La sua ex non si dà pace? Parliamone. In realtà: una “strana” coincidenza mi ha spinto ad affrontare un argomento che, onestamente, non avrei considerato prioritario per questo blog. Ma il mondo e il mondo delle relazioni cambiano molto rapidamente, fenomeni apparentemente nuovi e apparentemente “insospettabili” e “incredibili” si manifestano con forza ed è giusto dare loro l’attenzione che meritano.
"Dovremmo riuscire ad amarci tanto da vivere fuori dal tempo, distaccati. La Dolce Vita"
Meno di una settimana fa ho ricevuto il messaggio che ti riporto qui sotto. Per brevità ho cancellato alcuni dettagli irrilevanti per il tema. Ho anche cambiato il nome dell’autrice per rispettare la sua riservatezza.
“Cara Ilaria, da circa due mesi ho cominciato una relazione con un ragazzo della mia età (31 anni) con il quale per ora le cose vanno bene. Ho un piccolo problema gestionale, personale con la sua ex. Lui l’ha lasciata otto mesi fa per motivi di incompatibilità, lei molto bella e molto possessiva, diciamo un po’ “tiranna”. Sono stati insieme un anno e mezzo. Lui è un ragazzo tranquillo che però era arrivato all’esasperazione. Beh, fatti loro, poi soprattutto io non conosco la versione della controparte quindi non dò giudizi. Problema pratico: lei non molla. Lui le ha detto chiaramente che stiamo insieme, che è una storia seria e sentita, l’abbiamo incontrata (si fa trovare in tutti i posti dove lui è solito andare) e mi ha pure conosciuta. Vivevano insieme, hanno convissuto sei mesi e lei non ha ancora spostato la residenza fiscale, gli fa arrivare pacchi e acquisti a casa così poi deve passare. È un tormento. Io non ho voglia di perdere tempo dietro a questa cosa. Ma ho detto chiaramente a lui che se entro due/tre mesi non la smette potrei davvero arrabbiarmi. Lui sta cercando un’altra casa e cambiando residenza almeno il problema pacchi e lettere finirà. Ma la sua continua presenza e il continuo corteggiamento che intraprendendo con gli ex amici in comune (che prima odiava) per farmi terra bruciata intorno mi irritano. Grazie. Valeria”.
La sua ex che non molla e tu che diventi vittima
Appena ho letto il messaggio di Valeria ho pensato che sì, avrei trattato l’argomento, senza particolare urgenza e con l’intento primario di fornire utili indicazioni sulle modalità di affrontare le diverse difficoltà esterne che si presentano quando si vuole costruire un rapporto di coppia sano e soddisfacente. E l’intromissione di “estranei” e anche di ex è di quelle difficoltà spesso ben presenti (anche se non dovrebbe esserlo) in una relazione.
Il fatto è che nemmeno un paio di giorni dopo che ho ricevuto la mail di Valeria, una lettrice ha postato una serie di commenti al mio articolo sull’amore disperato, commenti che raccontano dell’atteggiamento abusivo della ex partner del suo compagno.
Il primo di questi commenti dice: “Quando la ex tampina il tuo fidanzato al punto di fargli 100 chiamate in un giorno, sms ed appostamenti cosa si deve fare? Ha cambiato numero ma a causa del suo negozio lei ha fatto presto ad averlo ed ha ricominciato. Ho paura che possa rovinare il nostro rapporto, questo va avanti da mesi…”
"E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. Blade Runner"
Seguono altri commenti sempre della stessa lettrice che forniscono dettagli di un quadro nel quale si manifestano i segnali di una vera e propria “persecuzione”.
Come puoi capire, questa coincidenza mi ha fatto sentire in qualche modo la necessità di affrontare un tema molto attuale, riguardo un fenomeno sempre più diffuso, un po’ a tutte le latititudini (e infatti Valeria, anche se è italiana, vive all’estero e parla della sua vita all’estero).
Il tema al quale mi riferisco è quello dei legami ossessivi e in particolare di uno dei suoi effetti più “oscuri” e terribili: lo stalking.
La sua ex che perseguita e le soluzioni praticabili
Che fare in una situazione del genere? Premetto che quello dello “stalking” è un fenomeno importante e sfaccettato (che richiede l’intervento di esperti che valutino caso per caso e intervengano con competenza).
