Se vuoi attrarre la persona giusta per te devi vivere la tua vita al meglio, per te stesso o per te stessa prima di tutto, indipendentemente dal fatto che tu sia single e la cosa non ti faccia piacere; indipentemente dal fatto che tu abbia finito una relazione alla quale tenevi o una relazione che ti faceva del male; indipendentemente dal fatto che tu sia innamorato/a e non ricambiato/a e indipendentemente dal fatto che tu sia dentro fino al collo in una relazione che proprio non fa per te.
Vivere la propria vita per sé è un caposaldo dell’attrazione, come spiego anche nella mia guida gratuita “Come attrrarre la persona giusta per te in 11 passi”.
Questo, ovviamente, vale in estate e anche in autunno, in inverno e in primavera.
La settimana scorsa ho pubblicato la prima parte di questo articolo, in cui ho incominciato a trattare del tema “liberati dal bisogno dell’attrazione” legandolo all’estate, stagione considerata comunemente come “facilitatrice” di legami più o meno duraturi.
E spesso anche enormemente sopravvalutata come momento dell’anno nel quale, da una parte, ci sono molte più possibilità e, dall’altra, si sente ancor più forte l’obbligo di riuscire a sedurre e a conoscere qualcuno di interessante.
Piccola pausa di riflessione: consideri mai quanto pesano su di te e sulla tua vita i condizionamenti che provengono dall’esterno relativamente al fatto che “dopo una certa età” è meglio essere accoppiati, che lo stile di vita ideale è quello della famiglia con figli (e che la donna si realizza al meglio come madre), che chi è solo/a ha qualcosa che non va ed è anche un filo sfigato/sfigata etc. etc.?
Cioè: non ti capita mai di considerare il fatto che tu, da solo/a, non staresti poi tanto male, se non fosse che tutto e tutti quelli che ti stanno intorno ti dicono il contrario?
Quest’estate, facci caso, se ne hai voglia…
Ora torniamo al tema centrale – “liberati da bisogno di attrarre” -, all’articolo della settimana scorsa che parlava dell’estate e al tuo atteggiamento mentale, a partire da ora in avanti, cioè a partire da questa estate, che ora è al suo pieno.
Confesso che, stereotipi o no, luoghi comuni o no, per me l’estate è – anche senza vacanze – una grande occasione di riflessione e di “revisione” personale.
Il fatto di spostarmi molto frequentemente e di soggiornare in luoghi diversi anche solo per qualche giorno, di stare molto all’aria aperta, a contatto con la natura e con persone nuove e di cambiare le mie abitudini quotidiane (alimentazione compresa), mi porta inevitabilmente ad assumere modi di pensare diversi che molto spesso trovo positivamente “rivoluzionari” per la mia vita.
Questa, certo, è la mia esperienza personale, ma credo che sia molto simile a quella di molte altre persone, probabilmente anche alla tua.
Insomma, attrazione o no, l’estate è un’ottima opportunità per “metterti alla prova” in modo nuovo e inedito rispetto al solito.
A livello emotivo può addirittura essere un piccolo banco di prova nel quale ricevere conferma dei passi che hai compiuto relativamente alla tua crescita personale, relativamente al potenziamento delle tue risorse interiori.
Per questo diventa essenziale che tu ti senta libero o libera dal bisogno di attrarre: perché liberarti da quel bisogno non solo significa rimuovere l’ostacolo maggiore che ti impedisce di essere davvero attraente, ma perché liberarti da quel bisogno significa iniziare a vivere la tua vita genuinamente per te e non in funzione di attrarre qualcuno.
Perché vivere in funzione di attrarre qualcuno nella propria vita o anche avere in testa per la maggior parte del tempo l’idea e il desiderio di attrarre, sono atteggiamenti che portano inevitabilmente a limitare le proprie possibilità esistenziali e non a espanderle.
