Molte lettrici mi rivolgono la domanda “Ilaria, che cosa ne pensi delle storie a distanza? Una storia a distanza può funzionare?” Considerazione di costume: le storie a distanza non sono state inventate ieri. Sono sempre esistite. Nel secolo scorso, tra fine ‘800 e fino a metà del ‘900 c’erano addirittura i matrimoni per procura, quelli che si decidevano a distanza, senza che i due parrtner nemmeno si conoscessero e si fossero mai incontrati e, poi, appunto, diventavano matrimoni veri e propri, con i due coniugi che si sposavano e andavano a vivere nello stesso posto, mettendo su famiglia.
Molto spesso dopo aver attraversato un oceano o anche più di uno. Si trattava di emigrati italiani in America, Sud America, Australia o altrove che cercavano moglie in Italia e si facevano raggiungere all’estero, per sposarsi e iniziare una vita in comune.
"La lontananza sai, è come il vento spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandi. Domenico Modugno"
Ora il fenomeno delle storie a distanza in qualche modo si sta espandendo: è normale spostarsi per lavoro o per piacere e incontrare qualcuno che ci piace in una città lontana dalla nostra e iniziare con lui o con lei una relazione. O, perlomeno, credere di iniziarla.
Poi ci sono i famigerati social network (Facebook in testa) che creano connessioni strampalate e danno inizio a storie a distanza, molto spesso strampalate anch’esse.
Ma questa storia, di Facebook e delle relazioni strampalate, ce la riserviamo per un altro articolo. Sempre che interessi, ovvio…
Ora stiamo sul tema: una storia a distanza può funzionare?
Storia a distanza: può funzionare?
Qualora non si fosse capito da quanto ho detto sulle relazioni strampalate che si creano attraverso Facebook e vari social network (o addirittura attraverso i siti di incontri), un rapporto di coppia che si definisca tale presuppone necessariamente che le due persone che lo sperimentano si conoscano, si conoscano di persona, si conoscano anche “biblicamente”, cioè condividano intimità e sessualità.
Se no, non è una storia d’amore, una relazione di coppia, è qualcos’altro. Si tratta forse di un’amicizia, di un affetto, di una relazione che è un rifugio o una consolazione o un riempitivo ma NON di una relazione sentimentale di coppia. Giusto?
"La lontananza e la lunga assenza vanno a scapito di ogni amicizia. Arthur Schopenhauer"
Dato questo presupposto, è ovvio che se si decide di vivere una storia a distanza, bisogna essere ben consapevoli che gran parte dell’impegno che si vuole dedicare alla vita di coppia va indirizzato sia agli aspetti emotivi che permettono di gestire al meglio la distanza, sia agli aspetti organizzativi.
Detto in altre parole: se decidi di vivere una storia a distanza devi sapere bene che per sperimentare un rapporto sereno e soddisfacente hai bisogno di dedicare tempo ed energie per incontrare con regolarità e il più spesso possibile il tuo partner e che lui deve fare altrettanto con te.
Una storia a distanza implica per forza che ci si senta (ma questo, ahimé, al giorno d’oggi è fin troppo scontato: le relazioni – anche quelle non a distanza – sono ormai sempre più vissute per via telefonica e telematica che per via diretta), ci si veda, ci si tocchi e si condividano momenti di quotidianità e di divertimento.
Il telefono e la chat non devono essere la parte preponderante della relazione. Devono essere una delle tante componenti, non la principale, in ogni caso. Anche i famigerati SMS.
Storia a distanza: rischi e cautele
Non solo. In tutte le relazioni è importante avere dei progetti, dei progetti in comune che siano rispettosi dei progetti di vita individuali dei due partner.
Se in una storia non c’è un progetto, non si tratta di una relazione di coppia destinata a durare. Si tratta di un intermezzo, di un passatempo, di un’opportunità per fare esperienze, ma di certo non di una relazione di coppia destinata a durare. Se nella tua coppia non avete un progetto comune, non fare conti a lungo termine sul tuo partner e sulla tua relazione. Che ci sia in mezzo la distanza oppure no.
