Tu pretendi sempre il meglio per te?

Se vuoi attrarre la persona e la relazione giuste per te devi avere una attenzione maniacale per la qualità della tua vita. Devi dare il meglio. Ma lo devi fare per te e nei tuoi confronti. E senza sforzo né fatica.

Dell’importanza della cura di te, delle tue emozioni, della tua vita ne parlo ampiamente anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”, che hanno già scaricato e letto in migliaia di persone. Scaricala anche tu adesso.

Oggi, voglio affrontare il tema da un punto di vista insolito e quindi preparati a cambiare visione, prospettiva e posizione personale.

Siamo alla fine di un anno e all’inizio di un altro. Ogni conclusione e ogni nuovo inizio per l’essere umano, hanno un profondo valore simbolico. E la fine di un anno è particolarmente carica di questo significato.

Tanto più che molti di noi – uomini contemporanei – siamo legati a una mentalità “aziendale” e “professionale” per la quale alla fine dell’anno si fanno i bilanci e, in vista  dell’inizio, si stendono gli obiettivi.

Per cui molti, influenzati dai mass media e da una cultura che sta diventando “dominante” portano questo modello di tipo “aziendale” e “produttivo” anche nella loro vita privata (e sentimentale).

Tutti parlano di obiettivi, di come fare per raggiungerli; c’è chi invita a stendere la lista degli obiettivi per i prossimi dodici mesi. E a definirli per filo e per segno.

Chi non è così “scientifico” nel proprio approccio non li chiama obiettivi, ma in modo un po’ più spiccio “buoni propositi” (confesso che il termine “buoni propositi” mi suscita sensazioni un po’ fastidiose: sembra che contenga in sé già l’idea del fallimento e dell’inedeguatezza; ha il sapore di collegio o di scuola religiosa, dove i “buoni propositi” stanno a fianco dei “fioretti”…).

E, insieme agli obiettivi e ai buoni propositi, si dà anche un’occhiata all’oroscopo. Chissà mai che da lì vengano delle buone idee per la direzione da dare alla propria vita…

Nell’ambiente della crescita e dello sviluppo personale, a fine anno, è un atteggiamento diffusissimo quasi “obbligatorio”, da parte di coach e formatori, quello di occuparsi degli obiettivi dei clienti e di spingere le persone a riflettere e a impegnarsi sui risultati da ottenere nel nuovo anno.

Ci sono dei coach, in America, che si offrono addirittura di fare da “segretari” ai propri clienti: spiegano come si stendono dei “buoni obiettivi” per l’anno a venire, invitano le persone a compilare la lista e poi a inviarla a loro. Il coach in questione la conserverà per un anno intero. A fine anno la restituirà al cliente e lo spingerà a verificare se davvero ha raggiunto ciò che si era prefisso…

Mica male, eh?  Non viene specificata la punizione riservata al cliente che alla fine dell’anno avrà mancato qualcuno degli obiettivi. Sarà solo morale o anche materiale/corporale? :)

Sul sito di un coach americano ho addirittura  visto il modulo per scrivere i 101 (101 !!!) obiettivi che si desiderano raggiungere per il nuovo anno.

La domanda che mi sorge spontanea in casi come questi è: “dovendo io vivere su questa terra ancora per almeno 90 anni, a botte di 101 obiettivi all’anno, che cosa mai mi dovrò inventare già tra cinque/sei anni? Mi rimarrà del tempo libero per godermi l’esistenza?” :D

Non dico che parlare di obiettivi non sia utile, anzi.

Anch’io mi occupo di coaching e di formazione personale e so bene quanto è importante definire in modo ottimale i propri obiettivi e, soprattutto, un piano di azioni per raggiungerli.

Gli obiettivi (se identificati e definiti davvero nel modo più adatto alla persona) rappresentano una meta importante dell’esistenza, tracciano una via, segnano la rotta da seguire e indicano la direzione verso la quale muoversi e le modalità giuste per agire.

Permettono di non disperdersi e di non perdersi.

Per questo anch’io, con i miei clienti personali, dedico tempo ed energie agli obiettivi.

In questo momento voglio andare oltre e portare la tua attenzione su qualcosa di più profondo e utile per te.

