Tu ti prepari a vivere o vai a caso (e vivi nell’illusione)?

Se vuoi attrarre la persona giusta e la relazione giusta per te devi evitare di coltivare un semplice “sogno”, devi invece avere piena consapevolezza e controllo di quello che vuoi e anche assumere i comportamenti e gli atteggiamenti più giusti per ottenerlo.

Questo è un tema che tratto ampiamente nella mia ormai famosa guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (scaricala adesso).

In questo post voglio portare  la tua attenzione su un aspetto particolare dell’”attrarre la persona giusta”, che mi è stato suggerito da alcuni commenti all’articolo della scorsa settimana.

All’interno di uno scambio di opinioni, Roberta a un certo punto ha scritto, rivolgendosi a me: “Non è così facile trovare uomini interessanti…dipende sempre dalla “necessità” che una donna sente di avere qualcuno accanto. A volte si finisce per convincersi di trovare qualcuno che ci piaccia…io non riesco. E le persone che potrebbero fare al caso mio non sono libere…ti ricordo sempre che, anche non volendo farsene un problema, over 40 è una età complicata per gli incontri…”.

In quel che scrive Roberta ci sono molte di quelle che alcuni esperti definirebbero “convinzioni limitanti”, cioè delle affermazioni che rispecchiano un modo di pensare in cui vi sono idee e concetti che la persona ritiene vere e incontestabili (tanto è vero che tende a farne delle generalizzazioni come: “Non è così facile trovare uomini interessanti…” o addirittura a considerarle delle verità inconfutabili perché legate alla propria identità, tipo: “Io non riesco”) e che non le sono utili a ottenere ciò che desidera. Sono “limitanti” perché la limitano nelle sue azioni e nei risultati che ne conseguono.

Premetto, facendo anch’io una generalizzazione, che tutti abbiamo delle convinzioni limitanti e che spesso non ne siamo consapevoli. E il fatto di non esserne consapevoli rende la forza di queste convinzioni ancora più potente.

Questa sulle convinzioni limitanti è una considerazione importante, sulla quale ti invito a riflettere.

Il fatto è che la parte del commento di Roberta sulla quale volevo concentrarmi è la seconda, quella che riguarda gli incontri “over 40”.

E’ un tema importante e molto sentito.

Infatti il commento di Roberta ha trovato subito riscontro anche nei commenti di altri lettori come Elisa Salsa, Andrea, Chiara e FrancescaChiara.

Niente mi impedirebbe di scrivere qualcosa del tipo: “Non è vero, cari Roberta e tutti gli altri, che over 40 (o anche over 30) è un’età complicata per gli incontri. Siete voi che avete un atteggiamento mentale negativo, superate questo atteggiamento e scoprite un nuovo mondo.”

Ma, seppure io sia convinta che l’atteggiamento mentale è basilare per cambiare prospettiva e vita, non è questo il messaggio che ritengo importante mandare oggi su questo tema.

Intanto faccio una considerazione ovvia (ricordi Catalano, il personaggio di Nino Frassica, che diceva, facendole cadere dall’alto e travestendola da grandi verità, banalità del tipo: “Meglio avere una moglie magra bella e simpatica che una moglie grassa brutta e antipatica”?): è molto più facile incontrare persone libere emotivamente, sentimentalmente e anche da “legami” famigliari tra i ventenni che non tra i quarantenni (parlo di uomini e di donne indistintamente).

Qual è la percentuale di ventenni che sono sposati o divorziati o hanno figli? Bassissima.

Qual è la percentuale di quarantenni che sono sposati/impegnati, separati/divorziati o con figli? Enormemente più alta.

E questo è un dato di realtà che sarebbe stupido ignorare.

C’è un fatto che mi colpisce ed è probabilmente una delle ragioni profonde per le quali ho deciso di dedicarmi al lavoro che faccio e di aprire questo blog.

In un mondo “strutturato” e “istituzionalizzato” (scusa i paroloni, ma credo che ci capiamo) come quello in cui viviamo, è totalmente scontato che per qualsiasi cosa ci tocchi affrontare dobbiamo essere in qualche modo “preparati”.

Io ho incominciato ad andare all’asilo (adesso si chiama scuola materna) all’età di tre anni (mia madre conserva ancora la montagnetta di quaderni con le pagine piene piene di righine, palline, quadratini che mi facevano fare, e io mi ricordo ancora la fatica!) e ho finito di studiare in modo “formale” dopo aver preso un master postuniversitario. Dopo ho continuato e continuo tuttora a studiare e a frequentare corsi di formazione e di aggiornamento.

