“Cambiare? Non se ne parla proprio!” (Seconda parte)

Se vuoi attrarre la persona e la relazione giuste per te (e, soprattutto, avere una vita serena) devi decidere di vivere per te e di darti da fare in prima persona con intelligenza e consapevolezza per il tuo concreto benessere.

Vivere per te significa per conto di te stesso o di stessa, senza delegare agli altri le decisioni che riguardano la tua vita, le scelte da fare o la definizione della direzione da prendere.

E lasciando da parte le influenze negative esterne, le tracce del passato, i “si dice” e i “si crede” e i “si è sempre fatto così”.

E senza, nemmeno, ipotecare il tuo futuro.

Di quanto sia importante impostare la tua vita sui principi dell’autonomia e dell’indipendenza parlo ampiamente nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”.

Oggi, qui, voglio parlarti ancora di cambiamento e continuare il discorso affrontato nell’articolo della scorsa settimana.

In sintesi: in quell’articolo io ribadivo il concetto – che è al fondo di tutto quello che scrivo sul blog e anche di quello che faccio nel mio lavoro – che cambiare non è snaturare se stessi, manipolare, fare violenza a sé e agli altri, ma è una scelta consapevole motivata dal desiderio di vivere appieno la propria vita arricchendola, in ogni ambito e in ogni direzione.

L’articolo era anche una piccola provocazione che parte dal fatto che molte persone sono restie al cambiamento (alcune proprio si rifiutano di cambiare) e danno supporto a questo loro rifiuto adducendo motivazioni di tipo etico/morale (“cambiare è tradire”) o, anche, di tipo scientifico: “cambiare non solo è difficile, non è moralmente corretto, ma è anche “scientificamente” impossibile”.

Allora, non so tu, ma che io mi ricordi e che ne sia consapevole, è la prima volta che vivo la mia vita nella forma in cui la sto vivendo e, francamente, nel passato (sempre in questa vita), mi sono successi una serie di eventi che mai avrei previsto – alcuni, sinceramente, mai li avrei desiderati – e, soprattutto, ho operato una serie di trasformazioni personali. Trasformazioni che, per molto tempo prima che avvenissero, ho ignorato che fossero possibili.

Ora, però, che sono piuttosto grandicella,  e, soprattutto, che ho intrapreso un percorso di consapevolezza della mia vita, so bene, da una parte, che non posso prevedere che cosa aspettarmi da me (non so ancora quali e quante trasformazioni posso vivere e in quale direzione) e, so altrettanto bene, dall’altra, che posso trasformarmi e influenzare questa trasformazione a mio vantaggio.

Sembra un paradosso, e questo è il bello.

Tu a questo punto mi chiederai “Scusa, Ilaria, ma dove vuoi arrivare con tutto questo po’ po’ di discorsone così arzigogolato?! Che vuoi dire?!”

Voglio dire questo: sei tu la misura di te stesso/a, della tua vita, della tua evoluzione. Come fai a dire, oggi, adesso, che non è possibile che tu cambi? Su quali basi lo dici?

Lo dici perché lo dice la scienza? Lo dici perché l’hai sentito dire? Lo dici perché ti pare che gli altri non cambino o non siano cambiati?

Se tu guardi al tuo passato, per quanto ti sforzi di negarlo, vedrai che la tua vita è stata una trasformazione continua. Lo so per certo! (e mica perché ho poteri speciali! :) )

Decidere oggi, in questo momento, che il cambiamento è impossibile è la stessa identica cosa che pretendere di prevedere che cosa ti accadrà fra un anno e sei mesi nel dettaglio.

Non vi è nessuna differenza.

Ma il fatto che tu sia cambiato/a è certo: non puoi negare quella che è una tua esperienza reale.

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“Ah, ma il carattere (il “temperamento”,  quello che “siamo nel profondo”) non si può cambiare?!” E chi lo dice? E’ vero tutto ciò? Non è vero?

Non saprei dire, soprattutto: non mi interessa.

Chi ha detto che che si debba cambiare il carattere per vivere la vita che si vuole?

Piccola parentesi: è interessante come le persone, quando si trovano ad avere a che fare con qualcosa che “rode dentro”, incomincino a filosofeggiare: “cambiare sì, ma non troppo”; “cambiare sì ma non per lui, ma per me”; “cambiare sì, ma solo certi comportamenti”.

