Anche tu sopravvaluti l’amore?

Se vuoi davvero attrarre la persona giusta per te e realizzare con lei una relazione appagante e soddisfacente, devi imparare a dare il “giusto peso” all’amore e al significato di un rapporto all’interno della tua vita e dei tuoi progetti di realizzazione.

Anche questa è una questione di atteggiamento mentale: di quanto sia importante assumere un atteggiamento mentale produttivo per realizzare buone relazioni (e non solo) parlo molto ampiamente nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (se non l’hai ancora fatto, scaricala adesso).

La verità è che la gran parte delle persone, di tutte le età (e quando dico di tutte le età, intendo davvero dalla preadolescenza fino alla maturità avanzata) e di entrambi i sessi danno molta importanza, forse troppa, all’amore, ai sentimenti e alle emozioni legate alle relazioni di coppia.

Questo da sempre: si pensi per esempio alla letteratura classica, alla letteratura per l’infanzia (quella dei principi azzurri e delle cenerentole e/o belle addormentate), alle storie legate ai miti.

Per non fare l’elenco sterminato di quanto è stato prodotto dall’uomo in tutte le epoche e in tutte le arti (musica, letteratura, cinema, teatro, pittura, scrittura etc.) con contenuto “sentimentale”, considera solamente che le due opere classiche “fondanti” il sapere condiviso di noi italiani, “I Promessi Sposi” e “La Divina Commedia”, di forte ispirazione religiosa, altissimo impegno civile e potente tensione etico/morale hanno, entrambe, come filo conduttore, una storia d’amore.

E, per giunta, sofferta (se no come va avanti tutto il resto della trama?). Da una parte Renzo e Lucia, dall’altra Dante e Beatrice.

Mica male, eh?

Sembra incredibile, ma l’uomo contemporaneo dà un’importanza ancora maggiore all’amore e ai sentimenti di tutti i suoi predecessori.

Come faccio a dire questo?

Beh, mi occupo della questione per mestiere. Ho un osservatorio privilegiato – costituito dal rapporto continuo con gli uomini e con le donne con le quali lavoro e che si rivolgono a me – che mi permette di considerare il fenomeno e il suo evolversi giorno per giorno. Studio e mi documento molto, leggendo statistiche – italiane e straniere –  e dati relativi alle ricerche scientifiche, fatte soprattutto all’estero.

E, come tutti, vivo la vita ogni giorno e vedo quel che mi succede attorno…

Il giorno di Natale sono partita per un viaggio in Egitto (avventuroso e massacrante, ma molto divertente) ed ero in volo da Zurigo a Il Cairo su un aereo della Swiss Air. Tra i giornali offerti dalla compagnia c’era “L’Hebdo”.

L’articolo di apertura era dedicato a un sondaggio fatto appunto tra la popolazione svizzera relativo ai desideri, sogni e obiettivi per il 2011. La prima questione del sondaggio era la scelta: “per il 2011 preferisci: a) mantenere o realizzare la felicità in amore, oppure b) diventare milionario?”.

Il risultato ha colpito sia il giornalista autore dell’articolo, sia i personaggi chiamati a commentare il risultato: quasi il 75% degli svizzeri vorrebbe essere felice in amore, solo il 18,7% vorrebbe essere milionario.

Confesso che anch’io sono rimasta piuttosto “toccata” da distanze tanto schiaccianti.

E, infatti, a questa domanda in particolare, seguivano, nel servizio, una serie di interpretazioni e di spiegazioni da parte di un psicosociologo, di un filosofo e di un collega coach.

Tutti più o meno d’accordo su un aspetto: uomini e donne d’oggi sopravvalutano l’amore.

Io, da parte mia, accantonata l’idea di farmi un riposino, leggendo tutto ciò, mi sono svegliata per bene, mi sono presa qualche appunto e segnata delle idee.

