Tu vai avanti o ti perdi per strada?

Per attrarre la persona giusta e anche la relazione e la vita giuste per te è necessario che tu sappia bene che cosa vuoi, è fondamentale che tu voglia ottenerlo per davvero e che tu compia tutti i passi necessari per ottenerlo.

Senza farti sviare, distrarre e portare fuori direzione.

Su quanto è importante che tu decida davvero che cosa vuoi e abbia chiaro in mente come arrivarci, ne parlo nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” che ti consiglio di scaricare subito e di leggere, come hanno già fatto migliaia di persone.

Domanda: sei sicuro/a di quello che vuoi?

Stai davvero mantenendo la direzione e la rotta sul tuo obiettivo?

O ti lasci scoraggiare, distrarre, deviare?

Se pensi di perderti per strada, sappi che è una cosa frequentissima e che è molto comune, oltre che molto umana.

E’ anche un’abitudine che devi riconoscere e imparare a correggere.

Le persone si dividono in due categorie: coloro che hanno tanti desideri e non fanno nulla per ottenere quello che desiderano. E, però, anche se non fanno niente, si sentono frustrati e passano il loro tempo a lamentarsi per tutto quello che non hanno e non riescono ad avere.

E ci sono coloro che nutrono desideri e li definiscono come obiettivi, come risultati e traguardi; si occupano di assumere atteggiamenti, comportamenti e modi di pensare utili a raggiungerli.

Si dedicano con passione a fare un piano che permetta loro di renderli concreti nella loro vita e, soprattutto, compiono tutte le azioni necessarie per arrivare dove vogliono.

Con decisione, determinazione, amore per se stessi e per la vita.

Tutti, sia coloro che appartengono alla prima categoria, sia coloro che appartengono alla seconda, si trovano a dover fronteggiare ostacoli e distrazioni. Che vengono dall’interno, come la paura della novità, la pigrizia personale, la bassa autostima, una propensione al pessimismo su tutto e su tutti che coglie nei momenti di sconforto.

O che vengono dall’esterno come – nel caso dell’attrarre la persona giusta per loro, ma non solo – quello che “dicono gli altri” (la famiglia e gli amici “ipnotizzano” negativamente e senza sosta con una forza potentissima), o un rifiuto, una separazione, un divorzio o un abbandono. E tutte le banalità, i pregiudizi e i “miti” sulla vita di coppia, le relazioni e l’amore di cui è piena la cultura che ci circonda.

Il nemico più temibile di tutti, la sirena più perfida (ricordi le sirene di Ulisse, quelle creature mitologiche e incantevoli che con il loro canto magico attraevano i naviganti e poi li conducevano alla morte certa?), quella che fa i danni peggiori è il raggiungimento di un livello di maggior benessere rispetto al punto di partenza.

Il raggiungimento di quel livello “minimo” per cui la vita diventa “sopportabile”.

E’ un classico, non solo per quel che riguarda i sentimenti e l’amore, ma anche per quel che riguarda la salute, il denaro, la situazione lavorativa.

Cioè, quando una persona sta davvero male, perché, per esempio, è reduce da una storia finita che l’ha fatta soffrire o perché è stata colpita da una malattia, ha dei debiti o ha difficoltà sul lavoro, nel momento in cui “tocca il fondo” ed è disperata, decide di cambiare.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Si impegna per risolvere le proprie questioni con un atteggiamento da “emergenza” (è un po’ come chiamare i pompieri quando la casa brucia o è allagata).

Poi, appena sta un po’ meno peggio, che fa?

Torna agli atteggiamenti che aveva prima della “crisi”.

Ha tirato un sospiro di sollievo e si “lascia andare”.

Perché?

Per le ragioni che ho elencato sopra (paura, pigrizia, bassa autostima, influenze esterne, pregiudizi, etc.) e, anche e soprattutto perché è terrorizzata dalla felicità, dall’idea di raggiungere quello che vuole davvero.

E queste ragioni sono legate le une alle altre.

Tornando alle due categorie differenti di persone, quelle che agiscono e quelle che non agiscono per ottenere quello che vogliono, qual è la differenza, dato che entrambe si trovano sollecitate da incantevoli e pericolose sirene?

Quelle che agiscono tengono a se stesse e alla propria vita più di ogni cosa e sanno che possono raggiungere la felicità. Non si accontentano dell’”abbastanza” e della mediocrità.

Per cui riconoscono gli ostacoli interni ed esterni, li accettano come segnali della loro umanità, sono consapevoli che vanno superati e si attrezzano per superarli.

