(Estate): liberati dal bisogno di attrarre – Seconda parte

Se vuoi attrarre la persona giusta per te devi vivere la tua vita al meglio, per te stesso o per te stessa prima di tutto, indipendentemente dal fatto che tu sia single e la cosa non ti faccia piacere; indipentemente dal fatto che tu abbia finito una relazione alla quale tenevi o una relazione che ti faceva del male; indipendentemente dal fatto che tu sia innamorato/a e non ricambiato/a e indipendentemente dal fatto che tu sia dentro fino al collo in una relazione che proprio non fa per te.

Vivere la propria vita per sé è un caposaldo dell’attrazione, come spiego anche nella mia guida gratuita “Come attrrarre la persona giusta per te in 11 passi”.

Questo, ovviamente, vale in estate e anche in autunno, in inverno e in primavera.

La settimana scorsa ho pubblicato la prima parte di questo articolo, in cui ho incominciato a trattare del tema “liberati dal bisogno dell’attrazione” legandolo all’estate, stagione considerata comunemente come “facilitatrice” di legami più o meno duraturi.

E spesso anche enormemente sopravvalutata come momento dell’anno nel quale, da una parte, ci sono molte più possibilità e, dall’altra, si sente ancor più forte l’obbligo di riuscire a sedurre e a conoscere qualcuno di interessante.

Piccola pausa di riflessione: consideri mai quanto pesano su di te e sulla tua vita i condizionamenti che provengono dall’esterno relativamente al fatto che “dopo una certa età”  è meglio essere accoppiati, che lo stile di vita ideale è quello della famiglia con figli (e che la donna si realizza al meglio come madre), che chi è solo/a ha qualcosa che non va ed è anche un filo sfigato/sfigata etc. etc.?

Cioè: non ti capita mai di considerare il fatto che tu, da solo/a, non staresti poi tanto male, se non fosse che tutto e tutti quelli che ti stanno intorno ti dicono il contrario?

Quest’estate, facci caso, se ne hai voglia…

Ora torniamo al tema centrale – “liberati da bisogno di attrarre” -, all’articolo della settimana scorsa che parlava dell’estate e al tuo atteggiamento mentale, a partire da ora in avanti, cioè a partire da questa estate, che ora è al suo pieno.

Confesso che, stereotipi o no, luoghi comuni o no, per me l’estate è – anche senza vacanze – una grande occasione di riflessione e di “revisione” personale.

Il fatto di spostarmi molto frequentemente e di soggiornare in luoghi diversi anche solo per qualche giorno, di stare molto all’aria aperta, a contatto con la natura e con persone nuove e di cambiare le mie abitudini quotidiane (alimentazione compresa), mi porta inevitabilmente ad assumere modi di pensare diversi che molto spesso trovo positivamente “rivoluzionari” per la mia vita.

Questa, certo, è la mia esperienza personale, ma credo che sia molto simile a quella di molte altre persone, probabilmente anche alla tua.

Insomma, attrazione o no, l’estate è un’ottima opportunità per “metterti alla prova” in modo nuovo e inedito rispetto al solito.

A livello emotivo può addirittura essere un piccolo banco di prova nel quale ricevere conferma dei passi che hai compiuto relativamente alla tua crescita personale, relativamente al potenziamento delle tue risorse  interiori.

Per questo diventa essenziale che tu ti senta libero o libera dal bisogno di attrarre: perché liberarti da quel bisogno non solo significa rimuovere l’ostacolo maggiore che ti impedisce di essere davvero attraente, ma perché liberarti da quel bisogno significa iniziare a vivere la tua vita genuinamente per te e non in funzione di attrarre qualcuno.

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Perché vivere in funzione di attrarre qualcuno nella propria vita o anche avere in testa per la maggior parte del tempo l’idea e il desiderio di attrarre, sono atteggiamenti che portano inevitabilmente a limitare le proprie possibilità esistenziali e non a espanderle.

Mentre pensavo a scrivere questi articoli dedicati alla “libertà dal bisogno di attrarre”, nel giro di pochi giorni ho avuto occasione di scambiare idee e opinioni con qualche amica single (in estate vi sono anche molti appuntamenti mondani e capita di riuscire a dedicare più calma e tempo alle amicizie).

