I 6 micidiali errori della comunicazione che uccidono l’attrazione (Novità: questo è un audio!)

Comunicare in modo efficace è alla base di ogni buona relazione ed è fondamentale per attrarre la persona giusta per te.

Lo spiego molto chiaramente anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”: se non l’hai ancora letta, scaricala adesso.

Oggi ho preparato un audio dedicato ai 6 micidiali errori della comunicazione che uccidono l’attrazione: qui sotto puoi ascoltare la prima parte, cliccando sul pulsante viola dove c’è scritto “Scarica”.

Molti pensano di saper comunicare eppure non ottengono risultati soddisfacenti nell’ambito delle relazioni.

In realtà commettono una serie di errori madornali e nemmeno se ne rendono conto.

Se vuoi diventare un comunicatore o una comunicatrice davvero attraente ascolta l’audio.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza
[audio:https://www.lapersonagiusta.com/audio/6errori/6_micidiali_errori_1.mp3]

Per un ascolto più efficace puoi caricarlo su di un lettore mp3 (l’I-pod o altro).

Scarica l'audio

Dopo averlo ascoltato lasciami un commento con le tue impressioni.

Cordialmente

Ilaria

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85 Commenti

  1. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (11 Gennaio 2011 17:08)

    Ilaria, complimenti per questo tuo intervento: me lo sentivo che la tua attività è rivolta alla conoscenza dei livelli più profondi dell'animo umano, espressi tramite il modo di relazionarsi! Riccardo, prova a capire quali sono le regole, e può darsi che riuscirai a divertirti anche tu in questo gioco; pensa a quali sono le risorse che metti in campo nel tuo lavoro, che ti hanno portato a raggiungere dei risultati, e importale anche nella comunicazione.
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  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (11 Gennaio 2011 17:15)

    @ Ilaria Ambito molto più ampio? Cioè? Sul lavoro faccio quello che devo e non ho problemi. Con gli amici faccio quello che devo e non ho problemi. Negli hobby faccio quello che devo e non ho problemi. Quale sarebbe l'ambito più ampio? . @ Roby. L'autoironia funziona con le persone dotate di intelligenza e senso dell'umorismo. Ovvero, non funziona quasi mai.
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  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (12 Gennaio 2011 3:31)