Dopodiché procedono secondo il loro piano e fanno tutto quello che va fatto per realizzare concretamente ciò che vogliono.

In questo modo si mettono al riparo dal rischio molto probabile per chi si “accontenta”: che le vecchie “crisi” si manifestino di nuovo, e con forza maggiore.

Mantenere la rotta li conduce alla felicità.

Tu, a quale delle due categorie di persone appartieni?

Lasciami il tuo commento.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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155 Commenti

  1. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (26 Novembre 2010 17:51)

    Non credo di dover specificare a quale categoria appartengo... :-) Buon w-e ragazzi, il mio comincia ora e sarà una meravigliosa avventura...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  2. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (26 Novembre 2010 17:53)

    Ciao Ilaria, molto illuminante questo post, bene, io mi trovo nella schiera di chi cerca il modo di raggiungere i propri desideri, e qualunque cosa accada ha la prontezza di cambiare il focus orientandolo verso la meta alla quale vuole arrivare. Anzi, da quando sono diventato buddhista, sto rinforzando il mio atteggiamento costruttivo di fronte alle normali difficolta'. Molti infatti si lamentano, o, quando parlano di cio' che li ha messi in difficolta' ne parlano come se fosse un sasso pesante di cui liberarsi, mentre io personalmente provo gratitudine verso quelle difficolta', perche' mi hanno dato e mi danno delle considerevoli opportunita' di crescita, mi dano la possibilita' di elevare la mia mente. instein diceva che "i problemi non possono essere risolti alllo stesso livello della mente che li ha generati", ovvero per risolverli abbiamo bisogno di una mente piu' evoluta, e questo puo' avvenire nel momento in cui, invece di contrastare le normali difficolta' le accettiamo e, anzi, nesiamo grati. Andrea
    Rispondi a Andrea Commenta l’articolo

  3. Avatar di vanesia

    vanesia 14 anni fa (26 Novembre 2010 19:36)

    Ciao Ilaria, post bellissimo come sempre! io credo di appartenere ad entrambe la categorie...nel senso che fino ai 28 anni ero una di quelle persone che si faceva trascinare dagli eventi, che si è fatta condizionare dal luogo di nascita, dai parenti, dalle amicizie...insomma una persona "poco presente in sè". quando a 28 anni ho spiccato il volo, in una realtà diversa da quella in cui sono cresciuta, e non parlo solo della casa ma anche e sopratutto della città, della regione...ho scoperto di essere completamente diversa da quello che pensavo di essere fino a quel momento. Mi sono ritrovata a cambiare completamente le mie mie amicizie, alcune addirittura le ho interrotte perchè solo con il senno di poi, mi sono resa conto di quanto mi abbiano condizionato negativamente e ho avuto un vero e proprio rifiuto nel continuare determinati rapporti, perchè avvertivo la sensazione che mi riportassero indietro di tutti quei km che avevo appena scoperto di saper percorrere senza di loro e con ottimi risultati. Sono sempre stata molto insicura nella mia vita, ma questi ultimi 6 anni di completa indipendenza mi hanno resa molto piu' forte e determinata: nei rapporti sociali, sul lavoro, nel coltivare degli hobbies e nell'esporre la mia opinione con chiunque mi ritrovi a confrontarmi. Ma non capisco come non riesco a vedere gli stessi risultati positivi nei rapporti sentimentali....perchè paradossalmente, proprio da quando ho iniziato la mia nuova vita super-autonoma, ebbene proprio da quel preciso istante non ho piu' avuto una relazione "normale" con un uomo...una relazione in cui ci si frequenti senza falsità, senza doppi giochi...quando ero un agnellino sono stata "fidanzata", ho avuto storie di diversi anni...adesso se riesco ad arrivare a frequentarmi assiduamente per 2 mesi con un uomo..è un miracolo! e non sono una che cerca storie "free", io cerco una storia vera...a volte mi sono anche innamorata...ma non sono mai riuscita a costruire qualcosa di solido e imprtante. sicuramente mi direte "perchè non hai incontrato la persona giusta" o "adesso sei diventata piu' esigente"....eppure cerco qualcosa di semplice e vero...!!!e sembra così introvabile!!! un saluto a tutti.
    Rispondi a vanesia Commenta l’articolo

  4. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (26 Novembre 2010 19:38)

