Amore ed eros o semplice… amicizia?

Se vuoi attrarre la persona giusta e la relazione giusta per te nella tua vita, devi darti la libertà di esprimere al cento per cento la tua energia sessuale, devi darti la libertà di sedurre quando vuoi sedurre. Devi manifestare senza ambiguità il tuo desiderio di un rapporto che sia emotivo, intellettuale, erotico e sessuale.

E non devi imprigionare te stesso o te stessa nella confusione di ruoli che crea, con una motivazione o con l’altra, il fatto di anteporre a tutto l’amicizia.

Dei diversi modi di vivere le relazioni di coppia (intese come relazioni sentimentali) tra uomo e donna trattiamo spesso qui sul blog.

Ora vado nel dettaglio di un comportamento tipico e frequente.

Di che cosa sto parlando nello specifico?

Sto parlando di un fenomeno davvero molto diffuso, a tutte le età e a tutti i livelli, presso coloro che desiderano vivere una storia sentimentale e che, spesso senza comprenderne le ragioni, non ci sono ancora riusciti.

Lo constato molto spesso tra i miei clienti personali, lo vedo nelle relazioni tra uomini e donne che osservo nella mia vita quotidiana e lo scopro spessissimo nei messaggi privati che ricevo dai lettori di questo blog.

E’ il fenomeno dell’amicizia tra uomo e donna o, meglio, è il fenomeno di confondere l’amicizia con la seduzione, l’amicizia con l’amore e con l’eros.

Mi spiego meglio: molte donne e molti uomini, molte ragazze e molti ragazzi approcciano persone che ritengono interessanti e attraenti non secondo la modalità della relazione “maschio/femmina” in senso puro, ma secondo la modalità della relazione “grande amico/grande amica” o “confidente/confidente” o “amico del cuore/amica del cuore” (che sono solo definizioni diverse di uno stesso tipo di relazione).

Intanto una premessa importante, onde evitare perdite di tempo e di energie: io qui, in questo momento, non intendo occuparmi della vera e propria amicizia (trasparente, senza ambiguità e senza sottintesi – consapevoli e/o inconsapevoli – di nessun tipo) che è importante e preziosa sia tra persone dello stesso sesso, sia tra persone di sesso opposto.

Qui e ora intendo occuparmi delle relazioni di amicizia tra persone che, in realtà, ambirebbero che la controparte fosse “qualcosa di diverso”, “qualcosa di più”.

Io a questo riguardo ho le idee piuttosto chiare su determinate dinamiche e schemi di comportamento: moltissime persone, quando si sentono attratte da qualcuno, gli (o le) si avvicinano offrendosi come partner d’amicizia e non di amore o sesso.

C’è chi lo fa molto consapevolmente, chi con un po’ di inconsapevolezza. Fatto sta che il rapporto è del tipo: “Ehilà, guarda un po’, io e te la pensiamo e la vediamo proprio allo stesso modo!”, “Oh, che bello, ma che magnifica confidenza c’è tra di noi!”, “Tu parla che io ti ascolto!” “Nessuno mi ascolta e mi capisce come fai tu!”, “Il rapporto che c’è tra noi è unico e irripetibile!”, “Ah, se tutti fossero come te! Ah, se la mia mamma, il mio papà e la mia ex o il mio ex fossero stati come te!”, “L’intesa che ho con te non l’ho mai avuta con nessuno prima d’ora!”, “Come mi capisci tu, nemmeno il mio strizzacervelli!” etc. etc. etc.

E a furia di dichiarazioni dense di emotività e di intesa reciproca, che succede?

Che nasce una (bellissima) amicizia!

Ho messo tra parentesi “bellissima” perché non può essere bellissimo qualcosa che non è pienamente desiderato e si vorrebbe fosse qualcosa di diverso.

Tant’è che, alla breve o alla lunga, queste (bellissime) amicizie si rompono, senza portare a nulla di fatto.

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Ma com’è che molte persone preferiscono l’approccio “amicizia” all’approccio “seduzione”?

