Che cosa c’entra la creatività con l’attrazione?

creativitàSe vuoi attrarre la persona giusta per te, costruire una relazione che sia soddisfacente ed emozionante non solo all’inizio o sul breve periodo, ma che sia appagante e in costante crescita nel tempo, devi uscire dagli schemi che finora ti hanno limitato e mettere in campo le tue doti di creatività.

Nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” parlo di quanto è importante, per diventare davvero attraente, il fatto che tu riveli prima a te stesso o a te stessa e poi agli altri tutte le risorse personali di cui disponi.

In questo post mi voglio concentrare – e vorrei che tu lo facessi con me – sulla tua creatività.

So benissimo che a questo punto una vocina dentro la tua testa sta dicendo qualcosa del tipo: “Questa, poi! Ma che cosa si sta inventando Ilaria, oggi? Vorrebbe farmi credere che la mia vita sentimentale è una questione di “creatività”? Adesso si mette anche lei a parlare di queste cose astratte che non vogliono significare nulla di pratico e concreto e vuole convicermi che funzionano?! Ma che c’entra la creatività con il fatto che io desidero tanto attrarre la persona giusta per me e avere una bella relazione?

Calma! Intanto comincia ad assumere un attegiamento “aperto” – e dunque creativo – e vai avanti a leggere.

Decidere di usare la tua creatività – o, se preferisci, la tua immaginazione – significa, prima di tutto, liberarti dalle catene del “pensiero comune”, dai tuoi vecchi modelli di comportamento poco utili, dalle rigide convinzioni e inconfutabili opinioni (le tue e quelle di altri, che hai assorbito così in profondità da farle diventare più “tue” delle tue) che ti frenano nel tuo cammino. Significa soprattutto aprire la tua vita a un presente e a un futuro da vivere all’insegna di quello che desideri veramente per te.

Decidere di dare spazioe alla tua creatività e alla tua immaginazione per costruire la tua vita a misura dei tuoi desideri reali, cioè con la finalità di ottenere quello che vuoi veramente da te, da un partner e da una relazione, significa liberarti di tutti i limiti che finora ti hanno impedito di realizzarti o, peggio, ti hanno fatto avere ciò che non volevi o, che, addirittura, ti ha fatto soffrire.

Ti faccio alcune domande e ti chiedo di fermarti un momento a riflettere sulla risposta, prima di continuare a leggere:

Come ti vedi fra un anno?

E fra cinque anni?

E fra dieci anni?

Come pensi che saranno la tua vita, il tuo lavoro, la tua casa, le tue vacanze, il tuo tempo libero?

Come immagini che saranno il tuo umore e il tuo stato d’animo prevalenti?

Ti riesci a immaginare come vorresti essere o fai fatica?

Le voci nella tua testa ti dicono che è impossibile, che non ce la farai, che non ci riuscirai?

O sei perfettamente in grado di immaginarti con quello che desideri, anche se è qualcosa di cui al momento non c’è ancora traccia nella tua vita?

Ci sono degli aspetti e degli atteggiamenti di te che non apprezzi e non senti pienamente tuoi: riesci a immaginarti cambiato/a?

Essere creativo/a significa sfidare te stesso/a e tirare fuori aspetti nuovi di te, punti di forza insospettabili, possibilità inedite per esprimere il tuo io più profondo.

Sai perché molto spesso le persone non riescono a cambiare i loro atteggiamenti negativi, le loro abitudini controproducenti e gli aspetti della loro vita che non amano?

Perché non riescono a immaginare niente di diverso rispetto a quello che hanno o che sono. O, almeno, non riescono a immaginarlo per se stesse.

Questo per esempio è tipico di coloro che stanno per anni in relazioni insoddisfacenti o addirittura distruttive e non riescono ad allontanarsi, a distaccarsi e a lasciare il partner.

Di fatto non riescono a immaginare un’alternativa per sé.

Una donna e un uomo sposato spesso non riescono a uscire dal loro matrimonio perché non riescono a immaginarsi in una situazione diversa da quella in cui sono.

E accade anche a coloro che sono single e non riescono ad attrarre la persona giusta .

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Non riescono a immaginarsi in un modo diverso rispetto a quello in cui sono in questo momento, anche se non lo sanno e credono esattamente il contrario. Cioè credono che il fatto di desiderare di non essere soli sia un modo per immaginarsi (e poi per concretizzare) una situazione diversa.

La persona che è convinta di essere timida, non riesce a immaginarsi senza la sua timidezza.

Mi spiego meglio con un piccolo esempio. Tempo fa parlavo con un mio cliente che ha un problema che gli rovina la vita. Si arrabbia. Si arrabbia tantissimo e di continuo, con tutti, lo fa spesso e quasi sempre per futili se non futilissimi motivi.

Ha attacchi di rabbia inconsulta, totalmente distruttivi. La sua vita è regolata (inquinata, deturpata) dalla sua rabbia.

E’ evidente che il suo è uno schema di comportamento: se c’è qualcosa che non funziona nella sua giornata lui reagisce arrabbiandosi.