Il filosofeggiare e il ragionare servono a placare ansie, tensioni, incertezze. Scusa la franchezza: ma a te che cosa interessa definire scientificamente se cambiare è possibile o no? Non è molto più importante che tu viva felice, abbia accanto la persona giusta e viva con lei una relazione giusta per te?

Se per far questo ti capita anche di fare qualcosa per cambiare e ti succede anche che cambi, c’è qualcosa di male?

Ora arrivo a un punto molto importante, al GRANDE MALINTESO che ho la sensazione ci sia quando si parla di cambiamento. Cioè che cambiare sia innaturale, immorale e faticoso.

San Paolo, nell’”Inno alla Carità” dice: “Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino, ma da quando sono diventato uomo, ho smesso di fare le cose dei bambini.”

Da quando sei nato/a è vero che hai smesso di fare alcune cose (o bevi ancora dal biberon?!), ma, soprattutto, hai iniziato a farne tante altre.

Sai che cosa hai fatto? Hai aggiunto.

Hai aggiunto tanto a te stesso/a.

Sei nato perfetto/a, con tutto quello che ti serviva e che ti serve. E non sapevi camminare. E ti sei messo/a a camminare. E non sapevi parlare. E ti sei messo/a a parlare (e se sei donna fatichi a non farlo :) ). E poi ti sei messo/a a leggere, ad andare in bici, a giocare a pallone, a bere la birra e il vino, a guardare i ragazzi e le ragazze…

Cambiare per essere felici significa AGGIUNGERE.

Cambiare è la grande OPPORTUNITA’.

Lasciami i tuoi commenti. Sono pronta a tutto. Semmai ci scriverò un altro articolo.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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103 Commenti

  1. Avatar di elly

    elly 13 anni fa (3 Luglio 2011 17:10)

    Ciao a tutti, il discorso sul cambiamento è qualcosa che mi tocca molto da vicino, in quanto è uno dei miei più intimi e forti desideri. Anche adesso che vi scrivo, sento questa forte, fortissima spinta al cambiamento. Posso ammettere con una certa sicurezza che, ormai giunta ai 28 anni, dei cambiamenti li ho certamente fatti, e concordo con te Ilaria, sul fatto che i cambiamenti avvengono sempre e comunque a prescindere dal fatto che lo vogliamo o no. E direi che questa è solo una benedizione in quanto i cambiamenti sono ciò che ci permettono di adattarci costantemente ai mutamenti continui che il fluire della vita ci pone dinanzi. Io ho vissuto, come tanti, la fine di una storia in cui credevo fortemente. Devo dire che nonostante la ferita, mi son impegnata per rimettere me stessa al centro delle mie attenzioni e per rialzarmi e ci sono riuscita abbastanza bene. Poi ho incontrato un'altra persona, proprio nel momento in cui meno me lo aspettavo e meno lo volevo. Infatti per la prima volta mi sono resa conto di quanto possa essere vantaggiosa la vita da single, soprattutto nei momenti in cui si è ancora deboli e non si son fatti ancora bene i conti con le proprie debolezze e fragilità. Dico questo perché ora più che mai, mi rendo conto di una forte componente di me che mi impedisce di vivere serenamente: la gelosia e l'insicurezza, in altre parole la paura di perderlo. Purtroppo, dopo la mia ultima storia, un'idea ha iniziato a farsi strada in me e cioè la consapevolezza che (almeno per me) le storie prima o poi finiscano. Questa è chiaramente una sorta di frase fatta, una mia convinzione profonda legata alle mie esperienze personali e ai miei trascorsi dolorosi. Ecco perché quando ho conosciuto inaspettatamente questo ragazzo, consapevole di questa mia idea, ho dovuto scegliere se iniziare a conoscerlo o meno e alla fine ha prevalso il desiderio di darmi la possibilità di star bene assieme ad una persona che mi piacesse. Solo che devo fare i conti con questa piaga che è la gelosia, soprattutto dal momento che lui, per motivi di lavoro, starà lontano da me per tutto il periodo estivo. Premetto che lui, ad oggi, ha fatto di tutto per rassicurarmi e per coinvolgermi nelle sue giornate nonostante la distanza. Solo che non riesco comunque a vivere bene e vorrei un consiglio su come affrontare quest'alone buio che mi genera ansia in quantità abominevoli. Vivo costantemente con un groppo allo stomaco, ma non posso continuare così a lungo. Grazie a chi vorrà darmi una mano.
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  2. Avatar di Lila