    @ Ilaria Il fatto è che se mostro ciò che sono, gli altri se ne approfittano. La realtà è che per essere equilibrati, occorre avere intorno persone equilibrate. Ma oggi tutti guardano ciò che possono prendere, il dare è considerato da deboli. Qui si parla di personA giustA, ma spesso, in mezzo alle righe,leggo personE giustE. E questo non è egoismo? Si prende dall'una, dall'altra, si versa sul proprio conto corrente esistenziale e si pensa di racimolare chissà quale gruzzolo. Ne conosco di persone che arrivate alla mia età si chiedono cosa hanno realizzato nella vita e si rispondono da sole: niente. La vita non è prendere, mi spiace ripeterlo, ma è così. Ma molte persone, per capirlo, devono superare i 40 se non i 50 anni. Ma purtroppo, a dirlo, mi sento e mi sentirò sempre ripetere che sbaglio. E' il ritornello della mia vita. Anche in ciò che scrivevo nei temi a scuola, sbagliavo. Poi, col passare degli anni, tutto ciò che scrissi si è avverato. Ma, per tutti, io continuo a non capire niente della vita. Per me la vita dovrebbe essere collaborazione e cooperazione. Invece è una lotta l'uno contro l'altro per fregarsi a vicenda. Basti dire che noi umani usiamo due simboli: il lupo rappresenta la guerra; la colomba rappresenta la pace. Ebbene? Le colombe tra di loro si uccidono, i lupi no. . Io mi diverto a risolvere problemi di programmazione (parlo di computer). Quelli sono facili. In matematica non ho mai aperto un libro. Le formule non serve impararle a memoria. E' sufficiente ragionare. Idem dicasi per economia e tecnica bancaria. Ogni nuovo problema è una sfida che mi diverte. E' una sfida alle capacità del mio cervello. A volte vinco, a volte perdo. Non sono Dio (e neanche un suo lontano parente). Ma il lottarecontro una persona per costruire qualcosa insieme alla stessa, lo trovo assurdo. In quei casi vale il detto "o con me o contro di me". Nel primo caso si va avanti, nel secondo si chiude tutto. Sinceramente, non vedo niente di sbagliato in questo modo di pensare.
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  5. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (26 Novembre 2010 19:45)

    grazie Ilaria...e io aggiungo, caro Riccardo, che comincio a trovarlo anche piuttosto noioso! Beh, ora scappo davvero... un bacio in particolare a FrancescaChiara.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  6. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (26 Novembre 2010 18:55)

    Io mi trovo nella schiera opposta. Un conto sono le difficoltà della vita, un conto sono le difficoltà create volutamente dalle persone con le quali ti ritrovi a vivere. Le prime si possono superare, le seconde no. Ed ammesso di superarle, ne verranno create di nuove sino a lasciarti totalmente senza energie. Parlo per (molta) esperienza.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (26 Novembre 2010 19:14)

      @ Riccardo, ho stima di te e quindi ti scrivo quello che penso con grande sincerità. Ho l'impressione che ormai tu sei entrato nel personaggio del negativo a tutti i costi. Vesti una maschera, un po' come Arlecchino, Pulcinella, Pantalone o i personaggi della commedia dell'arte o dei cosiddetti film di serie B. O anche come Bonolis e Laurenti nello spot del caffé. Come questi personaggi, inventati proprio per essere immediatamente riconoscibili e graditi perché sempre prevedibili, devi essere coerente alla tua maschera a tutti i costi. E dietro a questa maschera ti proteggi, anche a costo di mangiare tanta infelicità inutile. Credo che questo tuo atteggiamento e, ancora di più la pervicacia con la quale lo persegui e addirittura lo esibisci orgogliosamente, non sia affatto utile. Sai anche - ho avuto modo di comunicartelo altre volte - che non lo considero particolarmente etico. Anzi, sinceramente, lo trovo un atteggiamento estremamente egoistico, ma non di quell'egoismo importante e necessario alla vita e alla felicità, piuttosto di un egoismo che sa molto di avarizia sentimentale ed emotiva e di grettezza umana. Non hai l'esclusiva della sofferenza, lo sai bene, anche perché per saperlo non ci vuole la grande esperienza che dici di avere. Togliti l'armatura dell'"eroe del dolore", rispetta chi ti sta intorno e non sbandiera dolori e difficoltà come fai tu. Vedrai che ne otterrai risultati positivi e onorerai te stesso, il tuo valore e la tua intelligenza.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  7. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (26 Novembre 2010 20:13)

    @ Bice: grazie!!! Lo ricambio proprio volentieri! sto ancora meditando su quello che voglio scrivere...prima o poi arriverà l'ordine nei pensieri e saranno resi neri su bianco. Buona avventura (oi ce la racconti però....)!
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  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (26 Novembre 2010 20:17)

