Per andare d’accordo serve proprio essere d’accordo?

Per attrarre la persona e la relazione giusta per te è importante che tu abbia una serie di convinzioni (c’è chi lo definisce “sistema di convinzioni”) produttive riguardo gli altri e il rapporto con gli altri.

Di quanto sia importante avere convinzioni “utili” ho scritto ampiamente anche nella mia guida “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (che ti conviene scaricare subito).

Oggi mi voglio concentrare su un aspetto specifico, che ha a che fare in particolare con la comunicazione e con il modo in cui consideri l’altro o gli altri rispetto a te.

E alle “regole” che, secondo te, una “relazione come si deve” è giusto che rispetti.

Lo spunto mi viene da una lettrice, Annina, che in un commento alla seconda parte del mio audiopost dedicato ai “6 micidiali errori dell’attrazione che uccidono la comunicazione”, mi ha scritto: “Cara Ilaria, interessante anche la seconda parte..ma la mia perplessità è : – fondamentale il rispetto dell’interlocutore e del grande valore della comunicazione come possibilità di poter “entrare” nel mondo irripetibile e sacro dell’altro… ma se questo rispetto, ( soprattutto riferito al terzo errore),  porta a decidere di considerare il proprio punto di vista e quello dell’ altro come entrambi giusti… come si prosegue nello scambio se alla fine ognuno rimane nella propria posizione??

Annina si riferiva in particolare a quello che io definisco il terzo errore micidiale della comunicazione e cioè “supporre che gli altri la pensino come te sempre e comunque”.

In effetti ognuno vive, sente e percepisce la realtà in modo totalmente unico e irripetibile. Ogni persona percepisce il mondo in modo diverso dagli altri.

Questo accade sempre?

Sì, accade sempre.

Ma anche con quelle persone con le quali ti sembra di avere un’intesa perfetta, di capirti a volo e di pensarla esattamente come loro?

Sì, anche con loro.

Ognuno si rappresenta la realtà e la rielabora in maniera unica e quindi differente.

Per questo non vi sono punti di vista “giusti” e punti di vista “sbagliati”. Ogni punto di vista è valido. Anzi, meglio: ogni punto di vista semplicemente è.

Quindi che ci piaccia o no, che ti piaccia o no, ognuno è sempre e rimane sulla propria posizione.

E sai perché? Perché non ha alternative. Perché l’essere umano è così che funziona. Perché la realtà è questa. Punto.

Considera, per esempio, che la modalità principale in base alla quale percepiamo la realtà esterna e la interpretiamo si struttura sul e nel nostro corpo, sui nostri sensi, sulle nostre sensazioni fisiche. Dunque, avendo ciascuno di noi un corpo diverso da quello degli altri, la sua percezione e interpretazione della realtà non può che essere unica e diversa.

Un’altra modalità in base alla quale percepiamo e interpretiamo la realtà si basa sulla nostra storia e sulle nostre esperienze personali: e anche qui è impossibile che due persone possano vivere esperienze  totalmente identiche (anche per le motivazioni di cui al punto precedente).

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

L’infinita e incalcolabile diversità trovo che sia uno degli aspetti più entusiasmanti della vita; e lo dico pur considerando che anch’io – come tutti gli altri –, ci ho sbattuto il naso e ce lo continuo a sbattere.

Dunque, piccolo suggerimento utile a semplificarti la vita, semplificarti le relazioni, vivere serenamente e attrarre un sacco di gente interessante: accetta la realtà per quella che è.

Quindi, nel caso prospettato da Annina, dato per assodato che i punti di vista sono tutti validi, e dato per scontato che inevitabilmente le opinioni sono tutte diverse, lo scambio avviene proprio da posizioni diverse.

In effetti, pensaci bene, che male c’è nel fatto che ciascuno abbia la propria posizione e ci rimanga anche sopra?

Sai che cosa?

Che, nascosto dietro il desiderio di avere a che fare con persone che hanno le tue stesse opinioni, le tue stesse esigenze e le tue stesse posizioni (o i tuoi stessi punti di vista), c’è un gran bisogno di sicurezza e anche una gran paura dell’”ignoto”.

E’ un po’ come se tu volessi avere una garanzia supplementare e preventiva rispetto all’altra persona e alla relazione  (e non mi riferisco solo ai rapporti di coppia).

Il ragionamento che ci sta sotto è: “se la pensiamo uguale, è più probabile che andiamo d’accordo e quindi molto meno probabile che io sia deluso/a, rifiutato/a, tradito/a.”

E questa, di fatto, è l’espressione di una gran paura. Questa paura è la stessa che fa nascere in te la diffidenza e che ti fa mettere una sorta di “clausola” quando ti rapporti con gli altri.