    Lila 13 anni fa (3 Luglio 2011 17:51)

    ah! questo si che mi piace! è un ottimo modo di usare le parole e l'esperienza, e lo farò mio. Poi ti dirò :-) aggiungere è un modo decisamente bello per avviare un cambiamento. Il resto, mi sa, vien da sè. Grazie!
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  3. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (3 Luglio 2011 19:33)

    la gelosia???ehhhh...si combatte colla fiducia nell'altro:molto dipende chi è l'altro! io,non sono gelosa...non sono insicura...SE L'ALTRO si comporta come si comportava mio padre!...e credo...si "avverta" in qualche modo se hai un uomo affidabile accanto oppure un galletto...e comunque, in tutti i casi,SINCERITà è la parola d'ordine da ambo le parti.
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  4. Avatar di gabriela

    gabriela 13 anni fa (3 Luglio 2011 19:44)

    Ilaria ti faccio i complimenti...i tuoi argomenti sono come sempre interessanti e i commenti dei tuoi lettori...sono estremamente utili e apprezzabili Il mio pensiero e che la vita e una continua evoluzione...e crescita personale Concordo con tutti voi che il tutto di solito avviene in maniera consapevole e naturale.. Un abbraccio a tutti Ciao ilaria ti adoro
    Rispondi a gabriela Commenta l’articolo

  5. Avatar di giovanna

    giovanna 13 anni fa (3 Luglio 2011 19:55)

    In genere, leggo, sperando che una parola chiave possa svelarmi la ricetta per risolvere tutti i problemi, soprattutto con me stessa. Mi rendo conto che, mentre, con gli altri, son sempre molto generosa nel dare consigli ,su come amare se stessi e difendersi dai condizionamenti che fanno solo male, con me, invece, son molto intransigente, cercando di non "tradire" lo stampo che mi definisce come persona, quella che è arrivata fin qui e non senza orgoglio! E' questo che mi lascia perplessa, anche se ne conosco i motivi, tutti! Di certo c'è solo una consapevolezza profonda ed è che son fermamente convinta che è mio desiderio cambiare, si, poterlo attuare per sentirmi libera. Di fondo c'è però come una paura, paura di quel che di me non conosco anche se in fondo so chi sono, mah! Spero sempre in altre parole e ti ringrazio per quello che tenti di fare per tutti noi. Grazie sul serio ed attendo altre tue "dritte"!
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  6. Avatar di Elisa

    Elisa 13 anni fa (3 Luglio 2011 22:23)

    @Anna: sei in buona compagnia ;-) anch'io negli ultimi tempi penso spesso : " le altre incontrano la persona giusta, si sposano, iniziano un percorso di vita con un'altra persona e io sono qua a guardare.." Mia madre crede che io sia troppo esigente, troppo legata a quelle "storie da film", troppo sensibile alla bellezza esteriore degli uomini. "Ma uno così, tu, non l'avresti neanche considerato" mi ripete spesso per giustificare il fatto che l'amica di turno abbia "quagliato" e io no. Io mi domando: ma ciò che va bene ad un'altra in un uomo non deve per forza andare bene a me: se incontro un bravo ragazzo, onesto, a posto, ma non sono attratta da lui e non mi sento "presa" , automaticamente non mi innamoro, nemmeno dopo averlo conosciuto bene, semmai resta una bella amicizia. Anch'io non ho problemi riguardo al mio aspetto fisico, ho anche un buon carattere, qualche difetto ma, alla fine, chi non ne ha? Eppure è da tanto tempo che non incontro una persona che riesca ad "intrigarmi": di questo, sinceramente, inizio un po' a soffrirne e, ultimamente, è diventata una piccola fissazione. Cerco di vivere la mia vita al meglio ma c'è sempre quella cosa che mi prude..chissà, forse il problema è dentro di me, non ho ancora finito di fare i conti con il passato e ripeto atteggiamenti e stati mentali negativi.. @elly: se ti puoi fidare o meno del tuo lui, lo puoi sentire solo tu..è una sensazione intima, inconscia, qualcosa che avverti "di pancia" , devi dargli fiducia se lo ami, saranno poi i fatti a dare conferma o smentita, non preoccuparti! Appena sentirai qualcosa di strano, lo avvertirai di subito e agirai di conseguenza ma evita di anticipare risultati e tarpare le ali ad un sentimento. In bocca al lupo di cuore!!
    Rispondi a Elisa Commenta l’articolo