Una mia amica sulla quarantina ha da poco molto felicemente concluso la propria relazione con un uomo più grande di lei, affascinante, benestante , affermato: lei ha deciso di lasciarlo dopo una paio di episodi che ha giudicato sgradevoli. Ha lasciato la bella e opulenta casa di lui per ritornare nel proprio bilocale. E’ raggiante e ha iniziato a dedicarsi con enorme passione – e grande competenza – a una serie di attività di comunicazione per un’associazione alla quale è iscritta. Cosa che non vedeva l’ora di fare.

Una mia conoscente di circa trentacinque anni, dopo anni di “stasi” nel proprio lavoro ha ricevuto l’offerta per una posizione molto interessante in un’altra azienda. Dopo dodici anni, finalmente, cambierà lavoro. Qualche anno fa ha deciso – dolorosamente – di chiudere la relazione con il promesso sposo (erano prossimi alle nozze: data già fissata, casa già arredata di tutto punto, famiglie più che coinvolte). Per “riprendersi dal trauma” era andata in vacanza in Germania, ospite di lontani cugini. Quasi per gioco aveva incominciato a studiare il tedesco e si era appassionata alla lingua. Non ha mai più smesso. L’azienda che l’ha appena assunta – importante filiale italiana di una multinazionale tedesca – l’ha voluta  anche per la sua conoscenza del tedesco. L’estate la trascorrerà all’estero, in una vacanza studio di cinque settimane, dedicate all’approfondimento, appunto, del tedesco.

Una mia amica tra i trentacinque e i quaranta, single e desiderosa di divertirsi e di migliorare il proprio inglese, mi ha raccontato divertita di aver optato per Malta: 3 ore di scuola di lingua al mattino, pomeriggio in spiaggia. Senza disdegnare eventuali piacevoli compagnie maschili.

Un’altra mia amica, appena al di sopra della trentina, single giramondo e poliglotta, ha optato per il mare, il relax e lo snorkeling. Andrà, tutta sola, a  farsi una bella vacanza, orgnaizzata come suo solito nei minimi dettagli, a Mauritius.

Che cosa mi colpisce delle iniziative di queste quattro signore? Qual è l’atteggiamento comune che considero estremamente positivo?

Il fatto di tenere lo sguardo, la rotta e il timone sulla propria vita, sul proprio benessere, sulla propria realizzazione.

La mia personale convinzione è che, per tutte loro, questo abbia richiesto impegno e ne richieda ogni giorno.

Penso che avere delle catene, essere legati/e dai condizionamenti – propri o altrui – molto spesso faccia perdere un sacco di tempo.

E il tempo è vita. Il tuo tempo è la tua vita.

Rifletti sul fatto che, probabilmente, il bisogno di attrarre qualche volta ti faccia perdere un sacco di tempo.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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68 Commenti

  1. Avatar di Alice

    Alice 13 anni fa (27 Luglio 2011 23:20)

    E mi manca la costanza, quella per cui eviti, ad esempio, di scaricare frustrazioni attraverso il cibo, cosa che tra l'altro aggiunge frustrazione alla frustrazione...mi amo e mi odio allo stesso tempo. Quello che voglio, oltre che trovare un lavoro che mi appassioni pienamente, è di sentirmi libera e indipendente, come te, Bice...poter viaggiare senza preoccuparmi del fatto che non ho un compagnoi di viaggio, ecc...e vorrei andare a vivere da sola, ma come faccio con quello che costano gli affitti?? Insomma alla mia indipendenza e libertà trovo ostacoli, che credo, non siano solo mancanza di coraggio, ma difficoltà reali...o no???
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  2. Avatar di Gio

    Gio 13 anni fa (28 Luglio 2011 9:20)

    @ Francesca: pienamente d'accordo, solo chi ha un profondo e vero scambio con questa Terra che ci ospita e che ci è Madre reputa importante ogni essere vivente e di conseguenza lo rispetta, siamo tutti delle anime, la forma che assumiamo in questa vita è solo un passaggio.
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  3. Avatar di Simo

    Simo 13 anni fa (28 Luglio 2011 10:52)

