che commentano sul blog.

Tutti credono di avere ben presente qual è il loro problema o quali sono i loro problemi. Tutti parlano in termini di problemi.

Tutti sono convinti che la soluzione per loro sia la soluzione di un problema.

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Ricevo mail che, nell’oggetto hanno frasi come: “Problema”, “Consiglio per un problema” “Aiuto” (e l’aiuto richiesto è per risolvere un “problema”).

Il contenuto delle mail è del tipo: “Ilaria, sono una ragazza giovane e solare, sono anche bella – almeno tutti mi dicono così -. Il fatto è che non riesco a trovare un ragazzo che mi piace davvero. Non che non abbia amici interessanti o non frequenti belle compagnie. Il mio problema è che quando avevo 18 anni ho avuto una brutta delusione amorosa e ora non riesco più a fidarmi. Credimi, sono convinta che senza questo ostacolo di mezzo la mia vita e i miei rapporti con i ragazzi sarebbero davvero molto diversi.”

Oppure:  “Ciao Ilaria, è da tempo che leggo il tuo blog e ti devo ringraziare. Gli spunti che offri sono spesso eccezionali e mi sono spesso molto utili, soprattutto in questo momento di grande cambiamento nella mia vita. Dopo anni di sofferenze indicibili – credimi, non so nemmeno io come abbia fatto a sopportare tutto quello che ho sopportato – mi sono decisa a lasciare mio marito. E di questo sono assolutamente contenta. Sono anche riuscita – lottando con le unghie e con i denti – a trovare un accordo che mi permetta di stare tranquilla economicamente e anche rispetto al rapporto con i nostri figli – che sono la cosa a cui tengo di più – sembra essersi sistemato tutto per il meglio. Il fatto è che proprio non riesco a essere tranquilla con me stessa: vivo in un piccolo paese e i miei genitori mi fanno pesare la separazione e ne soffrono. E per me questo è un problema talmente grande dal togliermi ogni serenità.”

Eppoi, come ben sai, ci sono tanti altri “problemi” dei quali si parla ampiamente anche qui sul blog, nei numerosi commenti e nelle discussioni che si aprono:  “i miei genitori non sono d’accordo sul fatto che lasci casa e questo è un problema che influisce sulla mia vita”, “non guadagno abbastanza”, “lui mi ha ingannata”, “lei mi ha ingannato” etc. etc.

Non voglio dimenticare – e non sia mai! – anche un’altra serie di “problemi” del tipo: “sono troppo giovane”, “sono troppo vecchio/a”, “lui è troppo giovane/troppo vecchio”, “lei è troppo giovane/vecchia”, “le mie amiche sono felicemente sposate”, “le mie infelicemente”, “troppo giovani”, “troppo mamme”…

Lo sai che io ci ironizzo un po’ su questo “atteggiamento mentale”  verso le questioni, perché, spesso, trovare l’aspetto più buffo ed esagerato dei comportamenti delle persone aiuta a riportare i “problemi” alla loro giusta dimensione, che non è mai grande come sembra, spesso è molto più piccola.

E infatti nel percorso di coaching che i miei clienti fanno con me di ironia e di senso dell’umorismo ne trovano molto…

Oltre all’ironia devi sapere che un certo approccio “problematico” ai “problemi” mi tocca da vicino, perché lo conosco molto bene per averlo “frequentato” assiduamente in passato.

So bene che cosa significa vedere molti ostacoli davanti a sé. So bene qual è la sensazione che si prova quando sembra che la propria vita sia “bloccata” da una situazione critica che non si “sblocca”. So bene come ci si senta “prigionieri” di determinate situazioni.

E, con il tempo e attraverso il mio percorso di crescita e di cambiamento, ho anche imparato a sbloccarmi, a trovare l’uscita dal labirinto, dai pensieri “bloccanti” e da una vita “bloccata”.

E’ per questo che applico quello che è stato utile per me nel lavoro con i miei clienti, mettendolo a loro disposizione in un modo che sia utile per quelle che sono le loro particolari necessità personali.

Sai da dove io faccio iniziare ai miei clienti quel rivoluzionario percorso di cambiamento che li porta inevitabilmente (e in modo spontaneo e naturale) a ottenere quello che vogliono?

Lo faccio iniziare dalla domanda: “Che cosa vuoi per te? Che cosa vuoi ottenere con il mio aiuto?”

Ora, fai un altro bel respiro e se anche tu vuoi incominciare il percorso che ti porta a ottenere quello che vuoi in modo spontaneo e naturale, rispondi alla domanda:

“Che cosa vuoi per te? Che cosa vuoi ottenere con il mio aiuto?”

