Tu vai avanti o ti perdi per strada?

Per attrarre la persona giusta e anche la relazione e la vita giuste per te è necessario che tu sappia bene che cosa vuoi, è fondamentale che tu voglia ottenerlo per davvero e che tu compia tutti i passi necessari per ottenerlo.

Senza farti sviare, distrarre e portare fuori direzione.

Su quanto è importante che tu decida davvero che cosa vuoi e abbia chiaro in mente come arrivarci, ne parlo nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” che ti consiglio di scaricare subito e di leggere, come hanno già fatto migliaia di persone.

Domanda: sei sicuro/a di quello che vuoi?

Stai davvero mantenendo la direzione e la rotta sul tuo obiettivo?

O ti lasci scoraggiare, distrarre, deviare?

Se pensi di perderti per strada, sappi che è una cosa frequentissima e che è molto comune, oltre che molto umana.

E’ anche un’abitudine che devi riconoscere e imparare a correggere.

Le persone si dividono in due categorie: coloro che hanno tanti desideri e non fanno nulla per ottenere quello che desiderano. E, però, anche se non fanno niente, si sentono frustrati e passano il loro tempo a lamentarsi per tutto quello che non hanno e non riescono ad avere.

E ci sono coloro che nutrono desideri e li definiscono come obiettivi, come risultati e traguardi; si occupano di assumere atteggiamenti, comportamenti e modi di pensare utili a raggiungerli.

Si dedicano con passione a fare un piano che permetta loro di renderli concreti nella loro vita e, soprattutto, compiono tutte le azioni necessarie per arrivare dove vogliono.

Con decisione, determinazione, amore per se stessi e per la vita.

Tutti, sia coloro che appartengono alla prima categoria, sia coloro che appartengono alla seconda, si trovano a dover fronteggiare ostacoli e distrazioni. Che vengono dall’interno, come la paura della novità, la pigrizia personale, la bassa autostima, una propensione al pessimismo su tutto e su tutti che coglie nei momenti di sconforto.

O che vengono dall’esterno come – nel caso dell’attrarre la persona giusta per loro, ma non solo – quello che “dicono gli altri” (la famiglia e gli amici “ipnotizzano” negativamente e senza sosta con una forza potentissima), o un rifiuto, una separazione, un divorzio o un abbandono. E tutte le banalità, i pregiudizi e i “miti” sulla vita di coppia, le relazioni e l’amore di cui è piena la cultura che ci circonda.

Il nemico più temibile di tutti, la sirena più perfida (ricordi le sirene di Ulisse, quelle creature mitologiche e incantevoli che con il loro canto magico attraevano i naviganti e poi li conducevano alla morte certa?), quella che fa i danni peggiori è il raggiungimento di un livello di maggior benessere rispetto al punto di partenza.

Il raggiungimento di quel livello “minimo” per cui la vita diventa “sopportabile”.

E’ un classico, non solo per quel che riguarda i sentimenti e l’amore, ma anche per quel che riguarda la salute, il denaro, la situazione lavorativa.

Cioè, quando una persona sta davvero male, perché, per esempio, è reduce da una storia finita che l’ha fatta soffrire o perché è stata colpita da una malattia, ha dei debiti o ha difficoltà sul lavoro, nel momento in cui “tocca il fondo” ed è disperata, decide di cambiare.

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Si impegna per risolvere le proprie questioni con un atteggiamento da “emergenza” (è un po’ come chiamare i pompieri quando la casa brucia o è allagata).

Poi, appena sta un po’ meno peggio, che fa?

Torna agli atteggiamenti che aveva prima della “crisi”.

Ha tirato un sospiro di sollievo e si “lascia andare”.

Perché?

Per le ragioni che ho elencato sopra (paura, pigrizia, bassa autostima, influenze esterne, pregiudizi, etc.) e, anche e soprattutto perché è terrorizzata dalla felicità, dall’idea di raggiungere quello che vuole davvero.