Finora non c’è stata via d’uscita perché, per lui, la rabbia è stata ed è l’unica reazione possibile.

Obiettivamente, sarai d’accordo con me, questo è un limite enorme.

Le emozioni e le capacità di reazione dell’essere umano sono infinite, letteralmente.

Qualcuno ti risponde male? E’ vero, la rabbia è una delle possibili reazioni.

Probabilmente anche no.

E’ possibile e di certo più utile reagire usando qualcosa di diverso e di alternativo. L’indifferenza; il distacco; l’ironia sono delle possibilità; oppure la compassione o la comprensione.

Il fatto è che se sei legato a uno schema, a una immagine di te, a un comportamento e non vuoi e non te la senti di immaginare qualcosa di diverso, non ti liberi più da quello che non ti piace nella tua vita e difficilmente realizzi quello che ti piace.

Quali sono le tue idee sulla persona giusta per te?

Sono idee schematiche e immutabili?

Appartengono a modelli “antichi” del tuo modo di pensare?

Pensi di poter usare della creatività in questo ambito?

Qual è la tua idea di te stesso/a come partner in una coppia?

Qual è la tua idea di te stesso/a come single?

Queste tue idee, opinioni e convinzioni ti tengono prigioniero/a in una vita che non ami e che non senti tua o ti aiutano ad arrivare dove vuoi?

Lasciami un commento con quello che pensi e con le reazioni che ti ha suscitato quello che hai letto.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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135 Commenti

  1. Avatar di HaHaHà

    HaHaHà 14 anni fa (6 Febbraio 2011 19:19)

    I nostri schemi mentali "negativi" rappresentano la nostra gabbia...la nostra prigione. In una "gabbia", come potrebbe mai esserci spazio per la creatività? E poi, chiusi dentro una gabbia, come potremmo mai attrarre qualcuno? D'altronde è anche vero, che, anche quando ti sei reso/a conto della "tua gabbia", abbandonarla è difficile, in quanto rappresenta il "luogo" apparentemente "più sicuro", in quanto conosciuto... @Marcello: Sono, quindi, d'accordo con Marcello che è necessario acquisire dei "validi strumenti" che ci Aiutino ad aprire innanzitutto la gabbia, ad uscirne fuori e ad allontanarsi, a piè veloce, verso la rigogliosa e verde prateria...in altre parole, bisogna esercitarsi, attraverso tecniche efficaci, a liberarsi della propria gabbia mentale e a sperimentare linee di condotta che ci apparivano "impossible", così come indica Umberto nel suo commento. @Riccardo : timidezza ed introversione (che poi, chi l'ha detto che è un "tratto" negativo?) vanno anche bene, come sinonimi. Amare e Volere Bene sono, anch'essi, validi sinonimi. Sentimentalismo e Idiozia possono trovare sicuramente un corrispettivo. Sinceramente mi chiedo cosa c'entra la Spiritualità con la morale (al limite può avere a che fare con l'Etica)...o cosa c'entra la "profondità" con la "normalità", dato che la "maggior parte" delle persone si lascia terrorrizzare dalla possibilità di fare "immersioni" all'interno della propria interiorità, temendo di affrontare il proprio Dolore e le proprie "Ferite". Protettivo = Difetto...interessante, ma in che senso? Creatività, Inventiva, Gioia... da mettere in gioco in qualsiasi forma di Relazione Umana, credo siano Espressione di Generosità e di Amore, innanzitutto nei confronti di noi stessi...un validissimo "specchio" per Attrarre, col cuore, la "nostra" Allodola... Firmato HaHaHà [ nickname che vuole avere lo scopo di attrarre, mentre rido, la vostra risata :-) ]
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  2. Avatar di Marco >Galeazzi

    Marco >Galeazzi 14 anni fa (6 Febbraio 2011 22:21)

    " Intelligenza emotiva ". Conoscersi profondamente significa aver trovato e dato a una risposta a tutte le domande che Ilaria ci pone. A questo punto la questione da porsi è che tipo di intelligenza emotiva abbiamo e cosa facciamo per migliorarla e raggiungere tutti i ns obiettivi, tenendo sempre ben presente che una scelta di vita comporta sacrifici più o meno duri. Difronte ad una scelta possiamo: 1) Fare finta di niente e lasciare tutto come stà: abbiamo paura e siamo bloccati. In amore esperienze negative innescano dei meccanismi che ci bloccano. Chiamarla paura del rifiuto o in altro modo è un meccanismo psicologico di auto difesa; 2) Pianificare un percorso e abbandonare alla prima difficoltà; 3) Affrontare la difficoltà e perseverare con umiltà al raggiungimento del successo; 4) Ci sono persone che naturalmente raggiungono i propri obiettivi con grande naturalezza. Le persone dei punti 1) e 2) sono portate a sabotare ogni proprio tentativo di felicità propria e delle numerose compagne. Personalmente mi classifico nel punto 3), non ostante non mi vada sempre tutto bene con i rapporti verso il gentil sesso, non demordo, imparo dai miei errori e soprattutto cerco di conoscere tante nuove amicizie. L'intelligenza emotiva è la capacità di entrare in sintonia con l'altro possibile interlocutore, e non mi stancherò mai di ripeterlo: un rapporto a due che sia di amicizia o amore deve sempre essere paritetico. Se non c' è compatibilità forse è meglio lasciare andare e frequentare nuove conoscenze in fase di sviluppo.
    Rispondi a Marco >Galeazzi Commenta l’articolo