E sentivo sensazioni contrastanti tra loro: da una parte una certa soddisfazione “intellettuale” nel constatare la corrispondenza tra la mia esperienza professionale e il mio modo di vedere le cose, i dati di una ricerca e l’interpretazione di professionisti che operano nel mio ambito o in ambiti simili. Dall’altra, come spesso mi accade, mi sono sentita “chiamata in causa in prima persona” rispetto al fatto di proporre visioni e posizioni “alternative”  a un atteggiamento che spesso può essere eccessivo e dunque poco utile.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Le persone sopravvalutano l’amore perché sono convinte che l’amore sia la soluzione a tutti i loro mali, o anche solo ai loro piccoli disagi. Pensano che avere accanto un partner che amano e dal quale sono ricambiate renda la vita più facile in tutti i suoi aspetti: il lavoro, la vita sociale, la crescita e la maturazione personale. Sono convinti, in certi casi, addirittura, che un partner li aiuti a chiudere le loro questioni irrisolte con il cibo o con il denaro…

Hanno anche l’idea che vivere in coppia permetta loro di non sentire la solitudine, le difficoltà del rapporto con gli altri, le fatiche delle vita quotidiana.

Sotto sotto si illudono che il rapporto di coppia renda la loro esistenza anche più divertente e interessante. Meno noiosa, in definitiva.

Non solo: sono convinte che l’avere accanto un partner dia alla loro vita un senso e più importanza e, addirittura, valore alla loro persona.

E sai perché questo modo di pensare all’amore e alla vita di coppia non è utile?

Per almeno 6 motivi:

–          Toglie valore e importanza a un individuo per come egli (o ella) è, e lo pone in relazione a qualche cosa di esterno a lui/lei; a qualcosa che prescinde dal suo profondo significato nel mondo.

–          Abbassa il livello di autostima e aumenta enormemente il valore attribuito al partner e al rapporto (reale, potenziale, immaginato) creando un disequilibrio e una tensione emotiva che permea tutta l’esistenza e traspare in ogni momento (rendendo molto poco attraenti).

–          Fa sì che si creino aspettative irreali sul partner e sul rapporto, che quindi rendono difficilissimo o impossibile attrarre la persona giusta (nessuno, a quel punto, può essere all’altezza) e difficile creare una relazione soddisfacente (se un partner non è capace di rispettare tutte le immense aspettative, sono guai!)

–          Fa sì che non ci si impegni adeguatamente per rendere la propria vita migliore, perché il pensiero fisso è: “finché sono solo/a non valgo. Finché sono sola/o non posso divertirmi, crescere, lavorare al meglio etc. etc.”. E questo, alla lunga, rende davvero poco attraenti.

–          Fa sì che anche altri ambiti della vita vengano influenzati negativamente.

–          Fa sì che la visione di sé e degli altri sia distorta e priva di equilibrio.

E tu, come ti senti?

Con quante delle cose che ho detto ti trovi d’accordo?

Quante ti hanno dato terribilmente fastidio?

Lasciami i tuoi commenti con la tua opinione.

Cordialmente

Ilaria

Lascia un Commento!

193 Commenti

  1. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (23 Gennaio 2011 19:34)

    @ Eleonora Il pensare a sè stessi, e commento anche altri commenti, o crescita personale che dir si voglia, se resta "personale", la propria vita è inutile, almeno dal mio punto di vista. Potrei avere 30, 50 o anche 100 relazioni, ma personalmente, come uomo, mi considererei un fallito. Personalmente preferisco una sola relazione (non una sola per volta, una sola e basta). Non sono mai riuscito a vivere senza coinvolgimento emotivo, da cui l'impossibilità di passare da una donna all'altra come fossero mezzi pubblici. Poi, ognuno la vede a modo suo ed è ovvio che ognuno cercherà un suo simile (chi vuole l'impegno cercherà chi vuole l'impegno, chi non lo vuole cercherà chi non lo vuole).
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  2. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (23 Gennaio 2011 20:38)

