Stronzi: perché ti piacciono tanto e perché li devi evitare (Terza parte)

stronziArrieccoci a parlare di stronzi. Ritorniamo a un argomento che – ahimé – ci sta molto a cuore. Ci sta molto a cuore – intendo a me – non perché mi piaccia parlarne, ma perché si tratta di un “tema” molto sentito e di un “problema” molto diffuso, cioè quello di essere affascinate, attratte o legate senza possibilità di “slegarsi” a uno stronzo (o a una stronza, anche, dato che gli stronzi si incontrano in ogni dove e dato che rapporti con stronzi si possono avere in tutti gli ambienti e per varie ragioni: non solo partner, ma anche “amici”, parenti, colleghi, professionisti ai quali si chiede aiuto etc). Sta molto a cuore alle lettrici perché a tutte le età si può essere “magicamente” e “irresistibilmente” attratte da uno stronzo o anche da gruppi di stronzi e non riuscire a staccarsi più, fino a essere ridotte a degli straccetti, sia emotivamente, sia fisicamente.

"Le persone peggiori sono quelle che sanno quali tasti toccare per farti male e ci schiacciano sopra tutto il peso della loro cattiveria. Tweetnatascia"

Può capitare infatti in tutte le fasi della vita e in diverse occasioni di attirare, per usare le parole di una lettrice “uomini del genere egoisti narcisi manipolatori che però hanno fascino bellezza e capacità di manipolazione.” Già, la questione è che si tratta di uno schema a due vie: dagli stronzi si è attratte e gli stronzi vengono attratti da alcuni aspetti peculiari. Da certi atteggiamenti, da certe debolezze, da certe fragilità. Vengono attratti quando intravedono, colgono o sono certi di trovare un’opportunità di stronzeggiare che sia a loro favorevole e una persona che dia loro tutto l’agio per farlo.

Stronzi: proteggersi ed essere felici

Gli stronzi non fanno gli stronzi con tutte o con tutti. Solo con alcuni. Quindi che fare? Ci si può liberamente innamorare di uno stronzo e trattarlo in modo che lui stronzeggi solo con gli altri e non con noi? Questo non è consigliabile. Uno stronzo rimane stronzo – e pericoloso – anche quando non stronzeggia con te personalmente, quindi no, non è il massimo stare con uno stronzo e tenerlo sotto controllo. Anche se la capacità di riconoscere uno stronzo e di tenerlo sotto controllo di sicuro è una capacità che va appresa e coltivata, eccome.

Probabilmente tale competenza è la prima competenza sociale da apprendere e la più importante: riconoscere gli stronzi, inquadrarli come tali, renderli inoffensivi per la propria persona e per la propria esistenza. Che si tratti di insegnanti a scuola, compagni di classe, amichetti di cortile, insegnanti di ballo o di disegno. E, poi, come dicevamo, datori di lavoro, colleghi, professionisti di ogni genere (da terapeuti – odontoiatri, massaggiatori, psicologi, medici etc – succhiasoldi al commercialista inconcludente all’avvocato dalle mille idee geniali che non ti aiuta a risolvere le tue questioni ma aiuta solo se stesso a tirarla in lungo).

"La cattiveria è degli sciocchi, di quelli che non hanno ancora capito che non vivremo in eterno. Alda Merini"

Bisogna colpevolizzarsi per il fatto di essere attratte dagli stronzi o, peggio, di essere “cadute” calzate e vestite nella rete di uno stronzo, di essersene innamorata e di essersi fatta rovinare la vita da lui? No, meglio di no, anche se spesso accade. E’ vero che uno stronzo ha sempre bisogno della complicità della propria vittima – come peraltro accade in tutti gli altri rapporti tra persone – ma è certamente vero – ricordalo – che si può essere vittime e basta, cioè essere manipolate a tal punto da perdere il senso della realtà e il senso di ciò che è giusto e sbagliato per sé e arrivare a prendere decisioni assolutamente distruttive per la propria vita e il proprio stato di salute fisica ed emotiva. Capita. E più spesso di quanto tu pensi. Cioè, è successo anche a persone insospettabili.

Stronzi: sarà mica colpa tua?

Nello stesso modo capita che ci si renda conto di essere cadute nella trappola di uno stronzo – o anche di più stronzi in diversi momenti della vita o di più stronzi tutti assieme – e che ci si renda conto che sì bisogna andarsene, mollare, liberarsi, anche se per trovare le forze ci vuole un po’ e non tutti i tentativi vanno a buon fine. Il risveglio o momenti di risveglio capitano a tutti, anche alle vittime rese cieche dalla più potente delle manipolazioni ed è ai propri momenti di risveglio che bisogna attaccarsi per smettere di essere vittime e iniziare a prendere in mano la propria vita.

In ogni caso, colpevolizzarsi non è utile per niente. Cioè, oggettivamente: a che serve? Quel che serve è invece uscire dalla trappola dell’essere attratte dagli stronzi, per affrancarsi dagli stronzi, dalle loro trappole e iniziare a vivere la propria vita. Assumendosene la reposnabilità (mamma che paura). Libere dagli stronzi e capaci di gestirli quando proprio non ce ne se può liberare (tipo incontri occasionali tra capi e colleghi e robe del genere).

Il fatto è che per affrancarsi dagli stronzi il primo passo da compiere è proprio capire che cosa trovi di così tanto attraente in uno stronzo, cioè in un uomo che ti maltratta, ti manca di rispetto, ti manipola, e – soprattutto – non ti ama e ti usa e basta (perché l’essenza di un rapporto con uno stronzo è tutta qui: stare in un rapporto dove di amore non ce n’è. C’è odio, sfruttamento, manipolazione ma non di certo amore).

Stronzi: che cosa ti spinge nel tunnel di una storia con loro

Con una specifica: non sono gli stronzi in sé ad attrarti, ma la corrispondenza tra il loro comportamento e il loro modo di fare (oltre che la loro apparenza) e i tuoi bisogni emotivi, non sempre funzionali per te. Cioè: gli stronzi sono il modello che corrisponde di più al tipo di uomo che ti serve per appagare certi tuoi bisogni, bisogni non sempre funzionali.

"Se i malvagi prosperano e i più adatti sopravvivono, la Natura deve essere il dio dei mascalzoni. G.B. Shaw"

E capire i propri bisogni è fondamentale per dare la direzione giusta alla propria vita, cioè realizzare la propria serenità, i propri talenti e una relazione di coppia che sia bella e appagante e non disfunzionale (è così importanti comprendere i propri bisogni che il mio primo percorso I 7 Pilastri dell’Attrazione è proprio dedicato a questo tema e ti guida a comprendere che cosa ti serve per stare bene e come ottenerlo).

Riepiloghiamo il concetto base: ti innamori di uno stronzo o sei affascinata dal tipo stronzo/stronza, non perché ci sia un sentimento di desiderio amore o attrazione verso quella specifica persona, ma perché lo stronzo o la stronza incarnano perfettamente quel tipo di atteggiamenti comportamenti e ti riservano quel tipo di trattamento che tu sei convinta – per una serie di ragioni che forse nemmeno conosci tanto bene – ti servano per raggiungere degli obiettivi di tipo emotivo in qualche modo “auspicabili” per te. Lo stronzo è colui che ti permette di giocare un gioco sporco al quale non vuoi smettere di giocare, anche se (il gioco) ti fa tanto male.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Ci sono dunque delle “spinte” segrete dentro di te che ti lanciano come un treno in corsa tra le braccia di uno stronzo.

Spinte che gli stronzi di tutto il mondo intuiscono quasi al primo sguardo, a pelle, vuoi perché si sono addestrati a riconoscerle (dato che per te sono disfunzionali, ma per loro sono funzionali), vuoi perché agli occhi di una persona esterna alcuni tuoi bisogni che tu non riconosci e non identifichi risultano etremamente più trasparenti che a te (suona “agghiacciante”, vero? Ecco perché bisogna prendersi la responsabilità della propria vita e comprendere i propri bisogni e comprendere se stessi, accidenti!), per il semplice fatto che l’altra persona considera quel che le mostri e come reagisci, senza operare “censure” mentali ed emotive che magari tu operi su te stessa.

Ti faccio un esempio concreto del tipo di comportamenti che magari tu metti in atto senza accorgerti ma che gli altri – gli stronzi in particolare – possono cogliere facendosi un’idea dei tuoi punti deboli.

L’esempio viene da una mail che mi ha scritto proprio oggi una mia cliente dopo una nostra sessione di coaching: “Sto scrivendo nel quaderno che mi hai chiesto di acquistare diverse cose, una in particolare mi ha fatto molto riflettere, sono stata invitata a un pranzo con i miei colleghi, ho speso tanto rispetto agli altri, bene, quello per me è stato un altro esempio di manipolazione Ilaria , dovevo comprare tanto per fare bella figura, gli altri (giustamente!!!) hanno portato chi una torta o altre cose… bene questo aspetto del mio comportamento mi ha dato un altro scossone, perché poi ho ripensato a tutte le volte che ho speso molto di più rispetto agli altri, non ho di certo ottenuto più affetto o altro, ho solo speso soldi inutilmente…”

La nostra amica mette l’accento sull’aspetto della manipolazione (il proprio atteggiamento di tentata manipolazione verso gli altri) e soprattutto sull’aspetto di cercare di ottenere affetto (e di cercarlo di ottenerlo in ogni modo). La sua raggiunta consapevolezza è grandiosa e il passo successivo per lei, la prossima volta, nella pratica potrebbe essere proprio presentarsi a mani vuote, giusto per sfidare se stessa e il presunto rapporto con gli altri.

Il fatto è che senza consapevolezza un atteggiamento del genere (quello di essere supergenereosa per ottenere qualcosa in cambio) viene colto dagli altri e può essere usato in modo “strumentale”, da simpatici malintenzionati (gli stronzi).

