Anche tu sopravvaluti l’amore?

Se vuoi davvero attrarre la persona giusta per te e realizzare con lei una relazione appagante e soddisfacente, devi imparare a dare il “giusto peso” all’amore e al significato di un rapporto all’interno della tua vita e dei tuoi progetti di realizzazione.

Anche questa è una questione di atteggiamento mentale: di quanto sia importante assumere un atteggiamento mentale produttivo per realizzare buone relazioni (e non solo) parlo molto ampiamente nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (se non l’hai ancora fatto, scaricala adesso).

La verità è che la gran parte delle persone, di tutte le età (e quando dico di tutte le età, intendo davvero dalla preadolescenza fino alla maturità avanzata) e di entrambi i sessi danno molta importanza, forse troppa, all’amore, ai sentimenti e alle emozioni legate alle relazioni di coppia.

Questo da sempre: si pensi per esempio alla letteratura classica, alla letteratura per l’infanzia (quella dei principi azzurri e delle cenerentole e/o belle addormentate), alle storie legate ai miti.

Per non fare l’elenco sterminato di quanto è stato prodotto dall’uomo in tutte le epoche e in tutte le arti (musica, letteratura, cinema, teatro, pittura, scrittura etc.) con contenuto “sentimentale”, considera solamente che le due opere classiche “fondanti” il sapere condiviso di noi italiani, “I Promessi Sposi” e “La Divina Commedia”, di forte ispirazione religiosa, altissimo impegno civile e potente tensione etico/morale hanno, entrambe, come filo conduttore, una storia d’amore.

E, per giunta, sofferta (se no come va avanti tutto il resto della trama?). Da una parte Renzo e Lucia, dall’altra Dante e Beatrice.

Mica male, eh?

Sembra incredibile, ma l’uomo contemporaneo dà un’importanza ancora maggiore all’amore e ai sentimenti di tutti i suoi predecessori.

Come faccio a dire questo?

Beh, mi occupo della questione per mestiere. Ho un osservatorio privilegiato – costituito dal rapporto continuo con gli uomini e con le donne con le quali lavoro e che si rivolgono a me – che mi permette di considerare il fenomeno e il suo evolversi giorno per giorno. Studio e mi documento molto, leggendo statistiche – italiane e straniere –  e dati relativi alle ricerche scientifiche, fatte soprattutto all’estero.

E, come tutti, vivo la vita ogni giorno e vedo quel che mi succede attorno…

Il giorno di Natale sono partita per un viaggio in Egitto (avventuroso e massacrante, ma molto divertente) ed ero in volo da Zurigo a Il Cairo su un aereo della Swiss Air. Tra i giornali offerti dalla compagnia c’era “L’Hebdo”.

L’articolo di apertura era dedicato a un sondaggio fatto appunto tra la popolazione svizzera relativo ai desideri, sogni e obiettivi per il 2011. La prima questione del sondaggio era la scelta: “per il 2011 preferisci: a) mantenere o realizzare la felicità in amore, oppure b) diventare milionario?”.

Il risultato ha colpito sia il giornalista autore dell’articolo, sia i personaggi chiamati a commentare il risultato: quasi il 75% degli svizzeri vorrebbe essere felice in amore, solo il 18,7% vorrebbe essere milionario.

Confesso che anch’io sono rimasta piuttosto “toccata” da distanze tanto schiaccianti.

E, infatti, a questa domanda in particolare, seguivano, nel servizio, una serie di interpretazioni e di spiegazioni da parte di un psicosociologo, di un filosofo e di un collega coach.

Tutti più o meno d’accordo su un aspetto: uomini e donne d’oggi sopravvalutano l’amore.

Io, da parte mia, accantonata l’idea di farmi un riposino, leggendo tutto ciò, mi sono svegliata per bene, mi sono presa qualche appunto e segnata delle idee.

