Attenzione: questo articolo sull’innamorarsi necessita di una buona dose di bicarbonato con una spruzzatina di limone per essere digerito. Se hai problemi di digestione, te ne sconsiglio la lettura.
Sono sicura che molte lettrici si interroghino su che cosa sia l’innamoramento e che cosa significhi davvero innamorarsi. Sono anche certa che molte tra voi si chiedano che cosa porti le persone a innamorarsi, uomini e donne. Molte donne vorebbero sapere di che cosa, perché e come si innamorano gli uomini e molti uomini vorrebbero sapere di che cosa, perché e come si innamorano le donne. E questo perché credono che una volta scoperta la “pietra filosofale” dell’amore e dell’innamoramento, voilà, ecco che pene d’amore e sofferenza cesserebbero – per sempre! – per lasciare il posto a storie d’amore favolose e gratificanti.
"Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili. T.Tejpal"
Confesso che anch’io mi chiedo spesso che cosa porti alcune donne a innamorarsi… Dico sul serio. Ogni tanto non mi spiego davvero perché donne di valore o donne assolutamente meritevoli di attenzione e di amore o donne semplicemente “normali” si innamorino di veri e propri rostri (rostri è il plurale di rostro, che nemmeno io sono che cosa significhi esattamente, ma rende l’idea) di uomini, di spaventapasseri senza arte né parte.
Innamorarsi, sì, ma di chi?
Vanno bene tutte le analisi sugli uomini sbagliati che facciamo spesso anche qui, va bene analizzare l’ambiguità e l’inconcludenza dei vari tipi di uomini che si incontrano (il rospo, il perditempo, l’indeciso, il confuso, il dongiovanni, il figo, il bambinone, lo stronzo, il cretino, il fantasma, l’irresponsabile, l’uomo sposato che recita la parte del “colpito dalla vita” per rimediare qualche attenzione a prezzo di sconto), va bene anche parlare di donne che amano troppo e che vengono attratte dal tipo di uomo sbagliato perché hanno passato la propria infanzia a subire le disattenzioni e gli abbandoni di chi “avrebbe dovuto” amarle e non lo ha fatto (o non lo ha fatto nel modo giusto) e sono abituate a non avere amore e dunque ripetono il copione dell’”amore che non c’è” all’infinito, nella vana speranza di cambiare il finale. Va bene tutto. Ok
"Il cuore di una donna è sfuggente come una goccia d’acqua su una foglia di loto. Proverbio cinese"
Ma credo che ogni tanto ci si debbano porre degli interrogativi un po’ meno filosofico-psicologico-analizzanti e che si debba riconoscere che le donne talvolta svirgolano proprio. Senza buone motiuvazioni apparenti. Capita che molte prendano lo spaventapasseri dall’orto del vicino e gli ci mettano addosso (metaforicamente parlando) i bei vestitini del principe azzurro. Solo che lo spaventapasseri resta tale, per quanto l’immaginazione femminile lo carichi di magia, carisma e fascino: uno spaventapasseri. Cioè: nessuno. O almeno, nessuno del quale valga la pena, il tempo e l’energia di innamorarsi.
Innamorarsi, amore e passione: ma che cosa sono?
Allora, torniamo un momento alle basi, le famose basi che alla fin fine ci si dimentica spesso (non solo per quel che riguarda l’amore, ma anche per quel che riguarda il lavoro, gli affetti famigliari, le attività sportive etc.). Faccio un esempio a me caro. Quando io ero piccolina, una famosa marca di caffé italiana aveva lanciato una campagna pubblicitaria – diventata molto famosa e durata per anni – in cui il protagonista diceva: “Il caffé è un piacere. Se non è buono che piacere è?” Ecco questo slogani mi sembra racchiuda un approccio alla vita da seguire senza esitazioni. Ma di fatto in poche affrontano la vita in base a questo atteggiamento mentale.
Per esempio: quante imprese, avventure e sfide ci mettiamo a iniziare e perseguiamo con tenacia senza tenere a mente il nostro vero interesse e il nostro tornaconto personale? Inutile alzare i sopracciglio e storcere il naso: la felicità non si raggiunge con il sacrificio fine a se stesso, ma attraverso l’oculato investimento delle proprie energie nella giusta direzione per sé. E’ questo il succo di quello che in un articolo molto discusso ho definito cinismo.
Quante volte molte donne si sacrificano per una causa che non porta loro niente in tasca, anzi spesso toglie loro molto, talvolta tutto? Vogliamo per esempio parlare della dedizione eccessiva al lavoro, buttata nel niente, dato che spesso non si fa nulla perché venga riconosciuta adeguamente?
Ora torniamo all’argomento base e al caffé, che se non è buono che piacere è? Qual è la ragione per la quale ci si innamora, ci si vorrebbe innamorare o si cerca l’amore? E’ forse l’amore sofferenza, sacrificio, sopportazione? O è crescita, espansione, piacere (come il caffé)? Qual è la tua posizione sull’argomento?
Innamorarsi o schiantarsi contro un muro?