Ora mi sa che questa analisi del tuo rapporto con gli stronzi ci tocca continuarla in seguito (sempre che interessi: se non interessa sospendiamo e ci dedichiamo ad altro).

Adesso quello che è utile per te è passare a un’applicazione pratica: considera un paio di situazioni del passato o “attuali” nelle quali sei stata irresistibilmente attratta da uno stronzo. Che cosa hai fatto (o stai facendo) per compiacerlo? In che modo gli hai fatto o gli stai facendo capire che sei la vittima perfetta per lui?

Lasciami i commenti con tue considerazioni al proposito e tieni presente che i commenti più utili per te e per le atre persone sono quelli in cui  rispetto te e gli altri. Che cosa significa? Rispetto di te significa ridurre la tua autocommiserazione al minimo (o annullarla del tutto) e significa concentrarti sui modi in cui ottenere quello che vuoi. Rispetto degli altri significa accogliere le opinioni altrui ed esprimere le tue con serenità, senza aver bisogno di distruggere per forza quelle altrui. A buon intenditor, poche parole…

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244 Commenti

  1. Avatar di Claudia

    Claudia 9 anni fa (5 Novembre 2015 18:26)

    Ilaria mi dai in tuo parere?
    Rispondi a Claudia Commenta l’articolo

  2. Avatar di Michela2

    Michela2 9 anni fa (5 Novembre 2015 13:34)

    Premesso che, sia con lo stronzo palese che con lo stronzo nascosto dei campanelli d'allarme ci sono poi, scoprire i primi é molto facile perché sono palesi, scoprire i secondi meno perché sono dei bravi attori.La mia seconda domanda é una donna con un'ottima autostima, una donna salda può cadere nella rete dello stronzo nascosto ma poi capisce che in realtà è un uomo disfunzionale e quindi non passa in una relazione con lui oppure l'uomo in questione potrebbe plagiare chiunque? Ci si può difendere sviluppando la propria autostima?
    Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

    • Avatar di Valeria87

      Valeria87 9 anni fa (5 Novembre 2015 15:49)

      Ciao, Michela. Secondo me, ancora più importante dell'autostima, è dire a se stesse: "Io sono la cosa più importante di tutte". Sto con un uomo che a detta di tutti è meraviglioso? Ok, vediamo come si comporta CON ME. Poi non so... sono dell'idea che per conoscere una persona occorra comunque un po' di tempo. Di sicuro è importante non sottovalutare l'istinto: ad esempio, se ai primi appuntamenti lui fa o dice qualcosa che a me sembra offensivo, adesso ho intenzione di drizzare le antenne, anziché mettere a tacere le mie sensazioni. Non dico che ci metto subito una croce sopra (dipende poi sempre dalla frase e dal gesto specifico, chiaramente), però voglio tenere in grande, grandissimo conto ogni mia più piccola sensazione. E magari parlarne con lui. Provare a dirgli: "Guarda che questa frase che hai detto mi offende" e vedere come reagisce. Se gli interessa capire il mio punto di vista, o se invece mi dà più o meno velatamente della pazza...
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (5 Novembre 2015 19:16)

      @Michela2, la mia esperienza mi dice che la donna salda per davvero non casca in genere nella trappola dello stronzo, per motivi consci e probabilmente più ancora inconsci. Non dimentichiamoci che momenti di "caduta" e fragilità possono appartenere a tutti anche ai più saldi e magari in quel fragente si casca nella trappola. La mia idea, quella per la quale a un certo punto ho deciso di dare il taglio che ho dato al sito, è che bisogna occuparsi di sé a tutto tondo (l'autostima - che è un atteggiamento sul quale di fatto ci siamo solo "accordati" e che secondo me ha un significato molto esteso - dovrebbe essere la spinta originaria): bisogna occuparsi della propria salute fisica e mentale (emotiva), del proprio equilibrio, della propria capacità di provvedere a se stesse in autonomia, del proprio denaro, della propria cultura etc etc. E avere in mente una chiara direzione per se stesse, che non deve essere "un uomo e una famiglia".
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  3. Avatar di elisa

    elisa 9 anni fa (6 Novembre 2015 8:01)

    Ciao Ilaria, questo commento è davvero di grande aiuto...ma proprio tanto!Grazie :-)
    Rispondi a elisa Commenta l’articolo

  4. Avatar di Erica

    Erica 9 anni fa (6 Novembre 2015 8:10)

    Cara Ilaria, leggo il tuo blog ed ho letto alcuni tuoi percorsi che ho > trovato molto interessanti. Così come quest'ultimo articolo che mi da ulteriori spunti di riflessione.Vengo al punto, forse non proprio in linea con quanto contenuto nel tuo ultimo scritto, del perché ti scrivo. Qualche giorno fa > ho dichiarato i miei sentimenti ad un ragazzo al quale pensavo da > tempo e lui mi ha rifiutato. Non sto ad entrare nei dettagli della > nostra conversazione, che peraltro è stata molto bella e costruttiva > forse la prima volta in cui parlavamo davvero e ci conoscevamo un po' > di più, ma voglio farti una domanda a bruciapelo. Come si fa a non > cadere nella trappola della falsa speranza che lui un giorno cambi > idea?? Cerco di essere realista ma a volte la fantasticheria prende il > sopravvento. Grazie mille ancora per il bel lavoro che fai. > Cordialmente Erica. >
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Novembre 2015 10:27)

      Erica, la tua domanda è una domanda molto intelligente. Molte donne, di tutte le età, ahimé, vivono nel bel mezzo di fantasticherie e si costruiscono un mondo parallelo dove immaginano le vicende sentimentali più fantastiche (e anche improbabili e irrealistiche), dal punto di vista sentimentale e anche sessuale (ecco perché la fortuna del genere erotico per donne, che spesso è un genere più simile al comico, tipo le sfumature di grigio). Credo che qui proprio tu, che hai già consapevolezza di coltivare questa speranza irrazionale, estenda la tua consapevolezza fino a non fantasticare su amori che non esistono. Non per niente dici tu che la prima volta che hai parlato davvero e hai conosciuto questo ragazzo è stata "dopo" che gli ti sei dichiarata. Quindi vuol dire che sei abituata a coltivare fantasie d'amore. Per sfuggire alla noia, la tuo senso di inadeguatezza e al tuo senso di poter riuscire a provvedere a te stessa. Sii consapevole di questo e nello stesso tempo buttati anima e corpo in un progetto che possa riempre il vuoto che ti porta a fantasticare. Un progetto concreto, ovviamente :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  5. Avatar di Stfania

    Stfania 9 anni fa (5 Novembre 2015 10:35)

    Lo scambio di pensieri fra Michela2, Minou e Ilaria mi aiuta davvero molto, quindi grazie a tutte e tre.Ci sono stronzi che all'inizio sono (quasi) perfetti - ma quel quasi indica che col senno di poi c'erano anche i segnali, vero. Solo che quando ti rendi conto di chi sono è già troppo tardi e di fronte alle loro palesi cattiverie sei tu per prima a trovare giustificazioni. Il mio ex, per far un esempio minimo, mi ha più volte rubato del materiale per proporlo come suo lavoro personale dopo aver chirurgicamente rimosso ogni riferimento a me; io ero talmente cieca che mi sentivo in colpa persino a chiedere spiegazioni. Quando l'ho fatto garbatamente, mi sono sentita dire che dovevo essere meno egotica (io!), dovevo imparare quanto bello era condividere gratuitamente, che in fondo quello era il suo modo per mostrarmi quanto lui mi stimasse. Oppure quando ho scoperto che letteralmente riusava le mie parole per scrivere e intortare altre donne, io per prima avevo in mente mille scusanti, dal "sono paranoica", "mi sto inventando tutto", al "lui è tanto sensibile e generoso, mentre io rovino tutto con le mie insicurezze". Tutte le scusanti che in effetti poi lui si rigiocava per criticare e sminuire me e proporre se stesso come il buddha illuminato che doveva educarmi. La cosa più difficile, con stronzi professionisti, è che 1) spesso (almeno nel mio caso) ti portano ad isolarti dal mondo tanto ti assorbono nella prima fase di bombardamento e 2) minano la tua stessa autopercezione perché scardinano la corrispondenza fra fatti e parole. Dicono una cosa, poi dicono il contrario, poi agiscono in un terzo modo ancora. Sono dei maghi delle parole e della mimica. Anche il mio era capace di piangere e dopo due minuti di insultarmi, dopo un minuto ancora sorridere e dirmi che lui non voleva perdermi, ma rispettava se volevo chiudere io, che invece mi ammalavo letteralmente per tener in piedi il rapporto. Pura follia. Stavo impazzendo, non ero più io. Oppure mi ha sostanzialmente accantonata - perché manco il coraggio di mollarmi ha avuto - dicendo che lo faceva per farmi star bene e per la gratitudine che mi doveva. Io non capivo più nulla, non riuscivo più a distinguere il vero dal falso, non mi fidavo banalmente più di me e di quello che sentivo. E quando non ti puoi più fidare nemmeno di te stessa, è il punto in cui si rischia di non uscirne viva, nel senso indicato da Minou, a cui sono vicina. Alla domanda di Ilaria "Ma se pensavi che non ne saresti uscita viva forse qualcosina che non andava, c'era, no? ", io nel rapporto col mio ex avrei risposto :"sì: che non va sono io. Io non vado bene; se non ne esco viva è colpa mia che esagero, sono pesante, pretendo troppo, non sono equilibrata, non valgo nulla, ecc. ecc.". Voi mi direte: avresti dovuto realizzare che a non andare è il tuo modo di relazionarti agli altri e a te stessa, che il problema è proprio interno, è di scarsa fiducia e rispetto per se stesse. Vero, ma ero talmente confusa che non riuscivo ad uscire da quell'atteggiamento di autodistruzione che rende possibile tutto questo scempio, atteggiamento che c'è in nuce fin dall'inizio, e che quando incontri lo stronzo professionista si estremizza. Poi quando sono riuscita a dare la svolta e ho cominciato a tagliare con lo stronzo, ho visto anche come lo stesso meccanismo disfunzionale, in altra forma, impregnasse i rapporti con amici e famiglia. Non che fossi attratta dagli stronzi - anzi, quando stavo bene e mi fidavo di me evitavo ogni incontro, piuttosto stavo da sola per proteggermi - ma ero comunque predisposta, me ne sono resa conto, ci son caduta perché era compatibile con la mala-educazione emotiva che mi aveva formato. Fare questa esperienza catastrofica per me è significato quasi cominciare un lavoro di pulizia e auto-ricostruzione, come se dovessi rifondarmi e rieducarmi da sola, senza sapere come. Ed è qui il difficile, io almeno faccio una fatica immensa e provo rabbia, soprattutto verso me stessa, perché è colpa mia. Ma vorrei anche che lo stronzo ammettesse di essere uno stronzo e chiedesse scusa, perché lui non era un buddha. Vorrei chiudere questa storia con un confronto onesto, in cui tutti si prendono le proprie responsabilità. So che è impossibile, lui mi tratta ora come un'appestata da evitare ad ogni costo. Ma fatico ad accettarlo. E allora leggo e rileggo questo file, analizzo inutilmente quanto successo. Come si fa a chiuderlo questo file o meglio ad avere le forze e le risorse per chiuderlo definitivamente? Come si fa a trasformare il senso di isolamento, in senso di sana solitudine? Come si fa ad accettare che non c'è "riparazione" a quanto subito? Il mio passo successivo è questo: capire come chiudere il file e riprendermi la mia vita senza inacidirmi. Comprendere da dove nasce questa resistenza interiore al lasciar andare, questa volontà di rivalsa e chiarezza, quasi volessi giustizia, quando intuisco che il punto non è questo, forse cerco approvazione o rassicurazione, non so, forse rifuggo il perdono pieno a me stessa, con tutti i miei errori, forse so che ancora non so proteggermi da sola quindi cerco misure e paletti esterni. Invece dovrei accettare il male come un dato irrimediabile, eppure rimanere nel bene; comprendere e lasciar sussistere la sofferenza senza volerla riscattare, eppure dedicarmi con amore alla vita e fidarmi di essa. Sentirlo pienamente, non solo comprenderlo, mi pemetterebbe al contempo di non permettere in futuro agli stronzi di entrare nella mia vita e aprirmi invece a relazioni più serene. Punto a questo, ho la direzione, ma non so come arrivarci, o meglio è un continuo su e giù, un ricadere e rialzarmi, un tentare di pensare solo al mio star bene e un sentirmi in colpa per essere troppo egoista. Quanta fatica... Per questo ogni spunto - e qui ce ne sono davvero tanti! - e ogni testimonianza sono di grande aiuto. E forse ce la farò a rimettermi in piedi anch'io!
    Rispondi a Stfania Commenta l’articolo

