Conoscere gente nuova: commetti anche tu questo errore?

Se vuoi trovare la persona giusta e costruire la relazione giusta per te è importante che tu sappia ampliare il tuo cerchio di conoscenze il più possibile, con costanza e in modo spontaneo e naturale.

Conoscere persone nuove, creare legami “allargati” e “diversificati” deve diventare una tua abilità specifica, una vera e propria abitudine quotidiana.

E’ molto più semplice di quanto tu pensi e ti spiego perché.

Nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” illustro chiaramente come puoi creare rapporti soddisfacenti con persone che ancora non conosci.

Oggi voglio aggiungere qualche dettaglio molto utile.

Tutti noi sperimentiamo, durante tutta la nostra esistenza, due tipologie di legami.

Quelli che io definisco “legami intimi” e quelli che io definisco “contatti”.

I legami intimi, al di là di quelli che sono i rapporti di parentela, li abbiamo di norma con poche persone nella nostra vita. O, almeno, con poche persone per volta nelle varie fasi dell’esistenza.

Sono persone con le quali abbiamo un alto livello di confidenza, molte somiglianze (“punti in comune”) e che siamo abituati a frequentare con assiduità.

I “contatti” sono invece tutti i rapporti che si hanno nella vita quotidiana e “normale”: ad esempio quello con persone tipo il farmacista, il medico curante, il barbiere, il meccanico di fiducia, l’estetista etc.

All’interno dei “contatti”, poi, ci sono le conoscenze che abbiamo negli ambienti che frequentiamo regolarmente: l’ufficio o l’azienda, la palestra, il club o l’associazione, etc.

In molti considerano i loro “contatti” semplici conoscenze con le quali condividono un bassissimo livello di intimità.

Con un “contatto” non c’è un legame vero e spesso poca o nessuna confidenza su temi privati e importanti dell’esistenza.

Spesso tra persone unite da un legame classificabile come “contatto” c’è anche poca “somiglianza”.

Raramente si frequentano e fanno cose insieme.

La verità è che, da  molti punti di vista, i rapporti che sono percepiti come “legami intimi” vengono considerati più semplici, rilassanti e meno “sfidanti” (anche se in realtà dovrebbero essere molto più impegnativi).

I rapporti percepiti come  semplici “contatti” probabilmente vengono considerati come più formali (e quindi meno rilassati), ma soprattutto meno soddisfacenti e in certo qual modo “inutili”, se non “obbligati”.

Tutto ciò che conseguenze ha?

Che la vita di molte persone si svolge in un ambiente umano “ristretto” e “chiuso”. Che offre poche opportunità.

In pratica: se si trovano in una relazione di coppia è probabile che condividano i loro “legami intimi” con il loro partner.

Se entrano in crisi con il partner o la loro storia finisce, entra in crisi l’intero sistema dei loro “legami intimi”.

E questa è una cosa piuttosto nota.

Condividere legami stretti con il proprio partner significa che quando le cose vanno male, gli amici si sentono in dovere di “prendere le parti” di uno dei due. L’altro rischia di ritrovarsi o solo o in qualche modo “isolato”.

Ma non è su questo che voglio porre l’accento (è un argomento fin troppo noto che qui e in questo momento non ci interessa, se non a titolo di esempio).

E’ interessante considerare, invece, che nessun “contatto” prenderebbe mai le parti di uno dei due partner, soprattutto non si sognerebbe mai di “isolarlo” o “abbandonarlo”.

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Anzi, spesso i “contatti”, nei momenti di difficoltà, dimostrano di avere un enorme forza di supporto.

E questo ha delle motivazioni ben fondate, se ci pensi.

Ma anche questo non è il tema sul quale voglio portare la tua attenzione.

Quello che mi preme portare alla tua attenzione è che le tue più grandi possibilità di attrarre la persona giusta per te sono nei “contatti”, quelli che hai e quelli che crei di giorno in giorno.

Scommetto, infatti, che, se sei single, hai alcuni “legami stretti” che coltivi assiduamente: la tua migliore amica o il tuo migliore amico; la coppia dei tuoi migliori amici; qualche familiare e via dicendo…

Se sei un po’ “giù” chiami la tua amica o il tuo amico del cuore; se conosci qualcuno che ti interessa corri a confidarti sempre dalla tua amica o dal tuo amico del cuore.

