Scusa, tu sei capace di farti gli affari tuoi?

Se vuoi attrarre la persona, la relazione e – soprattutto – la qualità di vita e la vita giuste per te, devi rimanere focalizzato/a su  di te, sui tuoi bisogni, sui tuoi obiettivi.

Ti devi occupare di te stesso/a, della tua crescita e della tua felicità.

Lo spiego bene anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” che puoi scaricare adesso.

Nella vita di tutti i giorni e nel mio lavoro a stretto contatto con le persone, noto spessissimo che un modo molto efficace, in negativo, per non ottenere ciò che si vuole è portare di continuo l’attenzione verso gli altri, verso l’esterno.

Intanto chiarisco: gli altri e la comprensione degli altri sono fondamentali per una vita di relazione felice e un’esistenza serena ed equilibrata. Ma è necessario che tu parta dal tuo equilibrio personale concreto e reale. Diversamente è impossibile che tu instauri rapporti sani, duraturi e soddisfacenti con chiunque e a qualunque livello.

Torniamo all’argomento centrale dell’articolo, che è importante e mi preme affrontare come si deve.

Ricevo moltissime email ogni giorno da persone diverse che hanno uno stile comune nell’affrontare i temi attinenti le emozioni, i sentimenti e i rapporti uomo-donna.

Intanto le email di cui ti voglio parlare si dividono in due macro-argomenti: il primo è quello che riguarda i modi per “conquistare” una persona che interessa; il secondo riguarda storie finite, molto spesso da un tempo piuttosto lungo.

Il primo dei macro-argomenti (“come faccio a conquistare quella persona che mi interessa?”) di solito viene affrontato da chi mi scrive attraverso il racconto particolareggiato degli incontri o degli scambi avuti con la persona desiderata. In più mi viene data una descrizione minuziosa e dettagliatissima di quella persona: (presunto) profilo psicologico; abitudini; attività professionale e/o di studio; situazione famigliare e legami di amicizia (le amiche e gli amici vengono sempre descritti nei minimi particolari, fisici, psicologici e caratteriali), storie passate, modi di pensare, hobby, attività, passioni, “frasi storiche”, piatti preferiti (giuro!) etc. etc.

Un identikit preciso, che spesso richiede pagine e pagine di testo (io leggo sempre tutto molto attentamente e con cura).

Chi scrive e mi chiede un parere, di sé non mi dice praticamente nulla: qualcuno mi dice l’età, qualcun altro la sua attività, qualcun altro ancora la città in cui vive. Mai tutte e tre le cose insieme e mai qualcosa in più di questo. Non mi racconta – in modo esplicito – niente dei suoi sentimenti, delle sue emozioni, dei suoi desideri.

Il secondo dei macro-argomenti è la richiesta di un parere, di un’illuminazione, di una “chiave d’interpretazione risolutrice” su storie conclusesi già da un anno/due: le email esordiscono con una frase classica  “Sono un ragazzo di Genova…”, “Ho letto la tua guida e ho pensato di scriverti…” e poi continuano (anche qui con pagine e pagine) con un riassunto dettagliatissimo della storia, dall’inizio alla fine. Il fatto è che la protagonista o il protagonista non è mai chi mi scrive e mi chiede un parere, ma solo ed esclusivamente il partner, la controparte. Anche qui mi viene raccontato tutto di lei o di lui, fin nei particolari più minimi. Io di chi scrive non so nulla, perché nulla mi racconta di sé (in modo esplicito).

Quando le email trattano la questione “come faccio a conquistarla/o?” di solito le domande fatidiche che mi vengono poste sono del tipo: “secondo te, lui/lei che cosa pensa di me e di quello che ho fatto?”, “pensi che ci sia rimasta/o male per come le/gli ho risposto?”, “credi che accetterà un appuntamento?”.

Quando invece trattano la questione “voglio chiarire una storia finita” di solito la domanda è “ora a me quello che interessa è capire perché lui/lei ha reagito in quel modo e/o ha assunto quel particolare atteggiamento.”