    @ Vanesia Anche tu non trovi quello che cerchi? Mah.
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  9. Avatar di roberta

    roberta 14 anni fa (27 Novembre 2010 18:33)

    Ciao Ilaria, proprio a questo aspetto della vita ho pensato nel corso della settimana. Si sta delineando un'opportunità di cambiamento professionale all'interno della mia azienda, e si tratta di qualcosa che voglio talmente tanto, che nell'arco di 2 giorni, ho gettato tutte le basi necessarie per poter tentare il colpaccio, con determinazione, con paura ma con convinzione che stavo facendo qualcosa per me e con la convinzione di meritarmelo. Sono stata davvero orgogliosa di me e questo orgoglio sento che non verrà meno anche se non raggiungerò la mia meta...e sai perchè? Perchè io ho fatto tutto il possibile con onestà e convinzione...e allora mi domando...ma perchè quando si parla di rapporti con gli uomini non è così semplice? E' pur vero che non ho nessuno al momento che mi interessi così tanto, anzi nemmemo un pochino, ma nel frattempo gli anni passano e la domanda "ma è possibile che non ci sia nessuno che ti faccia battere il cuore?" si insinua continuamente e fa riemergere il concetto di normalità che come un macigno è sempre lì sulla mia testa...bahh, bell'enigma
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (27 Novembre 2010 18:45)

      @ Roberta: non so perché ti venga in mente il concetto di "normalità" :) e soprattutto perché lo consideri un "macigno" (alla faccia dell'uso del linguaggio positivo). Io trovo tutto molto normale. Tornando a noi: "non c'è nessuno che ti faccia battere il cuore" o sei tu che, per qualche ragione, non lo vedi? Credo che la chiave sia lì.
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  10. Avatar di roberta

    roberta 14 anni fa (27 Novembre 2010 19:00)

    @Ilaria: no, no, no...giuro che non c'è nessuno...ma al di là delle parole (che mi rendo conto siano state un po' "fortine", ma giuro di non essere così negativa, soprattutto ultimamente), non è così facile trovare uomini interessanti...dipende sempre dalla "necessità" che una donna sente di avere qualcuno accanto. A volte si finisce per convincersi di trovare qualcuno che ci piaccia...io non riesco. E le persone che potrebbero fare al caso mio non sono libere...ti ricordo sempre che, anche non volendo farsene un problema, over 40 è una età complicata per gli incontri...
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  11. Avatar di elisa salsa

    elisa salsa 14 anni fa (27 Novembre 2010 22:58)

    Mi riconosco nelle parole di Roberta e in lei vedo un po' anche me, sono consapevole anch'io di non riuscire a trovare qualcuno che mi accenda dei sentimenti ma so che per un 50% è dovuto alle mie paure che sto tentando, un po' alla volta, di arginare, e per un altro 50% alla difficoltà nel conoscere persone di genere maschile, eppure di vita sociale ne faccio ma ogni situazione sembra monopolizzata dalla presenza femminile, oramai sto iniziando a pensare che la popolazione sia sbilanciata verso la parte femminile :-( Frequento un corso di inglese e gli uomini sono solo due (impegnati e/o troppo anziani), faccio scuola di ballo e anche lì la maggioranza dei partecipanti è data da donne, oltretutto lavoro in un ambiente (la scuola) in cui la maggior parte è composta da donne (gli uomini della mia fascia d'età sono pochissimi); sto pensando che, di questo passo, dovrò andare a vedere nei bar le partite del Milan per conoscere un ragazzo ;-) Ma credo, cara Roberta, che sia un problema di questa nostra società, un po' chiusa in sè, individualista: le occasioni ci sono ma la predisposizione delle persone verso gli altri, verso la conoscenza e l'interazione con gli altri, non è sempre presente e attiva; per forza, poi, uomini e donne ricorrono ai social network (espediente che non condivido ma che, a questo punto, posso anche comprendere..!). Ho una cara amica che penso sia tua coetanea:una gran bella persona, piena di interessi, solare, buona, gentile ma pure lei è ancora lì che spera di fare l'incontro giusto..! Che si può pensare allora? Che se la vita è un continuo divenire e che, finchè si compie il viaggio, in ogni momento c'è la possibilità di imbattersi in nuovi incontri lungo il cammino, dunque non bisogna certo "gettare la spugna"!!..Hai pensato ad un corso di ballo? Nella mia scuola si sono formate ben due coppie della tua età che si sono conosciute, e piaciute, ballando! ...Pensaci! ;-) Guarda, io di anni ne ho 30, non sono più una ragazzina, avrei l'età per farmi una famiglia (e desidero, e spero, che questo sogno si avveri..!) e vedo di continuo mie coetanee che si sposano e iniziano ad avere figli; un anno e mezzo fa mi sono separata dal ragazzo con cui credevo avrei camminato insieme in un progetto di vita insieme; dopo di lui mi sentivo "finita" ma poi ho conosciuto altri ragazzi che si sono interessati a me. Non mi sono ancora innamorata e spero arrivi presto l'uomo giusto ma da ciò che ho vissuto in passato ho capito che "la commedia si giudica alla fine" che non si sa mai cosa la vita può riservare, è sempre meglio concentrarsi su quel "dopo" che ancora deve arrivare, su altri incontri, su altre conoscenze, tra cui, prima o poi, ci sarà sicuramente quella giusta (spero/penso sia nell'ordine naturale delle cose! Giusto "maestra Ilaria"? ;-) ) Mi è piaciuto l'intervento di Andrea che, dice, sta imparando a vedere nelle difficoltà una risorsa: bravo! Anch'io, nel lavoro e nella vita sentimentale, sto cercando di adottare questo atteggiamento! Buona domenica a tutti!
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  12. Avatar di roberta

