“Come faccio a volermi bene per davvero?”

Per amare autenticamente la persona giusta per te è necessario che tu ami te stesso/a. Per ricevere amore autentico dalla persona giusta per te è necessario che tu ami te stesso/a.

Lo sai già, vero?

Lo dicono gli psicologi in radio e in tv e lo si legge tutti i giorni anche sulle riviste femminili più diffuse e anche su qualche cartina dei Baci Perugina, giusto?

Anch’io lo spiego ampiamente nella mia ormai famosa guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (scaricala adesso e leggila anche tu come hanno già fatto migliaia di persone), e anche in altri articoli su questo blog.

E allora perché ne parlo ancora? Ne parlo ancora perché credo che non ci sia un argomento al mondo che più di questo è vero nella teoria, ma difficilissimo da realizzare nella pratica. Quindi ne scrivo adesso e lo farò anche in futuro. Anche perché è un tema di importanza davvero capitale.

Intanto, perché dico che è vero nella teoria e invece difficilissimo da realizzare nella pratica?

Qualsiasi teoria psicologica, disciplina del benessere, filosofia e orientamento di crescita personale proclamano il principio dell’”amore di sé” come fondamentale e incontestabile.

Se ci fai caso è un principio assolutamente sovrano in natura: se ti capita di vedere anche degli animali domestici adulti in gruppo, una delle dinamiche di comportamento assolutamente evidenti è che ciascuno pensa prima di tutto e con determinazione a se stesso.

Ti è mai successo di vedere due, tre o più cani che vivono insieme (e che sono uniti anche da legami di sangue e di parentela) quando arriva la ciotola con il cibo?

Hai mai visto uno di loro che aspetta di verificare che tutti abbiano la loro parte prima di iniziare a mangiare?

E le galline in cortile? E i piccioni in piazza?

Le anatre, i cigni o i pesci al lago?

Lo stesso lo puoi osservare guardando le piante di un giardino: la quercia cresce come è nella sua natura, mica si preoccupa di fare ombra alle piante più piccole. L’edera si arrampica, e pazienza se così facendo soffoca un’altra pianta.

(Apro parentesi: non ho nessuna intenzione di distruggere i concetti di altruismo, solidarietà umana e “buona educazione” – un giorno magari dedicherò un post a che cosa ne penso della “buona educazione”, dato anche il fatto che una delle mie passioni segrete sono i libri e i trattati di galateo -. Quanto all’altruismo e alla solidarietà umana, sono questioni centrali per me e molto, molto personali. Adesso comunque voglio porre l’accento su alcuni atteggiamenti dannosi – per te e gli altri – che hai imparato fin da piccolo/a. Chiudo parentesi.).

Al contrario di quel che succede in natura noi esseri umani siamo abituati – per educazione – a non “essere egoisti”. Già a tre/quattro anni, se hai un giocattolo in mano o stai gustandoti la tua merenda e incontri o ti viene a trovare un amichetto/a, ti senti dire “Dài caro/a, offri un po’ della tua merenda a Mariolino, fagli vedere il tuo giocattolo, sii gentile, non essere egoista…”

E da lì cominci a non capire più niente su come funzionano le cose: magari hai una fame boia e legittima (che giustamente ti aspettavi di saziare con la tua merenda personale, mica con le merende di tutti i bambini del mondo e nemmeno con quella di Mariolino!) o erano ore che aspettavi di goderti il tuo giocattolo (il tuo, quello che hanno messo in mano a te, quello con su scritto il tuo nome) e gli “altri” (i “grandi”) ti fanno notare che, siccome ti devi preoccupare di Mariolino, occuparti di te è la cosa peggiore che puoi fare. Scandalo! Vergogna! Stiamo crescendo un egoista perfetto! Sarà un uomo malvagio! Una donna crudele!

Allora ti persuadi di una cosa, senza dubbi e senza incertezze: amarti è sbagliato, è peccato, è colpa.

E quindi non lo fai. Rispetti le indicazioni che ti vengono date: disimpari l’amore naturale per te stesso/a.

Solo che senza amore per te stesso/a non puoi essere sereno/a: infatti amarti è importante non solo per attrarre la persona giusta per te e darle l’amore che le spetta e che si merita (come scrivevo sopra) e ricevere quello che spetta a te e ti meriti, ma anche per riuscire con piena soddisfazione nel tuo lavoro, per avere una situazione economica soddisfacente e anche per godere di buona salute (anzi, soprattutto per quello).