Non ti lasci andare a conoscere chi hai di fronte, ma, prima, vuoi verificare come la pensa, quali sono le sue posizioni e i suoi punti di vista.

Ti rendi conto quanto un atteggiamento del genere può rendere difficile e, soprattutto, poco spontanea e poco naturale la tua comunicazione?

E ti rendi conto di quanti altri danni fa?

Lasciami i tuoi commenti e le tue opinioni.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

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153 Commenti

  1. Avatar di Vanesia

    Vanesia 14 anni fa (21 Febbraio 2011 14:28)

    @ Marco:la penso assolutamente come te sull'autostima, infatti l'abbiamo citata entrambi. Sono d'accordo anche con te sul fatto che bisogna sempre lottare, appunto "piegarsi ma non spezzarsi". Però, ognuno ha il suo trascorso di vita, e non dimenticare che questo purtroppo è fondamentale... Sinceramente io a 34 anni ne ho passate di tutti i colori nella mia vita, ma mi sono SEMPRE rialzata SEMPRE piu' ottimista e consapevole del mio valore... ma non ho ancora ottenuto cio' che desidero, e secondo me questo dipende da un passato su cui sto lavorando tanto.
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  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (21 Febbraio 2011 14:32)

    Sia chiaro. Nessuno pensi di chiedermi quali obiettivi ho raggiunto eccetera. Non ho nessuna intenzione di raccontare gli affari miei a gente che magari non aspetta altro che l'occasione per ridere di quello che sono riuscito a fare. E' un'esperienza che ho fatto troppe volte. Se piace umiliare il prossimo, cercatevi un altro.
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  3. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (21 Febbraio 2011 15:34)

    Riccardo, dev'essere l'unico obiettivo in cui hai attribuito ad altri la responsabilità di realizzarlo e hai lasciato ad altri l'iniziativa. Angelo, per quanto ne so io i problemi del comportamento alimentare hanno radici ancora più remote della nascita della coppia, riguardano la percezione che l'individuo ha di se stesso, l'identità. Personalmente ho assistito alla buona riuscita di alcuni matrimoni cosiddetti "misti", cioè dove persone provenienti da due culture diverse comprendono che il catechismo (siamo nel 2011) è solo uno dei modi per veicolare ai bambini dei valori universali, e così via per tutte le altre scelte di fondo. Certo che se uno ancora pensa che tutti coloro che non abbracciano, ad esempio, l'Islam, saranno dannati nell'aldilà, allora forse sarebbe meglio lasciar perdere a priori.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  4. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (21 Febbraio 2011 15:51)

    SCUSATE TUTTI:SON IN CRISI PROFONDA...OGGI,HO SOLO VOGLIA DI MORIRE E BASTA. la rosa,quella stupenda rosa rossa e 2boccioli... era per ME!! SPASIMANTE ANONIMO ma ora come ora non ha alcuna importanza... quel simbolo di PASSIONE...che dovrebbe essere...mi sembra tanto una presa in giro: la persona che l'ha pensato,non ha manco avuto il coraggio di dichiararsi...l'ho rivisto dopo 10giorni...m'ha cercato lui,m'ha chiesto come stavo...sembrava distaccato...sembrava...intanto,poco dopo...una donna con tono confidenziale è venuta per portarselo via...la nuova amante???? DIO MIO...che genteeeee!!! crollo di un MITO!! ciò che io vedevo ;lui ..."vedeva"altro...quello che per me era sentimento,per lui era SESSO. gli ho mandato un sms per dirgli che gli uomini non sanno parlare chiaro...e che non l'avrei"seccato"+. io,pensavo che quella rosa fosse diretta alla di lei cornuta,invece,era diretta a me...per dirmi quanto,nonostante LEI,mi AMASSE... come no!!!!! povera me...SE QUESTO è AMORE...A ME VIENE DA PIANGERE!!
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  5. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (21 Febbraio 2011 17:16)

    @ Amina Per fare una schifo di famiglia bisogna essere in due. Se invece c'è un cretino che si deve sbattere come un ritardato mentale mentre l'altra persona pensa solo ai cavoli suoi, non vedo perchè tutta la colpa debba ricadere sul cretino. Ah già, perchè è cretino.
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  6. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (21 Febbraio 2011 17:19)

