La prima cosa da fare per ottenere quello che vuoi

Ogni giorno nel mio lavoro mi prendo delle grandi soddisfazioni: incontro clienti entusiasti dei cambiamenti che loro stessi fanno accadere nelle loro vite, dei successi che ottengono, dei comportamenti “utili” che mettono in atto. Dal modo in cui riescono ad avere relazioni soddisfacenti con le altre persone e a sentirsi ed essere attraenti. Con grande naturalezza e spontaneità.

E questo rafforza in me due convinzioni che ho da sempre:

la prima è che si può cambiare in meglio, sempre e comunque. C’è una soluzione, c’è un modo per ottenere quello che vuoi –  per attrarre la persona e la relazione giuste per te –  e per liberarti da quello che non vuoi.

La seconda è che, applicando il modo, il metodo giusto sia relativamente a te stesso/a sia relativamente a quello che vuoi ottenere, arrivi davvero dove vuoi arrivare.

Di questo tratto anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”,  che, proprio per questo è organizzata per passi successivi e in base a una percorso definito.

E di questo mi occupo quotidianamente quando lavoro con i miei clienti personali di coaching, quelli che hanno deciso di seguire il percorso di trasformazione verso l’attrazione autentica che io propongo loro.

Ora, che cosa accade a queste persone nel momento in cui riescono a ottenere risultati che prima non riuscivano a ottenere?

Io ho trovato dei tratti “tipici” in quello che accade nelle persone quando decidono di iniziare un percorso per il loro miglioramento.

Di solito vivono immerse nelle loro vite, nelle loro esistenze quotidiane: hanno compiuto una serie di scelte che le hanno portate dove sono.

Cioè: hanno compiuto un percorso di studi e fatto azioni che le hanno portate, ad esempio, a fare un certo di tipo di lavoro, a vivere in una determinata città e a fare una serie di incontri, anche sentimentali.

C’è chi ha vissuto dei legami seri. Chi si è sposato/a. Chi ha visto finire storie importanti, si tratti di un matrimonio o di una lunga storia.

C’è chi è in una relazione isoddisfacente.

C’è chi ama davvero il proprio partner o la propria partner ma… non basta.

C’è chi è single da poco e, forse, per la prima volta da che si ricorda.

C’è chi non ha avuto mai storie abbastanza lunghe e serie e pensa di essere e di essere stato/a sempre single.

Fatto sta che tutte queste persone vivono la loro vita come una serie di avvenimenti che accadono loro e che loro non determinano. E pensano che tutto ciò sia “normale”, che non vi siano alternative.

C’è lo studio e/o il lavoro o la famiglia. Ci sono i giorni di lavoro e i week end. Ci sono le conoscenze e le amicizie, alcune valide, altre meno. Alcune si susseguono, alcune restano.

Ci sono i passatempi.

Insomma, la vita scorre.

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Ma, a un certo punto, si raggiunge un livello di insoddisfazione che fa pensare che quella non è la vita che si vuole, che fa sentire che dalla vita, probabilmente, si può avere qualcosa di diverso, qualcosa di più.

Ora, di solito, a questo punto, le persone si trovano di fronte a un bivio: alcune continuano a lasciarsi vivere dalla vita e si abituano alla propria insoddisfazione, ritenendola normale. Addirittura la giustificano, forse ci si affezionano. E così facendo la alimentano, la aumentano.

E poi ci sono quelle persone che si rendono ben conto che quella che stanno vivendo al momento non è la vita che fa per loro, perché, così com’è adesso, dà loro troppo dolore.

E ci sono anche quelle persone che non aspettano di arrivare a soffrire troppo e sanno che vogliono, al più presto, qualcosa di più e di meglio per se stesse, per la loro vita.

Queste due ultime categorie di persone sono quelle che decidono di iniziare un percorso di crescita personale, ben definito ed efficace, che le porta inevitabilmente a dei cambiamenti positivi.

Intraprendono per esempio il percorso con me e con il mio aiuto: il fatto di aver compiuto la scelta di intraprendere il percorso le rende estremamente aperte.

Sono “pronte” ad applicare fin da subito, nella pratica della loro vita, tutto quello che scoprono con le rivelazioni le intuizioni e le riflessioni che hanno, su di sé e sugli altri, grazie al percorso che stanno facendo.

Non è che non ci hanno pensato prima di decidere. Ci hanno pensato eccome.

