Stronzi: perché ti piacciono tanto e perché li devi evitare (Prima parte)

stronziUna convinzione diffusa e popolare al giorno d’oggi è che agli uomini piacciano le stronze. Sia vero o non sia vero, non è un dato che possiamo provare: diciamo che potrebbe essere vero come potrebbe non essere vero. Diciamo che la teoria che agli uomini piacciano le stronze è una teoria molto femminile. Devo dire che non ho mai sentito chiedere da parte di un uomo: “voglio sapere come conquistare una stronza”. Che alle donne invece piacciano gli stronzi non è solo una teoria maschile, ma è una esperienza che viene riconosciuta come vera anche da molte donne. Per esempio, dal mio osservatorio personale posso dirti che non hai idea di quanti messaggi io riceva in cui, esplicitamente, donne di tutte le età mi chiedono come conquistare il più stronzo del corso, dell’ufficio, della palestra etc etc. Gli stronzi piacciono e le donne che amano gli stronzi non hanno nessuna remora ad ammetterlo. Anzi, spesso, ammettono che più sono stronzi gli uomini che incontrano, più ne sono attratte. A discapito probabilmente di amori e di relazioni che potrebbero essere promettenti e felici.

"Lo stronzo non perde mai il proprio tempo, perde quello degli altri. Frédéric Dard"

A proposito di stronzi e di donne che si innamorano degli stronzi: le signore della mia generazione si ricorderanno di un fatto di cronaca tragico e inquietante accaduto nel nostro paese agli inizi degli anni ‘90. Si tratta della storia di Pietro Maso, giovanotto allora sulla ventina, che, con l’aiuto di due “amici” ammazzò senza scrupoli a bastonate (a bastonate!) i propri genitori con l’obiettivo di ereditarne i beni. Si trattava di un ragazzotto senza arte né parte, senza un ruolo e una professione definiti, dedito a scorazzare per discoteche e “belloccio”. Più che altro: molto impegnato a curare la propria immagine esteriore. Pochi giorni dopo il fattaccio costui non mostrò nessun cenno di orrore per quanto fatto o di pentimento (adesso non so, se ne è scritto molto). Beh, per farla breve: fin da subito fu bombardato di lettere di ammiratrici innamorate (e di ammiratori desiderosi di ricevere consigli su come emularlo). Le storie di criminali efferati che riscuotono successo presso le masse prive di senso critico (oh, cielo, l’ho scritto: masse incapaci di pensare con la propria testa) sono innumerevoli. Ho citato questa perché italiana ed eclatante. Morale: gli stronzi piacciono. E piacciono molto. Ma non si deve adottare il metro “mal comune mezzo gaudio”. Il fatto che masse di frustrati e frustrate siano pronte ad adorare criminali (nelle varie forme essi si presentino) non deve giustificare o assolvere. Deve dare da pensare.

Stronzi: il peggio che circola

Torniamo agli stronzi “comuni” e al nostro ragionamento. Anche le tante donne che sono state “travolte” da uno stronzo, donne che cioè non solo si sono perdutamente innamorate di lui, ma lo hanno addirittura sposato o ci hanno avuto una relazione seria e magari anche dei figli e poi, allo stremo delle forze, o sono state lasciate o hanno lasciato, anche queste donne, dicevo, quando la storia è finita e cominciano a mettere insieme la propria consapevolezza, ammettono onestamente di essersi innamorate di uno stronzo in quanto stronzo e ammettono, che sì per una ragione o per l’altra gli stronzi sono attraenti.

O, per lo meno, gli stronzi sono stati attraenti per loro proprio in quanto stronzi. E anche questo deve dare da pensare. Sul serio. Perché le donne che sono state innamorate di uno stronzo tanto da farsi rovinare la vita, vanno comprese e soprattutto, è bene che comprendano se stesse perché evitino di farsi ancora del male e perché riescano a uscire dalla pessima esperienza che hanno vissuto (che spesso lascia tracce profondissime) e perché evitino – soprattutto – di sperimentare ancora qualcosa di simile in futuro. Perché, udite-udite, se non si interrompe lo schema per il quale ci sia appassiona agli stronzi, si rischia di ripeterlo all’infinito, passando da uno stronzo all’altro e (se va bene) prendendone coscienza solo dopo, solo quanso dopo ogni storia ci si ritrova KO.