    • Avatar di cindy

      cindy 9 anni fa (5 Novembre 2015 12:19)

      Cara Stefania, comprendo i tuoi dubbi, le difficoltà e anche gli stati emotivi. Ma la differenza tra te è lui molto semplice e sta in questa differenza la risposta ai tuoi interrogativi. Dal tuo post deduco tu sia una persona molto intelligente Lui NO rubava dalle tue capacità tu sei onesta Lui NO. Lui usa la manipolazione TU NO Lui ha bisogno di distruggere gli altri per esistere TU no. Questo fa la grossa differenza tra un essere umano ed un mediocre senza speranza. Di conseguenza quale chiarimento pensi di ottenere da tale soggetto che non vede in quale subcondizione umana viva? La tua rivincità ce l'hai già in tasca. Ogni volta che uno va via e si stacca da tali infimi soggetti e già una stravittoria perchè il messaggio è semplice IO sono pulita TU no. Io avrò vita migliore perchè ho capacità, skills, umanità TU no. Credimi ho le prove provate :-)..tra qualche tempo 1 anno due o venti non importa (tu avrai una vita di cui essere orgogliosa)...questi li troverai ancor di più affogare nella loro melma. Non avrai bisogno di saperlo ma lo intuirai. Questa è la grande rivincita, non far parte di ciò, non esserne invischiata. Il silenzio, il no contact è quello che permette una vittoria netta, intelligente e che porta tali soggetti a contorcersi di più nella loro disperazione e sofferenza. Lasciali perdere ma lascia perdere tutti coloro che ti sono intorno . Io da quando mi sono resa conto di tale mia modalità, ho capito che, anche amici o parenti intorno, erano della stessa pasta. Pulizia a 360 gradi. Mi chiedi come si fa a non chiudersi..inzialmente è ua normale risposta della mente ma poi col tempo ti riapri ma sai richiuderti velocemente quando senti puzza di bruciato. Siamo realiste la vita, la società non è affollata di buone persone...ma tu continua sulla tua strada che qualcuno lungo il cammino si incontra ma non è questo il tuo obbiettivo. Il tuo obbiettivo è stare bene, non farsi spappolare il cervello e disegnarsi la propria vita!!!! Forza Stefania!!!!
      Rispondi a cindy Commenta l’articolo

    • Avatar di Stefania

      Stefania 9 anni fa (5 Novembre 2015 22:30)

      Grazie Cindy, davvero! Provo a far mio quel che dici e la fiducia che trasmetti - hai pure le "prove provate", quindi...! :-) Credo tu abbia ragione: tagliare ogni contatto è la strada migliore per rimettersi in piedi quindi va perseguita. Mi era chiaro e so che è con me che devo mantenere il contatto: infatti mi impongo di non barare con me stessa e capire perché tengo tanto ad una sua spiegazione; di solito sotto ogni apparente buon proposito (come quello di chiarire) mi accorgo che ci sono anche motivazioni inconscie che premono e vanno disinnescate (bisogno di rassicurazione? di conferme? non so, ma questo è da capire, per evitare di manipolare l'altro e di essere manipolati). Ho sbagliato anch'io e non ero centrata come dovevo, ma ora desidero impegnarmi e migliorare, capire fino in fondo come ri-educarmi. Ho fatto anch'io pulizia a 360°. E ho messo a punto alcune tecniche sciocche, ma a me utili, come formulare delle piccole banalissime frasi per ogni step (partendo da quello base, anzi dal seminterrato!) di questa mia rinascita. Frasi da ripetermi a voce alta o mentalmente ogni volta che percepisco di sbandare e che devono segnare un'azione, anche solo interiore ed emotiva, a costo di ripetermele 40 volte di fila. Due cose che hai scritto mi tengo ben care e le trasformerò in due piccoli pensieri-azione, come li chiamo io: "la chiusura deve preparare un'apertura selettiva" (e voglio credere che sì, riuscirò a riaprirmi con fiducia alla vita presto) e "l'obiettivo è stare bene, non incontrare qualcuno sul cammino". Insomma, grazie Cindy e disegnamo la nostra vita al meglio!
      Rispondi a Stefania Commenta l’articolo

    • Avatar di cindy

      cindy 9 anni fa (6 Novembre 2015 7:22)

      Cara Stefania, il voler cercare una spiegazione ed un chiarimento a tutti i costi nasconde almeno un paio di passaggi/pensieri mentali nei quali si nascondono alcune delle cause che conducono a rapporti disfunzionali. Il primo: se ci sarà un chiarimento e lui ammette di aver sbagliato, io sono più "perdonabile" di aver frequentato il soggetto e forse l'ho anche "redento" condizione che mette me però nell'essere manipolatrice/salvatrice; il secondo molto più fine...questi rapporti avvengono perchè ai nostri tempi (da bimbe/adolescenti) non siamo vissute in ambienti così tanto positivi e affettivi e quindi si ricrea con l'uomo una sorta di rapporto "mi devi voler bene, costi quel che costi", lo so che un giorno lo ammetterai che mi vuoi bene". "Lacher prise" come direbbero i francesi...vai per la tua strada.....Un piccolo suggerimento mi permetto di esprimere in base alla tua risposta. Leggo tra le righe del tuo post (potrei sbagliarmi) una certà impostazione poco amorosa e flessibile nei tuoi confronti. Ti metti delle regole sui comportamenti, ti scrivi frasi... Può andare anche bene..ma devi allenarti a "sentire" ..ad essere consapevole piuttosto che a creare schemi. So che questa è una reazione al dolore. Ci sono passata anche io ma allontana dalla vita e non protegge. Il no contact è una medicina potentissima ti permette di guarire e se per caso vi è uno sporadico contatto col soggetto sentirai che il tuo corpo ti manderà segnali negativi fortissimi come il contatto con qualcosa di virale... Noi donne abbiamo una dote incredibile, l'intuito! Il tuo intuito ti darà tutte le info necessarie! Sono contenta che il mio post ti sia stato di aiuto. Voglio concludere, Stefania, dicendoti che da come scrivi si percepisce nettamente che sei una donna molto intelligente. Sono sicurissima delle tue capacità di recupero e di successo!!!
      Rispondi a cindy Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Novembre 2015 11:04)

      Commento bellissimo e che condivido appieno. Distaccarsi emotivamente oltre che fisicamente da cose e persone nocive. "Lâcher prise", Wu Wei... Libertà! :-) Buona giornata!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Novembre 2015 6:33)

      Bravissima Cindy! Parole sante! ;-) @ Stefania: coraggio!!! :-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  6. Avatar di fiore

    fiore 9 anni fa (3 Novembre 2015 23:24)