Una risposta possibile è: per paura. Paura del rifiuto, paura del fallimento.

Sono terrorizzate dall’idea di essere rifiutate dalla persona dalla quale sono attratte e per non “rischiare” di perderla, preferiscono crogiolarsi e “bearsi” in un rapporto di vicinanza che non ha nulla di erotico e di sentimentale. Ma che è meglio – secondo loro – dell’eventuale lontananza totale.

Un’altra risposta possibile è la mancanza di consapevolezza riguardo la propria energia sessuale e, ancora, la paura di esprimerla appieno.

Una terza risposta possibile è il sussistere della convinzione che, assumere un approccio seduttivo, che comporta la piena espressione della propria energia sessuale, non stia bene, non sia educato, sia troppo precipitoso, troppo violento e troppo aggressivo. Poco rispettoso dell’altro/a.

Una quarta risposta possibile è una sorta di “incompetenza relazionale” in base alla quale si pensa di non sapere come fare per passare al passo successivo e al passo successivo ancora: cioè, una volta “individuata” la possibile persona giusta, che si fa per iniziare e gestire una relazione?

Una quinta risposta possibile è il desiderio di non rovinare tutto, di non sciupare un sogno che potrebbe essere bellissimo (forse, magari, chissà). Cioè: e se anche questa storia andasse a finire male? Meglio rimanere nel dubbio e nell’area amicizia. Meglio crogiolarsi nel rimpianto e nel “e se fosse stato” invece che maledire un altro fallimento (virtualissimo, beninteso!).

Una sesta risposta possibile è la necessità di salvaguardare un’immagine impeccabile e molto “etica” di sé: “E che cosa credete voi? Che io sia solo alla ricerca di un partner? Che io pensi solo a portarmi questa o quello a letto? Pensate che io non sia capace di vera amicizia? Pensate forse che io non sia un/un’eccezionale confidente? Adesso vi faccio vedere io!”

Ora, io non so se tu sei tra coloro che cadono facilmente nell’inganno della relazione d’amicizia, non riuscendo a realizzare la relazione d’amore.

Né so se le chiavi di lettura che ti ho fornito trovino una qualche corrispondenza nel tuo modo di fare e di sentire.

So per certo che, sia che tu sia un uomo, sia che tu sia una donna, è davvero molto difficile che una relazione di amicizia si trasformi in una relazione d’amore soddisfacente e duratura.

Oltrettutto vorrei  che tu considerassi quanto mantenere una relazione d’amicizia, dove e quando si vorrebbe una relazione d’amore (o anche solo di sesso), fa sprecare un sacco di energie emotive – e anche fisiche in un certo senso – e tanto, tanto tempo.

Per ora mi fermo qui.

Lasciami i tuoi commenti, le tue sensazioni e opinioni.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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173 Commenti

  1. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:14)

    @Alessandro convido sul fatto che in primis e' fondamentale sapere che tipo di relazione si vuole ma ci possono essere anche dei cambiamenti strada facendo . nel senso che parli di donne che a parole volevano un'amicizia e poi si sono dichiarate innamorate..non pensi che questo possa succedere ? a te non e' mai successo di essere attratto fisicamente da una donna e poi conoscendola piu' profondamente scoprire delle caratteristiche di carattere o modi di fare che magari hanno spento l'attrazione ? oppure viceversa: considerare una donna semplicemente simpatica e poi col tempo scoprire con stupore la sua carica sensuale e sessuale ... forse la tua schiettezza non funziona con alcune donne non tanto perche' indossano mille maschere ma perche' il loro desiderio non e' solo vivere il momento ma guardare anche ad una relazione non fatta solo di carpem diem ma anche di confronto e conoscenza profonda..
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  2. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:14)