Sono infatti convinta che c’è qualcosa di ben più importante del bisogno di stendere i tuoi obiettivi al meglio, per filo e per segno.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Ed è usare quella medesima energia, intelligenza e consapevolezza per realizzare momento per momento e a partire da subito la vita perfetta per te.

E’ per questo che ho intitolato questo post: “Tu pretendi sempre il meglio per te?”

Ora mi spiego.

Sono certa che sono moltissimi in momenti della tua vita in cui tu dài il meglio: ti impegni sul lavoro, ti dài da fare se devi incontrare un cliente, ti prepari per bene per la riunione importante; lo stesso nei rapporti con la tua famiglia o i tuoi amici: vuoi che i tuoi genitori ti apprezzino e che i tuoi amici ti giudichino simpatico/a e affidabile. E allora, anche in questi casi, ti impegni. Se inviti qualcuno a cena, cucini al meglio…

Vai in palestra e lavori, fatichi e sudi.

Non ne parliamo se si tratta di uscire con un partner potenziale: ti metti giù da gara e immagini ogni possibile scenario con l’idea di fare bella figura. Fai di tutto per compiacerlo/a e accontentarlo/a e per fare colpo.

Se ti poni degli obiettivi,  fai dei “buoni propositi” o prendi degli impegni fai di tutto per raggiungerli o per onorarli.

Insomma ti impegni e ti dài da fare. Ti dài da fare e ti impegni.

Per essere in forma, per perdere peso, per diventare più attraente. Per essere più competente e preparato/a. Per fatturare di più. Per capire gli altri. Per essere gentile e simpatico/a.

Insomma, uno stress senza fine che, tra l’altro, è la ragione per la quale si commettono errori, si è insoddisfatti di se stessi e si mancano i mitici obiettivi…

Dunque: ti sbatti tanto per una serie di ragioni e di motivazioni esterne. E per la tua vita quotidiana, il tuo piacere, le tue emozioni più intime e importanti che cosa fai?

In questo campo lo pretendi il meglio per te? Ti accontenti? O, peggio, ti prendi solo gli scarti?

E se per il nuovo anno tu ti ponessi come solo e unico obiettivo e buon proposito quello di compiere azioni concrete per rendere reale il tuo stare bene in ogni istante?

Sono convinta che se la tua priorità assoluta diventasse proprio quella di realizzare nel concreto il meglio per te nella tua vita istante per istante, avresti subito e facilmente risultati eccellenti in ogni ambito, dal lavoro alla famiglia.

E soprattutto non avresti problemi ad essere genuinamente attraente, in particolare per la persona giusta per te.

Per questo nuovo anno decidi di prenderti il meglio per te.

Lasciami i tuoi commenti con la tua opinione.

Con i miei migliori auguri per un anno al meglio!

Cordialmente

Ilaria

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87 Commenti

  1. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (10 Gennaio 2011 3:29)