    @ FrancescaChiara. Ilaria ha scritto: "Il “pensare troppo” allontana dall’esperienza profonda e concreta dei sentimenti e delle emozioni proprie e quindi allontana, in qualche modo, da sé e dalla percezione dei propri desideri e sensazioni di malessere e benessere. E questo porta ai guai, soprattutto nelle relazioni e nella comunicazione: perché se tu ti sconnetti da te stesso/a (poiché tu sei la misura di quel che è utile e bello per te) come puoi connetterti all’altro e alla relazione che vivi con lei/lui? Come puoi dare la tua “misura” e il tuo “passo” a quello che vivi, come puoi comunicarlo? Per questo è importante, nel comunicare e prima di comunicare, partire dal presupposto di aver ben chiaro quello che vuoi per te, definirlo a te stesso/a e manifestarlo con la massima trasparenza possibile." A questo proposito volevo dirti: io non ho ben capito se sono io che sono cambiata e quindi ho incontrato un uomo diverso dagli altri o se ho incontrato un uomo diverso dagli altri con cui mi viene spontaneo comportarmi diversamente dal solito. Però mi è molto facile e naturale, con lui, essere in contatto con i miei sentimenti e le mie emozioni e di conseguenza esprimere ciò che ho dentro e comunicare ad un livello profondo. Prima invece mi capitavano cose diverse. Ad esempio, se mi sentivo ferita perché trascurata, mi arrabbiavo oppure mi chiudevo in me stessa e apparivo fredda e indifferente. Era un meccanismo di difesa, ma il peggio era che finivo per crederci io stessa e quindi per non sentire più i veri sentimenti che avevo per una persona. Di conseguenza poi non li comunicavo. E via così, in una catena negativa e distruttiva della comunicazione e della relazione stessa. Oppure razionalizzavo... cose del tipo "non posso essere innamorata di questa persona perché lui è un traditore/un infedele/un dongiovanni/un uomo bisognoso..." e chi più ne ha più ne metta. O ancora: "io non ho bisogno di nessuno, infatti a che serve un uomo?". O anche "l'amore non esiste, tanto tutte le storie finiscono e tutte le persone che conosco sono infelici, allora anch'io...". E così facendo finisci per non sentirti più o per interpretare male ciò che senti. Ma prima o poi, in un qualche modo, i nodi vengono al pettine... e allora son cavoli amari. Poi credo che Ilaria abbia ragione quando dice che l'amore è qualcosa di diverso per ciascuno di noi. E credo anche nei diversi momenti della nostra vita, crescendo, cambiando i nostri bisogni, maturando. Poi bisognerebbe pure distinguere tra infatuazione, innamoramento e amore. E in fondo: è davvero importante capire esattamente cosa intende l'altro quando dice di amarci? Io bado a cosa sento quando sono innamorata, a come sto... Ieri altra giornata con pochi pensieri, a parte lo scambio con Ilaria. E ieri sera a tai chi, pur dopo oltre un mese di pausa, ho ricevuto i complimenti del mio maestro... ha visto che il mio corpo lavorava da solo e io non pensavo affatto... è la prima volta che succede. Oggi altra giornata spensierata, in cui tutto mi è scivolato addosso, compresi gli intoppi sul lavoro, le scocciature, le menate... ho vissuto senza pormi troppe domande. Massima spontaneità, ho fatto e basta. Per una persona cerebrale, introspettiva e organizzata come me... è raro. Eppure tutto è andato a meraviglia, ho fatto mille cose, sentito gli amici, programmato le prossime serate, ho attratto energie positive a non finire. E ci sto pensando solo ora, a fine giornata, prima di andare a letto, stanchissima, molto più delle altre sere, però leggera come una rondine. 'notte
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  4. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (12 Gennaio 2011 5:13)

