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Ma per piacere agli altri devo per forza cambiare io? (1 domanda e 2 risposte)

Se vuoi attrarre la persona e la relazione giuste per te devi trovare la posizione di equilibrio ideale tra te e gli altri.

Cioè devi saper soddisfare le tue esigenze personali ed esprimere la tua personalità appieno.

E nello stesso tempo tenere in considerazione anche il fatto che la relazione con gli altri richiede adattamento e capacità di comprendersi reciprocamente. Adattamento e capacità di comprendersi potremmo anche considerarli due aspetti o declinazioni dell’amore. Non credi?

E’ un tema che ho iniziato ad affrontare anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”.

Oggi voglio trattarlo da un’altra angolatura, prendendo spunto da un commento e da alcune domande che una lettrice ha fatto a un post di qualche tempo fa dedicato alla creatività e all’attrazione.

Anna ha scritto:

“Ciao Ilaria, negli ultimi anni il mio cambiamento è stato notevole : sono diventata più estroversa, mi piace interagire con le persone e mettermi in gioco in varie e nuove attività.

Ho cercato e sto cercando (il percorso non finisce mai…) di cambiare anche i miei schemi..le mie abitudini di reazione…e devo dire di riuscirci anche…sono più tollerante, mi arrabbio meno facilmente e dò spazio alla comprensione piuttosto che al giudizio…Sono disponibile al confronto e al compromesso..questo però viene spesso scambiato per accondiscendenza trovando dall’altra parte minor disponibilità. La mia domanda quindi sorge spontanea: è giusto cambiare il nostro atteggiamento, la nostra indole per rapportarci agli altri? o meglio perché spesso si attraggono le persone che non corrispondono al nostro modo di rapportarci??

Nella prima parte del suo commento Anna parla di un cambiamento di sé che ha tutta l’aria non solo di aver fortemente desiderato, ma anche di valutare molto positivamente.

Mi pare proprio che Anna si riferisca a un cambiamento in meglio e per il meglio.

E questo è un punto importante: molte persone che si rendono conto di non aver trovato ancora un modo per relazionarsi positivamente con gli altri, sono tormentate da alcune convinzioni molto poco utili.

La prima è di “essere sbagliate”; la seconda è di “dover cambiare per gli altri”; la terza è di vivere in modo negativo l’idea del cambiamento (che viene ritenuto alla stragua di una prepotenza e di un sopruso fatti dal mondo esterno).

La conclusione alla quale giungono è: un mondo che pretende che io cambi (la mia natura) è un mondo che non mi piace. Per principio non ritengo giusto cambiare per adattarmi agli altri.

E questa è un’idea davvero poco utile perché è frutto di confusione. Infatti una cosa è quel che noi siamo; un’altra sono gli atteggiamenti che usiamo verso gli altri (o verso la vita, il mondo e le difficoltà).

In natura – e l’uomo fa parte della natura – sopravvive chi si adatta: cioè sopravvive l’animale che, per esempio, non trovando cibo per terra, impara a cercarselo sugli alberi o l’animale che, in un territorio pieno di predatori, impara a scavare tane protette e inattacabili.

Ma adattarsi non vuol dire “snaturarsi”, non significa tradire se stessi o la propria autenticità. Anzi, significa tirare fuori delle risorse nuove – che però ti appartengono nel profondo – che ti permettano di manifestare te stesso e te stessa per quello che sei in modo pieno e senza limitazioni.

Il cambiamento dunque, non avviene al livello della tua natura più profonda: quella è salvaguardata e protetta. Anzi, è addirittura esaltata.

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Il cambiamento avviene a livello degli atteggiamenti, dei comportamenti e delle abitudini: cambi quello che non funziona e lo sostituisci con quello che funziona, cioè con quello che ti rende felice per davvero.

Perché c’è una cosa importante da considerare: hai ragione a essere attaccato/a alla tua natura più profonda, perché essa è perfetta così com’è ed è utile al mondo nella sua unicità.

Molto spesso alcuni tuoi comportamenti, alcune tue abitudini e alcuni tuoi schemi di pensiero non sono molto utili a te, alla tua felicità e a chi ti sta intorno. Devi sapere che questi non appartengono a te nel tuo profondo, ma li hai acquisiti col tempo (a partire dalla più tenera età), molto spesso senza neanche accorgertene ed è per questo che credi che facciano parte di te. Ma non è così.

