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Questo è l’errore più grave che puoi commettere (sempre se ti interessa essere amato/a)!

Amare in modo autentico è una sensazione bellissima. Essere amati, poi, è una sensazione davvero meravigliosa.

Perché il fatto di amare e di essere amato/a,  in realtà comprende in sé una serie di significati profondi e di emozioni intensi che sono diversi fra loro, ma tutti ugualmente appaganti e gratificanti.

Quando si prova amore e soprattutto quando ci si sente amati si è convinti e certi che l’altro (o l’altra) pensi una serie di cose positive su di noi.

Pensaci bene: quando vivi una bella storia d’amore o immagini di attrarre la persona e la relazione giuste per te nella tua vita, in realtà stai considerando di vivere proprio quelle sensazioni che provi quando ti senti amato/a per davvero.

Immagini di essere legato o legata a una persona che, in fondo al proprio cuore, di te pensa sinceramente cose del tipo: “sei bellissimo/a; sei attraente; mi piaci; mi sei simpatico/a; sto bene con te, non ti lascerei (non ti lascerò mai), sei sexy, per me non c’è nessuno al di fuori di te; mi piaci anche quando sei struccata, spettinata/o, sudatticcio/a, mi piaci anche quando sei arrabbiato/a e fai l’antipatico/a.”

E’ così, vero?

E’ bellissima questa sensazione. Sono emozioni uniche e irripetibili che solo l’amare e l’essere amati possono regalare.

E sai perché?

Perché  quello che ti piace più di tutto di queste sensazioni è che ti fanno sentire accettato/a nel profondo.

Per come tu sei davvero,  senza recite e senza finzioni.

Magnifico!

Nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” parlo di come, per vivere un amore autentico, sia importante superare recite e finzioni (e questo è anche uno degli scopi principali di questo blog).

Oggi voglio andare oltre e allargare l’argomento.

E per farlo voglio occuparmi di te.

Ascoltami un momento.

Questa settimana appena trascorsa è stata davvero molto intensa per me: ho visto molti clienti personali di coaching  (e anche sentito, perché io faccio molte sessioni di coaching anche attraverso Skype, soprattutto con le persone che non sono di Milano) con i quali  ho lavorato con impegno. Cioè: abbiamo lavorato con impegno, io e loro.

Un percorso di coaching è un percorso entusiasmante perché il coach e il cliente procedono incessantemente alla scoperta di nuove soluzioni e di nuove strategie utili, sempre inedite e straordinarie. E procedono sempre insieme. Perché se uno dei due non fa la propria parte nel percorso, i traguardi stabiliti faticano a essere raggiunti. Se entrambi fanno la loro parte, beh, si ottiene davvero quello che si vuole.

Come al solito in questa settimana ho studiato nuove tecniche e ho fatto anche qualche appuntamento importante per lo sviluppo di nuovi progetti che riguardano questo blog (dei quali a breve conto di informarti).

Insomma, un gran bel da fare, che mi ha divertito e mi ha messo davanti a sfide piuttosto interessanti sulle quali anch’io devo mettere la giusta attenzione perché vada tutto per il meglio.

E questo mi piace.

Quel che mi piace più di tutto, mi appassiona e richiede sempre il massimo della mia energia, è il lavoro personale con i clienti. E’ anche la mia fonte principale di riflessione e di idee, insieme a tutto quello che succede su questo blog, soprattutto per quello che i lettori dicono nei loro commenti.

Ebbene, questa settimana pare che i miei clienti si siano messi d’accordo tra di loro (senza saperlo, ovvio, il che dà da pensare J ) per sottopormi un tema che io ritengo centrale nella crescita personale e soprattutto nel percorso individuale che è utile fare per attrarre la persona giusta.

E’ meglio che ti racconti che cosa è successo con alcuni di loro, anche se non entrerò nello specifico e userò nomi di fantasia.

Emanuela viene da me; già ci conosciamo e il discorso tra noi è avviato. Emanuela è stanca, sotto stress e io percepisco che questa cosa, a lei che ci tiene moltissimo a fare sempre tutto per bene e con grande coscienza, dà parecchio fastidio.