E queste ragioni sono legate le une alle altre.

Tornando alle due categorie differenti di persone, quelle che agiscono e quelle che non agiscono per ottenere quello che vogliono, qual è la differenza, dato che entrambe si trovano sollecitate da incantevoli e pericolose sirene?

Quelle che agiscono tengono a se stesse e alla propria vita più di ogni cosa e sanno che possono raggiungere la felicità. Non si accontentano dell’”abbastanza” e della mediocrità.

Per cui riconoscono gli ostacoli interni ed esterni, li accettano come segnali della loro umanità, sono consapevoli che vanno superati e si attrezzano per superarli.

Dopodiché procedono secondo il loro piano e fanno tutto quello che va fatto per realizzare concretamente ciò che vogliono.

In questo modo si mettono al riparo dal rischio molto probabile per chi si “accontenta”: che le vecchie “crisi” si manifestino di nuovo, e con forza maggiore.

Mantenere la rotta li conduce alla felicità.

Tu, a quale delle due categorie di persone appartieni?

Lasciami il tuo commento.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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155 Commenti

  1. Avatar di Maruksa

    Maruksa 14 anni fa (28 Novembre 2010 15:57)

    @ FrancescaChiara La paura della felicità (o del successo che dir si voglia) è un fenomeno noto. E' la paura più difficile da riconoscere e si compone di tante sfumature. Per tentarne un sunto.. C'è la paura dell'ignoto (meglio restare, anche se soffrendo, nella nostra minuscola zona di conforto piuttosto che tentare nuove formule e nuovi schemi). C'è la paura di restare soli (spesso il successo non ci viene perdonato e veniamo tacciati di "arroganza"). C'è la paura di essere invidiati e tutti i dubbi sulle nostre capacità, sul riuscire a mantenere la posizione conquistata (quanta fatica comporterà?) Inoltre il successo e la felicità impongono nuove descrizioni di noi stessi e degli altri.. Avere a che fare con le proprie credenze e cambiarle intenzionalmente può essere percepito come un lavoro faticoso, anziché un divertimento.. C'è molto altro da dire, aspetto con ansia che Ilaria tratti questo argomento, suggerendo vie per riconoscere, affrontare e trascendere questo blocco che caratterizza ogni ricercatore. Con Amore, M.
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  2. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 16:46)

    @ Ilaria: credo che capirò di più quello che intendi dire leggendo l'articolo futuro in cui affronterai il problema. Perchè adesso come adesso.....rimango un po' confusa. Sono sincera: il mio essere "zuccona", cioè il mio non capire come si possa avere paura di essere felici, non credo che derivi dal fatto che sia il mio punto debole. Tutt'altro: deriva proprio dal non contemplare assolutamente la paura della felicità. Che per me è fatta di momenti: bellissimi, intensi, da collezionare. Sono serena se vivo la vita come la voglio io, non dico "sono felice". Sono d'accordo a non dare definizioni a tutto, ma quando parli con gli altri e ti confronti è inevitabile capire il significato che si dà a certe parole/concetti. Quindi: attendo con ansia il momento in cui si tratterà questo tema e prometto che mi ci confronterò seriamente per scoprire se, com dici tu, ho paura di essere felice. @ Maruksa: grazie per il sunto. Niente di quello che scrivi, però, trova risonanza in me. La paura dell'ignoto c'è, ma non è mai stato un blocco per me. Nel senso: se non sto bene nel "noto", se nella mia zona di conforto non sono felice....vado! l'ignoto è un territorio in cui troverò un alternativa alla mia zona di conforto attuale in cui, appunto, non sono felice. Avere successo e realizzarci come essere umani ci rende soli?? ma che scherziamo???? Posso capire l'invidia, ma di quella non me ne curo. Forse ho esperienze "troppo" positive in amicizia per avere paura di essere abbandonata in quanto ho avuto successo. Come dicevo: attendo che il concetto venga sviscerato per capire un po' meglio di cosa si parla!
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  3. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 16:52)