E sentivo sensazioni contrastanti tra loro: da una parte una certa soddisfazione “intellettuale” nel constatare la corrispondenza tra la mia esperienza professionale e il mio modo di vedere le cose, i dati di una ricerca e l’interpretazione di professionisti che operano nel mio ambito o in ambiti simili. Dall’altra, come spesso mi accade, mi sono sentita “chiamata in causa in prima persona” rispetto al fatto di proporre visioni e posizioni “alternative”  a un atteggiamento che spesso può essere eccessivo e dunque poco utile.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Le persone sopravvalutano l’amore perché sono convinte che l’amore sia la soluzione a tutti i loro mali, o anche solo ai loro piccoli disagi. Pensano che avere accanto un partner che amano e dal quale sono ricambiate renda la vita più facile in tutti i suoi aspetti: il lavoro, la vita sociale, la crescita e la maturazione personale. Sono convinti, in certi casi, addirittura, che un partner li aiuti a chiudere le loro questioni irrisolte con il cibo o con il denaro…

Hanno anche l’idea che vivere in coppia permetta loro di non sentire la solitudine, le difficoltà del rapporto con gli altri, le fatiche delle vita quotidiana.

Sotto sotto si illudono che il rapporto di coppia renda la loro esistenza anche più divertente e interessante. Meno noiosa, in definitiva.

Non solo: sono convinte che l’avere accanto un partner dia alla loro vita un senso e più importanza e, addirittura, valore alla loro persona.

E sai perché questo modo di pensare all’amore e alla vita di coppia non è utile?

Per almeno 6 motivi:

–          Toglie valore e importanza a un individuo per come egli (o ella) è, e lo pone in relazione a qualche cosa di esterno a lui/lei; a qualcosa che prescinde dal suo profondo significato nel mondo.

–          Abbassa il livello di autostima e aumenta enormemente il valore attribuito al partner e al rapporto (reale, potenziale, immaginato) creando un disequilibrio e una tensione emotiva che permea tutta l’esistenza e traspare in ogni momento (rendendo molto poco attraenti).

–          Fa sì che si creino aspettative irreali sul partner e sul rapporto, che quindi rendono difficilissimo o impossibile attrarre la persona giusta (nessuno, a quel punto, può essere all’altezza) e difficile creare una relazione soddisfacente (se un partner non è capace di rispettare tutte le immense aspettative, sono guai!)

–          Fa sì che non ci si impegni adeguatamente per rendere la propria vita migliore, perché il pensiero fisso è: “finché sono solo/a non valgo. Finché sono sola/o non posso divertirmi, crescere, lavorare al meglio etc. etc.”. E questo, alla lunga, rende davvero poco attraenti.

–          Fa sì che anche altri ambiti della vita vengano influenzati negativamente.

–          Fa sì che la visione di sé e degli altri sia distorta e priva di equilibrio.

E tu, come ti senti?

Con quante delle cose che ho detto ti trovi d’accordo?

Quante ti hanno dato terribilmente fastidio?

Lasciami i tuoi commenti con la tua opinione.

Cordialmente

Ilaria

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193 Commenti

  1. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (23 Gennaio 2011 7:20)