Un bambino che nasce oggi, nella maggioranza dei casi comincia ad andare all’asilo nido a pochi mesi e se proprio studia poco, smette a 15 anni, dopo che ha trascorso quasi 14 anni complessivi in strutture dove è rimasto a contatto con insegnanti di vario genere. Se invece decide di completare le scuole superiori e l’università, gli anni di studio aumentano ulteriormente.

Se vuoi prendere la patente, vai a scuola guida o qualcuno ti insegna a guidare. Se vuoi imparare a sciare, a giocare a tennis, a calcio, prendi un maestro o hai un allenatore. A yoga hai il maestro di yoga. A scuola di ballo hai il maestro di ballo. Ci sono persone che studiano fotografia o vanno a corsi di fotografia, di cucina e per imparare l’arte del sommelier…

In palestra il personal trainer ti spiega come impugnare i manubri e anche come pedalare…

Vero?

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Se vieni assunto in un ufficio o ti danno un nuovo lavoro, prima di iniziare davvero ti fanno fare un corso, ti affiancano a fare da assistente a un collega più esperto o ti fanno spiegare il lavoro dai colleghi. Giusto?

Se devi partorire fai il corso preparto (che a pensarci bene…).

Quando compri il cellulare, il computer, il televisore o il decoder nuovo… quanto tempo passi a studiare, a farti spiegare e/o a capire come funziona?

Addirittura, quando vai in vacanza in un villaggio vacanza c’è la serata introduttiva in cui ti spiegano come funziona il villaggio!!!

E per l’amore? E per le relazioni di coppia? E per le relazioni che non sono di coppia? Qualcuno ti ha mai spiegato qualcosa?

Qualcosa che non fosse il “metterti in guardia”, il presentarti i rischi o il raccontarti un po’ di storie piene di luoghi comuni?

Qualcosa di veramente utile per te?

Tu ti sei mai messo/a di impegno a imparare davvero qualcosa in questo ambito?

E dire che non è che non sia tema importante nella vita di una persona, nella tua vita…

Ora, che c’entra tutto questo discorso con l’osservazione di Roberta e di tutti gli altri che sono intervenuti e/o la pensano come Roberta?

C’entra, eccome.

Io sono convinta che la vita sia molto più semplice di quanto si pensi comunemente e credo anche che come “umanità intera” e come singoli individui abbiamo tutte le risorse necessarie e gli strumenti per avere dalla vita ciò che desideriamo.

Il fatto è che le risorse e gli strumenti che hai li devi usare e non tenere chiusi nell’armadio a muro della tua mente e della tua anima.

A 40 anni e “over” la vita e la vita di relazione presenta delle opportunità favorevoli (sì, hai letto bene, presenta delle opportunità) e delle difficoltà che sono diverse ma probabilmente equivalenti a quelle che presenta a 20 o a 30.

Se tu pensi di affrontare le diverse situazioni e le diverse realtà della vita con lo stesso spirito, lo stesso atteggiamento e gli stessi strumenti di sempre, ovviamente i risultati che ottieni sono poco efficaci.

A 40 anni non è utile muoversi nell’ambito delle relazioni di coppia senza la consapevolezza che la tua maturità e quella degli altri richiede un’attenzione, dei tempi e sensibilità diversi rispetto a quando avevi vent’anni.

Ma se, superati i quaranta (o i 25, i 30, i 50 etc.), prendi piena consapevolezza innanzittutto di te e dei tuoi reali bisogni e poi (solo poi) ti avvicini agli altri con accresciuta sensibilità per quello che provano, allora davvero scopri un nuovo mondo e anche una modalità nuova di vivere a pieno le emozioni.

Come forse non le hai vissute prima.