    @ tutti (in realtà non proprio tutti, ma chi legge capirà): grazie! ho raccolto dei bei complimenti negli ultimi giorni! mi dite che sono sempre saggia ed equilibrata, che i miei interventi sono intelligenti. E raccolgo baci e abbracci!! Allora deve proprio essere vero...gallina vecchia fa buon brodo!! :-D E del mio brodo vado molto fiera, vi dirò. E tutti voi, con i vostri commenti, ci mettete un ingrediente nuovo ogni volta. Grazie x i confronti costruttivi!
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  4. Avatar di Maruksa

    Maruksa 14 anni fa (28 Novembre 2010 17:24)

    @FrancescaChiara Se la paura della felicità è un concetto talmente lontano da te da risultarti incomprensibile, sei molto più saggia ed equilibrata di quanto pensi! Buon per te! Se nella tua vita hai attratto esperienze positive nelle amicizie al punto tale da non capire la paura dell'abbandono, vuol dire che sai essere una grande amica! Con tutta la mia stima e il mio affetto, aspetto insieme a te l'articolo di Ilaria sull'argomento. Con Amore, M.
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  5. Avatar di chiara

    chiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 17:27)

    Ciao Ilaria, il tuo articolo mi colpisce molto. Nella mia vita di relazioni amicali e soprattutto nel lavoro sono sempre stata nel gruppo di chi non si accontenta e non accetta la mediocrità. Tutto in quei settori mi viene facile e naturale e ho sempre avuto ottimi riscontri. Poi arriva invece l'amore....credo proprio che lui mi abbia lasciata perchè io avevo paura dalla felicità. Con lui ho scoperto il vero amore, la bellezza di stare in coppia e la progettualità. Ma....sentivo tanti ma....lo amavo ma mi bloccavo, tenevo stretta la mia vita, sentivo che sarebbe finita e che mi avbrebbe lasciata e così è stato. Sto davvero provando a cambiare, il mio sogno di farmi una famiglia non mi abbandona ma le pressioni che sento a 34 anni sono altissime, mi sento in ritardo e come se fossi spacciata. Perchè se con lui che ho amato così tanto ho rovinato tutto, figuriamoci se la vita mi regalerà una nuova storia il disastro che combinerò.....Non riesco a credere nella realizzazione del mio sogno, è come se mi sentissi finita. E' ridicolo ma è così!
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  6. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 18:08)

    @ Maruksa: per quanto riguarda la paura della felictà...credo tu abbia ragione su di me, ma non so quanto centri con la saggezza. Comunque approfondiremo. In campo amicizia sono fortunata, lo ammetto. E oltre alla fortuna c'è stato anche tanto investimento. Ma non pensare che non abbia avuto sofferenza! ho infatti anche sperimentato l'abbandono (in un caso specifico, dolorosissimo), ma la paura di essere abbandonata non è per me paralizzante, nel senso che non mi ha mai fatto passare la voglia di investire in un'amicizia tutta me stessa. Tendo a vedere, in un abbandono, un problema in colui che abbandona piuttosto che in chi è abbandonato. Ma credo che sviluppando oltre il concetto andrei fuori tema. Se ne riparlerà sicuramente.
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  7. Avatar di Neo

    Neo 14 anni fa (28 Novembre 2010 18:30)

    Ma come riconoscere quello che si vuole realmente? Parlo soprattutto di obiettivi, perché ho la sensazione di aver ritrovato lo "scopo"( la motivazione) alla base della mia vita. Rispetto agli obiettivi, invece, c'è più "foschia", i loro contorni restano più sfuggenti. Procrastinando( per paura; pigrizia, anche se qualcuno sostiene che non esista e sia solo mancanza di motivazione; forse altro), ho "perso" un sacco di tempo. Non sono stato completamente fermo ma credo di aver fatto molto meno di quanto potevo...ma ci sono ancora. Sono ancora vivo.
    Rispondi a Neo Commenta l’articolo

