Per andare d’accordo serve proprio essere d’accordo?

Per attrarre la persona e la relazione giusta per te è importante che tu abbia una serie di convinzioni (c’è chi lo definisce “sistema di convinzioni”) produttive riguardo gli altri e il rapporto con gli altri.

Di quanto sia importante avere convinzioni “utili” ho scritto ampiamente anche nella mia guida “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (che ti conviene scaricare subito).

Oggi mi voglio concentrare su un aspetto specifico, che ha a che fare in particolare con la comunicazione e con il modo in cui consideri l’altro o gli altri rispetto a te.

E alle “regole” che, secondo te, una “relazione come si deve” è giusto che rispetti.

Lo spunto mi viene da una lettrice, Annina, che in un commento alla seconda parte del mio audiopost dedicato ai “6 micidiali errori dell’attrazione che uccidono la comunicazione”, mi ha scritto: “Cara Ilaria, interessante anche la seconda parte..ma la mia perplessità è : – fondamentale il rispetto dell’interlocutore e del grande valore della comunicazione come possibilità di poter “entrare” nel mondo irripetibile e sacro dell’altro… ma se questo rispetto, ( soprattutto riferito al terzo errore),  porta a decidere di considerare il proprio punto di vista e quello dell’ altro come entrambi giusti… come si prosegue nello scambio se alla fine ognuno rimane nella propria posizione??

Annina si riferiva in particolare a quello che io definisco il terzo errore micidiale della comunicazione e cioè “supporre che gli altri la pensino come te sempre e comunque”.

In effetti ognuno vive, sente e percepisce la realtà in modo totalmente unico e irripetibile. Ogni persona percepisce il mondo in modo diverso dagli altri.

Questo accade sempre?

Sì, accade sempre.

Ma anche con quelle persone con le quali ti sembra di avere un’intesa perfetta, di capirti a volo e di pensarla esattamente come loro?

Sì, anche con loro.

Ognuno si rappresenta la realtà e la rielabora in maniera unica e quindi differente.

Per questo non vi sono punti di vista “giusti” e punti di vista “sbagliati”. Ogni punto di vista è valido. Anzi, meglio: ogni punto di vista semplicemente è.

Quindi che ci piaccia o no, che ti piaccia o no, ognuno è sempre e rimane sulla propria posizione.

E sai perché? Perché non ha alternative. Perché l’essere umano è così che funziona. Perché la realtà è questa. Punto.

Considera, per esempio, che la modalità principale in base alla quale percepiamo la realtà esterna e la interpretiamo si struttura sul e nel nostro corpo, sui nostri sensi, sulle nostre sensazioni fisiche. Dunque, avendo ciascuno di noi un corpo diverso da quello degli altri, la sua percezione e interpretazione della realtà non può che essere unica e diversa.

Un’altra modalità in base alla quale percepiamo e interpretiamo la realtà si basa sulla nostra storia e sulle nostre esperienze personali: e anche qui è impossibile che due persone possano vivere esperienze  totalmente identiche (anche per le motivazioni di cui al punto precedente).

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

L’infinita e incalcolabile diversità trovo che sia uno degli aspetti più entusiasmanti della vita; e lo dico pur considerando che anch’io – come tutti gli altri –, ci ho sbattuto il naso e ce lo continuo a sbattere.

Dunque, piccolo suggerimento utile a semplificarti la vita, semplificarti le relazioni, vivere serenamente e attrarre un sacco di gente interessante: accetta la realtà per quella che è.

Quindi, nel caso prospettato da Annina, dato per assodato che i punti di vista sono tutti validi, e dato per scontato che inevitabilmente le opinioni sono tutte diverse, lo scambio avviene proprio da posizioni diverse.

In effetti, pensaci bene, che male c’è nel fatto che ciascuno abbia la propria posizione e ci rimanga anche sopra?

Sai che cosa?

