Se vuoi attrarre la persona e la relazione giuste per te nella tua vita (ma anche la felicità, il successo personale, il benessere pieno etc. etc.) è bene che tu ti abitui al meglio per te e – letteralmente – ti rifiuti di adattarti alla mediocrità, alle mezze misure, a quello che non ti soddisfa totalmente in ogni cosa che fai, che vivi e che provi.
Di quanto sia importante che tu abbia ben chiari i tuoi obiettivi personali, ho scritto ampiamente nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”.
Ora voglio trattare il tema più da vicino, affrontandolo da un punto di vista che, già te lo anticipo, può darsi ti susciti qualche genere di fastidio, così, sulle prime.
Ma è un piccolo fastidio, che vale la pena di sopportare, soprattutto perché vale la pena approfondire la riflessione che ne può venire fuori.
Lo sai che anche la felicità è una questione di abitudine?
Lo sai che sei tu che, istante per istante, giorno per giorno, definisci i confini del tuo benessere e del tuo successo?
Lo sai che sei tu che stabilisci il livello di qualità al quale vuoi vivere?
Lo sai che spesso sei tu e solo tu che ti metti a fare compromessi rispetto a quello che puoi ottenere e che puoi godere nella tua esistenza?
Detto in parole povere, la gioia, la felicità, il vivere in una relazione piena, equilibrata e davvero soddisfacente dipendono da quello che tu ti fai andare bene o da quello che non accetti nella tua vita.
Ma che cosa significa che la felicità è una questione di abitudine?
Significa, che, chi decide che cosa vuole come “minimo garantito” – sotto il quale non vuole scendere – di felicità per sé, nella stragrande maggioranza dei casi riesce a raggiungerlo e, molto spesso, a superarlo.
Chi non sa che cosa vuole per sé, oppure si adegua e si abitua sempre a qualcosa di meno di quello che desidera e che lo fa o la fa stare bene, rischia di vedere il proprio livello di benessere abbassarsi costantemente e inesorabilmente.
Sai perché accade questo? Perché gli esseri umani si adattano. E, spesso, ahimé , si adattano anche e soprattutto a quel che di negativo accade loro. E’ una sorta di sistema naturale di difesa, che fa sì che si sopravviva anche in situazioni spiacevoli.
Cioè: è una caratteristica positiva questa capacità di adattamento.
Il fatto è che, l’usarla come abitudine costante, può spesso trasformarla in un nemico micidiale.
Nel tuo nemico micidiale.
Perché ti spinge a sopportare condizioni e livelli di vita che non ti meriti, che non sono adatte a te, perché tu puoi ottenere molto di più e molto di meglio dalla vita.
Quand’ero ragazzina ero affascinata da una storia che la mia professoressa di lettere del ginnasio raccontava sempre.
Era la storia di uno dei più valorosi nemici di Roma antica, Mitridate VI re del Ponto (il Ponto era un regno che occupava parte del territorio che oggi grosso modo corrisponde alla Turchia).
Diversi storici romani raccontano che Mitridate, ossessionato dal fatto di poter essere ucciso in un attentato e, soprattutto, terrorizzato all’idea di essere avvelenato, si fosse inventato un singolare metodo di “immunizzazione” e “protezione personale”.
Ogni giorno assumeva una piccola dose di veleno; non abbastanza da ucciderlo, ma sufficiente per renderlo, a poco a poco, insensibile all’avvelenamento.
Tanto che, dicono gli storici, nel momento in cui i romani, guidati da Pompeo Magno, lo sconfissero, egli decise di uccidersi per non cadere vivo nelle mani dei nemici che aveva combattuto per ben quarant’anni.
Fatto sta, che provò a bere una massiccia dose di veleno dalla fiala che portava sempre con sé. Ma, guarda un po’, quel veleno risultò inefficace, tanto che il re dovette farsi uccidere da uno schiavo, armato di spada.
Mica male come storia.
In effetti ci si adatta e si diventa immuni a tutto. Anche al veleno, se lo si assume in piccole dosi, ogni giorno della propria vita.
Il fatto è che spesso il veleno quotidiano delle persone che vivono nel mondo di oggi non si prende per bocca attraverso una fialetta che si porta sempre con sé.
Quel veleno quotidiano spesso si trova sotto forma di compromessi ripetuti con se stessi.
Di scuse accampate – sempre con se stessi – per evitare di prendere per le corna il toro della propria vita.
E’ fatto di frequentazioni di persone negative che non danno nulla – anzi tolgono – ma che non si ha il coraggio di lasciare per il timore di rimanere soli.
E’ fatto di relazioni insoddisfacenti, che si mantengono, nella convinzione che “Tanto non è poi così male e poi di sicuro non trovo di meglio.”
E’ fatto di serate passate sul divano a guardare la tv perché l’idea di uscire a confrontarsi con il mondo spaventa e preoccupa.
Insomma, è fatto, molto spesso, di scelte al ribasso, che abbassano inesorabilmente la qualità della vita delle persone.
Non so se capita ogni tanto anche a te di sorbire – magari anche senza volere e senza accorgerti – qualche goccia di veleno nella tua giornata.
Quel che ti consiglio, personalmente, è di riflettere su questo aspetto della tua vita.
E di considerare, il più spesso che puoi, quanto vali e, soprattutto, il fatto che, probabilmente, meriti dalla vita davvero molto di più di quanto, molto spesso, decidi di darti e di prenderti.
Perché sono certa che è bene che tu diventi molto amico o molto amica della felicità e che il tuo sistema immunitario emotivo diventi, invece, intollerante all’infelicità. O anche alle mezze misure che non meriti.
Lasciami i tuoi commenti, le tue opinioni e le tue domande.
Cordialmente
Ilaria
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 12:04)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 12:05)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 12:07)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 12:08)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 14:16)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 14:32)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 14:32)
Lena 12 anni fa (10 Settembre 2012 15:58)
Simona 9 anni fa (11 Dicembre 2015 12:20)
sarah 8 anni fa (17 Gennaio 2017 18:38)
Ilaria, mi ritrovo in pieno in tutto ciò che dici o spieghi. Ti leggo da poco ma mi coinvolgi in tutto. Semplicemente grazie SarahLondon 8 anni fa (4 Aprile 2017 15:39)
Ilaria Cardani 8 anni fa (4 Aprile 2017 15:43)
Il passo da fare è liberarsene del tutto. Se questo non è possibile (parenti strettissimi o colleghi di lavoro), ridurre le interazioni al minimo.London 8 anni fa (4 Aprile 2017 16:26)
Grazie mille del consiglio!! :)Anna 8 anni fa (4 Aprile 2017 23:49)
Emanuela 8 anni fa (5 Aprile 2017 9:55)