Non è colpa tua se li hai appresi molto bene. Ma è nelle tue possibilità cambiarli, con atteggiamenti e comportamenti che ti permettano di essere davvero te stesso/a e di esprimere davvero la tua vera natura.

Ora fai attenzione a un aspetto molto importante. A questo punto vado alla seconda parte del commento di Anna e rispondo alla sua domanda se è  giusto cambiare atteggiamento e indole per rapportarsi agli altri e perché spesso si attraggono le persone che non corrispondono al nostro modo di rapportarci.

Molte persone – sia tra quelle che credono che cambiare sia buono e giusto, sia tra quelle che credono che sia sbagliato e poco rispettoso – tendono a compiacere gli altri, cioè a spegnere del tutto la propria natura, la propria indole e i propri desideri per soddisfare solo ed esclusivamente gli altri.

Nulla di più sbagliato: sacrificando se stessi per gli altri si mandano messaggi molto confusi all’esterno.

Perché se tu ti comporti in modo gentile in quanto sei convinto/a davvero che essere gentile ti faccia star bene e ti faccia star bene con gli altri, le persone ti percepiranno come una persona gentile. A quel punto nella tua vita attrarai persone gentili. Chi non è gentile ti starà alla larga.

Se tu invece sei gentile – ho preso l’esempio della gentilezza come un esempio qualsiasi, senza nessun riferimento particolare – perché pensi che “si debba essere gentili” se no non si va d’accordo con gli altri, di fatto ti stai sforzando.

Dentro di te – magari inconsapevolmente – pensi di non essere gentile e quindi ti senti “limitato/a” per questo. E sentirsi limitato/a, inadeguato/a o non adatto/a è sempre un pessimo punto di partenza nelle relazioni con gli altri.

Non solo: come se non bastasse, quando ti sforzi a fare o a essere qualcosa in cui non credi, trasmetti all’esterno una serie di segnali di “debolezza”, che gli altri percepiscono, anche se magari solo inconsapevolmente. Ma questo è più che sufficiente perché tu attragga, come dice Anna, proprio le persone che non corrispondono al tuo modo di rapportarti.

Cioè, se ti “sforzi” e, in qualche modo “fai violenza su di te” per essere gentile, nella speranza di attrarre gentilezza, in realtà hai ottime probabilità di attrarre persone maleducate e ben poco interessate a trattarti con gentilezza.

Il segreto di una buona relazione con gli altri, a tutti i livelli, è l’equilibrio. E l’equilibrio è qualcosa che impari, pratichi e alleni. Partendo dall’amore per te.

Lasciami i tuoi commenti, opinioni, domande.

Cordialmente

Ilaria

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29 Commenti

  1. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 14 anni fa (25 Marzo 2011 22:58)

    esatto,ILARIA! ciò che ho esposto a RICCARDO qualche ora fa... ;))))))))) GIUSTISSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSIMOOOOOOO!
    Rispondi a ELEONORA Commenta l’articolo

  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (25 Marzo 2011 23:02)

    La risposta alla domanda è: si. Perchè? Perchè ci sono modi di essere che non sono accettati. Quindi, o cambi o resti solo. Personalmente la scelta l'ho fatta molti anni fa. Meglio solo che rifiutare me stesso per piacere a qualcuno.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (25 Marzo 2011 23:10)