    @ Ilaria. Sì, in realtà credo di avere capito cosa intendi per "vivi e non pensare". Significa che non devo rimuginare troppo, pensando la mia vita invece di viverla. Né razionalizzare i miei sentimenti e le emozioni, col rischio di rimuovere tutto e non sentire piè niente (così mio padre mi ha insegnato a vincere la paura, ricordi? L'ho raccontato mesi fa). Ovvio che continuerò a pensare in molti altri sensi e ambiti della mia vita. Ma passare il proprio tempo libero qui, leggendo certi libri o scrivendo pagine e pagine di diario... è un macinare che non mi fa bene. Oggi ho fatto altro: palestra, pranzo domenicale dai miei, sentito un paio di amici, un po' di pulizie, un po' di lavoro. Cercavo anche qualcuno con cui uscire ma son tutti malati. Potevo uscire sola, ma non mi sono venute idee. In ogni caso ho vissuto e non pensato ai miei "problemi" amorosi. Nonostante questi problemi, passati e presenti, si siano materializzati in varie forme decisamente spiacevoli. Così è arrivara sera e sono tornata qui. Ho letto quello che hai scritto. Poi ho letto quello che ha scritto Bice. E ho avuto quella che un mio ex chiamava "visione esterna". La visione esterna che gli fece vedere cosa era diventato il suo matrimonio e che lo portò poi alla separazione (e a stare con me... cara Eleonora, mi è sempre successo questo, ma non è mai andata comunque, perché... lo vedi, sono io il "problema"). Dunque ho guardato questa Bice, aiutata anche dal fatto che oggi sono stata meno Bice. E Bice non è il mio vero nome (ovviamente, questioni di privacy). Quindi ho guardato Bice dall'esterno, come se fosse una conoscente, un'amica. Ho guardato alla sua storia e ho pensato che Bice in effetti non si vuole bene. Se si volesse bene si regalerebbe relazioni più felici. Bice però sono io. Quindi io non mi voglio bene. Non so perché prima non lo vedevo (forse perché pensavo me stessa essendo me, cioè non guardando a me ma in modo tutto interno, ripiegato...). Allora questa è la realtà di cui sono consapevole, ora, stasera. Accettarsi può essere semplicemente questo: accettare la propria realtà e non negarla? Accettarla e riconoscerla può significare sapere cosa cambiare. Finché ho pensato che il problema fosse altro (gli uomini che ho cercato di cambiare, certi traumi...) non potevo certo cambiare l'unico problema che in effetti non vedevo. Eppure me lo ha sempre detto anche mia madre che dovevo amarmi di più. Ma me lo ha detto che ero già adolescente, in piena ribellione. E dopo che per tutta l'infanzia e la prima adolescenza aveva cercato di correggermi. Non ero mai abbastanza bella, ero piena di difetti, sai.. un po' storta con la schiena, coi brufoli, i capelli troppo sottili, non abbastanza alta... :-) Forse, per riuscire ad amarmi, devo guarda a me come un'altra me. Come un'amica. Per la quale certo mi auguro il meglio e non di sicuro quello che ho vissuto fino ad oggi. In campo sentimentale, almeno. Se io ad esempio fossi mia figlia... E così via... mi sono venuti di questi pensieri, tra la compassione e la tenerezza, nei confronti di questa Bice che sono poi io. Che è una Bice piccolina dentro di me... e un po' stufa anche. Sì, Ilaria, forse non è paura. Infatti, anche quando non avevo paura dell'amore, non mi sono data storie migliori. Ripenso appunto all'adolescenza. Ci rimanevo incastrata dentro a lungo. Poi ne sono sempre uscita, ma intanto non avevo certo vissuto bei momenti. E frequentare uomini che non ti amano come vorresti... di sicuro non aiuta a sentirsi meritevoli d'amore. L'uomo del momento, quello che è solo un piccolo segnale, è potenzialmente devastante. Ma devo ammettere che mi ha dato una grossa mano fino ad ora. Come ho spiegato ad una mia amica che mi sgridava per il mio "ennesimo errore", io con quest'uomo mi sono emozionata come non mi capitava da circa 10 anni. E non sto mica scherzando. Sarà capitato lui al momento giusto, sarà stato capace di farmi sentire in un certo modo, sarà stata la sua disarmante sincerità e il suo stesso emozionarsi (sebbene io gli riconosca certi miei stessi difetti in termini di tendenza alla rimozione e alla razionalizzazione)... insomma, non lo so. Sarà anche un piccolo segnale di questo mio non volermi bene (quindi un sintomo, una conseguenza e non certo il problema, concordo), ma è stato (è?) anche altre cose. Che magari dovrei darmi da sola, capisco. Però non è facile darsi cose che nessuno ti ha insegnato a darti. Invece da lui mi sembra di imparare a farlo. Ecco, ora sai cosa ho capito o, meglio, sentito oggi. Sai che ho letto la tua risposta. Sai perché è davvero il caso che per un po' io stia lontana da qui. Ma tornerò, più avanti, quando magari avrò già fatto qualche passo in più. Chissà tra quanto tempo... Tanti semi dici. Sai che sono sempre stata un po' così? Una che seminava un sacco, per anni. E non nasceva mai niente, mai niente. Gli altri raccoglievano e io sempre lì, come un campo d'inverno. A volte sarò parsa anche morta. Ma sotto sotto... si vede che lavoro! E poi esplodo tutta in un colpo e me ne esco con qualche frutto meraviglioso... magari sognato e cullato per tanto tanto tanto tempo. Quindi avrò pazienza. Sarò una di quelle che trova l'amore e fa un figlio a 40 anni. Intanto non credo di poter stare del tutto ferma e buona. Probabilmente sbatterò un po' alla cieca qua e là, come mio solito. Forse mi arrabbierò anche, farò la figura della stupida :-)... mah, poi vi racconto, eh?
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      Ilaria Cardani 14 anni fa (10 Gennaio 2011 14:35)