    Ciao Ilaria, ancora grazie per la tua registrazione audio. da quando sto applicando i principi di Carnegie sto anche evitando volutamente di focalizzare l'attenzione degli altri su me stesso, perche' in qualche modo, anche questo puo' esser interpretato come una critica, condanna o giudizio nei confronti dell'altra persona... Naturalmente questo l'ho capito perche' spesso alcune persone con cui ci relazioniamo commettono inconsapevolmente o meno ma lo commettono, questo errore e il messaggio che personalmente mi arriva suona più o meno: "Vedi come sono figo io?" E il messaggio subliminale sembra contenga anche parole di critica, di confronto, quando IMHO i comfronti bisogna farli solo con se stessi. Infatti molti mi invitano ad essere piu' duro, piu' determinato, in certe situazioni dove la mia identita' viene presa in poca considerazione, mentre so bene che, alla maggior parte di noi non piace guardare le cose diversamente dal solito... Naturalmente sto capendo che, cosi' come non e' molto invitante parlare in prima persona singolare, non lo e' soprattutto nel momento in cui puntiamo il dito parlando inseconda persona, ergendoci quindi da insegnante o guru... Ho letto anche da qualche parte che sarebbe, invece, piu' invitante parlare in prima persona plurale... Per quanto riguarda la superficialità della comunicazione, infatti, per quanto mi e' possibile, mi diverto a usare, come mi piace definirli, dei "chiarificatori" cioè domande che portino la persona ad arricchire meglio la sua mappa... che porti a rendere questa mappa, quindi, simile al territorio... E cosa noto quando cerco di usare i chiarificatori? Che alla maggior parte piace rimanere nella confusione del linguaggio... e qui potrei essere d'accordo con Riccardo, cioè che spesso le parole che si usano sono le stesse, ma il significato e l'interpretazione possono essere differenti da individuo ad individuo... come direbbe un mio amico: "Chi ha orecchie intenda"... Se posso dare una definizione, ad es., della parola "amore", a questa parola attribuirei un significato mistico... ma credo di andare un po' off topic ;)... Tornando al discorso della comunicazione, dicevo, poche persone che frequento si soffermano veramente sul senso dei messaggi che invia ad un altro individuo Avrei forse un'idea, non so se, Ilaria, sei d'accordo anche tu: la comunicazione come viene concepita nei percorsi di crescita personale dovrebbe essere integrata nelle materie letterarie e di lingua straniera... Da una parte, pero' sarei un po' contrario, perche', per mia esperienza, non tutti gli insegnanti di letteratura o di lingua sanno davvero comunicare... e naturalmente i bambini vedono in primis i risultati di questa cattiva comunicazione piuttosto che le nozioni di come usarla efficacemente. Magari, invece che dei temi in classe, si potrebbero inserire ore di scrittura creativa... Cosa possiamo suggerire, quindi, prima della carriera di insegnante, un corso ed un'esperienza di vendita? Perche' insegnando qualcosa' si stanno vendendo le proprie conoscenze, ripagate, naturalmente col tempo degli studenti... oltre che con le energie e le prestazioni di studio. Un venditore, si troverebbe quasi obbligato ad essere efficace se vuole arrivare alla chiusura di un contratto... perche' un insegnante non dovrebbe esserlo altrettanto? In realta' dovrebbe capire, anche sulla base delle sue esperienze personali (qui ci vorrebbe uuna bella e consistente ipnosi regressiva), che dopo una decina di minuti di spiegazioni puramente teoriche, per non dire astratte, ancora peggio se trascorsi stando seduti senza alzarsi neanche per un secondo, l'attenzione diminuisce... Dovrebbero capire, invece, che e' solo facendo provarle certe esperienze queste rimangono impresse, perche' ripeto, come ha detto giustamente Riccardo, le parole lasciano il tempo che trovano... Qual era il primo principio di Carnegie? Ah! Non criticare! L'ho fatto? La mia btw non voleva essere una critica, ma solo una modestissima osservazione, che non e' detto debba coincidere necessariamente con la vostra;). Btw per questa settimana sto soltanto limitandomi a controllare ccio' che e' in mio pieno potere, cièo la mia comunicazione con l'esterno... Grazie ancora Ilaria :) Andrea
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  5. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (12 Gennaio 2011 12:16)

    @ Ilaria: certo che amore e sentimenti sono territori misteriosi e oscuri! e aggiungiamo anche che sempre li rimarranno, nonostante la ricerca continua e incrociata su tutti i fronti (da te elencati). Perche' in questo campo il sapere conta molto meno di quello che si vuole pensare. Per questo tempo fa dicevo a Bice quanto difficile per me sia leggere libri sull'amore....faccio fatica a studiare l'amore! ma questo e' un limite mio. Nello specifico, pero', mi intriga molto l'argomento "comunicare l'amore". Sono d'accordo con te che, per prima cosa, si deve far chiarezza dentro se' stessi cercando di capire cosa si vuole e come...il comunicarlo all'altra persona, per come sono fatta io, va da se', quasi in automatico. Perche' m iritengo una persona abbastanza diretta e lineare nel comunicar(mi) agli altri - sia a parole dette che scritte. Il problema nasce dal fatto che, appunto, i sentimenti, le emozioni, non sono percepite, vissute e sentite nello stesso modo da tutti. Quindi mi chiedo: se io dico "mi sono innamorata di te", l'altro cosa capisce? e se lui lo dice a me, io so che do' a questa dichiarazione un certo significato, ma...e' proprio quello che intende l'altra persona? Insomma: ci sono modi diversi di essere innamorati e a me piacerebbe poterli cogliere. Invece so che le parole, la comunicazione...e' alla fine una convenzione in cui i sentimenti vanno stretti. Eppure le "parole d'amore" esistono e vengono usate tutti i giorni! a, aggiungo, sono anche molto suggestive. e non vengono usate per esprimere solo quello che vogliamo, quello che ci fa stare bene....ma per cercare di fare uscire quello che sentiamo che comprende ben di piu'. insomma...e' un'argomento complesso! ;-) . Sai cosa sarebbe bello? che fosse possibile anche per noi "blogghisti" lasciare il nostro commento vocalmente! sai che bello sentire le voci che stanno dietro ai nostri nomi che ormai abbiamo imparato a conoscere quasi amorevolmente??? solo un'idea...un po' rivoluzionaria magari. :-)
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  6. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (12 Gennaio 2011 15:35)