Diciamo pure che l’unico vantaggio che si può intravedere nel fatto di essere incappate in una relazione con uno stronzo e di esserne uscite vive (per lo meno vive nel fisico) è che i tempi e le energie dedicati al recupero e alle ripresa possono essere in parte investiti nella ricerca di consapevolezza e nella presa di coscienza che qualcosa, nella propria concezione dell’amore va profondamente rivisto. Per iniziare a vivere delle relazioni e degli amori autentici e appaganti.

Mi rendo conto che il buon senso (soprattutto quello acquisito dopo essere stata travolta dalla relazione con uno stronzo), dovrebbe indicare che, se abbiamo un po’ di sincero amore per noi stesse, se ci teniamo alla nostra vita (ho scritto vita, sì, precisamente, dato che il rapporto con uno stronzo rovina la vita) e alla nostra serenità, gli stronzi vanno categoricamente evitati.

"C’è un lato positivo nell’essere sordi. È più facile ignorare gli stronzi. Shane Falco"

Ho scritto che vanno evitati non a caso: gli stronzi non vanno educati, corretti, “convertiti”. Né cambiati. Anche perché, prima notizia: gli altri non si possono cambiare; chi ha provato e sta provando a cambiare se stessa sa bene che anche quando il cambiamento si desidera profondamente e si cerca la trasformazione in prima persona, attivamente, e con tutte le proprie forze, ci si incammina in un percorso difficile e spesso lungo e pieno di frustrazioni. Se tanto mi dà tanto immaginiamoci quanto è possibile e realistico cambiare gli altri contro la loro volontà e a loro insaputa, solo per tentare di soddisfare la propria mania del controllo. Immaginiamo quanto può essere realistico cambiare degli stronzi, che di solito per altro, hanno un’altissima percezione di sé e della propria stronzaggine.

Non è proprio possibile. Non solo, seconda notizia: pretendere di cambiare, educare, convertire gli altri non è un’intenzione di alto profilo. E’ piuttosto un atto di prepotenza, di presunzione, di manipolazione. Chi siamo noi per pretendere di cambiare gli altri? Chi siamo noi per decidere se una persona debba essere blu, gialla, rossa o verde? Chi siamo noi per esercitare questo genere di potere? Forse che nella nostra vita e per quel che riguarda noi stesse abbiamo tali e tante certezze da poterci permettere di trasferirle sugli altri? Non credo proprio e lo sai bene anche tu, tant’è che queste cose le dico per provocarti. Gli stronzi vanno lasciati dove sono, a vivere tra stronzi o a far danni (purtroppo) altrove.

Stronzi e donne che amano gli stronzi

E poi, notizia numero 3: ma lo sai che sono proprio le donne che amano troppo, le donne che amano gli stronzi, le donne che si fanno manipolare, quelle che alla fine manipolano di più? Eh, già, interessante questo. Fa un po’ paura detto così, ma molto spesso è la realtà.

Torniamo agli stronzi dato che questo articolo è dedicato a loro. O, meglio, è dedicato a te, perché sai, lo ripeto ancora una volta: gli stronzi non dovrebbero interessarti e tu non dovresti interessarti a loro. Di stronzi è pieno il mondo, a tutti i livelli. E ripeto: gli stronzi vanno lasciati a distanza. Questo articolo è dedicato alla passione delle donne per gli stronzi, ecco. Non agli stronzi. Quest’articolo è dedicato alle donne che continuano a innamorarsi degli stronzi e che, allo stesso tempo, cominciano a capire che nella loro passione degli stronzi c’è qualcosa che non va bene, per loro e per il loro benessere.

Qualche giorno fa ho ricevuto questo messaggio via mail: “Ciao Ilaria, mi permetto di scriverti perché mi piacerebbe sapere il tuo parere. Sto con un ragazzo da quasi 3 mesi, lo so che sono pochi, ma è normale che io non ne sia ancora innamorata? Sto molto bene con lui, è un ragazzo che mi riempie di attenzioni, sicurezze e ci tiene davvero a me. Io invece sono la classica persona abituata ad innamorarsi degli stronzi. Mi sto tormentando da giorni su questa cosa, proprio perché qualche giorno fa mi ha detto che si sta innamorando di me… e io mi sento sempre più in colpa. Cosa posso fare?”