    Ciao Smile, come ti capisco. Anch'io ho vissuto lo stesso tipo di relazione, stesse dinamiche e stesso finale.. mi chiedo: ma questi uomini sono fatti con lo stampino? e noi tutte li a giustificarli.. questa storia deve finire, dobbiamo pretendere il rispetto anche e soprattutto da chi amiamo e essere consapevoli che se non ci dà il rispetto che meritiamo non può essere degno del nostro amore.
    Rispondi a fiore Commenta l’articolo

    • Avatar di SMILE

      SMILE 9 anni fa (4 Novembre 2015 10:34)

      Ciao Fiore, di uomini così c'è ne sono una vagonata, mah il fatto importante per me non è la quantità di stronzi in giro, ma perchè attraggo questi uomini? sicuramente il mio atteggiamento è sbagliato , alrimenti come il mio ex è scappato a gambe levate quando mi sono fatta rispettare probabilmente se avesse visto lo stesso atteggiamento all'inizio non avrebbe nemmeno iniziato a corteggiarmi, e così avrei avitato questa relazione e come questa tutte le altre precedenti....
      Rispondi a SMILE Commenta l’articolo

    • Avatar di Lulu'

      Lulu' 9 anni fa (4 Novembre 2015 12:44)

      Grande verità Smile. Vengono attirati dal nostro atteggiamento sottomesso, altrimenti non si avvicinerebbero. Scusa Smile, ho sbagliato a digitare volevo mettere 1 ma ho sbagliato e ho fatto -1. Ilaria si può correggere ? Grazie.
      Rispondi a Lulu' Commenta l’articolo

    • Avatar di SMILE

      SMILE 9 anni fa (4 Novembre 2015 12:56)

      Grazie Lulù!!! :-)
      Rispondi a SMILE Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Novembre 2015 13:12)

      Ciao Lulù e Smile, vi posso chiedere in che modo intendete che vi "sottomettete"? Mi riferisco a qualche esempio concreto, se volete farlo. Io di persone che volevano comandare sugli altri ne ho conosciute poche ed erano odiate da tutti (dai loro "amici/che" soprattutto, che li conoscevano anche meglio) xD Poi ci sono quelle persone che si fanno "sottomettere" (parola grossissima) da tutti perché non esprimono quasi mai il loro punto di vista e non si capisce cosa vogliano e allora gli altri (persone sane, non "despoti") neanche si rendono conto della contrarietà dell'altro e pensano che "vada tutto bene" nel rapporto con l'altro.
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di SMILE

      SMILE 9 anni fa (4 Novembre 2015 14:35)

      Ciao Gnuni, Ti faccio un esempio che mi ha accompagnata per un lungo periodo... Sono sempre stata accondiscendente con il mio compagno, tutto andava bene, e lui pretendeva tutto senza sforzarsi minimamente, sapeva che io ero la per lui, rispondenvo immediatamente ai suoi messaggi, ero sempre disponibile quando LUI mi onorava della sua presenza, anche a costo di dover cambiare i miei programmi...
      Rispondi a SMILE Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Novembre 2015 16:59)

      ma non è un po' brutto parlare di rapporti umani in questi termini? Dare troppo, ricevere troppo.. Come se ci fosse bisogno di una bilancia per soppesare la quantità "giusta".. Insomma, si viene incontro l'un l'altra perché è un piacere e basta, non pensando a dare eo ricevere chissà che.. Poi lui che ti "onorava" della sua presenza, ma che roba è?!
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Smile

      Smile 9 anni fa (4 Novembre 2015 19:42)

      Gnuni io parlavo di un rapporto non sano , dove le due persone in questione ,io e il mio ex, non stavamo insieme per un sano interesse, ma entrambe per ottenere qualcos'altro diverso dall AMORE.
      Rispondi a Smile Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Novembre 2015 20:12)

      Tu lo sai che cosa volevi ottenere di diverso dall'amore? ne hai la consapevolezza?
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Smile

      Smile 9 anni fa (4 Novembre 2015 20:48)

      ho iniziato il mio percorso per arrivare ad una piena consapevolezza , la partenza per me è stata quella di accorgermi dei miei atteggiamenti di bisogno, ma ho ancora tanto da imparare...
      Rispondi a Smile Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Novembre 2015 22:31)

      Ecco, io volevo dire.. lascia perdere quanto hai dato/quanto hai ricevuto, chi attiri/chi non attiri, concentrati sui tuoi desideri.. Ad esempio, quando hai a che fare con un uomo che ti interessa, ad ogni cosa che lui dice e fa chiediti "desidero un uomo così accanto a me oppure no?", e ogni volta chiediti "desidero una relazione così o diversa?", poi ti rispondi e agisci di conseguenza. Forse è banale ciò che ho detto ma è questo ciò che mi viene in mente da consigliarti, poi non so.. In bocca al lupo! :)
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Smile

      Smile 9 anni fa (5 Novembre 2015 0:46)

      Grazie per il consiglio Gnuni concordo con te ascoltare le proprie sensazioni è fondamentale
      Rispondi a Smile Commenta l’articolo

    • Avatar di Lulu'

      Lulu' 9 anni fa (4 Novembre 2015 17:37)

      Ciao Gnuni, l'attegiamento sottomesso, è quando fin dall'inizio di un rapporto interpersonale, di amicizia, di lavoro, di relazione sentimentale ecc. ; si accetta passivamente una scarsa considerazione nei propri confronti. Bisogna fare non dico, molta attenzione, ma basta veramente poco per riconoscere, se una persona ha rispetto oppure no. Per esperienza ti dico che i primi segnali sono molto importanti. E' un test che verifica quanto siamo disposti ad accettare, e rivelano la disponibilià che abbiamo nei confronti degli altri. Se si accetta un modo di porsi scarso, sufficiente diamo il permesso di farci trattare senza rispetto. La prevaricazione è uno dei segnali. La mancanza di educazione. Per es. Se un uomo che frequento ha l'abitudine di fissare lui l'appuntamento, io accetto , poi mi chiama per dirmi che non puo' più, e ne fissa un altro quando decide lui: non accetto dico che non posso, e che ci risentiremo più avanti. Gli dimostro che non sto ad aspettare i suoi tempi, e che non sto sulle spine per rivederlo al più presto. Comunque se già comincia così, sicuramente non so se avrò ancora la voglia di rivederlo. Alla fin fine si capisce se qualcuno tiene a noi oppure no. E' che non vogliamo vederlo, e giustifichiamo inutilmente. Bisogna prendersi la responsabilità di accettare se non si è amate e affrontare il dolore che ne segue. Fa male ma è meglio che vivere nell'aspettativa che qualcosa cambi. Io so cosa è l'amore, e se non lo ricevo nemmeno lo do'!!!
      Rispondi a Lulu' Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Novembre 2015 20:43)

      Ciao Lulù, l'importante è rimanere concentrata su ciò che desideri tu! Per ogni cosa che lui dice e fa, tu chiediti "Desidero un uomo così accanto a me oppure no?", se ad esempio lui vuole vederti meno spesso di quanto vorresti vederlo tu (è un esempio), chiediti "Desidero una relazione così o diversa da questa?" e a seconda di quello che ti rispondi, agisci di conseguenza. Poi non lo so, magari sto dicendo cavolate o banalità :P , ma io al tuo posto penso che farei così.
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Lulu'

      Lulu' 9 anni fa (4 Novembre 2015 22:33)

      Brava Gnuni, hai detto una cosa importante: "Rimanere concentrata su cosa desideri tu" e se ciò non avviene è meglio fare un passo indietro e, accettare che non si puo' sperare di cambiare i sentimenti dell'altro.
      Rispondi a Lulu' Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Novembre 2015 23:21)

      Nooo D: Ad esempio, mettiamo che tu sei interessata ad uno, ma lui non è interessato a te. Tu poniti subito la domanda: COSA DESIDERO? Un ragazzo che, come minimo, ricambi l'interesse. Bene, quel tizio che non ti ricambia è da "bocciare" immediatamente, game over. Avanti il prossimo. xD
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (5 Novembre 2015 10:38)

      Aggiungo una cosa e basta perché penso di aver esaurito le mie risorse nel dare consigli di questo genere. Amare qualcuno è una cosa, innamorarsi dell'idea di qualcuno un'altra (l'idea che avete di qualcuno non ha nulla a che vedere con quello che è lui in realtà, visto che NON LO CONOSCETE nemmeno e l'amore autentico può scaturire solo dalla conoscenza di qualcosa) e non ha nulla a che vedere col sentimento dell'amore. Se volete provare il sentimento dell'amore cercatevi qualcuno che vi ricambi, perché se non vi ricambia e gli state ancora appresso lo idealizzerete e basta, senza mai amarlo. Lo dico anche a Smile, visto che a parlare in teoria non ci si capisce un granché e non so cosa intenda per "sensazioni". Poi se mi fraintendete un'altra volta, non so più che dire sinceramente.
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (5 Novembre 2015 11:19)

      Ah poi ci sono quelle che dicono "maiononloso se ricambia o meno, vorrei saperlooo". Scoprirlo è semplicissimo: chieditegli di uscire ("ma io sono donna enonlavoglioprenderel'iniziativa"), se lui accetta bene, se non accetta dimenticatevelo. Se dice "forse" è un no (voi volete un sì deciso naturalmente!), se dice sìmasolocomeamici è un no, se dice sìmasoloperilsesso è un no, se dice qualcosa tipo "quando capiterà usciremo!" è un no. In tutti questi casi dimenticatevelo e basta, in bocca al lupo! Se mi fraintendete di nuovo, pazienza!
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Lulu'

      Lulu' 9 anni fa (6 Novembre 2015 18:24)

      Giuni: non hai letto bene quello che ho scritto. A riguardo non avevo bisogno di consigli, ho fatto un esempio, non personale, perchè mi hai fatto una domanda. Prima di rispondere o di scrivere bisognerebbe imparare a leggere. Anche il meno 8 non lo capisco.
      Rispondi a Lulu' Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (6 Novembre 2015 21:22)

