Tu vai “contro” o vai “incontro”?

Se vuoi comunicare in modo efficace e proficuo per attrarre la persona giusta per te e per vivere con lei una relazione appagante, sotto ogni punto di vista, ti è utile avvicinarti agli altri secondo il “principio del concordare” (è una definizione mia personale, questa).

Sai benissimo quanto comunicare sia importante per un rapporto, a partire dal primo approccio, e a maggior ragione lo sai se hai letto la mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (che puoi scaricare subito) dove tratto l’argomento.

Oggi voglio dedicarmi alla comunicazione con un approccio “leggero”, trattando uno dei suoi presupposti essenziali.

L’idea mi è venuta dopo aver considerato alcuni commenti al post della settimana scorsa e agli audio di qualche tempo fa. E poi da alcuni piccoli episodi che mi sono capitati in questi ultimi giorni.

A me interessano molto il marketing e la comunicazione d’azienda (per molti anni della mia vita ho lavorato in azienda proprio occupandomi di questi settori) e mi piace leggere tutto quello che trovo di valido sul tema.

Qualche sera fa, un po’ sul tardi, mentre ero seduta sul divano di casa a rilassarmi, ho preso uno dei tanti libri di marketing che ho nella mia libreria e mi sono messa a leggere, così, senza tante pretese e aspettative. A un certo punto, nel libro, venivano riportare le opinioni di un esperto di vendita americano che diceva più o meno: “il segreto della vendita è concordare con il cliente. Dargli ragione, non contraddirlo. Credo sia impensabile per ogni venditore supporre che vendere sia facile dopo che si è contraddetto il cliente.”

Anche se è un po’ semplicistica, ho trovato la tesi difficilmente criticabile.

E va bene.

Qualche settimana fa, con un gruppo di amici, ho frequentato un seminario di una giornata dedicato all’improvvisazione teatrale. E’ stata un’esperienza entusiasmante e istruttiva (io sono un’assidua frequentatrice di seminari, molto spesso vado anche all’estero per seguirne alcuni: servono a me e al mio lavoro). Ed è stato anche un modo molto rilassante e motivante per trascorrere il sabato.

L’improvvisazione teatrale, come dice il termine stesso, è una recitazione senza copione, appunto improvvisata: le battute e anche la storia te le devi inventare lì per lì. Non hai una trama, nemmeno una “traccia” di trama (un canovaccio), non hai spesso nemmeno una scena o degli oggetti. Non hai un luogo definito, per lo più, dove deve essere ambientata la storia (talvolta puoi averli, ma vieni a sapere quali sono solo poco per volta, mai in anticipo). Insomma, il successo e il divertimento è dato tutto alla tua capacità di improvvisazione (per avere un’idea di che cos’è il teatro di improvvisazione, pensa alla trasmissione tv con Ale e Franz, “Buona la prima!”).

Ovviamente gran parte dell’improvvisazione avviene in rapporto e in relazione con le altre persone, cioè con gli altri attori, che sono sul palco con te, mentre tutti insieme si recita e si improvvisa. Per cui tu devi sostenere uno spettacolo – anch’io ho tenuto più microspettacoli durante quella giornata –  improvvisando mentre gli altri improvvisano e dunque improvvisando sulla loro improvvisazione.

Per fare un esempio semplice: se un attore che recita con te entra in scena e ti dice “Buongiorno!” ti vien facile e spontaneo rispondere “Buongiorno!” o tutt’al più “Salve!” “Ciao!”. Poi però, a quel punto devi continuare aggiungendoci del tuo, se no la recitazione e lo spettacolo si fermano. E questo lo devi fare creando anche interesse presso il pubblico e facendolo ridere o appassionare o emozionare.

Interessante, vero?

Uno degli aspetti che mi ha colpito di più, una volta ancora nella mia vita, è qualcosa che, tra l’altro, ha molto a che fare con il mio lavoro. E cioè, la scoperta – l’ennesima conferma, appunto –, che le risorse che ciascuno ha dentro di sé, il potenziale (per lo più inespresso) di ciascuno, sono immensi.

E’ incredibile, infatti, quante idee escano dall’improvvisazione e quanta creatività si esprima nell’improvvisare insieme ad altri. E soprattutto è sorprendente quanto tutto ciò sia semplice e naturale.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Questa è una considerazione importante, sulla quale ti invito a riflettere e che ti suggerisco di fare tua.

Ora, torniamo al tema che riguarda la comunicazione.