    Oh, sì voglio essere tra i primi a commentare. Perché "cambiamento" è la mia parola d'ordine. Perché cambiare è un atteggiamento vincente, furbo, utile, quando le cose non vanno come vuoi e ti rendi conto che dipende da te (e dipende sempre, tanto, da te!). Perché è stato il cambiare certi miei schemi mentali e le interpretazioni della realtà che, a poco a poco, negli anni, mi ha portato qui, ad una vita molto più felice, ricca e appagante. Perché lo stesso è stato per il mio uomo. E perché è nel cambiamento che ci siamo incontrati, capiti, piaciuti. Non starò a commentare riguardo l'importante differenza che fa Ilaria, perché la conosco bene. E siccome la conosco bene, aiuterò il mio uomo a realizzare la sua natura. Come lui aiuta me. E perché lui lo vuole e me lo chiede, come io lo voglio e lo chiedo a lui. Nella più profonda comprensione e nel più grande rispetto, con la volontà, chiara, decisa e dichiarata, di crescerem individualmente e come coppia. Allora, forse è di crescita che si deve parlare, dando alla parola cambiamento una connotazione positiva, alta, migliorativa. Infatti è alla profonda realizzazione di sé stessi e del proprio potenziale che si punta, per sé stessi. Per potersi godere tutte le meravigliose possibilità ed occasioni che la vita offre, in ogni campo. E non è che sia facile. Siamo stati paurosi, ci siamo limitati, ci siamo fregati con le nostre mani... chissà poi perché... perché eravamo fatti così, come paralizzati. Ma poi ci siamo capiti e abbiamo cominciato a crescere. E ad un certo punto di questi nostri percorsi individuali ci siamo incontrati. Ora proveremo a camminare insieme. Sono finite le domande, le strategie, le razionalizzazioni, le regole e le paure... non leggo, non scrivo, vivo e basta. Ti sei accorta, Ilaria, che non sono mai venuta qui sopra a chiederti consiglio per questa nuova conoscenza? Hai sentito quanto io sia molto più serena? Ed è tutto naturale, succede da sé. Così facile ora. Quel giorno, al bivio, non ho dovuto nemmeno pensare per decidere. E oggi vivo una felicità profonda e condivisa, con una grandissima fiducia nel futuro, in me, in lui, in noi. Non so dove sia finita la paura di chiedere o di tirare fuori i miei sentimenti. Ho solo paura di perderlo (mi sento così fortunata), quello sì. Ma so che è normale e non scapperò per questo. Ciao Ilaria. E grazie. :-)
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

    • Avatar di ilariacardani

      ilariacardani 14 anni fa (29 Marzo 2011 17:42)

      Mi sono accorta, Bice, e ho avuto anche il mio momento di soddisfazione. Quanto alla paura di perderlo, è normale, tanto più se la giudichi normale. Alla fine supererai anche quella. Buon proseguimento :).
      Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Bice

      Bice 14 anni fa (29 Marzo 2011 19:52)

      :-)... grazie! Ho smesso anche di torturare le mie amiche, anzi quella che ha fatto da cupido me la porterò fuori a cena per ringraziarla!!! Anche se poi, lo so, è anche a me stessa che devo dire grazie. Insomma, voglio dire, ci ho messo anche del mio... e sono molto orgogliosa di me! Un bacio
      Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  4. Avatar di Umberto

    Umberto 14 anni fa (26 Marzo 2011 11:09)

    Brava Ilaria nell'ultima frase riassumi l'articolo intero e sveli un grande segreto della vita: trovare un buon equilibrio. Beh io dico sempre che per piacere (agli altri) bisogna prima di tutto piacersi (a sè stessi quindi), perchè anche se riuscissi nell'intento utopico di piacere a tutti, ma non a me stesso, vivrei costantemente con un vuoto dentro che non potrà mai essere colmato da nessuno. Trovare un buon equilibrio nell'amore e in tutte le altre aree della vita è fondamentale per stare bene con sè stessi e per rapportarsi con gli altri; trovare un buon equilibrio significa semplicemente evitare ogni tipo di eccesso (anche quelli positivi) e stare in pace con il mondo intero, cosa più facile a dirsi che a farsi. In ogni caso il punto di partenza è sempre l'IO.
    Rispondi a Umberto Commenta l’articolo

  5. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 14 anni fa (26 Marzo 2011 12:25)

    Tutti continuano a ripetere la solitqa frase errata: per piacere agli altri bisogna piacersi. Niente di più sbagliato. Io mi piaccio, ma causa la poca estroversione, per tutte le persone che ho conosciuto ero tutto fuorchè un essere umano. E mi si dice che mi devo fidare? Di chi? Perchè?
    Rispondi a Riccardo Levi Commenta l’articolo

    • Avatar di anna

      anna 14 anni fa (27 Marzo 2011 12:29)

      se non ti fidi di nessuno già parti con un pregiudizio, e gli altri lo capiranno, e ti lasceranno solo! vedi di capire con calme e intelligenza chi si merita la tua fiducia e chi no...la tua troppa paura di essere deluso ti blocca. ciao auguri anna
      Rispondi a anna Commenta l’articolo