E, quando, in età adulta, scegli di essere davvero felice (cosa che non tutti fanno, convinti di non essere nati per amare se stessi ed essere felici) e decidi di avventurarti negli immensi territori dell’amore per te stesso/a, ti senti smarrito/a e non sai che cosa fare.

Sei impreparato/a. Ti senti goffo/a. Commetti una serie di errori, anche – guarda un po’ – di quelli che possono far soffrire oltre che te, anche gli altri.

Anche perché, come puoi, non sapendo amare te stesso/a, amare davvero gli altri?

E’ interessantissimo come nel lavoro di coaching con i miei clienti personali io mi ritrovi a occuparmi con loro a lungo e su vari piani del tema “amore per te stesso”. C’è sempre il fatidico momento in cui mi arriva la richiesta di aiuto: “Ilaria, prima non capivo. Adesso ho finalmente capito che il primo passo è volermi bene. Solo che non ho la minima idea di come fare…”. E io colgo tanta preoccupazione e sofferenza in questa richiesta.

Ma, dentro di me – e spesso anche con la persona in questione –, festeggio ed esulto perché so che siamo arrivati al punto di svolta. La strada diventa pianeggiante e ci sono anche meno curve.

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In questo mi sento di fare un piccolo distinguo tra i comportamenti più comuni tra gli uomini e quelli più comuni tra le donne (sembra che mi metto a fare anch’io “gli uomini sono tutti così, le donne tutte cosà”, ma non è vero :) , sto solo osservando un comportamento “prevalente” nei due sessi).

Gli uomini “culturalmente” e per educazione non sono abituati a sentire, comprendere e vivere le emozioni (è roba da “femminucce”; un uomo “non deve piangere” e “non deve chiedere mai”): per questo se succede che qualche emozione li colga si sentono sconvolti e smarriti. Per questo non hanno la minima idea di come fare a volersi bene (e anche di come mostrare e dichiarare amore e affetto a chi sta loro vicino).

Gli uomini sono troppo impegnati a sembrare invincibili (e quindi ad avere successo, a fare soldi, goal e canestri) per amarsi davvero. Loro pensano che dimostrarsi forti e “produrre risultati” sia un modo per dare e per meritarsi amore.

E infatti la fatidica richiesta d’aiuto di cui sopra, in forma esplicita mi giunge soprattutto dagli uomini che si accorgono che i “risultati materiali” non sempre hanno come corrispettivo l’amore.

Le donne invece,  “culturalmente” e per educazione, “si sa”,  sono le regine, le sovrane incontrastate dei sentimenti.

Ah! Loro sì che sanno che cosa sono le emozioni! Loro sì che ci capiscono dell’amore…

Infatti…

Loro sono state abituate all’equazione amore=sacrificio.

Ritengono che sacrificarsi sia il modo migliore per dare amore. E anche per riceverlo.

E sono così convinte di sapere tutto dell’amore che spesso neanche se la pongono la domanda: “mi amo?”.

Sono troppo impegnate a sacrificarsi e ad amare gli altri per pensare a se stesse…

Ma una cosa è certa: l’amore per se stessi si può imparare. Tu puoi imparare ad amarti nel senso più pieno. Intanto è indispensabile che tu compia un passo nella direzione di una maggiore consapevolezza di quello che è il tuo modo di rapportarti a te stesso/a e al senso del tuo valore.

Per questo ho scritto questo articolo proprio all’inizio delle feste di Natale: mi interessa portare la tua attenzione sul significato del vero amore per te in un momento che, per la nostra cultura e la nostra tradizione religiosa nel suo aspetto più mistico, è una celebrazione dell’amore.

E, al di fuori dell’aspetto mistico, molto spesso e soprattutto è una sorta di “orgia” di tutto quello che amore non è.

Un interessante “paradosso della società” che rispecchia un “paradosso dell’individuo”: si fa un gran parlare di amore, lo si chiede, invoca e desidera tanto e poi si fallisce proprio a partire dall’amore per se stessi.

Quindi se ti va, durante questo periodo festivo dedicati al divertimento e al relax di mente e corpo (che è già un buon modo per volerti bene) e prenditi del tempo per “fare il punto” sul tuo livello di competenza nell’ambito “amore per te”.

Sei sicura/o di volerti veramente bene?

Se sì, ne hai le prove? Cioè: che cosa fai in concreto che dimostra il fatto che sai amarti pienamente?