      @ Bice: c'è una distinzione che ti segnalo perché credo che per te sia fondamentale: "Accettarsi può essere semplicemente questo: accettare la propria realtà e non negarla?" Sì, esatto, non solo: amarla e apprezzarla. Aggiungere: "Accettarla e riconoscerla può significare sapere cosa cambiare" mi convince molto meno, perché "accettare con lo scopo di cambiare (o con qualsiasi altro scopo) non è accettare (e questo vale anche e soprattutto quando si parla di relazioni con gli altri). E comunque quando si accetta per davvero non vi è più nulla da cambiare, il cambiamento è già avvenuto... ;)
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  2. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (10 Gennaio 2011 15:28)

    @ Ilaria: ma se la mia realtà è che non mi voglio bene... dovrei apprezzare ed amare il fatto di non volermi bene? Come l'uomo impegnato a cui piace essere difettoso, come dice lui? Ah, lui si accetta e sta bene, certo. Infatti non ha nessuna intenzione di cambiare... Dunque devo accettare questo: non sono una persona capace di volersi bene, il fatto che io trovi solo uomini che non amo del tutto o che non mi amano del tutto ne è una conseguenza. Ma io amo essere così, mi piaccio. E siccome mi piaccio cosa devo cambiare? Nulla, sto così, mi tengo il mio problema e non me ne faccio un problema... Farò l'amante a vita, oppure sarò la fidanzata di uomini che non amo perché... perché io tanto sono così. Ma chi se ne importa, in fondo, io mi piaccio! Così tanto che mica ci sto male. Arriverò a questo punto?
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      Ilaria Cardani 14 anni fa (10 Gennaio 2011 15:55)

      @ Bice: sì, esatto: accetta tutto di te, tutto. Se non accetti anche solo un pezzo, è come se tu ti rifiutassi tutta intera, quindi anche le tue parti buone. Ed è per quello che stai male. Mi pare superfluo far presente che accettarsi non vuol dire autoassolversi con totale licenza (tipo: "sono un serial killer e mi accetto" :) ;)). Ma sono certa che questa distinzione è chiara e soprattutto quel di cui noi stiamo parlando è molto diverso: è imparare ad amare genuinamente se stessi. Che è il primo passo verso l'amore per gli altri, la natura e la vita. Il fatto di accettarti - davvero e non facendoci un altro, ulteriore "sforzo" oltre a tutti quelli che già fai per "essere sempre all'altezza" ;) - significa anche non parlare in termini di "problema". Ti avviso: è parte essenziale dell'imparare ad accettarti il fatto di darti tutto il tempo necessario e la possibilità di commettere "errori". P.S. ... non capisco perché accipicchia in un sacco di tuoi commenti devi riportare come riferimento l'opinione, le parole e gli atteggiamenti degli uomini che frequenti o hai frequentato. Credo siano loro opinioni personali, che di sicuro vanno contestualizzate e che valgono per loro. Nulla più. Giusto? :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (10 Gennaio 2011 16:20)

    Perché ascolto le persone e dalle persone si impara, anche. A volte ho riportato anche opinioni e consigli di amiche, anche se magari in tono più critico. Sarà che vedo gli uomini, in genere, più felici delle donne, dunque sono più portata a prendere in considerazione le loro opinioni. O sarà che il loro modo di pensare è sempre stato più affine al mio. Ma è ovvio che sono solo le loro opinioni e possono essere giuste o sbagliate. Non penso di essere così facilmente condizionabile dagli altri. Sicuramente l'approvazione altrui mi fa piacere... credo che sia umano. Ma le decisioni che prendo non le prendo mai per compiacere gli altri. Non sono una che vive la vita che vogliono gli altri. Almeno non mi pare, questo no. Anche i tuoi consigli, io li leggo. E non sempre condivido tutto. Su questa cosa di dover addirittura apprezzare certi lati di me, ad esempio, ho forti dubbi. Un conto è riconoscerlo e volersi bene comunque, un conto è apprezzarlo addirittura, ovvero farselo piacere. Il mio commento precedente era ironico.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  4. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (10 Gennaio 2011 17:07)