Lasciami il tuo commento.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

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139 Commenti

  1. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (9 Dicembre 2010 1:41)

    @ Roberto, che ti serve continuare a rimuginare queste questioni? Non è una domanda retorica, secondo me capirlo ti sarebbe utile. Che cosa ti impedisce di occuparti di te, della tua vita e di una nuova relazione? Che cosa ti serve per tagliare e chiudere davvero? :)
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  2. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (9 Dicembre 2010 2:48)

    @Roberto: smack, ho molti amici uomini e ascolto con interesse le loro "lamentele". Forse sono pure un po' maschietta... io la domenica mattina vado in palestra. Oppure dormo. L'ultima cosa che mi passa per la testa è di mettermi a fare le pulizie (per la verità non mi passa per la testa mai... ho ben altro da fare)... A quel che sento, a meno che una donna non sia convinta che "sono cose da donne", la faccenda delle pulizie pare essere una di quelle che più fanno litigare le coppie che convivono. Probabilmente dietro ci sta tutto un discorso di parità, diritti e doveri e così via. Comunque magari, parlandone, si sarebbero trovate soluzioni diverse. Ad esempio un accordo sugli orari più opportuni per farle, insieme. Una divisione dei lavori, la scelta di pagare una donna delle pulizie. Via, un po' di creatività invece di restare imbrigliati in simili questioni... Resta inteso che davvero penso che le donne dovrebbero frenare certi loro impulsi e lasciar andare. Altrimenti, appunto, l'effetto per un uomo è il non sentirsi più accettato, amato, libero (a me stupisce sempre che alla parola libertà si associ il tradimento, ma tant'è, vedo che sembrano sinonimi per molti). E, comunque, senza vergogna, te la dico tutta: in fondo capisco così bene perché sono stata anch'io un po' come la donna che dici. Ma solo un po', non a quel punto, diciamo che ho governato certi impulsi perché anche io tengo alla mia libertà, ai miei spazi, ai miei tempi... e alla fine e perlopiù ho reagito diversamente... in un caso simile, ad esempio, ho deciso di fare anche io qualcosa per me stessa, invece di starmene in casa con la scopa in mano ad invidiare lui che usciva... Vivi e lascia vivere... @Riccardo che parla di interessi simili. Qualche interesse simile può aiutare. Ma col rispetto si taglia la testa al toro, non trovi? @Eleonora e commenti con toni simili: ribadisco... e basta con 'ste generalizzazioni sugli uomini. E tutti questi pregiudizi. E questa storia che oggi è difficile (e se invece fosse, semplicemente, che 50 anni fa neanche si cercava l'amore come oggi?), che non ci sono più veri uomini, che sono tutti superficiali, che qui che là... E sono sempre gli altri ad essere così? Perché qui siamo in tanti... e noi chi siamo: quelli perfetti ma sfortunati? Ma perché non farsi un bell'esamino di coscienza? Le responsabilità, per me, non stanno mai da una parte sola.
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  3. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (9 Dicembre 2010 8:08)

    tutto bene,Riccardo caro... grande,SATURNINO!! :)))))))) la tua ex,Roberto,somiglia nel comportamento a mia madre,colla differenza che mia madre ha una certa età e si sa che col tempo i propri genitori diventano sempre più egoisti... hai fatto bene a "chiudere" se la situazione era diventata difficile e soffocante da gestire. la partita in sè,la domenica mattina,cogli amici di sempre,come antistress,non lo vedo un male;a meno che...non fosse una scusante per"altro"!!! scherzo...sai,ho un pessimo modello di riferimento nel mio capo nr.2: ogni scusa è buona per trovarsi l'amante occasionale di turno... son sempre più propensa a mollarlo:che"uomo"!!
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  4. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (9 Dicembre 2010 13:05)

    mi trovo d'accordo con le risposte di riccardo e di eleonora. anch'io ho subito pensato che 'ingabbiare' non volesse dire cambiare e manipolare il/la compagna per esercitare una tirannia inconsapevole. non so bene perchè, ma istintivamente mi è venuta in mente proprio una domenica mattina, nella quale un uomo qualsiasi rivendica i propri diritti adolescenziali e una donna qualsiasi vorrebbe condividere in un altro modo quel tempo, che di solito è difficile trovare durante la settimana. e all'improvviso vedo una donna letteralmente 'ingabbiata', se non imprigionata, nel ruolo di angelo del focolare, che ha però la pretesa di dare voce ad un suo malessere che, ovviamente pone le sue basi in ben altro, in altro genere di richieste di più profonda natura... mi sembra un clichè ripetuto e rivisitato a seconda delle latitudini ma sempre attuale. ma poi sono d'accordo in maniera assoluta con ilaria: totalmente improduttivo continuare a rimuginare su vecchie questioni, a meno che il parlarne non porti ad un livello di coscienza superiore e serva da base per conoscere meglio se stessi e le proprie esigenze. per riprogrammarsi, insomma. grazie dei contributi.
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  5. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (9 Dicembre 2010 14:04)

