Anche tu sopravvaluti l’amore?

Se vuoi davvero attrarre la persona giusta per te e realizzare con lei una relazione appagante e soddisfacente, devi imparare a dare il “giusto peso” all’amore e al significato di un rapporto all’interno della tua vita e dei tuoi progetti di realizzazione.

Anche questa è una questione di atteggiamento mentale: di quanto sia importante assumere un atteggiamento mentale produttivo per realizzare buone relazioni (e non solo) parlo molto ampiamente nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (se non l’hai ancora fatto, scaricala adesso).

La verità è che la gran parte delle persone, di tutte le età (e quando dico di tutte le età, intendo davvero dalla preadolescenza fino alla maturità avanzata) e di entrambi i sessi danno molta importanza, forse troppa, all’amore, ai sentimenti e alle emozioni legate alle relazioni di coppia.

Questo da sempre: si pensi per esempio alla letteratura classica, alla letteratura per l’infanzia (quella dei principi azzurri e delle cenerentole e/o belle addormentate), alle storie legate ai miti.

Per non fare l’elenco sterminato di quanto è stato prodotto dall’uomo in tutte le epoche e in tutte le arti (musica, letteratura, cinema, teatro, pittura, scrittura etc.) con contenuto “sentimentale”, considera solamente che le due opere classiche “fondanti” il sapere condiviso di noi italiani, “I Promessi Sposi” e “La Divina Commedia”, di forte ispirazione religiosa, altissimo impegno civile e potente tensione etico/morale hanno, entrambe, come filo conduttore, una storia d’amore.

E, per giunta, sofferta (se no come va avanti tutto il resto della trama?). Da una parte Renzo e Lucia, dall’altra Dante e Beatrice.

Mica male, eh?

Sembra incredibile, ma l’uomo contemporaneo dà un’importanza ancora maggiore all’amore e ai sentimenti di tutti i suoi predecessori.

Come faccio a dire questo?

Beh, mi occupo della questione per mestiere. Ho un osservatorio privilegiato – costituito dal rapporto continuo con gli uomini e con le donne con le quali lavoro e che si rivolgono a me – che mi permette di considerare il fenomeno e il suo evolversi giorno per giorno. Studio e mi documento molto, leggendo statistiche – italiane e straniere –  e dati relativi alle ricerche scientifiche, fatte soprattutto all’estero.

E, come tutti, vivo la vita ogni giorno e vedo quel che mi succede attorno…

Il giorno di Natale sono partita per un viaggio in Egitto (avventuroso e massacrante, ma molto divertente) ed ero in volo da Zurigo a Il Cairo su un aereo della Swiss Air. Tra i giornali offerti dalla compagnia c’era “L’Hebdo”.

L’articolo di apertura era dedicato a un sondaggio fatto appunto tra la popolazione svizzera relativo ai desideri, sogni e obiettivi per il 2011. La prima questione del sondaggio era la scelta: “per il 2011 preferisci: a) mantenere o realizzare la felicità in amore, oppure b) diventare milionario?”.

Il risultato ha colpito sia il giornalista autore dell’articolo, sia i personaggi chiamati a commentare il risultato: quasi il 75% degli svizzeri vorrebbe essere felice in amore, solo il 18,7% vorrebbe essere milionario.

Confesso che anch’io sono rimasta piuttosto “toccata” da distanze tanto schiaccianti.

E, infatti, a questa domanda in particolare, seguivano, nel servizio, una serie di interpretazioni e di spiegazioni da parte di un psicosociologo, di un filosofo e di un collega coach.

Tutti più o meno d’accordo su un aspetto: uomini e donne d’oggi sopravvalutano l’amore.

Io, da parte mia, accantonata l’idea di farmi un riposino, leggendo tutto ciò, mi sono svegliata per bene, mi sono presa qualche appunto e segnata delle idee.