    roberta 14 anni fa (28 Novembre 2010 0:05)

    @elisa: grazie per i suggerimenti, ma penso che sia necessario frequentare i corsi perchè ti interessa quel genere di esperienza e non nella speranza che così facendo ci sia materiale umano interessante :)...il ballo non è proprio nelle mie corde...al momento frequento un corso di dizione che non ha portato a chissà quali conoscenze interessanti...ma lo faccio perchè mi piace il linguaggio e amo l'espressione verbale...per il restonoto che anche mie amiche della tua età hanno grosse difficoltà e ciò non mi rincuora affatto...
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  13. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (28 Novembre 2010 1:44)

    .@Elisa Salsa, A proposito di ballo, sai che mi hai risbegliato una grandiosa idea? Infatti qualche giorno fa ho ricevuto una mail da un'associazione che frequento che, fra le altre cose, organizza corsi di tango... (naturalmente ci vado perche' mi diverte e poi le nuove esperienze mi eccitano). Molto sicuramente la persona giusta potrei incontrarla li', ma naturalmente intanto penso a divertirmi, e credo che il divertimento sia la cosa piu' sicura e piu' probabile. Pensandoci bene e' piu' facile incontrarla divertendoti da matti piuttosto che, come vedo atteggiarsi da parte di alcuni che stanno li' a misurare ogni minimo movimento, convinti che possano trovare la persona giusta cambiando ogni cosa si trovi all'esterno di se stesso, quando in realta' la trovi solo se la rivoluzione parte da dentro di te. Ah, se posso permettermi :), ho iniziato anche un ulteriore percorso di crescita: inizio a mettere in pratica i principi di Dale Carnegie, uno per ogni mese. Mi chiederete: "perche' non ne pratichi di piu'?", perche' ho capito che il cervello, per interiorizzare un comportamento ha bisogno di un mese e poi, lo interiorizzerebbe meglio se ha poco materiale continuo e costante su cui lavorare. Nel frattempo scrivere una analisi su un foglio o un file, che intitoleremo Kaizen, ovvero li', scriveremo le volte in cui abbiamo mancato di praticare quel principio, poi scriveremo come immaginiamo che potremmopraticarlo in situazioni analoghe, e poi, per terminare, scriviamo quali sono state le volte, nell'arco della giornata, in cui l'abbiamo rispettato. Ed infine, siamo grati che abbiamo messo su carta questa serie di momenti, in modo che in seguito potremmo miglioare ulteriormente quello o quegli aspetti del nostro carattere e in quelle specifiche situazioni, Naturalmente, per chi chi sia buddhista, otterremo piu' facilmente quel miglioramento se, all'inizio e al termine della redazione del nostro Kaizen pratichiamo il Daimoco ;), il quale vi assicuro per mia personale esperienza ha prodotto enormi e grandiosi risultati. Ci vediamo dall'altra parte! :-) Andrea
    Rispondi a Andrea Commenta l’articolo

  14. Avatar di Chiara

    Chiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 3:05)