Se non sai come organizzarti nel week end, che fai?

Hai un elenco di massimo tre/quattro persone con le quali sai di “andare sul sicuro”. Giusto?

Il fatto è – mi tocca dirtelo – che per quanto importanti siano per te queste persone, per quanto bene ti vogliono e ti fanno e per quanto tu le ami (tutte cose che non ho minimamente intenzione di mettere in dubbio o in discussione), frequentare loro in modo esclusivo non ti aiuta ad attrarre la persona giusta per te.

Spesso, tra l’altro, ti sottrae tempo ed energie preziose.

E questo è un errore che non devi commettere!

Aumentare e coltivare i tuoi “contatti” con costanza, invece, ti permette di attrarre la persona giusta per te.

E questo per due motivi: il primo è che moltiplichi enormemente le tue possibilità di fare incontri diversi e davvero interessanti; il secondo è che in automatico e naturalmente acquisisci una serie di abilità sociali e relazionali che alzano sensibilmente il tuo “quoziente di attrazione”.

A partire da questa settimana, ti suggerisco di concentrarti su quelli che sono i tuoi “contatti”: inizia facendone un elenco completo, indipendentemente dal loro sesso, dalla loro età e dall’affinità che hai con loro. Fai anche un elenco degli ambienti che frequenti dove hai “contatti” già acquisiti o dove potresti acquisirne.

Poi considera come puoi intensificare i rapporti con i tuoi contatti: per esempio puoi tenerti più aggiornato o aggiornata sugli eventi di “gruppo” della tua palestra o del tuo club e decidere di parteciparvi.

Una cosa devi tenere ben presente: non farlo con lo scopo di trasformare qualche “contatto” in “legame stretto”. Se capita, nulla di male, per carità.

Il tuo scopo reale è soprattutto quello di ampliare ulteriormente il numero dei “contatti” e di coltivarli, sempre aumentandoli di numero.

Questo ovviamente richiede che tu metta in campo alcune tue risorse personali: la voglia di conoscere meglio più persone possibili e di frequentarle e il desiderio forte di metterti in gioco.

E queste risorse le possiedi, senza dubbio.

Soprattutto se vuoi davvero attrarre la persona giusta per te.

Lasciami il tuo commento.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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151 Commenti

  1. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (15 Novembre 2010 13:15)

    Già, parole giuste. Ma sai quale è problema? E' che di questi 3 gironi (http://www.maldamore.it/amare_se_stessi.htm) io sono nel primo. Come fare per passare al secondo? Se avete consigli, sono sempre bene accetti.
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  2. Avatar di Dick

    Dick 14 anni fa (15 Novembre 2010 13:25)

    conoscere gente nuova, guardare l'oroscopo, essere aperto, essere intimo, affabile, con la battuta pronta, offrire da bere, NON offrire da bere, sentirmi me stesso, fare sport, fare sesso facendo prima questo poi quello e poi l'altro ancora... ma che 00! Avanzerà tempo per leggermi un bel libro? Per masturbarmi una volta? Per ascoltare musica? Per essere, perchè no, un po' timido? Sembra che cercare la persona ideale sia fattibile, ma poi non hai più tempo nemmeno per lavarti il viso! AH no dimenticavo, se la tua mente è pulita, hai più energie, dormi meno e il tempo lo trovi...
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  3. Avatar di fiducia

    fiducia 14 anni fa (15 Novembre 2010 13:27)

    Ciao Ilaria, rispetto agli altri, ho trovato questo post davvero utile. Mi piacerebbe saperne di più su come ampliare il numero dei contatti. Per anni sono sempre stata dell'idea di "pochi ma buoni amici" che con impegno e costanza ho mantenuto e coltivato ma poi mi sono resa conto che il "valore-amicizia" non c'è + e anche quelli che ritenevo amici magari ti considerano solo e soltanto un loro "contatto". Conclusione: non credo + nell'amicizia, ma poichè non so come creare contatti perchè per anni mi sono dedicata agli amici mi trovo in difficoltà. Proprio non so come si fa. Un contatto che ne sa di te? come fa a sapere se sei single o no, se vuoi andare al cinema o no?Ci si deve confrontare con un contatto? Accogli il mio invito a scrivere più post sull'argomento e se vuoi puoi rispondermi in privato alla mia mail. grazie.
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  4. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (15 Novembre 2010 18:55)