Qualche giorno fa ho ricevuto questo messaggio: “Ciao Ilaria, purtroppo avevo riniziato a sentire quell’uomo sposato che avevo provato a lasciarmi alle spalle. Dopo 3 mesi di telefonate fatte quasi totalmente da me, usciamo una volta e facciamo io l’amore e lui sesso. Dopodiché l’ennesimo suo senso di colpa verso la famiglia e verso di me. Ci rincontriamo e lui molto a disagio li dice che non ce la fa… Non riesce a stare con una donna che non sia sua moglie… Finalmente mi dice che se a casa non fosse felice la lascerebbe e che se io fossi stata il suo angolino di felicità avrebbe cercato di vedermi molto più spesso e non una volta all’anno… insomma mi apre gli occhi ad una realtà che io avevo vissuto in maniera diversa. Gli dico che non lo cercherò più e di lasciarmi perdere, mentre lui voleva che restassimo amici. Epilogo, lui due volte alla settimana si fa sentire con sms o chiamate alle quali io cordialmente rispondo. Ma sinceramente mi fa male, da un lato vorrei sentirlo e dall’altro vorrei che smettesse. Mi aiuti? Come posso gestire questa cosa? Perché lui fa così?”
"L’ Amore non è fare cose straordinarie o eroiche, ma fare cose ordinarie con tenerezza. Vanier"
Allora a dirla tutta, ho riportato questo messaggio perché mi sembra significativo ed è piuttosto sintetico: il fatto è che di messaggi del genere ne ricevo tanti tutti i giorni e avrei solo l’imbrazzo della scelta. Messaggi che raccontano storie che hanno una sola prospettiva, un solo sguardo, una sola direzione: un amore disperato di una lei verso un lui inesistente. Inventato. Imbranato. Inetto. Inutile.
L’ho detto e l’ho detto proprio così: inutile. Un uomo inutile. Utile, forse, come “simbolo” con il quale nutrire il tuo immaginario e la tua troppo viva immaginazione.
Confesso che molto spesso mi cadono le braccia: mi cadono le braccia al pensiero di tanta energia e di tanto tempo sprecati, di tanta vita e di tante emozioni buttate nel niente, in un buco nero di sentimento che si crede tale ma non è nulla se non costruzione della mente, manipolazione, ricerca di chissà che cosa presso la più inadeguata delle persone, la più arida e secca delle sorgenti.
E’ amore questo? E’ cosa buona e giusta questa? E’ piacere questo? Davvero, quando pensi all’amore, è a questo che pensi? Quando ti struggi per il fatto che non riesci a conquistarlo, è per un uomo del genere e per una relazione del genere che ti struggi? Sul serio? Questo è il caffé che ti dà piacere? Questo è l’amore che desideri davvero?
Innamorarsi o mettere te stessa per prima?
Ebbene, la mia risposta alla lettrice è stata: “La domanda da farsi è: perché tu dài corda a un idiota simile?” Il tema è proprio questo. Ora io spiego per l’ennesima volta perché lui fa così. Per quelle lettrici alle quali non bastano le centinaia di articoli su questo blog che urlano a gran voce: “guarda che quest’amore è una tua invenzione, lui non ne è nemmeno sfiorato!!! Smettila di perdere tempo e fai qualcosa di utile (per TE)!!!”
Lui fa così perché per un uomo “mediocre” è più bello e gratificante avere due donne invece che una (dobbiamo ricordare un’altra famosa e meno intelligente pubblicità, del “tu è megl che uan” (che vergogna!)?); perché per un uomo “medio” è bello avere una amante con cui fare del sesso occasionale (questa è una vera rivelazione, lo so); perché tu lo soverchi con le tue richieste e a lui non pesa di certo avere una amante nel suo carnet (vedi i punti precedenti); perché tu ti offri su un piatto d’argento a costo zero, chilometri zero e fatica zero (sai che fatica farebbe uno pigro e inerte come lui a trovarsi un’altra amante che se lo sopporti?); perché essendo un uomo che non ama fare fatiche neanche di un millimetro, non ci pensa nemmeno a lasciare sua moglie. Preferisce sua moglie a te? Ma non lo sa nemmeno lui. Non è rilevante. Di certo, tu non sei rilevante nella sua vita. Probabilmente neanche la moglie. O, comunque, chi se ne frega. Non è un problema che ti riguarda.
Perché per un uomo con la vita piatta che ha lui (questo lo dò per garantito, che il signore ha una vita piatta) avere una donna che gli muore dietro è una variante e un intrattenimento non da poco (basta che non si sovrapponga alla partita di calcetto con gli amici); perché la noia è una brutta bestia e il coraggio, chi lo conosce? Vogliamo aggiungere degli altri “perché” in risposta alla domanda “perché lui fa così?” O cominciamo a guardare la realtà per quella che è e a smettere di inseguire gli spaventapasseri?
