Come aumentare il piacere, l’intimità e l’amore

piacereChe cosa sostiene un buon rapporto di coppia? La capacità di dare e ricevere amore, l’intimità, il sapersi dare piacere l’un l’altro. Sei d’accordo o hai un’opinione differente? Quando osservo le coppie intorno a me o leggo e ascolto le dichiarazioni (talvolta) rabbiose e peoccupate di uomini e donne sull’altro sesso e sulle relazioni, mi chiedo un po’ impressionata: “Ma a che cosa sono veramente interessate le persone, quando parlano di relazioni o quando vogliono una relazione? Desiderano uno scambio alla pari, che sia di crescita e di scambio amorevole o vogliono la sfida, la lotta e cercano il trionfo sull’altro?”

Mi capita di avere la sensazione che si perda di vista il fatto che una relazione d’amore sia una delle tante opportunità – non l’unica, non l’unica! – che la vita offre per conoscere meglio gli altri e se stessi.

"Il piacere è una guida più sicura del diritto o del dovere. Samuel Butler"

La relazione è proprio questo: una situazione della vita in cui conoscere meglio se stessi e gli altri. Un ambito in cui aver modo di espandere i propri talenti, le proprio grandi virtù. Solo che per cogliere l’opportunità che una relazione offre è necessario avere il giusto atteggiamento mentale. E questo “giusto” atteggiamento mentale non è poi così diffuso.

Perché non è diffuso? Perché è molto più diffusa una convinzione – della quale ho accennato poco sopra – per la quale la relazione d’amore non è un incontro pacifico e incuriosito, ma uno “scontro”, una sfida – magari travestita di romanticismo – in cui si deve uscire vincenti uno sull’altro.

La verità è che non si compete solo nello sport, a scuola, in uffico e (forse) in politica, ma si compete anche all’interno della coppia, si compete quando si vuole sedurre un uomo o trovare l’uomo giusto e si compete, guarda un po’, anche a letto.

Darsi tempo per il piacere

Che cosa vuol dire che si compete anche a letto? Vuol dire che il momento di fare l’amore non è un momento in cui stare insieme, in pace e tranquilli, regalandosi piacere a vicenda, ma è un momento in cui dimostrare all’altro il proprio “valore” sul campo. Non per niente si parla tanto di “ansia da prestazione”. Perché fare l’amore diventa una prestazione, non una condivisione, non un momento di gioia, di piacere di reciproca conoscenza.

"E’ ricco chi desidera soltanto ciò che gli fa veramente piacere. Alphonse Karr"

E’ – anche – per questo che molti rapporti di coppia non durano, durano pochissimo o durano lo spazio di qualche giornata e/o nottata.

Oppure durano moltissimo, come certi matrimoni che non decollano mai e non finiscono mai, dove di amore non ce n’è, ma c’è solo tanta paura, tanta convenienza, tanta abitudine. E un mare di noia.

Quante storie non sono storie d’amore, ma di piattezza, di indifferenza, di paura reciproca? Storie di tristezza e non di gioia, dove il piacere è assente e il rancore sempre presente, strisciante e manifesto?

Il piacere, la fretta e l’amore

Ok, ma che cosa ha a che vedere tutto questo con il sesso e con il fare l’amore? In realtà ha molto a che vedere, dal momento che il sesso e il rapporto sessuale fanno parte a pieno titolo di un rapporto d’amore.

Se vuoi un rapporto di coppia sano e soddisfacente, non deve essere solo di sesso e deve includere il sesso. E che sia un sesso buono. E bello. Mai attaccarsi a storie in cui c’è solo sesso o il sesso non c’è. Il sesso in un rapporto di coppia è come la pasta per la pizza: da sola ci fa ben poco, ma se non c’è la pizza non puoi mica farla.

E per vivere il sesso con piacere ci vuole tempo. Che cosa vuol dire che ci vuole tempo? Vuol dire che tu devi aspettare che eventuali questioni aperte si risolvano col tempo? E intanto il tempo passa e nulla si risolve? No, assolutamente. La vana attesa è uno degli sport femminili più praticati ed è uno sport mortale. I problemi non si risolvono da soli e tu non puoi risolvere i problemi degli altri.

Questa come premessa: il tempo non è la medicina per tutti i mali come molti vorrebbero credere, per non prendere decisioni importanti.

Ma oggi, qui, parliamo di un altro modo in cui il tempo è utile per il piacere: bisogna dedicare il giusto tempo al sesso, la giusta quantità e il tempo “giusto”, i momenti giusti. Mi sa invece che spesso come si va al fast-food e alla cassa veloce del supermercato, alé, si procede anche al fast-sex. I momenti dedicati al sesso sono sempre più contenuti. Eh già, vuoi mettere, ci sono gli amici, la partita, il lavoro. Chi ha il tempo per fare sesso?