    @ Giacomo Vedo che sei d'accordo con me. Alla fin della fiera, per quanto noi ci si dia da fare, è il caso a decidere, sempre che noi si sia in grado di "sfruttare" ciò che il caso ci offre. E vedo che sei anche d'accordo sul fatto che le amicizie devono nascere come tali e non con un secondo scopo. Sul fatto di amare, invece, sono un pò perplesso, perchè bene o male sono uno che vuol bene a tutti (il termine "amare" mi pare eccessivo), eppure, sono single praticamente da sempre. Credo che viviamo in un mondo talmente schizofrenico che i sentimenti siano accettati solo se sono finti. Apparenza all'ennesima potenza.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  5. Avatar di Giacomo

    Giacomo 14 anni fa (15 Novembre 2010 19:54)

    @ Riccardo in realtà non credo che sia il caso a decidere, ma che la nostra vita sia nelle nostre mani. Sulle apparenze purtroppo sembra effettivamente che andiamo sempre più verso una superficialità delle relazioni, ma forse si tratta solo di paura, forse oltre alla maturità accademica, dovremmo pensare anche alla maturità emotiva di tutti.
    Rispondi a Giacomo Commenta l’articolo

  6. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (15 Novembre 2010 20:16)

    @ Giacomo La vita è in parte nelle nostre mani ed in parte nelle mani del destino. Prova a perdere qualcosa. Sono più le volte che la ritrovi per caso che non per volontà. Sul fatto della superficialità delle relazioni, non so se sia paura od incapacità. Forse hai ragione tu, ma non si può spingere qualcuno nella direzione da lui/lei non voluta. E poi, come possiano parlare di maturità emotiva in una società umana che prevede dei diktat come "l'uomo non piange mai", "la donna che si fa avanti è una poco di buono", etc.? Vista così, mi pare che sia il nostro mondo ad essere emotivamente immaturo. Grazie per la tua risposta, che mi ha obbligato a pensarci su.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  7. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (15 Novembre 2010 23:15)

    mah...secondo me è pure"paura",anzi pura paura!!:) ognuno di NOI nel tempo ha maturato esperienze nel bene e/o nel male e il più delle volte ci son piovute addosso;come chi non sa nuotare e si trova in mare:se non vuole annegare deve darsi una mossa e in fretta!...almeno,così è stato per me...tutto, negli anni,ho pensato tranne che a coltivare amicizie e probabili amori,anche perchè non ne avevo tempo,nemmeno quando frequentavo l'università! più che al caso(che comunque ha il suo peso)io credo ad una combinazione di fattori che possa agevolare l'incontro giusto ma credo pure che fra due potenziali partner occorra infinita pazienza in termini di mancanza di fretta: è bello scoprire a poco a poco parti di sè... questo potrebbe esser un buon indice di interesse! chi non ha fretta,osserva,riflette,mette(parlo sempre per me)a proprio agio chi ha di fronte e... conquista nel tempo!! di fronte ad un simile comportamento,posso pensare che alla persona in questione IO interessi per davvero come individuo prima ancora che come donna(parola grossa,nel mio caso,ché non mi sento ancora tale)e questo mi PIACE!! non voglio piacere per il mio aspetto,voglio piacere in quanto ELEONORA. PUNTO. ;))))) Se per SEMPRE,ancora meglio... baci.
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  8. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (16 Novembre 2010 0:46)