Che, nascosto dietro il desiderio di avere a che fare con persone che hanno le tue stesse opinioni, le tue stesse esigenze e le tue stesse posizioni (o i tuoi stessi punti di vista), c’è un gran bisogno di sicurezza e anche una gran paura dell’”ignoto”.

E’ un po’ come se tu volessi avere una garanzia supplementare e preventiva rispetto all’altra persona e alla relazione  (e non mi riferisco solo ai rapporti di coppia).

Il ragionamento che ci sta sotto è: “se la pensiamo uguale, è più probabile che andiamo d’accordo e quindi molto meno probabile che io sia deluso/a, rifiutato/a, tradito/a.”

E questa, di fatto, è l’espressione di una gran paura. Questa paura è la stessa che fa nascere in te la diffidenza e che ti fa mettere una sorta di “clausola” quando ti rapporti con gli altri.

Non ti lasci andare a conoscere chi hai di fronte, ma, prima, vuoi verificare come la pensa, quali sono le sue posizioni e i suoi punti di vista.

Ti rendi conto quanto un atteggiamento del genere può rendere difficile e, soprattutto, poco spontanea e poco naturale la tua comunicazione?

E ti rendi conto di quanti altri danni fa?

Lasciami i tuoi commenti e le tue opinioni.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

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153 Commenti

  1. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (24 Febbraio 2011 18:55)

    @ FrancescaChiara. Fuori constesto? E che c'entra? Se per andare d'accordo non è necessario essere d'accordo, anche il contesto non è necessario che resti nel contesto. Si può benissimo essere d'accordo sul disaccordo contestualizzando quanto non contestualizzato. O no? Avete mica un'aspieirina?.
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  2. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (24 Febbraio 2011 19:29)

    oh,mamma:2,prego!! CHE SOFISTA,RICCARDO:AMMAPPALOOOOOOOO!!!!;) ma come ti vengono???sei tre...anzi4... mendo!! che classe!!!!!! AMINA cara:se lo avessi visto TU,ieri,il capo nr2 come l'ho visto io...e soprattutto il mio cliente(chè,ammazza,ha fatto subito la DIAGNOSI AL CAPO...ops...CASO)avresti capito perfettamente!! vero...potrebbe volerne2...io,comunque,ho già detto di esser"fidanzata". ;)
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  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (24 Febbraio 2011 20:17)