E’ anche un fenomeno più grave di quanto normalmente si pensi (e già questo è un problema di per sé, che rende il “problema” originario ancora più difficile da affrontare): per questo è mia intenzione fornire dei suggerimenti di base, mettendo in guardia dalla ricerca di soluzioni semplicistiche.
Di certo la prima considerazione da fare è, come Valentina ha scritto esplicitamente nel suo messaggio, che bisogna evitare di perdere tempo. E aggiungo: bisogna anche evitare di perdere per strada preziose energie e “pezzi” della propria vita.
Mi spiego meglio: se si sta con un uomo che è vittima di una ex che gli fa stalking, bisogna avere coscienza che c’è un problema. Ricordi la famosa battuta del capitano dell’Apollo 13 che vagava nello spazio? “Houston, abbiamo un problema…”
"Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti. Dracula"
Ecco, se il tuo partner è vittima di stalking e voi siete una coppia sul serio, voi avete un problema. Nel senso che – se si tratta davvero di stalking – si tratta di un fenomeno talmente complesso e di un comportamento dalle radici talmente profodnde che non puoi pensare che il tuo partner ne sia responsabile, se non in modo relativo e contenuto. Lui ha un problema. Voi avete un problema.
Mi spiego ulteriormente: quando si fanno delle scelte, bisogna valutare contesti e situazioni. Se si decide, per esempio, di stare con un uomo che ha avuto figli da una precedente relazione, non si può ignorare il fatto – importante – che lui ha figli. Sarebbe incosciente e anche poco intelligente pensare come se così non fosse, giusto?
Il fatto è che – a differenza per esempio dell’avere avuto figli da una precedente relazione – lo stalking è un fenomeno estremamente negativo, amaro, distruttivo, che può mettere duramente alla prova i due partner singolarmente e la coppia insieme.
"Se l’amore è cieco, tanto meglio si accorda con la notte. Romeo e Giulietta"
Lo stalking può snaturare un rapporto di coppia e rovinare la vita dei partner (e magari anche di qualcun altro a loro vicino).
Quindi, siccome io detesto che le donne soffrano e perdano tempo ed energie, mi sento l’obbligo di dirti che – se ti trovi davvero di fronte a un caso di stalking – devi soppesare per bene i rischi che comporta stare con un uomo che ne è vittima.
Detto fuori dai denti: tieni davvero così tanto a lui da sentirti di affrontare un rapporto che, magari per anni, può essere avvelenato dallo stalking? Sei disposta a farti carico di un “suo” problema? Perché, nel concreto, questo è il punto di partenza. Valutare se il “gioco vale la candela”.
Si tratta di impietoso cinismo? Io preferisco chiamarlo “realismo” e preferisco che le persone affrontino le scelte che compiono sapendo a che cosa vanno incontro. Tutto qui.
La sua ex aggressiva e le cose giuste da fare
Per quel che riguarda le azioni pratiche, ricorda che lo stalking è un reato e non è un fenomeno che si può affrontare, controllare e superare da soli e in autonomia: se si pensa di essere vittime di stalking, vanno fatte le opportune denunce alla polizia e ai carabinieri.
Anche se può succedere che – guarda un po’, proprio quel giorno in cui tu ti sei rivolto/a a loro, cioè alle istituzioni, – chi in quel momento le rappresenta tenda a minimizzare gli episodi raccontati e il caso nel suo insieme e magari, addirittura, a ridicolizzarli.
Infatti ci sono ancora molti che pensano con una mentalità un po’ vecchio stampo (che potremmo definire più appropriatamente “barbara” e “incivile”). E tra questi “molti”, alcuni sono anche – ahimé – tra i rappresentanti delle istituzioni. Come succede che le liti coniugali in cui l’uomo alza le mani sulla donna (fatto sempre intollerabile, come pure il suo contrario) vengano spesso derubricate a “normali” bisticci tra marito e moglie in cui è “umanamente comprensibile” che il “maschio” per “natura” “perda le staffe” andando un po’ “oltre”, così accde che se un uomo viene corteggiato a oltranza da una donna, una certa mentalità (quella barbara e incivile della quale parlavamo sopra) intravveda in questo tutt’al più virili motivazioni di orgoglio e di fierezza.
Dopotutto, non dovrebbe essere gratificante per un uomo essere cercato da una donna, ancorché ossessivamente?
Capita allora che un uomo vittima di stalking sottovaluti lui per primo i rischi che corre e poi li veda sottovalutati anche da parte di chi, per legge, dovrebbe farsene carico.