    @ Riccardo: una verità che è bene apprendere quanto prima nella vita è che gli altri sono concentrati prevalentemente - se non esclusivamente - su se stessi. Non sono focalizzati sull'altro, tantomeno sull'umiliarlo. Quindi, anche se non ti pare e la cosa può deluderti, gli altri non sono interessati a umiliarti. Hanno ben altre cose a cui pensare e delle quali occuparsi. Tu, invece, sembri molto focalizzato sullo sminuire e umiliare te stesso. E, quando ci si impegna su qualcosa, - qualsiasi cosa - si ha sempre successo. @ Eleonora: l'ho osservato da molto tempo. Secondo me per una serie di varie ragioni - forse principalmente legate alla tua professione - tu frequenti ambienti nei quali si "concentrano" uomini accomunati da determinate caratteristiche, con i quali mi sembra tu abbia ben pochi valori in comune. Questi tipi di uomini ci sono, è un dato di fatto. Ma non tutti gli uomini sono come loro, anzi. Frequentando ambienti completamente diversi potresti conoscere uomini completamente diversi ed esprimere al meglio la tua femminilità esplosiva, con maggiori possibilità che venga compresa e accolta con rispetto e anche... amore.
    Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  7. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (21 Febbraio 2011 17:22)

    @ Ilaria Peccato che le mie esperienze di vita dimostrino esattamente l'opposto. Non sono l'unico a dover subire certe cose. O sei un "vero uomo" o ti trattano in questo modo. Altro che civiltà, educazione, etc. Poi quando li mandi a quel paese pesantemente, si stupiscono. "Oh, il verme si è ribellato!". E non riescono a capire. E come possono, visto l'utilizzo che fanno del loro cervello?
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (21 Febbraio 2011 17:23)

    @ Amina. Sbaglio o per fare una famiglia bisogna essere iin due? Sicuramente sbaglio.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  9. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (21 Febbraio 2011 18:11)

    @ Ilaria: tu credi che una persona caratterizzata da un attaccamento evitante come me (mi sono fatta l'autodiagnosi, ma non credo mi smentirai) davvero potrebbe migliorare (come leggo), incontrando una persona con attaccamento sicuro? Quindi diversa. Credo che la mia attuale frequentazione invece "soffra" (lui dice di starci benissimo, eppure...) dello stesso mio stile. Perché altrimenti tradire la moglie per 20 anni, ma senza mai andarsene? Perché avere così poco tempo per me? Eppure, mi dirai, ti ha chiesto si seguirlo nel lavoro, di stare insieme più giorni. E' vero, però non fa alcuna rinuncia per noi (penso anche alle serate o ai w-e con gli amici)... allora perché dovrei farle io? E' vero, non le faccio nemmeno io. Appunto. Così si prosegue paralleli lungo la stessa strada. Che però non è più la strada che voglio io. Ho chiesto di vederci di più (ho trovato il coraggio di chiederlo!), ma non ha tempo. Dice che gli piacerebbe ma non ha tempo. Dice che dentro di sé sa che dovrebbe cambiare qualcosa (lavorare meno). A volte non capisco proprio... non capisco se sta cambiando qualcosa, se esita come me, se non si capisce fino in fondo o cosa... se son solo parole. Attraversa momenti di solitudine profonda e mi cerca, ma poi... Lo so, dovrei capirlo. E' come me. Ma in questo caso non aiuta a uscirne. Che faccio, divento io la persona con l'attaccamento sicuro e poi o mi segue o incontrerò un altro? Ma ora che sono in questa fase di passaggio... non so come comportarmi con lui... la vecchia Bice lascerebbe andare, la nuova... ancora non lo so. Forse resterebbe serena e fiduciosa, non asseconderebbe ma rispetterebbe. E guarderebbe avanti con fiducia, sicura che, in un modo o nell'altro, i tempi matureranno e farà la scelta giusta.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  10. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (21 Febbraio 2011 19:06)

    Riccardo, andiamo alla radice: prima della famiglia c'è la coppia. E prima della coppia c'è l'individuo. Io al tuo posto farei un lavoro molto profondo su me stesso, per capire da dove ha avuto origine questa convinzione che tutti gli altri sono diversi da te e ti vedono come un verme da umiliare. Penso di averti mostrato rispetto, se fai delle battute si scherza, se sei serio non ho mai riso di te. Eleonora, mi dispiace che stai attraversando un momento spiacevole. Conosco quel senso di delusione che stai provando, e credo che alcune donne, sperando di ispirare amore ad un uomo, cercano in realtà di vedere soddisfatto il proprio bisogno di riconoscimento, di vedere negli occhi dell'altro la risposta alla domanda: esisto? Sono meritevole di un amore totale? Mi sembra d'altra parte che per molti uomini il canale preferito per esprimere i sentimenti e l'emotività sia il sesso.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  11. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (21 Febbraio 2011 19:13)