Io so – e lei me lo conferma – che sta lavorando moltissimo: ha in corso una serie di progetti importanti e le hanno fatto una proposta davvero molto interessante (se ci riuscisse – e ha grosse probabilità di riuscirci – otterrebbe qualcosa che desidera davvero e da molto tempo).

Emanuela è in un momento non solo di iperlavoro, di grande impegno intellettuale ed emotivo, ma anche nel quale ha bisogno di capire davvero che vuole fare della sua vita.

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Non solo: ha appena iniziato una relazione con un ragazzo che abita lontano e questo fatto – cioè avere gli spazi e i tempi giutsi da dedicare a questa persona – sommato ai precedenti, la fa sentire in ansia.

E la mia impressione è che lei di questo non si capacita, cioè non si vuole rassegnare a manifestare – fosse solo anche a se stessa – delle “debolezze”.

Poi c’è Cinzia, con la quale facciamo la nostra sessione su Skype, ed è la prima volta. Cinzia mi parla di alcune sue questioni professionali e dice che le interessa cambiare lavoro. Cinzia è davvero una ragazza piena di risorse, da tutti i punti di vista. Mi sento molto coinvolta da lei, che continua a parlarmi di lavoro.

Ma io ho avuto determinate sensazioni e durante la sessione con le  mie domande sono andata un po’ più nel profondo.

Alla fine Cinzia mi racconta un paio di episodi importanti della propria vita sentimentale che sono accaduti in un periodo piuttosto recente. Si tratta senza dubbio di episodi dolorosi. Ma, chissà perché, Cinzia parla molto del suo lavoro.

Poi c’è la storia di Fabrizio, che è stato lasciato dalla moglie circa sei mesi fa. Anche con Fabrizio si tratta del nostro primo incontro e, subito, all’inizio della sessione, Fabrizio si mette a piangere. Io mi accorgo che Fabrizio si sforza di trattenere il pianto e si arrabbia per il fatto che sta piangendo. Non solo: continua a criticare se stesso e a usare un linguaggio molto negativo riguardo quello che fa o che potrà fare nel proprio futuro.

Allora, a questo punto, che cosa hanno in comune Emanuela, Cinzia e Fabrizio?

Io credo che abbiano in comune il fatto di non accettare se stessi.

Di non amare se stessi.

Insomma: compiono l’errore più grave che potrebbero commettere, quello che davvero può pregiudicare la loro serenità.

Sì, perché,sai, te lo dico chiaro e tondo: noi siamo esseri umani; tu sei un essere umano.

E quando gli esseri umani sono sottoposti a stress, a fatica, o si trovano di fronte a difficoltà e sfide impegniative o hanno vissuto episodi dolorosi, ebbene, è giusto ed è sano che riconoscano il fatto di trovarsi di fronte a momenti critici che li fanno sentire sotto pressuione o che li fanno soffrire.

Ed è giusto e sano che rinoscano la loro fatica e la loro sofferenza e che la comprendano.

Quindi, se per caso tu ti senti stanco/a, affaticato/a, addolorato/a per i tuoi personali motivi (magari non sei ancora riuscito/a ad attrarre la persona giusta per te, o stai vivendo una relazione per nulla soddisfacente, o la tua storia è finita, o magari desideri cambiare vita, andando a vivere per conto tuo, o, ancora, forse, vuoi cambiare lavoro o il lavoro lo hai cambiato e vuoi dare il meglio oppure hai urgenza di risolvere alcune questioni economiche che ti premono), il primo passo da compiere, il più importante è accettare tutto quello che provi e che succede dentro di te.

Accettare te stesso/a e le tue reazioni di fatica, stress, dolore e tristezza.

Accettare il fatto che ci vuole il tempo giusto per superare fatica, stress, dolore e tristezza.

Accettare, soprattutto il fatto che tutto questo è naturale e fa parte di te della tua natura umana.

Perché se tu accetti per primo o per prima chi sei e come sei, con tutta la tua natura umana, compresi imomenti di crisi e di dolore, avrai meno bisogno di sentirti accettato/a dagli altri.

Se tu accetti te stesso/a ti succede anche di accettare gli altri naturalmente e – quasi magicamente – senti che gli altri ti accettano nel profondo.