    Io non sono introversa, sono moderatamente timida e molto aperta verso gli altri: giro quasi sempre con un sorriso sulle labbra per tutti. Però i "contatti" non li ho mai considerati importanti nella mia vita. Sono sempre stata molto esclusivista e selettiva nelle mie frequentazioni e tutti gli amici cari che ho sono persone con cui da subito è scoccata una scintilla: non sono mai state conoscenze superficiali. Semplicemente sono persone che ho incontrato e con cui ho subito sentito un'affinità e sulla base di questa affinità è nata da subito la voglia di approfondire la conoscenza. E siamo amici da tanti anni. In amore è la stessa cosa: mi è sempre successo di incontrare una persona e partire da lì: dalla pelle. E' sempre andata bene, nel senso che a queste scintille iniziali sono sempre seguiti rapporti seri e duraturi. I contatti, quindi, intesi come quella sfera di conoscenze superficiali di cui si parla in questo articolo, non sono persone che ho mai considerato. Il mio medico, i collegi al lavoro, chi mi nuota accanto in piscina, il farmacista con cui scambio sempre due parole etc...non sono presenze che riesco a considerare. Quindi mi chiedo: da dove comincio se voglio ampliare la mia cerchia di frequentazioni? non la trovo una cosa così semplice! Alla fine l'incontro casuale o la persona incontrata perchè amica di amici è la formula che funziona meglio. Poi...definiamo "casuale". Non credo che sia il caso a farci incontrare la persona giusta! Se noi non fossimo aperti, predisposti in qualche modo, il caso potrebbe anche farci andare a sbattere contro la nostra anima gemella che probabilmente non la riconosceremmo. Sono quindi d'accordo con Giacomo: il caso non governa la nostra vita. Ma anche con Riccardo: il caso ha un comunque un ruolo nella nostra vita. Sono meno d'accordo con Andrea che dice che il caso non esiste ma siamo piuttosto noi con le nostre decisioni spesso incoscienti a determinare gli eventi. Se foriamo una gomma andando al lavoro e arriviamo quindi tardi e proprio perchè siamo in ritardo incontriamo quella determinata persona in ascensore...le nostre decisioni non c'entrano un tubo! c'entra solo che sulla strada tra case e il lavoro c'era un chiodo su cui siamo passati con uno dei pneumatici della nostra macchina. Il discorso sull'apparenza nei sentimenti, invece, mi lascia perplessa. Un sentimento, per essere definito tale, deve essere fatto di sostanza: senza quella, non rimane che aria fritta. E l'aria fritta non ci interessa: non a noi che siamo qui a dire che vogliamo un rapporto serio con qualcuno. Giusto???
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (16 Novembre 2010 1:26)

    Il caso centra eccome. Poi, come ho detto, bisogna avere la capacità di sfruttarlo ed io purtroppo sono troppo timido ed ho anche una fregatura. Fisicamente non sono un tipo Hugh Grant (che può dare l'idea del timido), sono più sul tipo Sean Connery (che di certo non darebbe mai l'idea di poter essere un timido). Quindi sono fregato. Ed in fondo oramai sono vecchio. @ FrancescaChiara. Ma quante persone giuste hai incontrato? Io in trent'anni di ricerca ne ho trovata solo una alla quale andavo a genio ed è finita come è finita. Quindi non le andavo neanche tanto a genio. Va beh. C'est la vie.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  10. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (16 Novembre 2010 3:46)

    @Riccardo e @Francescachiara, Per quel che riguarda il discorso che certi eventi avvengono indipendentemente dalle nostre decisioni, come il caso di una gomma bucata da un chiodo sull'asfalto, Ilaria lo definirebbe molto bene: invee che essere una situazione regolata dal caso, e' in realta' una situazione di sincronicita', o come direbbe Francesco di Immaginazionecreativa, anche se non è dipeso consciamente da noi, senza che lo sapessimo ce lo siamo attratto, a causa di un nostro errato atteggiamento. Poi, la parola "caso", mi dà l'idea che si abbia una visione delle cose un po' superficiale, come se al 100% non dipendesse da noi, e in tanti tendono a deresponsabilizzarsi. E poi, IMHO non sarebbe da ottimisti realisti credere nel caso. Andrea P.s.: sarebbe interessante creare una discussione su wikipedia riguardo questa parola
    Rispondi a Andrea Commenta l’articolo

  11. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (16 Novembre 2010 4:14)