      Ho riletto quello che avevi scritto, ora penso di aver capito. Comunque, pensavo fosse personale infatti.
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di SMILE

      SMILE 9 anni fa (5 Novembre 2015 19:46)

      Nessun fraintendimento, io le chiamo sensazioni quelle che si provano quando qualcosa non è come dovrebbe, oppure voce interiore... che spesso ho ascoltato senza dargli retta ricadendo sugli stessi errori.
      Rispondi a SMILE Commenta l’articolo

  7. Avatar di Elena

    Elena 9 anni fa (4 Novembre 2015 16:24)

    Grazie Ilaria per i tuoi articoli. Ora mi è più facile interpretare e capire i miei comportamenti passati e la mia situazione presente. Effettivamente sono una persona che cerca l' approvazione degli altri. Ho incominciato fin da quando ero piccola, portando a casa da scuola bei voti per avere l'approvazione ei miei genitori, specialmente quella di mio padre, che vedevo poco. Poi dato che ero timida e introversa, stessa cosa alle superiori. Cercare di essere simpatica e fare favori a tutti, passare i compiti, suggerire alle verifiche etc. Amicizie di allora sono ancora forti, ma purtroppo sono incomiciate con un bisogno di controllo e manipolazione. Fortunatamente le situazioni della vita hanno portato a maturare questi rapporti in una direzione più sana. Mondo del lavoro, stessa cosa: cerco sempre di fare il di più, il meglio, per ottenere approvazione e secondo me quello che faccio non basta mai. Situazione sentimentale lo stesso. Avevo scritto la mia storia, che non era per nulla rose e fiori, ma inaspettatamente le cose sono cambiate e ora che non mi ritrovo più a rincorrere, compiacere, cercare le attenzioni di questa persona, perchè mi sta dando tutto quello che mi sarebbe piaciuto avere mi trovo in difficoltà, perchè non so come ci si comporta diversamente. Quando non ci sono più drammi emotivi, persone da rincorrere, mancata comunicazione tutto sembra irreale e troppo semplice. E all'inizio non ci si crede, si rimane pronte a ricevere una cantonata che però non arriva e molto probabilmente non arriverà. Ci si sente vuote perchè l'ossessione che si aveva nei confronti dell'altra persona che ci distraeva da noi stesse cessa. E si ha paura a mostrare quello che veramente si è, senza trucchi per compiacere dato che non servono. Adesso sono in questa situazione in cui non so bene che cosa stia succedendo nè quello che sto facendo. Mi sento come bloccata.
    Rispondi a Elena Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Novembre 2015 16:31)

      Geniale Elena, geniale. Ok. Osserva e non fare nulla.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Elena

      Elena 9 anni fa (4 Novembre 2015 16:36)

      Non sapendo che cosa fare non capisco se c'è dell'ironia nel tuo commento!
      Rispondi a Elena Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Novembre 2015 16:42)

      Uhm... non c'è nessuna ironia e questa tua considerazione mi fa riflettere. Hai raccontato tutto con una precisione e una consapevolezza assolutamente chirurgiche e trasparenti. E mi pare che tu possa migliorare nella consapevolezza della tua consapevolezza, cioè affidarti di più a te stessa, alla tua intelligenza al tuo intuito. Avere fiducia - finalmente - nelle tue capacità, che non sono poche e di poco conto. E siccome ora sei a una svolta, a una nuova scoperta e la paura (l'insicurezza) fa capolino, non fare nulla, quel che ti serve ti si scoprirà naturalmente. Cessa di interrogarti (e di appaturniarti) lascia che le cose procedano da sé, limitati a essere presente. Conto di essermi spiegata :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 9 anni fa (7 Novembre 2015 16:03)

      Elena, complimenti e auguroni per il tuo percorso! Anche io ero introversa e sentendomi sbagliata per questo forse ho maturato la convinzione di dovermi adattare e sforzare di andare d'accordo con chi capita. In questo modo ho comportamenti troppo compiacenti oppure faccio fatica a esprermi chiaramente e con calma quando qualcuno mi delude. Forse questo potrebbe far maturare in modo sano delle amicizie partite da presupposti poco sani. (dipende poi se l'altra persona è disposta a capire)
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  8. Avatar di Zoe

    Zoe 9 anni fa (7 Novembre 2015 13:59)

    Ciao a tutte,ciao Ilaria. Riflettevo sulla mia condizione di single perenne intervallata da brevi flirt con stronzi di passaggio. Ho iniziato a capire dov'è che sbagliavo e ho letto diversi blog in cui si parlava della sindrome della principessa triste, rivedendo nella descrizione alcuni miei comportamenti. Ma ne hai mai parlato sul blog? O la definiresti in altra maniera? Grazie :)
    Rispondi a Zoe Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Novembre 2015 16:26)

      Ciao Zoe, grazie per il tuo commento. Non ho mai parlato della "sindrome della principessa triste" nei termini "tecnici" ai quali probabilmente fai riferimento citando altri blog. Ho parlato di alcuni (sottoline "alcuni") atteggiamenti assimilabili in altri articoli e im particolare ho cominciato ad affrontare il tema qui https://www.lapersonagiusta.com/essere-felici/uomo-perfetto-seduzione-attrazione/. Allora, per darti una risposta "su misura" - che è la cosa che come sai mi preme di più - io suggerisco di cercare di "infilarsi" per forza in un modello di tipo diagnostico che può diventare colpevolizzante (se facciamo il conto delle "sindromi" femminili descritte dalla psicologia e diffuse - anche con correttezza tecnica - attraverso i vari blog e poi lo confrontiamo con quelle maschili, chissà perché le donne hanno ben più numerose problematiche degli uomini). Non solo, se ci sono di mezzo ripetuti incontri con stronzi beh, forse l'attenzione è da sppostare altrove (non si tratta tanto di sindrome da principessa triste ma di amore disfunzionale, troppo amore, mancanza del senso del valore di sé etc.).
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Zoe

      Zoe 9 anni fa (7 Novembre 2015 19:10)

      Grazie mille Ilaria! Esaustiva come sempre :) Penso che molti dei miei problemi derivino dalla mancanza di amore verso me stessa e sopratutto dal mio non voler disturbare il mondo con la mia presenza. Ma piano piano cambierò.. Grazie ancora.
      Rispondi a Zoe Commenta l’articolo

  9. Avatar di Claudine

    Claudine 9 anni fa (7 Novembre 2015 16:21)

    Ciao! Da pochi mesi ho smesso una storia con un amico al quale ero molto legata. Per mia decisione gli ho chiesto di non cercarmi più in nessun modo. L' ho fatto per aiutarmi a ritrovare prima il mio equilibrio perso, perché noi non eravamo innamorati e la cosa è andata avanti per sei mesi e a varie riprese nei tre anni precedenti. Adesso, libera da questo laccio, sono più serena. Vorrei però chiedervi aiuto per fare luce su una cosa che mi succede. Da una parte mi manca molto, non lui, ma quello che volevo fra noi, dall'altra ho in gran paura di incrociarlo in giro, e quando esco nei weekend, questa ansia mi accompagna sempre. Evito posti in cui sospetto di incrociarlo. E su Facebook nei profili dei locali evito di guardare le foto per paura di vederlo fotografato in chissà quale situazione. Ho la consapevolezza di essere ancora molto vulnerabile di fronte a lui, cioè la sua indifferenza mi ferirebbe molto. Perché Ilaria a me, ma credo a noi donne succede questo? Io non lo posso sapere, ma non mi sembra che agli uomini succede. Perché allora, cos'è che scatta nella psiche femminile e cosa posso fare per liberarmi presto da questi postumi, che mi limitano la libertà? Grazie
    Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Novembre 2015 16:48)

      Che agli uomini non succeda è una generalizzazione: può succedere non a loro, di certo succede con gran minore frequenza di quanto succeda alle donne, ma come del resto gli uomini sono di gran lunga meno soggetti al mal d'amore e a tutte le paturnie conseguenti. Tutte le emozioni che provi derivano dalle tue convinzioni, cioè dal valore e significato che attribuisci a quel che è successo: continui a pensare che ti manchino certe situazioni (e magari pensi che non si possano mai ripetere nella tua vita), ti senti di essere stata svalutata da lui per cui hai paura del confronto o pensi di non poter reggere di vederlo perché pensi di essere troppo fragile. "Capovolgi" le tue convinzioni e le tue emozioni cambieranno.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (7 Novembre 2015 17:31)

      Grazie Ilaria per la celere risposta è per i consigli. È vero, riconosco che fatico ad ammettere liberamente che è un bene aver smesso e che abbiamo usato della nostra (della mia di più) disponibilità per farci ' compagnia'...non mi aiuta che l'ultima parola l'ha avuta lui prendendo di buon grado, buonissimo direi, il mio allontanamento, palesando quanto tutto fosse una farsa e che dentro di me vive il desiderio (piccola vendetta) sbagliato perché inutile per me, di mancargli tantissimo. Capovolgere le mie convinzioni...significa pensare che adesso sono libera di avere quello che desideravo per me? E se lo incrocio succeda quello che succeda che importa, la cosa non mi tocca? Correggimi se sbaglio. Perché desidero imparare a gestire le mie emizioni e prendere in mano la mia vita per condurla dove desidero. Grazie Ilaria.
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Novembre 2015 17:44)

      Proprio così.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (7 Novembre 2015 19:29)

      Ok! Allora penso giusto, adesso devo mettere in pratica! ;-) Grazie!
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

  10. Avatar di claudia

    claudia 9 anni fa (8 Novembre 2015 15:27)