    @Amina Sai com'è? Tu resteresti delle tue idee, a me rimarebbero le esperienze vissute. Della razza umana ho un'idea pessima, idea che si è formata negli anni (ovvero, non un preconcetto) e sono pochissime le persone che riescono a farmi ricredere.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  12. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (21 Febbraio 2011 19:36)

    @ Bice: oh, figurati se smentisco un’autodiagnosi! Anche se ci ho capito poco (intendo della formula magica “dell’attaccamento” ;) ), è contro la mia religione smentire le autodiagnosi. :) Detto ciò ti dico le mie impressioni: mi sembra che qui si faccia una bella, simpatica e potente autocolpevolizzazione. La nostra amica Bice è partita per il viaggio senza fine per il “dove sbaglio?”, dopo una brevissima tappa al “sicuramente sono io che sbaglio”. Allora: piccola premessa. Io sono convinta che siamo noi per primi a definire il mondo che ci circonda e a orientare le reazioni degli altri. Penso anche che inevitabilmente il comportamento degli altri influenzi il nostro e ci porti in una certa direzione. Cioè: se uno entra in casa mia agitando una spranga di ferro, di sicuro le mie reazioni saranno diverse rispetto a quelle che avrei se entrasse sorridendo con un neonato in braccio o una meringata al cioccolato caldo. Quindi, di sicuro in una coppia l’influenza tra i due partner è continua e reciproca. E sono convinta che ci sono persone e situazioni che ci permettono di dare il meglio e altre che ci obbligano a dare il peggio. Anche se la responsabilità del nostro comportamento è totalmente nostra: se ci accorgiamo di dare il peggio, si può porvi rimedio, anche cambiando aria (cercando altre persone e altri ambienti). Quindi, Bice: sicuramente con “la persona giusta” aumentano le probabilità di dare il meglio di sé. Anche perché subentra una condizione importante: ci si lascia andare, ci si rilassa. Cosa, che sono abbastanza sicura, in questa relazione non mi pare ti stia capitando (a prescindere dalle varie diagnosi e autodiagnosi, con “etichette” che spesso lasciano il tempo che trovano). Quello che leggo con piacere nel tuo commento, sono le tue prese di posizione (soprattutto di fronte a te stessa), che manifesti quando dici: “Non è più la strada che voglio io. Ho chiesto di vederci di più (ho trovato il coraggio di chiederlo!),...”. Brava! Questo è quello che va fatto. Tirare fuori quello che vuoi, le tue esigenze. Ma non perché l’altro le soddisfi. Ma perché segnino chiaramente la via che tu vuoi percorrere per te. Indipendentemente se da sola o al fianco di qualcuno. E, soprattutto, indipendentemente da lui. (P.S. E com’è che mancava “il coraggio di chiederlo”?...) Come ho avuto modo di scrivere in altri articoli – e anche in questo sull’andare d’accordo ci sono importanti spunti in tal senso – è necessario avere un saldo e trasparente contatto con la realtà. Un uomo che sta da vent’anni con la donna che ha sposato e ha con continuità altre relazioni sentimentali con altissima probabilità ha un atteggiamento mentale e delle convinzioni che difficilmente lo portano a considerare un concetto come quello di “rinuncia” per quel che lo riguarda (fosse anche rispetto agli impegni di lavoro). Per questo signore, quello che per molti può apparire strano, è uno stile di vita vero e proprio che è diventato un’abitudine. Non comprende il senso del termine “rinuncia” (o analoghi) relativamente al suo rapporto con la moglie, alle serate e ai week end con gli amici semplicemente perché non sente il “bisogno” di modificare alcunché nella sua vita. O non lo sente così forte o potente. Soffre di attaccamento evitante? Non so nemmeno se soffra, figurati se gli attribuisco l’”attaccamento evitante”. Anche perché non mi è utile e dunque non mi interessa. Ho la sensazione che lui abbia quello che vuole. O che ritenga che quello che ha è il massimo di quello che desidera e che si può permettere. Mentre mi pare che tu, Bice, non ce l’abbia. Per quel che so di questa storia, mi sembra che ti abbia dato molto. Mi spiego ancora meglio: ti sei messa nelle condizioni di prendere molto per te e di chiarire molte cose a te stessa. E questo è un fatto di cui devi essere molto orgogliosa. E’ un merito che devi riconoscerti. Ci sono alcuni illustri studiosi dei rapporti di coppia che sostengono che questo genere di storie sono spesso essenziali per maturare e per ampliare la propria visione. Io ho sperimentato nel mio lavoro e nella mia vita che per molti in effetti è così. Questa è una delle tante ragioni per le quali quando mi vengono esposte storie “fuori dalla norma, come possono essere relazioni tra persone impegnate, sto a osservare riducendo ancor di più – se è possibile - la tentazione di giudicare o di porre etichette. Ora credo che per te sia utile acquisire la consapevolezza che la decisione e la scelta sono tutte nelle tue mani. Non c’è attesa o aspettativa che tu debba nutrire se non su te stessa e su quello che farai. Un abbraccio.
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  13. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (21 Febbraio 2011 20:47)