    Intanto "caso" e mai, assolutamente, "destino". Se non nel senso che determiniamo tanto della nostra vita noi stessi. Sì, tante cose non le scegliamo, ma il modo in cui le affrontiamo fa davvero la differenza. E quello lo possiamo scegliere. La persona giusta? O le persone giuste? Quante ne possiamo incontrare nel corso della nostra esistenza? Giusta è quella che sposiamo e con la quale condividiamo una vita? O sono giuste anche le storie più brevi? Io credo di avere incontrato molte persone potenzialmente giuste per me, che però a quello stadio di maturità non ho riconosciuto come tali. Penso di avere incontrato persone giuste però già impegnate. Si potrebbe dire che allora proprio giuste non erano. Già, forse, ma questo ti dà anche la misura di quanto in realtà sia vasto il popolo delle persone giuste. Certo che se non si amplia mai la propria cerchia di amicizie, se non ci si apre agli incontri, si fa fatica a vederla così. Se si vive in un mondo "piccolo", non ci si rende conto del potenziale. Ma il potenziale c'è, eccome. Nuovi incontri sono possibili sempre... Come sono nate le vostre amicizie? La mia migliore amica l'ho conosciuta andando a comprare nel suo negozio. Un'altra era una collega di lavoro particolarmente estroversa... e gli uomini, poi, nei modi più diversi. Le conoscenze possono diventare amicizie. Io non trascuro nulla. Persone che ti mettono in contatto con altre persone. Se sei aperto e hai tanti interessi ne conosci tantissimi. Se sei solo e hai il coraggio di uscire da solo, li conosci per forza. C'è sempre qualcuno che ti si prende a cuore... e se sei una donna, poi... ma figuriamoci! E' nella natura umana socializzare. Se non ci capita, se nessuno ci considera... chiediamoci davvero se non ci sia qualcosa che non va nel nostro modo di porci, se non trasmettiamo messaggi respingenti (anche senza volerlo e senza rendercene conto)... Io ad esempio mi rendo conto che quando sono di cattivo umore non faccio mai nuove conoscenze. Se sono positiva, invece tutti mi rivolgono la parola. E' evidente che sorridere o non sorridere, avere un certo tono di voce, camminare a testa alta o bassa, fa la differenza. Vabbeh, sono solo considerazioni personali e, volendo, consigli. Il mio problema non è mai nel conoscere. E per trovare le persone giuste, poi, ci sono modi consapevoli di "pilotare" il famoso "caso": frequentate corsi che vi interessano e incontrerete persone che hanno qualcosa in comune con voi, apritevi a chi vi assomiglia, uscite con i colleghi, socializzate alla macchinetta del bar, guardate negli occhi le persone... piano piano si scopre che con tutti in fondo abbiamo qualcosa in comune e si diventa molto meno selettivi. Le semplici conoscenze sono importanti, una tira l'altra. E arricchiscono da morire, ogni persona ha qualcosa da regalarti... vale la pena di ascoltare tutti, dal panettiere all'anziano che brontola mentre attende il turno dal medico. Persone interessanti ce ne sono ovunque, sempre e comunque. Poi tra quelle si seleziona. E più ci si conosce meglio si seleziona. E più si cresce meglio ci si relaziona. Ed è qualcosa che arricchisce enormemente l'esistenza. E sono sempre più d'accordo con Ilaria: non va cercata la persona giusta... si diventa giusti per sé stessi e ci si apre al mondo. Allora la persona giusta arriva da sé. Probabilmente quando meno te la aspetti e non la stavi cercando. Ma lo vogliamo chiamare "caso"?
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  12. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (16 Novembre 2010 10:59)

    @ Riccardo il discordo sulla "persona giusta" e' un po' lungo e complesso. Nei miei sogni adolescenziali era una sola e durava per la vita. Nella (mia) vita reale, poi, mi sono resa conto che le persone giuste sono tante e legate, magari, a fasi diverse della nostra vita. Comunque, per rispondere alla tua domanda, di persone giuste io ne ho incontrate due: una quando ero troppo giovane e scema per accorgermene (e l'ho letteralmente cacciata via). L'altra e' stata la persona con cui avevo deciso di invecchiare, ma non e' stato cosi'. A differenza tua, comunque, se una storia d'amore finisce, non penso che non fosse poi cosi' importante o che l'amore non fosse poi cosi' forte. Penso piuttosto che nella vita possono succedere delle cose, si puo' cambiare e a volte capita che ci si allontana. Non penso che, se una storia non dura per smepre, non fosse con la person giusta. Penso che l'amore sia forte, ma noi non sempre riusciamo ad esserli. Sean Connery vs. Hugh Grant dici tu...bha', non so che dire. Probabilmente mascheri la tua timidezza con un attaggiamento da "duro"? Io, per esempio, ho sempre mascherato la mia timidezza con un atteggiamento aggressivo. E ho sempre dato l'impressine di avere la puzza sotto il naso! Ma sapessi che bel paravento era!!! ed e' incredibile come molte persone se ne accorgano, sappiano vedere oltre. Quindi, alla fin fine, non so quanto tu sia veramente "fregato". Come dicevo prima: l'apparenza e' un conto, la sostanza e' un'altra cosa. E ci sono molte persone che guardano alla seconda senza farsi troppo ingannare dalla prima. Io tra le tante.
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  13. Avatar di milly

    milly 14 anni fa (16 Novembre 2010 12:58)

    ragazzi...nessuno che possa aiutarmi?!?!?:(((
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  14. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (16 Novembre 2010 13:21)