  7. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (3 Luglio 2011 22:37)

    Ciao a tutti. Sono rientrata stasera dopo 3 giorni di sfarfalleggiamenti in lungo e in largo, facendo semplicemente quel che avevo voglia di fare e senza pormi alcun limite. Senza le solite paure. Ma perché poi dico le "solite paure"? Non ci sono più, svanite... che "solite" e "solite"? L'altra volta che son partita da sola, ho dormito poco la notte precedente. E dire che dovevo solo pigliare un paio di treni e girare in una piccola cittadina con piantina alla mano. Stavolta son partita, io sola, con la mia auto e la mia macchina fotografica. Dopo avere abbeverato l'auto al self, ho fatto un centinaio di km, tra autostrada e non, per raggiungere una bellissima zona con diverse cose da vedere. E fidandomi dei cartelli quando c'erano e dell'istinto quando non c'erano, me ne sono andata a spasso, io e la mia brava macchinina... ho conosciuto gente simpatica, visto posti meravigliosi, fatto belle foto, provato stupore, emozioni... e sulla via del ritorno ho avuto un piccolo problema, presto risolto con l'assistenza telefonica del meccanico. Poi non sono tornata a casa, ma di nuovo per vie sconosciute sono arrivata alla casina del w-e... e tutto questo, stavolta, è stato semplicemente normale, bello, goduto e senza ansie. Tanto che mi pare persino ridicolo raccontarlo come se fosse un evento. Faccio km, in auto, in treno, a piedi, di corsa e in bicicletta... e spesso improvviso, parto senza pensarci troppo e vado e faccio. La vita è diventata leggera, la Bice è diventata leggera, le gambe sono diventate forti, agili, snelle. Il mio corpo è cambiato, la mia immagine è cambiata e sto bene in questi nuovi panni, nei pantaloncini corti e nei sandali da tedesca. Niente è più impossibile, strano, "non per me". Ma non è solo questione di viaggi, è anche tanto altro... perché è diverso il modo in cui percepisco me stessa... ho il mondo davanti come quando avevo 20 anni, solo che allora avevo paure che mi frenavano e ora no. Ora niente è troppo difficile... e tutto è possibile, essere qualunque cosa, vivere qualunque vita, in qualunque posto, facendo qualunque lavoro... perché il mio punto fermo ora sono io. Ho letto velocemente qualche commento. Che dire... io penso positivo e mi succedono cose positive. Vado avanti sempre, cambio ogni giorno. Nella mia vita mi è già successo tante volte. Perciò rispondo a Gio e alla sua "Domanda alle persone che si sono accorte di aver apportato dei cambiamenti nella loro vita: mi piacerebbe sapere, se volete, quali cambiameti avete fatto, di che genere, esempi pratici di qualcosa che è cambiato in voi e che volete raccontare...così, per avere un confronto...grazie!" Ero una bambina riservata e giudiziosa. Sono stata un'adolescente ribelle e molto meno timida. Una volta arrossivo appena mi si rivolgeva la parola o se dovevo parlare davanti alla classe, ora no. Ora parlo davanti a centinaia di persone, sono socievole e non ho paura a conoscere persone nuove. Una volta guardavo per terra, ora guardo le persone negli occhi. Una volta cantavo "non c'è sesso senza amore". Adesso, quando mi piace qualcuno, ci faccio sesso e l'amore è un'altra storia. Una volta odiavo la ginnastica, adesso non ho bisogno che qualcuno mi sproni. Una volta usavo le persone e le costringevo ad accompagnarmi, adesso vado da sola e sono gli altri che mi chiedono se possono venire con me. Una volta facevo i capricci se le cose non erano come volevo io. Adesso cerco di darmi ciò che voglio, vivo e lascio vivere. Una volta ero perfetta, adesso non lo sono e non lo voglio essere, sono quel che sono e chi se ne sbatte... ho le gambe storte e le mostro, ho mille difetti e non li nascondo, neanche ci penso... Una volta non chiedevo mai scusa, ora sì. Una volta non facevo mai una gentilezza, adesso mi fa felice fare un favore e aiutare gli altri. Una volta avevo solo amici maschi ed ero in competizione con le donne. Adesso le persone sono solo persone e io non lotto con nessuno. Una volta non baciavo mai mia madre, adesso sì (e lei ricambia). Una volta scrivevo lunghe mail agli uomini, adesso dico loro di non scrivermi, possibilmente. Una volta non mangiavo certe cose, adesso sì. Una volta mi piaceva un colore preciso, adesso mi piacciono tutti. Una volta guardavo la vita dalla finestra, adesso la vivo. Una volta avevo sempre un uomo nella mia vita, adesso no. Una volta mi accontentavo delle briciole che gli uomini mi davano, adesso... non credo che un uomo proverebbe nemmeno ad offrirmi briciole. Se lo facesse, sarebbero briciole, quel che sono, briciole. E non ci sarebbe nessuno con cui prendersela, nessuna battaglia da ingaggiare, solo la realtà dei fatti. E la mia libera scelta. Una volta... chissenefrega!
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  8. Avatar di problematica