Lasciami domande, richieste e commenti qui sotto.

Cordialmente

Ilaria

 

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220 Commenti

  1. Avatar di Teresa

    Teresa 13 anni fa (5 Ottobre 2011 22:29)

    ciao Ilaria , sono Terry/Teresa per intenderci...ah ah,, e' complicata la mia storia nasce da lontano..e' andata via via peggiorando... da tempo mi venivano le idee piu' strampalate...non ultima quella di andar via con un altro uomo...(separato).. essendo 1 bella donna la cosa mi risultava la piu consona,,questo a proposito di allontanarmi, non sono stata abituata alla liberta' mi sento come un uccellino in gabbia... Avrei molto cose da dirti cara Ilaria.. Intanto ti saluto e ti ringrazio. Un saluto a tutti. ciao Teresa
    Rispondi a Teresa Commenta l’articolo

  2. Avatar di Emanuela

    Emanuela 13 anni fa (6 Ottobre 2011 0:29)

    Ilaria, per credere in me stessa faccio affidamento alle mie potenzialità, al valore di me, come persona, anche al fatto che non sono perfetta e posso sbagliare, accettarmi con tutti questi elementi, limiti e non limiti...
    Rispondi a Emanuela Commenta l’articolo

  3. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (6 Ottobre 2011 9:58)

    Ilaria, sì mi interessava davvero... E' la stessa persona di cui ho scritto qualche volta in questi mesi, con cui non siamo mai passati ad una conoscenza oltre i messaggi di facebook. Ma entrambi abbiamo sentito reciprocamente un grande trasporto, e quanti litigi per le incomprensioni. Poi lui ha messo una barriera (voleva che c'incontrassimo, poi s'è negato), e per diverso tempo s'è fatto nuovamente avanti e poi ritratto, dicendomi che il suo freno maggiore è la distanza e le sue ferite delle relazioni precedenti. E' il tipo della frase classica "Non sei tu...sono io!". Alla fine, quando ho visto che cominciava ad uscire con una ragazza, che lui ha assicurato essere amica, e mi chiedeva di restare amici sempre però con un fondo di "vorrei ma non posso", molto ambiguo, ho interrotto bruscamente ogni contatto. E a lui ci tenevo (tengo) molto.
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  4. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (6 Ottobre 2011 10:34)

    @ Aliyah: se hai interrotto bruscamente ogni contatto avrai avuto le tue ragioni/motivazioni (in parte le spieghi anche, ma non è questo il punto). Di fatto se si interrompono i contatti, che ci si tenga o no, si rende difficile una relazione. E questo non è un male. Come spiego anche spesso ai miei clienti, all'interno di un percorso di crescita è importante compiere un processo che renda spontanei e naturali comportamenti utili e spesso è necessario compiere alcuni atti di volontà. Per esempio decidere di interrompere i rapporti, di lasciare un partner, di non frequentare più determinati ambienti. Perché se si ha ben presente "che cosa voglio per me" e si sa che quel che "che cosa voglio per me" non si ottiene mantenendo i rapporti con quella persona, il rispetto e l'amore di sé spingono in una direzione diversa, anche attraverso un atto di volontà. Probabilmente considerando la tua situazione da questa posizione quel "tenerci molto" assume altre sfumature, altri significati. Insomma credo sia di nuovo centrale la domanda "che cosa voglio veramente per me?"
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  5. Avatar di valeria

    valeria 13 anni fa (6 Ottobre 2011 10:39)

    Ciao Ilaria,cosa vorrei per me? Vorrei che mi aiutassi a sapere da dove devo iniziare per avere una vita mia,dopo anni passati dietro persone che mi hanno distrutta ,non so chi sono ,odio le persone della mia città perchè non mi hanno dato nulla .Mi sento isolata dal mondo,in realtà lo sono,sono una bella ragazza ,non mi mancherebbe nulla,invece sono isolata. Ho 39 anni e vivo nell'angoscia che non mi farò mai più una famiglia,e questa cosa mi logora ogni giorno.Se puoi aiutarmi a capire in che direzione devo andare ne sarei felice,sono smarrita..
    Rispondi a valeria Commenta l’articolo

  6. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (6 Ottobre 2011 10:46)