    @ Sara. No, io non lo considero un codardo... e non è perché sono innamorata. Il problema qui non è se lascia la moglie, il fatto che la tradisca... questa è solo una conseguenza di un problema che c'è alla base. Ma che non è la vigliaccheria. Il problema è una scarsa maturazione della capacità di amare: sé stesso e quindi gli altri. Tutto il resto viene di conseguenza. Se lasciasse la moglie per me (cosa cui non anelo), non sarebbe diverso. Se non sa amare in modo generoso, maturo, capace anche di rinunce... non lo sa fare e basta, qualunque sia l'oggetto d'amore in gioco! E quando si va a vedere se una persona è giusta per noi, va verificato anche quello. Non se sia libera o meno, perché ci sono pure uomini impegnati che lasciano per l'amante. E se mi hai letto saprai che mi è capitato più volte, anzi sempre. Poi non ha funzionato ma per altri motivi, per incompatibilità diverse. E certo anche per immaturità mia. Perché sono sempre stata prima di tutto io quella che non era capace di stare in una relazione, che non faceva rinunce, che pensava solo a sé stessa e che, quando non veniva seguita, piantava pure la grana: tu non mi ami! E io? Io non ho mai amato nessuno. Nemmeno, evidentemente, me stessa. Lui è immaturo... e allora? E' una colpa? E' solo un difetto o, meglio, un modo di essere, uno stadio della crescita. Sbaglia chi resta accanto a lui, pur soffrendo. Le responsabilità non sono mai da una parte sola. Io non sono un ostaggio, io sono libera, ho un cervello e lui è stato sincero. Non ho rabbia, ho accettato io di vivere questa storia e non ne sono minimamente pentita. Certo, avrei voluto scoprire che le cose potevano andare diversamente ma... se non è così è solo un dato di fatto, non una colpa, non una tragedia, non un problema alla fine. Forse non è chiaro che lui non ha tempo per me non perché lo dedica alla moglie, ma perché lo dedica al lavoro e ai suoi personali interessi, condivisi con amici. La moglie non ha mai avuto che un impegno formale, soldi e poco altro. Lo so per certo e non lo so da lui, ma per altre strade. Dunque non è lì il problema, il problema non è non avere voglia di cambiare status. Il problema è che se anche cambiasse io non avrei nulla di più. Il problema, ancora una volta, non sono le corna, ma la mancanza d'amore. Di quell'amore che ti fa dire: penso anche alla felicità altrui e ad un certo punto mi fermo, so fare una rinuncia. Il problema è la miopia per la quale non si capisce che quando si gioca da soli e si pensa solo a sé stessi si resta da soli. E si può essere soli anche condividendo un letto o una casa, anche con 100 amanti. Perché quella solitudine profonda la puoi riempire solo dell'amore che dai a te stesso e che dai agli altri... nessuno, dall'esterno, te la colmerà mai. E' questo ciò che lui ancora non vede (il percorso non fatto), è questa la sua rovina. E sottolineo sua. Se una donna gli resta accanto e soffre, ha dei problemi lei, è una sua scelta. E lui non ha niente: non ha la sicurezza - te lo assicuro - non ha una vera famiglia che si sostenga su legami d'amore (solo bisogno), non ha probabilmente nemmeno veri innamoramenti... è nella melma e qui si rotola. E - ogni tanto - ha barlumi di lucidità, tanto che questa frase che ho appena riportato, quella della melma, è sua e non mia. Io sono triste per quest'uomo che a tratti vede la sua miseria e poi la caccia nell'angolo perché non ha le chiavi della sua gabbia. Che si costringe a raccontarsi che va bene così, che si accetta così... perché non ha mai provato l'emozione di amare qualcuno. Ho compassione per chi ancora non vede la luce. Ma rabbia proprio no. Ilaria tempo fa aveva spiegato, in una qualche parentesi ma con molta chiarezza, cosa siano questi matrimoni e questi tradimenti. Io me lo ricordo bene. Speravo non fosse il suo caso, ma lo è. Peccato, peccato per lui! E' lui quello che ha un problema, non io. Io, almeno, ho la consapevolezza e sono in cammino.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  4. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (24 Febbraio 2011 20:32)

    Ilaria, se permetti, riporto quel tuo commento del 16 dicembre 2010, che chiarisce come vada letta la mia storia :-): "Prendo lo spunto dal commento di @ Amina per fare un distinguo importante, che forse molti non considerano. E mi riferisco non solo ai rapporti uomo-donna, – dove ad esempio l’uomo (impegnato) è perennemente “incompreso” e “incerto” e la donna (libera o impegnata che sia) è perennemente “insicura” e “incapace di decidersi” ma, stranamente, sempre affettuosa e seduttiva, – ma anche ai rapporti tra parenti e tra colleghi. In casi come questi (come il lui che tiene in sospeso la lei per dieci (!!) anni), innanzittutto è la “vittima” la vera responsabile della situazione, colei che presta il fianco a ogni umiliazione e “maltrattamento” emotivo. Ma questo è noto. Meno noto è il fatto che qui non vi è nulla, ma proprio NULLA che ha a che fare con un rapporto di coppia, sentimentale, sessuale o affettivo: i bisogni che l’uomo o la donna “incerti” hanno l’esigenza di appagare sono bisogni che nascono da profonde mancanze esistenziali e personali. Quindi nascono da una profonda “scarsità” che urge per essere colmata, ma è impossibile colmare (proprio perché proviene da una carenza nell’intera vita delle persona). E sono bisogni molto basilari di importanza, attenzione, varietà etc. etc. Appunto bisogni che non c’entrano niente con la vita di coppia ed è per questo, anche, che molto spesso questi rapporti sono “casti” e/o “platonici”. So di fare affermazioni piuttosto forti, ma la realtà va considerata per quella che è. Ci ritorneremo."
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  5. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Febbraio 2011 0:33)