Non è che non hanno valutato il fatto di sostenere dei costi, in termini di tempo, di impegno e di fatica e, anche, di denaro.

Ma hanno considerato che la qualità della loro vita è la cosa più importante, in assoluto. Quella, davvero, non ha prezzo.

Hanno anche considerato che un modo c’è, per ottenere quello che vogliono, anche dalle relazioni che vivono, oltre che in generale dalla loro esistenza.

Insomma: vogliono realizzare davvero ciò che desiderano e hanno deciso di scoprire come fare.

Anche la tua vita è preziosa e anche la qualità della tua vita non ha prezzo.

Tu vuoi davvero realizzare quello che desideri e hai deciso di scoprire come fare?

Se ti va, condividi l’articolo su Facebook o su altri social (i pulsanti sono sotto).

E lasciami tutti i commenti che vuoi, con domande, opinioni, perplessità.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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155 Commenti

  1. Avatar di Rosita

    Rosita 13 anni fa (10 Ottobre 2011 17:21)

    @Ilaria, ieri ho letto di nuovo la tua guida e soprattutto le parti del perdono, proverò a seguire il tuo consiglio, scrivere una lettera (a me piace scrivere) che non spedirò, ma che mi permetterà di tirare fuori tutte le mie emozioni, i miei sentimenti e non tenerli chiusi dentro di me, perdono però inteso verso me stessa non verso di lui, io pur di non vederlo più sono disposta anche a rinunciare un mio progetto, a quello che mi piace pur di non trovarmelo accanto durante il mio lavoro.....
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  2. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (10 Ottobre 2011 17:39)

    @ Rosita, ottimo, mettiti all'opera. Fai un passo per volta e vedi che succede, anche con il perdono :)
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  3. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (10 Ottobre 2011 18:18)

    @ Bice: credo che le persone quando si incontrano si riconoscono, e si prendono dal lato che fiutano meglio...cioè, credo che gli uomini che incontri (ma a qsto punto potrei pure parlare di me) riconoscono in te quello che loro cercano in quel momento e viceversa tu fai lo stesso con loro. Penso che se tu "cercassi" (odio la parola cercare quando si tratta di parlare di rapporti umani...) qualcosa di diverso da questo tipo di relazione, non ti fermeresti neppure a considerare un rapporto del genere e passeresti oltre, per come la vedo io non credo che se lui non fosse promiscuo come lo descrivi, ti attirerebbe in qualche modo, a te piace lui per ciò che è e per ciò che un rapporto con lui ti può dare, se non ti andasse bene avresti già mollato il colpo perchè mi sembra di aver capito che come me, se di una persona non ti piace il suo modus vivendi non cerchi di cambiarla ma piuttosto cambi persona...che per me non vuol dire nè essere superficiali nè insensibili ma abbastanza maturi dal capire che le persone non dobbiamo crearcele su misura con le nostre aspettative, ognuno ha un valore per ciò che è e a noi può andare bene così o no...
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  4. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (10 Ottobre 2011 18:19)

    Per ciò che riguarda la persona che frequento io la storia è che noi inizialmente abbiamo provato a frequentarci seriamente, ma poi a me non andavano certi comportamenti e quindi ho tagliato i ponti, poi dopo circa un anno ci siamo ritrovati, e siamo diventati molto vicini, molto di più di quanto non lo fossimo prima, lui mi è stato accanto in questi mesi quando è mancato mio papà e non solo, è presente, affettuoso, sincero ed è una persona sulla quale posso contare e che allo stesso tempo può contare su di me, infatti gli sono stata vicina quando ha chiuso una storia di cui ancora porta le ferite e che spero per lui riuscirà a risolvere in un modo o nell'altro. Bene, non c'è scritto da nessuna parte che siamo fidanzati e non lo saremo mai penso, ma dovrei togliere valore e importanza ad un rapporto solo perchè non rispecchia i canoni del vivere comune?
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  5. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (10 Ottobre 2011 18:19)

    mmm no, è un'amicizia che ci lega e un profondo affetto, non credo che nessuno possa osare dire che la A di amicizia valga meno che la A di amore...e poi...io il confine fra le due ancora non l'ho trovato e stò cominciando come te a chiedermi se esiste, ma forse non è poi così male rimanere nell'ignoranza no?! ;-)
    Rispondi a Gio Commenta l’articolo

  6. Avatar di Rosita

    Rosita 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:05)