    problematica 13 anni fa (4 Luglio 2011 0:13)

    per me il problema sta tutto nel sentirmi inferiore. anni di lavoro su me stessa ma il problema di fondo rimane: obiettivi oggettivamente troppo alti e senso di inadeguatezza una volta che non riesco a raggiungerli. dopo tutte le analisi del mondo ancora non riesco a sentirmi adeguata rispetto alla maggior parte delle persone che camminano per strada. sara' perchè a 22 anni non ho ancora capito che "donna" e che "persona" sono, però è frustrante. e non capisco se è la troppa paura di provare a essere qualcuno azzardando alcune scelte e magari sbagliare, o la troppa paura di voler uscire da quella tutt'altro che sana sensazione di essere "speciale" che mi porta questa schifosa autocommiserazione. in fondo definirmi all'altezza degli altri non so se mi piacerebbe perchè non sarei nessuno, un puntino nella massa...così sono sospesa e incasinata, ma è una bella scusa che mi protegge dal dire che scegliendo potrei aver sbagliato...come si fa a trovare il coraggio?
    Rispondi a problematica Commenta l’articolo

  9. Avatar di Monica

    Monica 13 anni fa (4 Luglio 2011 1:50)

    anche io sono d'accordo con l'equazione CRESCERE=MATURARE. secondo me qua si confonde i cambiamenti normali di vita, che fanno parte della crescita e della maturazione individuale con il "io scelgo di cambiare se voglio". chi vi dice che le persone possono cambiare, basta volerlo, basta imporselo, VI STA PRENDENDO IN GIRO. non è umanamente possibile, "chi nasce tondo non può morire quadrato" diceva mia nonna. sono una psicologa, ho costantemente a che fare con pazienti (faccio il tirocinio in un'usl) e vi dico che l'unica strada per stare bene è: 1. capire cosa vi fa stare male: che non è il singolo comportamento, il comportamento è solo un sintomo, la punta di un iceberg. arrivare alla base dell'iceberg, al nucleo conflittuale del passato che è lì e che interferisce continuamente con il proprio presente. 2. accettare le proprie debolezze, i propri dolori, le proprie imperfezioni; il dolore non è qualcosa che si può cancellare, rimane lì per sempre, si deve imparare a conviverci senza che questo interferisca con il presente. dopo il cambiamento verrà da sè, perchè non sarete cambiati ma maturati, evoluti in senso psichico. chi si impone di cambiare semplicemente, se ci riesce, cambiare un comportamento sbagliato per istaurarne uno nuovo, in una circolare coazione a ripetere che comporta sempre e comunque sofferenza. l'obiettivo deve essere interrompere il circolo vizioso.
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  10. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Luglio 2011 9:17)

    Monica, sicuramente se ho comportamenti non utili e causa di sofferenza alla cui base c'è l'insicurezza, ciò che devo curare è l'insicurezza (base dell'iceberg). Ma come si fa? A volte proprio modificando i piccoli singoli comportamenti per non scappare dalle situazioni che mi fanno sentire insicura. Scappando mi tengo stretta l'insicurezza. Vivendole, affrontandole, positivamente, ci si rassicura, si cambia il proprio modo di percepirsi. Perciò non sono del tutto d'accorso con ciò che scrivi. Non ho fatto studi di psicologia, ma sicuramente esistono, come in tutto, diverse correnti di pensiero, diverse scuole. Il fatto che tu sia psicologa e porti avanti una teoria, non significa che tu abbia la verità rivelata e che ciò che esprimono o consigliano altri non sia valido. Perciò ci starei attenta a declamare verità con la maiuscola.... Per quel che mi riguarda, posso dire di avere sperimentato sulla mia pelle che cambiare si può e non solo nel modo che dici tu. Perciò qui nessuno sta prendendo in giro nessuno, a mio parere. Quanto a ciò che diceva tua nonna (ipse dixit???)... se c'è un fondo di verità è solo un fondo. Si cambia, comunque, moltissimo, volendolo. E tu, mi pare, ti contraddici... o forse distingui troppo e in modo non utile (come spiega bene Ilaria nel suo post): non cambiare, ma evolvere. Quando evolvo, divento una persona diversa da prima, fosse anche per l'1% di ciò che sono. E questo per me è un cambiamento... e neanche piccolo...
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  11. Avatar di Elena