Oh santapolenta, ma se non sei innamorata di un ragazzo perché ti ci metti insieme? Per coltivare il senso di colpa che ti hanno instillato da prima che venissi al mondo? Per rovinarti la vita? Davvero, non è mica necessario essere sempre accoppiati. Se non sei innamorata, lascia perdere, meglio dedicarsi allo studio dell’inglese e dell’analisi matematica. Soprattutto se si è negli anni dell’università. Di una storia mediocre si può fare a meno. L’inglese e l’analisi matematica possono fare la differenza tra una vita di successo o no. Va beh, ma anche di questo parleremo un’altra volta. Di quanto siano pericolosi gli amori senza amore.

Stronzi, innamoramento e amore

Ma, insomma, qui il succo è che il fidanzato del messaggio non fa parte della tanto ambita categoria degli stronzi. La nostra amica che scrive probabilmente rientra nella schiera di coloro che si sono indignate quando hanno letto il mio articolo “Innamorarsi dell’uomo giusto”, in cui facevo notare come molto spesso l’uomo giusto è quello che non “appare”, che non fa la ruota come un pavone e che non ha la necessità di sedurre tutte le donne che gli capitano a tiro. Sul messaggio della nostra amica ritorneremo in un’altra occasione, riguardo un altro aspetto (quello di vivere amori senza amore).

Stiamo sul tema stronzi, adesso. Il punto qui è che nel suo messaggio, insieme a tante altre cose, l’amica suggerisce di non essersi (ancora) innamorata del compagno perché non è stronzo. Di uno stronzo probabilmente si sarebbe già innamorata. Già, ma si tratterebbe di amore o di qualcos’altro?

Ecco, questa è una buona domanda. Se, come diciamo spesso, l’amore deve avere la stessa dignità del caffè (“il caffé è un piacere, se non è buono, che piacere è”?), che dignità ha l’amore che si prova per uno stronzo? A che cosa porta la passione di molte donne per gli stronzi? All’amore o a qualcos’altro?

Gli stronzi sono gli uomini sbagliati per eccellenza, sono gli uomini che odiano le donne. Tecnicamente potrebbero essere quelli che la psicologia definisce perversi narcisisti, uomini abusivi, uomini violenti etc. In realtà nella vasta categoria di stronzi io inserisco anche coloro che non sono costituiti di stronzaggine al 100% (come i maglioni di cashmere 100%) ma coloro che hanno anche piccole percentuali di stronzaggine. Quindi cosa intendo per stronzi? Per stronzi intendo tutta la vasta gamma di coloro che non si fanno scrupoli a umiliare – anche solo con una frase – le compagne, le donne e in genere gli altri. Con una sola frase o, come si dice, in genere con parole, opere od omissioni. Hai mai fatto conto di quanto le omissioni altrui nei tuoi confronti siano dolorose? Se non ci hai mai prestato attenzione, è ora che cominci. Scopriresti il perché di tante delusioni e smaschereresti una serie infinita di stronzi.

Stronzi: chi sono e come riconoscerli

Benché gli stronzi veri al 100% siano – forse – un gruppo scelto, tracce di stronzaggine in varie percentuali sono contenute in tante altre tipologie di uomini: il dongiovanni, il perditempo, il rospo, l’indeciso, l’irresponsabile, il confuso, lo sposato, il fantasma, il bambinone, il falso figo, il cretino e tanti altri.

In ogni caso, eccoci al punto importante: gli stronzi talvolta saranno anche affascinanti, perché sono seduttivi, usano la manipolazione e fanno credere alle loro partner – in certe situazioni e a certe condizioni – di essere meravigliose e fantastiche e di amarle follemente. In più, particolare non indifferente, hanno spesso successo nella professione e in società. Ma, attenzione-attenzione, gli stronzi non hanno nessun interesse per gli altri, nessun affetto, nessuna passione. Gli stronzi hanno una sviscerata passione solo per se stessi, o, meglio, sono incapaci di sentimenti forti e autentici verso gli altri e spesso in assoluto. Quindi sono incapaci di amore autentico anche verso se stessi. Diversamente saprebbero amare gli altri.