    la consapevolezza di sapersi"sbagliate",quando,invece,si è semplicemente se stessi,BICE... io,vedo,in ognuno di noi,determinate caratteristiche: chi è antico(come me),fiero di esserlo... chi,controccorrente(come TE) chi,si isola perchè si sente inadeguato(vedi il caro RICCARDO) ognuno di noi è fatto a suo modo... per star bene,a mio avviso,occorre comportarsi seguendo la propria coscienza e non ciò che,a parer altrui,dovrebbe andar bene! :) in questo,vedi,paradossalmente,siamo simili: io son sempre stata bastian contraria e lo dimostra il fatto quando ripeto spesso che la fedeltà,per me,è la vera TRASGRESSIONE,oggi...di questi tempi...proprio perchè non esistono regole,c'è gran confusione nella testa(e non solo)degli uomini e delle donne... occorre,invece,ascoltarsi dentro e lasciar parlare"il grillo parlante"che saggiamente, anche con malesseri fisici ,ci segnala esattamente cosa c'è che non va in noi... ll MIO,ad es.,mi rende NERVOSA quando vedo il capo nr.2... che,pare,abbia capito la lezione,ma solo in parte; mentre,una profonda angoscia nel vedere lo sguardo di chi ha pianto tanto,come il capo nr.1,per la perdita del padre,sabato... e chi,più di ME,sa quanto sia doloroso perdere la persona+importante della propria vita???? nel leggere tanto dolore,ho cercato di farlo sorridere e ci son pure riuscita...ma solo dopo...con un sms,gli ho fatto coraggio,scrivendogli che sapevo bene cosa provava. a voce...non sarei riuscita a dirglielo perchè la mia perdita ancora mi" brucia "anche se sorrido sempre e non piango mai...in pubblico! io,adoravo mio padre... <3
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  5. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (10 Gennaio 2011 17:25)

    Sì, hai scritto "esatto, non solo: amarla e apprezzarla." nel commento delle 12.35. Per me è già tanto ammettere un difetto così fastidioso, figuriamoci se posso dare un giudizio positivo. Al massimo potrei carcare di sospendere il giudizio, ma apprezzare addirittura no! Posso apprezzare me stessa fisicamente, ad esempio, anche se so bene di non essere perfetta e ci sono parti di me che non mi piacciono. Però mi accetto come sono, non cerco ossessivamente di sembrare diversa e ultimamente non nascondo nemmeno più le mie gambe storte... Lo stesso faccio con me stessa. Lo so bene che non sono perfetta, che ci sono lati del mio carattere che mi danneggiano a volte, che non piacciono, che sono difficili. Però il giudizio che do di me stessa è nel complesso positivo. Non mi tormento su certe mie fobie, certi miei eccessi... mi vado bene così, alcuni miei difetti mi sono persino simpatici o mi fanno ridere o mi fanno tenerezza. Però apprezzare il fatto di non sapermi amare... no, non riesco. Già tanto riconoscerlo e volermi bene comunque. Perché non sono mica qua a dire che mi detesto per questo... mi faccio tenerezza, se mai, mi guardo con sguardo pietoso e comprensivo. Mi voglio bene comunque... non mi sono mica buttata dalla finestra ieri, né in senso letterale né in senso metaforico. Però apprezzare di essere così no, quella mi parrebbe l'auto-assoluzione che comunque non mi consigli...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 14 anni fa (10 Gennaio 2011 17:31)

      @ Bice: sono d'accordo con quello che dici. Soprattutto con l'idea fondamentale e importante che traspare con forza da quello che scrivi: essere solo tu a determinare che cosa vuoi per te in ogni singolo momento della tua vita. Ci sono delle cose di te che ti senti solo di "accettare"? Va bene. Anzi è perfetto. Sei tu la tua guida, la tua maestra e la tua mentore, prima di tutto e di tutti. Grazie e complimenti per la tua capacità di confrontarti. Un abbraccio affettuoso.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  6. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (10 Gennaio 2011 18:18)

    Un grazie (infinito) e un abbraccio a te, cara Ilaria...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  7. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (11 Gennaio 2011 19:48)