    Elena 13 anni fa (4 Luglio 2011 9:49)

    Io ho notato che continuo ad attrarre amiche che hanno sempre lo stesso problema. si attaccano ad uomini che non si vogliono impegnare e continuano a lamentarsi e a parlare di loro. questo mi agita e mi spinge ad allontanarmi emotivamente , anche se sarebbero delle buone persone. Anche io ho avuto lo stesso problema, ma ora che ne sono fuori non voglio nemmeno più sentirne parlare di situazioni, così , ogni volta che ricominciano io mi agito mi manca il respiro. questo vorrei riuscire a fortemente a cambiare: le persone che frequento. In modo da non dovermi più trovare a preferire la solitudine piuttosco che stare con queste amiche. Ho bisogno di persone serene.. che non mi parlino in continuazione di problemi con uomini che non le vogliono nella loro vita, mentre loro continuano a metterli al centro dell'universo! Spesso preferisco stare da sola che con queste ragazze. a tale scopo sto cercando di impegnarmi e di seguire i consigli di questo blog, diventando la persona che desidero essere, per sostituire quel senso di vuoto e vertiggine che provo spesso con una sensazione di calore ,sicurezza e benessere, che vengano da dentro di me . stop ad ansia e paura. così ..ecco cosa voglio cambiare: ancora più sport (se mai è possibile :) ) nuovi interessi da approfondire ed obbiettivi da perseguire, nel breve e medio termine e circondarmi di persone con tanta e voglia di fare, conoscere e imparare.persone positive e propositive. Tuttavia mi rendo conto che il cambiamento non è facile, avverrà gradualmente se m'impegno (tanto) ogni giorno, se non perdo di vista gli obbiettivi e lottando contro il mio senso di inadeguatezza e la paura di sentirmi rifiutata.
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  12. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (4 Luglio 2011 12:18)

    @ Monica @ Francesca Sono preoccupato, molto. Sono d'accordo con voi. Scommettiamo che.......?
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  13. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (4 Luglio 2011 12:39)

    io son NERVOSAAAAAAAA... e solo stasera potrò SFOGARMI. qui,sul blog.:)
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  14. Avatar di Juls

    Juls 13 anni fa (4 Luglio 2011 13:58)

    già sono d'accordo con te...effettivamente bisogna cambiare...o aggiungere... ma a volte la paura è + forte... sono una persona che ha costantemente bisogno della considerazione positiva degli altri...e quindi un pò queste cose mi fanno paura, sento benissimo che in alcuni momenti mi blocco, che poi per carità magari a volte va bene...però il bloccare se stessa, il bloccare un'esplosione dentro direi che è masochista...però molte volte è + spontaneo quello della mia stessa spontaneità. :( però sono comunque d'accordo!!! magari prima o poi comincerò a sbattermente del parere altrui!
    Rispondi a Juls Commenta l’articolo

  15. Avatar di elly

    elly 13 anni fa (4 Luglio 2011 15:39)

    @Eleonora, la gelosia si combatta con la fiducia... ok, ma il passaggio non è così immediato. Soprattutto quando si conosce una persona da poco, molto poco. @Elisa, sono d'accordo con te sul fatto che la fiducia si senta a pancia. Ed io in questo sono abbastanza altalenante. In passato ho vissuto storie in cui dare fiducia mi veniva spontaneo da subito, sebbene in seguito avessi iniziato ad avvertire che qualcosa non andasse perfettamente, ma non era la sensazione di un tradimento, bensì di mancanza d'amore da parte sua. Poi rivelatosi realtà purtroppo. Oggi temo che, in parte, questa paura derivi dal fatto che la precedente storia fosse una storia a distanza (e non temporanea) e un giorno, dall'oggi al domani, mi sono sentita dire che non mi amava. Forse temo un nuovo abbandono e riverso questo timore nella nuova storia. O forse, non sento quella fiducia che dovrei provare di pancia. Non so se la fiducia sia qualcosa che debba nascere istintivamente quando incontri una persona (cosa che in passato mi è accaduta, ma poi... le cose non sono andate come speravo), oppure se vada costruita giorno per giorno.
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  16. Avatar di Monica