"Dire “ti amo” è un lusso di tanti, dimostrare amore vero è lo “stile” di pochi. Luna Del Grande"
E ora veniamo alla domanda davvero importante: perché tu stai dietro a una persona che non ti dà nulla e stai in una relazione che ti diminuisce, ti delude, ti toglie energie e alla fine ti toglie valore?
Riassumo quanto detto sopra: vogliamo sempre tirare fuori la storia tragica (e dunque di per sé attraente) e l’avventura emozionante della donna che ama troppo, della crocerossina, della masochista? O della madame Bovary? Tutti temi interessanti e ricchi di fascino, certo, che danno proprio quell’aura di “maledizione” che sta tanto bene addosso a chi soffre per amore.
Vogliamo sempre dare la colpa a mamma e papà che non ti hanno amato abbastanza e hanno divorziato quando tu avevi 23 anni, lasciandoti un trauma incaccellabile? E’ così che la vogliamo mettere?
E se invece formulassimo anche qualche altra ipotesi del tipo:
1) non hai voglia di impegnarti in niente di serio nella tua vita o hai paura di quello in cui ti stai impegnando e stai cercando modi eleganti per giustificarti davanti a te stessa (una delusione d’amore in fin de’ conti si sa che può causare le peggio disgrazie anche alle persone più carismatiche al mondo).
2) Non sei ancora una persona davvero adulta in grado di scegliere il giusto per sé e insegui gli spaventapasseri perché li confondi con gli uomini veri e non percepisci che stai buttando via le cose più importanti di cui disponi: tempo ed energia, che in realtà sono la tua vita.
3) Forse c’è troppa noia nella tua esistenza e pur di creare un po’ di eccitazione, senza accorgerti, hai dato spazio a un pupazzo che oggettivamente non merita nessuna attenzione da parte tua. O, poiché sei annoiata dalla vita, attrai altre persone annoiate.
4) Ti fa paura metterti con un uomo dotato di attributi e che non abbia delle scuse buone per defilarsi perché così anche tu dovresti tirare fuori le palle, ma non ne hai voglia.
5) Non sei abbastanza grande per avere una storia d’amore seria e, di fatto, più che essere tu vittima dello spaventapasseri, è lo spaventapasseri a essere uno strumento nelle tue mani, utile a procrastinare per te il raggiungimento dell’età adulta, quella nella quale ci si assume le proprie responsabilità. Però forse è il caso di accelerare la crescita. La tua. Perché della sua non te ne deve interessare niente.
Sì, lo so, non è stato proprio uno zuccherino questo articolo. Spero che tu abbia lì il bicchiere con bicarbonato e le 5 gocce di limone. E penso anche che sia ora di pensare un po’ alle cose utili per sé invece che buttarsi via.
NOTA – POST SCRIPTUM: spesso, quando racconto le storie delle lettrici, sono le stesse protagoniste a citarsi nei commenti e a ringraziarmi. Molto più spesso mi mandano un messaggio per e-mail e io quasi sempre mi dimentico di aggiornare. A meno di 24 ore dalla pubblicazione di questo articolo la protagonista della storia mi ha scritto:
“Ciao Ilaria, grazie x la risposta sul blog. Spero possa essere d’aiuto anche ad altre persone. È vero che questo articolo è stato schietto e forte.Ma a me era quello che ci voleva!!!”
Elisa 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:35)
Grande Ilaria! Questo articolo mi ha aiutata ad aprire gli occhi grazieTizzy 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:01)
Grazie Ilaria...questo a me sembra l alfa e l omega di tutti i tuoi articoli: "... in principio era" l amore: la felicità per sè... :-)Sasa 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:14)
Proprio vero ...non è uno zuccherino ma è necessario! Grazie Ilaria.Laura2 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:17)
robertat69 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:17)
ilariacardani 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:32)
_al_ 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:52)
E' vero che quando ci si schianta è per sempre. Questi articoli mi aiutano a riportarmi sulla retta via delle cose che contano.ilariacardani 10 anni fa (26 Ottobre 2014 23:54)
Ecco, le cose che contano.La serenità personale; la realizzazione dei propri talenti; il godimento di un amore adulto. Giusto per fare degli esempi.Laura 10 anni fa (27 Ottobre 2014 0:47)
Avevo bisogno di leggere queste parole...GoPao 10 anni fa (27 Ottobre 2014 1:00)
mariella 10 anni fa (27 Ottobre 2014 2:43)
Valentina 10 anni fa (27 Ottobre 2014 2:02)
kiki07 10 anni fa (27 Ottobre 2014 2:16)
Stella 10 anni fa (27 Ottobre 2014 7:04)
Ho letto con molto interesse il tuo articolo è mi sono ritrovata. Grazie grazie per i consigli e per le riflessioni che ci spingi a fareAnnie 10 anni fa (27 Ottobre 2014 7:44)
Anna 10 anni fa (27 Ottobre 2014 8:24)
Annaa 10 anni fa (27 Ottobre 2014 9:29)
Dani 10 anni fa (27 Ottobre 2014 9:40)
Michela2 10 anni fa (27 Ottobre 2014 9:43)
Martina 10 anni fa (27 Ottobre 2014 9:44)