    @Ilaria, ho pensato che mentre scrivevo la lettera avrei pianto tanto da non riuscire a vedere più la tastiera e il monitor, invece non ho allagato la mia camera, senza essere prolissa, sono riuscita a dire quello che c'era da dire immaginando che lui fosse davanti a me, in questo momento mi sento leggera, non lo so se è soltanto una sensazione di un momento oppure è veramente così (lo spero!!!!!). Se tu mi chiedessi che cosa devi perdonarti tu personalmente, io ti risponderei perchè l'ho amato, perchè ho dato il mio cuore alla persona sbagliata, allora se fosse così tutti noi penso che dovremmo perdonarci, forse sono troppo severa con me stessa, vedo questa delusione, come un fallimento e forse non è nemmeno così che bisogna interpretarlo, perchè io ho vissuto qualcosa in cui ho creduto intensamente, per cui non c'è stato nulla che non era perfetto e degno per me....come pure penso che sia sbagliato dover rinunciare ad un lavoro in questi tempi di crisi solo perchè c'è la possibilità di vederlo, per allora sarò così sicura di me, proiettata a guardare avanti, da non accorgermi di chi ho intorno.....ho anche fatto l'elenco delle cose che so fare e ogni giorno aggiungerò altre che so fare e che in queste momento mi sfuggono....Grazie
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  7. Avatar di vale

    vale 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:19)

    Ciao Ilaria, scrivo perché oggi, dopo mesi di torpore e disagio esistenziale, ho avuto un attimo di gioia. E lo volevo condividere qui con voi. Sento di dovervi ringraziare perché senza te, i tuoi post e tutti commenti del blog non avrei mai fatto il piccolo passo che invece ho fatto. Stento ancora a crederci. Non ho un lavoro fisso, vivo coi miei, sono single e tempo fa ho perso la bussola non sapendo da che parte ricominciare per...stare bene. Da qualche tempo sto cercando di mettere in pratica i vostri consigli occupandomi di me stessa e di tutto quello che mi piace e mi provoca sensazioni positive. Dipingere è tra queste, ma, presa dalle faccende quotidiane e da scelte scolastiche per certi versi deviate, ho soffocato questa mia passione che è riemersa prepotente questa estate in un modo stranissimo: gli smalti per unghie. Ho cominciato a comprarne alcuni di economici ed è diventata quasi una mania. La scelta del colore, il modo di applicazione...insomma, la scoperta di un universo nuovo che ha portato a rivisitare anche il mio look e alcune mie incartapecorite teorie sui rapporti sociali. Cmq, grazie a voi ho trovato il coraggio di inviare quella e-mail e...sono stata accettata al corso d'arte annuale a numero chiuso che desideravo. Me troppo contenta!! Piccolo piccolo passo che non so dove mi porterà, ma...compiuto almeno. W i colori!!!!! : )) un abbraccio a tutti, a presto
    Rispondi a vale Commenta l’articolo

  8. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:24)

    E già, Gio! Non posso che condividere... Sì, ci si riconosce, è vero. Sintonia, affinità elettive, chiamalo come vuoi. E si trova quel che si cerca. Anche se a volte non lo si capisce subito. Non sono sicura che non mi piacerebbe meno promiscuo... ma in fondo credo che un uomo con certe idee- come le mie - finisca facilmente per esserlo. E poi, scherziamo, fa così bene l'amore!!! :-) Il confine tra amicizia e amore, la differenza e cosa sia poi davvero l'amore è qualcosa che mi chiedo da sempre. Alla fine ho deciso di vivere i rapporti come mi viene... e questa storia, così assurda per tanti, per me è normale. Trovo più assurdo vivere rapporti forzati o che inseguono alti ideali che richiedono sacrifici... per me la libertà viene prima di tutto, c'è poco altro da dire. Il mio obiettivo è la relazione in sé, non un fine come una vita in comune o una famiglia. Quindi io guardo a quello che succede davvero tra le due persone a livello mentale, spirituale... non a livello di formalità. Per me il progetto comune è il rispetto e la sincerità. Non saprei che farmene di un marito che sta con me per dovere e che mi inganna o non mi ascolta veramente... Convivere significa essere obbligati a vedersi.. è una cosa che non sopporto! Ho avuto anche storie inquadrate, ma non sopportavo che diventassero scontate, gabbie di aspettative... Forse sono io, comunque, a vedere una contrapposizione netta tra una storia "normale" e come la vorrei invece io... cioè a non capire che la via di mezzo c'è. So di coppie che stanno insieme da anni, ma ognuno a casa sua... può darsi che per me sia la soluzione giusta. Voglio l'amore puro e cose come figli, soldi, quotidianità mi sembrano inquinarlo. In un certo senso non voglio una cosa sicura... poi però la cosa non sicura a volte mi tiene troppo sulla corda. Che dire? Penso anche di avere fin troppe manie di autonomia e indipendenza. Ma ultimamente sto migliorando in modo molto naturale su questo fronte. Ho detto prima che avendo bisogno di lui credo di non poterlo avere a disposizione, ma in realtà penso che questa sia più una mia paura che una realtà. Vedo che se può esaudire un mio desiderio e farmi felice lo fa. Mi viene incontro. E forse mi dà più di quel che gli do io... Mah... Beh, ci ho pensato anche troppo per oggi, direi. Buona serata!
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  9. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:32)