E puoi provare autentici sentimenti di amore ogni volta che vuoi.

Prenditi pure la libertà di condividere questo articolo su Facebook o su altri social (i pulsanti per farlo sono qui sotto).

Lasciami i tuoi i commenti, le tue opinioni e, come sempre, sentiti libero o libera di farmi tutte domande che vuoi.

Cordialmente

Ilaria

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114 Commenti

  1. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (26 Ottobre 2011 16:25)

    @ Rosita B Sappi che esistono gi estroversi e quelli che non lo sono. Ebbene? Con gli estroversi ci si comporta in un certo modo, con gli altri ci si deve comportare in modo opposto. E con me si comportano tutte come se fossi estroverso. Ottengono solo di farmi andare via. Ora non provo nemmeno più, tanto so come finisce ancora prima di iniziare.
    Rispondi a Riccardo Levi Commenta l’articolo

  2. Avatar di Rosita

    Rosita 13 anni fa (26 Ottobre 2011 17:01)

    @Riccardo, scusa se mi permetto, ma è il tuo darti perdente che non va, tu dai tutto per scontato, perchè così è sempre stato e per te andrà sempre così....io nonostante sia stata delusa (e la cosa recente) non penso assolutamente di aver chiuso con l'amore o tutti gli uomini sono bastardi, è capitato di aver trovato la persona sbagliata, ma questo non impedisce di intraprendere il mio cammino alla ricerca della persona giusta....io sono timida e riservata eppure sto interagendo con te, con gli altri, devi avere più fiducia in te, Ilaria che ci dice sempre che ciascuno di noi è unico, ha le capacità e le risorse necessarie a trovare la persona giusta, quindì ?
    Rispondi a Rosita Commenta l’articolo

  3. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (26 Ottobre 2011 18:50)

    Bice, domanda: ma tu che "richieste" porti in una relazione? Il "voglio essere libera, anti-convenzionale, etc..." sono caratteristiche proprie tue, non quelle di una relazione. Tu focalizzi su come una relazione può cambiarti in negativo, ma mai cosa può darti in positivo. Se la relazione ti lascia libera di fare ciò che fai da sola quando vuoi e come vuoi...a che ti serve una relazione? Come costruisci l'alleanza con un altro nel momento in cui vuoi mantenere il tuo modus operandi da single ed allo stesso tempo, come è accaduto con l'ultimo, pensavi che lui non potesse esserci per te?(segue)
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  4. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (26 Ottobre 2011 18:51)

    Io leggo di tante donne (non è riferito a Bice) che iniziano una storia così, tanto per, per vedere "come va", e si adeguano a qualsiasi cosa, per poi recriminare su questo e quell'altro. Ma che richieste portavano all'inizio? Sono state chiare "voglio una relazione appagante", "voglio impegnarmi", "desidero costruire un legame serio e sincero", etc...??? No. Sono contente già di essere "scelte" (il "privilegio" di cui parlavo qualche post fa) e poi mentre l'altro fa e disfa accumulano risentimenti perchè intanto capiscono che non hanno dato nessuna direzione e nessun sapore alla propria presenza nella coppia (o pseudo-coppia). Si tende più a pensare a che tipo di persona dev'essere l'altro piuttosto che pensare al tipo di relazione che si vuole, e così si finisce per essere il pongo nelle mani di un altro.
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  5. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (26 Ottobre 2011 19:29)

    brava,ALIYAH!!!
    Rispondi a ELEONORA Commenta l’articolo

  6. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (26 Ottobre 2011 19:44)