    Appendice all'intervento di Andrea (per i lettori di lingua italiana): IMHO = a mio modesto parere, BTW = fra parentesi.
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  7. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (12 Gennaio 2011 16:53)

    @ FrancescaChiara. Parrà strano, visto che parlo sempre tanto, ma... io non ho mai avuto l'abitudine di parlare così tanto di quello che provavo con i vari uomini che ho avuto. Non faccio mai tante dichiarazioni d'amore né me le aspetto. Anzi, mi danno pure un po' (tanto?) fastidio quando me le fanno loro. E non perché non sia bello o utile parlare di sé... a quello do molta importanza! Ma non al definire i sentimenti che si provano per l'altro. Provo a spiegarmi meglio: se uno dei due è felice, triste, arrabbiato, preoccupato per motivi che riguardano la coppia o altro, trovo bello e utile comunicarlo. Ma per l'amore in sé... no. Io preferisco sempre e assolutamente che venga espresso coi fatti, col comportamento. Dalle attenzioni, dalle scelte, dalle iniziative, dalle premure, dall'ascolto, dallo sguardo, dalla fisicità dell'altro... mi sento amata. E mi basta. Non ho nemmeno bisogno che mi dica che mi ama o mi vuole bene. Per me è superfluo. Quel che conta è come mi fa sentire. Più che mai in questi casi... fatti e non parole. Perché verba volant, perché la comunicazione verbale, comunque, ha sempre, in ogni campo, delle insidie. Certo, parlare, in generale, dell'amore e capire quali idee l'altro ha al riguardo, cosa ti puoi aspettare... aiuta a evitare illusioni, delusioni o fraintendimenti. Ad esempio, un uomo tradizionale che mi chiedesse di sposarlo e al quale rispondessi di no, avrebbe bisogno magari di qualche spiegazione in più da parte mia, ovvero che io spiegassi come distinguo amore e matrimonio e le mie idee sull'uno e sull'altro. Altrimenti potrebbe pensare che non mi voglio sposare perché voglio, ad esempio, una coppia aperta o per altre ragioni che non sono quelle reali. Però da lì a chiedersi sempre cosa ci sia dietro certe espressioni sentimentali... boh, non so, io il problema non me lo sono mai posta... E chiedendomi perché non l'ho mai fatto, mi è venuto da riflettere sul fatto che in effetti, semplicemente, non mi interessa comunicare con un uomo sui reciproci sentimenti amorosi. E sai che non si è mai lamentato nessuno oltretutto?
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  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (12 Gennaio 2011 17:48)

    @ FrancescaChiara Lasciare la nostra voce qui? Io voto NO.
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  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (12 Gennaio 2011 19:43)

    @ Ilaria Leggendo i commenti, invece, pare sia un obbligo il comunicare, il farlo in un certo modo, etc. Personalmente credo che tutto sia possibile, se ci si crede. Il mio problema, nel comunicare con gli altri, è che non credo negli altri. Non manco di fiducia in me stesso, ma nelle persone che mi trovo di fronte. Ma ....? Non comunichi? Mancanza di fiducia in te stesso. La risposta di tutti (sbagliata) è sempre la stessa: mancanza di fiducia in sè stessi. A nessuno viene in mente che qualcuno potrebbe non fidarsi degli altri. Perchè? Perchè pare che sia obbligatorio fidarsi degli altri. Mah.
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  10. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (13 Gennaio 2011 13:47)