    @ Bice, grazie bello il passo che mi hai scritto non lo conoscevo, è un sunto molto significativo di come davvero dovrebbe essere l'amore fra due persone! Dici bene, non bisogna pretendere tutto dall'altro e sopratutto godere delle piccole cose, pian piano stò imparando anche io a fare queste due cose, ho sempre avuto smania di vivere, essere sempre a mille, che non vuol dire buttarmi con un paracadute o fare bungee jumping ma le mie passioni le cose che amo fare e che mi fanno stare bene mi piace viverle e vorrei sempre coinvolgere tutti e fare fare fare...
    Rispondi a Gio Commenta l’articolo

  7. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (6 Ottobre 2011 10:46)

    Una mia cara amica non molto tempo fà mi ha detto "guarda che una storia è fatta di momenti diversi, come la vita, di alti e bassi, e sopratutto quando ti ricapiterà una storia non avere sempre la smania di fare duemila cose, vivila in tranquillità". Ecco si torna sempre lì, conciliare le ambivalenze e fare in modo di riuscire a trovare un equilibrio, in relazione a noi stessi e solo come conseguenza verso un'altra persona, sono d'accordo su questo punto e il fatto che tu dica che esistono persone capaci di capire e condividere il mio modo di vivere mi fà sentire meno sola, allora non sono poi così strana! :-)
    Rispondi a Gio Commenta l’articolo

  8. Avatar di Rosita

    Rosita 13 anni fa (6 Ottobre 2011 10:59)

    @ Aliyah: leggendo quello che scrivi, mi sembra di rivedere me nella tua identica situazione, con me aveva problemi a legarsi, e poi all'improvviso frequenta un'altra, però mi chiede se posso vederlo nonostante questa ragazza, anzi per la precisione devo andare io da lui, prendere un treno perchè non guido e farmi un ora di viaggio per cosa? Il menage a tre non mi piace e penso di meritarmi di meglio....alla fine anch'io ho interrotto qualsiasi tipo di comunicazione, anch'io a lui ci tenevo, gli volevo bene, ma non era la persona giusta, alla fine l'ho capito dopo molto tempo, se avessi avuto la consapevolezza di come era realmente e non come appariva, sicuramente non gli avrei permesso di entrare nella mia vita......adesso si porrà il probelma che potremo lavorare insieme, ma per allora penso che sarò molto più sicura di me da non permettergli di ingannarmi nuovamente....
    Rispondi a Rosita Commenta l’articolo

  9. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (6 Ottobre 2011 11:46)

    @ Gio: credo ci si debba fare anche una ragione di una cosa... se tu vuoi fare 2000 cose l'altro non deve essere obbligato a farle tutte con te. Può avere interessi diversi ed è giusto che ognuno abbia i suoi spazi. Io, quando ero più giovane, pretendevo di fare, decidere ed essere seguita in tutto. Poi ho imparato a fare da sola. Mi piacciono le persone attive, ma non devono essere uguali a me. Ci saranno cose che si condividono e altre no... non è quello il punto. Il punto è lasciarsi la libertà di essere se stessi, accettarsi, vivere la propria natura e rispettare quella altrui. Poi anche io non mi trovo a mio agio con chi viaggia ad una velocità diversa, però non pretendo di fare tutto insieme. E questo è un primo punto importantissimo, che un narcisista deve risolversi. Poi è vero che la vita è ambivalente, come lo siamo noi. Anche io tendo a spaventarmi per una serata sottotono. Ho imparato però a restare serena e a guardare le cose nella loro globalità, senza farmi prendere dall'emotività, facendo scelte impulsive (un conto è l'intuito, un conto il colpo di testa reattivo). Soprattutto ho imparato a usare il passato come trampolino di lancio e non come freno... @ Aliyah: a volte (spesso? la metà delle volte?) le conoscenze via internet si rivelano illusorie. Non bastano per capirsi e instaurare un vero legame, anche se ti sembra così. Alla prova dei fatti potresti renderti conto che quella persona non ti piace per nulla. Non sottovalutiamo il corpo, la chimica... non si gioca tutto a livello mentale e molte cose "mentali" di un'altra persona le capisci solo vivendole di persona. Te lo dice una molto cerebrale, che si è innamorata mille volte via mail, per poi ricredersi a volte anche solo alla prima telefonata...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  10. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (6 Ottobre 2011 13:03)