    Aliyah, hai sicuramente ragione: anche io vedo molte comportarsi come dici e non mi piace. Per quello che mi riguarda il come mi comporto io e il mio vissuto: non ho mai avuto una relazione positiva che mi facesse pensare che in coppia si sta meglio che da soli. Me ne sono sempre andata io proprio perché da sola sto meglio. Sono più serena, libera e alla fine mi sento pure meno sola. Non è tutta colpa degli uomini, perché io mi scelgo sempre uomini che non mi possono dare più di tanto e me lo dicono subito o è evidente subito: o perché sono impegnati o perché sono in crisi o perché dicono chiaramente di essere fatti così, di non essere fedeli ad esempio. E se non lo dicono si capisce. Ma di solito, proprio perché io non do una direzione alla relazione e non chiedo, mi dicono come sono fatti. Ci guadagno perché non vengo ingannata, mentre conosco storie di donne che precisando bene a che condizioni avrebbero voluto una relazione si sono ritrovate con uomini che fingevano di essere ciò che loro volevano o di dare loro ciò che volevano, fino al matrimonio. Io non credo che all'inizio di una qualunque relazione si possa chiarire cosa si vuole dalla relazione stessa. Nel senso che se non conosci ancora l'altra persona, come fai a sapere cosa ci può essere? Mi spiego: se conosco un uomo e mi piace, comincio a frequentarlo, ma ancora non so se mi innamorerò di nuovo e poi se questo innamoramento diventerà amore e voglia di una relazione seria. Sono cose che scopro via via. Quel che succede è che magari scopro di volere queste cose con lui e, al tempo stesso, che lui non me le vuole/può dare. Ma ormai sono innamorata e tirarmente fuori è difficile. Allora a volte rimango, sperando che le cose cambino. Credo che questo succeda spesso. Le relazioni con me di solito sono sincere, perché sono una persona aperta... Ma impegnative no. Perché... io non la sopporto la parola "impegno". Non la voglio dire. Per me stare insieme dev'essere naturale, una scelta che si fa ogni giorno e non un impegno. Tutto questo modo di procedere per me non significa che una storia non può essere seria ed esclusiva, significa anzi che è libera di crescere nell'amore. Ma non succede mai. Probabilmente non pongo attenzione, all'inizio, non tanto a ciò che chiedo, ma alla persona che scelgo. Sono sempre persone che non possono dare certe cose. Ma io le scelgo comunque. Perché? Perché mi spaventano meno? Perché voglio e non voglio al tempo stesso? Comunque per me libera e anti-convenzionale sono caratteristiche di una relazione che mi soddisfa. Dove entrambi i termini non stanno per non-esclusiva. L'ultimo per me non c'era. Io invece avevo voglia di stare con lui e a dargli una certa priorità. Il che per me non significa rinunciare alla mia libertà, ma comprenderlo nella mia libertà. Se prima di conoscerlo mi piace passare le serate a leggere, nel momento in cui lo conosco mi piace passare le serate anche con lui. Non tutte, ma anche. Quindi gli do spazio di mia iniziativa. E vorrei che anche lui avesse voglia di vedermi più spesso di una volta al mese. Le volte che ho avuto relazioni serie e impegnative (fino ai 30 anni) sono sempre stata soffocata dalle richieste altrui. Mi hanno sempre chiesto troppo. Erano uomini molto possessivi e insicuri, che non mi lasciavano libera. O che piantavano grane per le loro paranoie. Uomini che mi chiedevano di sopportare la loro eiaculazione precoce, i loro problemi famigliari, le loro paure... uomini da cui raccogliere solo sfoghi su questo o quello, uomini che non avevano mai iniziativa per uscire e fare qualcosa insieme, che andavano continuamente pungolati per alzare il culo dal divano e scollare gli occhi dalla tv. Ecco, io ho avuto questo genere di uomi che dai 20 ai 30 anni mi hanno fatto fare la vita che non fa nemmeno la signora di 70 anni che abita al piano di sotto. Forse sono condizionata dalle mie esperienze negative, ma di sicuro a me gli uomini hanno sempre chiesto troppo in termini di sopportazione dei loro problemi, sia quando erano degli "sfigati" sia quando erano dei dongiovanni incalliti. E la colpa di chi è? Mia che mi scelgo queste larve che non valgono il mio dito mignolo. Ne sono perfettamente consapevole, eppure continuo a fare il medesimo errore. Riderete, ma oggi mi sono fatta una check list e l'ho appesa dentro l'anta della libreria. All'occorrenza l'aprirò e verificherò che il prossimo che conosco non abbia una di quelle maledette caratteristiche che mi fanno così infelice! Spero poi di riuscire a non cominciare nessuna relazione con un uomo simile. E di incontrare invece qualcuno a cui la mia lista dia il semaforo verde. E dopo magari sarà tutto come dice Elena B...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  7. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (26 Ottobre 2011 20:10)