    @ Amina: eh si'...Andrea ha questa fastidiosissima abitudine a usare stupidi abbraviazioni in inglese! mi ha sempre irritato molto 'sta cosa...limite mio, ovviamente, che in fondo in fondo sono una persona tollerante. ma...mi chiedo cosa vuole comunicare: che sa l'inglese??? ;-)
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  11. Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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    Ilaria Cardani 14 anni fa (13 Gennaio 2011 14:16)

    :D :D Eccoci qua! Faccio un post dedicato alla comunicazione e subito, come per "magia" nei commenti non solo si parla di comunicazione (che è ovvio), ma anche si fa subito esperienza di alcune "problematiche" che le sono connesse e che io ho esposto qui e nel prossimo audio... :) . Probabilmente Andrea è un assiduo frequentatore del mondo internet e dunque di forum, blog e liste. E in queste"realtà virtuali" è costume diffuso usare determinate abbreviazioni. Non vi è nessuna presunzione o voglia di dimostrare alcunché: è un gergo e, come tutti i gerghi, a chi lo usa pare del tutto naturale, quasi come una seconda lingua. Credo che Andrea si esprima come sente e come preferisce. Manifesta se stesso. Non pensa, mentre lo fa, che chi gli sta di fronte o lo legge potrebbe non avere i suoi stessi riferimenti. La simpatica e arguta traduttrice Amina (tra l'altro, Amina, mi permetto di segnalarti che ti è sfuggito il termine "off topic", che sarebbe "fuori tema" ;)) è un'eccellente osservatrice e facilitatrice (complimenti!). FrancescaChiara si sente infastidita. Siamo al punto 3) di quello che espongo nel mio audio: ciascuno di noi pensa, sente e parla in modo diverso. L'essenza del comunicare sta in questo: averne consapevolezza (punto 1)) e adottare dei modi per comprendersi. Compiere dei passi. Uscire, un po', dai propri panni per indossare - o per lo meno "tastare" - quelli degli altri. Ovviamente la vera comunicazione - e quindi la vera relazione tra persone - avviene quando entrambi fanno il medesimo sforzo. E hanno il medesimo interesse. Pensate alle enormi differenze - biologiche, biochimiche, psicologiche e culturali - che ci sono tra uomini e donne: direi che dopo e insieme alla consapevolezza di sé il passo più importante è proprio quello della consapevolezza della propria comunicazione (che è anche "ricezione").
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  12. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (13 Gennaio 2011 18:14)

    @Francescachiara grazie per il tuo riscontro, cerchero' di sforzarmi di usare parole per esteso ed in italiano... Ora pero' faccio una precisazione sugli accenti: invece delle vocali accentate, ovunque io scriva su Internet preferisco usare gli apostrofi dopo le vocali, perche' non sempre i commenti hanno una corretta codifica (mi scuso per questo linguaggio molto tecnico ;) ), cioe' le vocali accentate il proprio navigatore Internet puo' interpretarle non sempre correttamente, e questo al lettore potrebbe creare qualche difficolta' di lettura. Lo noto, ad es.: quando leggo in alcune liste di discussione, se l'oggetto contiene vocali accentate, queste le interpreto in tutt'altro modo... e per capire meglio l'oggetto mi trovo a leggere anche il corpo del messaggio. Questo lo riscontro per esempio in liste a tema informatico, dove pero' non tutti si orientano bene, percio' a volte trovando difficolta' a spiegare come modificare il modo con cui le vocali dovrebbero essere interpretate, taglio la testa al toro scrivendo in questo modo... Ciao e se avete altri riscontri sono pronto ad essere bombardato! :-D Andrea
    Rispondi a Andrea Commenta l’articolo

  13. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (13 Gennaio 2011 20:27)