    @ FrancescaChiara Il fatto di considerare che essendo vivo do la possibilità ad altri di lavorare è distruttivo? Il fatto di pensare che la gente lavori per guadagnare e non per santità, è distruttivo? Ed il fatto di essere abituato a stare da solo e starci bene, è distruttivo? Messaggio recepito.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  6. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (25 Febbraio 2011 1:33)

    Sara, FrancescaChiara, un blog come questo è molto utile per confrontarsi e riflettere sulle proprie esperienze, specialmente con l'orchestrazione di una professionista come Ilaria; ho notato però che è molto più facile notare certi meccanismi osservandoli dall'esterno che standoci dentro come protagonista della storia: in questo caso i tempi di raggiungimento di una consapevolezza sono diversi. Riccardo, non ho ben capito cosa cerchi. Stai bene nella tua caverna e vuoi fare capolino ogni tanto nei giorni di pioggia per fare uno studio antropologico sul comportamento dei comuni mortali? Allora sei un ospite perfetto per Gigi Marzullo: si faccia una domanda, si dia una risposta. Da solo avrai sempre ragione.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  7. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Febbraio 2011 2:03)

    @ Amina Esatto. Da solo ho ragione. In compagnia invece ho sempre torto. Ecco perchè preferisco stare per i fatti miei. Io non ho bisogno degli altri come gli altri non hanno bisogno di me. Scommetto che è sbagliato anche questo.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Febbraio 2011 2:07)

    @ Ilaria Non esiste un link per rimuoversi?
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Febbraio 2011 2:12)

    Ovviamente per rimozione intendo totale. Tracce rimanenti: ZERO.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  10. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Febbraio 2011 2:14)

    Grazie per avermi ricordato il fallito che sono. Tolgo il disturbio. Addio.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  11. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Febbraio 2011 10:28)

    Attendo link per rimozione
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  12. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (25 Febbraio 2011 10:54)

    @ Amina: si', certo. Quando il protagonista della storia non sei tu e' molto piu' facile avere un'angolazione piu' ampia e quindi potersi permettere una visione quanto piu' globale possibile. Tra l'altro il raggiungimento della consapevolezza - se sei esterna e quindi in parte estranea alla faccenda - non e' mai particolarmente traumatica, non riguardandoti in prima persona. Vivere invece una situazione da protagonisti e' tutt'altra storia. Per quanto mi riconosca una certa dose di consapevolezza (di me, della realta' che mi circonda), nonostante sia in grado spesso di fare analisi molto profonde, so bene che solo il confronto con le poche persone scelte negli anni e che mi vivono accanto (amiche) puo' ampliare la mia visuale facendomi a volte vedere cio' che io non vedo "da dentro". Su questo blog ci si confronta con dei limiti, ovviamente, ma spesso osservandosi l'un l'altro siamo stati capaci di darci ottimi spunti di riflessione. Poi ci vuole una certa dose di umilta', di capacita' di liberarsi da pregiudizi e giudizi per usare al meglio i commenti altrui.
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  13. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (25 Febbraio 2011 11:11)