Il docente del corso – un attore e insegnante di recitazione molto competente, che insegna anche al Politecnico di Milano – ha fornito un’indicazione importante: quando si improvvisa è sempre bene andare “verso” l’altra persona (l’altro attore che recita con te), concordare con lei, accettare la sua proposta.

Se per esempio colui che recita insieme a te se ne viene fuori con qualcosa del genere: “Ci troviamo all’interno di un guscio d’uovo, siamo in due e stiamo larghi. Improvvisamente di fronte a noi, nello spazio che rimane, atterra un’astronave con un esercito di extraterrestri”, la cosa più sbagliata da fare è rispondere: “Impossibile! Come fanno a starci due persone in un guscio d’uovo? E soprattutto non c’è spazio per un’astronave con un esercito di extraterrestri!”

Ed è sbagliato per alcune ragioni: una è che si interrompe il “flusso” dell’improvvisazione; si blocca ciò che è bene che scorra; un’altra è che tale flusso non solo si interrompe sul palco (che succede, a quel punto? Ci si mette a discutere e si lascia perdere la creatività?), ma soprattutto presso il pubblico: il suo flusso di pensiero si blocca, perché si blocca il flusso delle emozioni. A quel punto si vive una situazione di negatività: l’interruzione crea disagio per tutti, attori e spettatori.

E poi, c’è un’altra ragione per cui “andare contro” chi recita con te è sbagliato: così facendo si distrugge l’atto creativo di una persona, che in quanto tale ha un immenso valore e le ha richiesto sforzo e impegno.

Tu come ti sentiresti se distruggessero qualcosa di tuo? Qualcosa che arriva dalla tua creatività?

In realtà, ha specificato poi il nostro professore di recitazione, se a te non convince quello che ti propone il tuo partner di improvvisazione, dopo averlo “accettato” e “accolto”, puoi continuare proponendo tu qualcosa di diverso.

E’ il tuo turno, dopotutto. La parola adesso spetta a te. L’atto creativo è il tuo, ora.

E tu, che ne dici?

Che cosa significherebbe per te applicare il “principio della concordia” nel tuo modo di comunicare quando ti approcci a qualcuno che ti piace o quando ti relazioni con il tuo partner?

Lasciami il tuo commento, con opinioni, perplessità, pareri.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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87 Commenti

  1. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (26 Febbraio 2011 9:49)

    Buongiorno Ilaria, novità sul tuo blog vedo... sei sempre in movimento! Avendo in corso, da oltre due settimane, un confronto su un tema caldo, questo tuo post mi tocca molto da vicino. Facendo poi un lavoro che ha a che fare molto anche con la comunicazione e il marketing direi che mi tocca in modo ancora più ampio. E conosco l'improvvisazione teatrale. Hai scritto cose molto interessanti, sulle quali non sempre ci si ferma a riflettere nemmeno se si è del mestiere. Certo, finché si tratta di lavoro e non si mette in gioco la propria emotività (almeno io ho imparato a tenere fuori le emozioni negative dal lavoro), è impegnativo ma non troppo. Quando si prova ad applicare il tutto alla sfera personale ecco che la cosa si complica. Ricorderai ad esempio come avevo reagito all'inizio dello scambio di opinioni con lui: con rabbia. Che nasceva dal dolore. Mi fossi fermata alla rabbia, mi sarei irrigidita sulle mie posizioni, e sarei andata semplicemente contro. Per mia fortuna, ho capito alcune cose del mio modo di reagire e cosa ci sta dietro. Tu mi hai aiutata a farlo facendomi delle domande e via via è stato più facile sintonizzarsi con lui. E, di conseguenza, andargli incontro invece che contro. Ho proposto di cercare insieme la soluzione creativa, invece di aspettarmela semplicemente da lui. Ma o avevo fatto troppo danno con le mie prime reazioni (rigide) o per lui è davvero molto difficile sintonizzarsi su di me. A questo punto la situazione è in stallo: lui rigido sulle sue posizioni che continua a non sentirsi capito e non perde occasione per dirmelo, io che mi sento abbandonata a me stessa (col rischio di risentirmi ferita, di arrabbiarmi e di andare poi di nuovo contro) nella ricerca di una soluzione valida per entrambi. Che fare? Non lo chiedo tanto a te quanto a me. Al momento abbiamo preso tempo, senza stare a dircelo. Di fatto non ci sentiamo da 3 giorni. D'altra parte lui è lontano e scriverci le cose non pare la cosa migliore. Lui preferirebbe parlarne di persona. Così io non ho insistito via mail. Ho anche ignorato una sua provocazione, spostando la conversazione su altro. Questo può sembrare brutto, ma è per non continuare a parlarne via mail e, nel frattempo, cercare una pausa distensiva. A quanto pare viene più facile a me che a lui farlo. Sta soffrendo e me ne dispiace. Capisco che, al punto in cui è e per come sta, è un po' troppo chiedergli lo sforzo di un atto creativo... potenziale bloccato. Tocca a me, probabilmente, la battuta. :-) Se è tempo di chiudere questa storia (certe mie parole a lui vanno già in questa direzione ed è una resa: "allora tutto morirà così..."), vorrei farlo bene. Chiudendo le storie con rancore, ce le si trascina e si fa del male anche a sé stessi. Sarebbe bello saper trasformare questa relazione in qualcosa che salvi ciò che tra di noi può davvero essere, ovvero l'amicizia. Ma siamo pronti per mettere da parte il resto? Lui non pare, né con la testa né col cuore. Io con la testa sono lucida, col cuore fatico. Se lui collaborasse sarebbe più facile. Per esperienza so che in questi casi ci vuole comunque un periodo di distacco di qualche mese, in cui elaborare il tutto. E dopo ci si può riposizionare su un livello diverso di relazione. Mi è capitato infinite volte e ho salvato molti rapporti. Ma come glielo dico? E' questo l'atto creativo che mi si richiede ora.
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  2. Avatar di IvanAttila