    @ Amina. Quel che sto cercando di dire è che non sempre si nasce per un atto d'amore, ma si può sempre e comunque ripartire da sé stessi. Altrimenti, se una persona è stata sfortunata, sarebbe condannata? Lo so anche io che si dice che la gestazione è importante, che fin da quei primi attimi il bambino sente, capisce, si forma anche psicologicamente... ma è un dato di fatto che ci sono persone non nate dall'amore, persone che non si sono sentite amate. Senza che questo significhi che dopo non possano amare, essere amate ed essere felici. Ma lo devono fare nonostante quello e partendo da loro stessi! Poi qualcuno sarà anche aiutato dal credere che comunque un qualche dio lo ha voluto al mondo, però di fatto è sempre un suo sforzo di volontà. E' LUI che crede ciò, che crede in una realtà che non è oggettiva ma corrisponde ad una sua visione/interpretazione... o che non ci crede e trova comunque gioia nell'essere nato. Pur non essendo stato amato. Ognuno ne esce come può. Mi spiace solo che si dia un'unica soluzione - ovvero la fede - alle persone meno "fortunate". E che se uno non crede si dica che non ha occhi e orecchie. Secondo me si parte sempre da sé stessi, ognuno affidandosi ai mezzi più congeniali per lui. . E, in ogni caso, qui Ilaria parlava di dare troppa importanza al rapporto di coppia. Mentre invece nella vita ci sono tante altre cose, compresi altri canali in cui l'amore per sé stessi e per gli altri si esplicita. E' ovvio e scontato e ormai ripetuto fino alla nausea che si debba partire dall'autostima e dall'amore per sé stessi. Perché da lì discende tutto il resto. Ilaria non lo nega affatto, anzi. La sua "critica", in questo post, va in altra direzione, mi pare. O meglio: ribadisce che si deve partire dall'amore per sé stessi e non fare dell'amore che un partner ha o non ha per noi una ragione di vita. E' come avere bisogno tutta la vita di una stampella. Invece si deve poter stare in piedi da soli! Allo stesso modo, se i genitori non ci hanno amato, non siamo condannati. Se ci hanno amato forse è più facile che ci amiamo anche da noi. Se non lo hanno fatto, probabilmente affronteremo qualche difficoltà. Ma per uscirne non si può che partire da sé stessi. Qualcuno lo farà con la fede (che per me è uno stratagemma che però finisce per delegare all'esterno col rischio del fatalismo) e qualcun altro partendo davvero solo da sé stesso. . Io credo che Ilaria ci stia semplicemente inventando a riflettere su quanto poco continuiamo a partire da noi stessi e quanto invece continuiamo a delegare agli altri, alla coppia, la nostra felicità e la responsabilità delle nostre vite.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (23 Gennaio 2011 20:40)

    Scusate, volevo scrivere "Io credo che Ilaria ci stia semplicemente invitando" e non inventando. :-)
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  4. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (23 Gennaio 2011 21:46)

    Non penso affatto che chi non ha ricevuto amore dai genitori ha un alibi per non riuscire ad amare sè stesso, anzi: secondo me venire al mondo ha origine da un atto d'amore (per quanto insufficiente e imperfetto possa essere) tra i genitori e da parte dei genitori, visto che far nascere un figlio non è obbligatorio.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  5. Avatar di marco galeazzi

    marco galeazzi 14 anni fa (23 Gennaio 2011 21:48)

    Riferendomi a quel sondaggio, avrei preferito essere milionario a scapito dell' amore. Amore e denaro sono un' espressione energetica della capacità di sognare e agire di ogni singolo individuo. Le ns credenze, le ns azioni determinano la quantità di denaro che siamo in grado di creare con il ns lavoro e senzo di responsabilità. L'amore che proviamo per noi e che la ns donna prova per noi dipende quotidianamente da noi e dall' altra /o. Credo che sia molto difficile essere in grado di dosare nel miglior modo ottimale la giusta quantità di amore e di denaro. Troppo denaro è inutile senza avere qualcuno che ti ami come Uomo. Essere poveri e amarsi non farà di certo evolvere il rapporto di coppia e alla fine prevalica l'egoismo personale. Accettare un lavoro che ti renderà milionario, se non hai una persona che veramente ti ama, può, a mio avviso salvarti la vita, incanalandoti e focalizzandoti su obiettivi altrettanto produttivi. Se non c' è l'amore della tua vita, e sei miliardario, puoi comunque avere tutto il sesso che vuoi con meravigliose escort di lusso, anche se personalmente sono dell' opinione che il sesso va condiviso con la persona che ami e che ti ama.
    Rispondi a marco galeazzi Commenta l’articolo