    Non è semplice non cadere in contraddizione o non avere delle ambiguità in tutto questo processo sopratutto perchè il piu delle volte non è cercato ..lo attuiamo inconsciamente...Durante questo percorso s'instaurano tre tipi di tensione: quella erotica, quella intellettuale e quella emotiva. Il problema è che non c'è uno schema preciso su cui avvengono o 'sinstaurano determinate dinamiche. A volte nasce prima la tensione erotica a volte quella mentale..a volte sorgono insieme a volte restano separate. La piu difficile da fare nascere è la tensione emotiva ( quel tenere all'altro che non è cosi scontato in tutti i rapporti e che è molto difficile da far nascere: è quella qualità che trasforma un pesciolino rosso nel pesciolino d'oro) perchè rikiede del tempo per poterla scorgere.
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  3. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:15)

    La piu difficile da fare nascere è la tensione emotiva ( quel tenere all'altro che non è cosi scontato in tutti i rapporti e che è molto difficile da far nascere: è quella qualità che trasforma un pesciolino rosso nel pesciolino d'oro) perchè rikiede del tempo per poterla scorgere. La maggior parte delle FREGATURE la bekkiamo proprio in questa fase quando abbiamo trovato qualcuno con cui si sta instaurando la tensione emotiva ma non si sa come sfocerà: potrebbe tendere verso un grande affetto e diventare quindi un amicizia oppure superata la fase innamoramento diventare amore...Il casino succede quando tra i due uno risponde a questa tensione con l'amore e l'altro con l'amicizia oppure con un affetto un bene che però non riesce a fare quel benedetto salto di qualità..è li che si rimane scottati..purtroppo è una dinamica molto delicata ed il confine è sottilissimo tra i due sentimenti sopratutto quando tra le persone si sono gia creati gli altri due tipi di tensione..iO CREDO CHE PER QUESTO SI CADE NELL'AMBIGUITA' non è un qualcosa di fatto apposta..
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  4. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:15)

    Tutto questo ragionamento anche per rispondere a chi sostiene che tra uomo e donna non possa esserci amicizia..certo che c'è ma bisogna essere molto onesti e tenere questo rapporto e farlo crescere sotto determinati confini proprio per non innescare quelle dinamiche di cui ho parlato sopra..Mi scuso se a qualcuno tutto questo discorso possa essere sembrato un pò cinico ma piu passa il tempo piu mi convinco che la storia sia cosi e trovo riscontri nella realtà
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  5. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:29)

    @ Raffaella "Chi ha spostato il mio formaggio?". Cos'è, un giallo? Purtroppo non è il mio genere, come lettura, come telefilm invece li guardo. Sto proprio seguendo un serial su un investigatore old style. Non so se la vedi anche tu: si intitola "Doctor Mouse". I libri preferisco i classici, ad esempio,, "L'emmenthal del'idiota" di Mikail Topoff Dostojevski. Se avessi letto il primo libro, ovvero "L'idiota", penso che mi vedrei nel personaggio di Lev Miskin, affetto da una malattia della quale non ricordo mai il nome, il quale ha una visione poetico-romantica della vita e delle persone, quelle stesse persone che per il suo modo di vedere la vita lo considerano, appunto, un idiota. Ma non l'ho letto, preferisco rimanere ignorante.
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  6. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:32)

    @ Tamy. Il fatto che le persone non le si conoscano, io lo supero facilmente spiegando che "sono a scoppio ritardato (capisco le cose dopo un po' di tempo), non mi piace fare le cose di corsa (ovvero, non avere fretta di arrivare ai tuoi obietivi), etc.". Si chiarisce (tra le righe) che si cerca una relazione, ma si impongono i tempi che danno la possibilità di conoscersi un po', giusto per sapere se esiste il piacere della reciproca compagnia.
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  7. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (5 Giugno 2011 17:56)