  6. Avatar di Anna

    Anna 14 anni fa (27 Marzo 2011 10:09)

    per piacere agli alri bisogna prima piacere a se stessi ??? bah .. sarà che in questi giorni sono cinica e nervosa ma non la vedo proprio così !!! io piaccio a me stessa per alcuni aspetti caratteriali e fisici e poi proprio quei lati non piacciono agli altri ...e primi di tutti tra gli altri c'è mia madre !!!! allora si capisci che forse dovresti cambiare ... se te lo dice una persona che ti sta così vicino forse c'è un campanello d'allarme ma ecco poi che subentrano i lati che non mi piacciono di me ... farsi guidare dagli altri nel cambiamento ...solo che poi gli altri iniziano a gestire il tuo corpo e la tua mente !!!! non tutti e non sempre siamo adatti ai cambiamenti ... io ne ho fatti nella mia veneranda età ( 22 anni ) e molti in meglio finalment ho ritrovato me stessa ...e finalmente faccio quello che voglio e quello che mi piace MA ... ci sono persone che si impossessano dei tuoi cambiamenti , delle tue volontà di cambiare quando decidi di farlo e di chiedere una mano per sostenerti ... questo perchè si ha un carattere debole ( cme il mio) ... quindi forse la domanda sarebbe ... perchè dover per forza chiedere se si piace agli altri ?? non si può piacere a tutti ... bisonga slo essere quello che si è e fare le cose naturalmente senza tecniche e senza tattiche ... forse solo così ci nota chi ci dovrebbe notare e avviciniamo chi dobbiamo avviciniare !!!
    Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  7. Avatar di Maurizio

    Maurizio 14 anni fa (27 Marzo 2011 13:42)

    Complimenti Ilaria la tua esposizione e completa ma secondo me forse il problema risiede in un altra area dell'essere umano cioè l'area che viene continuamente influenzata da i desideri condivisi cioè quelli che ognuno di noi vorrebbe raggiungere e il differente approccio agli stessi di ogni persona questo secondo me crea confusione indecisione su quale strada intraprendere per raggingerli e quindi fallimernti in una o più aree dell'esistenza quello che mi ha aiutarto a risolvere il problema è stato fare una lista di cose che ritenevo di voler raggiungere e poi dando a queste cose una priorità ho creato una classifica e partendo dalla prima della lista ho cominciato a riflettere e capirla a fondo poi ho cercato vari modi per raggiungerla quindi ho scelto il più congeniale per me e lo realizzato chiaramente non al primo colpo raddrizzando il tiro fino a che ho centrato il berasaglio cosa ne pensi?
    Rispondi a Maurizio Commenta l’articolo

  8. Avatar di elly

    elly 14 anni fa (27 Marzo 2011 14:49)

    Ciao Ilaria, ancora una volta il tuo commento casca a fagiolo! In questo periodo (da un paio di settimane), sto frequentando un ragazzo abbastanza diverso dal genere di ragazzi che mi hanno sempre attratta. E, da una parte, considero questa conoscenza come un banco di prova per testare me stessa rispetto ai cambiamenti che credo di aver compiuto rispetto al passato. Lui è il genere di ragazzo che, ad esempio, non sta sempre incollato al cellulare per chiamarmi - mentre prima invece le mie abitudini di coppia erano ben diverse. In passato questo atteggiamento mi avrebbe molto disturbata, ma oggi, dopo esperienze con esiti abbastanza disastrosi a dispetto di un excursus apparentemente idilliaco, ho deciso di mettermi alla prova, lasciando che lui sia sé stesso senza troppe pretese. Inoltre sento la forte esigenza di non dipendere da un’altra persona, di non appoggiarmi a mo’ di stampella, ma di mantenere una mia autonomia di vita. Questo perché in passato ho sempre tenuto in grande considerazione il mio partner (pur senza snaturarmi). Inoltre, particolare non trascurabile, ho vissuto storie a distanza e non sono abituata a vivermi un rapporto quasi quotidiano. Ieri sera, si è creato un leggero attrito a causa del fatto che, mentre lui dice di non avvertire la forte esigenze di trascorrere il sabato sera con altre persone, io invece ho piacere ad organizzare una divertente serata con un gruppetto di buoni amici (da sempre mio pilastro).. Si è stranito fino al punto da chiedermi se preferissi loro a lui e da dirmi che se così fosse stato, il sabato lo si potrebbe benissimo trascorrere separati. A me onestamente non piace molto l'idea, preferirei trovare un giusto equilibrio. Conosco la teoria: non dovrei lasciarmi condizionare dai suoi umori più di tanto e ci si deve venire incontro. Il dialogo è una buona cosa ed è giusto trovare punti di accordo… Non è opportuno cambiare la propria natura, ma è giusto trovare i giusti compromessi negli atteggiamenti. Lui mi piace e non vorrei si creassero problemi di incomprensione. Questa cosa mi turba un pochino.. ti ho portato un esempio, ma così come per le uscite, tale attrito si potrebbe presentare in altre occasioni. Sapresti darmi i giusti consigli? Grazie e complimenti ancora per i tuoi utilissimi articoli che leggo sempre.
    Rispondi a elly Commenta l’articolo