    Ciao Ilaria, partendo dal presupposto che il mio bisogno è quello di avere una persona a cui dare amore e ricevere amore e che attualmente non c'è come soddisfare il bisogno di sesso e affetto senza cadere in storie sbagliate? Pur sapendo riconoscere gli stronzi alla fine ci cado sempre e non riesco a fermarmi a vivere delle sole avventure con loro per soddisfare il bisogno di sesso e affetto.
    Rispondi a claudia Commenta l’articolo

  11. Avatar di Stefania

    Stefania 9 anni fa (6 Novembre 2015 11:43)

    E... ri-grazie Cindy e a Gea! Se ti leggo, Cindy, sento che hai ragione, su tutto, soprattutto sulla rigidità e la poca flessibilità. Per non essere rigida o meglio per non essere cattivamente giudicante nei miei confronti ho dovuto ricorrere alle frasi nei momenti peggiori, che sono altri schemi ma buoni, e avevano lo scopo di farmi sentir-dire cose buone e basilari e sono state utili all'inizio. E vedi bene: volevo che lui mi volesse bene, a tutti i costi (e quando all'inizio è stato lui a cercarmi e forse mi ha pure voluto bene, ho pensato fosse una grazia immeritata, una redenzione... folle!), e ho coscienza che volevo "riparare" e "riscattare" le sofferenze subite da ragazzina a casa, del tipo "se lui mi vuole bene allora ho la prova provata che si può voler bene anche a me e non mi si deve far sempre del male". E infatti la prima frase era "almeno io posso volermi bene". Almeno io..! Spostamento d'asse. Ma hai ragione, ora devo imparare ad abbandonare gli schemi e le frasi, allenarmi a far sgorgare naturalmente buoni atteggiamenti interiori. L'anima, come il corpo, ha bisogno di allenarsi per assumere un habitus nuovo. Con pazienza e amore, mi ci metto ora con consapevolezza. E forse il tuo consiglio di lasciar gli schemi ed allenarmi a sentire - e quindi a fidarmi di me - spiega anche il dubbio da cui partivo: sono chiusa in maniera ancora rigida, per questo temevo di inacidirmi, sono chiusa non per proteggermi, ma per paura folle (come ho sempre fatto, votata all'autarchia stoica interiore perché tanto i sani desideri di avere qualcuno accanto inevitabilmente mi portano ad essere rapinata); tornerò ad aprirmi nel modo in cui mi indicavi quando rilasso i muscoli e mi ascolto con più fiducia, quando sento che nessuno può farmi del male perché io per prima saprò evitarlo. Ti ringrazio Cindy per avermi detto chiaramente che sono ancora poco flessibile, sei la prima a dirmelo in maniera diretta. Grazie. E mi fa bene che me lo dica una donna: sono cresciuta in un mondo prevalentamente al maschile a cui badare e da cui difendermi, per aiutare mia madre e poi riscattarla. E confesso che solo ora ho realizzato quanto la mia intelligenza potesse poco contro l'educazione e la violenza degli schemi emotivi a cui sono educata. Anzi, la ragione senza il cuore aperto ha finito per farmi girare proprio negli schemi da cui volevo fuggire e sottopormi al tiro a freccette incrociato senza nemmeno chiedere nulla in cambio. Ho toppato su tutta la linea. E lo dico senza risentimento, ho perdonato gli altri. Ora ho solo non da perdonare, ma da ascoltare me. Ascolto e perdono forse coincidono.
    Rispondi a Stefania Commenta l’articolo

    • Avatar di cindy

      cindy 9 anni fa (6 Novembre 2015 19:16)

      Stefania ti aggiungo un paio di mie osservazioni recenti. Se parlo con qualcuno e quando vado via non mi sento proprio al meglio...vuol dire che la persona con cui ho parlato, non è proprio da inserire tra le persone da rivedere, Prima non ne ero capace ma adesso leggo tra le righe e riesco a capire se sto subendo violenza (ovviamente non fisica) ma verbale. Tempo fa ho visto un video in inglese sul potere delle parole e come possano guarire ma anche ferire. Io da bimba cominciando da mia madre e poi crescendo, dagli uomini che ho frequentato, ho ricevuto parole che svalutano, feriscono e ti lasciano tramortita al suolo.... Adesso quando sento che questa è l'aria che tira...vado via.... Stefania circondati di persone positive e che ti diano valore. Se non le trovi, non fa nulla. Non devi più pensare a salvare nessuno o aiutare nessuno che non sia tu. Te lo ripeto con piacere di nuovo :-) mi piace come scrivi e mi piace la tua mente che cerca con grande coraggio e dignità delle risposte. Si sente quanto vali e immagino che lo abbiano ben percepito coloro che hai incrociato o frequentato. Se non eri donna di grande spessore, non saresti stata oggetto di tanta svalutazione!! Sul perdono non so come esprimermi..sai la parola perdono non mi piace molto ha troppo significato religioso. Io preferisco la parola indifferenza che contiene due parole all'interno: distanza sana da cosa non mi appartiene per qualità umane e libertà perchè sono così indifferente alla tua presenza che non mi tange più.. Sono libera e viva!!
      Rispondi a cindy Commenta l’articolo

    • Avatar di Stefania

      Stefania 9 anni fa (7 Novembre 2015 22:43)

      Cara Cindy, grazie, le osservazioni che fai sono molto utili: danno testimonianze concrete con cui è possibile confrontarsi e ricalibrarsi nella realtà propria. Penso questi siano gli aiuti migliori che si possano ricevere. Hai toccato un paio di tasti centrali e dolenti, ma anche questo aiuta. Miro a recuperare quello che ero, la capacità di aprirmi e accogliere che mi faceva star bene, migliorando però anche quello che va migliorato, a cominciare da quei due tasti. E non mi chiedo nemmeno se ci arrivo, mi chiedo piuttosto come cominciare a muovermi in quella direzione, come agire adesso al meglio. C'è un percorso che traspare nello sguardo che esprimi che credo essere stato irto, ma la libertà e la vita che hai conquistate sono impagabili. E io ti auguro che questa libertà e vita si amplino sempre più, come dopo la fatica di un'ascesa in montagna, quando dalla cima si apre l'orizzonte e tutto, anche noi e le nostre vite, rientrano nella giusta proporzione col tutto. Un saluto caro a te!
      Rispondi a Stefania Commenta l’articolo

    • Avatar di cindy

      cindy 9 anni fa (9 Novembre 2015 7:42)

      Stefania un grande in bocca a lupo!!!
      Rispondi a cindy Commenta l’articolo

  12. Avatar di Alex

    Alex 9 anni fa (6 Novembre 2015 15:38)

    Ilaria, com'è possibile che io abbia ben chiaro in testa che tipo di uomo voglia accanto e che pur avendolo trovato non me ne sono innamorata? Il punto è: ho deciso che ora voglio usare il cuore e non la testa nei rapporti con gli uomini, e il cuore mi porta sempre dove la testa dice cose diverse...
    Rispondi a Alex Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Novembre 2015 17:02)

      Segui il pancreas, non sbaglia mai! :-D Scherzi a parte (lo faccio per sdrammatizzare, eh!), questa dicotomia tra cuore e testa non la capisco proprio e sempre meno la sopporto. É uno di quei falsi miti da abbattere con urgenza, insieme all'idea sbagliata di amore che Ilaria denuncia, smascherandola lucidamente. Basta con questa schizofrenica opposizione tra ragione e sentimento! Basta con questa fissa di dare al cuore la responsabilità delle fesserie che facciamo! Ragione e intuito non vogliono il nostro male. Mettiamocelo bene in testa (e nel cuore!), una volta per tutte.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (13 Novembre 2015 13:42)

      Ciao Alex, si tratta di "cuore" o di qualcos'altro, tipo convinzioni sbagliate, eccessiva attenzione all'apparenza o a dettagli poco importanti? Pensaci.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  13. Avatar di Diamante

    Diamante 9 anni fa (22 Novembre 2015 20:49)

    Ciao,  ho fatto il grosso errore di dar corda ad un uomo che e' sposato, non so cosa mi aspettassi a dire il vero, la cosa si è protratta anche x troppo tempo a suon di contatto quotidiano,  quindi si è creato un forte legame,  poi quando ho iniziato a notare che non aveva nessuna intenzione di cambiare la sua situazione ma gli andava bene avere la famiglia e una eventuale relazione extra,  ho mollato.  Ora,  lui ogni volta gira e rigira la frittata,  facendomi sentire in colpa ma soprattutto continuando a contattarmi come nulla fosse,  dicendo che la pensiamo diversamente ma io sono importantissima per lui. Come faccio a liberarmi? Mi sembra un suo modo manipolativo il fatto di,  ogni volta,  fare finta di niente e continuare a contattarmi mettendo tutto sullo scherzo. Tutto. Come si taglia con uno così,  visto che non c'è futuro? E soprattutto mi fa inc... Ogni volta questo suo comportamento...
    Rispondi a Diamante Commenta l’articolo

  14. Avatar di Deli

    Deli 9 anni fa (27 Novembre 2015 1:53)

    Leggendo l'articolo mi sono chiesta perché sono attratta dagli stronzi. Affascinanti,spiriti liberi, interessanti. Beh quando sono in compagnia di un uomo così esce una parte di me che non esce mai. Per conquistarli mi mostro sicura di me, libera, divertente, pazza. E mi piace. Amo sentirmi così. Amo giocare ad affascinare anche io. E di certo a lavoro o con gli amici o in famiglia non lo faccio.. perchè sono una ragazza spontanea e sincera. .. quando come sempre lui poi non ti richiama o ti dice che è stata la cosa di una notte crolla il palco.. mi sento usata e stupida
    Rispondi a Deli Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (27 Novembre 2015 11:45)