    @tamy concordo pienamente!!!! non e' ambiguita' voler conoscere una persona anche perche' , come dicevo ad Alessandro, tutto puo' succedere strada facendo e se non ci si mette in gioco, non si rischia come facciamo a capire se e' la persona giusta per noi .... poi ci sono anche quegli uomini che sin dal primo incontro espongono chiaramente il loro esclusivo interesse sessuale... forse e' questa la chiarezza ? beh di fronte a questa palese intenzione meglio scappare a gambe levate se la ns intenzione e' altra.. ma anche questi uomini che si dichiarano cosi onesti a priori ( non vogliono illudere la donna che hanno di fronte o mettono dei paletti alla loro paura di innamorasi?????? ) lo sono realmente o semplicemente si sono creati uno scudo anti coinvolgimento ???
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  8. Avatar di Monica

    Monica 13 anni fa (5 Giugno 2011 19:03)

    a me non è mai capitato di essere amica di un uomo con la speranza di... un giorno forse... magari... purtroppo (e sottolineo purtroppo perchè magari se alcuni non li avessi "spaventati" con la volontà di serietà magari...) me la sono sempre giocata quando mi piaceva qualcuno, mi sono esposta, ho rischiato e ho pure fallito. invece all'amicizia ho spesso abdicato alla fine delle storie, in particolar modo sono stata e sono amica dei miei due ex più significati; mentre con gli altri ho cmq mantenuto rapporti civili. in generale là dove amato ho sempre cerato di mantenere-costruire qualcosa dopo.
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  9. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (5 Giugno 2011 19:36)

    gli uomini:da buttare in mare!! tanto per star in tema con TAMY e usare un'espressione molto cara al capo nr1... quanto a schiettezza,meglio il capo nr3,molto+diretto e sincero:sarà che è sagittario e dunque segno di fuoco???
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  10. Avatar di Giuseppe

    Giuseppe 13 anni fa (5 Giugno 2011 19:50)

    io sono andato avanti quasi un anno così... esattamente come c'è scritto nel post... meglio amici che non vederla... alla fine non l'ho più vista...
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  11. Avatar di tamy

    tamy 13 anni fa (5 Giugno 2011 20:30)

    @Anna io per esperienza ho imparato una cosa quando una persona sin dall'inizio mette avanti dei paletti che "palesa sotto forma di onestà" come ho paura di innamorarmi ho paura di legarmi sto cercando storielle è perchè non vuole legarsi con quella persona ha già deciso e sta parandosi il di dietro da tutta una serie di responsabilità ed aspettative che teme gli vengano caricate addosso durante la relazione. Purtroppo esistonopersone che già a priori sanno che l'altro non è cio che cercano eppure per COMODITà se lo tengono buono ad usufrutto creando le dinamiche di una relazione senza prendersene la responsabilità. In questa situazione la fase di conoscenza è gia bella che bruciata perchè l'altro ha gia deciso il ruolo del partner e la sua non è onestà ma un modo per pulirsi la coscienza e non avere problemi prima dopo e durante...Quando succede cosi la cosa da fare è una sola o ti fai star bene la situazione consapevole che non evolverà o ce lo mandi a quel paese con tutte le scarpe e te ne vai per la tua strada..
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  12. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (5 Giugno 2011 21:39)

    poi c'è la via di mezzo,di chi ti fa credere una cosa e ne pensa un'altra! una volta smascherato,si vergogna persino a guardarti negli occhi e a quel punto la sola cosa che vien in mente di fare,è di sparagli tra gli occhi...!! ;))))) io son molto DIRETTA.
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  13. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (5 Giugno 2011 22:57)