    Ciao Ilaria, vi seguo abitualmente anche se raramente intervengo nelle vostre conversazioni. Mi risulta difficile esprimere per iscritto i miei sentimenti e le mie sensazioni. Ci sono mille cose che vorrei dire e scrivere ma il più delle volte non mi prendo il tempo per riordinare le idee e metterle per iscritto. Ora vorrei provarci in modo un po’ più costante. Non curarsi di dover attrarre la persona giusta per me, suggerisci tu. Ebbene io questa cosa la faccio già da tempo, più o meno volontariamente. Sono uscita da una relazione che ha minato in modo abbastanza profondo la mia già non alta autostima. Prima ho avuto il problema di “superare il lutto”, di crearmi nuove amicizie e nuovi interessi, visto che avevo fatto l’errore di dedicarmi in modo quasi esclusivo a lui. E’ stato un percorso non facile e lungo, ma ora dopo più di un anno sono riuscita in questo intento e tutto questo ha fortemente migliorato il mio umore, i periodi di crisi emotiva della paura della solitudine si stanno via via facendo sempre più rari. Sono più forte e l’estate la sto trascorrendo in modo molto allegro, tra impegni vari …e dopo molti anni sono persino ritornata a ballare salsa. Ho trascorso le vacanze in modo rilassato ma divertente, in parte con l’amica di sempre e in parte con ragazze, che ora frequento abitualmente, conosciute su un forum di viaggi. Esperienza nuova e positiva che mi ha dato molta carica. L’anno scorso ho passato un’estate drammatica, tra lacrime e angoscia …ora mi sto rifacendo anche per lo scorso anno. Ma come sempre c’è qualche lato oscuro difficile da superare. Fino a poco tempo fa il mio umore di sicuro non avvicinava le persone dell’altro sesso, ma ora mi sento molto più ben disposta a conoscenze, la malinconia si fa sentire molto poco in questi giorni. L’estate è il momento in cui si fanno nuove conoscenze maschili …ma evidentemente non per me. A parte i soliti colleghi che mi fanno il filo da anni ma ai quali non sono interessata prima di tutto perché sono sposati ….. nessuno m si fila. Quando lo dico a chi mi conosce ..sembra che faccia ell’inutile vittimismo, perché non sono un cozza e non ho un carattere così tremendo da allontanare da me le persone …eppure per me la questione di attirare la persona giusta per me è un problema. Non è una questione alla quale penso in modo ossessivo, prima di tutto cerco di stare bene con me stessa, di divertirmi e di fare il più possibile le cose che mi piacciono perché credo che sia la cosa primaria e fondamentale di cui occuparsi, perché bisogna star bene con se stessi prima di pensare a stare bene con un’altra persona. Però il tuo post, Ilaria, mi ha fatto un po’ riflettere sul fatto che non riesco ad attirare nessuno del sesso opposto. Le amiche nuove che mi sono fatta in questo ultimo anno, anche loro reduci da relazioni finite, in questo lasso di tempo hanno fatto qualche uscita con uomini. Io no, ma non sono stata io a rifiutare le uscite …proprio non ho avuto occasioni e inviti. Evidentemente lancio dei messaggi sbagliati, ma come capire quali sono questi messaggi sbagliati? Non riesco a rendermene conto e quindi non riesco a lavoraci su, nemmeno con tutta la buona volontà. E’ vero che sto un po’ sulle mie, ma non perché sono altezzosa, bensì solo perchè sono timida…Certo, su questo si può lavorare …il problema è che con la fine della mia storia di cui parlavo prima, dove il mio ex ha iniziato a respingermi, la mia timidezza si è in qualche modo acuita e si è formata in me la convinzione che nessun uomo possa trovarmi interessante. Credo di essere andata decisamente fuori tema :-)
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  4. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (28 Luglio 2011 11:06)

    @ Francesca Penso che il qualcuno sappia che è un errore. Ma, per mia esperienza, c'è sempre un qualcun'altro che fa quello che gli pare. Faccio un esempio. Uno dei dieci comandamenti dice: non uccidere. Eppure ..... Quindi, penso che giudicare sia facile, conoscere un pò meno. Ops, mi scuso per queste affermazioni. Dimenticavo di essere superficiale.
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  5. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (28 Luglio 2011 12:27)