    Sono d'accordo con Roberta per le over 40 come me è sempre più difficile conoscere persone interessanti. Sto facendo anch'io un corso di compiuter per capirci qualcosa,siamo in 15, 12 donne e 3 uomini maturi, parecchio maturi. Volevo fare un corso di tango, perchè mi piace come musica e come ballo ma eravamo 20 donne con 5 uomini, a questi corsi ci sono sempre più donne che uomini, perchè siamo più curiose vogliamo conoscere cose nuove. Non è facile, credo che le persone siano troppo prese dalla propria vita per fare spazio a nuove amicizie o conoscenze.
    Rispondi a Chiara Commenta l’articolo

  15. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 13:43)

    Parlando di categorie...io ho sempre un po' di problemi ad entrare nelle definizioni (specie se altrui ;-)). Non mi definisco una che ha tanti desideri e che non fa niente per realizzarli: questo no. Soprattutto non mi piango addosso e non faccio la vittima. Insomma, per farla breve: non sono quella che sogna di vincere alla lotteria, che si lamenta della sfortuna perenne di non vincere mai e....che non compera mai il biglietto! Anche: non sono una che si accontenta di quel minimo livello di benessere che si raggiunge dopo un malessere. Compio tutte le azioni necessarie per arrivare dove voglio? Bho! "tutte" è proprio tanto.... Diciamo che ultimamente non boicotto più me stessa; diciamo che parto sempre da come mi sento, da come sto nelle situazioni in cui mi trovo e se non ci sto bene....mi metto al lavoro. Però non ho un "piano". Ilaria parla sempre di "fare un piano per raggiungere i propri obbiettivi".....che suona una cosa meravigliosa. Ma io non ho un piano...proprio non ci riesco ad averlo. Vado "in automatico" e seguo un istinto che ha sempre funzionato meglio di qualunque sistema GPS. Non mi fraintendete: non sono una che vive alla giornata! Ma ho imparato (a mie spese) che i piani sono fatti apposta per andare a gambe all'aria, con il rischio di lasciarti poi disorientata. Per me funziona meglio l'approccio di pensare che la vita sia una continua sorpresa e che vada presa volta per volta come viene. Ogni volta, davanti ad ogni "sorpresa" (che possiamo chiamare imprevisto, incidente...come vogliamo noi) si aggiusta la rotta. Ribadisco: non vivo alla giornata. Il che significa che ho una strada su cui cammino, ma non ho la mappa dettagliata, solo un punto "ti trovi qui", come quelli rossi con la freccia disegnati sulle piante dei luoghi turistici che si trovano sui cartelloni per la strada. E un punto di arrivo. Tutto quello che c'è in mezzo al punto rosso e al traguardo....è meno importante per me. La direzione è importante, non le deviazioni dal percorso (quindi ho sempre con me una bussola! il mio cuore). Mi perdo? è successo. Ma mi è anche successo che in queste nebbie che mi hanno fatto perdere per un momento l'orientamento, abbia poi trovato sentieri "alternativi" meravigliosi da percorrere. Quello che voglio dire è che anche se pianifichi un trekking in montagna sulla carta pianificando il percorso per arrivare sulla vetta, quando poi sei lì a camminare sul percorso stabilito può succedere che ti imbatti in una deviazione; un sentierino che devia per un bosco, che passa di fianco ad un laghetto etc per poi ricongiungersi con il sentiero principale. Cerco nella vita, di non perdermi i boschi, i laghetti....tutto quello che non incontrerei se seguissi rigidamente il sentiero segnato sulla mappa. Inutile dire che si fa più fatica, si cammina di più, ci si mette più tempo.....ma non me ne sono mai pentita. Mai.
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  16. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 13:55)

    @ Roberta: da over 40 a over 40! Ti capisco....(scusa la presunzione dell'affermazione!). Penso anche io che alla nostra età sia forse più difficile incontrare. Non mi chiedere perchè....non saprei spiegartelo. Probabilmente per tutta una serie di fattori, come per esempio che gli uomini over-40 sono impegnati. Perchè molti uomini, anche se incastrati in un matrimonio sbagliato, che non li rende felici, non hanno il fegato di tirarsene fuori e rimangono lì a marcire (vigliaccamente, aggiungo io). Non voglio generalizzare, ovviamente, ma ne vedo davvero tanti così. Desiderare un cuore che batte è importante: non rinunciare a questa voglia, a questo desiderio. Non cercare...ti porterebbe probabilmente alla frustrazione. Lascia semplicemente la porta aperta: è la cosa più importante, secondo me. Parti da lì: impegnati ogni giorno per lasciare la tua porta aperta.
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  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (28 Novembre 2010 14:18)