    Ciao ragazzi, rientro ora e non ho la forza di leggere tutti i commenti. Dirò la mia senza chiedermi troppo se qualcuno ha già espresso pensieri simili e il mio contributo sia utile o meno... in fondo sarà certo utile a Ilaria che avrà più elementi per indirizzare i suoi sforzi (sempre grazie, Ilaria!). Io mi sono ritrovata in quello che ha scritto Ilaria. Direi che in 20 anni circa di vita sentimentale, mi sono ritrovata spesso in quella situazione e per tutti i motivi descritti. A volte ero io a usare il paravento dell'amizia, altre volte erano gli altri... comunque i motivi son sempre quelli... Una volta pensavo che dall'amicizia potesse nascere altro, ma ora penso che, tranne che nel caso in cui entrambi non si finga l'amicizia inizialmente provando invece altro e poi ci si sveli... beh, no, dall'amicizia non si passa l'amore. Sono sentimenti che si assomigliano ma diversi. Una volta credevo li differenziasse solo il sesso o l'attrazione fisica, ma non lo penso più. Negli ultimi anni, sarà che sono più matura e consapevole di me, metto in modo naturale la seduzione nella relazione con un uomo che mi piace. Al max poi ci gioco, mi tiro indietro, rilancio, ma faccio comunque capire, faccio la mia parte di donna. Perché è bello e naturale. Così facendo, mi sono capitate molti uomini che cercavano solo sesso... Prima non mi capitava mai. Come se usare il paravento dell'amicizia fosse anche un modo per selezionare gli uomini. Chi resisteva, mi voleva bene davvero. In realtà però mi ritrovavo spesso con uomini impauriti dalla femminitlà, con qualche problema con il sesso o poco a loro agio con la virilità... che preferivano quell'approccio, ma con i quali poi la passione da parte loro non decollava mai (e si sa che da soli non basta). Quindi, quando ho cominciato ad essere più femminile, ho avuto il problema opposto, cioè quello del sesso. All'inizio era un bel problema, mi sentivo usata, io che mi vivevo così spirituale (stiamo parlando di qualche anno fa, prima della svolta sesso senza amore). Poi un'amica mi ha fatto riflettere sulla bellezza del sesso in sé. Certo, occorre che ci sia unità di intenti... Insomma, ho cominciato ad apprezzare la cosa e ad essere meno rigida. Mi spiego nella pratica: conosco uno che mi attrae, mentalmente e sessualmente (per me l'attrazione fisica non esiste, è sempre sessuale), ci esco e, abbastanza velocemente, facciamo sesso. Poi la relazione prende una piega di un tipo o di un altro a seconda che il sesso funzioni, l'intesa mentale ed emotiva regga. Se funziona solo il sesso, diventa una relazione di sesso, se funziona solo l'intesa, diventa un'amicizia. Se funzionano entrambe le cose si va avanti con una relazione più completa, che comunque non è detto diventi amore. Di "prove" da superare ce ne sono tante. Quanto alle relazioni serie, impegnative... ho già detto in passato. Una relazione diventa quel che può diventare in base al potenziale che ha. Si può decidere di cercare solo storie serie, ma saperlo prima è un po' difficile e si rischia di diventare troppo selettivi. Io sono per il vivere e l'aprirsi alle esperienze, perché lasciano sempre qualcosa, insegnano tanto tutte senza bisogno che siano perfette o complete. Ma certo, per farlo, bisogna avere superato qualche paure e qualche remora di ordine etico ed avere assunto un'altra filosofia di vita. L'importante è che ci si parli chiaro. Altrimenti son dolori. E se uno poi è disonesto (leggo qui sopra le prime parole di Tamy), state pur tranquille che arriva il giorno in cui tutto si svela e magari si ritrova decine di donne inferocite che vogliono la sua testa... esperienza personale da cui ho imparato che quando uno non se la sente di impegnarsi o balle simili, va lasciato dov'è.
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  14. Avatar di Alessandro Pollutri Tlp

    Alessandro Pollutri Tlp 13 anni fa (6 Giugno 2011 0:36)