    RICCARDO caro,devo aspettare il prossimo post per "sentirti"? ;)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (12 Gennaio 2011 11:51)

    @ Eleonora Si, sono già li.Per ora.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  9. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (12 Gennaio 2011 22:39)

    nooooooo... e con chi parlo, io???:(((( mi sa che ti seguo... ciao!!:)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  10. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (13 Gennaio 2011 9:43)

    @ Eleonora Perchè contnuare qui? Mi sembra che tu sappia chiaramente ciò che vuoi e non mi sembri il tipo che si accontenta, quindi, per quanto riguarda te, direi che l'argomento di questo articolo sia esaurito. O mi sbaglio?
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  11. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (13 Gennaio 2011 16:05)

    hai ragione,caro... bravo!! :)))))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  12. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (13 Gennaio 2011 22:44)

    primo viaggio di lavoro:sabato questo,con un imprenditore-socio del mio capo,1°tappa a ROMA(per un mio cliente straniero)poi...si va a FIRENZE ed infine a MILANO per rientrare alla base in serata: un tour de force... ALèèèèèèèèèè... NON VEDO L'ORAAAAAA!!!!! p.s. così ne approfitto pure per incontrare qualche buon amico di facebook(chè mi vuole conoscere)...;))))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  13. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (14 Gennaio 2011 1:26)

    Salutami Milano. Io la vedrò lunedì
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (14 Gennaio 2011 5:19)

    caro RICCARDO,son gasatisssssssssssimaaaaaaaa!!!! :)))) parlando d'altro,invece,un'amica,DELUSA(poveretta)da un matrimonio finito nei peggiori dei modi...tradimenti tra i + dolorosi...per una unione che sembrava avere tutti i presupposti per durare in eterno:cresciuti insieme,una vita insieme,un figlio, e poi... mi fa,forse non a torto,visto la sua amara esperienza: "Eleonora,tu vedi ancora il matrimonio pulito come secoli fa..." sì,vero,mi piace pensare che esista ancora ma poi che male ci sarebbe a pensarla così??? perchè sposarsi se non per AMORE,oggi,poi,che siam+"liberi"da condizionamenti vari,di prima??? ovvio che occorra conoscersi...io non sono poi per il colpo di fulmine,son molto prudente...magari mi innamoro pure ma lo tengo per me perchè devo studiarmi l'elemento a fondo,prima!...non amo sbagliare,in amore men che meno...ma se il sentimento da ambo le parti è vero e sincero perchè non costruire qualcosa insieme? l'ideale sarebbe esser chiari da subito,esprimere senza timore alcuno ,ciò che per noi è AMORE ed esserne coerenti. senza impegno,sacrifici non si va da nessuna parte ma l'amore verso l'altro rende tutto estremamente naturale,io credo. se ne fanno tanti per i propri genitori(e io ne so qualcosa!);per chi, come me, ha un fratello malato da una vita,ormai,senza margine di recupero;per i propri figli...perchè non farli per CHI si ama???sarebbe,nel mio caso,il male minore:affronterei il fuoco! io,certo... torniamo sempre al punto:per saper amare,nel senso+profondo e bello del termine,occorre conoscere il dolore,la sofferenza,la perdita. e allora,almeno per me,ben venga il (mio) percorso a contrario! ignoro,invece, quale sia il punto di vista maschile,cosa spinga un uomo a sposarsi... e poi magari cercare"altro"...e restare colla compagna di sempre fino a che corna(scoperte) non li separi... ;) mah... MISTERI.
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  15. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (14 Gennaio 2011 15:33)

    Cosa spinge un uomo a sposarsi? Gli altri non lo so. Per me sarebbe il fatto di aver trovato una persona con la quale mi sento "a casa". Quindi: rapporto paritario, curiosità, complicità, condivisione di valori, piacere della reciproca compagnia. Praticamente, come cercare un fiore sulla vetta dell'Everest.
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  16. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (14 Gennaio 2011 16:53)