E sentivo sensazioni contrastanti tra loro: da una parte una certa soddisfazione “intellettuale” nel constatare la corrispondenza tra la mia esperienza professionale e il mio modo di vedere le cose, i dati di una ricerca e l’interpretazione di professionisti che operano nel mio ambito o in ambiti simili. Dall’altra, come spesso mi accade, mi sono sentita “chiamata in causa in prima persona” rispetto al fatto di proporre visioni e posizioni “alternative”  a un atteggiamento che spesso può essere eccessivo e dunque poco utile.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Le persone sopravvalutano l’amore perché sono convinte che l’amore sia la soluzione a tutti i loro mali, o anche solo ai loro piccoli disagi. Pensano che avere accanto un partner che amano e dal quale sono ricambiate renda la vita più facile in tutti i suoi aspetti: il lavoro, la vita sociale, la crescita e la maturazione personale. Sono convinti, in certi casi, addirittura, che un partner li aiuti a chiudere le loro questioni irrisolte con il cibo o con il denaro…

Hanno anche l’idea che vivere in coppia permetta loro di non sentire la solitudine, le difficoltà del rapporto con gli altri, le fatiche delle vita quotidiana.

Sotto sotto si illudono che il rapporto di coppia renda la loro esistenza anche più divertente e interessante. Meno noiosa, in definitiva.

Non solo: sono convinte che l’avere accanto un partner dia alla loro vita un senso e più importanza e, addirittura, valore alla loro persona.

E sai perché questo modo di pensare all’amore e alla vita di coppia non è utile?

Per almeno 6 motivi:

–          Toglie valore e importanza a un individuo per come egli (o ella) è, e lo pone in relazione a qualche cosa di esterno a lui/lei; a qualcosa che prescinde dal suo profondo significato nel mondo.

–          Abbassa il livello di autostima e aumenta enormemente il valore attribuito al partner e al rapporto (reale, potenziale, immaginato) creando un disequilibrio e una tensione emotiva che permea tutta l’esistenza e traspare in ogni momento (rendendo molto poco attraenti).

–          Fa sì che si creino aspettative irreali sul partner e sul rapporto, che quindi rendono difficilissimo o impossibile attrarre la persona giusta (nessuno, a quel punto, può essere all’altezza) e difficile creare una relazione soddisfacente (se un partner non è capace di rispettare tutte le immense aspettative, sono guai!)

–          Fa sì che non ci si impegni adeguatamente per rendere la propria vita migliore, perché il pensiero fisso è: “finché sono solo/a non valgo. Finché sono sola/o non posso divertirmi, crescere, lavorare al meglio etc. etc.”. E questo, alla lunga, rende davvero poco attraenti.

–          Fa sì che anche altri ambiti della vita vengano influenzati negativamente.

–          Fa sì che la visione di sé e degli altri sia distorta e priva di equilibrio.

E tu, come ti senti?

Con quante delle cose che ho detto ti trovi d’accordo?

Quante ti hanno dato terribilmente fastidio?

Lasciami i tuoi commenti con la tua opinione.

Cordialmente

Ilaria

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193 Commenti

  1. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (22 Gennaio 2011 2:38)

    Cara Ilaria, oggi lui mi ha chiesto se ero felice e soddisfatta della mia vita. Ho risposto (esattamente in quest'ordine): "sì, faccio il lavoro che sognavo di fare e mi piace da matti, vivo da sola e sono libera e indipendente, vivo la mia dimensione ideale, ho una relazione con te, te con cui sto così bene... non mi manca niente, altroché se sono felice!". Ed è così che mi sento. Mi trovo d'accordo con tutto ciò che scrivi e niente mi dà fastidio. La gente continua a dirmi che ragiono come un uomo. Per il mio bisogno di libertà, per l'importanza che do al lavoro nella mia vita... Mi chiedo però: stando a ciò che scrivi, dunque anche gli uomini mettono l'amore al primo posto? O, secondo la tua esperienza, lo fanno di più le donne, che spesso ne fanno l'unica ragione di vita? . Non posso fare a meno di dirlo ancora una volta... sono felice :-) Ho avuto una splendida giornata, nel corso della quale ho vissuto molto e pensato poco. Mi sento una persona fortunata. Per tutte le cose meravigliose che mi accadono. E anche per avere incontrato te sulla mia strada, Ilaria. Lo so che ultimamente ti faccio un sacco di complimenti, forse anche imbarazzanti... ma mi hai aperto un mondo proprio. :-)
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  2. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (22 Gennaio 2011 5:06)