    @ Bice "... Ma col rispetto si taglia la testa al toro ..." Scusa, me lo traduci?
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  6. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (9 Dicembre 2010 14:12)

    @Nico. Le donne si "ingabbiano" da sole, spesso e volentieri, e poi si lamentano. Vittime di sé stesse. Poi parli di diritti "adolescenziali"... e qui mi inalbero. Per fortuna che mi piacciono gli uomini e non le donne. Perdonate, non ce la fo a sentire certe cose...
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (9 Dicembre 2010 14:28)

      @ Bice: anche io non mi trovo d'accordo con l'uso del termine "diritti adolescenziali". Ma non è utile "inalberarsi" come dici tu. E' molto interessante come ciascuno esprima con grande buona fede la propria visione del mondo e della vita, quella stessa visione personale che viene vissuta molto in profondità e che poi, portata nella vita di coppia (ma anche in famiglia, in ufficio etc.), determina grandi scontri e grandi sofferenze. Per questo "inalberarsi" significa probabilmente essere all'interno medesimo meccanismo di cecità verso i bisogni e le visioni degli altri. Nico crede sinceramente che quelli sono "diritti adolescenziali" e quindi se fosse lei la donna della domenica mattina, soffrirebbe davvero molto e si sentirebbe sacrificata. E questo va compreso. @ Nico: tu sei convinta davvero che quelli siano "diritti adolescenziali" e non bisogni e desideri profondi di una persona? Non credi che la parola "diritto" sia già gelidamente significativa? Mettersi a parlare di "diritti" all'interno di una coppia (o tra amici e famigliari) non è indice di un rapporto in cui prevalgono le rivendicazioni e non i sentimenti e la comprensione reciproca? Usare il termine "adolescenziale" in questo modo non è profondamente svalutante della persona che si ha di fronte? Secondo te, quell'uomo e quella donna "qualsiasi" possono trovare un modo per darsi l'amore che cercano e che possono darsi e non rovesciarsi addosso malintesi e sgradevolezze, che rischiano di crescere a dismisura?
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  7. Avatar di vale

    vale 14 anni fa (9 Dicembre 2010 15:01)

    ciao a tutti, ho letto i vostri commenti e mi permetto di buttare giù alcune mie riflessioni. Mi sembra che tutti "pretendiate" un amore (inteso come persona e relazione) che almeno in parte, già vi siete precostruiti nella vostra mente. Sia chiaro, ognuno di noi ha le proprie esigenze, gusti e desideri, che deve in qualche modo assecondare, ma senza che diventino una gabbia di preconcetti. I vari "vorrei" che ho letto, sono assolutamente leciti, però poi bisogna saper andare oltre e confrontarsi con la realtà. La realtà è che siamo un mare di persone con sicuramente tanti pregi, ma altrettanti difetti. L'amore (lo saprete tutti) non è l'innamoramento, non è il "e vissero per sempre felici e contenti". Non si può costruire nulla se non facendo anche dei grossi sacrifici. Parliamoci chiaro, l'amore (per tutta la vita) è prima di tutto un valore e come tale, è molto più razionale di quanto si è portati a pensare. Spesso può prendere anche le sembianze di un martirio e quando ciò accade, a noi la scelta se restare o andare. Una cosa è sicura: se decidiamo di rimanere (o se decide di rimanere) non è perchè abbiamo tanti interessi in comune, o perchè è carino, dolce, simpatico e intelligente. Le cose che legano realmente due persone non sono queste, ma sono quelle costruite insieme nel tempo, soprattutto quelle costruite a furia di litigate, sfuriate e quant'altro. Spero nel mio piccolo di aver dato qualche spunto utile! Buon pomeriggio a tutti!
    Rispondi a vale Commenta l’articolo