L’amore che hai per te è autentico o è una finta? Cioè quello che fai per te nella tua vita, lo fai perché la tua motivazione è amarti e apprezzarti e riconoscere totalmente il tuo valore o perché vi sono altre ragioni (magari provenienti dall’esterno) che ti spingono, che non hanno nulla a che vedere con l’amore?

Se ti va metti per iscritto le riflessioni che ti vengono in mente.

E lasciami un commento con le tue opinioni.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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124 Commenti

  1. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (29 Dicembre 2010 5:42)

    Eleonora, spero tanto che la vita sarà misericordiosa con il figlio del tuo amico, e che attraverso questi patemi familiari potrà temprarsi e diventare un adulto più equilibrato dei suoi genitori.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (29 Dicembre 2010 9:36)

    @ Amina Pirandello? Vedrò di trovare un riassunto. Mai letto "don Chisciotte"? . @ Bice Perchè ti ricordo quello che hai scritto? Non lo so.
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  3. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (29 Dicembre 2010 11:32)

    pignorata la prima casa????ahahahahhhhh,stupendooooooo!!! ma no,siocchino caro,la1°casa è semplicemente l'ascendente!! troppo forte...la tua,è in ariete!:)) dai,fammi continuare a leggerti.:)))))
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  4. Avatar di roberta

    roberta 14 anni fa (29 Dicembre 2010 11:42)

    @Bice: leggendo i tuoi ultimi post ho sentito una profonda tenerezza, cosa che di te non ero ancora riuscita a provare...sai perchè? Perchè precedentemente mi sembravi talmente cinica, talmente "femme fatale", sicura di quello che viveva e che provava da farmi un po' di paura. Qui hai mostrato la fragilità e la debolezza di aver ceduto al bisogno di voler capire perchè lui fa così, come mai non si decide, cosa vuole, ecc...io di donne che hanno relazioni con uomini sposati e che sono davvero serene ne conosco una sola ed è una mia carissima amica che si relaziona con quest'uomo da più di 10 anni. Lì però la storia è diversa perchè sono realmente separati in casa. La moglie non chiede, non lavora ma viene mantenuta, i figli idem (anche se ancora non autonomi economicamente), lui non parla della sua famiglia in senso stretto, lei non chiede e gode del tempo che passano insieme, fatto di viaggi, di shopping, di sport, di consigli, di affetto...ma ci vuole un carattere idoneo che francamente non riscontro così di frequente. Per quanto riguarda gli uomini che tengono i piedi in due scarpe io credo che ci siano quelli che apertamente, come il compagno della mia amica, dicono e dimostrano di non compiere certi passi per un puro problema economico (posto che la mia amica non lo vorrebbe nemmeno vissuto come compagno di vita, inteso come colui che vive con te sempre, a cui lavi i calzini, stiri, cucini, ecc...), raggiungendo, se dall'altra parte va bene, un buon equilibrio, e poi ci sono quelli che vogliono la crocerossina, qualcuno che li ascolti, li coccoli, dica loro che va tutto bene, che la loro fragilità è accettabile, che vogliono conferme...e questa seconda tipologia, per qualnto comprendo possa suscitare emozioni in una donna, è un po' egoista e smidollata. A volte, e dico solo a volte, osservare le situazioni per quello che sono al primo impatto, senza scavare troppo, è la via più vicina alla verità che si possa intraprendere: sei sposato, dici di stare bene, ti manca qualcosa, lo cerchi fuori, non ne parli perchè in fondo ottieni tutto in modo così semplice= un bambino a cui non è stato insegnato che nella vita non si può avere tutto...e che la vita è fatta di scelte...poi di scelte fanne quante vuoi, ma scegli...un abbraccio. P.S.: tenerezza è un complimento enorme per me....;-)
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  5. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (29 Dicembre 2010 11:48)

    cara AMINA... brutta storia,davvero!...c'ho provato a farlo ragionare per il suo bene e quello di suo figlio ma NIENTE da fare! alla fine,ho deciso di allontanarmi per non sentire e vedere+niente. RICCARDO caro,sulla vita di coppia non mi pronuncio perchè son cose tue,personali...non adatte in un blog.Come vedi,su molte cose,essendo personalizzato,c'ho preso parecchio;su altre,forse meno.è un oroscopo completo che valuta nel profondo realtà che spesso di noi sappiamo poco o nulla. di oroscopi simili ne ho curati molti per amici e parenti e devo esser sincera,scoprendo piacevolmente che c'azzeccavo parecchio anche su aspetti molto delicati,quali la salute,che magari avrei preferito non sapere o che forse,come nel caso di mio fratello,avrei potuto prevedere in anticipo e chissà...impedire che si ammalasse...cognosci te ipsum(SOCRATE). GRANDE VERITà:gira e rigira,si torna sempre da lui...:))))))
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  6. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (29 Dicembre 2010 11:53)