    @ Rosita: fiuuuuu!!! Va bene, dài, non ti mando la barca... :D
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  10. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:33)

    @ Vale: brava! "L'amore di sé e l'arte di dipingere" ;)
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  11. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:36)

    @ Bice: soldi, figli, quotidianità sembrano inquinare l'amore? Queste cose? Uhm...
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  12. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (10 Ottobre 2011 19:44)

    @ Rosita: si sta bene, eh? Sai, io ho fatto la stessa cosa un anno e mezzo fa ed è stato molto liberatorio. Il perdono è un toccasana! A me poi quel periodo e quella lettera hanno dato anche tanto altro. Perche io ho anche sempre avuto anche problemi ad esprimere i miei sentimenti e li tramutavo tutti solo in rabbia... Quello è stato il primo passo verso un maggiore contatto con me stessa. Ora faccio ancora un po' fatica, ma va molto meglio e comunico anche di più con gli altri! :-) @ Vale... grandissima. E' bello recuperare i sogni :-) Molti purtroppo ci arrivano solo quando vanno in pensione (penso ai miei genitori). @ Ilaria, mi pare che il tuo blog abbia un gran successo... io, Francesca, Rosita, Vale e tante altre pian piano ci sblocchiamo e troviamo maggiore serenità! Ero venuta qui un anno e mezzo fa che ero a terra ed ero anche molto diversa. Mi hai sempre dato buoni consigli. Grazie.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  13. Avatar di Alice

    Alice 13 anni fa (10 Ottobre 2011 20:17)

    BICE e GIO' hanno tradotto a parole le stesse cose che sto vivendo io adesso...le vostre riflessioni mi aiutano a chiarirmi le idee :-)))
    Rispondi a Alice Commenta l’articolo

  14. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (10 Ottobre 2011 20:46)

    @ Ilaria... sì. Nel senso che finisce per prevalere l'attenzione a questi aspetti pratici dell'esistenza, togliendo spazio ed energia al rapporto di coppia per quello che è. E il rapporto di coppia, il rapporto d'amore è un'altra cosa che non ha a che fare col modo in cui noi lo formalizziamo con questioni economiche e convivenza... e molto spesso neanche coi figli! Sono cose diverse. E in più... Si finisce per litigare per i soldi o per restare insieme per i soldi. La quotidianità rende tutto più difficile (vedi noia, sopportazione...) e tante cose diventano scontate e banali. L'abitudine annulla il desiderio e le emozioni. Si diventa genitori e ci si scorda di essere compagni (soprattutto le donne). Insomma, tutti questi aspetti che per molti sono questioni che in modo scontato rientrano in un rapporto di coppia, per me non dovrebbero a che fare per forza con l'amore. E nel mio caso nemmeno per scelta. Oltretutto lo mettono a rischio, lo sottopongono a volte a prove troppo dure. Vedo nella famiglia una ricerca di sicurezza, ma anche una trappola. Io capisco che i figli si fanno tra uomo e donna e che è bello (così si dice) dare loro due genitori uniti... eppure ho l'impressione che tutto questo sia un rischio per l'amore e che spesso ci si rimanga in mezzo. Che l'amore tra due persone diventi altro (inquinato appunto e non arricchito). Qualcuno potrà trovarlo bello (santificare il matrimonio coi figli...), io no. Il solo fatto che l'amore libero e spontaneo tra due persone finisca per essere formalizzato da un contratto (matrimonio) che di fatto è economico e sia sottoposto a leggi... mi dà sui nervi! Le due cose non stanno insieme. Sarà funzionale alla società per come è strutturata oggi, ma che abbia davvero a che fare con il sentimento ho dei dubbi. Certo chi si innamora e sogna determinate cose (figli) finisce per dover accettare una convivenza, spesso legalizzata in qualche modo. Subentrano questioni di tipo pratico. Ecco, a me dà da fare questo. Ma, ripeto, è il mio modo di vedere... sono un'anarchica di natura. Io che non sopporto contratti lunghi né di vivere con qualcuno chiunque sia. Mi rendo conto di essere all'estremo. Più di così potrei darmi solo ad una vita ai margini, da eremita, da vagabonda... E non è detto che non ci arrivi. Sono insofferente all'ordine, la legge, l'istituzione... Soffoco. Non sopporto di dover fare, di avere obblighi e contratti. Tutto questo mi sembra condizionare la libertà, la natura...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  15. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (10 Ottobre 2011 20:46)