    Ciao Ilaria, sono pienamente d'accordo con te... anzi quel che faccio, quando ascolto canzoni alla radio o da un cd o altro, cerco di analizzare i testi, che non e' un semplice impararli a memoria... ;) e mi accorgo sempre di piu' di questa dipendenza (fisica ed emozionale)... anche se, tanto di dipendenza emozionale non so fino a che punto parlarne perche' in verita' ho come l'impressione che le uniche a cambiare sono soltanto le note e gli accordi, mentre il senso delle frasi rimane accidentalmente invariato. E anche se volessimo comunicare la nostra dipendenza emozionale, quanto meno dovremmo almeno cercare di essere vari, anche nella scelta delle frasi ;)... va be' ma questa e' un'altra storia. Tornando in tema,, mi trovo molto con quello che hai scritto, Ilaria, perche' quando ero alle prime armi, obbiettivamente, ero anch'io come altri emozionalmente dipendente, quando ora, a pensarci bene, potrei benissimo coltivare molti altri interessi e divertirmi, anche da single... Ed infatti quello di sviluppare l'area del miglioramento personale mi ha dato, e mi da' tutt'ora, molta ma molta carica. Una mia amica, anche lei alle prime armi, oggi si trova con un ragazzo, per altro conosciuto su Internet (personalmente avrei qualche dubbio sul iniziare alla cieca certe relazioni senza neanche conoscersi quanto basta), bene lei, come direi ora che sono uscito da certe situazioni, ha gli occhi bendati dall'attaccamento, e mi piacerebbe pensare che lei si renda conto di cosa va incontro fidandosi alla leggera di chi frequenta Internet, prima che sia troppo tardi per salvarsi... Per il momento e' tutto, magari in questi giorni forse scrivero' qualcos'altro su questo interessante argomento. Grazie, Andrea
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  3. Avatar di Marcello Marchese

    Marcello Marchese 14 anni fa (22 Gennaio 2011 4:12)

    Cara Ilaria, complimenti per la tua analisi perfetta, sono d'accordo nel dire che prima di tutto bisogna stare bene con sè stessi e poi trovare un partner che completi, personalmente dopo la mia prima ragazza ho capito che il mondo non gira intorno all'amore e che è importante trovare la serenità dentro di noi. Un caro saluto Marcello
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  4. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (22 Gennaio 2011 11:14)

    I 6 motivi. Motivo n. 1. "Toglie valore ed importanza ad un individuo ... " Il problema delle persone che vanno in pensione è fondamentalmente uno: non si sentono più utili. Una delle cose che fa si che una persona sia soddisfatta di sè stessa, è il fatto di essere utile all'interno del gruppo del quale fa parte. Una persona da sola non è utile a nessuno. Quindi, il fatto di cercare il proprio senso di essere all'interrno di una relazione non è affatto un togliere valore a sè stessi, anzi. Io semmai vedo nell'opposto, cioè un'infnità di relazioni di breve o media durata, il togliere valore, sia agli altri che a sè stessi. Forse se ne ottiene una soddisfazione materiale, ma col tempo ci si accorgerà di non avere costruito niente. Questa nostra società, che sta andando a pezzi, anche se lo si continua a negare, si basa proprio sull'egoismo totale. Il risultato è l'eterna insoddisfazione della persona. Se una persona vuole stare bene, deve, tra le altre cose, sentirsi utile. Il porre la propria autorealizzazione al di sopra di ogni altra cosa, è la negazione della propria utilità. E basta vedere le politiche fatte contro la famiglia per capire che la nostra società è contro l'essere umano e la sua realizzazione in quanto tale. Quando si hanno problemi, pensieri, difficoltà, a chi si chiede? Al padre, alla madre. La famiglia è la base, il punto di riferimento di chiunque. Distruggendo la famiglia, si distruge l'individuo, portandogli come nuovo padre padrone lo stato che gli propone nuovi valori: l'autorealizzazione, la ricchezza materiale e tante altre fessereie che invece nascondono il fatto che tu, individuo, non sei più nessuno, ma solo un bamboccio in mano a chi detiene il potere. Togliere quindi alla persona il suo senso di utilità, è togliergli la vera autostima, regalandogli invece un'autostima basata su valori truffa. Questo ovviamente è il pensiero, non pretendo sia la verità.
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  5. Avatar di Umberto

    Umberto 14 anni fa (22 Gennaio 2011 13:48)