"Se vostra moglie vi chiama ‘Grosso stronzo’, forse non è sufficiente mettersi a dieta. M.Avanzi"

In estrema sintesi, un’informazione utile e pratica: a tutti i gradi e a tutti i livelli, gli stronzi sono coloro che appaiono affascinanti, ma in realtà non ti danno niente. Tant’è che tu sarai pure affascinata dall’apparato esteriore dello stronzo, ma in una storia con uno stronzo, stai male. Perché quelle con gli stronzi sono relazioni distruttive. Punto. Lo ripeto ancora una volta: non devi diventare una esperta di psicologia per fare diagnosi agli stronzi e riconoscere se sei davanti a uno stronzo denominazione di origine controllata o indicazione geografica tipica. Se stai male, se si fa inseguire, se crea problemi, se non è coerente, se crea confusione è uno stronzo e va evitato. Se ti fa sentire uno straccio, a letto e fuori dal letto è uno stronzo. Se ti fa sentire uno straccio con gli sguardi, le parole e i gesti, è uno stronzo. Non si discute. Non ci sono spiegazioni, scuse o attenuanti, giustificazioni e buonismi. Uno stronzo è uno stronzo e già questa definizione esaurisce ogni ulteriore dibattito: va evitato.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Stronzi e standard di alto livello

Se le donne dai 13 ai 113 anni imparassero che appena un uomo – qualsiasi uomo – fa qualcosa di sgradevole nei loro confronti (ma anche solo una cosa piccola-piccola) quell’uomo va lasciato all’istante, allora sì che si inizierebbere un tipo di educazione di genere, di educazione sentimentale e sessuale che non avrebbe pari nella storia. Altro che pretendere di cambiare gli altri.

Ci sono donne che non tollerano il più piccolo sgarbo da parte degli uomini: sono le stronze autentiche, sono le donne che ottengono quel che vogliono, sono le donne che stanno con i partner migliori sul mercato. Quelle che hanno una vita professionale di successo e una vita sessuale soddisfacente. Sono le donne che si sono poste determinati standard e non ci rinunciano. Sono le donne che dettano le regole per la propria vita e non se le fanno dettare da altri o le prendendo a prestito o in leasing temporaneo. Ma degli standard personali, di quanto siano importanti e di quanto siano importanti per crearsi la vita che si vuole parleremo un’altra volta. Una donna con standard alti e di valore non si innamora degli stronzi. Mai.

"Non lasciare che i bastardi ti scoraggino. J.W. Stillwell"

Il messaggio della lettrice che ho riportato sopra ci conferma non solo che molte donne hanno una passione per gli stronzi, ma anche che ne sono consapevoli e che non è che siano al 100% convinte di questa loro passione. Cioè: sanno anche loro che non è propriamente una passione benefica.

Anche le donne più appassionate di stronzi che esistono, se hanno un minimo di senso critico, sanno bene che innamorarsi degli stronzi non è bene e non fa bene.

Ma quali sono le ragioni per le quali in molte si innamorano degli stronzi e quali sono le ragioni per le quali a te, magari, talvolta, capita di innamorarti degli stronzi?

E’ un tema sul quale ritornerò a breve e nel frattempo mi interessa avere le tue opinioni: secondo te da dove nasce tutta questa passione femminile per gli stronzi?

E poi, questa è la domandona finale e grande pulce nell’orecchio che ti metto: secondo te, quando si dice che agli uomini piacciono le stronze, il termine “stronze” ha l’esatto significato che ha il termine “stronzi” riferito agli uomini, così come l’ho presentato in questo articolo? Sono molto curiosa di sapere che cosa ne pensi :)…

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229 Commenti

  1. Avatar di Gertrude

    Gertrude 5 anni fa (24 Agosto 2019 11:21)

    La polenta non e` santa.
    Rispondi a Gertrude Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (24 Agosto 2019 11:32)

      Non dico cultura o erudizione, ma almeno un po’ di apertura mentale e di saper vivere ci vogliono per poter esprimersi su questo blog. http://www.giannimolino.it/documenti/l02.pdf
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (24 Agosto 2019 12:28)

      Ciao Ilaria, simpatico il link! Di sicuro per alcuni e' piu' facile scegliersi il nickname della monaca di Monza e venire trollare piuttosto che commentare seriamente. E vabbe'... Buon week-end 🌞
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Lallac