    Ho cercato anch'io di comprendere il senso di questo post di Ilaria, senza dare interpretazioni soggettive, e credo sia quello di mettere sè stessi al centro della propria vita, come esseri umani completi, al di là del rapporto di coppia, che è un'eventuale conseguenza di questo stato. Riguardo alle storie d'amore delle favole e delle opere come la Divina Commedia, è noto che la loro interpretazione letterale è estremamente parziale: il significato è archetipico e simbolico, è per questo che i bambini amano questi tipi di racconti. L'eroe e la principessa sono l'energia maschile e quella femminile da riequilibrare nella persona, se vogliamo dirlo con altri termini, l'emisfero destro e quello sinistro e i tentativi di farli funzionare in sincronia. Per quanto riguarda i condizionamenti ricevuti dagli spettacoli o dai testi delle canzoni, a me sembra che questo indugiare su amori infelici e tradimenti sia un assurdo compiacimento della sofferenza e delle emozioni negative. Mi chiedo come mai i sistemi mediatici ci spingano con i modelli proposti verso l'infelicità, la litigiosità, l'irrazionalità. Quello che vedo io nel quotidiano è che uomini e donne, raggiunta la maturità psicofisica, desiderano misurarsi con una relazione di coppia, esperienza che nel bene e nel male aggiunge nuovi tasselli fondamentali alla conoscenza di sè, e hanno questo desiderio per motivi sia istintivi, fisici, biologici, che affettivi, che razionali. Buona parte di queste coppie incontrano poi ostacoli insormontabili, perchè una relazione d'amore implica l'uscita dalla visione individualista più spinta, quella da adolescenti per intenderci, e l'entrata nella dimensione della vita a due, che è fatta anche di compromessi. Esempio banale: a me piace andare a cena al ristorante e preferisco vedere un film a casa, il mio compagno invece preferisce cenare a casa e invitare una decina di amici, e vedere un film al cinema; se insisto per andare sempre a cena fuori e vedere i film sui canali satellitari lui la vive come una prevaricazione, se cedo sempre organizzando delle cene a casa e andando ogni volta al cinema io la vivo come una forma di sopraffazione e di mancanza di rispetto: in breve tempo la vita di coppia si riempirebbe di contrasti. La soluzione sta nel cedere, a turno, per fare spazio ai gusti dell'altro, e secondo me ci vuole un'educazione a questo, anche a dialogare durante la gestione dei conflitti già in atto e in tanti altri aspetti della convivenza. Un altro problema è quello presentato da Giò, cioè che non riusciamo più ad apprezzare la vita per quella che è, piena di opportunità e di amore, la diamo per scontata e il più delle volte la vediamo come una sequenza di seccature. Gli argomenti di Riccardo mi sembrano molto profondi, infatti la realizzazione di ciascuno non passa soltanto attraverso ciò che la persona riesce a dare a sè stessa, ma si esprime completamente attraverso ciò che ciascuno riesce a dare di sè al mondo: questa esigenza non si esprime soltanto attraverso i gesti di affetto verso il partner, per qualcuno può essere impiegare una parte del proprio tempo in attività di volontariato, o nell'attività politica, o nell'organizzare eventi per promuovere la propria cultura locale, o nell'ascolto di una persona amica quando sta attraversando una situazione di disagio psicologico o una malattia. Eleonora, la metafora della casa non mi quadra: per realizzare l'abitazione ottimale in base alle mie preferenze avrei dovuto farmela progettare da un architetto e farla costruire; in base ai mezzi economici di cui dispongo, avrei dovuto impegnare tutte le mia risorse per almeno vent'anni, e non me la sono sentita. Di ripiego, avrei potuto acquistare da un'impresa una villetta in costruzione: anche questa soluzione è molto dispendiosa. Alla fine ho acquistato una casa costruita alcuni anni fa, che è stata già abitata da altre persone, e per adattarla alle mie necessità ho dovuto affrontare dei lavori di ristrutturazione; però avrei avuto anche un'altra alternativa, quella di prendere una casa in affitto.
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  2. Avatar di Andrea R.

    Andrea R. 14 anni fa (23 Gennaio 2011 11:14)

    Ottimo intervento, ti condivido su Facebook
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  3. Avatar di Giusy

    Giusy 14 anni fa (23 Gennaio 2011 12:33)

    cara Ilaria, siamo nati e dotati con un intelletto che ci fa ragionare, per cui alla domanda se l'amore nella nostra vita lo sopravvalutiamo, ebbene "si ", tutto è fatto con l'amore. Guardandoci in giro, si vede in tutto ciò che è stato creato da Dio e dagli uomini. Ogni nostro movimento, ogni gesto verso di noi o gli altri, o le cose che ci circondano, come ci muoviamo, perché lo facciamo ecc., è spinto da una forza superiore alla quale nessuno può sottrarsi, è la sopravvivenza della specie umana. Senza di essa saremmo aridi, senza questo sentimento il mondo sarebbe sterile e negativo, saremmo esseri privi del significato dell'essere vivi. Non potremmo essere neanche qui a distinguere la nostra vita senza l'amore o con l'amore. Grazie a questo sentimento sono felice di essere donna che ama e riamata, figlia, sposata, madre, nonna, separata e anche ricongiunta a breve con mio marito e questo bistrattato amore che mai ci abbandona in un percorso difficile del nostro destino, fa parte della vita e per la quale vale la pena vivere, anche se a volte ci fa soffrire.
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  4. Avatar di Giacomo Papasidero

    Giacomo Papasidero 14 anni fa (23 Gennaio 2011 13:03)