    femminilità esplosiva... ti ringrazio,cara ILARIA,del complimento, ma, qui ,di esplosivo in questo momento c'è solo un FORTISSIMO mal di testa per il pianto fattomi...appena rientrata a casa. mi son fatta consolare da amici veri e sinceri,prima,e ho riflettuto sulla cosa: la delusione è sempre proporzionata all'importanza data alla persona in questione. la delusione immensa che ho provato...non osando pensare a quella di sua moglie che come PIRRO,pensava di aver vinto la sua guerra mostrandosi in cantiere una settimana fa e INVECE...era un piccolissima vittoria! vittoria,poi,di che? in8mesi,non c'era stato assolutamente nulla perchè volevo vederci chiaro...tempo una settimana,invece,ha già trovato quella disponibile che addirittura si presenta sul posto di lavoro!! nulla a che vedere con ME o con sua moglie,esteticamente parlando,ma pronta ad assecondarlo senza farsi troppi problemi. diciamo che m'ha fatto un favore... anche se un mio amico ritiene che l'obiettivo primario resti IO. e forse,è così... intanto mi è crollato l'UOMO...il MITO...perchè,pur essendomi sfogata con lui,tempo fa,si è comportato come il capo nr2:perchè proprio con me?eppure gli avevo detto che son"antica",che non voglio esser l'amante di nessuno... tu dici che dovrei frequentare altri ambienti...che quello non è il mio mondo...per i valori che ho dentro...VERO!!...condivido,ma il mondo,ovunque vai,è cambiato. mio padre ripeteva spesso che aveva sbagliato a trasmetterci valori che oggi non esistono+ e lo andava dicendo...20anni fa...! è vero pure che esistono ancora persone perbene e single...ma come ripeto spesso... al90%,gli uomini mi sono indifferenti.e si può capire il perchè... :( ne vedo tanti,soprattutto clienti...ho molti amici ,seri,ma son amici...nella mia testa non riesco a concepirli in altro modo. lui,era la mia GUIDA!...il mio MAESTRO!! sapeva bene quanto lo ammirassi... e mi ha DELUSO,ancora una volta. la rosa rossa,poi... quant'era BELLA e PURA(per un fine sporco)!
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  14. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (21 Febbraio 2011 21:00)