    Monica 13 anni fa (4 Luglio 2011 17:54)

    @BICE purtroppo cambiare piccoli comportamenti non servirà a cambiare anche le piccole paure che ti porti dentro. se una persona è insicura, affrontare certe situazioni non la renderà sicura. fare non significa essere. l'unico modo per affrontare l'insicurezza è capire cosa ha reso una persona tale, smussare le parti emerse dell'iceberg non lo elimina, quello sta sempre lì ad affondare ogni nave che passa con maggiore efficace perchè magari diventa più nascosto e più subdolo. bisogna lavorare sui comportamenti sbagliati, capire perchè ci sono, non alzarsi una mattina e dire: oggi cambio. il risultato di questo atteggiamento è spesso una ricaduta più profonda e dolorosa. negare i problemi, sperare di cambiarli con un rapido colpo di spugna, paradossalmente li rende più forti e difficili da sdradicare. bisogna mettersi in discussione, ma non per quello che si fa ma per quello che si è. se io ho la bronchite non posso prendere solo l'antipiretico per la febbre e lo sciroppo per la tosse, altrimenti da bronchite diventa broncopolmonite. allo stesso modo funziona la psiche: se io sono depresso e per combattere la depressione me ne vado in discoteca ogni sera per divertirmi, il risultato è che non solo non mi diverto, ma che mi sento ancora più triste perchè non riesco a divertirmi e magari mi butto pure dalla finestra. quando qualcuno (paziente, amico, conoscente, familiare...) mi dice "SONO CAMBIATO, SONO UNA PERSONA NUOVA... IL VECCHIO ME NON ESISTE PIU'" io tremo letteralmente dentro, perchè penso sempre "poverino che tranvata in faccia si sta preparando a prendere". io non penso di avere la verità in mano, non ho nessun super potere salvifico, purtroppo io stessa so di avere alcuni problemi non indifferenti e se vuoi mi metto ad elencarteli uno per uno (quelli che ho scoperto, ma ce ne sono sicuramente tanti altri che ignoro). però ho un po' di esperienza e un bel po' di anni di studio e poichè la psicologia è una scienza e non aria fritta: mi prendo la presunzione di sapere quello che dico, ed inoltre ho semplicemente imparato a non dare false speranze alle persone. io stessa come professionista mi sento limitata in questo, perchè so che il mio limite maggiore sono i pazienti stessi, so di non poter fare niente per farli cambiare, per renderli più adattati, l'unica cosa che posso fare è cercare di lavorare con loro nella speranza che arrivino a capire la matrice del problema. sai cosa può CAMBIARE veramente una persona: sostanze psicotrope e disturbi neurologici più o meno gravi... stop. se hai una amica psicologa (tutti ce l'hanno, in italia siamo qualcosa tipo 14 degli psicologi mondiali) qualunque sia il suo orientamento falle qualche domanda...
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  17. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (4 Luglio 2011 18:05)

    @ Monica, in quanto scienziata, sai benissimo che la scienza è un'interpretazione della realtà, non la realtà. :) L'interpretazione della scienza e delle teorie scientifiche è a sua volta un'interpretazione.
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  18. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (4 Luglio 2011 18:33)

    ELLY... sai,io forse da INGENUA dò FIDUCIA fino a prova contraria...quindi,sta poi all'altro guadagnarsi quella fiducia nel tempo...coi FATTI...NON COLLE PAROLE. ho visto mesi fa chi ha doppio comportamento: retto, finchè c'è la moglie presente;galletto,appena è solo e dunque"libero"di esser quel che è davvero... io faccio prima:non voglio nessuno.ho il cuore FERITO e me lo tengo FERITO. mi vogliono appioppare ADESSO un giovane ingegnere(lo stesso che c'ha impiegato8mesi prima di farmi un timido saluto colla mano)ma io ho rispetto per questa persona e dunque... non lo incoraggio. non voglio nessuno.NON MI FIDO+.anche fosse l'uomo+SERIO di questo mondo. NON SONO PSICOLOGICAMENTE PRONTA. l'amore non va programmato...l'amore non è :guarda che bella ragazza,mo ci provo!!... NON è COSì CHE FUNZIONA PER ME. oggi,prima di tornare in cantiere cioè in ARENA dove mi trovo completamente a mio agio...ho fatto la mia prima intervista per una tv locale: NA MEZZA CIOFECA!! tutto improvvisato(e io detesto improvvisare),fino a 2minuti prima non sapevo manco chi dovevo intervistare,nè le domande da fare...nessuna preparazione...mi son sentita una SCEMA!...e i proprietari di questo ristorante ...ancor+imbarazzati di me!!:)))))))) mercoledì,si ricomincia,e sarò FORSE(se me lo consentono)+GRINTOSA E SPONTANEA di oggi:è inutile,devo fare sempre a modo mio!!:)))) mentre loro mi voglio molto BRITISH... MA DE CHE!!;)))
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  19. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (4 Luglio 2011 18:37)