    Ciao Ilaria, il discorso, anche se qualcuno può intenderlo diversamente su alcuni punti, mi sembra costruttivo e interessante, ma mi chiedo perché mai l'amore si debba sempre e solo guardare in una dimensione di coppia: amare non è un'esclusiva di una relazione di coppia, ma un modo di essere e vivere, ed in questo, a mio avvisso, dovrebbe essere il punto fondamentale della vita di ogni essere umano: Prima di tutto ama. Poi la coppia viene da sé, amando nasce una relazione vera e profonda. Ovvio che il tuo interesse è focalizzato sulla coppia e sulla persona giusta: l'eccessiva importanza data all'amore, come noti anche tu, non potrebbe coincidere con il pensare all'amore sempre e solo in una dimensione a due e non come una modo di essere e vivere?
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  5. Avatar di Anna

    Anna 14 anni fa (23 Gennaio 2011 13:50)

    Ciao Ilaria! Complimenti per l'articolo, lo trovo molto interessante perche ogni giorno combato con amiche e persone di famiglia che credono che non avere un fidanzato e quasi un handicap...sono convinta che la cosa più importante è la mia persona e la mia crescita personale aldilà di avere un compagno al mio fianco...bravissima
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  6. Avatar di fiducia

    fiducia 14 anni fa (23 Gennaio 2011 13:58)

    Bravo Nico! sono daccordo con questo ragazzo che è l'unico uomo che per prima ha commentato cosa aveva letto degli altri uomini. Chissà come mai tanti maschietti si sentono giustificati dal post di Ilaria. Ilaria, credo che tu debba pensare che questi cari maschietti non vogliono ancora prendersi responsabilità quando si parla di sentimenti e forse introdurre l'argomento così come hai fatto ha soltanto peggiorato le cose (non è un attacco personale, è un punto di vista) e dico alle donne, mi pare ad eleonora, di smetterla di giustificare questi maschietti perchè se le donne devono svegliarsi dal essere belle addormentate anche gli uomini devono svegliarsi un po' e innalzare un po' la propria coscienza. In verità, il fatto è che ancora una volta ci dobbiamo pensare noi donne, perchè solo stimandosi di più possiamo con innalzamento della nostra coscienza aiutare i maschi a fare altrettanto. E' pero altrettanto vero che sarebbe necessario fregarsene di dare troppa importanza a certe cose per lasciarsi andare alla corrente della vita, perchè l'amore ci trova da soli...tranquilli, rilassamioci un po' tutti quanti di più. grazie. fiducia
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  7. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (23 Gennaio 2011 14:12)

    @ Fiducia: Nico è una ragazza, non un ragazzo :)
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  8. Avatar di fiducia

    fiducia 14 anni fa (23 Gennaio 2011 14:26)

    ah...dimenticavo, condivido anche l'idea di Riccardo (riporto le sue parole) sul fatto che cercare il proprio senso di essere all’interno di una relazione non è affatto un togliere valore a se stessi, anzi. Perchè cmq se l'amore è sincero e si intende la coppia una delle modalità da prendere in considerazione per evolvere se stessi (come dovrebbe essere considerandola nella gioia, nell'amore, nel rispetto reciproco e nelle varie tempeste a cui segue sempre il sereno) all'interno di essa dando fiducia all'altro si mette in considizione il partner di esprimere le proprie qualità e i propri talenti e dunque di avere maggiore stima di sè. Grazie ancora. fiducia
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  9. Avatar di fiducia

    fiducia 14 anni fa (23 Gennaio 2011 14:36)

    Chiedo scusa se Nico è una donna allora condivide più o meno le mie idee ma questo mi fa capire peggio ancora che oddio i maschietti sono sempre ad un punto fermo... e le donne che giustificano i loro comportamenti per ottenere la loro approvazione pure. E' il tempo delle responsabilità: donne fate degli uomini dei re e uomini fate delle donne delle vere regine! cmq forse l'unico che si avvicina un po' è Riccardo anche se poi ha fatto un'analisi sociale e politica però condivido, come già indicato, il suo discorso sulla coppia. grazie e mi scuso per i troppi post. fiducia
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  10. Avatar di elly

    elly 14 anni fa (23 Gennaio 2011 15:01)