    @Andrea: quoto gli apostrofi dopo le vocali. @Riccardo: ti dedico questa piccola perla del Woody Allen-pensiero. "Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare. Però allora si soffre di non amare, pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire e soffrire è soffrire. Essere felici è amare, allora essere felici è soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicità... io spero che TU stia prendendo appunti..."
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  14. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (13 Gennaio 2011 22:09)

    @ Amina Per amare occorre trovare qualcuno che voglia essere amato da te. Se non lo trovi, che colpa ne hai? Comunque, è colpa mia. La soluzione? C.è.
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  15. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (14 Gennaio 2011 10:48)

    @ Andrea: scusa...non e' che volevo "criticare". Personalmente, non amo gli acronimi e le abbreviazioni. Perche' mi fanno pensare ad un linguaggio poco divulgativo e piu' "d'elite". Personalmente, sono bilingue (italiano e inglese), quindi non ho difficolta' a capire le abbreviazioni che usi - no ne' un "problema". E' solo una questione di atteggiamento: se hai qualcosa da dire agli altri, lo dici usando un linguaggio quanto piu' alla portata di tutti, proprio perche' vuoi che gli altri capiscano quello che hai loro da dire. Pensa se Ilaria cominciasse a scrivere articoli tecnici sulla comunicazione, per esempio.......la "selezione naturale" farebbe strage su questo blog e rimarrebbero pochi a seguirla. Non credi? ovviamente questo e' un esempio forzatamente esagerato, ma e' solo per farti capire cosa intendo. Niente di personale, ovviamente...
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  16. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (14 Gennaio 2011 16:31)

    @Francescachiara, non l'ho presa come una critica :-), anzi ti ripeto, grazie per i tuoi riscontri... Anzi forse puo' essere un'ulteriore spinta a cambiare questo mio atteggiamento anche nella vita fuori da Internet, dove, anche in questi casi, spesso e volentieri mi trovo a usare terminologie tecniche, anche quando basterebbe esporre gli stessi concettin parole, come hai detto giustamente, piu' alla portata di tutti. Ringrazio te e voi altri che state commentando questo articolo, perche' mi state dando un'ulteriore spinta ad uscire dai miei schemi abituali... E naturalmente grazie ancora Ilaria, per aver registrato questo articolo, ed un grazie in anticipo per la sua continuazione che aspetto con ansia e curiosita'... :-D Ma soprattutto, con una maggiore voglia di mettermi in gioco. Andrea
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  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (14 Gennaio 2011 16:37)

    @ Bice: sono d'accordo con te: ci si sente amati per quello che l'altro fa e non per quello che l'altro dice. Pero', per un motivo o per un altro, io spesso rimango incastrata nelle parole - "sono innamorato di te", "ti amo", "amore mio" e via discorrendo. Ecco perche' ho sollevato la questione (per altro relativamente importante). Grazie del confronto, amica mia! Baci
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  18. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (14 Gennaio 2011 16:41)