    Vado sempre più in una certa direzione... mi ci hanno portato le mie scelte di vita: vivere da sola, non lavorare con degli orari, avere pochi impegni. Io sono così, mi faccio un giorno di vacanza durante la settimana e poi lavoro la domenica. Dormo di giorno e lavoro di notte. C'è ben poca regolarità nella mia vita e molto "quel che mi salta in mente". Nel rispetto degli altri, ma non incanalata in certi flussi. Amo i rapporti spontanei, non dico cose che non penso, non sopporto troppo le buone maniere, il galateo, la moda. Ilaria, sono sempre stata così fin da bambina e sono sempre "peggio". Ma non è tutto qui. Studiando e viaggiando ho aperto sempre più la mia mente, allargato gli orizzonti. Altri stili di vita, altre vite... Per me le scelte non sono scontate, non possono esserlo. Tutto è in discussione sempre. E l'amore mi pare incanalato in mille "il vero amore è...", "così si fa" e aspettative, doveri, obblighi, con mille accessori che hanno a che fare col matrimonio o la famiglia ma non con l'amore vero. Per me non sono affatto sinonimi. E infatti non sono nemmeno mai esistiti sempre come oggi... è da poco che ci si sposa per amore, no? Bene, infatti chi dice che le due cose sono davvero consequenziali? E nessuno ci dice che i modi di incanalare l'amore di oggi siano migliori, più sani, più utili o corretti. A giudicare dall'alto numero di divorzi, tradimenti, figli che si dice traumatizzati in famiglia... non si direbbe. Penso che si idealizzino molto certe cose, che nella realtà non sono e non possono essere come si pensa. Non penso sia possibile amarsi per 40 anni. Al massimo volersi bene e sopportarsi. Ma è un'altra roba. Insomma, chi si vuole sposare dovrebbe capire cosa sta facendo, a quale modello e quale vincolo si sta legando. Qualcuno lo sa, molti no... non sanno nulla del contratto che firmano (almeno fino alla separazione) e questo depone a favore del fatto che ci si sposa per amore. Ma in realtà... è davvero per amore? E perché, davvero, ci si sposa? Che senso ha? E i figli... si fanno davvero in un regime di amore o sono desideri personali? Perché ci sono donne che fanno figli con uomini che non ne vogliono sapere di fare figli. Poi ci sono i figli che capitano. Poi, a dirla tutta, i figli mi sembrano più una conseguenza del sesso che dell'amore. E ben sappiamo come possono essere cose diverse. Guardiamo alle difficoltà che i figli portano in un rapporto di coppia e si abbia il coraggio di dire che non è vero che salvano il matrimonio. Spesso sono l'inizio della fine. E' per immaturità? O, in realtà con l'amore c'entrano fino ad un certo punto? Con l'amore di coppia intendo... Ecco, io mi faccio tutte queste domande, ho tutti questi dubbi e queste insofferenze. E non credo sia perché ho un qualche trauma, credo di essere lucida e di avere un altissimo concetto dell'amore. Quello vero, puro.
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  16. Avatar di Rosita

    Rosita 13 anni fa (10 Ottobre 2011 21:21)

    @Ilaria, della barca non c'è bisogno, però di un salvagente sì, dato che non so nuotare (questa è una cosa che voglio imparare a fare) da utilizzare quando mi sembra di affogare nei miei pensieri.... @Bice: mi sento bene e come se mi fossi liberato da un macigno che avevo da troppo tempo dentro e che mi impedisse di essere serena, solo che voglio che questa sensazione duri per molto, non voglio che sia un fuoco di paglia, sto bene adesso e domani si ricomincia....
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  17. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (10 Ottobre 2011 22:26)