      Lallac 5 anni fa (24 Agosto 2019 13:48)

      Mi sfugge il motivo della tua risposta. O Gertrude ha usato una parola diversa da polenta? :)’
      Rispondi a Lallac Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (24 Agosto 2019 15:16)

      Ciao Lallac. Questo è un articolo piuttosto “spesso”, cioè con contenuti importanti e ‘crudi’. All’interno ho usato l’espressione ‘santa polenta’, espressione antica e molto usata nel Nord Italia e in particolare in Piemonte, regione dalla quale io provengo. La polenta, per chi non lo sapesse (a questo punto non mi stupisco più di niente) è stato l’alimento principale se non l’unico per generazioni di settentrionali. Definiti tra l’altro, non a caso, ‘polentoni’. L’espressione ‘santa polenta’ significa ‘quanta pazienza’ ‘santa pazienza’, non ha nulla di blasfemo e non ha nessun riferimento che sminuisce il sacro. In Piemonte Santapolenta è anche un cognome non del tutto insolito e molti ristoranti portano quel nome, per ovvi motivi. Su questo blog, come in tutto il web e mondo, compaiono persone diversamente intelligenti, diversamente acute e diversamente istruite che sentono l’irresistibile bisogno di esprimere le loro diversamente illuminate opinioni. Io mi devo sforzare di esercitare la mia polenta, che peraltro non è infinita. Mi è parsa una buona idea allegare un documento terzo per avvalorare l’uso di ‘santapolenta’. Ora è più chiaro o ci sono ancora aspetti che suscitano qualche genere di dubbio? Nel caso metto il paiolo sul fuoco...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (24 Agosto 2019 15:54)

      Peraltro, l'espressione "santa polenta" e' nota anche nel profondo Sud, ma non sapevo fosse tipica del Piemonte. 😊
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (24 Agosto 2019 21:57)

      Ecco, vedi, questo è bello. D'altra parte peggio mi sento per la saccente ignoranza di chi interviene a caso. Perché tra l'altro non lo fa mica solo qui, è un'abitudine che di certo si porta appresso dovunque e con chiunque. Pensa che brutto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (25 Agosto 2019 8:37)

      Purtroppo questa modalita' (non)comunicativa e' sempre piu' diffusa: non solo costa troppa fatica riflettere e intavolare un discorso serio, ma per molti parlare o scrivere a sproposito e andare a trollare in giro e' talmente gratificante che ne fanno la propria ragione di vita. Contenti loro...
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (24 Agosto 2019 18:19)

      Il riferimento al nostrano Maso mi ha fatto venire in mente Ted Bundy. Anche lui folle folle omicida che attirava le donne con estrema facilità manipolandole. Ho riflettuto non sono uno stronzo per questo sono single. Battute a parte comunque che le donne si innamorano degli stronzi e poi con il tempo si pentono e riscontrabilie quotidianamente. Leggendo l'articolo mi è venuta una domanda da fare: in amore vince chi fugge ha senso o è una fesseria colossale ?
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (24 Agosto 2019 20:05)

      ‘Vince’ chi fugge dalla gente sbagliata :D
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (24 Agosto 2019 21:37)

      @Silvia, applausi! :D
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (24 Agosto 2019 21:27)

      Ciao Emanuele, la seconda che hai detto (cit. Quelo). Dove ci sono tattiche non puo' esserci amore.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Lallac

      Lallac 5 anni fa (25 Agosto 2019 7:14)

      Mea culpa. L’articolo è vecchio e non l’avevo riletto. Ho un’amica solita usare un’espressione simile a quella di Gertrude, ma con tutt’altra parola al posto di polenta e ho frainteso
      Rispondi a Lallac Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (25 Agosto 2019 12:15)

      No problem. Davvero. Era l'intervento di Gertrude a essere inappropriato.
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  2. Avatar di Cla5

    Cla5 5 anni fa (12 Marzo 2020 6:50)

    Ciao Ilaria, penso che quando si dice che agli uomini piacciono le stronze, si intende il termine stronza nella sua accezione più positiva. Cioè una donna indipendente e autonoma, che non accetta bassezze dall'uomo che frequenta e che detta le regole del gioco, quindi non la classica donna brava-bella-dolce-ingenua che dispensa larghi sorrisi anche al più cretino. Forse perché questo tipo di donna stuzzica la conquista, o forse perché li fa sentire importanti dato che non concede se stessa ed il suo tempo a chiunque.
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  3. Avatar di Ilaria