    @Anna & @Tamy. concordo in pieno su tutto ;) Certamente a me, come a tanti, è successo di invaghirsi di qualcuno e far finta di essere 'amici' sperando in fondo al cuore altro...è successo di definire e priori i rapporti, perchè sentivo che c'era un di più (qualcuno lo chiama coinvolgimento) e mi prendo le mie reponsabilità e dò all'altro le sue, non scelgo per altri, scelgo per me. Parlando di persone 'adulte', la maturità sorvoliamo, discorso più ampio di questo ;) Capita qualsiasi cosa, appunto..anche se per esperienza personale, le volte in cui se dall'inizio non c'era quel 'di più' emotivo alla fine la cosa è andata a rotoli. Per cui ad oggi credo che l'amicizia come l'amore è qualcosa che cresce col tempo, conoscendosi profondamente ecc...e anche che la scelta non si può fare 'ragionando' su: mi piace? ma si stiamo bene, ci parlo bene, ci capiamo ecc...fintanto che è una scelta sopratutto mentale ragionata o 'gestita' non credo porti a chissà che rapporti lunghi, profondi e duraturi, per quello che ho avuto modo di vivere e sentire da tante persone. Poi ognuno se la 'racconta' a modo suo...anche che tra due persone, una che ha attarzione fisica e l'altro no ( indi spera in altro) è amicizia...beh, quella, per me, non è affatto un' amicizia, perchè il collante è proprio l'attrazione, non vissuta di quella persona e reprime qualcosa di sè.Questo è un rapporto di amicizia?..boh, qualcuno ,per proprio comodo, dice di sì. Questo per dire che ognuno, come ritiene meglio per sè, definisce i suoi rapporti. Io provo e voglio cercare sempre di vivermi ciò che mi rende sereno e limpido, altri tipi di situazioni ambigue, seppure vissute, le evito come la peste...portano sempre casini o cmq malessere da qualche parte...siamo troppi nel mondo per scegliere per solitudine o paura di rimanere soli, perchè questo, di fondo, è la causa di tante 'finte', quanto distruggenti, relazioni. Responsabilità verso sè stessi è non additare gli altri ma girare il dito verso di noi, valutare cosa e chi scegliamo noi.Siamo noi che ci 'fissiamo' con qualcuno (vuoi per solitudine, mancanza di alternativa in quel momento, comodo, affetto scambiato per qualcos' altro ecc...) anche se sappiamo che non siamo contraccambiati, e di 'amore', lì , ne vedo proprio poco...ma per sè stessi... ;) Inoltre...se dovessi stare a raccontare tutte le cose che ho sentito e vissuto in prima persona o indirettamente, ci facciamo altri 12 posts...indi Saluti!!!! ;)
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  15. Avatar di lele

    lele 13 anni fa (6 Giugno 2011 10:50)

    La conosco da un anno ormai..la vedo ogni tanto in palestra, lei corrisponde fisicamente alla mia ragazza ideale...ma è impegnata ed è timidissima...con lei cerco di essere aperto simpatico,interessato al suo mondo...ma vorrei essere sì diretto e seduttivo come faccio con le altre ragazze..ma con una così ciò che mi frena è il suo carattere chiuso e riservato...a volte non è semplice essere seduttivi come si vorrebbe..dipende da chi hai di fronte a te!Di certo non mi reputo e non voglio essere suo amico..per ora credo di essere per lei il "Ragazzo simpatico della palestra che conosco..".. Ripeto la questione è tutt'altro che facile...
    Rispondi a lele Commenta l’articolo

  16. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (6 Giugno 2011 11:20)