    Ilaria, non ho capito bene cosa intendi per mettere in discussione le verità assolute...? Bice, con l'amore "puro", come dici tu, non ci si sporca ;)
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  18. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (10 Ottobre 2011 22:32)

    @ Aliyah, era una provocazione riferita a frasi del tipo: "però sai che tra gli uomini è difficile trovare qualcuno incline all'umorismo che non sia il proprio?" ;)
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (10 Ottobre 2011 23:27)

    @ Aliyah e le altre: lo so che ho delle idee "strane", ma io sono fatta così e proprio non riesco a vivere secondo certi schemi. Sicuramente chi ci si trova bene vive meglio di me... e non è detto sia per cieca obbedienza, magari invece è proprio perché certi schemi gli sono utili, gli calzano bene. Io non lo discuto. Però quando parlo con gli amici, soprattutto gli uomini (anche quelli che non ci provano con me, preciso, e sono la gran parte), trovo che molti sopportano a fatica certe convenzioni e, arrivati ad un certo punto della loro vita, si chiedono perché certe cose le si debba vivere in un certo modo, che senso abbiano. Qualcuno non sa dire perché si sia sposato, perché sta con la moglie, che senso abbia. Qualcuno confessa di non sopportare la convivenza, qualcuno sogna una vita diversa, in cui lavorare meno, non inseguire certe cose, non rinunciare ad altre. La gran parte si rende conto che non ha pensato prima di fare certi passi se li voleva davvero. O di averli fatti per motivi diversi dall'amore. Ma per me non è solo questione di condizionamenti e di scelte non libere. Credo davvero che l'istituzione del matrimonio con tutto il corollario di regole non scritte e luoghi comuni che si porta dietro sia la tomba dell'amore, il rifugio delle insicurezze, un modo per non crescere e riprodurre vecchi schemi famigliari. Penso che i ragazzi dovrebbero uscire presto di casa e fare esperienze quali la vita in comune con altre persone e la vita da soli. Credo che senza un periodo di singletudine sia molto difficile crescere e diventare indipendenti psicologicamente. Credo sia sbagliato il modo in cui si educano bambini e ragazzi. Che si guardi troppa televisione, che a scuola non si studino le materie più giuste per una vera crescita e maturazione (non vedo perché la scuola dovrebbe servire solo al lavoro), che il mondo sia pieno di messaggi carichi di luoghi comuni. Lasciamo poi perdere cosa penso della religione, dei sindacati e dei partiti politici. Credo che non viviamo davvero in democrazia (ammesso sia la forma migliore) e che le donne occidentali abbiano catene di cui neanche si rendono conto non meno di altre. Credo che ci sia molta ipocrisia e molta poca libertà. Credo ci siano mestieri peggiori del vendere sesso. Credo, insomma, che manchi la libertà di pensare con la propria testa e di vivere la nostra natura di esseri umani. In cambio di una vita fatta di carriera, soldi, tappe obbligate e aggeggi vari. Credo si perda tutto il bello e che si viva come anestetizzati inseguendo falsi miti. Credo che tutto nasca dalla insicurezza e dalla paura, dal bisogno di sentirsi dire cosa fare e pensare, di qualcuno che comandi, di regole... E penso che è sempre stato così, in fondo. E che ci sia poco da fare. Tuttavia, rendendosene conto... come chiudere gli occhi? Forse è tutta questione di cosa si insegue nella vita: libertà o sicurezza? E se ci fosse il modo di avere entrambe? Io ci credo.
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  20. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (11 Ottobre 2011 3:08)

    condivido,BICE...tutto giusto ma +che libertà e sicurezza io son per la spontaneitàe consapevolezza: l'esser se stessi in tutto ciò che si fa e in quel che si è ,ché è la vera conquista. si è poco spontanei e molto costruiti,dunque infelici e prigionieri di se stessi. gli uomini che arrivati ad un certo percorso di vita, si fanno tutte queste domande,è perchè allora la consideravano tappa obbligata di vita anzichè riflettere se ciò che stavano per compiere era proprio ciò che volevano...un pò come fumare:spesso si inizia giovanissimi,non per bisogno o necessità ma per imitazione! io la chiamo sindrome del gregge...
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