    Ilaria 5 anni fa (19 Aprile 2020 14:35)

    Questo articolo un po’ mi fa venire in mente la mia storia. Nel 2017 ho intrapreso una relazione con un ragazzo per cui ho perso Letteralmente la testa, il problema? Era un complessato cronico, incapace di stare in una relazione, che mi diceva di esser la donna del suo futuro ma che nel presente, però era un fantasma. Mi ha lasciato dopo 1 anno, anno in cui non abbiamo MAI vissuto una vera storia di coppia. Da lì il degenero, è andato con un’altra, poi è tornato poi di nuovo con altre.. “la parola fidanzato mi mette ansia” mi diceva. Io stremata inizio una terapia, ma non serve a niente. Nell’aprile 2019 trovo il coraggio di mollare io, anche perché solo io avrei potuto farlo, ma passo dalla padella alla brace. Incontro immediatamente il tipo “uomo Salvatore”, come lo chiamo io, colui che si è prestato subito per farmi vivere in modo diverso. Era gentile, premuroso, c’era sempre, ma io ero distrutta e tantomeno pronta per ributtarmi in una situazione esattamente opposta a quella precedente, dove in un 1 mese avevo ricevuto tutte le attenzioni che avrei voluto in 2 anni. Mi odiavo per aver mollato, lo avevo preso per un fallimento, ma allo stesso tempo non volevo ferire M.(metto solo l’iniziale), perché lui si era aperto con me ma io non riuscivo ad aprirmi, anzi mi dava persino fastidio. Posso dirla tutta? Volevo solo punirmi al punto che volevo essere trattata superficialmente, volevo qualcosa che non mi legasse a nessuno. Premetto che io ed M., abbiamo avuto da subito una grossa intesa mentale, ma non sufficiente per stare in pari in quel momento. Così mollo tutto e mi lascio andare al l’avventura di qualche notte con uno con cui veramente non dovevo impegnarmi. Dopo un mese da tutto ciò, io ed M. ci incontriamo per puro caso in una serata di prima estate e non so cosa sia davvero accaduto dentro di me, ma è colpo di fulmine. Decidiamo di riprovarci, anche se lui mi dice di partire senza aspettative, di non farci programmi perché non accettava che io lo avessi lasciato perdere...ma purtroppo la mia migliore amica(io completamente all’oscuro di questo) si prende una bella cotta per lui e approfitta di un litigio nel gruppo per andare a raccontare a lui tutti i dettagli del mese di totale distaccamento dalla realtà che avevo avuto dopo averlo mollato. Ed ecco qui lo scenario: lui mi lascia definitivamente, la sua aria da bravo ragazzo si trasforma in quella di un uomo ferito nell’orgoglio e di stronzo che più stronzo non si può e si porta a letto la mia migliore amica, poi dopo tante altre. Io invece cerco in ogni modo di rimediare, di fargli capire che non l’ho lasciato per un altro, ma che l’ho lasciato perché in quel momento della mia vita non potevo amarlo, a maggior ragione dopo che mi sentii dire “mi sto innamorando di te”. Non potevo prenderlo in giro, nè tantomeno intraprendere con lui quelle avventure di una notte perché tra me e lui c’era troppa sintonia mentale. Ho passato metà dell’anno scorso a cercare di farmi perdonare, a chiedere scusa, a sopportare scenate incredibili e scene orribili tipiche di chi vuole fartela pagare. Alla fine mi sono convinta che quella a sbagliare fossi stata io, mi sono presa tutta la colpa. Sono cambiati i presupposti dice, ad oggi lui non intraprenderebbe mai con me una relazione perché io l’ho ferito, ma ciononostante io penso che sia appunto il suo orgoglio ferito a parlare. Allora mi chiedo perché non riesco a lasciar perdere? Io sto bene senza di lui, non mi sento dipendente nè patologica mei suoi confronti, ma conservi questo dilemma: e se ci provassimo davvero senza nessuno in mezzo? Non lo posso obbligare chiaramente, ma come posso io farmene una ragione?
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