    @ Erick "sfiduciato verso il genere femminile". Direi. Io già sono poco estroverso (risultato del test di Eysenck: meno 36), il che significa che ho bisogno di tempo per prendere confidenza. Se a questo si aggiunge che per andare a bere un caffè pretendono che si insista ... perchè con buona pace di qualcuno, capisco le cose e le persone. Purtroppo sono gli altri che si rifiutano di capire che il mio modo di essere non è esattamente quello estroverso. Questa è la mia natura. Pretendere da me ciò che è possibile solo agli estroversi è una assurdità. Inoltre, in un caffè non vedo niente di così compromettente. E' un primo piccolo passo. Se rispondono di si (mai successo) vado avanti con calma e con i miei tempi, qualsiasi altra risposta tolgo immediatamente il disturbo. E purtroppo il si non l'ho mai sentito, tranne con una che se non la invitavo si metteva quasi a piangere e per due mesi rispose di no. Quando mi disse "se proprio insisti allora andiamo" fu come se mi avessero preso a calci sai dove. Avrei dovuto darle i soldi e dirle "vacci da sola".
    Rispondi a Riccardo Levi Commenta l’articolo

  11. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (6 Ottobre 2011 14:30)

    @ Valeria: da dove iniziare? Da un piccolo obiettivo, una piccola cosa che vuoi per te veramente e che dipende solo da te: concentra le tue energie su quella e fai il primo passo per ottenerla. Il resto si chiarirà in modo spontaneo.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  12. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (6 Ottobre 2011 16:13)

    @ Bice mi ritrovo molto nel comportamento che descrivi, narcisista e quasi dittatoriale a volte! :-) però un pò sono migliorata, anche io anni fà imponevo, adesso mi limito a proporre xò confesso che se non vengo seguita, da buona egocentrica ci rimango un pochino male! ho imparato anche a godere della mia solitudine cosa che prima era inconcepibile, se non avevo il week end organizzato stavo male, mentre ora addirittura mi organizzo per stare sola a casa mia per una giornata intera, e me la godo da matti! :-)) forse anche troppo x questo vedo difficile immaginare me stessa in una relazione...ma al destino non ci sono limiti, quindi chissà...!! :-)
    Rispondi a Gio Commenta l’articolo

  13. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (6 Ottobre 2011 17:44)

    Bice, sì sì anche io sono come te! Non voglio escludere il lato ceerbrale a vantaggio dell'attrazione fisica, così come il contrario. Io infatti quasi subito ho messo in chiaro che per me non si sarebbe andati oltre ad una conoscenza amichevole se non ci fosse stata la possibilità di vedersi, e anche se per motivi contingenti non era possibile, comunque il coinvolgimento cerebrale era scattato. Fermo restando che infatti ora cerco di annullare ogni tipo di connessione, come quella illusoria di conoscenza, fatta di abitudini, sensazione di essere l'uno nella vita dell'altra, assiduità di dialogo, etc... Rimane ovviamente l'amarezza e l'avvilimento, ma se ho superato l'abbandono del mio fidanzato reale, posso superare in qualche giorno anche questo "disagio" del tutto narcisistico dell'aver perso il "privilegio" che credevo di avere presso questa persona.
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  14. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (6 Ottobre 2011 18:02)

    Ilaria, sì dici bene "atto di volontà": in questi mesi più volte lui ha "chiuso" con me, e mentre io rimanevo del tutto impassibile, senza nessun tipo di rancore o recriminazione, e soprattutto senza cercarlo, lui si pentiva e tornava su suoi passi con rinnovati impegni di far andare bene tutto anche sul punto per me fondamentale, cioè l'incontrarsi, che aleggiava ma non si concretizzava. All'ennesimo " farei di tutto pur di averti vicino" che non diventava "incontriamoci", ma anzi diventava espressamente il confine mi sono detta che la misura era colma e le chance terminate. Sì Ilaria, il rispetto per me stessa è la prima cosa, ma non inteso nel senso che tutto deve andare come decido io, ma proprio di non farmi lasciare in un angolo come Baby (ahah che citazione!). Per cui, visto che non c'è nessun Johnny all'orizzonte, dall'angolo, pur con un muso lungo così e amareggiata, mi tolgo da sola :) Ovviamente l'amarezza per come ora mi sembra di aver dato fiducia
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  15. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (6 Ottobre 2011 18:28)

    In effetti l'intimità "virtuale" che si crea tra parole, foto e suggestioni è molto pericolosa se non seguita dalla volontà di conoscersi. Io sono stata fidanzata per quattro anni con un ragazzo conosciuto in rete, che abita a mille km da qui, e che è venuto ad incontrarmi dopo cinque mesi. Altrettanto, è difficile spesso avere la possibilità di incontrare persone nel proprio ambiente di vita (io lavoro come babysitter, e ovviamente non incontro che genitori e nanetti e colf :) ), e io aggiungo a questo il fatto di essere l'unica tra i miei amici ad essere rimasta qui nella mia città... non esco mai :/ Eh vabbè.
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  16. Avatar di Elena