  8. Avatar di Ermis

    Ermis 14 anni fa (28 Novembre 2010 18:43)

    Ciao Ilaria! Non ti ho mai scritto, ma spesso - con un po' di "timore" - leggo il tuo blog. Il timore è dovuto al fatto che molte volte per me è come se tu mettessi il dito sulla piaga. Sono lucida abbastanza da riconoscere che hai certo ragione, ma dentro di me, mentre leggo, si erge una specie di muro difensivo, che temo sia solo paura di cambiare davvero strada. Io infatti sono la classica persona che ha un milione di desideri e continua a non realizzarli più o meno per tutte le ragioni che elenchi: un "costante incostanza", pezze messe a situazioni di emergenza che non sono soluzioni radicali, ma mi bastano per tirare il fiato e credere che in fondo non va così male, scarsa autostima che mi fa accettare situazioni che mi farebbero ridere se viste accolte da altri etc. Quando ne ho abbastanza opero lacerazioni spaventose che fanno più male a me che a quelli a cui sono rivolte. Ieri ero appunto in crisi, è un momento no nella mia vita da un punto di vista delle relazioni sentimentali e del lavoro e so che devo cambiare molte cose. Ho letto per caso il tuo post e ne sono rimasta "folgorata": mi è sembrato scritto apposta per me. Ora vedo di trarne profitto e non lasciarlo solo sul web. Grazie! Ciao
    Rispondi a Ermis Commenta l’articolo

  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Novembre 2010 19:23)

    @ Eleonora Se realmente sei così attraente e se realmente cerchi un uomo serio che si interessi a te, allora devi sapere un paio di cose. Gli uomini con intenzioni serie, girano alla larga dalle donne troppo apparenti. Perchè? Semplice, avendo intenzioni serie, non fanno i galletti. Come donGiovanni sono dei fiaschi, insomma come uomo, come lo intendete voi donne, sono delle sottoschifezze (scusate il termine, ma è così), in quanto, invece di farsi notare preferiscono conoscere, parlare. Sapendosi così, questi uomini lasciano campo libero ai galli, quelli che "ci sanno fare". Quindi, se ne vedi uno che ti sembra interessante, hai una sola strada: farti avanti tu. . Non ricordo chi ha citato le "profezie autoavverantisi". Non ci sono profezie. C'è logica. Uno più uno fa sempre due. Data una situazione presente, i possibili futuri sono X dei quali Y vanno scartati perchè non danno il profitto a chi comanda. Degli N futuri che danno il profitto, occorrerà valutare quale darà il profitto immediato. Quello sarà ciò che accadrà. . Leggo di diverse donne che non trovano un compagno. E poi leggo che io sono negativo perchè dico che non trovo una compagna. Mah.
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  10. Avatar di resi

    resi 14 anni fa (28 Novembre 2010 19:27)

    Ciao a tutte..premetto che nn ho 1 ottima opinione degli uomini i quali al 97.99 %....come sanno tradire loro nessuno!!!! Tendono per la maggior parte ad attribuire a noi donne la colpa...so che mi inimichero' tanti uomini...ma loro ragionano con qualcosa.....mlt prezioso per loro!!!! E sn come i virus..quando vogliono raggiungere una donna si mimetizzano molto bene......... Comunque care amiche, nn ero qui' a sparlottare cn acredine verso questo universo maschile... ma, purtroppo dopo svariate bastonate.....nn si puo' che avere di loro una opinione del genere. auguri a tutte. Resi
    Rispondi a resi Commenta l’articolo