"Lady Cocca: La lontananza rafforza l’amore! Lady Marian: …oppure lo distrugge.Dal film Robin Hood"
Il primo progetto comune in una storia a distanza deve essere quello di ridurre la distanza, di eliminarla. Le relazioni di coppia si vivono nel contatto continuo, nella vicinanza reciproca, nella condivisione dei piccoli momenti di tutti i giorni (inclusi quelli noiosi e fastidiosi) e delle diverse ore della giornata oltre che delle fasi della vita.
Se non c’è l’obiettivo di vivere vicini, la storia a distanza è una perdita di tempo. Uno spreco di energie e uno spreco di opportunità. Per questo l’ingrediente base di una storia a distanza deve essere l’impegno reciproco a ridurre la distanza, sia emotiva, sia fisica.
In poche parole: una storia a distanza, proprio a causa della distanza, richiede un maggior impegno emotivo, un maggiore senso di responsabilità verso l’altro (o l’altra), un maggiore coinvolgimento personale nella relazione rispetto a tante storie “normali” che non sono a distanza.
Questo significa che se si inizia una storia a distanza si è per forza decisi a investire tutto il proprio meglio nella relazione e che quindi è giusto ammantare la “storia a distanza” del romanticismo e della fascinazione immaginaria come fanno in molti?
Storia a distanza: la contraddizione dei nostri tempi
Non è proprio così. Mi tocca osservare sempre più spesso che iniziare e portare avanti una storia distanza, paradossalmente, per molti uomini e per molte donne è un ottima “scappatoia” rispetto alle responsabilità e all’impegno che una storia d’amore e un rapporto di coppia “normale” (cioè non a distanza) sembrano richiedere.
Cioè, ecco qui il paradosso: una storia a distanza, per essere una vera storia d’amore, richiede più impegno per essere condotta come una storia appagante e gratificante per entrambi. Ma, per molti, la distanza diventa uno schermo per non prendersi impegni e non fare sforzi.
La distanza diventa l’alibi d’acciaio per tutti coloro che hanno paura della condivisione e dell’intimità con l’altro, si sentono inadeguati e pieni di insicurezza. O, semplicemente, non hanno voglia di impegnarsi seriamente e vogliono tenersi molte strade aperte, senza mettersi in gioco fino in fondo.
"Soltanto chi osa spingersi un po’ più in là scopre quanto può andare lontano. Sergio Bambarén"
E tu che cosa ne pensi delle storie a distanza? Hai mai vissuto delle storie a distanza? Che “lezioni” ne hai tratto?
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Lory 10 anni fa (17 Agosto 2014 16:01)
Cleo,ti capisco molto!ele 10 anni fa (17 Agosto 2014 17:18)
Chi non lo fa...non ama!Clara 10 anni fa (17 Agosto 2014 20:38)
Clara 10 anni fa (17 Agosto 2014 20:39)
Cleo 10 anni fa (17 Agosto 2014 22:22)
Clara non ho capito per favore spiegami meglioCleo 10 anni fa (17 Agosto 2014 22:29)
Lory 10 anni fa (17 Agosto 2014 23:12)
Lory 10 anni fa (17 Agosto 2014 23:17)
comunque non capisco come a volte siano permalosi gli uomini...Non si può nemmeno fare un rimprovero..a parte che secondo me ho ragione io...Lory 10 anni fa (17 Agosto 2014 23:26)
noemy 10 anni fa (18 Agosto 2014 0:07)
Anto 10 anni fa (18 Agosto 2014 0:55)
Martina 10 anni fa (18 Agosto 2014 9:27)
Lory 10 anni fa (18 Agosto 2014 14:26)
Lory 10 anni fa (18 Agosto 2014 14:26)
Martina 10 anni fa (18 Agosto 2014 16:20)
Clara 10 anni fa (18 Agosto 2014 17:02)
Clara 10 anni fa (18 Agosto 2014 17:06)
Attila 10 anni fa (18 Agosto 2014 18:12)
Attila 10 anni fa (18 Agosto 2014 18:19)
Attila 10 anni fa (18 Agosto 2014 18:22)