    @ Alice. Quel che posso dirti è che fino a 5/6 anni fa nemmeno io facevo ancora il lavoro che volevo fare (e avevo già superato i 30, laureata da qualche anno, dunque immagina la frustrazione), nemmeno io vivevo da sola, tantomeno andavo in vacanza da sola e mi potevo mantenere... e aspettavo il principe azzurro, passando da una relazione disastrosa all'altra, spesso sentendomi rifiutata. Pesavo qualche kilo più di ora, mi sfogavo col cibo, non avevo più voglia di andare in palestra e avevo pure pochi soldi per tutto. Sarà banale, ma avevo i miei sogni e tanta rabbia, tanta voglia di farcela. Ho incontrato persone che hanno creduto in me e mi hanno dato una possibilità. Io cercavo di far capire cosa sapevo fare facendolo gratuitamente... ha funzionato. I miei genitori sono stati comprensivi e mi hanno dato una mano. Molti amici mi hanno sostenuta e aiutata. Pian piano, passo dopo passo, anno dopo anno, è arrivato tutto. E io sono cresciuta tantissimo. Ci sono stati momenti duri, nei quali mi chiedevo come avevo potuto ridurmi così. Guardavo le mie amiche, che lavoravano e guadagnavano bene, felici con i loro ragazzi... e io a fare la commessa in un negozio, sempre a inseguire uomini che non mi volevano, a fare i conti coi soldi (beh, ci sto attenta anche ora, non sono certo ricca)... Un periodo buio, nel quale però, anche se non si vedeva, molto lavorava dentro di me, in modo sotterraneo. E poi... sono fiorita! Che dire... non mi sono mai arresa. Credo che ognuno sia artefice del proprio destino. Alla lunga, se non si hanno sogni impossibili, ce la si fa. Bisogna saper essere elastici, creativi, flessibili, saper prendere le cose nel verso giusto o volgerle nel verso giusto. Non chiudersi in sé stessi, ma parlare con le persone, muoversi, vivere... Approfittarne per un corso, per imparare qualcosa (ci sono anche corsi gratuiti) o fare del volontariato. Da cosa nasce cosa, ma bisogna "fare"! Non saprei cos'altro suggerirti... Forza!
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (28 Luglio 2011 18:52)

    @ Bice: una precisazione “tecnica” per favore: nello specifico di quale argomento ho detto che avrei parlato? Da quel che mi dici non mi è ben chiaro... (per inciso: mi rendo conto che le questioni sollevate su questo blog, anche da me, sono davvero tante, tanto che, per ora, spesso, l’”onda” degli argomenti da trattare e le vostre domande superano il “ritmo” dei miei interventi settimanali. Con i miei collaboratori sto valutando diverse altre modalità di comunicazione con i lettori, che vengano anche incontro a domande, richieste e necessità specifiche. Insomma: ci sto lavorando assiduamente.) Invece, rispondo a quanto hai scritto nel tuo commento. Anni fa una delle “illuminazioni” più utili giuntami da un mio collega coach che mi stava facendo coaching (noi siamo un po’ come i preti e i monaci: ci facciamo coaching uno con l’altro :)) è stata: “Ilaria, ricordati che quando qualcuno ti dice qualcosa di te, in realtà ti sta parlando di sé...” Per un po’ ho posto attenzione su questo fatto e mi sono accorta che è proprio così: se qualcuno ti dice “sei stata molto determinata in quell’occasione” probabilmente è qualcuno che in sé osserva mancanza di determinazione o che, invece, ha un buona percezione della propria determinazione (di solito, è più la prima che la seconda). Detto ancora più chiaramente: a tutti noi capita di porre l’attenzione su qualcosa sulla quale abbiamo già attenzione: la neomamma (o la neononna) che inizia a spupazzare il proprio bambino, vedendo un’altra mamma con bambino inizierà inevitabilmente una conversazione piena di intesa (anche nella terminologia). “Quanto tempo ha? Quanto pesa? Ha già messo i dentini? Lo allatta lei? La tettarella... La mia pediatra dice che...” etc. Idem per esempio per gli appassionati di sport o di hobby specifici. L’appassionato di mountain bike che vede al parco qualcuno con una super mountain bike, è facile che gli si avvicini iniziando una conversazione con domande “mirate”. E trovi risposte mirate. Noi mettiamo l’attenzione su quello che a noi interessa (tra l’altro questo è un principio chiave della comunicazione, anche tra uomini e donne: con un’amica puoi parlare per ore di tinta, scarpe e cosmetici. Con l’uomo della tua vita? Per lo più non ti viene nemmeno in mente.) Quando devi comprare una macchina nuova e sei incerta, vai sul discorso praticamente con tutti quelli che incontri. Risolta la questione, di solito non ci pensi più. Se sei studente universitario, con i colleghi parli degli esami da dare. Finiti gli esami parli della tesi. Finita la tesi parli del futuro etc etc. Semplice, vero? Ora, come sempre, per quel che riguarda il “sé” e l’”emotività” accade lo stesso, solo che, per una ragione o per l’altra, certi criteri “lampanti” sfuggono. In poche parole: perché (uso anch’io il perché, ohibò,) dei miliardi di questioni che la tua nuova conoscenza poteva sollevare su di te, su di sé, su di voi e sull’universo tutto, ha sollevato proprio la questione del “com’è che sei single”? Qual è il suo personalissimo interrogativo/timore/dubbio/curiosità/richiesta di rassicurazione/interesse riguardo a quella questione in particolare? Appari decisa e dura? E chi lo sa! E, soprattutto: che cosa significa? E che c'entra? A LUI sei apparsa, in quel momento e in quelle condizioni decisa e dura. Quand’ero bambina e passavo con la megafamiglia le estati in campagna, ero terrorizzata dalle lucertole. Un po’ per davvero, un po’ per attrarre l’attenzione, se qualcuna entrava in casa, urlavo a squarciagola. Mio fratello mi raggiungeva e, ridendo entusiasta, prendeva in mano l’intrusa a la portava in giardino (parlandole e vezzeggiandola)... Le lucertole terrorizzano gli esseri umani? Gli esseri umani adorano le lucertole? Boh... Ma che domanda è? Dove mi porta? Che utilità ha? Ok. Fin qui abbiamo chiacchierato un po’. Ora veniamo a te, cara Bice e a un fatto, questo sì, che ti riguarda: tu hai comprato la merce del tuo amico. La questione non è che lui ti ha fatto delle domande, la questione è che quelle domande non solo TI hanno colpito, ma TU hai risposto dettagliando e sei venuta qui a parlarne. Le SUE questioni TU le hai comprate, te le sei fatte caricare in macchina, le hai scaricate e, come un mobile dell’Ikea, te le sei montate in casa, e adesso ti stai anche dicendo che è proprio un bell’acquisto...(è un paragone che non ho scelto a caso, ci sono studi di psicologia della comunicazione e della vendita che confermano, tra l’altro, quello che sto dicendo). Se proprio proprio devi rimuginare, ti invito a riflettere su questo... Un abbraccio affettuoso.
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  7. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (28 Luglio 2011 18:53)