  9. Avatar di marco galeazzi

    marco galeazzi 14 anni fa (27 Marzo 2011 16:52)

    Non mi sono mai posto questo problema. La mia autostima è talmente profonda che sono e rimango me stesso davanti a chiunque. Se una ragazza mi piace glielo dico subito e senza peli sulla lingua. Se vengo rifiutato... pazienza, conoscerò altre persone a me più affini. Non mi stancherò mai di ripeterlo, occorre crearsi un senso di abbondanza nelle relazioni e incrementare il proprio giro di frequentazioni e porre le basi per instaurare un rapporto di paritetico e duraturo scambio di valore. Solo quando una relazione è saldamente strutturata ha senso di parlare di reciproco cambiamento, anche se rimane sempre importante tutelare la propria individualità.
    Rispondi a marco galeazzi Commenta l’articolo

  10. Avatar di Anna

    Anna 14 anni fa (27 Marzo 2011 19:40)

    Ciao Ilaria, sono molto contenta e piacevolmente sorpresa per l'argomento trattato e del quale hai preso spunto da un mio passato commento....sempre nel mio percorso di crescita personale ho capito che la mia accondiscendenza non era altro che il frutto di una paura interiore di non essere compresa e paura di poter perdere l' "altro"...spesso mi sono ritrovata a non ascoltare i miei bisogni e i mei desideri perche' diversi dall' altra persona...ma come hai detto giustamente tu Ilaria questo atteggiamento non porta a nulla di buono ma genera una " violenza verso me stessa " e un senso di frustazione....ho imparato a migliorare il MODO di atteggiarmi, il MODO di reagire alle situazioni ma non NEGHERO' MAI PIU' la mia vera natura , quella che sono io, i miei valori, i miei bisogni a costo di andare contro a chiunque ...e a costo di perdere chi ho di fronte....questo per me e' stato un passo importante che mi ha donato maggior sicurezza in me stessa, determinazione e un profondo senso di cio' che e' giusto o sbagliato per me....grazie Ilaria
    Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  11. Avatar di mariolo

    mariolo 14 anni fa (27 Marzo 2011 22:22)

    quindi se io non mi sforzo di uccidere?
    Rispondi a mariolo Commenta l’articolo

    • Avatar di ilariacardani

      ilariacardani 14 anni fa (29 Marzo 2011 17:50)

      Ehi, Mariolo, ma hai una vita davvero così poco interessante da sentirti costretto a fare delle "provocazioni" del genere? Suvvia, porta un po' di rispetto a... te stesso! :)
      Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

    • Avatar di mariolo

      mariolo 14 anni fa (1 Aprile 2011 20:50)

      non è una provocazione :) non hai mai desiderato uccidere? beh si effettivamente ho una vita poco interessante ma stò cercando di migliorare grazie ad alcuni blog tra cui il tuo! :)
      Rispondi a mariolo Commenta l’articolo

    • Avatar di ilariacardani

      ilariacardani 14 anni fa (1 Aprile 2011 21:19)

      Mariolo, ti dò un consiglio: non "proiettare" i tuoi sentimenti, le tue emozioni e il tuo modo di vedere la vita sugli altri. Cioè non supporre e non attribuire agli altri qualcosa che è tuo. Osserva te stesso e gli altri senza trarre considerazioni che possono essere affrettate e superficiali: questo ti rende attraente e rende interessante la tua vita. Grazie per il complimento - indiretto - mi fa piacere :) Buon proseguimento!
      Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