    @ Andrea Piaccia o meno il caso esiste. Si tratta poi di sfruttarlo, come ho già detto. Se la vita la decidessimo noi al 100%, saremmo tutti ricchi, felici, intelligenti, etc. @ Bice Essere aperti al mondo. Se nella vita hai avuto anche (non solo) cose buone, puoi essere aperto al mondo. Nel mio caso sei chiuso, perchè tanto, vista tutta la vita passata, ti aspetti solo il peggio. @ FrancescaChiara Le persone se ne accorgono? Tranne M., mai conosciuta una. Tutte e tutti convinti che io sia una brutta bestia. E di fronte al pregiudizio non puoi nulla. @ Milly Se servono programmini in VBA, lieto di essere utile. Fogli di Excel? Nessun problema. Consulenza psico-sentimentale? Beccata la persona sbagliata.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  15. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (16 Novembre 2010 13:58)

    @ Riccardo: se gli altri hanno un tale pregiudizio nei tuoi confronti, chiediti come mai. Da cosa e' nato questo pregiudizio? sicuramente dal modo in cui tu ti poni verso gli altri. E questo, credo, lo abbiamo gia' assodato. Cosi' come M., ci sono altre persone capaci di andare oltre l'apparenza, capaci di non crearsi pregiudizi. A cosa serve un pregiudizio poi? a classificare le persone secondo dei criteri per illudersi cosi' facendo di tenersi lontane quelle che potenzialmente potrebbero ferirci. Ma sai quante meravigliose occasioni si perde la gente in questo modo? E tu? non hai forse pregiudizi anche tu nei confronti degli altri? che definisci superficiali e concentrati solo sulle apparenze? non e' questo che vai dicendo? Attento, quindi, a non trattare anche tu gli altri come fossero delle "brutte bestie"..... Prova a concedere il "beneficio del dubbio". Come hai forse fatto con K2! a proposito....come vanno gli approcci?? :-)
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  16. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (16 Novembre 2010 13:49)

    @ Bice: hai ragione: trascurare le persone che hai intorno solo perche' non sono "grandi" amici e' un atto di superbia, lo ammetto. Pero' sai...per tutta la mia vita ho avuto il compagno, la famiglia e gli amici e da un certo punto in poi anche un figlio...cosa potevo volere di piu'? ho fatto il grosso errore di pensare che comunque non avevo bisogno di nient'altro. Ho poi piano piano cambiato atteggiamento (ancora prima di ritrovarmi single) ed e' proprio come dici tu: e' un'apertura verso il mondo e gli altri entrano da questa porta che lasci aperta. Il vecchietto che aspetta l'autobus e brontola o una mamma in viaggio in aereo come te con il suo bambino che ti racconta le gioie e i dolori della sua maternita'. E cosi' via: gli esempi possono essere molteplici. Ma da qui a dire che una di queste persone puo' diventare importante per te...ce ne passa di acqua sotto i ponti! Almeno io la vedo cosi'. Ma continuo a lasciare la porta aperta, a consolare il vecchietto alla fermata dell'autobus dandogli ragione e ad offrire una spalla comprensiva alla mamma in viaggio creando una bella complicita'. Il passo successivo, pero', e' secondo me raro. Poi ti dico anche che se ti incontrassi su un treno e cominciassimo per caso a parlare, forse diventeremmo amiche! sento infatti una certa affinita' con te, pur essendo due donne completamente diverse. Ma perche' cio' avvenga, ci vorrebbe comunque una volonta' da ambo le parti, cioe' dovremmo essere in due a volere la stessa cosa nello stesso momento: e' questo che dico essere difficile, un caso abbastanza raro - la reciprocita' nei momenti della vita, nelle occasioni condivise con qualcun altro. @ Andrea: checche' ne dica tu o Ilaria o Francesco: se buco una gomma pasando su un chiodo che sta in mezzo alla strada, non me lo sono atrratto io con un mio atteggiamento negativo - in questo caso mi pare che il termine "destino" sia cio' di cui tu parli. E il destino non e' una cosa in cui credo, a meno che non vogliamo parlare di religione, di una volonta' divina superiore a noi che governa non tanto la nostra esistenza, ma il mondo in cui noi esistiamo (e la nostra esistenza di conseguenza). Non e' il destino che mi fa bucare: non sono assolutamente d'accordo. Invece credo nel puro caso. E' un film leggero e non particolarmente impegnato, ma potrebbe servire alla discussione in corso: hai visto "Sliding doors"? ci si puo' sbizzarrire a parlare di destino, caso fortuito, decisione consapevole, scelte inconsce etc. etc. Ma alla fine, indipendentemente dalle nostre credenze e dalle nostre teorie, quello che conta e' che ci prendiamo la nostra vita in mano con coraggio e reponsabilita' e cerchiamo di portarla dove vogliamo noi!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (16 Novembre 2010 14:02)