    @ Bice: sono tranquilla per te. Hai dalla tua parte la consapevolezza di cosa sia il tuo bene e questo non ti portera' mai fuori strada. Non conosco questo uomo, ma ora ne parli come di una persona consapevole dei suoi blocchi e per niente motivato a superarli. Anche questa e' una scelta: molto precisa. Certo: non ha nulla a che vedere con l'amore, che invece mi pare sia cio' che tu sei pronta a sperimentare, a vivere, a scoprire. Nonostante la forte consapevolezza che hai, non posso pensare che in te non ci sia anche una dose di delusione: non perche' tu ti sia precedentemente illusa di chissa' cosa. Ma perche' in questa relazione avevi intravisto delle potenzialita'. So che non ti consumerai nel dispiaecere! ma ti inviterei a fermarti un momento solo, a raccogliere tutto cio' che e' caduto per terra. A fare, se posso dirlo, un piccolo funerale a quel potenziale che hai intravisto ma che poi hai scoperto non esistere. Forse l'hai gia' fatto....non so. E poi vai avanti per la tua strada: questa strada sempre trafficata, piena di cose, persone, attivita' e...piena anche di te stessa. Dovremmo pranzare insieme un giorno di questi! ;-)
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  14. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (25 Febbraio 2011 11:43)

    Cara Amina, da un lato dall'esterno - senza il coinvolgimento emotivo - è sempre più facile... dall'altro non si capisce poi tutto come si crede. Ben pochi, qui, mi pare, avevano infatti compreso la mia necessità (e l'utilità) di vivere comunque questa esperienza. Avessi dato retta ai commentatori, me ne sarei ritirata. I commenti davano una lettura alquanto superficiale e generalista di ciò che accadeva. Non tutti gli uomini che tradiscono non lasciano la moglie, non tutti hanno difficoltà esistenziali loro e non, semplicemente, un problema con quella persona (per quanto da loro scelta). Non tutti, infine, non cambiano mai. Né nessuno di noi può giurare che non succederà stavolta. Tuttora leggo commenti sulla mia storia con toni generalisti e luoghi comuni vari (lui carnefice vigliacco, io ingenua vittima). Le più giuste, invece, le ha dette Ilaria, anche se le sue erano, di nuovo, considerazioni generali. E proprio per il mestiere che fa non è certo quella che tarpa le ali ai cambiamenti o che nega il valore di fare certe esperienze. Io ho accettato il tutto in perfetta coscienza di cosa rischiavo e cosa potevo guadagnare. E per quanto ne possano pensare gli altri, io ci ho guadagnato. E non ci ho guadagnato l'ennesima prova della condardia maschile o una delusione, ci ho guadagnato, io, un tassello per me. Perché mi sono confrontata, io, coi miei limiti. Limiti che non serve proprio a nulla limitarsi a definire tali incoraggiandomi al loro superamento in nome di un generico "ti accontenti, non sai darti il meglio" etc etc. La questione è ben più profonda, va affrontata con ben altre modalità. Non serve proprio ad un bel niente non vivere certe storie che il tuo cuore ti porta a vivere, se tu sei fatto in un determinato modo. Allo stesso modo a lui non servirebbe ad un tubo avere il "coraggio" di lasciare la moglie o imporsi di non tradirla. Così a te serve a poco che io ti dica certe cose che vedo della chiaramente della tua storia... infatti vai avanti per la tua strada e solo tu puoi cambiarla. Ma non lo farai perché ti imponi di farlo né perché capirai della cose. Lo farai quando cambierà qualcosa dentro di te. E invito tutti a fare attenzione ai "sempre" e ai "mai", ai "tutti" e ai "nessuno". Io stessa mi propongo ora una lettura della mia storia che è comunque solo un punto di vista su questa storia, generalizzando oltretutto su di lui e i suoi comportamenti. Mentre so benissimo che anche le mie storie, che sembrano tutte uguali, non lo sono. E che le persone sono fatte anche delle relazioni che hanno. Che lui non è uguale agli altri uomini che ho avuto né io sono uguale alle altre donne che lui ha avuto. Anche dire che lui non mi ha dato nulla è sbagliato, non è vero. E non è neanche solo vero che io ho saputo prendere... a volte ha dovuto insistere perché io prendessi certe cose, di cui oggi ringrazione. Perciò, per favore, basta con certi generalismi che spesso danno voce più alle proprie esperienze che ad una lucida analisi della mia particolare situazione. Credo converebbe di più a tutti trarne riflessioni sulla propria particolare situazione e su come spesso ce la si racconta.
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  15. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (25 Febbraio 2011 14:33)