    Bice, siccome "impegno" sa di "costrizione", cosa ne dici della parola "alleanza"? La coppia come due alleati, due persone che si permettono di vivere a vicenda nel miglior modo possibile, e "coppia" come un plus rispetto a "io e te". Cosa ne pensi? Questa modalità ti permette di sentirti al sicuro? Il tuo essere è sicuro elibero di esprimersi come preferisce, in singolo e in due. Non è male, eh?
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  8. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (26 Ottobre 2011 20:10)

    Anche io in coppia mi sono rotta le palle (francesismo) perchè in quel momento le mie richieste erano solo "stare con lui" (state compatendo questa richiesta malsana? ecco, compatitela più forte, non vi sento!!! :D ). Due parrocchetti che fanno pio all'unisono (come scrive la brava Giulia Blasi) era il mio scopo con lui!! Puah, bleah, esci da quel corpooooo :D Tutto sta nelle richieste che portiamo, soprattutto quelle inconsce. E io sono persuasa invece Bice che le richieste ci devono essere da subito, chiarezza nella mente delle persone, non un gioco della casualità "vediamo se questo può piacermi, proviamo...". Ovvio che ci siano persone che carpiscono la fiducia e poi si comportano pessimamente, ma nel momento in cui le richieste sono chiare...beh non brucia più di tanto! Avanti un altro! :)
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  9. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (26 Ottobre 2011 20:21)

    ESATTO!!
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  10. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (26 Ottobre 2011 20:38)

    Alleanza mi piace di più, sì. Ma coppia invece di "io e te", no. Piuttosto mi piace "squadra" perché mi dà l'idea di una collaborazione per un obiettivo comune. E c'è l'idea del gioco. Diciamo Aliyah che se una avesse chiaro di volere solo ed esclusivamente un certo tipo di rapporto, potrebbe ragionare come te. Ma io ho sempre pensato che posso incontrare quello "per la vita" e quello per un altro tipo di relazione, passeggera, leggera... e che entrambe le esperienze mi stanno bene. Cioè non riesco a pensare che magari incontrerò quello giusto tra un anno e nel frattempo non frequento nessun uomo per un'amicizia o sesso... Non lo so, poi ci sto male, è vero, perché mi innamoro, però sono aperta a quello che la vita presenta. Sono così un po' in tutto, direi che è la mia natura. Non sempre poi ci sto male, ci sono state anche le volte che ho vissuto storie non impegnative senza innamorarmi. Ho vissuto solo l'attrazione sessuale, insomma. Ed è durata finché è durata, poi me ne sono andata. Quando conosco un uomo che mi attrae sessualmente me la vivo sempre. Lo trovo molto naturale. Rispondo all'istinto :-)
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  11. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (27 Ottobre 2011 8:57)

    @ Rosita Come ho spiegato, ci sono gli estroversi e quelli che non lo sono e comportarsi allo stesso modo con entrambi porta ad escludere i secondi (ti darei dei link ma so io perchè non lo faccio). E per voi donne gli uomini non possono non essere estroversi. O vuoi dire che non conosco la mia vita (circa 51 anni)?
    Rispondi a Riccardo Levi Commenta l’articolo

  12. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (27 Ottobre 2011 9:51)

    Bice, in tutta sincerità tu dici di farti portare dalla corrente e poi dici che hai pure una check-list per evitare ciò che ti rende infelice. Non hai nessuna idea o desiderio per la tua vita sentimentale. Essere aperti a quello che la vita ci presenta è bello idealmente parlando, ma la vita porta con sè molte cose diverse e l'istinto risponde a connessioni immediate, non necessariamente positive o arricchenti. Tu ed Eleonora siete le due facce della stessa medaglia ;)
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  13. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (27 Ottobre 2011 12:14)

    Bice, pardon... la frase giusta è interrogativa "non hai nessuna idea o desiderio per la tua vita sentimentale?" ;)
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  14. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (27 Ottobre 2011 12:16)