    @ Ilaria: ho una domanda. Quando scrivi dell'atteggiamento di "emergenza" che le persone mettono in atto per risolvere una situazione di malessere/una crisi, dici poi che spesso le persone si adagiano su quel minimo di benessere che riescono a ritrovare (che io chiamerei semplicemente "sollievo") ricadendo poi negli stessi atteggiamenti pre-crisi. Le ragioni che elenchi le comprendo bene: paura, pigrizia, bassa autostima, pregiudizi, influenze esterne...etc. Però poi aggiungi: "soprattutto perchè è terrorizzata dalla felicità, dall'idea di raggiungere quello che vuole davvero". Qui mi hai perso! ovvero, non ti seguo. Come può la felicità terrorizzare? [tra l'altro dovremmo definire felicità]. Come posso essere spaventata dal raggiungimento di ciò che voglio? Intendi dire che ci fa paura poi l'idea di poter perdere quello che abbiamo raggiunto? a tal punto da farci paralizzare da questa paura e non provare nemmeno ad essere felici? Scusa se ogni tanto sono zuccona..... :-)
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (28 Novembre 2010 14:51)

      Brava FrancescaChiara! Le cose sulle quali siamo "zucconi" di solito sono proprio quelle più importanti per noi, sono quelle resistenze "forti" che se eliminate ci sbloccano... Ho l'impressione che in qualche modo quello che ho scritto sulla paura della felicità ha toccato un tuo punto debole. Ti confesso: ho ragionato su come scrivere questo articolo con più impegno e mettendoci molto più tempo del solito (ogni tanto succede). Il mio obiettivo nello scrivere il post settimanale è quello di toccare un solo argomento per volta, con la massima semplicità e chiarezza e, ovviamente, "stando" strettamente in "tema" e in una "lunghezza" tale per cui anche chi ha poco tempo possa leggerlo tutto e trarne spunti utili. Se scrivessi dei "trattati" ogni volta il blog non sarebbe utile. Quando, per quanto riguarda questo articolo, sono arrivata alla questione "paura della felicità" (che è una questione f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e), mi sono resa conto che andavo ad aprire la porta per un'altra analisi ricchissima e importante. Stavo per tagliare la frase che avevo scritto e poi mi sono detta: "No lasciala. E' troppo importante. E' giusto buttarne il "seme"". Così ho deciso di lasciarla e di dedicarci un post prossimamente. Le questioni che poni tu (paura di raggiungere la felicità intesa come paura di perderla), in effetti, sono tra quelle che compongono la "paura della felicità" di cui parlo, ma non sono le uniche. Ve ne sono di molte più sottili... Quanto alla definizione di "felicità" ti suggerisco di non perderti in eccessivi distinguo (a che ti servono?). Per me, in questo senso felicità significa vivere la vita che vuoi veramente.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  18. Avatar di Maruksa

    Maruksa 14 anni fa (28 Novembre 2010 14:55)

    @Riccardo: Il fatto di permettere agli altri di approfittarsi di te è proprio il "perdersi per strada" di cui si parla in questo post. Perché cedi loro il tuo potere? Non siamo Dio, come vuoi, siamo solo umani.. Ma da umani è nostro compito realizzare la nostra felicità a prescindere dalle condizioni esterne. Da umani abbiamo diritto naturale alla felicità. Risolvere problemi matematici ti rende felice? Fallo, allora, in modo che tu sia felice in ogni istante della tua vita. Trasferisci quella sensazione di "risolto" a ogni aspetto della tua vita, soprattutto alle relazioni con gli altri. Pensare che gli altri, lupi, compatti e coesi, vadano a caccia di colombe, che si sbranano tra di loro, è un modo depotenziante di descrivere la realtà. Il fatto che questo ti faccia soffrire è solo una scusa per non essere felice. Se ti senti colomba puoi volare in alto e renderti inaccessibile, emotivamente e spiritualmente. Guardali da lassù, come sono piccoli e innocui. Credo che, come tutti noi, anche tu abbia paura dell'altezza, della felicità e del successo. E' umano, è normale e comune ma in quanto tale può essere trasceso. C'è chi l'ha fatto. Rispetta le persone per come sono, le loro decisioni con cui non sei in accordo, smetti di combatterle, ripeti a te stesso a cosa ti serve tutta questa sofferenza, chiediti perché gli altri hanno tutto questo potere sulla tua felicità. Non mi sorprende che quello che hai scritto, giudicato "sbagliato" poi si è rivelato "giusto" per te.. mai sentito parlare di profezie che si autoavverano? Non voglio essere critica con te, bada bene.. Leggo tra le tue righe tanta positività circondata da un mare di negatività.. Credo che per la tua felicità e autorealizzazione dovresti smettere di alimentare tanta negatività.. Guarda senza giudicare, ascolta le tue emozioni senza identificarti, chiediti a che ti serve, smetti di aver paura della felicità e vedrai che la vita per te sarà un eterno problema matematico da risolvere con gioia, entusiasmo e soddisfazione. Parlo a te parlando a me stessa. Con amore, M.
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  19. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (28 Novembre 2010 13:56)