    @ Simo: il tuo commento è molto importante e prezioso. Hai ragione, è un peccato che tu non scriva più spesso, scrivi molto bene, tra l’altro. E sei decisamente in tema (ah, queste persone che ogni cosa bella che fanno, devono denigrarla!!!). Ma ognuno deve seguire il proprio desiderio e la propria spinta interna, quindi scrivi quando ti va. Il tuo commento, dicevo, è importante e prezioso, soprattutto per te (ti fai delle domande e in chiusura ti dài la risposta), ma anche per molti altri che si trovano nella tua condizione e credono di non poter essere interessanti. Ci hai azzeccato in pieno, tutto è proprio lì, nella convinzione “che nessun uomo possa trovarmi interessante” (anche tu, un po’ come @Bice, hai fatto un acquisto, la differenza è che il tuo pare avere avuto un maggior investimento). Hai idea di quanto questa convinzione si rispecchi nei tuoi modi, nelle tue parole, nei tuoi atteggiamenti? Spesso questo sfugge ai più – infatti si tratta di fenomeni definiti “inconsci” – eppure sono proprio le convinzioni, soprattutto su se stessi, che determinano il destino delle persone. Ma c’è una cosa importante: nel tuo commento tu hai già detto molto di quello che ti serve per “cambiare”. Rilassati, lascia perdere i ragionamenti su “i messaggi sbagliati”, la buona volontà e tutto il resto. Concentrati totalmente sul tuo benessere personale. Gli effetti saranno sorprendenti. Un grosso abbraccio.
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  8. Avatar di raffaella

    raffaella 13 anni fa (28 Luglio 2011 19:45)

    @Ilaria: quanti insegnamenti preziosi nei tuoi due ultimi interventi...il focus che si concentra sugli aspetti critici che ci riconosciamo...ne ho le riprove ogni santissimo giorno; nessuno al mondo può obbligarti a porre l'attenzione su quello che per te è superfluo. Ti faccio un esempio lampante su di me...se qualcuno mi stuzzica sull'ironia, sulla professionalità sul lavoro, sulla capacità di relazione nel medesimo campo non lo sento nemmeno e ci faccio una fragorosa risata sopra..ma se qualcuno mi fà domande sulla situazione sentimentale o affronta solo questo tema da un punto di vista generico...allora si che comicio a sentirmi totalmnte a disagio. Come ci parliamo, come ci vediamo e valutiamo è il solo aspetto su cui lavorare...le altre persone sono solo una specchio di noi stessi...vediamo in loro esattamente quello che pensiamo di noi stessi. E tutto questo è meraviglioso perchè significa che abbiamo un potere enorme nella gestione della nostra vita...
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  9. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (28 Luglio 2011 20:30)