    Al di là del fatto che sono contraria al matrimonio (non alle unioni, solo all'istituzione matrimoniale), cerco quello che cerchi tu, Riccardo. E non credo sia difficile trovarlo. @ Eleonora. Continuo a pensare che nelle tue considerazioni ci sia un po' di ingenuità. Scrivi "per una unione che sembrava avere tutti i presupposti per durare in eterno:cresciuti insieme,una vita insieme,un figlio". Io penso che questi non siano AFFATTO presupposti per un'unione duratura, non c'entrano proprio nulla con le possibilità che una unione ha di durare. La storia della tua amica, ce ne fosse bisogno, lo dimostra. Le persone, comunque, si sposano e restano insieme molto più per motivi diversi dall'amore, anche se magari non se ne rendono conto: dovere sociale, aspettative familiari, convenienza economica, voglia di sentirsi come gli altri, paura della solitudine, bisogno di avere - comunque - qualcuno, voglia di fare dei figli, fretta di uscire di casa. Ho chiesto a molti uomini sposati perché si sono sposati e spesso la risposta è stata "non lo so". E non sto parlando di uomini che ci stavano provando con me. Io penso che davvero molti non ci pensino troppo e lo facciano e basta. Invece le donne rispondono "per amore", dopo di che guardi i loro matrimoni e ti chiedi dove diavolo sia l'amore con cui le donne tendono ad ammantare ogni loro bisogno e desiderio. Soprattutto donne tradizionali e magari anche molto dipendenti. Io credo, Eleonora, che tu spesso sia troppo idealista rispetto a quella che è la realtà. Ma noi viviamo nella realtà! Ti posso chiedere quanti anni hai? Un'ultima cosa: il matrimonio, secoli fa, non c'entrava un cavolo con l'amore. Ma di sicuro era pulito: infatti nessuno si illudeva che c'entrasse qualcosa con l'amore.
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  17. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (14 Gennaio 2011 17:55)

    hai ragione,BICE... son idealista! cerco quello che cerca RICCARDO,però:trovare una persona che mi faccia sentire "a casa"! è giusto quel che dici,condivido,sai...su tutta la linea...ma vedo pure tanta confusione confermata dal fatto che tanti ,come tu stessa dici,rispondono con un "NON SO"... che... mi sa tanto di sondaggio...!!! ;) gli uomini,forse,si fanno meno problemi a chiedersi il perchè di certe decisioni...io,valuterei prima! sono pro matrimonio,comunque,perchè amo stabilità nelle cose,metter radici almeno a livello sentimentale;ma poi mi rendo conto che aver la fede al dito non è certo sinonimo di riuscita... ne sento tante anch'io+di quel che immagini e il disgusto è all'O.d.G. io,naturalmente,penso a me...mi conosco abbastanza da sapere cosa sarei per la persona che amo profondamente,perchè,vedi,per decidersi di sposarsi occorre un amore FORTE ,sapere che quel che si fa non è per impulso del momento o perchè lo fan tutti o perchè altrimenti c'è qualcosa che non va in NOI... io devo esser CERTA di quel che faccio,altrimenti non faccio nulla.SEMPLICE. :) forse son troppo"antica"di mio... comunque:BRAVO,RICCARDO.CONDIVIDO PIENAMENTE E FORTEMENTE il tuo pensiero. non è difficile o almeno non impossibile,io credo occorra del tempo solo per fare una cernita... quello,sì. :))) a conferma di ciò,son molto selettiva PURE quando compro scarpe e/o vestiti: infatti,almeno nella mia città,nessuna veste come me(taglia42,a parte)! età? 35. ;))))
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  18. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (14 Gennaio 2011 17:57)

    @ Bice. Non è difficile, Io ho trovato solo trituramento di ........, donne stancanti che sanno solo far notare quanto sono attraenti, quanti uomini gli corrono dietro, quanto quello là è più simpatico, quell'altro più intelligente, quell'altro più estroverso, quell'altro più interessante e così via. Gli altri sono meglio? Allora tolgo il disturbo. L'ho toltto definitivamente molti anni fa. Tanto di uomini l'Italia è piena. In mancanza di italiani ci sono gli stranieri.
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  19. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (14 Gennaio 2011 20:05)

    che donnette... RICCARDO caro! ... continua a cercare... ;))))))
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  20. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (14 Gennaio 2011 22:14)

    @ Ilaria. Quelle che ho conosciuto. Come la maggioranza degli uomini sono quello che sono, anche tra le donne .......... Difatti, come ho detto, ho chiuso molti anni fa. Errare è umano, perseverare è da deficiente.
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