    IvanAttila 14 anni fa (26 Febbraio 2011 12:45)

    Non credo esiste andare contro od incontro. Credo esista essere sè stessi. Dopoichè, l'accordo od il disaccordo sarà questione di carattei, valori, idee.
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  3. Avatar di Nick

    Nick 14 anni fa (26 Febbraio 2011 19:12)

    invece SBAGLI,RICCARDO caro...bisogna avere il coraggio di esser se stessi. se il prossimo CRITICA,PAZIENZA! NON MUORE NESSUNO. in questo modo,PERò,dai la possibilità di farti conoscere per quel che sei... piacevole,delicatissimo,dolce,saggio,ironico,intelligente. per il look...GHE PENSI MI,INVECE!! :))))) TE SDRUMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! AHAHAHAHAHHHHHHHHHH!!!!!
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  4. Avatar di Nick

    Nick 14 anni fa (26 Febbraio 2011 19:16)

    RICCARDO... DOVE SEI??? AIUTOOOOOOOOOO!!!
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  5. Avatar di Nick

    Nick 14 anni fa (26 Febbraio 2011 18:17)

    io,non ho nulla da dire:ho una gran CONFUSIONE IN TESTA...mo,il CAPO NR1,mi cerca per presentarmi suo NIPOTE che da mesi gli rompe le scatole per conoscermi. BOH... mi chiedo a che gioco,giochi... imbarazzatissima,pensando mi telefonasse per lavoro,ho parlato col tipo che non ricordo ASSOLUTAMENTE,scusandomi del fatto che ho molto i paraocchi quando sono in cantiere :la mia voce faceva eco in auto e per via del vivavoce... ma appena terminato ,gli ho mandato2sms che+chiari di così... SI MUORE. 2,son le cose: 1) non gliene frega+nulla ma mi vuole in famiglia comunque... 2)ha voluto ,senza scoprirsi troppo(volpone)che mi dichiarassi in qualche modo... e siccome io non ho alcun TIMORE di dire esattamente quel che penso... ORA,LO SA. SA CHI VOGLIO COME PERSONA(descrivendolo nei particolari),SA CHE SONO TIMIDA,nonostante la mia FORTE personalità,SA pure che mi innamoro RARAMENTE... come pure SA che le rare volte che accade,accade con chi NON si può AMARE!! E che quindi,son disposta a rinunciare per non far soffrire il prossimo. SA pure che il mio cuore è in SUBBUGLIO in questo periodo,per tali ragioni,dunque non propriamente libero e che con suo nipote(di cui peraltro non ricordo manco il volto!!!!) ci può stare giusto un caffè... la sua voce,al telefono,nonmi piace.quindi,già bocciato. io,son così. ;)) selettiva.
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  6. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (26 Febbraio 2011 20:47)