    Ilaria non vorrei che la mia sembrasse una sviolinata, ma sono d'accordo al 100% con ciò che dici in questo articolo. Forse, essendo ancora single, sono di parte e la mia opinione potrebbe leggermente cambiare quando anche la mia situazione sentimentale cambierà, ma ad oggi penso che la vita sia più importante dell'amore in sè e che l'amore sia parte integrante della vita. Esistono diverse aree e dobbiamo riuscire a coltivarle tutte più o meno allo stesso modo, senza dare maggior importanza ad una piuttosto che all'altra. L'amore è sicuramente una di queste, ma lo considereresti più importante della salute? Ognuno di noi è diverso e di conseguenza ha una gerarchia di valori differente: per me ad esempio al 1° posto in assoluto c'è la salute ed il benessere, in quanto non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di essa. Potrei avere tutto l'amore di questo mondo, essere più ricco di Bill Gates e poter contare sull'amicizia di tantissime persone, ma se poi non potessi godere di tutte queste ricchezze non saprei proprio cosa farmene. Quindi si, in definitiva, concordo con te Ilaria, l'amore è decisamente sopravvalutato anche se - e chiudo con una leggera contraddizione - penso non avrebbe senso vivere tutta la vita senza conoscere l'amore.
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  6. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (22 Gennaio 2011 15:04)

    RICCARDO caro,al di là delle tante cose giuste che hai elencato,in primis,una società basata sul proprio EGOISMO;penso ILARIA intendesse dire: dare ,forse,troppo importanza all'altro al punto da esserne condizionati,negando in qualche modo se stessi... personalmente,mi trovo d'accordo su tutti i punti indicati. quando si ama molto,forse inconsapevolmente si pone l'altro al centro del nostro mondo...perdiamo,insomma,la ns.individualità...diventiamo"fragili"...in balia dell'altro!! c'è gente che teme la solitudine e pur di non restare sola,si"attacca"a tutto...nel senso, si accontenta di ciò che passa il convento... in questo modo,a mio giudizio,non cresce mai.interiormente,dico. è pur sbagliato,però,aver qualcuno e "caricarlo"di ns.aspettative e dunque..."esaminarlo" sotto diversi aspetti: per la serie "se sta con me deve esser e comportarsi in un certo modo e cioè come dico io":magariiiii!!!!... no,un punto di equilibrio sarebbe invece,prima di decidere di star insieme(sempre che si voglia costruire qualcosa di importante che duri nel tempo)è giocare a carte scoperte da subito,avere la franchezza di metter in chiaro cosa si vuole e cosa si sta cercando,esser sinceri e solo dopo assidua frequentazione,accompagnata poi da altri fattori,quale un minimo di carisma e attrazione,che nel mio caso passa pure attraverso stima,fiducia,lealtà,coerenza sotto diversi ambiti... e non solo nei miei confronti...fare il passo decisivo. come(scusate se torno nel mio ambito)quando si compra casa: SOLITAMENTE,non ci si accontenta della prima...che si vede... si valutano,invece,tantissimi aspetti,prima e... soprattutto NON SI COMPRA una casa già acquistata da ALTRI. ovvio,no? ;) quindi,tornando ai punti di ILARIA:CONDIVIDO AL100%.
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  7. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (22 Gennaio 2011 15:53)

    un brevissimo e impulsivo commento: ma guarda un pò quanto diventano pronti, loquaci ed estremamente comunicativi gli uomini quando si tratta di ridimensionare l'importanza dei sentimenti! li ho quasi sentire tirare un sospiro di sollievo alla prospettiva che qualcuno, finalmente, avvalorasse come tesi scientifica ciò che molti di loro mettono in pratica quotidianamente e senza troppo pensarci, cioè il dare un'importanza relativa alle storie d'amore. poi, con più riflessione e per istinto stavolta, dico: perfettamente d'accordo con ilaria quando dice che un atteggiamento troppo permeato sull'importanza che si dà alle relazioni 'abbassa il livello di autostima......creando un disequilibrio....che rende poco attraenti'. naturalmente, questo succede quando in una coppia non si è sulla stessa lunghezza d'onda, ossia quando c'è un disequilibrio di valori e punti di vista.
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  8. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (22 Gennaio 2011 17:20)