  3. Avatar di Gaia Fiertler

    Gaia Fiertler 14 anni fa (7 Febbraio 2011 3:10)

    Il grande sforzo è continuare ad abbattere gli schemi anche quando, finalmente, sei dentro la relazione. Perché allora arriva l'altra grande tentazione, quella di entrare in un ruolo che se da un lato ti dà sicurezza e identità, dall'altro ti spegne, ti uccide la fantasia, i sensi e il piacere. Diventa tutto noiosissimo, ripetitivo e prevedibile. Bisogna essere in due a tenere viva la creatività personale e di coppia e se uno è preso dai suoi problemi deve farlo l'altro per tutti e due e non adeguarsi, come ho fatto io l'ultima volta. Poi, tanto, alla fine te ne vai perché la tua forza vitale non ci sta, non accetta il quotidiano spento. E allora tanto vale questa vitalità mantenerla dentro la coppia senza farsi fregare dai ruoli ingabbianti. mi viene in mente l'immagine di Richard bach in Un ponte sull'eternità: come due palloncini che si tirano su a vicenda. Inoltre vorrei fare un'osservazione rispetto al tuo esempio sulla collera del tuo cliente. Per rompere gli schemi bisogna anche capire cosa c'è dietro l'attaccamento a quegli schemi, solo se li conosci puoi liberartene. Ad esempio dietro la collera il buddismo ci mostra che c'è una grande arroganza, la presunzione di essere superiori e migliori agli altri sempre, ma è solo una illusione che ci dà sicurezza e che alimentiamo con la collera stessa. quindi la collera non è solo uno schema di comportamento da cambiare. dietro ci sono le credenze e paure che ci muovono (ad esempio che la nostra debolezza si manifesti, il non essere davvero superiori agli altri) e su quelle bisogna lavorare. proprio giovedì parlerò della collera a un gruppo di donne... io la collera la conosco... ma inizio a riconoscerla per quello che è e a sgonfiarla con uno spillo: tic, come con un pallone gonfiato! ciao ciao!
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  4. Avatar di ilpoeta

    ilpoeta 14 anni fa (7 Febbraio 2011 5:28)