    Grazie, Ilaria, della tua lunga ed esauriente risposta: ne avevo bisogno. E' vero quel che dici nella seconda parte: ci sono storie "sbagliate" che però fanno crescere e vale la pena di vivere. Questa andava sicuramente vissuta. Anche quella precedente, col narcisisita. Sebbene mi abbia fatto soffrire moltissimo e ne sia ancora traumatizzata (e questo forse è un po' troppo), devo ammettere che mi ha messo molto di fronte a me stessa. Da allora sono un po' cambiata e infatti questa storia è un po' diversa. E mi mette di fronte alla nuova me stessa. Ieri, quando ho trovato il coraggio di chiedere, sono stata molto orgogliosa di me stessa. Di solito, per paura del rifiuto, non chiedo mai nulla. Ci ho messo molto a capire che il mio modo di "non-chiedere" dipendeva da quello. Il mio modo di "non-chiedere" è sempre stato comandare, imporre, ricattare e controllare. Mai chiedere, fare presente i miei moti interiori, sogni, desideri e, soprattutto, bisogni. Figurati, non ho bisogno di nulla io! Fin dall'inizio, lui mi ha detto che non si capiva cosa volessi. Infatti con lui la nuova Bice che sono ha avuto un atteggiamento meno aggressivo. Aspettavo e aspetto tutto: che mi faccia un invito, che mi cerchi. Che lui lo faccia è per me molto rassicurante. Rispetto al pretendere, era un passo avanti. Ora ne ho fatto un altro, chiedendo "civilmente". Perché da certe sue richieste di rassicurazioni, ho capito che risulto fredda e indifferente. E lui, più volte e da mesi, mi esorta a chiedere, a dirgli cosa voglio, a fargli capire. Altrimenti procede per tentativi e tocca sempre a lui. E' come se io stessi ad aspettare di vederlo fare la cosa giusta. Ma non per una fantasia adolescenziale di essere fatti l'uno per l'altra, quanto per metterlo alla prova e/o anche non dover chiedere col rischio del rifiuto. Chiedere, quindi, ammettendo che qualcosa mi manca, che vorrei di più... non è stato facile. Ho dormito male stanotte. E stamattina è arrivata la risposta: "vorrei, ma non posso". Avrei voluto reagire meglio, invece sono crollata. Oscillando tra la rabbia dovuta al fatto che le cose non vanno come voglio io e il dolore del sentirmi rifiutata. Vengo dopo tutto il resto? Non è per autocolpevolizzarmi che dico che nemmeno io ho mai rinunciato a nulla per lui e lui, di fronte a certi miei rifiuti, potrebbe sentirsi allo stesso modo. Forse ci si sente pure e non lo dà troppo a vedere, salvo poi punzecchiarmi. Quando dico che ci assomigliamo, mi riferisco appunto a questa esigenza di conservarsi per sé stessi, senza rinunciare a nulla, con l'illusione di mantenere l'autonomia. Questo non legarsi troppo, tenere le distanze, avere una grossa fetta di vita tutta per sé e fare sempre ciò che ci pare, in totale libertà. Nemmeno io so cosa voglia dire la parola "rinuncia". Solo che, come dici tu, al contrario di lui io ho capito che in questo modo c'è una enorme rinuncia di base nella mia vita (chiamala vera intimità, amore, il famoso "noi"). Lui dice di stare bene così, in questo equilibrio che si è costruito tra la famiglia e le altre storie, tra la vita a casa e quella in viaggio, tra l'essere padre e fare ragazzate con gli amici. E siccome ci sta bene non ne vuole (sottolineo "non vuole") uscire. Si giustifica questo stile di vita "inusuale" con mille razionalizzazioni (come ho sempre fatto io) e quando lo sfiora il dubbio (e succede spesso, lo dice lui primo, non io) che dovrebbe crescere, che sia segno di immaturità, che sia contradditorio... finisce per dirsi che, per quanto male, lui è fatto così. E si accetta. Tutto bene per lui, quindi? Non ha problemi con la moglie, che a quanto pare se la fa andare bene e, dice lui, non lo aspetta. I figli crescono sani e con ottimi voti a scuola e ormai sono grandi. Il lavoro gli dà tante soddisfazioni, gli amici non mancano e vive pure romantiche storie d'amore fatte di intimità e passione. Eppure spesso - sempre più spesso forse per via della maggiore intimità - mi confida scontentezza, voglia di voltare pagina, rammarico per cose non fatte. Vorrebbe non avere legami, non sopporta la convivenza, se non avesse avuto figli non si sarebbe sposato (non sto parlando del fatto che ami o meno la moglie, ma del matrimonio come stile di vita di coppia). Ha fretta che i figli escano di casa, li incoraggia in ogni modo. Vorrebbe avere la loro età e partire. Non ce l'ha e parte comunque. Va lontano e poi mi cerca, si sente solo, gli manco, mi vorrebbe con lui (sempre? qualche volte? mi sopporterebbe? io non so se sopporterei nemmeno una vacanza). Vuole condividere, parlare, fare cose insieme: lavoro, vacanze, domire, mangiare, andare. Io mi spavento. Io lo conosco questo moto a pendolo che non ci lascia mai davvero contenti, se non per quell'istante in cui ogni volta il pendolo si trova esattamente a metà. Dunque lui non sta sempre bene: oscilla. Deve partire, ma poi sente la mancanza. Torna e ha voglia di partire. Sta meglio di me? Si ascolta meno (ignora volutamente certe voci interiori che pure sente, così dice) e si fa meno domande. E poi è più impegnato di me: io non ho due uomini, non ho figli, lavoro un po' meno. Lui rinuncerà a qualcosa (il lavoro pare l'unica possibile rinuncia per lui) quando penserà che ne valga la pena o quando si sentirà più sicuro di sé, tanto da poter investire in meno cose o sacrificare qualcosa affidando la propria soddisfazione ad altro. E' una mia considerazione personale, basata sulla convinzione che certe cose io e lui le sentiamo in modo simile. Non mi pare di essere staccata dalla realtà. Penso anche che probabilmente ha amato o ama davvero la moglie. Ma non riesce a viverla pienamente, per paura di affidarsi (di perdere la libertà, dice lui). Così sono entrate altre donne, alle quali però non si dà mai interamente. Siamo tutti part-time: io, lui, la moglie (altre?). Non ho capito se ci affida compiti diversi (se si affida per bisogni diversi, se destina attenzioni diverse): a me, a parte l'impegno e il tempo, pare di avere tutto. Ho vissuto relazioni ben più parziali di questa anche quando ero ufficialmene in coppia. Pare strano, ma per me questa storia è un passo avanti. Ne sono contenta. Ma non posso impedire al mio cuore di desiderare altro. Lo desideravo anche nelle altre relazioni però... Infatti è facile desiderare quel che non si ha. Il problema arriva quando si profila davvero la possibilità di averlo. Forse, mi hai incoraggiato a partire con lui proprio per questo. E anche per provare a dare di più. Dovrei farlo per me stessa, per sperimentare me stessa e crescere attraverso questa esperienza. Senza chiedermi se crescerà anche lui, che pare più indietro di me e, al tempo stesso, è più vecchio e ha sclerotizzato certi abiti mentali (che stia davvero intimamente bene, io non credo. Sento che non è così). Magari crescerò e sarò pronta per altro. Come successo in passato. Solo che a pensare di "usarlo" così, mi passa la voglia. In ogni caso, non smetterò di chiedere e di far presente le mie esigenze. La moglie non lo aspetta più e o ha rinunciato del tutto o ha trovato altrove, ma intanto resta. Io dalla vita mi aspetto delle cose. Se non me le darà lui, sono libera di andarmene. Non dovrebbe essere il desiderio a legare, ma la soddisfazione. Difficile capire quando è ora di non chiedere più e voltare pagina. Soprattutto quando la risposta è "vorrei ma non posso/voglio". E' qui la fregatura. In passato mi sono data un tempo massimo. Non sarà molto romantico, ma l'ho rispettato e me ne sono andata. Intanto grazie Ilaria, anche dell'abbraccio :-)
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  15. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (21 Febbraio 2011 21:28)