Mentre pensavo a scrivere questi articoli dedicati alla “libertà dal bisogno di attrarre”, nel giro di pochi giorni ho avuto occasione di scambiare idee e opinioni con qualche amica single (in estate vi sono anche molti appuntamenti mondani e capita di riuscire a dedicare più calma e tempo alle amicizie).
Una mia amica sulla quarantina ha da poco molto felicemente concluso la propria relazione con un uomo più grande di lei, affascinante, benestante , affermato: lei ha deciso di lasciarlo dopo una paio di episodi che ha giudicato sgradevoli. Ha lasciato la bella e opulenta casa di lui per ritornare nel proprio bilocale. E’ raggiante e ha iniziato a dedicarsi con enorme passione – e grande competenza – a una serie di attività di comunicazione per un’associazione alla quale è iscritta. Cosa che non vedeva l’ora di fare.
Una mia conoscente di circa trentacinque anni, dopo anni di “stasi” nel proprio lavoro ha ricevuto l’offerta per una posizione molto interessante in un’altra azienda. Dopo dodici anni, finalmente, cambierà lavoro. Qualche anno fa ha deciso – dolorosamente – di chiudere la relazione con il promesso sposo (erano prossimi alle nozze: data già fissata, casa già arredata di tutto punto, famiglie più che coinvolte). Per “riprendersi dal trauma” era andata in vacanza in Germania, ospite di lontani cugini. Quasi per gioco aveva incominciato a studiare il tedesco e si era appassionata alla lingua. Non ha mai più smesso. L’azienda che l’ha appena assunta – importante filiale italiana di una multinazionale tedesca – l’ha voluta anche per la sua conoscenza del tedesco. L’estate la trascorrerà all’estero, in una vacanza studio di cinque settimane, dedicate all’approfondimento, appunto, del tedesco.
Una mia amica tra i trentacinque e i quaranta, single e desiderosa di divertirsi e di migliorare il proprio inglese, mi ha raccontato divertita di aver optato per Malta: 3 ore di scuola di lingua al mattino, pomeriggio in spiaggia. Senza disdegnare eventuali piacevoli compagnie maschili.
Un’altra mia amica, appena al di sopra della trentina, single giramondo e poliglotta, ha optato per il mare, il relax e lo snorkeling. Andrà, tutta sola, a farsi una bella vacanza, orgnaizzata come suo solito nei minimi dettagli, a Mauritius.
Che cosa mi colpisce delle iniziative di queste quattro signore? Qual è l’atteggiamento comune che considero estremamente positivo?
Il fatto di tenere lo sguardo, la rotta e il timone sulla propria vita, sul proprio benessere, sulla propria realizzazione.
La mia personale convinzione è che, per tutte loro, questo abbia richiesto impegno e ne richieda ogni giorno.
Penso che avere delle catene, essere legati/e dai condizionamenti – propri o altrui – molto spesso faccia perdere un sacco di tempo.
E il tempo è vita. Il tuo tempo è la tua vita.
Rifletti sul fatto che, probabilmente, il bisogno di attrarre qualche volta ti faccia perdere un sacco di tempo.
Cordialmente
Ilaria
Riccardo 13 anni fa (29 Luglio 2011 12:04)
Simo 13 anni fa (29 Luglio 2011 13:11)
Gio 13 anni fa (29 Luglio 2011 15:31)
ilariacardani 13 anni fa (30 Luglio 2011 11:14)
@ Bice: ;) sei una persona di grandissimo valore. Deciditi a riconoscertelo...raffaella 13 anni fa (30 Luglio 2011 20:09)
Bice 13 anni fa (31 Luglio 2011 23:01)
ivana 13 anni fa (6 Agosto 2011 20:28)
Mary 8 anni fa (30 Giugno 2016 19:24)
"probabilmente, il bisogno di attrarre qualche volta ti faccia perdere un sacco di tempo." "Probabilmente" "qualche volta"? Nel mio caso è "certamente" e "sempre"