    Ma sembra troppo fantasticare pianificare quello che affermi nei tuoi articoli, ammiro solo lo stile e la ricerca di linguaggio ma alquanto lontano dalla solenne realtà, ripeto per me non ci sono strategie o tattiche in amore o in corteggiamento, c'è solo da essere se stesse anzi e proprio la creatività di mostrare NOI STESSI COSI CHE CI ALLONTANA DAL ESSERE ACCETTATI.Decidere di usare la tua creatività? DICIAMO CHE IO SONO CONTRO SENSO Originalità?? NO DIREI Spontaneità QUELLO CHE MANCA AL giorno d'oggi e l'accorgimento nei minimi particolari che rendono una relazione ben stabile ... cosiddetti fondamenti, troppo centrati in una creatività nel sorprendere trascurando anche un semplice messaggino prima di andare a dormire o la mattina appena svegli! Aprire la tua vita a un presente e a un futuro da vivere all'insegna di quello che desideri veramente per te? Si volere è potere ma non sempre, a volte lottare per quello che si vuole è difficile J.Morrison diceva Vivi come puoi perchè come vuoi non puoi, allora mi stai dicendo che dobbiamo lasciare il sognare ed essere più crudi di un ritratto Caravaggesco? No però , neppure essere cosi fatalisti e disfattisti, Non c'è un manuale per i sentimenti Democraticamente riporto le tue domande e le pongo al mio senso di critica visto che mi piace discutere in modo molto chiaro e socievole . Come ti vedi fra un anno? E fra cinque anni? E fra dieci anni? Non c'è tempo di vedere, al di là del proprio naso la vita, l'amore sono proiettili vaganti che possono cambiare direzione attraverso il vento, chiamato fato.. Penso che l'unica cosa che ci vuole e coerenza e rispetto di se stessi Come pensi che saranno la tua vita, il tuo lavoro, la tua casa, le tue vacanze, il tuo tempo libero? L'incoscienza giovanile non mi fa pensare a questo, o meglio vivere giorno per giorno come se fosse l'ultimo, carpe diem, o un semplice sguancio di vita reale dove in mondo dove non ci sono sgni ma solo picchi di intensa follia chiamata felicità Come immagini che saranno il tuo umore e il tuo stato d’animo prevalenti? Il sorriso è l'arma contro qualsiasi cosa che potrebbe far male l'uomo , una cosa molto preziosa che difficile donare! E' molto vpiù difficile fr ridere, che far piangere .... Ti riesci a immaginare come vorresti essere o fai fatica? D'immaginazione c'è e quantO ma siamo sicuri che possiamo attuare tutto quello che la nostra fantasia produce? SEMPRE ESSENDO COERENTI CON NOI STESSI E AVENDO UN GIUDIZIO CRITICO NEL porre I NOSTRI OBBIETTIVI, CIOè COSE CHE POSSONO REALIZZARSI DIFFICILE MA REALIZZABILI, Le voci nella tua testa ti dicono che è impossibile, che non ce la farai, che non ci riuscirai? PERCHè NO A SOGNI.. I SOGNI AIUTO A ESSERE PIÙ LIBERI... LA LIBERTà Sei perfettamente in grado di immaginarti con quello che desideri, anche se è qualcosa di cui al momento non c’è ancora traccia nella tua vita? Non arrenderti mai ciò che non ti uccide ti fortifica, nella vita vince che rischia e chi sa resistere agli scossoni.. insuccessi servono alla crescita... al migliorare al smussare quello di acerbo che c'è noi.. mai piangere sul altte versato mai dare tutto per scontato Ci sono degli aspetti e degli atteggiamenti di te che non apprezzi e non senti pienamente tuoi: riesci a immaginarti cambiato/a? Non parlo di creatività, ma parlo di coerenza, sarà stato ma questo secondo me la creatività..... Meglio un rimorso che un rimpianto, ricordando sempre che ritornare è modificare dei nostri apprezzi è segno d'intelligenza orgoglio in omore non esiste .. e con do das-- se non dai non ricevi trovare l^equilibrio giusto e non fare due pesi due misure Sai perché molto spesso le persone non riescono a cambiare i loro atteggiamenti negativi, le loro abitudini controproducenti e gli aspetti della loro vita che non amano? Mah il perchè è chiuso dentro di ognuno di noi che vivere una realtà sua e diversa da tutto ciò che noi possiamo comprendere, ogi individuo ha una storia un percorso piu o meno tortuoso che paragonato al nostro potrebbe, essere un nulla oppure un macigno immenso. Penso che ognuno di noi appian atteggiamenti negativi e nonsono dal fatto che non ci abbandoniamo oppure che abbiamo paura del lasciarsi andare.. ma perchè sono successi accadimenti che hanno modificato parzialmente
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  5. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (7 Febbraio 2011 12:44)

    @ HaHaHà Il morale, non la morale. Non è molto "sinonimo", ma è più superficiale. Io con le cose profonde non mi trovo a mio agio. La protettività la vedo come un difetto, tutto qui.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  6. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (7 Febbraio 2011 15:00)

    La creativita'....bella roba! non metterla mai nel cassetto e' cio', secondo me, che ci mantiene vivi davvero. Non ho mai immaginato che la creativita' possa esser un'arma di seduzione (come qualcuno ha commentato): io la vedo piuttosto come una cosa ad uso mio personale, per la MIA vita. Vita in cui, ovviamente, ci sono anche gli altri e il rapporto con gli altri e l'innamoramento. Sono creativa per cercare di uscire dai miei schemi fissi, quelli che "mi rendono la vita difficile" (come al tizio che e' dominato dalla rabbia). Quando riesco a superare me stessa, ad andare oltre una delle mie solite reazioni....wow! mi si apre una finestra sul mondo! e' una vera meraviglia. Ma penso anche che sia difficile riuscire sempre a razzolare cosi' bene, nonostanti si predichi benissimo con se' stessi (cara Bice !!!! e' proprio vero). Per me e' sempre una questione di energia: se non ce l'hai, non riesci ad andare oltre, ad evolvere. Quindi nella vita la mia creativita' la uso principalmente per trovare il modo di "caricarmi" di energia: per me e' questa la situazione ottimale per sgusciare via con eleganza dai miei soliti schemi riduttivi/negativi/che mi appesantiscono. E la creativita', alla fin fine, mi serve per scegliere: perche' c'e' sempre una scelta da fare! si sceglie sempre, anche quando sembra di avere le spalle al muro. E la creativita' e' quella "dote" che abbiamo di default (e che spesso in tanti ci dimentichiamo di avere) che ci permette di scegliere. Cosa? per esempio di non reagire con la rabbia ma con l'ironia (per rimanere nell'esempio citato da Ilaria). . @ Ilaria: arrivo in ritardo e chiedo scusa per questo. Ma ho una domanda sulla felicita' (discussa nel post precedente). Ero tentata di fartela in privato, ma poi penso che possa essere un argomento interessate anche per altre persone (lo vedo in parte anche legato al tradimento - cosi' tanto discusso da tante angolazioni). Ecco qua, dunque, quello che mi assilla: cosa succede se uno non ha paura della felicita', la insegue, la trova, la mantiene dentro di se proprio come un'attitudine nei confronti della vita MA...ad un certo punto ci si ritrova ad avere come ostacolo sulla proprioa strada il dolore altrui. Ovvero: come si fa a scegliere di essere felici se questa scelta cambia drammaticamente la vita di altre persone? Tirerei fuori l'esempio di un film: "I ponti di Madison county" cosi' non devo spiegare ulteriormente. Ma per chi non l'ha visto il nocciolo e' questo: se ti capita di scoprire che la tua vita non era come la volevi e incontri una persona con cui per la prima volta in vita tua ti senti te stesso fino nel midollo, con cui si crea una reciprocita' nel sentire e nel prendere/dare, con cui senti "ah! ecco....ma allora e' questo l'amore!"....per essere felice, per abbracciare questa nuova ed unica dimensione, questa TUA felicita', puoi accettare di distruggere la vita di chi ti ama e con te ha costruito una vita intera? puoi essere felice facendo del male a qualcun'altro?
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  7. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (7 Febbraio 2011 17:15)

