Saper gestire gli antipatici è fondamentale per avere una vita felice.
Per stare felicemente sul lavoro, per procedere con tranquillità nei propri affari, nei propri studi e nei propri progetti.
Ed è fondamentale che tu impari a gestire gli antipatici se vuoi attrarre la persona giusta per te.
E’ davvero importante, per avere una vita di qualità o costruirsi una vita di qualità, circondarsi di persone di qualità.
Perché è così importante?
Perché le nostre energie, le tue energie, non sono illimitate e gli antipatici sono degli straordinari succhiatori di energie e di risorse.
Più energie emotive e mentali e più risorse materiali dài a un antipatico, più energie emotive sottrai alle persone simpatiche, a te stesso/a, ai progetti importanti per te. In definitiva: alla tua vita e alla tua felicità.
Gli antipatici ti rendono triste, aumentano le tue sensazioni negative e chi è triste e vive sensazioni negative, ha, nella vita di tutti i giorni, una difficoltà in più.
Poi, considera che il mondo è pieno di persone simpatiche, quindi perché mai dedicarti agli antipatici?
Il fatto che gli antipatici ti rendono triste e aumentano le tue sensazioni negative vuol dire anche che gli antipatici contribuiscono a renderti meno attraente e a spegnere il tuo naturale carisma.
Quindi contribuiscono a renderti un po’ più complicato attrarre la persona giusta per te.
Ma non è finita qui!
Infatti, mi tocca dirtelo senza peli sulla lingua: se nella tua vita ti è capitato di vivere una o più delusioni sentimentali davvero dolorose, beh, è molto probabile che questo ti sia capitato perché hai dato agli antipatici troppo spazio, troppa confidenza, probabilmente anche troppo amore…
Insomma, te lo ripeto: saper riconoscere e gestire gli antipatici è basilare e se finora non l’hai fatto, non ti preoccupare, non è colpa tua – nessuno te lo ha insegnato – e di sicuro puoi incominciare ora, da qui, da dove ti trovi adesso.
Intanto fammi dare una spiegazione di chi sono gli antipatici per me, gli antipatici “tipo 1”, quelli “oggettivamente” e “indiscutibilmente” antipatici.
Gli antipatici sono tutti coloro, che a diverso livello – individuale, di società, in azienda, in politica, per strada –, sono convinti di avere tutto e solo il diritto di chiedere, di avere e di ricevere e non vengono nemmeno sfiorati dal dubbio che è essenziale, anche, ascoltare, dare e offrire.
Gli antipatici sono antipatici a tutto tondo, in ogni ambito e in ogni campo. Anche con le persone che dovrebbero considerare i loro cari. Anche con se stessi.
Come fai a riconoscere gli antipatici per come li intendo io?
Gli antipatici li riconosci perché da te prendono o cercano di prendere: per esempio il tuo tempo, il tuo denaro, il tuo amore.
Che, andando un po’ più nel dettaglio significa che cercano di prendere o prendono la tua competenza senza pagarti, la tua attenzione, il tuo affetto, la tua compagnia, il tuo aiuto, scroccano in genere e, anche –attenzione ! – gli antipatici prendono o cercano di prendere sesso da te.
E’ chiaro, adesso?
Ti faccio una grossa confidenza: in passato, io ho dato molto spazio agli antipatici.
E, giuro, mi è costato davvero molto. In molti ambiti della mia vita, in molti sensi.
Poi, dopo un po’ di volte che mi sono ritrovata a leccarmi le ferite dopo il passaggio di un’antipatica o di un antipatico, ho fatto una serie di riepiloghi mentali su diversi eventi che mi sono capitati in varie fasi (anche molto distanti nel tempo) della mia vita e ho acquisito consapevolezza che non avevo saputo gestire gli antipatici e che era ora di imparare.
Ho chiesto aiuto a un collega coach e passo passo ho imparato, anche piuttosto velocemente.
Sai perché? Perché mi è bastato sapere e ammettere che gli antipatici esistono.