    Riccardo, sembra che tu abbia imparato solo questa parola "estroversi" e ce la ficchi in ogni conversazione. Estroversione è solo un atteggiamento, non fa la persona. Oh.
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  15. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2011 12:19)

    Aliyah: sì, ti ho spiegato come sono fatta e come mi sono sempre comportata, poi i buoni propositi per il futuro, con i quali spero di evitarmi qualche sofferenza. Più che essere io ed Eleonora due facce della stessa medaglia, direi che la medaglia Bice ha due facce. Sono ambivalente, come credo la gran parte di noi. Forse io in maniera più evidente, non lo so. Cuore e ragione, voglia di una relazione e paura di una relazione, intimità e indipendenza, paura ed entusiasmo... sono tutte cose che convivono dentro di me. Non ho mai diviso gli uomini in liberi e impegnati. Li ho sempre divisi in uomini che mi piacciono e uomini che non mi piacciono. O, almeno, l'ho fatto fino ai 30. Poi non so che mi sia successo, ma ora devo ammettere che tutti quelli che mi piacciono sono, stranamente, impegnati. Allora può darsi che ci sia qualcosa dentro di me che mi porta a sceglierli. E può essere la paura di vivere una storia vera. Ma devo anche dire che il tentativo di questa primavera era con un uomo libero. E l'altro con cui sono uscita questa estate era parimenti libero. E non direi che non è andata bene o durata solo perché erano liberi e la storia mi spaventava. Proprio non facevano per me. Non sono poi così sicura, in fondo, che dentro di me ci sia ancora quel blocco che me li fa scegliere impegnati. Forse do troppa importanza a quest'ultima ricaduta... e traccio una linea netta quando invece l'ho spezzata mesi fa. Forse, Aliyah, quel che fatichi a capire di me è il fatto che sono in movimento, che non sono univoca, che rispondo a spinte diverse. Capisco sia disorientante... ma non sono una macchina o un bel progettino su carta... sono una persona. E una persona che per di più mai sopporterebbe di avere un progetto di vita definito che non faccia rima con la parola libertà. Per la mia vita sentimentale desidero l'amore. Sto cercando di capire in quale forma. E anche cosa sia. Rispondere all'istinto significa vivere liberamente ed è una grande conquista. Tutte le esperienze arricchiscono, anche quelle non positive. Probabilmente la lista non servirà a nulla finché dentro di me non sarà maturato qualcosa che mi farà fare d'istinto la scelta giusta, che mi fa stare bene. La lista è la voglia di accelerare questo processo che però, in realtà, credo si possa compiere solo col coraggio di vivere. Io ed Eleonora, mi pare, differiamo in un aspetto fondamentale: io seguo di più l'istinto, cioè lo seguo fino in fondo. Soffro di più, ma che non mi sia servito non posso dirlo. Dunque ben venga, perché serve a capire e capirsi, accettarsi. E sappiamo quanto questo sia alla base di qualunque evoluzione personale. Evoluzione che so dover essere, in un certo senso, naturale. Ma l'uomo, occidentale in particolare, fatica ad accettarlo... ad accettare il male e il bene, il trascorrere del tempo e il lasciar andare...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  16. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (27 Ottobre 2011 12:31)

    @ Aliyah Non fa la persona, ma fa l'intelligenza. Se non sei estro, sei cretino (parlo per esperienza). E ripeto, il carattere non si può cambiare, limare si, cambiare no. Tornando all'argomento dell''articolo,penso che per evitare di ripetere un errore il sistema migliore sia cambiare obiettivo. Non trovi nessuno che vuole la tua compagnia? Fai come me: comprati un cane. :)))))))))))))))))))))))))
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  17. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (27 Ottobre 2011 12:38)

    Bice, io ti leggo senza giudicare. Non giudico la persona, prendo atto del "racconto". E il tuo racconto è molto dispersivo, spesso contraddittorio, permeato dalla bandiera della "libertà" come fosse una via di salvezza a qualcosa che senti ti rincorre per frenarti. Dal tuo racconto a me arriva una libertà "per reazione", giustificata in mille modi poetici se vuoi, ma non "autentica". So che non occorrono ulteriori parole, che ci siamo capite ;)
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  18. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2011 13:51)