    cara NICO(C'HO FATTO CASO ANCH'IO!!): ci son uomini e uomini,come sempre:mio padre,ad es.,era un uomo molto romantico,fin troppo sensibile...si era sentito poco amato durante l'infanzia e ha riversato nella famiglia che si è creato,fin troppo amore al punto che per me è diventato un mito!!:) nei sentimenti,gli uomini,son poco loquaci di loro,credo... hanno pudore,penso, nel dire ciò che provano davvero; magari temono di apparire "deboli" o semplicemente si vergognano...e un pò li comprendo perchè anch'io son così. son fondamentalmente riservata di mio. alle parole,che fan senz'altro molto piacere sentire,preferisco di gran lunga i fatti e la coerenza. mio padre era l'uno e l'altro:grande cultura,classico letterato ma pure molto concreto e affidabile... non ha MAI deluso nè mia madre(che ha fin troppo dato per scontato questo grande amore quasi fosse OVVIO, fosse così!) nè NOI figli. era troppo serio e torniamo al punto: SOLO chi ha SOFFERTO IN PASSATO,non prende alla leggera sentimenti o altro...
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  9. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (22 Gennaio 2011 18:31)

    @Eleonora, giusto, la maggior parte di noi uomini non esprimiamo a voce cio' che proviamo e di motivazioni possono essercene di diverse, come: perche' siamo riservati, e/o perche' non vogliamo creare false aspettative da parte del nostro potenziale partner ;). Quando parlo di questo argomento con alcune donne, di solito mi suggeriscono una via di mezzo, anche se, come la trovi una via di mezzo fra due sole opzioni, ovvero in un dilemma? ;) Infatti quando mi trovo a contatto con una ragazza che mi piace, mi pongo sempre la domanda: "Esistono mete alternative diverse da lei?" Oppure: "e' veramente lei il mio obiettivo che voglio realizzare?" Cio' mi fa focalizzare sulla possibilita' di trovare altro di interessante che, possa soddisfare un mio bisogno nel lungo termine e che dipenda totalmente da me, mentre una relazione fra due persone, dipende da entrambi, quindi il controllo che potremmo assumere per portarle avanti e' parzialmente dipendente da noi stessi. Alcuni mi suggeriscono di seguire il cuore, anche se avrei un po' di dubbi se sanno veramente di cosa stiano parlando ;), cosi' rispondo per evitare equivoci... che sia importante anche seguire un pizzico di piu' la razionalita'. La mia impressione e' che, chi usa la parola "cuore", in realta' voglia intendere "viscere" ;), ovvero la parte istintiva... e seguire l'istinto, non sempre porta veramente ad una piena realizzazione personale, intendo, alla lunga. Andrea
    Rispondi a Andrea Commenta l’articolo

  10. Avatar di Giò

    Giò 14 anni fa (22 Gennaio 2011 18:47)

    Ciao Ilaria ho letto molte volte il tuo articolo prima di decidermi a risponderti ... La verità è che dev'esserci qualcosa che mi sfugge ! Penso infatti di non riuscire a capire cosa intendi tu per "sopravvalutare l'amore" . Quel che posso dirti per farti capire il mio punto di vista è che secondo me l'amore è , invece , il motore che muove tutto ... senza l'amore non esisterebbe nulla ... Siamo su questa terra grazie all'amore ; se non amiamo noi stessi, siamo esseri destinati ad essere infelici ; se non amiamo il nostro prossimo , siamo destinati a rimanere isolati da tutto e da tutti ; se non amiamo il lavoro che facciamo , la nostra vita è destinata ad avere un peso molto grave da portare ; se non mettiamo amore in ogni cosa che facciamo , tutto diventa terribilmente pesante o , addirittura , insopportabile ; se non amiamo la natura e il mondo che ci circonda , siamo destinati all'autodistruzione ... potrei continuare all'infinito , ma penso di aver reso l'idea . E' per questo motivo che non riesco a dare il giusto significato al titolo del tuo articolo . Quello che mi viene da pensare è che forse quello su cui volevi farci riflettere è come, in alcuni casi, possiamo usare la parola amore per indicare invece un suo surrogato : ovvero il bisogno di usare una persona per soddisfare le nostre esigenze , dimenticandoci che solo noi possiamo rendere felici noi stessi . Per me ,senza l'amore, l'uomo e tutto l'universo non esisterebbe... tutto è stato creato grazie ad un atto d'Amore ... Ti abbraccio con affetto Giò
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  11. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (22 Gennaio 2011 19:05)

    Andrea, come ti capisco...
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  12. Avatar di elisa salsa

    elisa salsa 14 anni fa (22 Gennaio 2011 19:33)