Spessissimo ricevo richieste del tipo: “Ilaria, mi spieghi che cosa spinge una ragazza di vent’anni a lasciare il suo ragazzo per andare a studiare all’estero?” o “Perché un uomo affascinante e simpatico, decide di chiudersi in se stesso per un periodo della sua vita e di non frequentare compagnie femminili?”.

La cosa interessante è che chi mi pone queste domande non è la ragazza di vent’anni e nemmeno il ragazzo che lei ha lasciato, ma è un suo amico che la corteggia e al quale lei non è interessata; oppure, nel secondo caso, chi scrive non è l’uomo affascinante e simpatico e nemmeno una sua ammiratrice che vorrebbe conoscerlo meglio, ma un collega e/o amico che non si dà pace del fatto che il tipo in questione sia ricercato dalle donne e non le ricambi…

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Questi sono alcuni esempi di un certo tipo di richieste che ricevo e che mi fanno riflettere.

Ti senti un po’ confuso/a?

In effetti c’è di che fare confusione.

Infatti, quando ricevo richieste di questo genere, di solito il mio obiettivo è fare chiarezza, asciugare, tornare al nocciolo della questione.

Togliere il superfluo. Andare alla radice.

E dò una risposta che viene recepita come “forte” e spesso lascia spiazzato/a chi la riceve.

Di solito scrivo: “Mi hai raccontato tutto di lei (o di lui). Ma tu non sei lei (o lui). Quindi, spiegami: tu che cosa provi, davvero? Che cosa vuoi davvero? Che cosa desideri realizzare per te?

So che questa è una domanda la cui risposta può dare inizio a una “rivoluzione” personale e a un profondo cambiamento, per chi è davvero disposto/a a mettersi in gioco per migliorare la propria vita e attrarre la persona e la relazione giusta.

Non a tutti piace sentirsela fare, per molte ragioni.

Non tutti decidono di ascoltarla e di rispondere.

Tu che ne pensi di quel che ti ho raccontato?

Cordialmente

Ilaria

P.S. Non è finita qui: continuerò il discorso iniziato in questo articolo la settimana prossima. Tu lasciami il tuo commento con la tua opinione…

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156 Commenti

  1. Avatar di Vanesia

    Vanesia 14 anni fa (14 Dicembre 2010 20:15)

    @Ilaria, se fossimo stati su facebook, avrei cliccato su "mi piace" al tuo commento...sono assolutamente d'accordo. @Bice @FrancescaChiara: voglio farvi i complimenti per il modo con cui interagite in questo blog e voglio dirvi che vi stimo tantissimo e sono molto vicina alle vostre linee di pensiero....ogni volta che lasciate un commento rimango estasiata anche perchè sapete dare il giusto consiglio e sollevare essenziali osservazioni :-))))
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  2. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (14 Dicembre 2010 20:56)