      @ FrancescaChiara: quello che mi colpisce di più di quanto scrivi (non solo in questo commento, ma anche negli altri) è che dimostri di aver raggiunto un altissimo livello di consapevolezza personale e anche una grande comprensione di "molte verità della vita" (uso le virgolette, perché so che sono termini forti che servono a "rendere l'idea"). Hai ancora qualche freno, qualche resistenza, come se il fatto di accettare totalmente quel che hai compreso ti facesse tanta paura. Io ho l'impressione che ti libererebbe definitivamente. Ognuno ha i suoi tempi. Accadrà. Il percorso è iniziato da un pezzo, serve solo procedere. :)
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (16 Novembre 2010 14:05)

      @ FrancescaChiara: mi riferivo nello specifico al commento segnalato come delle 11.49. Siete i commentatori più veloci del West, talvolta non riesco a starvi dietro... :D
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  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (16 Novembre 2010 14:53)

    @ FrancescaChiara K2? Non è interessata. Sembrava, ma, come mi hanno sempre detto tutte le persone che ho conosciuto, ho capito male. Perchè cavolo quello lassù mi ha dato un cervello che funziona male? Non poteva non darmelo? Evitavo una marea di problemi. Come mi pongo nei confronti degli altri? Attendo di capire se posso fidarmi (in tutto, lavoro, amicizie, etc.). Perchè devo essere io a dimostrare la mia affidabilità, quando sono gli altri che tirano le fregature? Se lo facessi anch'io, sarei affidabile? Gli altri spesso sono diffidenti in quanto sanno di essere i primi a non essere affidabili. Altri lo diventano per esperienze acquisite. Faccio un esempio. Circa un mese fa, ad aspettare il treno c'era anche un uomo sulla sedia a rotelle. Non credo di essere un genio, ma prima che lo chiedesse ero pronto ad aiutarlo a salire sul treno. Dato che ero alle sue spalle, non poteva vedermi e quindi, quando arrivò il treno, mentre io mi accingevo ad aiutarlo, lui chiedeva aiuto a gran voce. Stessa cosa quando dovette scendere a Locate Triulzi. Ebbene? Nessuno che lo aiutava, a parte un fesso di vostra conoscenza. Morale? Traetela voi.
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  18. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (16 Novembre 2010 15:22)

    @ Ilaria Pare di si. Difatti gli altri sono tutti sorridenti a fare i professori,i galletti. gli esperti, etc. Io, purtroppo è il mio carattere, aiuto. Parlo se so le cose, non mi piace fare il professore e se lo fossi preferirei far capire invece di mostrare la mia scienza. Ma noto che tutto questo è il modo sbagliato di vivere. Ma non riesco ad essere ciò che non sono (ciò che qualcuno ha cercato di distruggere, e chiuso qui questo discorso). Ma so anche che nella maggioranza dei casi a questo mondo sei accettato se sei arrivista, egoista, etc.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (16 Novembre 2010 15:35)