    @ Raffaella: il tuo commento mi dà una bella soddisfazione. Io so perché. E credo che lo sappia anche tu ;) .
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  10. Avatar di raffaella

    raffaella 13 anni fa (28 Luglio 2011 20:39)

    @Ilaria: credi bene...e chissà che magari ci si possa anche vedere prossimamente in quel di Milano...chissà...
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  11. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (28 Luglio 2011 22:01)

    Scusatemi io stasera sono proprio giu...nel senso che mi sta venendo a nausa il mondo e gli altri...non lo faccio apposta è che non riesco piu a ritrovarmi in nessun luogo in nessun posto con nessuno...mi sembra di essere rinkiusa da una parte dei una vetrata dove vedo al lato opposto tutti gli altri...Continuiamo a dire che noi siamo responsabili della realtà che abbiamo un potere immenso su di essa che dobbiamo concentraci su noi stessi ok sono d'accordo ma c'è una questione fondamentale: un conto è la realtà soggettiva (quello che noi percepiamo e che possiamo cambiare) un conto è la realtà oggettiva cioè l'insieme della mia realtà soggettiva e di quella degli altri integrate ad un contesto ambientale e su questa realtà io non ho poi tutto sto potere
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  12. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (28 Luglio 2011 22:08)

    è vero,RAFFAELLA!!! la malizia,infatti,è negli occhi di chi guarda... credo pure ad uno SCUDO che inconsciamente o meno"indossiamo"col prossimo quando forse dovremmo semplicemnte metterci di+ a nudo...sarebbe bello!! troppo abituati a prender batoste da ogni dove,diventiamo rigidi...perdendo grandi occasioni.a volte...io,sto superando una mia RIGIDITà affrontandola:non è facile,mi crea imbarazzo ma mi sto sciogliendo piano piano...riguarda il mio nuovo lavoro che va ad aggiungersi agli altri.
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  13. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (28 Luglio 2011 22:26)

    Io posso convincermi che mi amo che mi voglio bene studiarmi conoscermi e fare anche le cose che mi fanno stare bene posso anche sentirmi una bella ragazza..dolce intelligente..ma se per gli altri non lo sono se gli altri non mi vedono cosi se mi reputano insopportabile anonima priva di qualsiasi interesse o se la rrealtà in cui vivo non mi da la possibilità di fare ed essere quello che sento dentro perchè mi appiccica addosso un imagine che non mi appartiene e anche se cambio ambiente il risultato è cosi perchè tutto il mondo è paese e certe cose funzionano cosi io posso stare anche una vita intera a convincermi che tutto dipende da me..ma in realtà NON è cosi..
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  14. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (28 Luglio 2011 22:26)

    @ Tamy: per fortuna, mi permetto di dire, che tu e tutti noi non abbiamo poi tutto 'sto potere... Un po' ne abbiamo, in ogni caso. Ti sembra di essere da una parte della vetrata? Ti interessa cambiare questa tua sensazione? Quali sono i vantaggi che ne hai? Cosa dovrebbe succedere perché tu possa stare meglio?
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  15. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (28 Luglio 2011 22:27)

    Qualcuno in questo spazio mi potrebbe dire "ki se ne frega degli altri" e io gli rispondo "volenti o nolenti con gli altri ci dobbiamo convivere e che ci piaccia o no degli altri abbiamo bisogno..no bisogno..non mi piace quetsa parola...Per quanto stranopossa sembrare io ho voglia di stare con gli altri e sopratutto con un altro..lo so che sto bene da sola sono 30 anni che sto sola ( a parte alcune parentesi) ma stavo meglio quando eravamo in due anche se si litigava e sinceramente io ero felice anche se non viaggiavo non andavo a teatro non andavo al cinema perchè l importante per me non era cio che facevo in quei momenti ma la persona con cui li condividevo o maglio il condividere quei momenti...Io non ci credo a chi mi dice che sta meglio da solo..se fossimo nati per stare bene da soli ci riprodurremmo per partenogenesi...
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  16. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (28 Luglio 2011 22:27)