    @Riccardo: ammesso che le statistiche dicano il vero, sono più i mariti delle mogli. "Più" non "solo". Sarà vero? Storicamente credo di sì, perché le donne avevano meno occasioni e più remore (ma poi ci sono i tradimenti sognati e anche tanti altri modi di tradire diversi da quello che usualmente si intende). Siccome sono una donna, tendo a parlare dal mio punto di vista... e sono stata più spesso "l'altra" - anche se perlopiù solo in una prima fase - che qualunque altra cosa. E non felicemente. Come io e Ilaria ci siamo dette una delle prime volte qui sopra, saboto io stessa e per prima la possibilità di un amore pieno. Le spiegazioni che mi sono data e che mi hanno dato sono probabilmente tante quante le scuole di pensiero esistenti: si va dall'astrologia ad un triangolo infantile irrisolto, dai traumi del primo amore ad una insicurezza di base, dall'insofferenza verso i legami "normali" ad una sorta di "eresia" che mi accompagnerebbe. Ma al di là delle cause, direi che ciò che conta è la consapevolezza: della storia che tendo - dolorosamente e seppure con leggere varianti - a ripetere. O scelgo uomini impegnati o scelgo uomini che mi tradiscono. Oppure mi scelgo uomini cui non mi lego mai troppo io. Ma in un qualche modo tengo sempre una distanza. Non so amare? Sono bloccata? Almeno però, se non molto tempo fa, non ho mai fatto finta di stare bene in queste situazioni. E se ho avuto tante esperienze è proprio perché ho cercato di cambiare. Ricascandoci, oh sì. Perché non è cambiando partner, ovvero cambiando da uno all'altro o cercando di cambiare lui, che io risolverò questa mia contraddizion. O, forse più esattamente, paura. E' me stessa che devo migliorare, è in me la soluzione. Questo anche per chiarirti quanto si diceva nel post precedente sulla mia singletudine. Stare sola è per me un'esigenza, ora. Non voglio farmi del male né voglio fare del male a nessuno. Le idee che esprimo sul tradimento, la separazione, l'amore sono frutto di tante diverse esperienze, di letture e confronto con tante tante persone di tutte le età e di ambo i sessi... cosa a cui mi porta il mio lavoro oltre alla mia natura socievole. So benissimo di predicare bene e razzolare male alle volte. Ma parlo anche a me stessa, spesso. Certo ognuno ha diritto alle sue idee, come ci ricorda Ilaria, eppure quando sento di avere a che fare con posizioni rigide mi viene spontaneo incoraggiare altre visioni. Sarà - per tirarla nuovamente in ballo - che anche la mia amica parlava come Amina, finché non si è separata, di sua volontà. Sarà che l'esperienza concreta mi dice dell'utopia di certi ideali. Ideali che ho visto scontrarsi spessissimo con la realtà. E quando non è successo ho visto però le persone morire dentro, ammalarsi di depressione. Piuttosto meglio la forza di non restare ingabbiati e, appunto, di cercare alternative. Come indubbiamente cerco anche io, io che voglio trovare il modo di conciliare le mie contraddizion (o risolvere le mie paure?)i: l'anelito alla libertà con un amore stabile e vero, completo. Facendolo sul serio e non raccontandomi solamente che l'ho fatto, costretta poi invece a nascondermi il mio stesso dolore.
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  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (14 Dicembre 2010 20:59)

    @Vanesia: grazie, mi auguro che io e FC cominceremo un giorno anche a "razzolare" meglio. In ogni caso trovo FC molto più matura ed equilibrata di me. Esprimo comunque la mia opinione, sostenendo sempre che il confronto è utile a tutti. E per me è utile leggere le opinioni di tutti.
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  4. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (14 Dicembre 2010 21:17)

    Giusto per dovere di cronaca, non ho mai vissuto con un uomo che mi abbia maltrattato nè (che io sappia) tradito. E' per questo motivo che non ho una cattiva opinione degli uomini. Sarà stata fortuna? Da parte mia ho aiutato la fortuna, riflettendo molto all'inizio se era quello che volevo davvero.
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  5. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (14 Dicembre 2010 22:03)

    RICCARDO caro... la maggior parte,sì. purtroppo. anche se oggi è tutto molto relativo... diciamo che gli uomini son più "deboli"...la mancanza dei valori,fa il resto e rende uomini e donne UGUALI pure in questo.
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  6. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (14 Dicembre 2010 22:34)

    Riguardo agli accordi presi quando la storia inizia, e anche durante, quando decido di convivere contribuisco ad acquistare una casa, magari a ristrutturarla,e ad arredarla; riguardo al mio lavoro, valuto se accettare un avanzamento che comporti un trasferimento o rinunciarci, o accettarlo per il tempo minimo dovuto prima di poter chiedere un riavvicinamento; valuto quanto del mio tempo libero investire nel mio lavoro o trascorrere in famiglia o con gli amici; riguardo ai figli, è una decisione condivisa averne o meno, quanti, quando, in seguito contribuisco alla loro crescita; riguardo alla famiglia di lui, è decisione comune la gestione di eventuali problemi, genitori anziani, malattie o varie. Se un bel giorno uno dei due si accorge che il cosiddetto amore che nutriva per il partner è evaporato, che la condizione di vita corrente gli è venuta a noia, che è di un altro avviso e desidera rinnovare il suo entusiasmo al fianco di un nuovo partner, tutti gli anni, energie, speranze, tempo e denaro investiti in questo progetto, che sicuramente sarebbero stati spesi altrimenti determinando un corso della vita diverso, risultano gettati al vento: è di questo che sarebbe opportuno tenere conto nei momenti difficili o di stanchezza, che di certo non risparmiano nessuna coppia. Una famiglia è anche un'azienda, che può essere gestita con un bilancio attivo, passivo, con un pareggio, o portata al fallimento. Qualunque sia la causa, "crisi" in cinese vuol dire opportunità: le crisi le prendo come sfide per evolvere, accanto all'uomo che amo, però.
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  7. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (14 Dicembre 2010 23:35)