    @ Amina Trovato riassunto libro: http://www.shvoong.it/books/1851347-uno-nessuno-c... "... Scopre così di credere di essere uno, ma che in realtà quell’uno non c’è perché è nessuno e scopre anche di essere centomila, che sono gli sguardi con cui gli altri lo guardano. ..." Trovati miei vecchi commenti. Sono stanco.
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  7. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (29 Dicembre 2010 11:59)

    giove nella9°casa:lo so! mi piace questa tua affermazione...;))))
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  8. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (29 Dicembre 2010 12:57)

    @Amina... ho un cantiere aperto e tante volte paura di perdere questa libertà di sognare il futuro. Così finisco per non costruire nulla. Forse dovrei mettermi in testa che si può sempre ripartire. Io comunque fatico a prendere decisioni definitive o a lungo termine in tutto. Hai ragione sul demandare le responsabilità... Non so se qui pesi il giudizio della famiglia... può essere a quel poco che so. Comunque vanno anche capiti certi uomini, se demandano certe scelte alle mogli: l'uomo che si separa non vivrà più con i figli, non li vedrà più ogni giorno, teme le rappresaglie della moglie in tema di visite e soldi, soprattutto se è lui ad andarsene, affronterà problemi economici, sensi di colpa e via dicendo. E' facile giudicare dal di fuori. Starci dentro, come ci sono stata io, ha significato per anni sostenere un uomo in balìa di sensi di colpa e ricatti della moglie. Questioni di soldi a non finire. Non si può neanche immaginare come i figli possano essere usati come strumenti per colpire l'altro, ad ogni costo. Cosa a questi figli tocchi vivere e sentire, tra genitori che non ti vengono a prendere, critiche all'ex coniuge, sballottamenti da parenti, bugie e sotterfugi. Il senso di abbandono può raggiungere livelli inimmaginabili per un bambino che comunque ha la fortuna di avere entrambi i genitori e davvero non si capisce come ad un certo punto possa valere così poco da sentirsi dire: "non fossi mai nato!". Ecco, allora, di fronte a questi ricordi, io posso capire ogni timore. Tuttavia, se vogliamo parlare di volersi bene, che è l'argomento di questo post di Ilaria, mi pare che "accontentarsi" di stare a galla sia un po' poco. Per quanto io possa capirlo, fatico ad accettarlo. Ci vorrebbero più coraggio, più fantasia, più amore... e lo dico anche a me stessa, sia inteso...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  9. Avatar di elly

    elly 14 anni fa (29 Dicembre 2010 13:15)