  8. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (9 Dicembre 2010 15:48)

    riguardo all'espressione 'diritti adolescenziali', faccio riferimento(naturalmente in base alla mia esperienza che però comprende quella di almeno un centinaio di altre donne) a quella serie di rivendicazioni di 'diritti' inalienabili che muove quasi sempre dall'uomo e quasi sempre nell'ambito di un rapporto consolidato da anni, atte a mettere in primo piano le proprie personali necessità di svago le quali, però, escludendo inevitabilmente la condivisione con il partner, portano ad uno strano circolo vizioso, letale, a mio parere per un vero rapporto di coppia. una giornata tipo di una qualsiasi di queste coppie: la donna si alza di buon'ora per preparare colazione, vestiti, svegliare i figli recalcitranti, farsi un'idea della giornata e degli impegni (non personali, si intende, ma della 'famiglia') e poi, se è fortunata, si prepara e va a lavorare. l'uomo si alza, si veste e va lavorare. la sera la donna vorrebbe parlare e cerca un pò di attenzione. l'uomo sta sul divano perchè è un suo 'diritto' riposare e vedere la televisione. (o giocare a calcetto, o a biliardo, ecc...ecc...) la donna lo manipola perchè vuole imporgli il suo modello di coppia. l'uomo si sente ingabbiato perchè il suo modello di coppia è un'altro, ecc... li chiamo e li ridefinisco 'diritti adolescenziali', perchè mi ricordano molto gli atteggiamenti dei miei figli adolescenti. una coppia vera, dove il rapporto a due cresce nella comunicazione e attraverso l'ascolto dell'altro, non ha di questi problemi. ma è merce rara. e, naturalmente, gentilissima e dolce ilaria, si può e si deve trovare il modo di amarsi senza rovesciarsi addosso malintesi e sgradevolezze, io ci credo fermamente. magari si potrebbe cominciare dal non sentirsi ingabbiato o manipolato dalle richieste (verbali e non) del partner e andare in profondità e leggere attraverso quelle richieste. ma deve esserci più amore per l'altro che per sè. e questo è tipico degli adulti, non degli adolescenti. grazie di aver letto.
    Rispondi a nico Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (9 Dicembre 2010 15:58)

      Uh! Commento denso, densissimo di spunti! Ci si potrebbe scrivere un trattato solo per affrontarli (non per esaurirli) tutti. E non sto affatto scherzando. Per ora mi limito a una considerazione, che, Nico, secondo me è importante per tutti e ho l'impressione sia molto significativa anche per te: sei sicura che debba esserci più amore per l'altro che per sé? Perché io sono convinta invece che malintesi e sgradevolezze e tutto quello di negativo che ci sta intorno, nascano da troppo poco o nullo amore per sé... E che sia l'amore di sé il punto di partenza fondamentale.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  9. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (9 Dicembre 2010 17:17)

    sì, è vero, la mia generazione (alla mia latitudine, naturalmente) è condizionata da uno strano tipo di educazione sentimentale, di cui ho faticato non poco a disfarmi perchè, intuitivamente, la sentivo inadatta a me. in questo tipo di diseducazione sentimentale, l'altro è più importante di me, va accudito, rispettato, ascoltato e ci si deve continuamente adattare all'evolversi delle sue esigenze e della sua personalità, nonchè dei suoi bisogni (diritti). ma lo ritengo sbagliato e improduttivo a tal punto che ai miei figli ho sicuramente dato un altro tipo di imprinting che si basa sul 'senso di sè' e quindi (spero) sull'amore di sè. ma inevitabilmente, un rapporto di coppia serio e a lungo termine come quello a cui si va incontro, non solo sposandosi, ma soprattuttto avendo dei figli, deve mettere da parte le 'mie' e le 'tue' esigenze particolari, riuscendo a crearne anche di 'nostre'. viceversa sarebbe meglio restare 'compagni di merende'. infatti, le coppie che conosco e che vanno d'accordo sinceramente, condividono moltissimo e creano continuamente delle nuove cose da condividere insieme. non si trincerano dietro 'invasioni di campo' che rendono schiavi (o in gabbia), non si sentono lesi nella propria dignità se si fa loro un appunto o un richiamo a qualsiasi forma di responsabilità o di condivisione. sanno anche rinunciare con un sorriso sapendo di investire in qualcosa di unico e di magico, il 'noi'. non smettendo mai di parlarne. mai. è questo il 'rispetto che taglia la testa al toro', ed è l'unica forma di amore che concepisco e che mi aderisce. ma deve essere inequivocabilmente bilaterale.
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  10. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (9 Dicembre 2010 17:49)

    brava,NICO: son d'accordo. sarebbe davvero bello costruire col tempo un NOI... per questo vado cercando qualcuno che ami e possibilmente faccia il mio stesso lavoro. colla persona, che dicevo IO, c'è questo feeling... a proposito:oggi,ha saputo che ho mollato il capo nr.2 e mi sembrava soddisfatto di questa mia decisione... io,son ancora un pò turbata ma la mia coscienza è,ora,a posto: ho fatto la cosa giusta. :)
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  11. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (9 Dicembre 2010 18:09)