    @ FrancescaChiara Diciamo che l'articolo stesso fa vedere la creatività come arma di seduzione. Chiedi se si può essere felici facendo del male a qualcuno. Nel tuo esempio, io mi chiederei: ma a restare qui, alla fine non farei del male ugualmente? A questo punto, applicando il teorema di mia nonna che usava dire "il medico pietoso fa la piaga cancrenosa", taglierei subito i ponti. Male per male, meglio, se se ne è sicuri, prendere la nuova strada.
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  8. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (7 Febbraio 2011 17:55)

    io,invece,rispondo a FRANCESCACHIARA di rinunciarci... se ciò significa causare sofferenza al prossimo. lasciamo che il destino operi per NOI...
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  9. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (7 Febbraio 2011 19:22)

    @ Anna e @ Tamy (e anche a Esssa): ponete questioni molto, molto importanti e anche in qualche modo simili tra di loro. Grazie per il contributo. Sintetizzando, potrei definire il tema come "equilibrio fra l'interno e l'esterno". Affronterò quanto avete proposto in un prossimo articolo, al più presto. @ FrancescaChiara: nessuna questione di ritardo e tantomeno scuse :) . Ognuno ha i suoi tempi. Il tema che hai sollevato (credo che lo sappiamo tutti) è un tema "caldissimo" e anche basilare, non solo nelle relazioni di coppia. Anche questo è meglio che lo affronti in un prossimo articolo. Telegraficamente riassumo il nocciolo: non vi è felicità altrui che possa risultare e/o dipendere dalla propria infelicità o, peggio, dal proprio sacrifico. Come non vi è dolore, tragedia o "distruzione" di qualcuno che dipenda dalla felicità, dalla serenità e dall'affrancamento di qualcun altro. Non è una sorta di "moralismo all'incontrario", si tratta di aspetti "tecnici" della nostra emotività. E comunque, anche questo ha molto a che vedere con la creatività :) .
    Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  10. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (7 Febbraio 2011 20:55)

    @ Eleonora: non parlo di me - non sono io che dovrei "rinunciare" a qualcosa. @ Riccardo: il fatto è proprio che rimanendo si continuerebbe invece a fare la felicità (seppure bendata) di una persona che, diversa, non vive la vita con la stessa consapevolezza raggiunta da chi avrebbe trovato la famosa "vita altrove". @ Ilaria: dici "non vi è felicità altrui che possa risultare e/o dipendere dalla propria infelicità o, peggio, dal proprio sacrifico". Ma siamo sicuri???? Cioè, voglio dire questo: c'è chi vive in modo non così consapevole, che si accontenta, che - come dicevi tu - non sarebbe affatto pronta per leggere, commentare e confrontarsi con i tuoi post. Ecco, una persona così vivrebbe "felice" se chi ha accanto non se ne andasse e si "sacrificasse" a far sì che tutto continui come sempre. Capisci cosa voglio dire? se parliamo invece di una coppia "consapevole"...bhè, lì sono d'accordo con la tua affermazione. Inoltre, purtroppo, penso comunque che il mostro nero sempre in agguato in situazioni così sia il senso di colpa: rischia di essere paralizzante e ti inchioda, tuo malgrado, lì dove sei. E' "giusto"? o è una prigione come la rabbia del tuo cliente??? Ad ogni modo ti ringrazio del "nocciolo" saggio e prezioso e rimandiamo la discussione al post pertinente. E....assolutamente sì: ha molto a che fare con la creatività! :-)
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (7 Febbraio 2011 21:09)

      "Ecco, una persona così vivrebbe “felice” se chi ha accanto non se ne andasse e si “sacrificasse” a far sì che tutto continui come sempre. Capisci cosa voglio dire?" Adesso facciamo anche dei distinguo tra chi ha maggior o minor consapevolezza??? :) E ce ne facciamo carico??? E su quali basi??? Ma questo è un doppio salto mortale, senza rete e senza mani, di fronte al quale il vecchio, caro senso di colpa impallidisce... Queste sono supermegaseXXXe mentali!!! :) ;) Invito a non giudicare e desidero non farlo in prima persona. Comunque aggiungo: tanto più se si tratta di qualcuno con un basso livello di consapevolezza, va considerato che l'affrancemento e la liberazione di uno possono magicamente liberare l'altro (e probabilmente molti altri). Ed essere risolutivi. Ricordiamoci che siamo profeti, maestri e guide non quando nascondiamo un cilicio sotto gli abiti e "soffriamo" per compiacere, "sopportare" o cambiare gli altri, ma quando manifestiamo nei fatti la nostra consapevole capacità, volontà e determinazione di perseguire il NOSTRO bene e la NOSTRA felicità.
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  11. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (7 Febbraio 2011 21:35)