  6. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (23 Gennaio 2011 22:00)

    PAZZESCO...ho detto a caratteri cubitali che non ho mai avuto relazioni con uomini sposati nè voglio averne che...eccone un altro(sempre del cantiere)!... m'ha telefonato per invitarmi stasera fuori a cena...mia risposta: sai BENE come la penso,se esco,esco con tutto il gruppo...allora,sì,che mi diverto!! non posso uscire con uno sposato...a cena,poi,a far che??? i miei uomini...bambinoni che non sono altro!! carini...adorabili...educati...galanti...ma marpioni da morire: frustino per tutti:vanno DOMATI !! ;)))))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  7. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (23 Gennaio 2011 23:39)

    @Marco Galeazzi Pemettimi di chiederti un paio di cose: sei un adepto della legge di attrazione (The secret, ecc. ecc...)? Il tuo stato personale attuale qual è, avendo escluso con l'uso del condizionale quello milionario: poveraccio? Medio?
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  8. Avatar di roberta

    roberta 14 anni fa (24 Gennaio 2011 0:03)

    Ciao Ilaria, sono d'accordo con te ma il problema è che raggiungere davvero questo grado di consapevolezza e non sentirsi un alieno perchè in età adulta non si ha una relazione di coppia è un percorso di crescita molto avanzato...essere amati, desiderati, accettati è fondamentale e la paura della solitudine è sempre in agguato...a volte ce la fai e riesci a stare bene con te stessa, a volte avresti tanto bisogno di un affetto sicuro che sia solo tuo, qualcuno per il quale tu sia la persona più importante...se poi non scendi a compromessi e non ti interessano le storielle superficiali, il rischio della chiusura in te stesso c'è eccome....
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  9. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (24 Gennaio 2011 0:47)

    NON è così,ROBERTA:guarda avanti e cerca chi la pensa come te...magari sarà una sola,ok... non smettere ,però, di guardare avanti. :)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  10. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (24 Gennaio 2011 0:51)

    è bello ciò che dici,RICCARDO...sei fra i pochissimi(uomini) a non esser naturalmente ed intimamente egoista... ;)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  11. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (24 Gennaio 2011 3:13)

    @ Eleonora Il fatto è che quello che dico è quello che sono, ed in questa "civiltà" è un difetto e se non ci credi, ascolta "the logical song" (che vorrei ascoltasse anche Andrea).
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  12. Avatar di Giò

    Giò 14 anni fa (24 Gennaio 2011 2:43)

    @ Bice infatti ho detto: " per me " ... Mica voglio far cambiare idea a qualcuno ! :-) Grazie a Dio ( si ! sono credente ... ma penso che si fosse capito ;-) , visto che non ho fatto nulla per tenerlo nascosto ) ho potuto sperimentare sulla mia pelle che , anche quando la Vita ( Vita con la maiuscola, perchè è uno dei nomi che mi piace usare per indicare Dio ) non ci dona carte propriamente meravigliose , o ci fa sperimentare situazioni molto dolorose , allo stesso momento ci dona la forza per uscirne vincenti ... Fino ad ora la Vita mi ha lanciato molte "sfide" ( ho 47 anni a Marzo ) , che io ho accettato, a volte , con la stessa gioia con la quale si accetta una bastonata sui denti ^_^ Devo dire che ne sono sempre uscita vincente e alla fine di ogni lotta , ci siamo guardate negli occhi ( io e la Vita ) e ci siamo sorrise con Amore ! Ti assicuro che è stata sempre un'esperienza meravigliosa , che mi ha fatta sentire amata a prescindere da tutto e da tutti . Questo lo ritengo un grande dono ... ma ribadisco che è la mia Verità , la mia esperienza di Amore ... tutto qui :-)
    Rispondi a Giò Commenta l’articolo

