“Lui mi picchia, ma io lo amo.
Lui mi picchia, ma solo perché oggi è di cattivo umore.
Lui mi picchia, ma dopo smette.
Lui mi picchia, ma tra un po’ se ne esce a lavorare, al bar con gli amici, a bere, a comprare le sigarette, a farsi un giro, va in palestra a farsi i muscoli, va a correre, va in giro per i fatti suoi.
Ha i suoi amici. Ha le sue amiche
E intanto io resisto, ce la faccio, sopravvivo.
Perché non riesco a lasciarlo, non riesco ad allontanarmi, perché nessuno mi dà retta.
Mi vergogno di dire che mi picchia e poi tengo a lui, è il padre dei miei bambini, non riesco a lasciarlo, dove vado?
Lo amo ancora, nonostante tutto.”
Lui mi picchia e mi sta sempre addosso
Scrivo questo articolo in piena emergenza coronavirus-19.
Adesso tutti siamo obbligati a restare a casa, in una situazione che richiede la nostra massima collaborazione oltre che tanta responsabilità.
Per una causa importante.
Per molti, stare a casa è un’opportunità per riposarsi, pulire casa, rivedere la propria vita e prendere decisioni per rivedere certe scelte.
Per alcuni è un fastidio e una costrizione.
Per molti altri è una costrizione angosciosa e angosciante.
In particolare per le donne maltrattate, che si ritrovano in spazi definiti costantemente a contatto con un uomo maltrattante.
Uomo maltrattante che può essere il compagno, il marito, ma anche il padre o il fratello o il genero o il cognato.
Se lui ti picchia o ti fa violenza verbale e psicologica, probabilmente finora hai accettato perché pensavi di non avere altra scelta, ma in questo momento la tua vita può essere ancora più in pericolo di prima.
Per molte ragioni: lui ti riempie di botte e di insulti, non ti lascia tregua, tu hai come tutti noi l’angoscia del momento difficile e devi occuparti della tua salute e magari di quella dei tuoi figli.
Rivolgerti ai pronto soccorso o a persone che ti curano ti veniva magari difficile prima e ora è più difficile per tutti, potresti avere bisogno di controlli sulla tua salute collegati alla problematica del virus e il simpatico mostro che hai in casa non ti perde d’occhio e non ti permette di fare niente.
Tanto meno di chiedere aiuto o di fare una telefonata.
C’è il rischio che ti faccia danni seri, a livello fisico e a livello emotivo.
Ecco che cosa devi fare in questo momento
La cosa migliore da fare in un momento come questo è quella che hai sempre rimandato.
Devi dire al mondo là fuori qual è la tua situazione di modo che il mondo là fuori possa darti una mano a lasciare l’uomo che ti picchia.
E a lasciare questa situazione di maltrattamento che può mettere a repentaglio la tua vita.
CHIEDI AIUTO. SUBITO.
C’è il numero antiviolenza e stalking 1522, da tutt’Italia, che risponde 24 ore su 24 sette giorni su sette.
C’è il sito 1522.eu con una chat scritta che funziona anch’essa da tutt’Italia 24 ore su 24 sette giorni su sette, e la chat ti permette di evitare di parlare e di farti sentire se lui è vicino a te.
A Milano c’è la Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate che risponde anche in questo momento di emergenza al numero 02 5501 5519.
Nel caso tu abbia la possibilità di uscire, puoi chiedere aiuto alle forze dell’ordine che presidiano le strade o recarti alla Polizia e dai Carabinieri: se agenti dovessero fermarti, puoi dichiarare che stai cercando aiuto per una situazione di abuso domestico.
Ricorda bene il numero 1522 e il sito 1522.eu.
Laura 5 anni fa (24 Marzo 2020 0:32)
Cara Ilaria, grazie per aver pubblicato questo post. E' necessario, importante, serio.Mononoke 5 anni fa (24 Marzo 2020 13:29)
Ilaria Cardani 5 anni fa (24 Marzo 2020 13:48)
Emilia 5 anni fa (24 Marzo 2020 15:40)
Rexely 5 anni fa (29 Marzo 2020 22:25)
Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Marzo 2020 22:30)
Cerebrali no, forse emotivi, di equilibrio psicofisico. Rexely, puoi comunque chiedere aiuto.Cristina 5 anni fa (2 Aprile 2020 20:51)
Stella 4 anni fa (3 Febbraio 2021 6:46)