    @Ilaria: lo so, è il demone che mi riprende quando mi si tocca sul vivo di certe cose... @Riccardo: intendevo dire che basta che si rispetti il valore degli interessi dell'altro, non giudicandoli magari "adolescenziali", e si "conceda" (non è davvero così che lo intendo io) all'altro tempo per sé stesso e ciò che più gli piace. Mica bisogna stare sempre insieme e fare tutto insieme. Bisogna saper essere autonomi...
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  12. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (9 Dicembre 2010 19:01)

    bice, stiamo parlando di cose diverse, ad un livello diverso, da età ed esigenze diverse, alla luce di esperienze diverse. ad esempio, io non parlerei mai di 'sana nottata di sesso', ma di 'condividere l'amore attraverso la sessualità'. ma non mi inasprisco certo per chi la pensa in maniera diversa da me...a me piace capire la gente, sarà retaggio della mia educazione al 'pormi verso l'altro'... cara eleonora, cerca sempre, se vuoi impegnarti in una storia, qualcuno che sia disposto a farlo quanto te. ne vale sicuramente la pena. moltissimi auguri, so che ce la farai a districarti...
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  13. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (9 Dicembre 2010 19:28)

    @ Bice Nico Eleonora. Di tutto quello che ho letto, mi piace il NOI. Per me non ha senso mettersi con qualcuno se non si condivide buona parte della vita, trasformandola appunto in un NOI. Questo, Ilaria, non significa privilegiare l'altro o sè stessi, ma NOI. Questo non significa non avere degli spazi personali, ma più questi aumentano, più distante si sta facendo l'unione. Come ho detto, "mi piace". Non è una verità assoluta. E' il mio parere.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  14. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (9 Dicembre 2010 19:34)

    Non ho mai capito gli esempi fatti sulla ripartizione delle faccende domestiche. Se vado a vivere con un uomo che non ha mai preso in mano una spugna per trent'anni perchè ci pensava sua mamma, perchè fare una tragedia se non gradisce partecipare al rassetto domenicale e preferisce andare a correre? Non credo che sia venuto a vivere con me per appesantirsi la vita. D'altra parte anche se vivo da sola devo trovare il modo di risolverlo, il problema delle pulizie. Anche questo punto è soggettivo, ci sono donne che detestano occuparsi della casa (mi chiedo perchè il loro numero stia crescendo) e uomini che durante le ore libere cucinano come i migliori chef, però non si lamentano se intanto le loro mogli non dipingono la ringhiera nè cambiano la ruota forata. L'importante è saperlo prima di aprire casa. @ Eleonora: farsi trovare in tuta a scolare la pasta dopo aver trascorso due ore a preparare un signor ragù può creare un'atmosfera molto più seducente che tornare da un centro estetico con l'atteggiamento "ce l'ho solo io" ed esigere il solito ristorante, cine, dopo cena a comando.
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  15. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (9 Dicembre 2010 21:58)

    Io mi depilo le gambe mentre lui fa la spesa, poi l'idea è che mentre lui cucina io apparecchio... e finisce che facciamo l'amore prima di cena. Ah, poi i piatti li ho lavati io. Eh, l'amour... basta incontrarsi! ;-)
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  16. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (9 Dicembre 2010 22:18)