    Cara Ilaria buon giorno!! Quest'articolo è portentoso!! Mi è piaciuto un sacco! Concordo pienamente! Per quanto mi riguarda in passato ho sempre messo l'amore al primo posto e commettevo tutta una serie di errori di cui, in parte, mi rendevo conto. Ma adesso sento che sono sulla buona strada per comprendere che all'orizzonte c'è molto altro che una relazione (per altro sbagliata perché basata sui presupposti sbagliati). Ad oggi penso che la fine della mia ultima relazione sia stata un bene! Perché già nel durante della storia mi rendevo conto della mia dipendenza affettiva, della mia dipendenza dai suoi umori, delle mie paure dell'abbandono.. e così via dicendo. Ma non riuscivo a correggere il tiro perché troppo coinvolta. Oggi invece, ritrovandomi a partire da zero, mi sorprendo anche a divertirmi nel prendermi cura di me stessa!! So per certo che solo se un individuo sa star bene con sé stesso potrà aspirare ad una relazione equilibrata, basata sul rispetto e su un minimo di lealtà. Piuttosto che una persona fortemente insicura, che, più che un partner, cerca una stampella su cui appoggiarsi nella (distorta) convinzione di acquisire così, maggior sicurezza e valore. Mi rendo anche conto che questo è un errore diffusissimo! Non è facile comprendere il valore di sé stessi. Per quanto mi riguarda, per il momento non aspiro ad una relazione, miro a diventare quanto più possibile autonoma ed in grado di darmi il sorriso.. Il resto, si vedrà. Buona domenica!
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  11. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (23 Gennaio 2011 16:33)

    @ Giusy: che bella odissea è la tua storia! @ Bice: scusa la domanda indiscreta, ma tu sei nata dall'amplesso di una coppia o in provetta? Cosa c'entrano la biologia o la fede con quello che provava ciascuno dei tuoi genitori nei confronti del partner, nell'istante felice in cui hanno concepito te?
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  12. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (23 Gennaio 2011 17:23)

    @ Eleonora Vorrei rispndere ma non posso. . @ Andrea Vorrei ripondere ma non posso. .
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  13. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (23 Gennaio 2011 17:28)

    Caro il mio mistificatore Riccardo, ti piacerebbe fosse vero. Ma sai che non è così... :)
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  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (23 Gennaio 2011 18:11)

    BICE... BICE... :))))))
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  15. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (23 Gennaio 2011 17:19)

    @ Amina: i miei genitori mi hanno detto di avermi cercata. Siccome credo li unisca l'amore e ancora, oltretutto, stanno insieme, penso di poter dire di essere nata dall'amore oltre che dalla loro voglia di avere un figlio. E quest'ultima motivazione mi pare preponderante: non è affatto obbligatorio e non va da sé che quando ci si ama si desidera anche un figlio. Ed è assurdo dire che tutti gli esseri umani nascono dall'amore! Nascono da un atto sessuale e sesso e amore sono due cose diverse, che non sempre coincidono. Si fa sesso anche se non si è una coppia e anche non amandosi. E molto più spesso di quel che magari ci vogliamo raccontare... Chi è religioso spesso sostiene che ogni nascita è un dono di dio, quindi si nasce dall'amore di dio, dall'amore della Vita (?)... qui un paio di persone hanno tirato in ballo questioni simili. Che personalmente non condivido. Dirò di più: ma quale dio, ma quale Vita? E' dall'amore per sé stessi che si deve partire. Al di là di ciò che può essere stato alla nascita. . Ma qui Ilaria parla di altro. E francamente trovo irritante (ma il mondo è bello perché vario e son certa di irritare non poco anch'io) sentire sempre le solite storie: gli uomini che non si prendono le loro responsabilità, gli uomini che non sanno amare mentre le donne sì, loro sì che sono depositarie e custodi dell'amore... gli uomini che perdono tempo in cose meno importanti della coppia, come lavorare, divertirsi, avere i loro interessi... gli uomini, questi immaturi, che non sanno amare, che non riconosco il valore supremo dell'AMORE e del sacrificio di sé. Le donne sì che sanno come si fa. Infatti passano il tempo a sgridare i loro uomini, a criticarli e a correggerli. Sempre ripetendo che non sono che dei bambini mai cresciuti. Che se non pensano al matrimonio al secondo incontro è perché non si vogliono prendere responsabilità. Che se si girano a guardare una bella ragazza sono dei maiali (io mi preoccuperei se un uomo non si girasse, ma vabbeh)... Che se non vogliono condividere ogni istante non sono innamorati. Che se non rispondono all'istante ad un sms chissà a cosa pensano, maiali che non sono altro. Che si sposano solo per farsi stirare le camicie... e cos'altro? Scusate lo sfogo, ma tra quello che a volte leggo qui e quello che troppo spesso sento dire da certe amiche... mi chiedo: ma allora lasciateli perdere questi uomini che vi piacciono così poco, no? Perché vi lanciate nell'impresa di cambiarli e passate poi la vita a lamentarvi e a rimpiangere padri idealizzati (Ele, non è solo per te, sto pensando ad una mia amica del cui padre ne so di cotte e di crude)??? Donne, ma state tra di voi, no? Questi uomini sono troppo animali, opportunisti, bugiardi, falsi, immaturi e inutili. Il mondo lo reggete voi, quindi liberatevene!!! E magari non perdete tempo a venire qui sopra a capire perché non trovate la persona giusta... ora lo sapete perché: nessuno è degno di voi!
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  16. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (23 Gennaio 2011 18:27)