    Ecco, io concordo con Alessandro sulla faccenda del ragionare. Il problema spesso è proprio quello di elaborare strategie o, meglio, rimuginare tanto e dirsi cose del tipo: "lo guarirò, lui cambierà, mi ricambierà, l'attrazione fisica non conta, non troverò di meglio, chissà se è sincero, ora è confuso ma poi..., quando mi conoscerà meglio..., cerco di farmi conoscere, lui è fatto per me ma non lo sa, non devo spaventarlo, scappo un po', aspetta che mi mostro indifferente...). Fino ad un certo punto sono pensieri normali, che fanno parte del gioco... ma solo se sotto non ci sono invece grosse paure a lasciarsi andare, farsi coinvolgere e portare dalle emozioni, viverla comunque anche con la paura che finisca male. Perché si razionalizza? Per paura, per insicurezza... è l'unica risposta. Col risultato di perdere del tempo, perdersi un sacco di cose belle, spaventare l'altro e rovinare tutto, non disitinguere più l'attrazione spontanea e reciproca dal bisogno o dalle proprie storie (quelle che ci si racconta). E' molto difficile capire il confine quando non si è sereni e si è preda di ansie, timori, traumi... lo so bene. Dico queste cose prima di tutto a me stessa. Ma l'unico modo per uscirne è vivere più spontaneamente, vivere di più e pensare di meno, fidarsi del proprio intuito. Io ora cerco di parlare meno che posso con le amiche alle quali invece prima chiedevo consiglio. Ora ascolto me stessa e agisco. Come quando ero più giovane, prima di tante cose... Tanto alla fine l'unica ragione ce l'ha la vita. Alla fine ha ragione la vita!!! E solo provando e anche sbagliando, si capiscono certe cose e, in fondo, si vive. Fa parte del gioco. Io sono stufa di non vivere per paura di soffrire, di non amare per paura di soffrire... sono davvero stufa, preferisco correre il rischio. Non voglio dire che non si debba pensare mai, ma meno di sicuro. Certo, per arrivarci bisogna sentirsi un po' più sicuri di sé. E l'unico modo per sconfiggere le paure e rassicurarsi è vivere, buttarsi, fare... magari si scopre che si sa volare! Lo dice una che sull'amore e l'autostima ha letto decine di libri, facendo al confronto molti meno tentativi nella vita reale, e poi ha deciso di buttarsi e vivere... e facendolo si è accorta che è vero, che solo la prova della realtà e della vita ti fa andare avanti. C'è il momento in cui ci si ferma a riflettere, ma non si può stare una vita a riflettere... ad avere paura delle conseguenze. Spesso sono meno drammatiche di quel che si teme e, comunque, i conti tornano perché le esperienze fanno crescere. Vivi Bice, vivete tutti! (ma Francesca Chiara dov'è finita? Lo immagino... buona vita amica mia!)
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  17. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (6 Giugno 2011 11:32)

    @Alessandro beh non sarebbe male l'idea di altri 12 posts :-) ... le proprie esperienze possono aiutare gli altri e viceversa e poi e' cosi' bello confrontarsi !!! il post e' proprio questo ! condivido in primis che l'amore non ha nulla a che fare con il ragionamento...ma e' un qualcosa che scatta all'inizio come attrazione ( e senza fare nulla di forzato le due persone spontaneamente esprimono il meglio di se') e poi con il tempo e con la conoscenza profonda si trasforma in sentimento.. quindi nulla di calcolato o inquadrato sin dall'inizio.. Alla base di tutto sta' cmq il fatto che ognuno e' responsabile delle proprie scelte, e anche io scelgo solo cio' che mi fa' stare bene... l'ambiguita', il ripiego e le storie incasinate non le considero... sarebbe andare contro i miei desideri , sarebbe non essere me stessa, sarebbe non volermi bene.. Buona giornata Alessandro, buona giornata a tutti!
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  18. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (6 Giugno 2011 11:42)

    C'è una cosa che mi spaventa sempre quando conosco una donna: e se è moltissimo esperta? Io non sono mai riuscito a separare sentimenti e sesso, purtroppo da questo punto sono mentalmente XXX, e l'idea di cercare di costruire qualcosa con una moltissimo esperta mi farebbe venire il voltastomaco. Come si può guarire da questo difetto?
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  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (6 Giugno 2011 15:05)