    amina, da quando frequento queste pagine ho sempre letto con piacere i tuoi post e in molte cose li ho condivisi, anche per lo stile, il tono. quest'ultimo post invece non riesco a interpretarlo, limitata come sono dalla parola scritta e dal fatto di non conoscerti. proprio ammettendo a priori di poter incorrere in un grande malinteso, ho l'impressione che tu non abbia condiviso per anni e anni una quotidianità familiare con un uomo nella quale sia gravato su te il peso esclusivo di tutto ciò che concerne il lavoro domestico e la gestione dei figli. che non è affatto divertente, è ripetitivo, spesso fine a se stesso pur essendo necessario e toglie tantissimo spazio ed energia ad altro, al coltivarsi, al prendersi cura di sè e delle proprie esigenze, allo scoprire nuovi orizzonti (quanti uomini conosci, sinceramente, che lasciano il lavoro per prendersi cura della famiglia?) infatti si chiama generalmente 'noiosa routine quotidiana'; e, come mi pare evidente da più fonti tutte alquanto attendibili, è esclusivo appannaggio della donna. si intende, lasciando spazio a migliaia di varianti nel privato, ma io parlo proprio a livello statistico e sociologico. in questo l'italia è in uno stato di arretratezza impressionante rispetto ad altre realtà europee e, non me ne vogliano i miei 'connazionali', il sud italia è messo ancor peggio. tutto questo pesa molto su un buon rapporto di coppia, perchè si crea uno stato di rancore inespresso che poi, inevitabilmente, nella donna sfocia nelle recriminazioni sull'uso del tempo, sul sentirsi usati, sul non vedere più il senso della coppia e via discorrendo. infatti non è un caso, forse, se sia io che roberto siamo separati... le responsabilità vanno divise nell'ambito di una famiglia, anche quelle di carattere domestico, e deve restare tempo e voglia ad entrambi i coniugi di avere una propria vita, anche un piccolo spazio, nel quale non si debba ricoprire un ruolo imposto. e, purtroppo (qui parlo proprio di me e della mia vita), a volte la donna è trattata con una doppia morale, cosa che ritengo di una violenza sotterranea inaudita, e continuamente richiamata al ruolo di madre e vestale, proprio da chi rivendica la sua libertà di uomo e i suoi spazi. per questo volevo capire dalla voce di un uomo che non conosco, qualcosa della sua esperienza e del suo pensiero. e altrettanto vorrei capire di te... purtroppo è facile fraintendersi scrivendo, me ne rendo conto, soprattutto quando c'è l'urgenza di raccontarsi...
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  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (9 Dicembre 2010 22:29)

    @ Bice Ma insieme non fate nient'altro? A me verrebbe la depressione. . @ Amina Sicuramente meglio la cucina rispetto al ristorante. E' più vero. Poi, per come la vedo io, non è più seducente, è più familiare, più intimo. Ma parlo di intimità di anime. Scusate, ma.a volte mi scappano frasi serie. Vedrò di riprendermi al più presto. Vado a mettermi sotto carica.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  18. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (9 Dicembre 2010 22:48)

    ti ringrazio, cara NICO... ;) per ora...adoro LUI:platonicamente,dolcemente,segretamente... non provo alcun interesse per altri...totale apatia! come vorrei incontrare un altro come lui!!! mannaggia,che jella!! cara AMINA:tuta?????detesto le tute...non le trovo seducenti manco quando si fa sport...no(!),anche quando si è in cucina a preparare un ottimo ragù per il proprio uomo,bisogna essere chic... mio gusto personale! :))))))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  19. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (10 Dicembre 2010 0:23)

    in carica come i cellulari,Riccardo caro???? ;)))))))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  20. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (10 Dicembre 2010 1:08)

    @ Eleonora Si. Devo ricaricare la batteria delle scemenze, altrimenti non mi sento normale. E per quanto riguarda il preparare il ragù, personalmente preferisco che lei sia vestita come veste normalmente quando cucina. Mi farebbe senso vedere lei con minigonna, stivali con tacco alto, orecchini che si gira e con voce sensuale mi dice "E' pronta la pummarola" (per inciso, mi sun de Milàn, più o meno). Scusa, ma mi cascherebbero i maccheroni. . @ Nico Quando conobbi M., un bel giorno cominciò a dire NOI, non IO e TE.Questo NOI era per me il massimo a cui potessi aspirare. Se ci fossimo sposati (purtroppo non è andata così), a parte il cucinare (persino il cane si rifiuta di mangiare i miei manicaretti), il resto avremmo diviso tutto. Che senso avrebbe avuto mettersi con una persona per poi lasciarla a smazzarsi tutti i lavori in casa? E poi, se deve fare tutto, il tempo per stare insieme, dove lo trova? Ecco perchè credo che il NOI sia la base di un vero rapporto di coppia. Ci si aiuta in tutto per avere più tempo libero. Altrimenti diventa più un rapporto di lavoro che di coppia. Ma forse, non essendo mai stato sposato, non posso dire niente, in quanto ciò che dico si basa su ciò che avrei fatto (e potrebbero essere frottole) e non su quello che ho fatto.
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