    AMINA,non credo... non è quello che cerco:non l'ho mai cercato... mio padre mi paragonava ad una "bella rosa rossa cresciuta tra il cemento": mai paragone azzeccato,in tempi non sospetti,fra l'altro...ironia della sorte...è stato un profeta,come sempre:di certo non poteva immaginare sua figlia(per quanto guerriero fosse)un domani...in una strada tipicamente maschile...e forse,avrebbe condannato a priori la mia scelta! io,non cerco uomini,non cerco flirt,lavoro e basta. al momento,non ho tempo neppure di coltivare hobbies o amicizie nuove... non cerco conferme nelle attenzioni maschili,anche se fanno piacere i loro,comunque sempre garbati,complimenti o vedere con che piacere rallentano in auto fino a fermarsi del tutto solo per farmi passare mentre attraverso la strada,a piedi...carini! :) soffro da matti PERò(ed è proprio questo il PUNTO NODALE,per me)quando una persona che stimo moltissimo(e lo sa perfettamente!!)dimostra di esser,tolta finalmente la maschera,esattamente come tutti gli altri.ecco...avrebbe DOVUTO avere almeno la decenza di lasciare per il (mio)futuro un bel ricordo di sè. invece... . io son un osso troppo duro : non sono i soldi nè il potere nè altro a far diventare ciò che non sono nè mai sarò. non sono un gregario,non sono un escort e "gioco"alla pari e lealmente sia che abbia a che fare con un Presidente della Repubblica che con un barbone... che EMICRANIAAAAAAAAAA!!!!
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  16. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (21 Febbraio 2011 21:32)

    Ilaria, posso farti una domanda? In base alla tua esperienza professionale, c'è un' età (media) in cui certi processi mentali si sclerotizzano? Voglio dire, la media dei tuoi clienti, e quindi delle persone disposte a rimettersi in gioco per scoprire e raggiungere quello che desiderano veramente, è piuttosto giovane? Il commento di Bice mi ha fatto pensare a un vecchio film, amaramente divertente: "Amici miei".
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (21 Febbraio 2011 21:54)

      @ Amina: nella mia esperienza non è l'età a determinare il crearsi di certi schemi o di determinati blocchi. E non è l'avanzare dell'età a impedirne o renderne difficile il superamento (credo sia questo il senso della tua domanda). Notoriamente gli schemi di comportamento più potenti si creano in tenera e tenerissima età (entro i 3/5 anni). Sono le esperienze della vita e l'interpretazione che ne dà il singolo a determinare il rafforzarsi di certi atteggiamenti o il loro radicale cambiamento (con una specifica: determinate esperienze si verificano con il passare del tempo e quindi di sicuro ci può essere una corrispondenza tra esperienze vissute ed età). E in particolare la percezione di dolore e piacere. E tra i due, quello che è più potente è il dolore. Detto in soldoni: di fronte a un'esperienza o a una situazione o condizione di vita molto dolorosa, tanto da essere percepita come insostenibile, è molto probabile che una persona decida di cambiare i propri schemi, in qualsiasi punto della propria vita si trovi (questo esempio è rappresentato classicamente - anche se non esclusivamente - da coloro che si "trasformano" in positivo dopo una tragedia personale o colletiva: un lutto gravissimo o la scoperta di una malattia grave. O anche dopo la fine di una storia d'amore importante.). Se la situazione non è poi così dolorosa, è invece probabile che la persona mantenga e addirittura rafforzi i propri schemi di comportamento. Non solo: molte persone restano in situazioni ai limiti dell'insostenibilità perché, invece, per loro è il cambiamento a risultare doloroso in modo insostenibile. Queste sono generalizzazioni utili a dare delle spiegazioni anch'esse per forza "generiche". Credo di aver risposto alla tua domanda: non è l'età, ma la motivazione dell'individuo.
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  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (21 Febbraio 2011 22:22)