    @Amina ciao, sai cosa c'è? Che ho una gran paura di essere spudoratamente sincera con lei. Entro domani dice che vuole incontrarmi assolutamente (col fatto che da più di un anno vive lontano con lui, immagino vorrà lasciarmi la partecipazione). Ma io non ho il coraggio di dirle che non sono riuscita a perdonare loro tutto quel che è accaduto e soprattutto ad una del gruppo, quella con cui ho vissuto più a lungo e con la quale adesso non esiste più alcun rapporto. Non ho il coraggio di dire che non ho piacere a stare in mezzo a loro perché ciò mi creerebbe disagio. Potrà sembrare una sciocchezza questa situazione, ma a me mette molta molta ansia. Preferirei riuscire a trovare un'ottima scusa, incontestabile, magari a ridosso del matrimonio, ma non so se sia più giusto trovare la via più diplomatica rispetto a quella sincera al 100%, cosa, quest'ultima, che inevitabilmente porterebbe a degli scontri verbali pesanti o, ad una reazione che, seppur silenziosa, farebbe molto male. La verità non rappresenta mai la strada più semplice. @Aliyah buon giorno. L'idea del regalo è buona, infatti pensavo in ogni caso di prendere qualcosa da regalarle e, magari, di spedirglielo. Il problema è, come scrivevo ad Amina, che sarebbe difficilissimo per me, essere sincera con loro. Con queste persone ho vissuto cinque anni della mia vita. I primi tre sono stati meravigliosi, o almeno a me sembrava così: ci si parlava di tutto e ci si aiutava l'un con l'altra. Poi sono iniziati i miei problemi sentimentali, la mia chiusura per pudore, per imbarazzo, i loro giudizi per le mie scelte per le quali non le coinvolgevo come avrebbero voluto, la mia diffidenza ai loro comportamenti di confabula, la scoperta (amara) delle malelingue, lo scontro e la mia sfiducia completa nei loro confronti. Ho tentato più volte di ristabilire un buon rapporto, chiarendo e mostrando buon viso a cattivo gioco, cioè facendo finta che tutto andasse bene, per amore di pace, anche se in realtà la mia fiducia era andata a farsi benedire. Riaprire l'argomento in seguito, avrebbe significato scontri verbali e guerre psicologiche senza confine. Così sono passati i mesi. Ad una ad una, ognuna ha spiccato il volo, fino a che siamo rimaste solo in due in quella casa. L'ultima rimasta era anche quella a cui ero più affezionata. Ho cercato di coinvolgerla nella mia vita, nella storia col mio ultimo ragazzo, le parlavo di quel che mi succedeva, tentando fino alla fine di riaprire un dialogo. Ma lei mostrava aperto disinteresse.Non desiderava più essere coinvolta nella mia vita e me l'ha fatto capire silenziosamente, come è nel suo stile: MAI PARLARE FACCIA A FACCIA. Quando io ho tentato diverse volte di parlarle lei diceva che tutto andava bene e che non dovevo preoccuparmi, ma a fatti poi, esprimeva tutt'altro. Io alla fine me ne sono andata per disperata. Avevo bisogno di supporto e di un ambiente disteso e me ne sono andata regalandole la stessa freddezza che lei mi aveva offerto per mesi. Da allora non ci siamo più considerate. Il tutto senza mai parlare del problema (non certo per merito mio). Dopo quell'episodio, ho imparato a dire da subito quel che pensavo, senza timori. Ma con loro è rimasto quell'alone di silenzio. Ogni volta che si riunivano e mi chiamavano, io trovavo sempre una buona scusa per non andare. Mi sono sempre chiesta perché mi invitassero, visto che di simpatia per me, negli ultimi tempi, ce n'era ben poca. Mi troverei in seria difficoltà a dire alla ragazza: "Sai, la verità è che non ho mai superato quel periodo orribile, non mi sento più a mio agio tra voi, con X non ci parlo più da un sacco di tempo e per questo non credo sia un bene venire al tuo matrimonio!". Che ansia....... Scusami la lungaggine.. Ma è la prima volta che tiro fuori tutta questa storia in questo modo. Per me rappresenta davvero un problema, perché, come ho detto, se dicessi esattamente la verità, poi sono sicura che mi sentirei una st***za!! E che i sensi di colpa mi perseguiterebbero.. :-(
    Rispondi a elly Commenta l’articolo

  10. Avatar di Aliyah

    Aliyah 14 anni fa (29 Dicembre 2010 14:09)

    s.o.s.!!! nostalgia canaglia del mio ex!! lui pare si sia rifidanzato con una sua ex, e io muoio dalla voglia di ricontattarlo (anche se non ci sentiamo piu' da mesi, manco per natale mi ha fatto gli auguri, e di conseguenza nemmeno io, anche se lo desideravo). E' il mio grandissimo Amore, che pero' non mi ha piu' voluto nella sua vita (invece l'altra sì.. :( ). Lo so, devo soffrire e superare. La vita va avanti, the show must go on, ma mi sto violentando per stargli lontana :(
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  11. Avatar di roberta

    roberta 14 anni fa (29 Dicembre 2010 16:34)

    @Ely: la risposta è più semplice di quel che sembra...senti di aver voglia di recuperare il rapporto? Ti interessano ancora queste persone? Se si, vale la pena di chiarire, altrimenti no...ma se vai al matrimonio, vacci avendo chiarito con la tua amica tutto quanto, la verità non è facile, ma è la sola cosa che rende davvero liberi ;)
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  12. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (29 Dicembre 2010 16:45)

    Elly, perchè pensi che i tuoi amici si siano rifatti vivi a cercarti? Una scusa last minute è la cosa più facile da trovare, buona parte di noi ha trasferte lavorative da compiere o parenti anziani che vivono distanti, le cui condizioni di salute (Dio non voglia) potrebbero aggravarsi. Riccardo, mon ami, così non vale: con il riassunto ti perdi tutto il monologo interiore del protagonista, quando crede che la moglie lo conosca a fondo, invece si accorge che lei e altri lo vedono da un punto di vista esterno del tutto diverso dal suo. Pirandello è un genio. Don Chisciotte l'ho letto, sono una lettrice onnivora: naturalmente il personaggio in cui mi identifico è Dulcinea del Toboso, e non il Cavaliere dalla Triste Figura. Bice, evidentemente un quantità di uomini e donne, lungi dal realizzarsi liberamente, vive il matrimonio come una stampella che li debba sorreggere vita natural durante. Elly, in questa ottica ci sarebbe ben poco da festeggiare. Forse i loro figli saranno una generazione più consapevole.
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  13. Avatar di Vanesia