  11. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (28 Novembre 2010 19:33)

    gentilissima ilaria, comunico a te la mia esperienza e grazie se la leggeranno altri. felicità! 'bella parola', si direbbe dalle mie parti nel profondo sud. esiste, non esiste, ma che cos'è e soprattutto: come si fa a riconoscerla? ebbene, leggo che tra voi c'è un buddhista, magari ciò che dico per lui sarà più familiare. felicità è per me 'il sole nella pioggia'. in questo momento della mia vita io sono assolutamente felice. motivi? un grande amore pieno di passionalità? un ottimo lavoro, stabile e ottimamente retribuito, allora?! ho per caso 25 anni e sono di una bellezza universalmente riconosciuta? mai avuto un lutto in famiglia, sempre cresciuta come una principessa ereditaria? piena di amici e vita sociale da urlo? no, assolutamente nulla di tutto questo. vengo fresca fresca da un lutto recentissimo e gravissimo per la sua assoluta mancanza di senso e di motivo, ho dovuto lasciare una vita professionale che mi ero costruita dal nulla e che portavo avanti solo per le mie riconosciute qualità, per la necessità di essere presente alla crescita dei miei figli. ho 45 anni e sono così-così, domani mattina si tiene l'udienza per la mia separazione dopo 18 anni di matrimonio definibili l'inferno in terra. padre decisamente vecchio da accudire a modo suo e con le sue esigenze...vita sociale? una ragazza di 17 e uno di 13 con rispettivi amici perennemente in casa e con grande voglia di confrontarsi con me ma...al loro livello. frequentavo l'università con ottimi risultati per sentirmi un essere senziente e..patatrac, sono sul lastrico e non ho più neanche i soldi per quello. sarebbe sufficiente per dire 'capitano tutte a me', o no? (eh, riccardo?). ma io, cara ilaria, e lettori tutti, so che questo è il mio kairòs, cioè il mio momento propizio, lo so riconoscere e amare, e sono assolutamente felice e grata di avere occhi per vederlo. vedo 'il sole nella pioggia' e vi auguro di tutto cuore di scorgerlo anche voi.
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  12. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Novembre 2010 20:02)

    @ Nico Non dico che capitano tutte a me. Dico solo che c'è a chi è permesso sbagliare e c'è a chi ogni errore viene rinfacciato vita natural durante. Io faccio parte del secondo gruppo. Sai come ci si sente bene a sentirsi rinfacciare per ore ed ore cose di anni fa, se non addirittura cose inventate? Questo modo di fare, invece di spingerti a reagire, ti distrugge, perchè tanto sai che qualsiasi cosa farai sarà sbagliata. Ma c'è chi la pensa al contrario, anche qui, mi pare.
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  13. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (28 Novembre 2010 20:05)

    ahahahahahahahahh...RICCARDO,SEI FORTISSIMO!!!...:) quando scrivi:"leggo di diverse donne che non trovano un compagno e poi leggo che io son negativo perchè non trovo una compagna.mah." Quanto c'hai ragioneeeeee!!! ahahahahahah!!! ;) hai ragione pure quando dici che un uomo serio,non fa il galletto: io,infatti,quelli proprio non li sopporto!!... avevo trovato(credevo!!!)un uomo posato,maturo(anche di età),timido,grande osservatore di ogni mio più piccolo dettaglio...persino mancino e ambidestro come ME!!...non bello ma carismatico nel suo modo di guardarmi sempre,nella sua voce...calda,pacata,rassicurante...e...poi... scoprire,dopo molti mesi,che è già impegnato... :'( pensa che è ancora convinto che io non sappia e "nasconde" questa,per me triste,realtà,perchè teme io non lo guardi più cogli stessi occhi colmi di ammirazione e magari volga lo sguardo altrove... ho il cuore spezzato,mi fa male,sto trasformando ciò che provo in affetto e basta;ma mi ci vorrà del tempo.in silenzio... sul lavoro(anche se sa che ho pure un secondo capo che SA come la penso sul rispetto e la lealtà)gli ho scritto con un sms,che gli resterò sempre FEDELE,perchè per me la fedeltà è tutto... quindi,prima curo i SUOI interessi,anche se il mio guadagno non è al massimo;poi,quello del mio secondo capo! l'amour... l'amour...l'amour... :(((
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  14. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Novembre 2010 20:09)