    capire cosa,BICE?del perchè si è single??non è mica una condanna,mia cara,sai??? ;) proprio per nulla... non si vogliono criticare gli uomini,semplicemente...molti,tanti,troppi,son così...pura verità. tutto qui. io,francamente,li adoro con tutte le loro debolezze ma... sto cercando il meglio per me...e finchè non trovo...resto serenamente single:dov'è il problema?io,non ne vedo affatto. ;) un bacio!! :D
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  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (23 Gennaio 2011 18:30)

    @ Andrea Personalmente non ho problemi da risolvere. Il problema vero è: cosa è la normalità? E se non si è "normali", il problema è nostro o degli altri? . @ @ @ @ @ Come scritto in un altro commento, le parole servono molto spesso a nascondere la realtà. Si parla molto di ciò che non esiste per far credere che esista. Si parla per distrarre (classico esempio il gioco delle tre carte, mentre mescolano, parlano a ruota libera). Si parla per ingannare: "lei è intelligente quindi capisce che ........."(sottinteso: si capisce che colui che parla ha ragione). Si parla per giustificare l'ingiustificabile ("guerra preventiva", "intervento militare di pace", etc.). La realtà è nei fatti, non nelle parole. Determinati fatti possono essere giustificati da altri fatti, dei quali sono le conseguenze, non certo dalle parole.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  18. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (23 Gennaio 2011 18:38)

    Immaginate una famiglia in cui il marito è disoccupato, alcolizzato, malato di asma, di sifilide e vive nella più assoluta povertà. La moglie ha la tubercolosi con seri danni ai polmoni. Hanno avuto tre figli. Il primo sordo. Il secondo cieco. Il terzo era morto. La moglie resta di nuovo incinta. Questo "atto sessuale senza amore" ha regalato al nostro mondo il genio "non desiderato" di Ludwig van Beethoven e la sua musica immortale. Benedetti i suoi genitori. Benedetta la prepotenza della Vita! (Scusate l'enfasi, sono appassionata di musica)
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  19. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (23 Gennaio 2011 18:51)

    "E’ dall’amore per sé stessi che si deve partire. Al di là di ciò che può essere stato alla nascita." Bice, Ilaria sicuramente in base ai suoi studi ti può confermare che per imparare ad amare sè stessi si deve partire ancora prima di quello che è stato alla nascita, si deve partire da quello che è stato durante la gestazione.
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  20. Avatar di gemma

    gemma 14 anni fa (23 Gennaio 2011 19:14)

    sto con una persona da 6 anni...di tira e molla:) per tanti è una "storia malata". per me,ora che sta migliorando,è stato prima tutto quello che hai scritto,ilaria.nel senso che chiedevo e vedevo la soluzione a tutti i miei guai nell'altro e ho fatto mille errori pur amando davvero e profondamente una persona che da qualche mese finalmente ha deciso di affrontare il suo immobilismo,la sua depressione.il ragazzo piu' bello per me...40 anni suonati da poco..siamo riusciti a non perderci del tutto facendo i tanti errori che commettiamo tutti perche' non ci soffermiamo abbastanza su noi stessi e l'amore per la nostra vita. cmq sono contenta ora: ora non riesco,neppur volendo,a idealizzare il partner perchè sotto la lente d'ingrandimento metto solo me stessa,nel bene e nel male e finalmente,respiroooo:)) perche' se lo faccio davvero in realta',mi amo e mi piaccio di piu' aumentando cosi' e senza troppi sforzi,la vicinanza dell'altro.... ho vissuto e condivido consapevolmente quello che hai esposto.
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