    Vanesia 14 anni fa (29 Dicembre 2010 17:53)

    "Amore per se stessi"...sarà questa frase che mi ha portato ieri a porre fine al rapporto con "l'uomo impegnato". come al solito, ho letto il tuo post ilaria non appena lo hai pubblicato, ma in tutti questi giorni ho riflettuto..e anche messo in pratica, a quanto pare:-) il 22/12 ho trascorso con lui una fantastica serata....bellissima, di quelle serate che danno l'impressione che la persona che hai accanto a te è unica e speciale, come speciale è il cordone che ti lega a lui. il 23/12 ci siamo sentiti come il 24/12...dopo di che...25-26-27 /12 nulla...silenzio...potevo farmi sentire io, ma so che durante le feste lui stava con la sua convivente e non me la sono sentita di invadere i suoi spazi....si, perchè per quanto mi riguarda, sono i suoi spazi...non i "nostri". quando il 27/12 sono rientrata a Roma da bari, dove ho trascorso le festività, avevo un magone dentro di me...perchè se lui fosse stato un uomo libero, avrei potuto organizzare una bella cenetta e stare insieme, raccontarci come abbiamo trascorso le feste, sentirmi dire che gli sono mancata....e invece mi sono sentita limitata, bloccata dal suo status ...la sua situazione limta me, io mi freno...io sono infelice..... E' stato un attimo...nella mia mente tutto è stato chiaro: devo parlargli e dirgli quello che penso, io non ci riesco a vivere una relazione così e non perchè "la morale" sostiene qualcosa di diverso, ma semplicemente perchè io non sono felice. Ieri ci siamo visti, e abbiamo avuto una bella chiacchierata; gli ho chiesto di non vederci piu', e lui ha rispettato la mia decisione senza però nascondermi i suoi sentimenti, il suo dispiacere....poi, mi ha raccontato che è da circa 2 anni che non si sente "uomo" all'interno della coppia, che lui e la sua donna trascorrono molto tempo in compagnia di amici o lui stesso si riempie la giornata di interessi. Ma...momenti d'intimità con la propria donna...zero. Tutto questo mi è sembrato triste, e lui è triste...e mi chiedo perchè tanta gente al mondo, per la paura di rischiare e restare un po' soli...preferisce accontentarsi e congelare i propri istinti, le proprie emozioni? perchè rinunciare alla felicità? però io ho scelto, e ora mi sento orgogliosa di me..anche se un po' triste, perchè il mio istinto da crocerossina mi dice di aiutarlo...ma non sono io a doverlo aiutare,no...non sono io. quello che ora mi auguro è di essere forte, giacchè facciamo entrambi arti marziali e lo vedo sempre durante la lezione (anzi...lui mi allena spesso:-(( ) ciao a tutti!
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  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (29 Dicembre 2010 17:58)