    Quando andavo a scuola ho giocato a rugby (serie regionale). Il bello del rugby? Il rispetto. Durante la partita, botte da orbi, poi tutti fuori a mangiare insieme, vincenti e perdenti, perchè quello che contava era essersi divertiti, sfidati, ma poi vi era questo sport ad accomunarci. Il militare l'ho fatto nei paracadutisti. Il bello dei parà? Lo spirito di corpo. Nei parà ognuno doveva potersi fidare ciecamente dei suoi commilitoni. Ciò significava che nessuno avrebbe mai lasciato un parà nei guai e tutti eravamo pronti ad aiutare chiunque. Poi leggo un pò di commenti e mi chiedo: ma è possibile che in certe situazioni di vita, il considerarsi facente parte di un gruppo è normale. il partecipare, l'impegnarsi, il mettersi a disposizione ed anche il rischiare sè stessi, tutto ciò è normale, mentre qui pare che lo sforzo principale di ogni essere umano sia finalizzato al mandare tutto a rotoli? Se ci si tiene a qualcosa che si sta costruendo (o si è costruito) con qualcuno, quale è l'ostacolo che rende faticoso fare dei piccoli sforzi per portare avanti ciò che si voleva realizzare? O forse, ciò che si era costruito era basato su semplici fesserie, apparenze, insomma, tutto fuorchè qualcosa di sentito profondamente?
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  8. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (15 Dicembre 2010 2:30)

    Ricordo che i miei genitori avevano due caratteri molto diversi, mentre giocavo sentivo mia madre lamentarsi a bassa voce con le zie che non uscivano quanto lei avrebbe voluto, le sarebbe piaciuto girare, trascorrere le vacanze facendo dei lunghi viaggi. Quando le zie erano uscite provavo a indagare, e le chiedevo se era felice insieme a mio padre: mi ha sempre risposto una sola cosa, che gli voleva bene. Sono cresciuta con l'idea che un uomo può essere austero, pantofolaio, e una donna vivace, brillante, ma non è grave perchè si vogliono bene e i figli crescono accanto a loro. Certo c'erano altri uomini che si facevano avanti, ma per me sarebbe stato un dolore immenso vedere mia madre voltare pagina e sceglierne uno per fare una vita più varia, più stimolante; forse non sarebbe stata del tutto felice nemmeno lei.
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  9. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (15 Dicembre 2010 4:18)

    @Amina: il tuo punto di vista è chiarissimo. Ma non lo condivido. E non sto a ripetere perché. Anche perché su certe frasi, come che la famiglia è un'azienda, mi... ok, sto buona. L'esempio che fai riguardo tua madre e i tuoi genitori chiarisce molto di come sei cresciuta e della persona che sei oggi. Direi che si poteva immaginare. Alternativa creativa: regalarsi una vita più stimolante senza richiederla o aspettarsela da un uomo, senza alcun bisogno di tradire. Quindi essere felice e voler bene all'uomo che si è scelto.
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  10. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (15 Dicembre 2010 12:32)

    @ Bice: penso che tu sia una delle donne piu' "vere" che io abbia "conosciuto". Nel senso che sei li'...nero su bianco: senza idealizzazioni, senza maschere, con tutto il coraggio di puntare il dito contro te stessa, di evidenziare i punti oscuri, le contraddizioni, Ma anche gridare ai 4 venti che nonostante questo tu vai avanti, cerchi e non ti scoraggi perche' sei determinata a scoprire chi sei e come funzioni. Io piu' matura? Cara....tra noi vedo una fondamentale differenza (a parte i 9 anni): io ho avuto 1 volta nella vita l'amore, tu ancora no. La mia visione adesso e' piu' chiara (non piu' ampia, bada bene) e alcune delle contraddizioni in cui tu sguazzi io le ho dissipate. Certe consapevolezze, adesso, mi rendono la vita piu' facile, ma....non pensare che mi proteggano dall'essere ferita. Dagli altri, dai loro eventuali rifiuti. Poi...so anche che c'e' molto di mio nel come gestirmi le situazioni in cui mi caccio e questo e' un lavoro su me stessa che non finira' mai! perche' una volta cominciato...il bello e' che non ti fermi piu'.
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  11. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (15 Dicembre 2010 12:43)