      Appurato che la cosa non ti piace, non ti fa bene e avendo acquisito questa grande lucidità nella tua analisi...che intendi fare la prossima volta? Sapere "il perché" puo' aiutare ma evitare di ustionarsi per l'ennesima volta intanto che ci si pensa su non è una brutta idea. Non ho capito bene se il tuo è un commento "di svolta" o rimane così, un po' a mezz'aria, come momento di riflessione senza collegamento con l'azione.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (27 Novembre 2015 13:06)

      Helen, mi hai tolto le parole dalla tastiera! :-) Sono arci d'accordo con te! La riflessione sugli errori deve portare all'azione, alla reazione, al cambiamento positivo, altrimenti é sterile.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  15. Avatar di Maty_F

    Maty_F 9 anni fa (9 Novembre 2015 23:20)

    Ciao Ilaria! Ormai ti leggo sempre piu spesso e sei diventata un mio punto di forza. Esco da poco da una relazione di pochi mesi che mi ha dato tanto. In precedenza ho avuto una relazione piu lunga con uno stronzo che alla fine mi ha svuotata completamente. Finita quella sono stata male mesi, ma quando mi ero ripresa ho incontrato lui. Non era come il mio ex.. non era scorbutico, depresso e cattivo... lo conoscevo da anni, era buono, gentile, solare, allegro.. e pensavo anche umile. Per mesi é andato tutto bene fino.alla prima litigata tra di noi. Una litigata piccola, ma di lí c'é stato il.suo cambiamento. É diventato cattivo, menefreghista, egoista e nel giro di un mese non ho piu riconosciuto il ragazzo di cui ki ero innamorata. L'esperienza passata peró ki ha aiutato e invece di aspettare anni, ho troncato subito. É passato un mese e devo dire che non sto male come l'altra volta... peró mi mancano i bei momenti con lui e il suo essere allegro e gentile. Andró avanti cosí, ho motivo di credere che lui stia comunque molto bene e non ho la minima intenzione di ricercarlo. Mi chiedo solo questo.. ma come si fa a capire per tempo chi é stronzo o chi si trasformerá in tale di lí a poco? Sull'altro mio ex non avevo dubbi, ma su questo proprio non me l'aspettavo.. e ora ho paura di ricaderci in futuro con un prossimo ragazzo..
    Rispondi a Maty_F Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (10 Novembre 2015 11:05)

      Ciao Maty_F il tuo commento mi è piaciuto molto perché dimostri di avere molta lucidità e perché hai deciso di lasciare questa persona che, mi dispiace confermare, è proprio uno stronzo anche lui. Credo che il tema "stronzi" meriti approfondimenti e ho intenzione di dedicarmici nel prossimo futuro. La simpatica "sceneggiata" che ti ha fatto è di sicuro un comportamento da stronzo doc. Tu mi chiedi se ci sono altri segnali per evitare un coinvolgimento fin da subito. Beh, per esempio l'eccessiva gentilezza e galanteria. L'atteggiamento verso gli altri, soprattutto le "categorie deboli" dell'umanità, anche solo a parole, le idee politiche (non tanto come idee, ma le motivazioni che vengono usate per sostenerle), il modo di esprimersi riguardo agli altri. Approfondiremo, se vi interessa. Se vi interessa mettete un "+" a questo commento.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  16. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (11 Novembre 2015 19:44)

    Dunque espongo un problema. Io ho una nipote giovane giovane (poco oltre i 20) che frequentando una palestra incontra istruttore molto più grande e ci fila. Si scopre che lui ha ex moglie e due bambini, vive un po' in ristrettezze anche per questo motivo. La nipote va da lui e si ferma spesso a dormire, sottrae roba in casa da portargli, gli fa le pulizie e gli stira. Quindi essendo stanca non fa più nulla in casa propria. Poi si mollano, lui frequenta sedicenni, lei va male all'università. Poi si ripigliano e ricomincia il tran tran con pretese continue in casa da parte di lei che vuole tutto e non dà molto. Insomma tangibile preoccupazione in casa di mia sorella, toni alti e ultimatum vari. Io credo che lui sia uno str. , che lei sta mettendo in atto il comportamento da crocerossina e che non andrà a finir bene (lui vorrebbe andarsene all'estero). Che fare? Io non so che atteggiamento prendere, secondo voi posso aiutare in qualche modo? Grazie
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (11 Novembre 2015 20:54)

      Immagino tu le abbia già parlato del blog di Ilaria, no? Tua nipote vuol consumarsi la vita appresso a uno stronzo di prima categoria: maschilista marpione senza nessuno scrupolo... Hai insistito con tua nipote sullo schifo che fa uno che frequenta minorenni? Spero che tua nipote si svegli in fretta: lo studio, i suoi progetti e la sua vita in generale sono prioritari. Coraggio!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (11 Novembre 2015 21:26)

      Si certo Gea ma non posso indirizzarla a un blog frequentato dalla zia. In ogni caso proverò a farle capire che andar per minorenni (l'area rimorchio è sempre la palestra) è un reato o sbaglio? Insomma lui è un istruttore. È molto aggressiva non si sa come prenderla.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (11 Novembre 2015 21:35)

      Andarla a trovare a casa del tipo per aiutarla a stirare le camicie di lui? Potrebbe essere un'idea :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (11 Novembre 2015 21:42)

      E se fosse qualcun altro a consigliarle il blog, magari? Non so, se tu o sua madre siete in confidenza con una sua amica. La sua collera mi sa molto di vittima di plagio, ottenebrata e incapace di discutere. Certo, essendo maggiorenne la
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (11 Novembre 2015 21:49)

      ... essendo maggiorenne non la si puo' riportare a casa né indirizzarla da uno psicoterapeuta serio (credo ce ne sia bisogno) se lei non vuole. Spero di cuore che rinsavisca.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (11 Novembre 2015 21:32)

      Oddio Helen, ma come può venire in mente a una ragazza, giovane per giunta, di mettersi a pulire e stirare per un uomo. No, sul serio, ma come nascono certi comportamenti? E che ti consigliamo? Per come la vedo io, giusto la camicia di forza e un trattamento d'urto. Tu credi che lui sia uno stronzo? È una merdaccia totale, sento di poterti togliere qualsiasi dubbio. Che dolore fisico leggere sta cosa!
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (11 Novembre 2015 21:55)

      Beh sull'andare a pulire a casa di lui io possiedo un ricco repertorio. A partire dall'università ho sempre incontrato donne che stirano e lavano non si sa bene a che titolo la roba dell'uomo che vive in una sua casa. Adulte eh mica ragazzine. La motivazione? Bisogna farglielo perché loro non sono capaci:) Quindi niente di nuovo sotto il sole. Naturalmente non vi dico niente di nuovo riportando che lui secondo lei è unico,speciale, fuori dal comune ecc Gli altri la osteggiano e non la capiscono.
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (12 Novembre 2015 7:39)

      Avvicinandosi festività ci saranno vari incontri e quindi pensavo di avvicinarla e di farla parlare. Pacatamente. I metodi forti non stanno funzionando per niente. Non ho un ascendente, la vedo troppo poco. Devo trovare frasi e espressioni che possano insinuarsi dentro la sua testa e che inizino a scavare. Che dite? Magari si sente sola e non lo dice per orgoglio. I genitori li vede come i nemici, cosa che capita spesso.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (12 Novembre 2015 9:58)

      I metodi forti non funzionano di certo. Farla parlare, più che parlare, ma l'idea di fare qualcosa di dimostrativo, con molta ironia e con molta preoccupazione simulata (oh caro, veniamo a stirare le camicie anche noi al tesoro) può essere "esplosivo" in senso buono. Soprattutto essere molto efficace su di lui... Come dire: usare il pensiero laterale.
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (12 Novembre 2015 18:01)

      Bene grazie per la traccia. Non ci avrei mai pensato!
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (13 Novembre 2015 16:54)

      Senti ma farle trovare sotto l'albero "donne che amano troppo"? No eh? Troppo troppo...a tema
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (13 Novembre 2015 19:09)

      @Helen: non conosco la situazione, per interposta persona poi. Allora, da quel che capisco la nipotina non ha dubbi o "cadute" rispetto al simpatico giovanotto di cui si è invaghita. Lo ama e basta e non crede di essere in una brutta situazione. Perché un approccio razionale o semi razionale possa aver presa dovrebbe trovarsi almeno con mezzo piede nella consapevolezza che questo è uno stronzo e avere almeno una mezza idea che dovrebbe e potrebbe mollarlo, se no ne va della sua serenità e in definitiva della sua vita. Non mi pare che siamo in questa situazione. Mi pare che siamo in una situazione adolescenziale in cui la fanciulla vuole - o crede di volere - affrancarsi dalla propria famiglia - molto probabilmente qualche buona ragione anche ce l'ha - ed entra in conflitto con la famiglia, appunto, mentre il plagiatore di turno fa un ottimo lavoro dall'altra parte. Lui pare avere tutte le caratteristiche peggiori possibili: la sta plagiando e parte grossa del plagio è isolarla dalla famiglia d'origine (e poi da amici, colleghi, etc etc). Per cui credo che qui ci si debba armare di santa pazienza e non fare il gioco di lui, resistere nel mantenere i contatti con lei evitando lo scontro (di modo che lei non abbia appigli "interni" per mandarvi a quel paese, anche se lo farà ugualmente) e più che usare comportamenti manipolatori (i libri regalati con l'intenzione di convertire sono regali odiosi per il loro intento manipolatorio) io userei un approccio lento e soft, iniziando un dialogo graduale di avvicinamento, spiegando le ragioni per cui, modestamente e sommessamente, forse magari chissà tu pensi che questo non è proprio un rapporto di coppia in cui lei può dare il meglio. Tu accennavi anche che i comportamenti della ragazza stanno mettendo un po' a repentaglio la tranquillità e l'equilibro familiare facendo mancare il suo consueto contributo al menage. Molto pacatamente si potrebbe far emergere questo dato, evitando urla e litigi, a tutti i costi. Non dimentichiamoci che la regazza è maggiorenne e che avrebbe diritto di fare quel che vuole. Concordo con te che la sua condotta è distruttiva e che si debba starle vicini per evitare sofferenze difficili da riparare. Nello stesso tempo suggerivo dei comportamenti dimostrativi (ma non invadenti o "rischiosi") che potrebbero preoccupare lui tanto da fargli mollare la presa. Insomma, se il primo obiettivo di uno stronzo manipolatore come il nostro amico è quello di isolare la ragazza, remiamo in direzione opposta: stiamole il più possibile vicino, ma come se nulla fosse, non con un secondo fine.
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    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (13 Novembre 2015 20:06)