    • Avatar di mariolo

      mariolo 14 anni fa (2 Aprile 2011 20:21)

      grazie a te per i consigli :)
      Rispondi a mariolo Commenta l’articolo

    • Avatar di Riccardo

      Riccardo 14 anni fa (1 Aprile 2011 23:05)

      Desiderato uccidere? No. Al massimo un vaff.... a caratteri cubitali scolpiti nel marmo ad imperitura memoria, ma uccidere, no. Uccidendo non risolvi nessun problema, anzi, te ne crei degli altri.
      Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  12. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (27 Marzo 2011 23:25)

    @ Marco Galeazzi Se uno ha abbondanza in è stesso, perchè deve ampliare il giro delle conoscenze? Non è un controsenso? .@ Anna Da piccoli ci fidiamo di tutti. Se si ariva a non fidarsi più di nessuno (tranne che suiperi il banco di prova), ci sarà un motivo, no?
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  13. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 14 anni fa (28 Marzo 2011 18:25)

    Nell'articolo vorrei far notare queto punto: . "Perché se tu ti comporti in modo gentile in quanto sei convinto/a davvero che essere gentile ti faccia star bene e ti faccia star bene con gli altri, le persone ti percepiranno come una persona gentile. A quel punto nella tua vita attrarai persone gentili. Chi non è gentile ti starà alla larga." . Dunque ............, .......... ........... ............ .................... ................. ma sicuramente sbaglio. Vero?
    Rispondi a Riccardo Levi Commenta l’articolo

  14. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Marzo 2011 22:06)

    @ Eleonora Ho solo voluto non esprimere il mio punto di vista. Aspetto di vedere di trovare chi ha espresso quello che volevo esprimere io.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  15. Avatar di Luana

    Luana 14 anni fa (5 Aprile 2011 1:12)

    La difficoltà maggiore nasce nel momento stesso in cui capisci che i tuoi schemi abituali non vanno più bene ( ma che comunque proprio per il fatto che sono abituali sono apparentemente parte di te stesso e cambiarli risulta un processo davvero complicato) e tenti di fartene altri o meglio di provare altre vie per vedere quale sia quello che si adatta meglio al personale profilo psicologico, alla propria sincera sensibilità. Anche io da qualche tempo sto provando a cambiare i miei schemi quotidiani..è un processo che da una parte è voluto consapevolmente, dall'altro dipende dall'ambiente universitario che frequento, i cui è u continuo confrontarsi e un continuo sbalordirsi o rimanere entusiasti verso pensieri e atteggiamenti altrui...! Ultimamente sono un po' giù proprio perchè non ho trovato uno schema mio proprio che mi faccia vivere serenamente ma sono in continuo cambiamento e trasformazione..e mi sento un po' come su una nave...però chi ha detto che bisogna per forza arrivare ad avere uno schema definito e duraturo? e se la serenità stesse proprio nell'accettare il continuo cambiare e il continuo ascoltarsi?! grazie ilaria per questa tua riflessione, mi è piaciuta molto :)
    Rispondi a Luana Commenta l’articolo

  16. Avatar di Emy

    Emy 14 anni fa (26 Aprile 2011 0:45)

    Snaturarsi per essere accettati dagli altri non va bene, per se stessi e per gli altri. Alla fine la vera natura esce sempre fuori. Cambiare atteggiamento mentale, pur rimanendo fedeli a se stessi, invece, è la cosa più giusta! Non è facile, perchè talvolta la paura di non essere accettato da chi vorremmo ci porta a essere diversi da quello che siamo, ecco diciamo accondiscendenti. Io penso che rendendoci "intatti" con l'atteggiamento mentale giusto, ci aiuti ad attrarre la persona giusta, anche nelle amicizie, non solo nell'amore! Ciao!
    Rispondi a Emy Commenta l’articolo

  17. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (12 Ottobre 2015 17:49)

    Quando si smette di preoccuparsi del giudizio altrui e di cio' che vogliono gli altri si comincia ad essere se stessi e a fare cio' che si vuole davvero. Grazie, Ilaria, per aver rispolverato questo articolo di un po' di tempo fa! :-)
    Rispondi a Gea Commenta l’articolo