    Bice, veramente ogni volta che ragiono con le mie amiche quando sono in dubbio se iniziarla o meno una storia, il più delle volte il mio contributo alla discussione è che vale comunque la pena di viverla perchè non è possibile farsi un'idea di quello che potrebbe accadere per ipotesi; se poi la persona in questione si sente frenata dall'interno, non può certo accelerare i "suoi" tempi.
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  16. Avatar di Sara

    Sara 14 anni fa (25 Febbraio 2011 18:38)

    Al di là di tutto però penso che lui stia meglio di te Bice. Purtroppo lui non passerà nemmeno un centesimo del tempo che passi tu a parlare di lui, esaminando ogni suo singolo pensiero, atteggiamento etc. Credo che la sua vita sia infinitamente più facile. magari tra 3/5 mesi conosce un'altra donna e inizia un'altra storia a modo suo, amandola in modo superfciale come dici tu ( ossia partendo dal pesupposto che lui non ama se stesso). In ogni caso la sua ciecità emotiva , chiamiamola così, non lo fa di certo soffrire quanto tu soffri ora per lui. Magari ogni tanto ci pensa, ma poi accantona i dubbi, i pensieri e va avanti, uguale, sempre imperterrito per la sua strada, la sola che consosce. E non cambierà mai. Ma non gli conviene neanche. In fondo per me lui sta bene così, gli va bene così. QUella che soffri sei tu e forse anche altre persone che gli sono state vicine come te. Sarà ripetitivo, ma da uno così meglio stare alla larga a priori. Un bacio
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  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (25 Febbraio 2011 19:19)

    @ Sara:...mmmm...non sono d'accordo con questo tuo bianco & nero, vittima & carnefice. Bice, secondo me, potra' essere delusa, ma non "soffrire". Per cosa, in fondo? Ha quello che vuole, quello che ha scelto = tutta se' stessa ancora d'un solo pezzo! non si e' svenduta, non si e' adeguata, ha affrontato i suoi sentimetni/emozioni in ogni momento con grande consapevolezza...per quale motivo, alla fine, dovrebbe soffrire? Ha fatto un'esperienza importante con una persona che, al contrario di quello che pensi tu, non credo stia meglio di lei...affatto. E comunque non cerco nemmeno di giudicare quest'uomo: come potrei mai sapere se sta meglio o peggio, se fa soffrire gli altri etc etc? non lo sai manco tu, in realta'. Ho l'impressone che questo tuo modo di parlare di questa storia rifletta molto di te stessa, delle esperienze da te fatte. Forse sei stata tu l avittima? A me quest'uomo pare bloccato, consapevole di esserlo e soprattutto molto onesto: onesto nel dichiarare i suoi limiti, onesto nel chiedere quello che per lui funzionerebbe come situazione ideale. Non si nasconde dietro false facciate, come moltri altri uomini invece fanno, per ottenere quello che vuole. Credo sia stato capace di dare tutto quello che aveva che, alla fine, per Bice si e' rivelato meno di quello che era disposta a dare lei. Si puo' davvero soffrire per questo? si puo' soffrire quando ci si e' scambiati pezzi di cuore? io non credo veramente. Erano e sono due esseri umani a confronto con tutti i limiti e i rischi del caso. E mi sono sempre sembrati molto consapevoli. No, direi che non sono d'accordo con la tua impressione: la mia e' proprio molto diversa e soprattutto non e' cosi' bianca & nera. Ovviamente non c'e' una ragione e un torto...solo opinioni, di tutti i colori dell'arcobaleno!
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  18. Avatar di Sara

    Sara 14 anni fa (25 Febbraio 2011 19:54)