    Comincio a pènsare di aver sbagliato una cosa nella vita e cioè ad essermi imposto quella stupida regola che ho sempre seguito nel rapporto con gli altri. Una regola che per me era più importante di tutto e di tutti: "Non fare agli altri quello che è stato fatto a te." Credo che da oggi imparerò ad essere meno stupido.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  15. Avatar di Sissi

    Sissi 14 anni fa (28 Novembre 2010 20:57)

    Bam! Presa in pieno, colpita e affondata... :( Io sono piena di obiettivi, desideri, ma credo mi manchi la forza di volontà necessaria per perseguirli con la determinazione che ci vorrebbe. Questo vale non solo per la ricerca della persona giusta, ma per tutto, lo studio in particolare. Ultimamente sempre di più, rimango indietro nello studio, mi ritrovo a pochi giorni dall'esame con l'acqua alla gola e magari vado male solo perchè non ho fatto il massimo... E tutto questo perchè magari non ho studiato quando avrei dovuto, ho rimandato fino all'ultimo le cose...ecc ecc... Finito un esame, mi dico basta, che dalla prossima volta sarà diverso, ma ecco che la volta dopo sono di nuovo da capo, perchè non ho imparato nulla dalla volta prima. Ecco l'altro mio grande problema: non imparo dai miei errori. Tutti, di solito, dopo averci sbattuto il naso, si fanno furbi e la volta dopo cambiano atteggiamento, ma non io. Io ci ricasco sempre, la mia forza di volontà è troppo bassa per spingermi a fare meglio. Chiedo scusa se mi dilungo tanto su questo, ma è una cosa che mi sta mandando davvero in crisi ultimamente: io mi vedo una persona scrupolosa e lungimirante, con tanti obiettivi da raggiungere e sogni da realizzare... Ma allora perchè faccio così? Non mi capisco davvero... So che la forza necessaria devo trovarla solo in me stessa, ma non capisco dove! Vorrei tanto trovarla, ma non ci riesco...Non so nemmeno come spiegare come mi sento, è come se non riuscissi in nessun modo a cambiare me stessa, pur sapendo che ci sono miliardi di cose che dovrei cambiare. Quindi mi è venuto da pensare che, se sono così "incasinata" per quanto riguarda l'aspetto dello studio, probabilmente lo sono anche per quanto riguarda la ricerca della persona giusta. Probabilmente ci sono un milione di cose che sbaglio, che non faccio, e tutte per timidezza, per paura di un rifiuto, per scarsa autostima... E anche qui so che dovrei cambiare, dovrei buttarmi di più, mettermi di più in gioco, ma anche in questo campo lo trovo difficilissimo. Ci vorrebbe più forza di volontà anche qui, nel perseguire il mio obiettivo, ma anche qui sento di non averne e non so dove trovarla: la paura di un rifiuto o di stare male di nuovo mi immobilizza. Mi sento una stupida perchè ho perfettamente chiaro tutto quello che non va in me, tutto quello che dovrei cambiare, in ogni campo della mia vita. Eppure non riesco a far nulla per cambiarlo.
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  16. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (28 Novembre 2010 21:24)