    MONICA.SEI GRANDE!!!!! è ESATTAMENTE COME DICI TU... E IO L'HO SPERIMENTATO IN MIO FRATELLO...LUI Sì CHE è DAVVERO CAMBIATO...:((((((
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  20. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Luglio 2011 18:37)

    Cara Monica, spiegami allora a cosa serve capire la matrice del proprio problema... Io so perché sono una persona insicura e da dove vengono i miei comportamenti. Me lo ha spiegato una psicologa (e non era un'amica). E allora? Ora che lo so cosa cambia? A cosa mi serve saperlo? Non posso tornare indietro e rivivere la mia infanzia o adolescenza in un ambiente diverso. Ho appreso modi di sentire, modi di comportami, modi di interpretare e li ho portati avanti per anni e anni, perché quella era la mia realtà. E coi miei comportamenti e le sue conseguenze me la confermavo giorno dopo giorno... Posso anche discuterne per ore con mia madre e ripetermi che quella cosa non significava quella cosa, che allora ho reagito da bambina e oggi dovrei interpretare con occhi da adulta, che il mondo non finisce lì dove finiva da bambina, a quei modelli... ma se questo aiuta a capire, non risolve nulla. La consapevolezza è un passo importante ma non è risolutivo. Se resto nella consapevolezza e mi accetto, starò forse meglio (o peggio?) ma non avrà la vita che voglio. E non riesco a capire perché dovrei arrendermi o rassegnarmi ad un qualche destino, credendo di non poter essere una persona diversa, di non poter crescere e cambiare. L'esperienza mi insegna che si cambia e si può stare molto meglio. Io oggi sto meglio di come stavo 10 anni fa e 10 anni fa stavo meglio di 10 anni prima. Sto meglio perché ho voluto stare meglio, capire e cambiare certe cose. Non è affatto vero che affrontare le situazioni e provare a noi stessi che non c'è nulla da temere non ci renda più sicuri e adattati alla vita. Se qualcuno, quando avevo 20 anni, mi avesse detto le cose che scrivi tu, io sarei rimasta a tremare nel mio angolo tutta la vita, incapace di godermi la vita... come quando mi hanno etichettata come "imbranata" o "non portata" a questo o quello. Io non ignoro i miei problemi, ma vivo la realtà ogni giorno ed è un dato di fatto che una volta facevo scelte diverse da oggi, reagendo diversamente, pensando diversamente, con risultati diversi. Non so quale sia la tua esperienza, non so come si curi una depressione e quanto certi disturbi siano curabili... ma so per certo che la gran parte di noi, qui sopra, non ha alcuna patologia mentale incurabile, solo un percorso di crescita interiore e autostima da compiere. Ognuno col suo carattere e le sue tendenze, i suoi punti deboli che sempre si ripresentano. Ma questo non significa che non si posa uscire da certi copioni, acquistare sicurezza e stare e vivere molto meglio. Così come, se non si fa nulla, si può anche peggiorare. Nessuno qui dice ad un depresso di andare a ballare. Ma se si ha voglia di fare certe cose e si è un po' frenati, sforzarsi di pensarsene capaci e farlo aiuta eccome! Ci si scopre diversi. Non certo dalla sera alla mattina, ma questo non lo hai mai detto nessuno. Monica, sei sicura di essere ciò che scrivi e di quel che dici? Se puoi solo far capire alle persone dove sta il problema senza risolverlo, a cosa servi? Sei come un medico che fa la diagnosi senza avere la cura... a cosa servi? A dire alla gente che è condannata a morte e a farle accettare la cosa?
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