    lo capisco che non deve diventare una fissazione ma dopo tanto tempo che non riesci piu a intrecciare una relazione EMOTIVA con qualcuno la solitudine ti pesa davvero ti senti ARIDO...Se lo scopo era stare bene da soli con se stessi non sarei venuta qui in questo spazio ma sarei andata da un analista...Il problema è star ben con se stessi e con gli altri..e gli altri quindi diventano importanti non li possiamo trascurare e non fanno quello che vogliamo noi soloperchè lo vogliamo fanno quello che vogliono loro e noi ci dobbiamo confrontare con questa realtà non decidiamo da soli...Lo so che posso sembrare estremamente negativa ma io non voglio rinunciare all'amore alla speranza di trovare finalmente lapersona per me e non mi importa di viaggi di palestre di cinema di realizzazioni personali le ho le ho gia avute le mie soddisfazioni quello che non voglio piu sentire è la solitudine o l'opportunismo della moltitudine di cui non me ne faccio nulla
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  17. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (28 Luglio 2011 23:27)

    Ilaria io vorrei cambiare questa sensazione della vetrata e sto facendo tutto il possibile ma il risultato è sempre lo stesso e sono un pò scoraggiata lo ammetto scusami..l ho gia accennato prima forse è solo una giornata un pò storta..però a volte mi sembra davvero di soffocare e per quanto faccia sembra che sia proprio l esterno l'ambiente gli altri a fare da blocco io non so se ad altri è capitato di sentire questa sensazione..
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  18. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (29 Luglio 2011 9:55)

    Ciao Ilaria e grazie della tua risposta. Sì, credo che sia come dici, riguardo gli argomenti di conversazione... Però devo fare qualche precisazione: non abbiamo parlato solo di quello. Abbiamo parlato di lavoro e la prima domanda è stata "perché fai la giornalista?". Seguita da altre domande più specifiche, alcune delle quali mi hanno fatto pensare molto su come vivo la mia professione (la persona con cui parlavo ha molta più esperienza di me). Quella sull'essere single è stata una delle tante domande ed è un classico di chi mi conosce per la prima volta. Me lo chiedono tutti (l'amore/la solitudine sembrano essere questioni centrali) , è successo di nuovo ieri sera e stavolta era una donna a promi la domanda. Il mio status di single è dichiarato su FB. All'inizio non lo avevo precisato, poi l'ho messo, un paio di mesi fa, appena chiusa l'ultima storia... mi era rimasta la voglia di una storia e ho pensato di segnalare la mia disponibiltà. Adesso mi importa meno, ma non mi è venuto nemmeno in mente di andare a toglierlo... Non ci pensavo proprio! Comunque la nuova conoscenza ha guardato tutto il mio profilo e direi che mi ha interrogato su ogni singolo aspetto pubblico/online di me. Invece il dubbio che lui ponesse l'accento sulla mia durezza e sulla paura che agli uomini ne può derivare solo perché lui ha avuto certe sensazioni, da cui ha tratto poi una regola generale, mi è venuto. Cioè mi sono detta (memore del tuo: "gli altri ci dicono di noi cose di loro stessi") che quello era ciò che sentiva lui, personalmente, e che gli dava da fare. Solo che... non è il primo che me lo dice! E quando una cosa ti viene ripetuta da più parti (e, di nuovo, anche da donne), cominci a chiederti se non ci sia qualcosa di vero...
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  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (29 Luglio 2011 9:55)