    non ho ancora letto i precedenti commenti ma...mi viene da sorridere e penso semplicemente di appartenere alla categoria di una marca di ferro da stiro... ROWENTA PER CHI NON SI ACCONTENTA!! :)) ho amor proprio abbastanza da non accontentarmi di ciò che passa il convento in termini di persone(non parlo di altrui posizione sociale,dunque,conto in banca bla bla bla). proprio ieri mi son dovuta sorbire una"lezioncina"del mio secondo capo-la vendetta,che pur sposato mi dava della"tonta"perchè non so godermi la vita,a parer suo,perchè faccio semplicemente casa e bottega anzichè"divertirmi"essendo single(e in attesa dell'uomo giusto)magari ... proprio con lui: uomo piacente,sposato da25anni,padre e con ancora(parole sue)tanta "voglia di dare"... dare cosa???ma vattinne,va...!! insomma,come spesso mi succede da questi"cosi curiosi",come amo definirli,stava SONDANDO,giusto per capire,pure lui,se poteva unire utile e dilettevole... essendo una persona perbene,non gli ho detto che andrebbe EVIRATO UNO CHE LA PENSA COSì(per quanto mi riguarda)mi son limitata,invece, a stroncarlo sul nascere: bella ragazza,sì... SCEMA,NO!! loro son convinti di esser affascinanti a far discorsi di questo genere,mentre io li trovo semplicemente disgustosi...ma ho fatto buon viso a cattivo gioco. non penso tornerà sull'argomento,nuovamente... quindi tornando al discorso: chi ha le idee chiare e sa ciò che vuole per ottenerlo,lo è il classico uomo sposato e frustrato in cerca di avventure... gli altri,single,sperimentano... io,non cerco,ma se trovo un uomo perbene colle idee chiare che conoscendomi meglio non si fermi alla sola apparenza di una che(così dicono)potrebbe fare l'attrice ma che non le interessa minimamente e invece si rende conto di poter avere una donna-guerriero,fedele a vita al proprio uomo,allora... se ne può parlare. ripeto:non ho grande stima degli uomini d'oggi,che apprezzo solamente in termini di amicizia e collaborazione. ma queste considerazioni,le lascio per me e per VOI,che siete maturi,intelligenti e riflessivi... buona domenica. :))))
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  20. Avatar di elisa salsa

    elisa salsa 14 anni fa (28 Novembre 2010 15:11)

    Veramente interessanti gli spunti di Andrea, il buddhismo è una filosofia molto affascinante ed è stimolante questa iniziativa di "mettere le mani su di sè" per cambiarsi e migliorarsi ! Comunque, per il ballo, Andrea, pensaci davvero: è bellissimo, il divertimento è garantito, al di là degli incontri che si possono fare, e poi, quando si sta bene, è più facile legare con le persone..Capisco il rammarico di Roberta e delle altre che al momento "non tirano fuori un ragno dal buco" ;-) ; le comprendo, sono messa anch'io nella stessa situazione e non è proprio il massimo della vita, specie quando una donna si sentirebbe pronta a rimettersi in gioco con l'altro sesso! Diciamo, però, che il ballo, per chi lo ama, è una specie di terapia: libera dai pensieri, sgombra la mente, dona benessere psicofisico..gli incontri "sentimentali" non sono per forza scontati (anche se l'adrenalina che si crea tra uomo e donna è forte in quei momenti!) ma spesso si creano delle interazioni con le persone che risultano piacevoli, positive, che liberano da quella negatività e quel pessimismo che, spesso, noi donne, nelle fasi di "zitellite" (mi permetto il neologismo;-) ) accumuliamo dentro..! Parlo per esperienza! Penso che, alla fine, sia giustissima la soluzione proposta da FrancescaChiara (complimenti: appari sempre come una persona saggia ed equilibrata :-) ) : non rinunciare ai propri desideri e lasciare sempre aperta la porta del cuore!!
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