    @ Amina: i cinesi sono qualche passo avanti a noi! questo l'ho sempre saputo (sara' che ho un collega-amico cinese con cui pranzo da 5 anni ed ogni volta e' una sorpresa scoprire schegge di saggezze in piu'!). Una crisi, vista dal lato positivo, e' effettivamente un'opportunita' per una coppia; e' un punto di svolta che puo' trasformarsi in un punto di rottura o in un giro di boa. Il tuo modo di concepire un rapporto di coppia e' molto simile al mio, ma capisci anche tu che si basa su un'unica sola, grande "cosa": la reciprocita' - senza quella, crolla tutto. Si basa, quindi, su di un "noi" costante, continuo, perpetuo. Questa, pero', non e' una cosa facile da dare per scontata: anzi! proprio no ci si puo' permettere di darla per scontata. Farlo, per come la vedo io, sarebbe nascondersi dietro un dito. Perche' anche se tu riesci ad arrivare a conoscere te stesso fino alla radice (!), l'esperienza mi dice che non potrai mai arrivare a conoscere l'altra persona cosi' in profondita'. Se non fosse altro per il vecchio principio di indeterminazione di Heisenberg. Quindi? Quindi vivi l'amore con quella persona con tutta te stessa, dando tutta te stessa, per te stessa. Rimanendo sempre te stessa.
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  12. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (15 Dicembre 2010 12:54)

    appunto,RICCARDO... bravo! :(
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  13. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (15 Dicembre 2010 13:14)

    @ Ilaria: sono convinta anche io che le percezioni degli altri, le loro emozioni, esperienze etc. siano diverse dalla nostre. E' un dato di fatto, direi. E se parliamo dei nostri genitori, fratelli, sorelle...insomma di tutte quelle persone che non scegliamo, e' un conto. E si puo' anche essere agli antipodi (opposti, per definizione). Pero'....quando si parla di amicizie, addirittura di partner, dissento. Queste persone ce le scegliamo, con queste persone abbiamo delle affinita' sulle quali costruiamo qualcosa. Su quali basi? spesso su convinzioni simili, su un modo simile di emozionarsi, sul fatto di avere dei desideri in comune. Rimaniamo distinti da loro ma, come dice Amina, c'e' similitudine abbastanza da creare una societa' insieme. Per me, in questo contesto, le differenze sono ricchezza, sono "materiale di scambio" prezioso. Gli obbiettivi di felicita' individuali sono INTOCCABILI! i nostri cosi' come quelli degli altri. Ma con gli amici e a maggior ragione con il partner c'e' collaborazione in questo: ci si stimola reciprocamente ad essere se' stessi, a realizzare le proprie aspirazioni. E poi... si festaggia insieme! Nessuno, quindi, finisce in carcere. Si sta insieme per teneresi l'un l'altro fuori dal carcere in cui spesso tendiamo a metterci da soli. Non so se "il tema" era la coppia....puo' essere quindi che sia andata fuori tema! a scuola mi succedeva sempre :-)
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (15 Dicembre 2010 13:38)

      @ FrancescaChiara: se vuoi il tema può anche essere riferito alla coppia. Io stavo rispondendo al tuo commento sul film che hai visto "I giorni dell'abbandono" e al fatto che tu ti chiedessi se sono possibili affermazioni e atteggiamenti come quelle che il marito protagonista fa alla moglie relativamente alla fine del proprio amore per lei. Ribadisco l'importanza di quanto scritto e il suggerimento a mettersi in altre posizioni (o di accettarle senza giudicare quelle altrui). Ciao! :)
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  14. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (15 Dicembre 2010 14:05)