Non solo: spesso gli uomini vittime di stalking non riescono a dare la giusta importanza al fenomeno, sia perché magari in parte e forse inconsapevolmente condividono la mentalità di cui sopra, sia perché di fatto non si sentono istintivamente tanto minacciati per quel che riguarda la loro incolumità fisica, come invece più naturalmente capita nella situazione opposta, quando è un uomo a essere lo stalker di una donna.
Il fatto è che i rischi di chi subisce lo stalking, come molti altri tipi di violenza psicologica, non sono immediatamente correlati all’incolumità fisica, ma coinvolgono tutte le aree dell’esistenza di una persona.
La sua ex: 8 passi per evitare che ti faccia del male
Fatte tutte queste considerazioni, ecco dunque un elenco di precauzioni di buon senso che mi sento di suggerirti se temi la sua ex tormenta lui (e te).
1) Metti la tua salute, la tua serenità personale e il tuo benessere sempre per primi, anche a costo di rinunciare a una relazione che in realtà si può rivelare solo “malefica” e non benefica.
2) Ricorda che per alcune questioni il “fai da te” non va affatto bene: bisogna far intervenire chi di dovere, per quel che riguarda il rispetto delle leggi e anche per quel che riguarda gli aspetti psicologici ed emotivi. Lo stalking può avere effetti molto negativi sulle vittime.
3) Per quanto riguarda la questione “vittime”: se il tuo partner è vittima di stalking, c’è un grande rischio che anche tu lo sia o lo diventi. Proteggiti e pensa a come proteggerti.
4) Ricorda che qualsiasi situazione, prima di essere valutata, va compresa: ecco un’altra ragione per la quale serve l’intervento di professionisti competenti.
5) Ricordati che tu non puoi sostituirti a nessuno per quel che riguarda le decisioni personali: tu non puoi decidere per il tuo partner e nemmeno impegnarti in una battaglia per “convertirlo” e convincerlo a fare quello che tu ritieni più opportuno fare. So che ci sono un sacco di Giovanne d’Arco e di Volontarie Crocerossine tra le lettrici. Ormai lo sapete che è ora di cambiare registro, Ragazze.
6) Se sei tu a ricevere attacchi verbali o minacce o sei vittima di appostamenti, prendi i provvedimenti del caso (cioè: fai le tue denunce) anche in autonomia e senza per forza avere il benestare del tuo partner.
7) Ricordati che segnalare alle autorità competenti le persone che hanno comportamenti pericolosi per sé e per gli altri è un dovere civile e morale insieme.
Infine, importante:
8) Se pensi di avere tu dei comportamenti da stalker, è bene che ti occupi della questione, e chiedendo al più presto (anche in questo caso) un aiuto competente.
Al 10 anni fa (1 Settembre 2014 19:17)
stella 10 anni fa (1 Settembre 2014 20:44)
Monica 10 anni fa (1 Settembre 2014 21:19)
Monica 10 anni fa (1 Settembre 2014 21:21)
Cris83 10 anni fa (1 Settembre 2014 23:22)
@Emanuela la tua testimonianza mette i brividi..come hai risolto??come sei riuscita ad allontanarla??Emanuela 10 anni fa (2 Settembre 2014 9:20)
fid 10 anni fa (2 Settembre 2014 10:19)
Monica 10 anni fa (2 Settembre 2014 12:57)
Fondamentalmente soluzioni non ce ne sono...Al 10 anni fa (2 Settembre 2014 14:07)
Emanuela 10 anni fa (2 Settembre 2014 14:45)
Monica 10 anni fa (2 Settembre 2014 16:35)
labetty87 10 anni fa (3 Settembre 2014 21:02)
anonimo 10 anni fa (6 Settembre 2014 6:28)
Cris83 10 anni fa (6 Settembre 2014 14:47)
anonimo 10 anni fa (7 Settembre 2014 2:54)
Sally 10 anni fa (7 Settembre 2014 21:13)
Monica 10 anni fa (8 Settembre 2014 10:50)
Sally 10 anni fa (8 Settembre 2014 14:33)
Michela2 10 anni fa (8 Settembre 2014 15:05)
Cassandra 10 anni fa (8 Settembre 2014 21:35)
Ci sono molti uomini incoscienti che per dimostrare alle loro infantili compagne di essere al centro della loro attenzione abbandonano o dimenticano di essere padri magari di figli ancora piccoli.