    Ho conosciuto l'amore in età adulta (28 anni) e quando è arrivato nella mia vita si è aperto un mondo: l'amore è un'esperienza sconvolgente, credo sia l'esperienza della vita che più porta a crescere, a maturare, a capire la vita, a conoscere in profondità noi stessi.. Quando mi sono legata al mio ex ragazzo ho idealizzato la nostra storia, il nostro legame e, in generale, l'amore che c'era tra noi; davo molto peso all'amore e vedevo nella vita di coppia una "realizzazione personale": dopo molti anni di solitudine finalmente mi sentivo anch'io "graziata", anch'io ero riuscita a trovare l'uomo e la storia che sognavo. Ero rimasta single fino all'età adulta perchè prima non mi ero mai innamorata e perchè con i ragazzi che avevo conosciuto prima del mio ex "non era scattata la scintilla". La storia d'amore che poi ho vissuto, e che mi ha fatta crescere, mi ha insegnato che l'amore è stupendo ma difficile: vivere un legame con un altro non è facile, anche se lo amiamo, perchè amare è soprattutto accettare l'altro, capirlo, mettere in discussione noi stessi, venirsi incontro, essere complici, restare vicino all'altro anche quando è di cattivo umore o ha dei problemi da risolvere..l'amore è mettersi in gioco e rischiare, anche a costo di soffrire tremendamente..! Eppure per me, nonostante tutto ciò, era bello "sentirmi in coppia", mi piaceva lo status di "impegnata", mi faceva sentire completa e felice, forse perchè era soprattutto un'esperienza nuova, tanto attesa... Ora che sono single da un anno e mezzo cerco di smontare questa convinzione restrittiva pensando che innanzitutto ci sono io, con la mia vita, i miei progetti e il mio equilibrio, in un secondo momento con un partner devo, semmai, completarmi e non riempirmi , perchè sarebbe riduttivo. Quando mi sono lasciata, credevo che senza di lui e senza l'amore non avrei più potuto essere felice come prima invece tante nuove cose sono entrate nella mia vita rendendola comunque intensa ed emozionante, pur senza un partner vicino. Purtroppo, per le trentenni di oggi la pressione sociale spinge una donna a pensare che, riempiti i tasselli del lavoro e dell'indipendenza, manchi solo l'elemento amore per completare il quadro pertanto l'amore e la vita di coppia diventano una sorta di realizzazione, una meta da raggiungere (al pari dell'acquisto di una casa o di un posto di lavoro fisso..); però l'amore, al contrario, non è uno status ma solo un bisogno naturale, fondamentale, che seguiamo perchè è nella natura umana e perchè ci può far stare bene, quando è vero amore, non un trofeo da esibire per poter dire "come sono bravo/a!". Possiamo comunque essere persone speciali anche se "non battiamo chiodo" da tanto ;-), la solitudine non è sinonimo di "disvalore" e se incontriamo un partner non acquistiamo, in automatico, più fascino e carisma personale; io l'ho imparato sulla mia pelle ma purtroppo questi pensieri autosabotanti, nelle fasi più acute di singletudine, possomo facilmente trasformarsi in una trappola limitante e pericolosa per l'autostima e il benessere interiore!
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  13. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (22 Gennaio 2011 20:00)

    @Bice, su cosa in particolare ti trovi d'accordo con quello che ho scritto prima? Mi piacerebbe conoscere in profondita' le tue idee (cio' su cui sei o meno d'accordo ;) )... Grazie, Andrea
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  14. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (22 Gennaio 2011 21:28)

    @ Giò Sul fatto che "Siamo su questa terra grazie all’amore ..." avrei qualche riserva. . @ Eleonora Sul fatto di non aspettarsi troppo dagli altri (caricare di aspettative) sono pienamente d'accordo, ma secondo me si calca troppo sul "sè stesso". Io mi sento bene quando sono alla parti con gli altri, non quando sono sotto o sopra. Che io cerchi di stare bene è naturale, solo un pazzo cercherebbe di stare male (più o meno come scrissi tempo fa, l'autismo volontario è una forma di amore per sè stessi) e stare bene, per molte persone, significa sentirsi utili. Nel pensare troppo a sè stessi, questa utilità manca.
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  15. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (22 Gennaio 2011 22:36)