    Così, per chiarire, non ho proprio "comprato" ciò che lui ha detto di me, ma non l'ho neanche liquidato con una scrollata di spalle. Diciamo che mi sono detta che era il caso di valutare se poteva essermi utile. Anche perché, appunto, mi ha ricordato un vecchio discorso fatto qui sopra. Si parlava di donne decise, indipendenti e determinate, un po' "maschili" (per quelli che sono i luoghi comuni sul maschile), che faticano ad attrarre uomini che non siano uomini insicuri e forse anche un po' femminili. Nel mio caso le due tipologie tra cui oscillo da sempre: l'uomo palesemente dipendente che cerca una guida, un "capo" e l'uomo che sembra sicuro di sé (della serie chi mi ama mi segua), ma in realtà senza conferme da più donne e relativo seguito femminile non va da nessuna parte. Una spiegazione potrebbe essere che la gran parte di noi cerca di riempire i suoi vuoti (insicurezza) con qualcosa dato dagli altri. Dunque questa tipologia di uomini è sempre stata attratta dalla mia (apparente) sicurezza. Il mio problema è che a me non piacciono più queste due tipologie e soprattutto non mi piace e non voglio il tipo di relazione, basata su dipendenza e rapporti di forza, che instauro con loro. Vorrei qualocosa di diverso. E quel che mi chiedo è: sono una persona che attrae qualcosa di diverso? Io mi sento diversa, non sento più tutto quel bisogno di controllo e conferme, quella insicurezza... per cui mi dico che succederà. Sono cambiata, cambia il mio modo di relazionarmi. Ero serena, davvero, se non fosse che questa persona mi ha risbattuto in faccia qualcosa di vecchio di me. Come anche il fatto di pensare meno, che lui mi consiglia... Ho razionalizzato nuovamente nel momento in cui gli ho spiegato un certo percorso, ma non credo che questo significhi che non saprò lasciarmi andare a vivere spensieratamente un nuovo incontro. Certo, se continuo a pormi tante domande e a preoccuparmi dei feedback che ricevo, significa che l'attenzione su certe questioni è ancora alta in me. Faccio presto a perdere l'equilibrio e a riempirmi di dubbi. E non è lo stato d'animo migliore per nuovi incontri. Che ora comunque non ho una gran voglia di fare, perché sento (non penso, sento) di avere bisogno di stare sola ancora, per fare altre cose, per sentire altre cose... E non mi torturo certo tutto il giorno con certi pensieri... Solo la vita mi ci riporta continuamente. Non credo di avere "chiamato" io certi discorsi su di me e il mio status anche se... sicuramente la cosa di cui parlo più spesso con tutti non è la macchina nuova da comprare o gli esami da fare ma il benessere di questo periodo in cui sono sola e, soprattutto ora, visto che tutti chiedono delle ferie, di questa nuova esperienza solitaria. Il che, mi sa, colpisce: c'è chi l'ha fatta e ha voglia di dirti cosa significa per lui, chi vorrebbe farla e ti chiede come trovare il coraggio, chi non la concepisce perché solo soffre o ha sofferto e allora ti chiede del tuo stato di single con sincera preoccupazione... e cerca di aiutarti! Gli uomini in particolare, che secondo me (generalizzando) fan più fatica a stare soli, ti identificano subito come una con qualcosa che non va. Ma io non sto vivendo questo periodo di me come una solitudine forzata perché ho qualcosa che non va. E' una scelta, ho delle cose da fare sola, sono troppo concentrata su me stessa per avere voglia, ora, di dedicare energie a qualcun altro. E siccome sto bene così, non è un problema. Al tempo stesso lo so che la voglia di condividere la vita con qualcuno tornerà fuori, perché ho capito che è naturale e non da combattere. Dunque, se mi vengono poste, certe domande mi fanno pensare... Però quel che avrei voglia di fare è non pensarci affatto, scrollare le spalle e liquidare la questione con un "è un problema suo". Tra l'altro questa persona ieri mi ha confessato che lui fatica a tirare fuori la sua dolcezza. Dunque, in effetti, parlava di un problema prima di tutto suo! E non di un problema che ha con me, ma con se stesso e la sua durezza/dolcezza. Perciò, tutto sommato, come non darti ragione cara Ilaria! Il problema è suo e a me è più utile chiedermi perché lo faccio diventare mio... evidentemente la paura di non essere "adatta" ad una futura relazione, c'è, più o meno latente. Eppure spesso ho anche la sensazione che ne sarei capacissima e forse mi turba che qualcuno possa non pensarlo di me. Insomma, mi dà fastidio l'impressione di qualcuno che magari pensa che io non sia "adatta" ad una relazione. Però ti assicuro che la tentazione di liquidarlo con un "non è adatto lui, se proprio" come già fatto con altri... ce l'ho avuta eccome. Solo non è mia abitudine liquidare i pensieri altrui senza rifletterci. Mi guida il dubbio. Forse sarà una forma di insicurezza, ma almeno fino ad un certo punto (e credo sia il punto a cui mi fermo io) direi che sia soprattutto una forma di saggezza :-)
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  20. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (29 Luglio 2011 11:01)

    @ Bice Si. io sostengo da sempre che alle donne interessa solo il sesso. Ebbene? Vatti a leggere questo studio del Kinsey Institute dell'Indiana University (Usa), pubblicato dalla rivista scientifica “Archives of Sexual Behavior”. http://staibene.libero.it/articolo_coccole-sesso_... Ovviamente, essendo scienziati, dovrebbero avere ragione, mentre io, come al solito, ho torto.
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