    BICE...proprio per le ragioni che hai elencato,è bene dire NO...perchè,come vedi,le sai a memoria... a me,oggi,è successa una cosa e vorrei un tuo parere. oggi,al diavolo il lavoro,al diavolo che sto in cantiere,ero di un look ...strepitoso:tubino rosso,paillettes,calze nere velate,stivali chic,giubbino corto panna e" trucco e parrucco" da favola!:)) fortunatamente son dei SIGNORI,hanno capito la mia buona fede: ho chiesto scusa al capo per come ero vestita ma...come dicono i latini...semel in anno licet insanire ...e per me,oggi,era già capodanno! il capo,non sembrava affatto infastidito,anzi...e così...i presenti in ufficio:suo cugino e ...suo figlio! già:dopo molti mesi,vengo a sapere alla fine da lui(sembrava quasi imbarazzato a dirmelo)che ha un figlio,un bel giovane dallo sguardo pulito,di ben17anni...poi,il capo,m'ha guardato per capire la mia reazione! ignoravo totalmente...come sai,non faccio mai domande sul privato delle persone,solo che ora penso a 2cose: 1)perchè proprio oggi? ieri,m'ha confidato che a settembre si farà operare ad un ginocchio... oggi,questo...un domani,mi dirà... ops...dimenticavo:ho una moglie o una convivente...:( 2)che forse,ora,conoscendomi meglio,sa di potersi fidare di me...sa in cuor suo che gli voglio bene lo stesso! gli uomini,questi codardi. come mi son sentita? un colpo al cuore. ma è durato poco... intanto,figlio o cugino presenti,mi ronzava sempre intorno colla scusa di cercar carte,documenti o parlare di clienti...e...stavolta... perchè testimoni,niente bacio. questo significa non aver il coraggio delle proprie azioni,questo significa esser codardi,questo significa,purtroppo,esser uomini. ciò che gli uomini,di me,non riusciranno,però,mai a capire è che benchè io sia ,a detta di tutti,fascinosa e bella,so star perfettamente al posto mio:si può amare in silenzio! anche se nessuno crede possibile io sia single o indossi un certo abito per compiacere solo me stessa. eppure è "terribilmente" così... perchè io son diversa e non ragiono da donna. come vedi,cara BICE,se vuole... un uomo si"racconta"quando si sente pronto a farlo...non amo le forzature e non mi interessa sapere altro di lui. un giorno,mi dirà che c'è un'altra donna nella sua vita e per me sarà un altro colpo al cuore ma non farò nulla per complicare le cose . se una persona è parte solo in parte,scusando il bisticcio di parola, del nostro destino,è perchè deve esser così necessariamente. se io non provo altro per nessun altro,è perchè ...non lo so nemmeno io perchè ma è così! :)
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  15. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (29 Dicembre 2010 17:59)

    dimenticavo:figlio nato da precedente relazione...:))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  16. Avatar di Franco

    Franco 14 anni fa (29 Dicembre 2010 18:00)

    che dire... bello l'articolo. Interessanti i commenti. Sono passati circa sei mesi dalla lettura della tua guida. Sono passati due mesi dal mio "vivere da solo" dopo una separazione voluta dalla mia ex dolce metà. Da tempo volevo commentare, sfogliare il tuo blog, carpire qualche suggerimento da te o dai tuoi lettori... Al momento di getto ti scrivo cosa penso di me (un uomo di 44 anni con due bimbe stupende e un futuro da ricostruire). Mi sono sempre considerato altruista più che egoista. Ho sempre cercato qualcuno da mettere su un trespolo per farlo felice. In questi pochi mesi in cui mi sono confrontato col mio mondo post separazione tutti mi dicono... in questi sette anni ti sei praticamente annullato... sei stato quasi uno zerbino. La relazione di ciò col tuo post? Io penso di amarmi tantissimo. Mi amo così tanto che non mi importava annullarmi, inzerbinarmi. Portavo la "croce" del matrimonio con grazia e il calvario mi sembrava una passeggiata... Detto questo in questo periodo (partendo anche dalla tua guida) mi sto interrogando... Riesco a stare senza una Donna, senza una Principessa? Riesco a pensare solo alle mie due bambine e al mio lavoro? Sembrerebbe di no... Cerco Donne da amare e questo mi preoccupa. Le trovo quasi sempre figlie uniche perchè hanno bisogno ancora di più amore. Riparto dal concetto di amare prima te stesso... ma se amare te stesso passa dall'amare un partner (so che è contorto) cosa ci possiamo fare. Ops mi avete scoperto. Sono il fratello gemello di Tafazzi! Buon fine anno a tutti... un abbraccio a te Ilaria. Grazie di esistere!
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  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (29 Dicembre 2010 18:48)

    @ Amina Io dico sempre che non siamo chi siamo, ma siamo coloro che gli altri credono che noi si sia. Conclusione? Lo dico io, sono un cretino, lo dice un altro ...... Ecco perchè, se da una parte scrivo, dall'altra non parlo. E finirà che smetterò anche di scrivere.
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  18. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (29 Dicembre 2010 18:55)