    Io vorrei sempre andare incontro, ma ogni tanto mi accorgo di non riuscirci. Perchè sono troppo concentrata su di me, sulle mie esigenze e mi accorgo che quello che faccio è semplicemente "tirare acqua al mio mulino". Per fortuna sto imparando sempre di più ad essere aperta a chi ho di fronte e quindi.....decisamente il mio intento è quello di andare sempre incontro. Ho constatato che quando questo succede si crea molta più sintonia e potenzialità tra le due persone in questione e, come nella recitazione ad improvvisazione, la creatività fa fluire tutto con molta più facilità e con ottimi risultati. Mi piace molto quello che scrivi sui turni: sono infatti convinta che sia importante riconoscere quando è il proprio turno e saper proporre/contro-proporre. Non so....è come se si creasse molto più spazio tra due persone e le cose che possono fluire, letteralmente passare dall'uno all'altro, sono infinite. Con una persona che ti piace, con cui senti un'affinità...mi piace pensare che non ci siano confini a ciò che si può creare.
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  7. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (26 Febbraio 2011 20:55)

    Mi piace perché è sparito il mio nome dal commento, ma vista la lunghezza direi che non è difficile capire che il secondo è il mio! Bice
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  8. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (26 Febbraio 2011 23:36)

    quello delle 10.47 era mio!!!! FrancescaChiara
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  9. Avatar di Richard Fante

    Richard Fante 14 anni fa (27 Febbraio 2011 10:37)

    Ciao Ilaria e amici lettori, vorrei proporre una riflessione abbastanza controcorrente sull'argomento "attrarre la persona giusta". Assolutamente io non sono d'accordo sul fatto che "migliorare la comunicazione" facendola diventare persuasiva, come fanno i più bravi esperti di marketing, sia il modo corretto. Le tecniche di comunicazione persuasiva sottendono, a vari livelli e gradi, un minimo di manipolazione del pensiero altrui (a volte positiva a volte NO), per cui in campo seduttivo il pericolo è che l'attrazione/fusione sperimentata sia limitata al livello delle pure rappresentazioni interne ( cioè di quello che pensiamo nei vari momenti della comuicazione!!) Questo è assolutamente deleterio per chi "cerca la persona giusta" (non per chi pratica la speed seduction che è alla ricerca di altre cose). Il sapere comunicare deve essere indirizzato alla scoperta dei veri valori dell'altra persona, approfondendo il livello identità (chi è davvero l'altra persona?), capire quali sono i suoi valori, le sue regole fondamentali. In questo caso dopo che c'è stata la scoperta, da parte di entrambi, di questi livelli di vita, senza ovviamente dar luogo a nessuna tecnica di persuasione, semmai aiutando eticamente l'altra persona alla ricerca di se stessa, la risposta alla domanda: "è la persona giusta?" verrà da sé, senza correre il rischio di avere risposte frutto di manipolazione, che falsano la realtà delle cose e preparano alla crisi. Un caro saluto Richard Fante
    Rispondi a Richard Fante Commenta l’articolo

  10. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (27 Febbraio 2011 11:55)

    Ma chi ha parlato di comunicazione persuasiva? Ilaria ha parlato di attenzione all'interlocutore, che è una delle regole basilari di una "vera" comunicazione, semplicemente. Che poi qualcuno ne faccia un uso persuasivo (in pubblicità, in politica...) è altra faccenda. Qui si parla di empatia per vincere insieme, non per vincere sull'altro! Bice
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  11. Avatar di Elisa di Tommasi

    Elisa di Tommasi 14 anni fa (27 Febbraio 2011 12:40)

    Io in generale non tendo ad andare proprio "contro" qualcuno, ma mi piace creare un bel confronto di idee, con toni pacati, come occasione di conoscenza dell'altro. Mi piace proporre punti di vista diversi, talora distanti dal modo di pensare dell'altro in modo naturale e addolcendo la comunicazione ogni tanto con una battuta o un gesto che sciolga l'eventuale "tensione" tra noi. La chiave di tutto ritengo sia sempre la spontaneità, esattamente come nell'improvvisazione teatrale.
    Rispondi a Elisa di Tommasi Commenta l’articolo

  12. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (27 Febbraio 2011 12:46)

    Per me la chiave di tutto è una forte attenzione all'altro! @ Riccardo: in effetti mi riconosco un'innata tendenza a "massacrare" chi tende al vittimismo, forse allo scopo di accorciarne l'agonia... alla fine ho buone intenzioni :-) Bice
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  13. Avatar di Nick

