Ogni giorno nel mio lavoro mi prendo delle grandi soddisfazioni: incontro clienti entusiasti dei cambiamenti che loro stessi fanno accadere nelle loro vite, dei successi che ottengono, dei comportamenti “utili” che mettono in atto. Dal modo in cui riescono ad avere relazioni soddisfacenti con le altre persone e a sentirsi ed essere attraenti. Con grande naturalezza e spontaneità.
E questo rafforza in me due convinzioni che ho da sempre:
la prima è che si può cambiare in meglio, sempre e comunque. C’è una soluzione, c’è un modo per ottenere quello che vuoi – per attrarre la persona e la relazione giuste per te – e per liberarti da quello che non vuoi.
La seconda è che, applicando il modo, il metodo giusto sia relativamente a te stesso/a sia relativamente a quello che vuoi ottenere, arrivi davvero dove vuoi arrivare.
Di questo tratto anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”, che, proprio per questo è organizzata per passi successivi e in base a una percorso definito.
E di questo mi occupo quotidianamente quando lavoro con i miei clienti personali di coaching, quelli che hanno deciso di seguire il percorso di trasformazione verso l’attrazione autentica che io propongo loro.
Ora, che cosa accade a queste persone nel momento in cui riescono a ottenere risultati che prima non riuscivano a ottenere?
Io ho trovato dei tratti “tipici” in quello che accade nelle persone quando decidono di iniziare un percorso per il loro miglioramento.
Di solito vivono immerse nelle loro vite, nelle loro esistenze quotidiane: hanno compiuto una serie di scelte che le hanno portate dove sono.
Cioè: hanno compiuto un percorso di studi e fatto azioni che le hanno portate, ad esempio, a fare un certo di tipo di lavoro, a vivere in una determinata città e a fare una serie di incontri, anche sentimentali.
C’è chi ha vissuto dei legami seri. Chi si è sposato/a. Chi ha visto finire storie importanti, si tratti di un matrimonio o di una lunga storia.
C’è chi è in una relazione isoddisfacente.
C’è chi ama davvero il proprio partner o la propria partner ma… non basta.
C’è chi è single da poco e, forse, per la prima volta da che si ricorda.
C’è chi non ha avuto mai storie abbastanza lunghe e serie e pensa di essere e di essere stato/a sempre single.
Fatto sta che tutte queste persone vivono la loro vita come una serie di avvenimenti che accadono loro e che loro non determinano. E pensano che tutto ciò sia “normale”, che non vi siano alternative.
C’è lo studio e/o il lavoro o la famiglia. Ci sono i giorni di lavoro e i week end. Ci sono le conoscenze e le amicizie, alcune valide, altre meno. Alcune si susseguono, alcune restano.
Ci sono i passatempi.
Insomma, la vita scorre.
Ma, a un certo punto, si raggiunge un livello di insoddisfazione che fa pensare che quella non è la vita che si vuole, che fa sentire che dalla vita, probabilmente, si può avere qualcosa di diverso, qualcosa di più.
Ora, di solito, a questo punto, le persone si trovano di fronte a un bivio: alcune continuano a lasciarsi vivere dalla vita e si abituano alla propria insoddisfazione, ritenendola normale. Addirittura la giustificano, forse ci si affezionano. E così facendo la alimentano, la aumentano.
E poi ci sono quelle persone che si rendono ben conto che quella che stanno vivendo al momento non è la vita che fa per loro, perché, così com’è adesso, dà loro troppo dolore.
E ci sono anche quelle persone che non aspettano di arrivare a soffrire troppo e sanno che vogliono, al più presto, qualcosa di più e di meglio per se stesse, per la loro vita.
Queste due ultime categorie di persone sono quelle che decidono di iniziare un percorso di crescita personale, ben definito ed efficace, che le porta inevitabilmente a dei cambiamenti positivi.