    Io credo che la creatività sia seducente. Personalmente ne sono sedotta. Ma non solo perché sono innamorata dell'arte, dell'ingegno, di ogni espressione della creatività umana... ma anche perché uno dei miei più grandi nemici è la noia. Così come cerco di non annoiare me stessa, ben vengano le persone creative nella mia vita. Io vivo senza orari, con pochi obblighi e responsabilità, con pochi doveri, con un lavoro e giornate che si inventano ogni giorno. Respiro creatività, vivo di creatività, sono circondata di persone creative. Senza creatività, fantasia e originalità mi sento morta. . Non ho capito nulla di quello che Ilaria ha scritto della felicità. Io, comunque, non mi sento responsabile della infelicità di nessuno. Né di quella degli uomini con cui non voglio o non non ho più voluto relazioni, né di quella di chi avrebbe voluto da me cose che non volevo dare, né di quella delle mogli e compagne tradite dai loro uomini. Nè di quella dell'uomo che ho tradito. Ho tradito perché non amavo, si tradisce perché non si ama o perché si hanno problemi... e questa non è una colpa. Non è una colpa non amare più, non è una colpa non mantenere una fedeltà che non si sente di mantenere, non è una colpa avere dei problemi che portano ad agire in certi modi. Non è una colpa avere delle difficoltà... Coerentemente ho perdonato chi mi ha fatto del male. Perché le responsabilità non sono mai da una parte sola. Mai. (ovvio che non sto parlando di omicidi e altri casi estremi di maltrattamenti psicologici)... Penso che tutti noi possiamo sempre uscire da certe situazioni. E penso che non scegliere (di essere diversi, di cambiare) sia una scelta, quindi una responsabilità. Ma non colpa. Il concetto di colpa, come quello di sacrificio, così cristiani, non mi piacciono affatto. Se un uomo tradisce la sua compagna con me e la loro relazione finisce (perché si evidenzia una crisi, di cui però il tradimento è solo un sintomo) io non mi sento in colpa. Né ritengo ci si debba sentire l'uomo in questione. Né la donna tradita. Ognuno è responsabile delle proprie scelte che, nel tempo, determinano certi eventi. Ma non parlerei di colpe né di responsabilità verso la felicità altrui. La vera felicità, poi, dipende da noi, è uno stato interiore. Non dipende dagli altri. Questa è una responsabilità, verso noi stessi, che può far paura, ma anche una grande grandissima forza. Poi in questo, come spesso mi accade, predico bene e razzolo non sempre così bene. Però... non sempre, ma spesso. E sempre più spesso. Ognuno è artefice del proprio destino. Di fronte alle peggiori sciagure, c'è chi ha distrutto e si è autodistrutto e chi invece ha creato una vita meravigliosa sulle ceneri. Creatività come forza anche rigeneratrice, capace di immaginare, progettare e realizzare un futuro migliore e felice. Se ognuno lo facesse per sé stesso molti problemi sarebbero già risolti. E preciso, per Riccardo in particolare, che questo non è prevaricare ma sano egoismo. Ognuno ha il diritto di realizzare sé stesso e la propria felicità. Senza preoccuparsi anche della felicità del resto del mondo al punto di sacrificare le proprie aspirazioni. Ovvio che ci sono limiti, questioni di confini tra rispetto e libertà personali. Nel campo dell'amore, però, i miei confini sono piuttosto diversi da quelli della gran parte delle persone. E' qualcosa che so e di cui pago lo scotto in termini di critiche ed epiteti vari. Me ne assumo la responsabilità. E vado avanti, con la felicità per compagna.
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  12. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (7 Febbraio 2011 21:37)

    Ecco che mentre scrivevo il mio solito intervento iper-prolisso, cara Ilaria, hai detto in poche parole qualcosa che cercavo di dire anch'io...
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  13. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (7 Febbraio 2011 22:44)

    @ FrancescaChiara Cosa intendi per "vita altrove"? Un altro piano esistenziale, non più su questa terra? E che tipo di persona sarebbe quella "che, diversa, non vive la vita con la stessa consapevolezza ..."? Parli i bambini o di una persona con poblemi di qualche strana natura? Io sono dell'idea che ci si deve sentire bene in due, altrimenti le cose, prima o poi, vanno a catafascio. Comunque è solo un'opinione. Fortunatamente non ho questo tipo di problemi. La mia tendenza a non fidarmi mi porta a rimanere solo e dopotutto non ci sto male.
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  14. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (7 Febbraio 2011 23:08)