    Ci sono donne esperte a cui piace l'idea di "insegnare" ad un uomo desideroso di imparare... poi comunque tanto si esplora sempre insieme... ci sono sempre terreni inesplorati. Considera che la mente ha un suo ruolo non indifferente... Ma quando parli di difetto, Riccardo, intendi quello di avere il voltastomaco all'idea di una esperta o il non separare sesso e amore (che ti avrebbe permesso più esperienze?). In ogni caso secondo me non sono difetti, solo limiti che ti poni... però comprensibilissimi. Il tutto, comunque, rientra nella questione della persona giusta: quella giusta per te magari non è esperta. Ma certo, se vuoi allargare le possibilità ed essere giusto per più donne, un po' di esperienza aiuta. In fondo a chi non piace un partner che sa dove mettere le mani? Le donne hanno meno il mito dell'uomo inesperto, secondo me... ma qualcuna c'è. Conosco anche una che li ama solo grassi (e li ingrassa tutti), una che li ama bassi, una che li ama pelati, una che li vuole brutti. Io sono poco originale... lo voglio alto, tonico ed esperto, ma soprattutto col gusto di vivere ed esplorare. Da tutti imparo, a tutti insegno qualcosa... è un bel gioco di reciprocità. :-)
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  20. Avatar di Elisa

    Elisa 13 anni fa (6 Giugno 2011 15:47)

    Ciao a tutti, voglio riportare un episodio capitatomi ieri sera, non strettamente attinente al post ma che ci va molto vicino perchè ruota attorno all'attrazione e alle dinamiche uomo-donna. Premetto che è da un po' di mesi che, purtroppo, sopporto male la mia singletudine e mi "lamento" del fatto che non riesco a conoscere qualcuno che mi interessi. Ieri sera, sono andata a ballare con alcune amiche in un luogo all'aperto, dove era in programma una serata latino-americana. Dopo pochi minuti dal mio arrivo un ragazzo che era in piedi difronte a me mi ha guardata e, subito, mi ha invitata a ballare, io ho accettato e finchè eravamo in pista lui ha cominciato a farmi delle domande, penso con l'obiettivo di conoscermi e instaurare un "contatto"; non so dire se ci stesse "provando" perchè, magari, l'avevo, in qualche modo, attratto; comunque dal suo modo di fare mi sembrava di intuire un interesse-curiosità, se pur ad uno stadio iniziale, nei miei confronti. Io, al contrario, non mi sono sentita "attratta", in quel momento ero solo soddisfatta di essermi imbattuta in un buon ballerino che forse mi stava un po' "corteggiando" ma, per il resto, devo ammettere che tendevo a "tirarmela": gentile ed educata ma un tantino sostenuta. Dopo qualche minuto di ballo e di tentativo (penso) di conoscenza da parte sua ho sentito che ero "stufa": gli ho chiesto se gli andava di fare un ballo con la mia amica, che era da sola a bordo pista senza un partner con cui ballare, e così ho interrotto il ballo che stavamo facendo. Alla fine ha ripreso a ballare con lui non la mia amica ma un'altra ragazza del nostro gruppo che si è infilata nella situazione. Finchè erano in pista li vedevo ballare e dialogare (la ragazza in questione è fidanzata per cui non cercava di certo un'occasione) e io mi sono sentita un' "idiota" ma non perchè mi interessava quel ragazzo ma perchè sentivo di essermi comportata in modo sbagliato. Al di là dell'attrazione che non provavo per quella persona, avrei dovuto restare in pista e rispondere in modo più aperto alla situazione, ho deciso "a priori" di chiudere la comunicazione e rifiutare da subito la dinamica della seduzione perchè al primo approccio il ragazzo non mi aveva colpita. Ho capito di aver avuto una certa chiusura mentale e di essermi, inconsciamente, autosabotata: magari quel tipo, a conoscerlo meglio, era anche simpatico e meritevole di attenzione, al di là di un aspetto fisico e di una modalità di approccio che non mi avevano colpita. Mi sono resa conto che, forse, sono io stessa a pormi dei limiti e non riuscire ad andare oltre il mio "schema mentale", ma questo l'ho capito quando ormai era troppo tardi e, mezz'ora dopo, il ragazzo in questione nemmeno mi "calcolava" più perchè, probabilmente, si deve essere sentito, in un certo senso, offeso dal mio gesto che, di conseguenza, deve avergli fatto calare l'attrazione iniziale. Voi che ne pensate? Ringrazio in anticipo per le riflessioni che arriveranno... Elisa
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