Nota bene: gli antipatici esistono ed è una mia personale responsabilità il fatto di non aver saputo o di non saperli riconoscere e di non aver saputo o non saperli gestire.
Esistono sì. Qui il pensiero positivo a tutti i costi non vale davvero nulla: di sicuro gli antipatici hanno dei motivi che li spingono a essere antipatici, ma questo non significa affatto che io o tu o qualcun altro dobbiamo perdere il nostro tempo e la nostra energia con gli antipatici.
Nel mio lavoro non ho nessun contatto con gli antipatici.
Tra i miei clienti di coaching non c’è nessun antipatico.
E’ impossibile che un antipatico autentico decida di fare coaching.
Perché fare coaching significa migliorare la propria vita e il rapporto con gli altri, significa mettersi in gioco e in discussione, significa affrontare sfide appassionanti e generose. E tutto questo gli antipatici nemmeno lo concepiscono.
E quindi questo per me, in questo ambito non è un problema che si pone.
Per il resto, come faccio a gestire gli antipatici?
Quando conosco una persona nuova, per qualsiasi ragione (nel tempo libero o per lavoro – per esempio qualcuno con cui collaborare o che collabori con me -) faccio un’operazione “mentale”, adotto un atteggiamento specifico.
Mi chiedo e osservo se questa persona vuole prendere senza dare. Non ci vuole molto a capirlo, dopo un po’ di esercizio.
Dopodiché non le concedo nessun spazio. Nessuno.
Soprattutto non le concedo di stare nei miei pensieri.
Dopo la breve e innocua – per me – decisione iniziale non dò nessun giudizio, nessuna valutazione, non faccio nessuna considerazione.
Libero la mia mente.
Quindi, se hai a che fare con gli antipatici tipo 1, libera il tuo spazio mentale, libera la tua mente, libera la tua vita.
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Lasciami i tuoi i commenti.
Cordialmente
Ilaria
P.S. Ti interessa intraprendere un percorso di crescita personale e sentimentale che tra gli altri avrà l’effetto collaterale di farti scoprire le risorse che hai per gestire gli antipatici? Guarda un po’ “I 7 Pilastri dell’Attrazione”.
Giuliano 13 anni fa (6 Gennaio 2012 23:30)
ilariacardani 13 anni fa (7 Gennaio 2012 11:27)
Ciao Giuliano, grazie davvero per il tuo commento sincero ed efficacissimo. Hai centrato in pieno la questione! Un abbraccio.ELEONORA 13 anni fa (7 Gennaio 2012 12:56)
vanesia 13 anni fa (7 Gennaio 2012 13:32)
rosita 13 anni fa (7 Gennaio 2012 13:47)
davide 13 anni fa (7 Gennaio 2012 15:30)
bellissimo articolo, grazie! io ragiono finalmente così da qualche anno. li ho sempre chiamati "vampiri emotivi" seguendo un bravo maestro americano.ilariacardani 13 anni fa (7 Gennaio 2012 19:17)
ilariacardani 13 anni fa (7 Gennaio 2012 19:20)
rosita 13 anni fa (7 Gennaio 2012 19:34)
Gianluca 13 anni fa (8 Gennaio 2012 1:36)
Silvia 13 anni fa (8 Gennaio 2012 10:24)
ELEONORA 13 anni fa (8 Gennaio 2012 10:23)
Patty 13 anni fa (8 Gennaio 2012 10:24)
Silvy 13 anni fa (8 Gennaio 2012 10:43)
Livia 13 anni fa (8 Gennaio 2012 11:52)
Marinella 13 anni fa (8 Gennaio 2012 13:25)
davidone1967 13 anni fa (8 Gennaio 2012 12:52)
Sono convinto che in fondo la regola per una relazione sia una sola: finché ci rispettiamo, tutto bene. Quando cominciamo a mancarci di rispetto, forse è bene lasciar perdere.Paolo 13 anni fa (8 Gennaio 2012 12:56)
teresa 13 anni fa (8 Gennaio 2012 13:03)
Andrea R. 13 anni fa (8 Gennaio 2012 13:21)