    @Riccardo, posso risponderti io? :) Certo hai pienamente ragione quando dici che la cosa piu' normale di un essere umano e' stare bene, e su questo la maggior parte di noi e' d'accordo. Il come sentirsi bene, questo magari puo' essere soggetivo e ho rispetto per le tue convinzioni... Molti di noi ha, fra i diversi bisogni, quello di contribuire. Bisogna prima capire qual e' il motivo per cui stiamo contribuendo, perche' se deriva da una nostra fame, l'altra persona, a livello inconscio lo percepisce... e cosa avremmo ottenuto? E parlando di egoismo o di altruismo, se non gestiti bene, entrambi sono dannose allo stesso modo... Credo che prima dovremmo investire molto sulla nostra crescita personale, e poi eventualmente potremmo condividere il nostro tempo, le nostre esperienze con il nostro partner. Ricordati che le relazioni affettive non devono servire a colmare un vuoto, anzi, non lo dico per scoraggiarti ma, se quel vuoto lo abbiamo gia' prima di intraprendere un percorso di crescita affettiva, durante la nostra vita insieme al partner il vuoto si fara' sentire ancora di piu'. Andrea
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  16. Avatar di Vanesia

    Vanesia 14 anni fa (22 Gennaio 2011 23:13)

    Ciao Ilaria, come darti torto....? sono assolutamente d'accordo con te. ma....oggi c'è tanta gente che dà molta importanza all'amore, pensando che si tratti di amore. In realtà oggi tante persone danno importanza allo status di coppia, perchè è "giusto" che dopo una certa età bisogna trovare una persona con cui creare una famiglia. Non vi nascondo che fino a qualche anno fa, io soffrivo per questa mia diversità dalla massa...e purtoppo buona parte (non tutta per fortuna) della società odierna, attribuisce incredibile importanza al fidanzamento, al matrimonio. Io mi sono sempre differenziata dalle mie amiche perchè sono stata lunghi periodi da sola anche quando mi corteggiavano dei ragazzi che rifiutavo perchè a me non piacevano..e per loro io ero "strana". Semplicemente io cerco un uomo che corrisponda ai miei canoni, che mi susciti delle emozioni, un uomo per cui valga la pena rischiare.... Oggi sono circondata da persone come me,che amano la vita, e sono persone positive perchè se mi capita qualche delusione, mi ricordano che io sono una donna fortunata perchè sono una persona LIBERA, che vive in un paese libero e che ha la possibilità di viaggiare ridere e conoscere sempre nuova gente. adesso quando dico che ho 34 anni e sono single, non me la prendo piu' se dall'altra parte sgranano gli occhi dicendo "cavolo...sei grande, devi muoverti eh?!che tra un po' di anni sarà tardi avere figli"..bè....lì sorrido e sono contenta di essere diversa da questa triste realtà. ciao....
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  17. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (22 Gennaio 2011 22:42)

    @ Andrea. La mia esperienza mi dice che gli uomini in generalle esprimono meno facilmente i loro sentimenti, sia per una sorta di pudore (spesso non si sentono liberi di farlo per paura di passare per deboli, comunque basta saperli prendere e si aprono eccome), sia perché (e qui mi immagino un coro di proteste femminili) dicono le cose con meno leggerezza, quindi prima vogliono essere ben sicuri di ciò che provano. E un uomo, secondo me, ci mette più tempo a sentirsi sicuro, proprio perché - come dici tu - si pone di più il problema della bontà della sua scelta e delle alternative possibili. Il che a me pare un atteggiamento corretto e razionale. Almeno questo è quanto mi dicono spesso i miei amici (il problema sta nella scelta, il problema sta nel precludersi altre vie, il problema è nell'essere sicuri di volersi assumere un determinato impegno)... Poi credo che gli uomini, più delle donne, abbiano paura di dipendere o comunque di mettersi nelle mani di qualcun altro. Di perdere la loro libertà. E io, in queste paure, mi ci ritrovo benissimo. Quando poi, Andrea, dici "La mia impressione e’ che, chi usa la parola “cuore”, in realta’ voglia intendere “viscere” ;) , ovvero la parte istintiva…"... beh, credo anche io che molto spesso le donne scambino il bisogno (di sicurezza, di compagnia o anche di sesso.. per viscere io ho inteso questo) per amore. Certo, lo fanno anche gli uomini... o, almeno sembrano farlo. In realtà però a me sembra che quando lo fanno ne siano più consapevoli. Più consapevoli del loro eventuale "opportunismo" senza doverlo ammantare d'amore. Va anche saputo seguire l'istinto, peccato che troppo spesso sia inquinato da paure, bisogni, immaturità. Il tutto, beninteso, generalizzando. E chiarendo che io, comunque, non sono stata e forse non sono tuttora immune da certi "difetti", alcuni più tipicamente maschili, altri femminili... Credo comunque che gli uomini mettano davvero l'amore meno al centro della loro vita. E che io sia in questo più maschile che femminile. Così tanto che per molto tempo non ho guardato il mio vero problema, ovvero l'amore per me stessa. Proprio perché, anche se l'amore mancava nella mia vita, compensavo e potevo dirmi comunque felice e soddisfatta riuscendo negli altri ambiti e dando loro notevole importanza. Come poi, secondo me, è giusto che sia.
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  18. Avatar di Giò