    Elena 13 anni fa (6 Ottobre 2011 20:35)

    @Eleonora, ihhh Goethe.. fai letture un po pesanti eh? bè l'argomento è attinente al blog ... non mi veniva in mente quel libro da ...decenni , rappresenta proprio il tema delle attrazioni e ..."scioglimenti".., comunque lui scrive di storie d'amore ed innamoramenti veri e propri... dalle mie parti non se n'è vista l'ombra .. . vabbè sarà colpa del diverso periodo storico o più probabilmente .....i tempi non sono ancora maturi. buonaserata :D
    Rispondi a Elena Commenta l’articolo

  17. Avatar di Lily

    Lily 13 anni fa (7 Ottobre 2011 0:50)

    ciao Ilaria sul fatto di migliorarmi professionalmente pensavo a dei corsi aggiuntivi da barman visto che faccio la barista... riguardo al trovare la persona giusta... li ho qualche problema visto che ultimamente mi capita di conoscere persone che non vogliono quello che voglio io... ma è normale?perchè mi capita l'opposto di quello che desidero?! grazie...
    Rispondi a Lily Commenta l’articolo

  18. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (7 Ottobre 2011 1:03)

    @ Ric: test di Eysenck, l'ho fatto anche io, risultato -14. Ma non avevo bisogno che me lo dicesse il test. E, in ogni caso, per me non è un problema. E' solo una caratteristica come altre. Ribadisco, Riccardo, che non credo che insistendo con chi ti dice di no tu possa ottenere qualcosa oltre al loro fastidio. Un no è un no... e forse è il caso che ti togli dalla testa certe idee balzane. @ Gio: ci si può migliorare, sugli aspetti narcisistici, ti assicuro. Quando capisci che sono di ostacolo ad una vera relazione d'amore, perché ti tengono chiusa nel tuo guscio e ti fanno instaurare rapporti di forza e non d'amore... allora cambi. Se poi hai incontrato un narcisista e capisci cosa vuole dire stare dall'altra parte... sviluppi empatia per le tue vittime e la pianti. Se poi fai un percorso alla ricerca della sicurezza interiore e dell'indipendenza (saper stare soli), allora il cambiamento viene naturale, viene di conseguenza. E quando scopri quanta ricchezza si trova nelle relazioni, aprendosi agli altri e alle loro opinioni e proposte... ancora di più sei motivato e portato a lasciare andare il narcisismo. Prima la solitudine, poi il relazionarsi... sono una gran scuola!
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  19. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (7 Ottobre 2011 9:23)

    @ Gio "Vorrei l'amore, quello con la A maiuscola...non attaccamento, non bisogno, non dipendenza, semplicemente un sentimento puro, forte, spontaneo, vivo e da vivere. Esiste questa cosa qui o è un'utopia?" Esiste l'apparenza, il resto non conta niente. Quando lo comprenderai, potrai scegliere tra il vuoto ed il nulla. Prospettiva alquanto deprimente, vero?
    Rispondi a Riccardo Levi Commenta l’articolo

  20. Avatar di ilary

    ilary 13 anni fa (7 Ottobre 2011 12:38)

    Ciao Ilaria, sono una tua omonima! :-) Ho appena trovato il tuo blog e lo trovo utile, tratti di argomenti che mi hanno sempre interessata ma che mi riesce difficile portare sul piano pratico! Sto attraversando un periodo abbastanza brutto, di solitudine e di cambiamenti improvvisi, ma che spero possano darmi una scossa, una spinta per intraprendere un percoso di crescita interiore. Ho 22 anni e vorrei diventare una donna equilibrata, capace di resistere alle difficoltà della vita. Fin'ora sono sempre stata troppo fragile, insicura, timida e chiusa in un guscio per evitare quei problemi che, in realtà, erano da me ingigantiti. Questo attegiamento negativo, ovviamente, non fa che creare altri problemi. Ho avuto spesso quella sensazione di blocco, di sentirmi in un labirinto. Quello che vorrei per il futuro e non lasciar più scorrere i giorni adagiandomi in questo modo, piangendomi addosso senza far nulla. Vorrei cacciare fuori la mia personalità nascosta dalla timidezza, la mia sensibilità per renderla costruttiva, positiva e apprezzabile invece che un difetto! Dici che posso riuscirici? :)
    Rispondi a ilary Commenta l’articolo