    Ho osservato più volte la paura della felicità, e ho visto che si tratta sempre di paura del cambiamento, dell'ignoto: in questo caso di un cambiamento in positivo, dopo aver raggiunto il risultato desiderato, comunque sappiamo che questa tappa ci renderà diversi da quelli che siamo stati per anni, non sappiamo immaginare bene nemmeno noi stessi chi diventeremo. L'atteggiamento delle persone attorno a noi, che erano abituate alla nostra versione un po' meno felice e realizzata, cambierà anch'esso. E come, in meglio o in peggio? Comunque sempre in maniera imprevedibile, allo stato di cose attuale. Tra le persone che esprimono la loro attuale difficoltà a incontrare qualcuno che susciti il loro interesse ci sono alcune mie amiche; conoscendole attraverso il corso degli anni, ho notato che la capacità di provare emozioni è quasi come un organo del corpo fisico, che quando viene poco utilizzato per lungo tempo tende a indebolirsi senza che ce ne accorgiamo, e richiede di essere riallenato e rimesso in funzione. La paura di andare incontro a una delusione è un blocco alla capacità di lasciarsi andare a vivere un'emozione. Dovremmo ascoltarci durante la giornata, anche le frasi che diciamo ad alta voce o fra sè e sè che sottolineano le difficoltà passate, presenti e future, i brontolii e le lamentele sulla vita e sul comportamento altrui sono dei blocchi potenti. La speranza di trovare la maniera giusta per realizzare i desideri invece è un portale. Al carissimo Riccardo (a dispetto della sua età matura, io lo vedo come un adolescente introverso): stiamo cercando non solo di raggiungere la nostra meta, soprattutto cerchiamo la via migliore per raggiungere la nostra meta. Se anche ne hai percorse già cento, scrivi accanto all'ultima: "Non è nemmeno questa" e imbocca la prossima. Un uomo e una donna si incontrano, si riconoscono e formano una coppia. La lotta fra i due sessi è una leggenda metropolitana: lo scopo di una coppia è condividere le qualità specifiche che ciascuno possiede. Prima però bisogna conoscere bene quali strumenti si hanno a disposizione e quali sono i propri punti deboli, da rafforzare possibilmente, se no è lì che ci si fa sempre male.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 21:25)

    @ Riccardo: partiamo dal presupposto che sbagliamo tutti nella vita. Poi: il modo in cui il nostro sbaglio viene valutato cambia da contesto a contesto, da realtà a realtà. Ci sono situazioni di rigidità in cui, come dici tu, l'errore non solo non viene concesso, ma viene pure bastonato. Però si arriva ad un certo punto della propria vita in cui il migliore giudice del nostro operato siamo noi stessi, in cui dobbiamo rendere conto a noi stessi prima che agli altri. E allora prendiamo atto del giudizio altrui, lo rispettiamo pure se ci è espresso in maniera educata e con rispetto. Altrimenti...lo rispediamo al mittente. Perchè sennò il rischio diventa quello di sottoporci ad un lavaggio del cervello che ci priva della capacità di essere padroni di noi stessi, che ci convince che siamo sbagliati perchè facciamo errori. e soprattutto che è inutile che proviamo a fare qualcosa nella vita perchè tanto sbaglieremo comunque. E a quel punto...io credo che la vita diventi una vera tortura.
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  18. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (28 Novembre 2010 21:59)

    RICCARDO,non dire fesserie,per favore... bacio!! :)
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  19. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Novembre 2010 22:33)

    @ Sissi Non è che forse hai troppi obiettivi? Forse ti converrebbe valutarli tutti e vedere quale è più importante e concentrarti solo su quello. Averne troppi significa disperdere le energie e "perderti per strada". . @ Amina Sai perchè sono qui? Perchè nella vita ho sempre aiutato tutti coloro che ne avevano bisogno, che me lo chiedevano. Ancora oggi è così. Ed il sottoscritto? Chi l'ha mai aiutato? E' ora di pareggiare il conto. Ho bisogno di una mano, tutto qui, per capire come fare a vivere. A voi sembra strano? A me no. Ho 50 anni e mi chiedo cosa sono vissuto a fare e per quale motivo dovrei vivere ancora. Non ho nessuno e non credo troverò nessuno, quindi, perchè vivere ancora? E' questa la risposta che cerco. . @ FrancescaChiara Lavaggio del cervello? Già. Da molto, molto tempo. I risultati mi sembrano evidenti, o sbaglio?
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  20. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Novembre 2010 22:36)

    @ Eleonora QUali fesserie? Io sono Riccardo, non Piero Angela, ovvero, le fesserie non le dico. Le faccio. :-D
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