Intraprendono per esempio il percorso con me e con il mio aiuto: il fatto di aver compiuto la scelta di intraprendere il percorso le rende estremamente aperte.
Sono “pronte” ad applicare fin da subito, nella pratica della loro vita, tutto quello che scoprono con le rivelazioni le intuizioni e le riflessioni che hanno, su di sé e sugli altri, grazie al percorso che stanno facendo.
Non è che non ci hanno pensato prima di decidere. Ci hanno pensato eccome.
Non è che non hanno valutato il fatto di sostenere dei costi, in termini di tempo, di impegno e di fatica e, anche, di denaro.
Ma hanno considerato che la qualità della loro vita è la cosa più importante, in assoluto. Quella, davvero, non ha prezzo.
Hanno anche considerato che un modo c’è, per ottenere quello che vogliono, anche dalle relazioni che vivono, oltre che in generale dalla loro esistenza.
Insomma: vogliono realizzare davvero ciò che desiderano e hanno deciso di scoprire come fare.
Anche la tua vita è preziosa e anche la qualità della tua vita non ha prezzo.
Tu vuoi davvero realizzare quello che desideri e hai deciso di scoprire come fare?
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E lasciami tutti i commenti che vuoi, con domande, opinioni, perplessità.
Cordialmente
Ilaria
ELEONORA 13 anni fa (12 Ottobre 2011 18:19)
BRAVOOOOOO!!! :)))))Aliyah 13 anni fa (13 Ottobre 2011 16:31)
Riccardo, :D non imparo mai!!!Riccardo Levi 13 anni fa (13 Ottobre 2011 16:46)
Riccardo Levi 13 anni fa (14 Ottobre 2011 9:09)
Riccardo Levi 13 anni fa (14 Ottobre 2011 12:44)
ELEONORA 13 anni fa (14 Ottobre 2011 20:24)
ELEONORA 13 anni fa (14 Ottobre 2011 11:14)
Riccardo Levi 13 anni fa (13 Ottobre 2011 17:29)
@ Aliyah Male, molto male :))))))))))))))) Ti serve un corso di materialismo storico ed edonistico.ELEONORA 13 anni fa (14 Ottobre 2011 20:33)
Riccardo Levi 13 anni fa (13 Ottobre 2011 9:06)
@ Aliyah Stai parlando di sentimenti? Ma quando impari anche tu ad essere intelligente? :))))))))))))))))Aliyah 13 anni fa (13 Ottobre 2011 23:43)
Riccardo, e dove lo trovo il corso? In comodi fascicoli da 12,90 € in edicola?? :DAliyah 13 anni fa (14 Ottobre 2011 15:24)
Aliyah 13 anni fa (15 Ottobre 2011 9:46)
Riccardo Levi 13 anni fa (14 Ottobre 2011 16:40)
@ Eleonora Devo dare ragione ad Aliyah. Noi uomini non siamo tutti uguali. Ci dividiamo fondamentalmente in due macrogruppi: Macrogruppo 1: i maiali; Macrogruppo 2: quelli che non piacciono. :))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))Annamaria 13 anni fa (13 Ottobre 2011 15:33)
Riccardo ma allora se eliminiamo i sentimenti si parla di cinismo e non di intelligenza..e c'e' una bella differenza al riguado !!!!Aliyah 13 anni fa (15 Ottobre 2011 12:23)
ELEONORA 13 anni fa (13 Ottobre 2011 22:16)
Rosita 13 anni fa (13 Ottobre 2011 14:29)
@Riccardo, da quando esiste questo binomio, intelligenza uguale non sentimenti? Posso assicurarti che allora ci sono molte persone poco intelligenti.....alla fine si rischia solo di essere ciniciELEONORA 13 anni fa (14 Ottobre 2011 2:21)
Riccardo Levi 13 anni fa (12 Ottobre 2011 17:49)
@Eleonora Affezionarmi? No, sto imparando anch'io ad essere intelligente.