      "Sbagliato" secondo chi e secondo che cosa? :) Comunque se ritieni che sia da fessi aiutare qualcuno, smetti di aiutare. Non fare cose che non ti piacciono o che ti fanno "sentire" fesso. E se ritieni di farle, evita di commentare quel che fanno gli altri o di giudicarli. Pare che il mondo sia tutto sbagliato e tu sia l'unico giusto. E in quanto "unico giusto" sei terribilmente "incompreso". Tu sei buono e il mondo terribilmente malvagio. Per non parlare del caso, cattivissimo anche lui! Pensare che sei accettato (da chi? dove? quando?) solo se sei arrivista, egoista (che cosa significa essere "arrivista", "egoista"? chi decide che cos'è "egoismo" e "arrivismo"? chi li misura? E poi: "etc." che cosa significa?) sono scuse belle e buone per evitare di prenderti le tue responsabilità, giocare la tua partita della vita, prenderti successi e sconfitte. Ti piangi addosso di continuo e intanto la tua vita passa, senza che tu la viva.
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  19. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (16 Novembre 2010 15:44)

    @Ilaria, concordo pienamente con te sul fatto che sia da fessi aiutare gli altri in qualunque situazione, aggiungerei, soprattutto se l'aiuto non ti e' esplicitamente richiesto. Infatti, mi e' capitato di aiutare una persona in difficolta' (voglio dire anche diverse da quella che ci ha scritto Riccardo), prima che l'altra persona me lo chiedesse esplicitamente. Eppure non sempre l'altra persona alla lunga mi e' stata riconoscente. Certo di questo non ne faccio un dramma, mentre ho capito come muovermi in certi casi... alle volte, forse, puo' essere necessario mostrarsi parzialmente o totalmente impegnati in altro, in modo che l'altra persona, se veramente ha bisogno di un nostro supporto o altro, sara' lei/luia chiedercelo. Infatti da tempo ho smesso di dare suggerimenti a gratis, mentre mi impegno ad ascoltare, e, al max, indirizzare il suo focus su eventuali soluzioni attraverso le domande, ma senza attaccarmi al fatto che ne trovi una o meno. Per esempio sono arrivato ad una conclusione (e' una generalizzazione quindi non e' vera al 100%): le donne, quando noti che si lamentano di qualcosa i motivi alternativi sono due: 1. Vogliono solamente parlare di cio' che le crea problemi (naturalmente in questo caso parlare sfogandosi e basta ma senza meditare e cercare soluzioni che potenzialmente potrebbero aiutarle, anche solo con un migliore atteggiamento, di risolvere la situazione) 2. Ti fanno una implicita,/indiretta reichiesta di aiuto... Come capirlo? Naturalmente la questione si complica un pizzico di piu' nel momento in cui ci si trova in gruppo... Vi risulta? Cosa suggerisci, Ilaria? Grazie mille, Andrea
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  20. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (16 Novembre 2010 15:49)

    @Ilaria: si', mi sento infatti bloccata. Sto cercando la chiave per lo sblocco e forse ce l'ho proprio davanti al naso, solo che non riesco a vederla. Cio' che si comprende di se' stessi e degli altri (nonche' della vita) penso che poi ad un certo punto vada messo in pratica: vada insomma usato. Ed io sono una bravissima teorica, ma nella pratica ancora zoppico un po' troppo. E questo mi fa una tale rabbia... Perche' la paura che probabilmente ho (come dici tu) io pero' non riesco a toccarla, non e' tangibile per me. E poiche' non la vedo, non la identifico.....allora non la affronto nemmeno. In questo periodo sto facendo molto silenzio dentro di me e gia' questo non e' facile: prorpio perche' spero di capire cosa mi spaventa e perche'. E contemporaneamente parlo molto con gli altri: perche' gli spunti di riflessione sono sempre tanti e anche perche' capita che gli altri riescano a vedere delle cose di te che tu non vedi bene o non riesci a mettere bene a fuoco. Come per esempio hai fatto tu adesso scrivendomi il tuo commento: da li' io poi parto e rifletto. E non sono confusa: sono anzi molto consapevole. Ma devo ancora trovare lo strumento per usare questa bella consapevolezza che mi sono costruita negli (ultimi) anni! Alle volte penso che lo strumento sia una "lasciarsi andare" piuttosto che riflettere o elucubrare ricercando sempre il razionale, le ragioni delle cose etc etc....come abbiamo la tendenza a fare io e Bice.
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