  13. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (24 Gennaio 2011 3:54)

    @ Gio: tu ponevi delle domande (a Riccardo) e io ho risposto. Chiarendo perché non tutti la pensano come te. E come ci siano anche altre vie per sentirsi bene comunque e dare speranza a chi, nato e cresciuto con visioni diverse dalla tua, non saprebbe da che parte voltarsi. Tu hai la tua personale visione, rispettabilissima. Ma la tua reazione al commento di Riccardo non era proprio aperta a visioni diverse... Ad Amina che insiste con l'atto d'amore da cui tutti nasciamo. No, a volte i figli si concepiscono e poi si mettono anche al mondo per motivi diversi dall'amore. E senza per questo andare a pensare a figli nati da una violenza. Non tutti coloro che fanno figli li fanno con lo spirito giusto. E, dopo, i risultati si vedono. Perché certi figli di certi genitori faticano davvero tanto a sentirsi amati. E secondo me è meglio essere consapevoli, da grandi, di certi disagi e della loro provenienza... capire la propria storia. E farsi carico di sé stessi. Non c'è niente di male né voglio condannare genitori immaturi che fanno figli per motivi ben diversi dall'amore. Ognuno fa quel che può. Ce l'ho solo con le favole...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (24 Gennaio 2011 8:29)

    GIò:SO molto bene che significa! ;)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  15. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (24 Gennaio 2011 9:48)

    @ Eleonora. Già!
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  16. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (24 Gennaio 2011 10:05)

    vorrei dire che io tutto sono tranne che credente o ancor meno praticante, eppure, la penso e la vivo esattamente come giò. e vorrei dire anche che, off course senza un briciolo di modestia, su riccardo non mi sono affatto sbagliata: è proprio la bella persona che io avevo capito che fosse. bella e interessante, oltrechè estremamente capace di comunicare in maniera chiara e proficua. prima e ultima sviolinata, riccardo, ma sono contenta di aver dato retta al mio istinto e alla mia capacità di percepire le persone.
    Rispondi a nico Commenta l’articolo

  17. Avatar di Neo

    Neo 14 anni fa (24 Gennaio 2011 13:41)

    Ciao Ilaria. Approfitto di questo spazio per una serie di domande che da un po' mi ronzano "intorno": - Come perdonarsi? Come guarire il senso di colpa, soprattutto verso se stessi? Come trasformare il "senso di colpa" in "senso di responsabilità"? - Cosa fare per scoprire quello che realmente si vuole? ...ma soprattutto - Come trovare( o risvegliare) la propria passione, verso se stessi e verso la vita? Concretamente...cosa fare? Lo so che sono domande grosse, ma mi piacerebbe avere una risposta. Io mi sono già messo nel percorso ma in questo momento, avrei bisogno di un po' di "benzina"( una suggestione, un esempio, un immagine). Soprattutto per quel che riguarda la passione verso la vita. Grazie mille Un abbraccio
    Rispondi a Neo Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (24 Gennaio 2011 14:00)

      Essì, Neo, sono domande "grosse" anzi, molto "grosse". Certi formatori americani - "grossi" anche loro e, per inciso, a me piuttosto simpatici - ci costruiscono percorsi lunghi e complessi per ripondere (o, meglio, per condurre le persone a trovare le risposte). Io invece approfitto della tua energia e ti propongo di non pensare alla risposta a queste domande per un po' e invece a concentrarti su altre domande: che cosa, nel profondo, ti spinge a farti queste domande? Che cosa vuoi ottenere per te risvegliando la tua passione verso te stesso e verso la vita? (Va da sé che le risposte servono a te, non a me :) )
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  18. Avatar di Grace

    Grace 14 anni fa (24 Gennaio 2011 14:56)