    Aliyah: credo che la mia esigenza di libertà venga da quanto mi è mancata da bambina e poi da adolescente. Credo, comunque sia, di essere una persona che più di altre sente il peso di certi conformismi e certi doveri... per cui la libertà a me è mancata più di quello che hanno sentito altri bambini. Sono fatta così, lo accetto e non è uno di quegli aspetti di me che intendo cambiare. Anzi, me ne vanto. Sono così in ogni aspetto della mia vita, non certo solo in quello sentimentale. Che poi delle volte io possa ritrovarmi ingabbiata e frenata da me stessa, sono la prima a dirlo. Che certe relazioni, che sembrano libere, non lo siano, sono altrettanto d'accordo. Un uomo che va con mille donne non è libero... è schiavo della conferma femminile. Una donna che sta con un uomo che va con mille donne non è libera, è schiava della sua paura. Ma non sono liberi nemmeno gli sposati infelici. Io sono una persona che cerca e nella mia ricerca ci stanno contraddizioni e dispersioni. Non le vedo affatto come cose negative, anzi. Sarebbe presuntuoso e limitante andare dritti alla meta. Noi non siamo macchine che davvero sappiamo cosa vogliamo, tanto che spesso - chissà perché - ci troviamo in situazioni impreviste, guidati da ben altri "piloti automatici"... Io non sono per il soffocarli, sono per "guardare" cosa succede. Non so se mi sono spiegata, ma continuo a trovare riduttivo il sapere con precisione cosa si sta cercando. Non lo sai davvero mai... Io non lo so e va bene così... ho delle idee aperte sulla relazione. So - via via - cosa non voglio che sia, non so nella pratica come possa essere ciò che vorrei. Ma lo scoprirò, anche sbagliando. E rivendico, ancora e ancora e ancora, il mio diritto a vivere e pure sbagliare finché non troverò la cosa su misura per me.
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  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2011 14:03)

    Aliyah: io non mi sento giudicata, non è questo il punto in ogni caso. Puoi anche pensare che io stia sbagliando, non importa. Ognuno ha la sua strada e le sue idee ed è giusto che le segua. Io poi so farmi ben carico delle mie scelte e responsabilità... Però è davvero inutile insistere indicandomi una strada che non voglio percorrere. Non dirò mai ad un uomo appena conosciuto cosa penso dell'amore in via definitiva e cosa voglio da lui. MAI. Non chiederò mai ad un uomo appena conosciuto di frequentarci instaurando questo o quel tipo di relazione. Non sopporterei mai che qualcuno lo facesse con me e chi lo ha fatto è sempre durato poco. Potrò parlare di cosa penso sia l'amore per me e di cosa vorrei per me, ma non certo chiederlo a lui prima di sapere chi sia. Sono più d'accordo - molto più d'accordo - con Elena B., che certe cose si fanno insieme. Anzi, le sue parole mi hanno dato molta serenità nel guardare al futuro... e credo che la sua risposta sia per me la più adatta al mio lungo commento. Il mio dubbio infatti era: troverò una persona adatta a me? E non credo che la risposta sia quella di chiedere ad un uomo se vuole essere adatto a me e darmi certe cose, se pensa di esserlo o cose simili. Tutto questo chiarire a sé stessi e agli altri, definire, delimitare, porre condizioni... non è semplicemente "poco poetico"... è rigido, ideale (questo sì), pratico ma non produttivo. E non ha nulla a che fare con l'amore, piuttosto con la voglia di sistemarsi. Cosa che io, comunque, non ho mai avuto in vita mia...
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  20. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (27 Ottobre 2011 16:12)

    io,invece,son propositiva e non so vivere senza progetti,mi sembra inutile...da adolescenti,ci sta,oggi,NO.ognuno POI segue il proprio percorso di vita che non necessariamente significa"sistemarsi"...mi ha telefonato,ora,rimproverandomi che se non mi cerca lui...capirai,5gg. di "silenzio ragionato",il MIO...mhmmmmmmm...che bello sentire la sua voce!!
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