    @ Amina Prendere fregature si dice "sclerotizzare"? Ed di uno al quale sparano come si dice? "Calo del self control"?
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  18. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (21 Febbraio 2011 22:29)

    @ Amina: già, anche a me è venuto in mente lo stesso film. Quanto al cambiamento, gliel'ho già detto: forse il giorno che sua moglie lo pianterà (o dovesse scoprire che ha un altro, come successo a qualche amico mio che però, dopo averla tradita lui per anni, l'ha mollata e non è maturato per nulla), deciderà di cambiare qualcosa nella sua vita. O il giorno che i figli manifesteranno dei problemi. Prima so anche io che è difficile. Però non impossibile: io infatti non mi sto sforzando in conseguenza di nessun grave evento, sono semplicemente stufa di me stessa e incapace di continuare a ignorare quella voce. Sebbene la tentazione di non cambiare ci sia, perché non farlo è molto rassicurante. E poi chi si accontenta gode, no? Non vale nemmeno dire che gli uomini non cambiano e le donne sì, perché ho un altro caro amico che ha rivoluzionato la propria vita facendosi carico di responsabilità ignorate per anni e dimezzando il lavoro. Gli ho chiesto come ha fatto: ci è arrivato con la meditazione... rilassandosi, i problemi gli sono piombati addosso. Se il mio amante lavorasse meno, dovrebbe fare i conti con la sua vita coniugale... sarebbe tutta una reazione a catena. E forse lo sa, per quello cerca di non ascoltare la sua voce interiore. Che però, curiosamente, sente comunque. Al punto di raccontarmelo (io non gli ho mai parlato della mia voce interiore). D'altra parte, è un uomo che si guarda allo specchio, che si racconta e si ripensa. E mica poco! Curioso per uno che si definisce superficiale. Al contrario di Ilaria, mi sto facendo l'idea che per gli uomini la mezza età possa essere determinante in questo senso. Penso anche che delle volte si facciano scelte che ci auto-curano: allontanamenti, trasferimenti per lavoro, situazioni che portano alla solitudine temporanea scatenano i ripensamenti. Il mio parla molto di questo ribollire interiore. Penso di essere una persona che attira sfoghi e confidenze. Poi dicono che gli uomini non parlano... boh, i miei migliori amici lo fanno tanto. Oppure scrivono. Forse è anche l'ambito professionale in cui lavoriamo. Scrivere aiuta a pensare. In ogni caso sono processi che vedo durare per anni. Comunque, questa è solo la mia casistica personale, quella di Ilaria è certo più vasta e professionale.
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  19. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (21 Febbraio 2011 22:36)

    @ Amina: non so se è vera l'impressione che hai e cioè che la maggior parte degli uomini esprimano sentimenti ed emotività con il sesso. A me è capitato di conoscerne molti per cui il sesso era invece solo la punta dell'iceberg e sentimenti&emotività venivano espressi anche in tutta un'altra miriade di modi. Con altri gesti (che non fossero sesso), con le parole (il parlarsi di come ci si sente, di quello che si prova) e con la vicinanza, con il cercare la compagnia reciproca, fare insieme tante cose (una passeggiata, una partita a carte, guardare un film insieme...). Certo: fare l'amore è forse ciò in cui tutto questo si riunisce e coesiste nello stesso istante: è un'apice. No, direi che sono felice di poter dire che io ne ho conosciuti pochi di uomini che esprimevano la loro emotività esclusivamente (o maggiormente) con il sesso. Il sesso per loro era il punto di arrivo, in cui si incontrava tutto il resto, insieme. Ed è quando è così, per me, che è bello e un'esperienza unica.
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  20. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (21 Febbraio 2011 22:58)

    Ah, mi son dimenticata una cosa: le rinunce le fa... per i figli! Son testimone. Invece c'è chi non fa figli per non fare rinunce.
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