    @ Riccardo & Ilaria: certo! persone adulte e situazioni normalissime! "vita altrove" significava con un'altra persona di cui ci si è innamorati
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  15. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (7 Febbraio 2011 23:05)

    Sapevo di aver sollevato un vespaio! :-) @ Bice: io sono come te e la penso come te. Sono stata tradita e ho perdonato arrivando ad assumermi le mie responsabilità nella vicenda e non giudicando sterilmente l'altra persona, piuttosto guardandola da fuori e riconoscendolo per come era = una persona in difficoltà. Ho tradito perchè mi sono innamorata e questo è successo perchè il rapporto che vivevo aveva dei buchi enormi; avrei preferito arrivare a risolverli (chiudendo il rapporto) senza tradire. Ma...è successo e l'ho vissuto coerentemente. Ritengo, però, che chi sceglie di non lasciare la compagna dopo anni di vita insieme sia una persona che fa una scelta precisa e che si assume delle responsabilità. Appunto! @ Ilaria: no, non trovo seghe mentali quelle di una persona che dopo anni accanto ad una donna con cui ha costruito una vita ed una famiglia scopre di amarne un'altra, è tentato dalla vita con questa altra donna ma non riesce a "rompere" il passato. Perchè? per il dolore che infliggerebbe. Perchè la compagna di una vita non sarebbe in grado di andare oltre, non avendone i mezzi. E si fermerebbe lì....a contemplare i cocci senza essere in grado di raccoglierli. La scelta quindi non è se portare il cilicio sotto i vestiti, ma piuttosto non vivere un'amore travolgente mettendolo da parte. E' sacrificarsi? o è scegliere che è più importante qualcos'altro? Io credo che c'entri anche il senso di colpa, quel non sentirsi a posto ad essere la causa dell'infelicità altrui. Perchè io sono d'accordo con te: nessuno è l'artefice delle felicità o del dolore di nessuno, ma.....non tutti la pensano così. E quando ti trovi a fare del male a chi non capisce e punta il dito su di te come la causa della sua infelicità/tragedia.....credo sia più difficile non lasciarsi toccare dalla cosa. Lavarsene le mani e rispondere "Vai a parlare con Ilaria che te lo spiega lei come stanno le cose nella vita".
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  16. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (8 Febbraio 2011 0:27)

    @ Ilaria Sinceramente, a me la frase " una persona che, diversa, non vive la vita con la stessa consapevolezza raggiunta da chi avrebbe trovato la famosa “vita altrove”. " non fa pensare a persone o situazioni "nella norma". Può essere che abbia una visione un pò distorta delle cose (cosa della quale sono convinto). Ma come ho già detto a FrancescaChiara, credo che un sacrificio simile non abbia nessun senso. I sacrifici si fanno per ciò in cui si crede. Almeno, la mia opinione è questa.
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  17. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (8 Febbraio 2011 0:41)

    Ilaria, con questi post stai tracciando un percorso di consapevolezza: è con questo senso che amo leggerli e rifletterci e non inserendoli nel filone della moda delle "tecniche di seduzione". Alcuni miei amici hanno frequentato questi corsi, in cui si impara a creare un'empatia emotiva, ed ora sono insopportabili, si sentono diventati dei Casanova: perchè poi per avere una buona autostima uno dovrebbe piacere a tutte? Per me è importante scegliere, poi se ci sentiamo attratti da una persona e scopriamo che è proprio incompatibile, basta aggiustare il tiro. Forse leggo i commenti su questo blog perchè inconsciamente sento che l'uomo con cui vivo non è quello con cui trascorrerò i prossimi dieci anni; attraverso le vicende della vita sto cambiando, la corazza è meno rigida e sto imparando che se puoi immaginare qualcosa puoi farla. Bice, se incontrassi un altro corteggiatore disponibile e libero non mi manderebbe in crisi perchè non voglio trovare una soluzione a una situazione non ottimale gettandomi tra le braccia di qualcuno, ma facendo chiarezza in me stessa restando molto lucida. Ho vissuto delle esperienze difficili senza approdare però a una posizione da "vittima" come te, Riccardo: sentirsi la vittima predestinata di un destino crudele non dà nessun margine di manovra per poter cambiare strada. In fondo sento che questo ruolo ti sta scomodo, Riccardo, e stai cercando strumenti diversi.
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  18. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (8 Febbraio 2011 3:55)