    Carissima Ilaria non ti nascondo che il tuo articolo ha rimbombato nel mio cuore come il rumore delle unghie sulla lavagna. Stridente. Non ti nascondo che le tue verità sono le verità che più mi fanno soffrire ancora oggi. Sacrosante parole, ma che male! Forse perchè nel rapporto a due calano tutte le maschere, diventiamo fragili ed esposti. Considerazioni valide, ma la soluzione qual è? Vita appagante la mia, un lavoro, una casa, un bel sorriso che indosso tutte le mattine. Ma il posto a fianco a me continua ad essere vuoto. Eppure io lavoro duramente per dare un senso alle mie sensazioni, per essere "una persona consapevole". Eppure i miei incontri affettivi si rivelano ancora tutti sbagliati. So che fa parte del percorso di crescita ma come si può non soffrire quando una persona ti volta le spalle senza un ciao, facendoti sentire trasparente ed evanescente? Le tue indicazioni sono assolute e che concentrarsi su una mancanza produce una mancanza ancora ulteriore ma come mettere il silenziatore al cuore? Come si può non voler condividere questa vita fatta per essere felice? Grazie Mille
    Rispondi a Grace Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (24 Gennaio 2011 15:36)

      @ Grace: il silenziatore al cuore non lo si deve proprio mettere. Anzi, il cuore va ascoltato, va assecondato, rispettato. E' la lotta contro se stessi e la propria profonda umanità - (il "lavorare duramente (!!) per dare un senso alle mie sensazioni, per essere "una persona consapevole"" e l'indossare - per forza, se no non sarebbe "indossare" - "un bel sorriso tutte le mattine") - la causa principale del dolore e della sofferenza. E, soprattutto, probabilmente una delle ragioni "profonde" per cui quel posto "continua a essere vuoto". Grazie per il contributo e complimenti per la "rivelazione" personale. E' un punto di partenza importante. Un abbraccio :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  19. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (24 Gennaio 2011 15:43)

    Bice, non mi sono espressa con chiarezza: nella mia visione della vita non sono amorevoli i genitori affettuosi verso il figlio, lo è qualsiasi coppia che mette al mondo un figlio: io vedo l'amore in questa azione in sè, in qualsiasi comportamento di attenzione e disponibilità verso un soggetto "altro" rispetto a sè stessi. Ad esempio stamattina sono andata in un negozio e ho acquistato un CD per fare un regalo a un'amica che ho conosciuto di recente, e questo per me è un gesto d'amore: è spontaneo e posso scegliere se farlo o meno; non è il suo compleanno, non è una "captatio benevolentiae" e non lo faccio in cambio di qualcos'altro, come un invito o una cortesia ricevuta. Può darsi che fra un mese ci saremo allontanate, o ci saranno avvenimenti per cui la simpatia reciproca di oggi si dileguerà: questo non toglie nulla al piacere di fare spazio a lei e di offrirle qualcosa, invece di fare un acquisto per me stessa o per i miei.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  20. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (24 Gennaio 2011 16:44)

    amina, introduci per la prima volta un argomento che mi interessa moltissimo, cioè l'amore che si dona e si riceve 'senza nulla a pretendere', l'amicizia, forma sublime di amore. il fare felici anche per un solo attimo persone che magari non conosci neanche troppo bene è una delle 'glorie' della vita alle quali non intendo rinunciare. e la mia vita è stata costellata da questi momenti, da questi intimi incontri di un attimo dove riconosci l'anima antica' della gente, senza limiti e pregiudizi. senza necessariamente, anzi, senza quasi niente in cambio se non la sensazione di energia felice che arriva. spesso sono stata portata a pensare d'impulso che la nostra ospite ci voglia convincere a bastarci, ad una sorta di autarchia dei sentimenti. ma più spesso sento con chiarezza quanto amore deve esserci in un gesto così apparentemente 'tecnico' come quello di tenere un blog dove tutti, più o meno cosciamente, chiediamo attenzioni, qualcosa a lei e lei nulla a noi, se non l'arricchimento attraverso il vissuto e le vibrazioni di altri. e mi dico che deve esserci qualcosa che mi sfugge, non sono ancora pronta per capire per bene. discorso sconclusionato, significa che sto elaborando qualcosa che non ha ancora preso forma. chiedo venia...
    Rispondi a nico Commenta l’articolo