    No, non ho avuto storie da amante, cioè essere l'amante di una persona già impegnata. Ma ne ho viste molte di amiche in qs situazione. Tutt'ora una mia amica è l'amante di un uomo che convive con una donna che non lascerà mai . Sono pure senza figli. Ma quando la mia amica prende le distanze lui la rincorre e le grida amore... ( ipocrita) così lei torna sui suoi passi. Ne ho un'altra che ama ricambiata un uomo sposato con figli, ma che non romperà mai per nulla al mondo la sua famiglia. E quindi si vivono così quando capita, con reciproche gelosie e rancori covati in anni e anni di nulla di fatto. Le mie amiche non stanno certo bene. Anzi. Soffrono profondamente e malgrado vedano tutti i contro della situazione, la accettano. Ormai la delusione è talmente grande che ci convivono quitidianamente. Quello che volevo dire è che comunque la si voglia vedere, con tutte le sfaccettature e attenuanti del caso, non avere un uomo dedicato solo a te non può certo essere piacevole. Poi vivere delle emozioni forti è sempre bello, però forse a volte sarebbe "utile" farlo con il dovuto distacco per non rimanere poi nella melma ( cfr) e non riuscire più ad uscirne. Vi saluto, buon week end, scappo nella mia città Sara
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  19. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (25 Febbraio 2011 22:03)

    @ Sara. Nella melma c'è lui (così dice). Hai scritto due volte MAI e hai aggiunto un giudizio negativo (ipocrita), raccontando le storie delle tue amiche. Che conosci solo per voce riportata, oltretutto. Aggiungo che la mia storia è durata esattamente 4 mesi. Vivere le storie con distacco e esattamente il contrario di ciò che io, cuore di pietra da sempre, ho bisogno di fare. E' per questo che sostengo che in realtà qui si rischiano di dare consigli errati... pensando di capire bene le situazioni. Siete tutte concentrate sulla Storia, su di Lui... e a me va solo il ruolo di vittima. Strano, mi sento una vincitrice. E non perché l'ho mollato, ma per quello che ho imparato, per quello che questa storia di bello mi ha dato. @ FC. Sottoscrivo, hai parlato per me :-) Sì, c'è stata la massima trasparenza tra noi, tutta la consapevolezza che abbiamo avuto la forza di metterci, tutto l'affetto che siamo stati capaci di darci. Come da premesse. Rispettate. Del resto siamo umani con le nostre debolezze. Che bello :-)
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  20. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (26 Febbraio 2011 0:09)

    @ Sara: mi rispondi che no, tu non hai mai avuto storie da amante. Ma io non intendevo mica questo! Io credo che tu sia stata più vittima di Bice quando sei stata delusa dal ragazzo di cui ci hai raccontato tempo fa. Era questo che intendevo. Sul tuo consiglio di vivere le storie con distacco.....sono in totale disaccordo. Le relazioni con le persone (di qualunque natura: amicizia, legami famigliari, amore) non sono un gioco, non sono un campo di battaglia in cui si scende sperando di avere in mano la tattica vincente per sopraffare l'altro o per difendersi. Le relazioni con gli altri si vivono con consapevolezza: di se' stessi prima di tutto e di ciò che si è disposti a dare di sè all'altra persona, senza permettere a nessuno di trattarci come noi non tratteremmo mai noi stessi. Non ci vuole distacco: ci vuole rispetto per quello in cui crediamo, per noi stessi e per l'altra persona. Le tue amiche "infelici" in queste tristi storie di cui ci racconti sono le uniche vere responsabili della loro infelicità: accettano una situazione che a loro non va bene. Io, casomai, esorterei a vivere con sentimento, senza avere paura, senza proteggersi, ma solo ed esclusivamente non perdendo mai di vista se' stessi e il proprio benessere interiore. Da guadagnare c'è tantissimo! da perdere? nulla. Ci si può sbucciare le ginocchia cadendo, si può soffrire ma se lo si avrà fatto vivendo sarà una sofferenza che ci avrà insegnato tanto. E' solo il mio punto di vista....criticabile. :-)
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