    Giò 14 anni fa (23 Gennaio 2011 0:03)

    Ciao Riccardo Perchè hai delle riserve ? Non siamo stati concepiti grazie ad un atto d'amore dei nostri genitori ? E se vogliamo andare più in profondità , la nascita non è un atto d'amore che la Vita compie nei confronti di chiunque venga al mondo ? Certo , sono necessari "occhi per vedere e orecchie per udire ", e questi sono strumenti che vengono donati a ciascuno di noi al momento della nascita ... Certo è che il nostro libero arbitrio ci dà la libertà di crederci o no , di usarli oppure no ... ma questo è un'altro discorso
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  19. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (23 Gennaio 2011 3:04)

    è bello sentirsi utili,RICCARDO caro...comprendo bene:è come dar un senso alla propria esistenza(!). molto+difficile capire che pure noi,a prescindere dagli altri,abbiamo "senso di esistere"...eh...io,ci son arrivata da poco...sai? negli ultimi5anni,cioè da quando mio padre non c'è+,ho rivoluzionato totalmente la vita dei miei famigliari e la mia! ;) man mano che affronto(di petto)e risolvo molte spinose questioni...ne ho ancora in ballo qualcuna...tra le+dure...emerge una parte di me tenuta nascosta da troppo tempo,perchè per anni,troppi(!),c'erano sempre gli altri a cui pensare e mai... ELEONORA! vedi?per me,è una nuova vita,questa... :D tutto,è bello(ho un sorriso perennemente stampato in faccia!!),facile,leggero,tranne per le mie cavigliere da2,5kg ciascuna che uso per rassodare le gambe:mio ultimo folle acquisto ! ;) il solo peso che sopporto molto volentieri,in questo periodo... in pratica:liberiamoci dagli inutili quanto dannosi"pesi"che gravano sulle nostre spalle e andiamo AVANTI...
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  20. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (23 Gennaio 2011 2:28)

    @Giò: faccio l'avvocato del diavolo e... no, non tutti siamo stati concepiti grazie ad un atto d'amore! La nascita è una faccenda biologica, non un atto d'amore della Vita (con la v maiuscola, personificata?). Poi ce la possiamo raccontare (mi pare termine più adatto di crederci) finché vogliamo. E chi lo fa magari ha il compito facilitato, però... se la racconta. Ma noi, qui, siamo grandini per le favole. Poi forse sei religiosa e allora capisco da cosa sia influenzata la tua visione, ma... non siamo affatto tutti credenti e non è che non lo siamo perché non abbiamo occhi e orecchie... pensarla così è come dire che i non credenti sono menomati o si rifiutano di credere ad una realtà che di sicuro esiste (quando invece è la tua personale visione). E io, da non credente, ho facile gioco allora a fare, appunto, l'avvocato del diavolo e a dirti cose del tipo: ma credi davvero alle favole??? . Invece sul fatto che "se non amiamo noi stessi, siamo esseri destinati ad essere infelici ; se non amiamo il nostro prossimo , siamo destinati a rimanere isolati da tutto e da tutti ; se non amiamo il lavoro che facciamo , la nostra vita è destinata ad avere un peso molto grave da portare ; se non mettiamo amore in ogni cosa che facciamo , tutto diventa terribilmente pesante o , addirittura , insopportabile ; se non amiamo la natura e il mondo che ci circonda , siamo destinati all’autodistruzione" sono più propensa a darti ragione. Ma sono due faccende diverse. E, in ogni caso, mi pare evidente che qui Ilaria parlando d'amore intende parlare dell'amore di coppia (infatti ricorre sempre il discorso del partner in ciò che scrive) e non di quello che si deve avere per sé stessi o di un atteggiamento verso un generico "altro".
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