Amare in modo autentico è una sensazione bellissima. Essere amati, poi, è una sensazione davvero meravigliosa.
Perché il fatto di amare e di essere amato/a, in realtà comprende in sé una serie di significati profondi e di emozioni intensi che sono diversi fra loro, ma tutti ugualmente appaganti e gratificanti.
Quando si prova amore e soprattutto quando ci si sente amati si è convinti e certi che l’altro (o l’altra) pensi una serie di cose positive su di noi.
Pensaci bene: quando vivi una bella storia d’amore o immagini di attrarre la persona e la relazione giuste per te nella tua vita, in realtà stai considerando di vivere proprio quelle sensazioni che provi quando ti senti amato/a per davvero.
Immagini di essere legato o legata a una persona che, in fondo al proprio cuore, di te pensa sinceramente cose del tipo: “sei bellissimo/a; sei attraente; mi piaci; mi sei simpatico/a; sto bene con te, non ti lascerei (non ti lascerò mai), sei sexy, per me non c’è nessuno al di fuori di te; mi piaci anche quando sei struccata, spettinata/o, sudatticcio/a, mi piaci anche quando sei arrabbiato/a e fai l’antipatico/a.”
E’ così, vero?
E’ bellissima questa sensazione. Sono emozioni uniche e irripetibili che solo l’amare e l’essere amati possono regalare.
E sai perché?
Perché quello che ti piace più di tutto di queste sensazioni è che ti fanno sentire accettato/a nel profondo.
Per come tu sei davvero, senza recite e senza finzioni.
Magnifico!
Nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” parlo di come, per vivere un amore autentico, sia importante superare recite e finzioni (e questo è anche uno degli scopi principali di questo blog).
Oggi voglio andare oltre e allargare l’argomento.
E per farlo voglio occuparmi di te.
Ascoltami un momento.
Questa settimana appena trascorsa è stata davvero molto intensa per me: ho visto molti clienti personali di coaching (e anche sentito, perché io faccio molte sessioni di coaching anche attraverso Skype, soprattutto con le persone che non sono di Milano) con i quali ho lavorato con impegno. Cioè: abbiamo lavorato con impegno, io e loro.
Un percorso di coaching è un percorso entusiasmante perché il coach e il cliente procedono incessantemente alla scoperta di nuove soluzioni e di nuove strategie utili, sempre inedite e straordinarie. E procedono sempre insieme. Perché se uno dei due non fa la propria parte nel percorso, i traguardi stabiliti faticano a essere raggiunti. Se entrambi fanno la loro parte, beh, si ottiene davvero quello che si vuole.
Come al solito in questa settimana ho studiato nuove tecniche e ho fatto anche qualche appuntamento importante per lo sviluppo di nuovi progetti che riguardano questo blog (dei quali a breve conto di informarti).
Insomma, un gran bel da fare, che mi ha divertito e mi ha messo davanti a sfide piuttosto interessanti sulle quali anch’io devo mettere la giusta attenzione perché vada tutto per il meglio.
E questo mi piace.
Quel che mi piace più di tutto, mi appassiona e richiede sempre il massimo della mia energia, è il lavoro personale con i clienti. E’ anche la mia fonte principale di riflessione e di idee, insieme a tutto quello che succede su questo blog, soprattutto per quello che i lettori dicono nei loro commenti.
Ebbene, questa settimana pare che i miei clienti si siano messi d’accordo tra di loro (senza saperlo, ovvio, il che dà da pensare J ) per sottopormi un tema che io ritengo centrale nella crescita personale e soprattutto nel percorso individuale che è utile fare per attrarre la persona giusta.
E’ meglio che ti racconti che cosa è successo con alcuni di loro, anche se non entrerò nello specifico e userò nomi di fantasia.
Emanuela viene da me; già ci conosciamo e il discorso tra noi è avviato. Emanuela è stanca, sotto stress e io percepisco che questa cosa, a lei che ci tiene moltissimo a fare sempre tutto per bene e con grande coscienza, dà parecchio fastidio.
Io so – e lei me lo conferma – che sta lavorando moltissimo: ha in corso una serie di progetti importanti e le hanno fatto una proposta davvero molto interessante (se ci riuscisse – e ha grosse probabilità di riuscirci – otterrebbe qualcosa che desidera davvero e da molto tempo).
Emanuela è in un momento non solo di iperlavoro, di grande impegno intellettuale ed emotivo, ma anche nel quale ha bisogno di capire davvero che vuole fare della sua vita.
Non solo: ha appena iniziato una relazione con un ragazzo che abita lontano e questo fatto – cioè avere gli spazi e i tempi giutsi da dedicare a questa persona – sommato ai precedenti, la fa sentire in ansia.
E la mia impressione è che lei di questo non si capacita, cioè non si vuole rassegnare a manifestare – fosse solo anche a se stessa – delle “debolezze”.
Poi c’è Cinzia, con la quale facciamo la nostra sessione su Skype, ed è la prima volta. Cinzia mi parla di alcune sue questioni professionali e dice che le interessa cambiare lavoro. Cinzia è davvero una ragazza piena di risorse, da tutti i punti di vista. Mi sento molto coinvolta da lei, che continua a parlarmi di lavoro.