      Oh Ilaria, quanto sei intelligente! Brava davvero!
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (13 Novembre 2015 21:04)

      Grazie molte per l'attenzione. È come maneggiare un vaso di cristallo. Adesso mi posso preparare psicologicamente per le festività avendo bene in mente come procedere. Grazie ancora.
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  17. Avatar di claudia

    claudia 9 anni fa (4 Novembre 2015 22:55)

    Ciao a tutte/i dalla lettura dei sette pilastri, soprattutto nell'ultimo capitolo, sto cercando di capire bene la differenza tra essere bisognosi ed avere un bisogno legittimo. La mia domanda è: Partendo dal presupposto che quello che vorrei è una storia vera e duratura come soddisfare il bisogno di sesso ed affetto del tutto naturali senza farsi coinvolgere da una persona stronza, sposata, fidanzata, instabile, che non ti ama, che però ti offre sesso ed affetto? faccio questa domanda pur avendo fatto un percorso su di me che mi ha portato ad avere autostima, prendermi cura di me, valorizzare i miei punti di forza, lavorare sulle mie aree di miglioramento...ma che ancora non mi fa scappare da situazioni che sin dall'inizio non sono positive facendomi cadere nella trappola dei bisognosi? Grazie
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (5 Novembre 2015 20:33)

      Ciao Claudia, l'affetto non è una forma d'amore? Come puoi ricevere affetto (e accettarlo) da un uomo che non ti ama? E per il sesso... Sicura che un uomo "ti offra" sesso e in realtà non stia solo predendosi quel che gli va bene, alle condizioni che decide lui? Come si può non sentirsi bisognose uscendo ed entrando da storie di questo genere con persone di questo genere? Più che "lavorare su se stesse" in modo "correttivo" come se non si fosse all'altezza e si dovesse raggiungere sempre un traguardo irrangiungibile, credo si debba considerare con più freddezza chi ci sta intorno e quanto chi ci sta intorno vuole usarci e non compiere un percorso di vita con noi. Oltrettutto alcuni bisogni sono istintivi e naturali e allo stesso tempo non dobbiamo essere "schiavi" dei nostri bisogni e quindi diventare prede facili per chi "offre" briciole.
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Novembre 2015 11:24)

      Verissimo Ilaria! Questa gente non dà proprio un fico secco. Ogni attenzione, parola, gesto apparentemente amorevole é strumentale ai loro scopi, nient'altro che questo! "Timeo Danaos et dona ferentes"... ;-) Bisogna collocare questi segni nel contesto: di per sé non valgono nulla. Idem quando si apprezza uno perché "meno peggio" del precedente. "Meno peggio" non é "migliore", e "migliore" non é "buono".
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Sole

      Sole 9 anni fa (6 Novembre 2015 18:17)

      Ciao Ilaria, mi ha colpito la tua frase :"più che lavorare su se stesse in modo correttivo come se non si fosse all'altezza e si dovesse sempre raggiungere un traguardo irraggiungibile..." perché credo che rispecchi - ahimè - molto il mio approccio..allora vorrei chiederti, anche se forse la domanda è un po' generica, come migliorarsi per diventare una 'persona giusta' senza essere troppo rigide con se stesse? Puoi darmi qualche spunto? Grazie!
      Rispondi a Sole Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 9 anni fa (7 Novembre 2015 15:40)

      Ciao Sole, anche io mi ritrovo tantissimo (!!!) in quell'atteggiamento! Prima di lasciare andare delle persone palesemente -col senno di poi- cafone o insoddisfacenti, mi faccio un sacco di problemi, se sono io che devo cambiare e analizzo fino allo sfinimento i miei comportamenti. O mi ripeto mille volte perché e percome non mi va di frequentare certe persone. Sono arrivata a questo ragionamento: sicuramente ho molti aspetti da migliorare, ma non è attraverso un atteggiamento così duro che ci riuscirò e nemmeno frequentando persone impossibili, che sono altrettanto dure e hanno atteggiamenti malevoli sempre e comunque, anche quando riesco ad essere serena o a dare il meglio di me. Inoltre ho trovato utile questo esercizio nelle ultime settimane: quando ho fatto degli errori, ho provato ad osservarli con un minimo di distacco e ad accettarmi, anche con quegli errori. Senza correre subito a vedere cosa posso imparare o cambiare. Come a dare peso all'idea che, anche se mi tengo tutti gli errori e i difetti che ho in questo momento, ho il diritto di essere serena, di volermi e trattarmi bene e di rifiutare chi mi rompe le scatole, fosse anche per farmi pesare i difetti che effetrivamente ho (che poi, sarà proprio vero? E se sono così terribile, perché mi cercano? Qualcosa non torna..). Esagerando, ho provato a concedermi una pausa o una coccola proprio dopo un errore, nonostante un errore. E solo dopo, dedicarmi alla parte di analisi, oppure, quando é il caso, concedermi di lasciarla perdere (addirittura!!! :D) Credo che sia priorità assoluta partire da una sensazione di serenità e autostima e dedicare del tempo apposta a costruire questo atteggiamemto. Se proprio devo migliorare, voglio farlo per qualcosa che mi fa star bene (es. Costruire un paio di semplici, sane abitudini che ho scelto) e non per andare d'accordo con gente più o meno problematica. Insomma, spostare l'attenzione dal correggersi, al costruire oppure al relax :). Ho notato che in questo modo alcuni comportamenti che mi lasciavano insoddisfatta, si stanno lentamente smussando da sé, forse sto riuscendo un minimo ad aprirmi con persone positive. Anche se la tendenza a bacchettarmi o cercare l'approvazione fuori é sempre in agguato! ^^°
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Novembre 2015 16:51)

      Vuoi la ricetta magica? Chiediti sempre per ogni cosa: "che cosa mi fa stare davvero bene?"; "quello che sto facendo e pensando e progettando va nella direzione di farmi star bene per davvero o anzi che no?" E ascolta sia le tue emozioni sia le sensazioni del corpo. Pratica, pratica, pratica.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Sole

      Sole 9 anni fa (7 Novembre 2015 18:00)

      Grazie Ilaria e grazie Anna! Cerco da subito di mettere in pratica i vostri consigli!
      Rispondi a Sole Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 9 anni fa (15 Novembre 2015 21:15)

      Grazie mille per il consiglio! Ahi mi dispiace per la confusione, mi devo proprio rimettere sui binari giusti. Sole se la lettura ti è stata in qualsiasi modo utile ne sono ben felice!
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  18. Avatar di Diamante

    Diamante 9 anni fa (15 Dicembre 2015 9:30)

    Ciao, dopo l’ennesima discussione con sto uomo impegnato gli ho detto che non mi interessa più niente, non mi interessa un uomo che non mi ascolta, che risponde a caso (perché impegnato) e poi rigira i miei discorsi in termini comici sdrammatizzando tutto. Rigira i discorsi facendomi sentire in colpa: “Ah, bene, ne prendo atto, mi fa piacere sapere finalmente cosa pensi di me, che sono superficiale ed inaffidabile.” Che ogni cosa che dico (quando parlo seriamente per lui) sono dei bla bla, e, sotto pressione, mi ha detto che lo faccio sentire sotto processo, che quando mi incontra mi adora ma quando gli scrivo certe cose mi picchierebbe ma sa che sono fatta così, prendere o lasciare. Ma così come? Gli ho detto che sono così per la situazione. Poi ha scagliato la fatidica frase, sempre sotto pressione, secondo lui (quindi colpa mia ovvio): “Non sono l’uomo giusto per te e non lo sarò mai” per poi scrivere subito, forse accortasi della bomba, “sei tu che mi fai sentire così come hai fatto adesso (sempre colpa mia ovvio). E poi mi ha augurato una splendida giornata. La frase bomba mi ha dato la spinta a rispondere così: “anche a te. Non mi scrivere più”. Anche se starò male, di tempo forse ne ho perso fin troppo ……
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (15 Dicembre 2015 10:51)

      Io questi commenti vorrei francamente non leggerli. Raccontano storie squallide e di basso livello. Davvero, basso livello. Intrattenere relazioni con persone del genere non dice di loro ma di chi con loro intrattiene relazioni.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  19. Avatar di Diamante

    Diamante 9 anni fa (15 Dicembre 2015 10:54)

    Hai ragione. davvero livello bassissimo. grazie.
    Rispondi a Diamante Commenta l’articolo

  20. Avatar di Diamante

    Diamante 9 anni fa (16 Dicembre 2015 13:14)

    Devo dire che smettere di sentire una persona, con cui si intratteneva una relazione squallida e di basso livello, e a cui si è avuto coraggio di dire basta per davvero, perché l'umiliazione era diventata troppa, non ha prezzo. Sentirmi dire che lui non faceva x me e non sarebbe stato mai l'uomo giusto x me mi ha aperto un mondo, mi sono liberata da un momento all'altro di tanta melma, dannosa solo a me, alla mia vita alla mia salute. Mi sento davvero leggera. Grazie Ilaria
    Rispondi a Diamante Commenta l’articolo