    @Ilaria. Sul tema del post, la comunicazione. Sono sicuramente errori molto comuni, che probabilmente a tutti noi è capitato o capita di fare. A me sicuramente. Capita di parlare solo per sé stessi, dimenticando di ascoltare l'altro e ignorandone i feedback. Oppure non sforzandosi di farsi davvero capire. Così facendo più che comunicare davvero i contenuti che si ha in mente, si comunicano cose come arroganza, insicurezza, narcisismo, indifferenza, ansia, pregiudizio... chi ci ascolta magari lo capisce e risponde in modo adeguato. Sulle altre due regole. Ilaria, non so che dire... sebbene io riconosca di non darmi il meglio e quindi di non volermi abbastanza bene... non sento di essere poi così dipendente dal giudizio altrui né di passare il tempo a svalutarmi. O a cercare l'applauso. Sarà che conosco molte persone fatte così e non mi sento simile a loro. La mia incapacità di darmi il meglio mi sembra ristretta al campo amoroso. Le vere difficoltà registrate riguardo la comunicazione pure. Soprattutto in passato, come già scritto, l'essere scollegata da me stessa ha creato non pochi fraintendimenti e problemi. Ma quello è un problema che sta alla base. Come esprimere cose che tu non sai dire a te stessa? Quando per prima ti racconti bugie, non puoi che farlo con gli altri. Il risultato è stato, spesso, quello di creare molta confusione negli altri. Qualcuno lo ha trovato intrigante, un rompicapo. Qualcun altro, forse più interessato a conoscermi, ha saputo capire - e bene - cosa succedeva. Pochi (uno?) hanno saputo reagire nel modo giusto, allungando una mano quando da sola non ce la facevo... sapendo cosa dire, quando mettersi da parte, quando intervenire. Facendo un po' da sponda. Sapendo ascoltare. Chiedendo quando non si capiva più niente, senza insistere quando era evidente che avevo troppa confusione in me per poter capire. a volte dando consigli per aiutarmi a capirmi. Ci sono persone così brave in questo gioco della comunicazione! Ci sono portate forse, infatti poi ne fanno addirittura una professione. E hanno ottime capacità relazionali. Che facilitano la vita. Anzi no, sono fondamentali. Sono persone che sanno dedicare molto tempo anche a sé stesse. Io credo che conoscano bene i meccanismi interiori, emotivi... perché prima di tutto conoscono sé stesse. Io ho la fortuna di conoscerle e vederle all'opera. Nel lavoro che faccio e non solo. Da loro ho imparato molto. Sono uomini, tanto per sfatare il mito che vuole le donne più portate alla comunicazione (solo perché parlano così tanto, molto più degli uomini, e sembrano più facilmente esprimere i propri sentimenti... ma la quantità di parole non è significativa). Direi che non ho altro da dire. Aspetto il prossimo post. Vivere di più e pensare di meno mi ha fatto molto felice in questa settimana. :-) Ciao.
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  19. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (14 Gennaio 2011 16:44)

    Grazie Riccardo per questa iniezione di sfiducia, ci voleva!!! Mi mancava, in effetti, il diffidare sempre di tutti. Comunque, quando comunichiamo tendiamo a dare per scontato che si dica la verità... poi che esistono le bugie lo sappiamo tutti. Ma che sia più facile dire il falso non credo proprio... perché mai dovrebbe essere così? Forse è vero solo per chi non ha il coraggio di essere sé stesso. Ma è anche vero, come dice Ilaria nel suo audio, che sta anche a noi mettere gli altri nelle condizioni di dire la verità. Trattare gli uomini come bambini, ad esempio, è il modo migliore per farsi raccontare bugie. Lasciando da parte tutto il discorso delle "bugie a fin di bene", che a volte racconto prima di tutto bugie a me stesso, che c'è chi pensa che le omissioni siano bugie (le donne, generalizzando) e chi no (gli uomini, generalizzando)...
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    Ilaria Cardani 14 anni fa (14 Gennaio 2011 16:58)

    @ FrancescaChiara: tra le cose che una persona "fa", c'è anche quello che dice... Perché svaluti il tuo bisogno di sentirti dire determinate frasi affermando che "rimani incastrata nelle parole"? La questione è importante. Potresti affrontare il tema da questa angolatura: chiedere quello che hai bisogno per stare meglio nella relazione che vivi (e quando parlo di relazione non parlo sempre e soltanto di una relazione di coppia). Che cosa ti impedisce di chiedere a un uomo con il quale hai una relazione sentimentale di esprimerti il suo amore anche a parole? @ Bice dici cose molto importanti e molto profonde. Tra l'altro ho intenzione prima o poi di affrontare il tema che hai sollevato ("La mia incapacità di darmi il meglio mi sembra ristretta al campo amoroso. Le vere difficoltà registrate riguardo la comunicazione pure.") e cioè di come e perché anche e soprattutto persone di intelligenza e capacità superiori alla media siano spesso "impacciate" in certi ambiti sentimentali, primo fra tutti quello della comunicazione. Sono molto contenta di come è andata la tua settimana. Avanti così. :)
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