    @ Amina. Io non mi sento vittima e fai bene a metterlo tra virgolette. Ognuno di noi può essere vittima a suo turno agli occhi degli altri. Ad esempio per me una mia amica che non è riuscita a lasciare un marito che la feriva a morte e che se lo giustifica dicendo che lei crede nel sacramento del matrimonio e lo ama è... vittima di sé stessa. E alla fine, siamo tutti vittime di noi stessi. Ma lo siamo solo se davvero soffriamo. E io, francamente, fino ad ora, ho davvero sofferto solo nella storia con il narcisista. Non certo nelle altre, tantomeno in questa. Questa per ora mi va benissimo così. Il giorno che non sarò più felice non è detto che ci resti imbrigliata. Se ci restassi imbrigliata avresti ragione di definirmi vittima (di me stessa e pure senza virgolette). Capisco perfettamente il tuo punto di vista, lo stimo ma penso che... ne riparliamo quando incontrerai un corteggiatore diverso. Il che - mi sbilancio - accadrà presto. @ FrancescaChiara. Quando si sente il senso di colpa, immagino sia davvero difficile se non impossibile ignorarlo. Conosco gente che somatizzava il senso di colpa a livelli inverosimili. Questa persona dovrebbe cambiare davvero molto per non sentirlo più. Comunque io all'amore a senso unico non credo. Se lui non la ama più, non c'è un vero rapporto d'amore. Dunque non c'è nulla da tradire. Se lei è in difficoltà economiche la si può aiutare senza restare sposati, se proprio. Credo che a volte il senso di colpa sia il paravento che usiamo per non affrontare le situazioni di cambiamento. Resta - ed è fondamentale - che lui farà il suo percorso. E può farlo solo lui. Anche se le persone sono fatte delle relazioni che hanno e concordo che se mutiamo noi mutano le situazioni e, a volte, anche le persone. Di nuovo, è tutto nelle nostre mani. E le mani creano, se lo vogliamo...
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  19. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (8 Febbraio 2011 9:34)

    @ Amina Come ho scritto più sopra, in fondo da solo non ci sto male. Il rapporto di coppia. per le mie esperienze, è troppo complicato, pesante, deprimente. In un rapporto di coppia, secondo me, non serve l'inventiva, la comprensione o chissà che altro. Serve solo un enorme terrore della solitudine.
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  20. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (8 Febbraio 2011 11:06)

    @ Amina: e' un (buon) proposito importante quello di voler rimanere lucida. Per esperienza oserei dirti che puo' succedere pero' che la lucidita' venga messa a dura prova. Perche' le cose nella vita non accadono con i tempi che vogliamo noi = prima mi risolvo i miei problemi con la mia attuale relazione e solo poi mi dedico ad aprirmi verso altre persone/relazioni. Non sempre funziona cosi', quindi e' importante essere aperti quel tanto che basta per ammettere che nella vita le cose succedono anche senza che noi lo decidiamo. Certo: rimane il potere di scelta e di decidere che se ti succede qualcosa puoi poi gestirtelo come vuoi tu (o come riesci...). Ti esosrto solo a non dividere la tua vita in fasi ben distinte e separate, perche' se lo facessi la vita sicuramente arriverebbe a rimescolarti tutto...se non foss'altro per farti un dispetto! :-) Io parlerei tanto con il mio compagno, quello stesso con cui non ti immagini tra 10 anni. Gli parlerei di te, di come sei cambiata, di come stai cambiando, di quello che non senti piu', di quello in cui non credi piu'. E soprattutto di quello che vorresti e di come lo vorresti. Proverei, insomma, a condividere il tuo cammino di consapevolezza. E', questo, un tentativo che io farei. Poi...ha ragione Bice: il corteggiatore e' pronto dietro l'angolo e, credimi: non puoi prepararti a riceverlo - per quanto tu ci voglia (e possa) provare! @ Bice: no, nemmeno io non credo all'amore a senso unico. Ma penso che ci siano persone che rimangono ingarbuglliate nelle situazioni perche' non vivono la vita pienamente, con la consapevolezza che noi (lettori di questo blog) cerchiamo di raggiungere, incrementare con ogni mezzo a nostra disposizione. E quindi, spesso, un matrimonio e' un contratto e lo si porta avanti non tanto amandosi, ma creandosi i propri spazi ed il proprio equilibrio per "stare bene". L'amore, credo, non c'entra un tubo. Non potrebbe mai essere la mia scelta, ovviamente, ma e' la scelta di tante persone che, secondo me, non vivono neanche male. Il problema e' quando poi una persona cosi' si scontra con l'amore, quello che non ha mai provato perche' magari non credeva manco esistesse. Che fare???? Questo e' il punto. E anche se non piacera' la seguente affermazione, la faccio lo stesso perche' in parte ci credo: l'eta' conta. Se hai 40 anni hai una vita davanti e hai forse una spinta maggiore per cambiare la tua vita. Se ne hai 60...ci pensi di piu' perche' i 20-30 anni che mediamente ti rimangono da vivere sono i cosi' detti "anni difficili" della vecchiaia e passarli di fianco alla persona di sempre e' forse piu' facile e confortante. Quindi si': alla fine comunque si tratta sempre di scegliere e non si puo' dare per scontato che la scelta debba necessariamente essere l'amore: puo' essere anche altro. E il sacrificio non c'entra niente! Mentre il senso di colpa, in parte, puo' c'entrare. @ Riccardo: credo tu non abbia capito niente della situazione. Lo deduco dal tuo significato di "sacrificio' che qui non c'entra molto. Ma posso averti capito male io....
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