    @ Ilaria: ahhhhhh.......rileggendo il tuo commento sulla scia del mio sul film, ha un senso leggermente diverso. E hai assolutamente ragione: trovare la propria posizione e' fondametale! giudicare quelle altrui e' una (inutile) fatica dolorosissima. Tra l'altro...la fine del film conferma esattamente questo tuo/nostro punto di vista. Grazie! :-) P.S. si capisce molto che a me sono state dette quelle stesse cose??? e ne sono uscita solo quando mi sono messa in un altra posizione = la MIA.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (15 Dicembre 2010 14:17)

      @ FrancescaChiara: sì, accettare le posizioni (sensazioni, emozioni, comportamenti, etc. etc.) degli altri con naturalezza, a partire da quelle "lontane" da noi affettivamente, apre un mondo di possibilità, allarga la nostra creatività. E poi piano piano ci porta ad accettare le posizioni di chi ci è molto vicino, a essere più forti e concretamente capaci di amare, in senso proprio, noi stessi e gli altri. E, secondo me, questa è davvero la cosa per la quale vale la pena vivere.
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  15. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (15 Dicembre 2010 14:37)

    Mi fa piacere che Francesca Chiara riesce ad affacciarsi dal mio punto di vista: più conosco me stessa, meglio riesco a comprendere le persone che ho accanto. Una chiave che ho trovato io è l'attenzione: nulla è scontato che accada, non accumuliamo dei meriti, tutto fluisce continuamente, bisogna cogliere l'inizio dei cambiamenti per viverli continuando nella direzione voluta. Un'altra chiave è la pazienza: ho visto che molte difficoltà che possono logorare un rapporto non hanno una risoluzione immediata, ma una soluzione c'è e dandosi un tempo sufficiente per riflettere, si può trovare e mettere in pratica. Personalmente, posso continuare a coltivare me stessa e i miei spazi individuali con un uomo accanto: non amo vivere da single. Ognuno di noi è inevitabilmente il prodotto dei propri schemi mentali ed emotivi, temperamento, carattere.
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  16. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (15 Dicembre 2010 14:42)

    Ho iniziato a leggere questo blog perchè mi sta aiutando a fare chiarezza su tanti aspetti. Per molti anni ho avuto il dubbio di avere scelto la persona giusta.
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  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (15 Dicembre 2010 14:48)

    @ Ilaria: e' la naturalezza che e' difficile da trovare (per me lo e' stato). A volte sembra inevitabile "distruggere" prima di riuscirci. E quella fase distruttiva (in cui distruggi nel tuo cuore l'altra persona e te stesso) fa un male inenarrabile. Poi, pero', arriva la "spinta" per trovare la tua posizione da cui, meravigliosamente, riesci a vedere e rispettare comunque quella dell'altro, cosi' diversa e lontana dalla tua. E ti si spalanca una porta sul mondo! Grazie dello scambio :-)
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  18. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (16 Dicembre 2010 0:09)

    Ecco, a proposito. In questi giorni mi accorgo via via che tendo a mettere in atto i soliti meccanismi. Almeno questa conoscenza che mi è capitata mi dà modo di vedere come mi muovo sul "campo". Sempre le solite tendenze: 1-nascondere i miei sentimenti 2-manipolare l'altro 3-idealizzare l'altro 4-inseguire uomini impossibili Ho noia di me stessa. Però almeno stavolta mi rendo conto delle cose mentre succedono. E faccio in tempo a fermarmi. O, se proseguo, lo faccio consapevolmente. Per ora mi sono fermata e: 1-invece di parlargli di lui (per manipolarlo) ho parlato di come sono fatta io e di quello che voglio io 2-ho cercato di restare obiettiva e coi piedi per terra 3-gli ho detto che non mi accontento di una relazione insoddisfacente Sono curiosa di vedere come va a finire...
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  19. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (16 Dicembre 2010 1:55)

    BICE:c'è qualcuno che ti interessa? :))
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  20. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (16 Dicembre 2010 2:45)

    Dedico a tutti voi ricercatori questi versi del grande Bardo: "Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio; se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." (William Shakespeare)
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