    @Roberta. Prima di tutto grazie del complimento. :-) Secondo: la seconda tipologia che descrivi, quella dell'uomo bambino, che cerca fuori e non si accontenta... è quella che mi è personalmente sempre capitato di incontrare. Alla fine questi uomini scelgono o costringono la moglie a scegliere (più frequente)... perché a forza di cercare fuori finiscono per non cercare (e trovare) più nulla dentro alla coppia. La moglie si rende in un certo senso complice ignorando certi segnali e a sua volta cercando ciò che le manca in altro, spesso i figli. In questo modo anche una coppia inizialmente innamorata e ben assortita si allontana sempre più. E quando poi si mettono in mezzo bugie e tradimenti, perdonare e ripartire è davvero difficile. Io dico sempre che anche "non scegliere" diventa una scelta: una scelta che deleghi agli altri. La mia prima impressione su di lui è stata questa: che sia uno con la sensazione che le cose nella vita gli capitano. Non le sceglie. Direi che è stata la prima "discussione" tra di noi. Gli ho fatto notare che invece in un modo o nell'altro siamo sempre noi che scegliamo, ma forse non ce ne rendiamo sempre conto... è stato d'accordo e ha detto di essere forse troppo spesso superficiale, senza la voglia di approfondire. Eppure, vedo che si fa molte più domande di altri uomini che ho conosciuto... sul senso della sua vita e anche sulle responsabilità. E io, forse, me le faccio con lui. Le risposte che lui trova, però, forse sono un po' troppo razionali. Sento spesso in lui il mio stesso blocco. No, non penso di essere come la tua amica. Nel mio caso, poi, lui non ha problemi economici... il mio era un discorso generale. Credo che il problema sia di più l'attaccamento alla famiglia. Mi parla spesso dei figli. Della moglie mai. Non credo abbia discussioni con lei o grossi fastidi... solo mancanze e forse neanche si rende più conto di quali siano e quanto grandi. Io... da un lato vorrei essere più distaccata, come la tua amica. In passato con altri uomini lo sono stata... ma sto parlando di moltissimo tempo fa. Ero più bloccata di ora. Soffrivo meno ma ero davvero morta dentro. Tutto sommato preferisco così. Resta, per tornare a discorsi fatti con te e Amina giorni fa, che non riesco a sentirmi in colpa io. Oltretutto le responsabilità, come detto, fatico a trovarle solo nel marito e non anche nella moglie. Chissà se e quando io sarò in grado di gestirmi una storia, che errori farò, come perderò la lucidità... era bello, una volta, credere nella favola del principe azzurro...
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  19. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (29 Dicembre 2010 19:51)

    @Amina... il matrimonio come stampella... e al tempo stesso come una gabbia? Ma perché uscirne per cercare qualcosa che si cerca poi di rivivere con quella stessa modalità? Cioè... ma perché quest'uomo che ha bisogno dei suoi spazi e cerca tanto in un'altra donna, finisce per voler vivere con questa seconda donna situazioni tipiche di un legame stabile e quotidiano? Se non sto attenta, me lo ritrovo a vivere part-time in casa mia (dove già si muove come a casa sua), a condividere i pasti e le spese, il bagno coi rispettivi asciugamani e pure il letto (per dormire, dico!). A me non era mai capitata una cosa simile. Uomini che volessero condividere il lavoro sì e anche uomini orgogliosi di presentarmi pur tacendo il mio ruolo... Meno uomini che volessero vivere momenti romantici, w-e fuori casa... o che fossero interessati al mio sistema di valori e alla mia visione del mondo. E mai così desiderosi di "fare il nido". Forse lui è semplicemente così. Francamente, per quanto dica di non voler lasciare la famiglia, io a volte... me la faccio proprio sotto! Indubbiamente, al di là dei problemi di coppia, ha un suo problema da risolversi. E io il mio. E siamo da capo.
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  20. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (29 Dicembre 2010 23:26)

    @Eleonora. Probabilmente il figlio è comparso oggi perché è in vacanza e trasferito dal padre, no? Perché lui non ti parli della sua attuale relazione, non so... avrà capito che se te ne parla il gioco finisce. A volte mostrarsi meno rigide aiuta a farsi dire la verità. Io non ho mai avuto l'amara sorpresa di scoprire tutto dopo e cascare dalle nuvole. Si vede che attiro le confidenze o che sono brava a capire certi segnali... non lo so, ma è così. Poi sono una frana in altre cose e vabbeh... Il tuo lui... magari più che codardo è pudico. Non tutti sono esuberanti come te. Oppure davanti al figlio non ha voluto mostrare simpatie... già magari il ragazzo è confuso dalla separazione e dalla nuova compagna, se ci si mette in mezzo una terza... Comunque, a proposito del mettersi in mezzo e dell'essere parte in parte e del "destino"... E' un concetto a cui non credo. Piuttosto il caso, ma un destino predeterminato da chissà chi proprio no. Se proprio, ognuno è artefice del proprio. Credo convenga provare a prendere in mano la propria vita. @Franco: non credo che il problema sia amare gli altri, piuttosto amarli troppo, amarli male, a discapito di sé stessi... d'altra parte c'è chi gode soffrendo, che dire?
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