Ma io ho avuto determinate sensazioni e durante la sessione con le mie domande sono andata un po’ più nel profondo.
Alla fine Cinzia mi racconta un paio di episodi importanti della propria vita sentimentale che sono accaduti in un periodo piuttosto recente. Si tratta senza dubbio di episodi dolorosi. Ma, chissà perché, Cinzia parla molto del suo lavoro.
Poi c’è la storia di Fabrizio, che è stato lasciato dalla moglie circa sei mesi fa. Anche con Fabrizio si tratta del nostro primo incontro e, subito, all’inizio della sessione, Fabrizio si mette a piangere. Io mi accorgo che Fabrizio si sforza di trattenere il pianto e si arrabbia per il fatto che sta piangendo. Non solo: continua a criticare se stesso e a usare un linguaggio molto negativo riguardo quello che fa o che potrà fare nel proprio futuro.
Allora, a questo punto, che cosa hanno in comune Emanuela, Cinzia e Fabrizio?
Io credo che abbiano in comune il fatto di non accettare se stessi.
Di non amare se stessi.
Insomma: compiono l’errore più grave che potrebbero commettere, quello che davvero può pregiudicare la loro serenità.
Sì, perché,sai, te lo dico chiaro e tondo: noi siamo esseri umani; tu sei un essere umano.
E quando gli esseri umani sono sottoposti a stress, a fatica, o si trovano di fronte a difficoltà e sfide impegniative o hanno vissuto episodi dolorosi, ebbene, è giusto ed è sano che riconoscano il fatto di trovarsi di fronte a momenti critici che li fanno sentire sotto pressuione o che li fanno soffrire.
Ed è giusto e sano che rinoscano la loro fatica e la loro sofferenza e che la comprendano.
Quindi, se per caso tu ti senti stanco/a, affaticato/a, addolorato/a per i tuoi personali motivi (magari non sei ancora riuscito/a ad attrarre la persona giusta per te, o stai vivendo una relazione per nulla soddisfacente, o la tua storia è finita, o magari desideri cambiare vita, andando a vivere per conto tuo, o, ancora, forse, vuoi cambiare lavoro o il lavoro lo hai cambiato e vuoi dare il meglio oppure hai urgenza di risolvere alcune questioni economiche che ti premono), il primo passo da compiere, il più importante è accettare tutto quello che provi e che succede dentro di te.
Accettare te stesso/a e le tue reazioni di fatica, stress, dolore e tristezza.
Accettare il fatto che ci vuole il tempo giusto per superare fatica, stress, dolore e tristezza.
Accettare, soprattutto il fatto che tutto questo è naturale e fa parte di te della tua natura umana.
Perché se tu accetti per primo o per prima chi sei e come sei, con tutta la tua natura umana, compresi imomenti di crisi e di dolore, avrai meno bisogno di sentirti accettato/a dagli altri.
Se tu accetti te stesso/a ti succede anche di accettare gli altri naturalmente e – quasi magicamente – senti che gli altri ti accettano nel profondo.
E puoi provare autentici sentimenti di amore ogni volta che vuoi.
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Lasciami i tuoi i commenti, le tue opinioni e, come sempre, sentiti libero o libera di farmi tutte domande che vuoi.
Cordialmente
Ilaria
maria 13 anni fa (27 Ottobre 2011 16:29)
Riccardo Levi 13 anni fa (27 Ottobre 2011 17:17)
ELEONORA 13 anni fa (27 Ottobre 2011 19:52)
Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2011 21:18)
Aliyah 13 anni fa (27 Ottobre 2011 22:22)
Aliyah 13 anni fa (27 Ottobre 2011 22:25)
Bice, una precisazione... i pollici verso non te li ho dati io :) Io metto solo pollici su!maria 13 anni fa (27 Ottobre 2011 22:38)
Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2011 22:55)
maria 13 anni fa (27 Ottobre 2011 22:59)
Riccardo Levi 13 anni fa (28 Ottobre 2011 10:07)
ELEONORA 13 anni fa (28 Ottobre 2011 13:28)
ELEONORA 13 anni fa (28 Ottobre 2011 13:38)
ELEONORA 13 anni fa (28 Ottobre 2011 13:49)
Riccardo Levi 13 anni fa (28 Ottobre 2011 14:24)
maria 13 anni fa (28 Ottobre 2011 15:47)
Riccardo Levi 13 anni fa (28 Ottobre 2011 16:08)
ELEONORA 13 anni fa (28 Ottobre 2011 20:22)
ELEONORA 13 anni fa (28 Ottobre 2011 20:58)
ALTERNATIVA????IO,NON N TROVO. chi ragiona come me vive a PAVIA,TORINO,MILANO...lontanino frequentarsi,che ne pensi?!?Aliyah 13 anni fa (28 Ottobre 2011 21:18)
Bice 13 anni fa (29 Ottobre 2011 13:04)