    Nick 14 anni fa (27 Febbraio 2011 13:10)

    ILARIA cara...2pesi 2misure??? non è corretto,ma lo comprendo. ;) applichi pure tu il principio di uguaglianza relativa ???? non ti sapevo GIURISTA.
    Rispondi a Nick Commenta l’articolo

  14. Avatar di Giusy

    Giusy 14 anni fa (27 Febbraio 2011 13:13)

    Oggi giunge a proposito questo commento se riprendere o no mio marito dopo un tradimento in quanto ancora non ha lasciato l'altra. Tra una sua mezza verità e una bugia mi ero proposta io di decidere per lui e dirgli basta, non sta facendo nulla di concreto se non vederci e progettare di quando ritorneremo insieme, ma sta ancora con lei. Adesso mi sono accorta leggendo che agendo così stavo favorendo "lei" non me e voglio applicare quello che tu suggerisci nel "principio della concordia". Provare non costa nulla, voglio sprecare ancora un po di tempo, Finora avevo quasi accolto il suo modo di fare senza contraddirlo e infatti andava tutto bene e aspettare i suoi tempi, è proprio quando non sto alle sue regole che si interrompe il dialogo, spesso la mia pazienza è stata messa a dura prova, per questo oggi mi ero decisa di mollare tutto. Chissà se questa àncora di salvataggio sarà valida? Proverò ad applicare un qualcosa di diverso e me lo inventerò al momento senza coinvolgermi tanto. Ciao e grazie
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  15. Avatar di Nick

    Nick 14 anni fa (27 Febbraio 2011 13:37)

    ILARIA CARA...ho solo notato per alcuni ,anonimato,per altri,no.tutto qui. RICCARDO,SEI UN MITO:AHAHAHAHAHHHHHHHH!!!:)))))))))))
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  16. Avatar di Nick

    Nick 14 anni fa (27 Febbraio 2011 16:09)

    ASSECONDARE il prossimo,mi ricorda tanto il geometra di cantiere della mia piccola srl che fa il cliente"fesso e contento"... va là...va là...concordo invece con il distinguo fatto da RICHARD!
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  17. Avatar di Alberto Marchiani

    Alberto Marchiani 14 anni fa (27 Febbraio 2011 16:33)

    bella domanda...
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  18. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (27 Febbraio 2011 16:51)

    Ma guarda Eleonora che se tu ti collegassi senza essere "loggata" su facebook (come faccio io, ovvero sloggandomi, se lo sono, quando voglio scrivere qui) saresti anonima pure tu. E' una TUA scelta! Bice
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  19. Avatar di filippolo

    filippolo 14 anni fa (27 Febbraio 2011 16:53)

    QUESTA è la mia situazione VI CHIEDO AIUTO: la mia ragazza vuole vedermi tante volte a settimana(normale no?) però io ho difficoltà con lo studio e lei non lo vuole capire.. impiego più tempo di lei in certe materie. quando ci vediamo lei pretende che stia solo con lei e basta. nel senso che se ci vediamo io non studio. e se non studio prendo voti bassi.. per entrare nell'università devo uscire con una voto alto alla maturità quindi non posso permettermi di rovinarmi la media perché lei vuole stare con me e basta per me stare tutta la domenica e il sabato da lei significa: guardare la tv, cazzeggiare, rimanere indietro con la scuola. non combino niente di niente. infatti per poter vedere lei devo farmi il culo tutta la settimana e non riesco a vederla durante la settimana xk mi devo tenere libero x il week end. come posso farle capire che se mi vuole vedere di più basterebbe che studiassimo assieme anche uno in una stanza e uno in un' altra, così magari potremmo passare anche del tempo insieme.
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  20. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (27 Febbraio 2011 18:17)

    All'anonimo studente... che dire! Io ai tuoi tempi avevo ragazzi comprensivi che mi lasciavano studiare! Ma gli uomini, si sa, sono meno appiccicosi. Non so se sarebbe il consiglio di Ilaria, ma ecco come hanno sempre fatto i miei amici in questi casi (non riuscendo a far passare altri concetti): "amore, devo studiare, lo faccio anche per te, per noi e per il nostro futuro... porta pazienza ora e sarà meglio dopo". Sullo studiare insieme ma in stanze separate... non lo consiglierei, è una tortura! Studiare proprio insieme, se riuscite, può essere bello, ma credo che lei voglia passare il tempo diversamente... Bice
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