Già, chi ha il tempo per stare in due da soli con calma a guardarsi in faccia e negli occhi a cominciare a fare esplorazioni amorevoli l’uno dell’altro?

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Non c’è il tempo e non c’è il coraggio.

Il piacere, il coraggio, il tempo

Eccolo qui, il punto centrale: manca il coraggio. Il sesso fa paura. L’intimità con una persona e un forte legame d’amore fanno paura. Tanta paura.

Tante lettrici mi chiedono perché gli uomini le approcciano in modi “strani” attraverso Facebook, oppure usano gli sms o Whatsapp, appaiono e scompaiono a intermittenza. E non si decidono mai a uscire a cena o al cinema. Tutt’al più si concedono per un caffé veloce. Lo fanno perché hanno paura dell’incontro dal “vivo” e dell’intimità, tanto da sacrificare anche il piacere, che se sapessero coltivare, forse darebbe loro gioia ed entusiasmo, facendoli uscire dalla piattezza della loro vita quotidiana e dal nascondiglio dello schermo di un computer o di un tablet.

Tornando al tempo: ci vuole il tempo per conoscersi e per crescere, per conto proprio e insieme. A provare piacere e a provare sempre più piacere si impara col tempo, concedendosi tempo e decidendo di darsi tempo – mettendo il piacere proprio e altrui come una priorità e non come l’ultimo punto della lista di cose da fare, dopo la spesa e lavare la macchina.

Non è utile avere paura del piacere. Il piacere rafforza un rapporto. Anche l’intimità rafforza un rapporto, eppure le persone hanno paura tanto dell’intimità e anche tanto del piacere.

Quindi, un piccolo riepilogo fin qui: per provare piacere ci vuole coraggio e ci vuole tempo. Chi dimostra coraggio e offre (dedica) tempo alla relazione e al piacere, vuol dire che è interessato a crescere e a provare piacere autentico. E che è abbastanza adulto, abbastanza grande per farlo.

A te interessa provare piacere, avere un vero legame di intimità, dedicare tempo all’amore e a fare l’amore?

A me viene chiesto decine e decine di volte: “Come faccio a conquistarlo? Come faccio a sedurlo? Come faccio a rendermi interessante per lui? Quando è il momento giusto per fare sesso con lui?”

Non mi viene mai chiesto – dico mai, e intendo mai -: “Come faccio a creare più intimità con lui? Come faccio a provare più piacere e soddisfazione nella mia relazione? Come faccio, insieme a lui, a provare più piacere e più soddisfazione nella nostra relazione?”

Interessante.

Oggi volevo parlare di tutt’altro, ma sempre di piacere. E’ che iniziando a parlare di piacere mi è venuto naturale parlare di coraggio e di tempo. E allora ho parlato un po’ di tempo e di coraggio, anche per lanciarti una provocazione.

Le prossime volte parlerò ancora di piacere e di come stare bene a letto in due. Sempre che ti interessi…

***

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44 Commenti

  1. Avatar di Gio_1098

    Gio_1098 11 anni fa (3 Gennaio 2014 11:21)

    Si si interessa eccome! ;-)
    Rispondi a Gio_1098 Commenta l’articolo

  2. Avatar di Anto2014

    Anto2014 11 anni fa (3 Gennaio 2014 14:58)

    e quando c'è una bellissima intesa sessuale, una grande intimità e conoscenza l'uno dell'altro e il fare l'amore diventa la cosa più naturale e piacevole che esita sembra quasi di far parte di una piccola schiera di privilegiati a questo punto. Ma io mi chiedo come può avvenire tutto questo se poi gran parte del resto del rapporto è, invece, doloroso?
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  3. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (3 Gennaio 2014 16:39)

    Penso che vada costruita, con l'intimità fisica, anche una intimità mentale ed emotiva. E forse prima questa seconda della prima. O, almeno, insieme. Sarà che sono donna, ma non partirei da quella fisica. O meglio, l'ho fatto e credo di avere capito che se prima non c'è l'altra si va poco avanti, si hanno poche soddisfazioni. Penso che l'intimità stia anche alla base dell'impegno che eventualmente si prende con l'altro. Come decidere chi può essere l'altro per noi se non lo si conosce? Scegliere in base alla proprie fantasie non mi ha mai portato molto lontano... Dunque coraggio! Coraggio nel costruire l'intimità con l'altro, parlarsi, dirsi le cose, chiedere, rispondere, aprirsi, lasciarsi conoscere. Della conoscenza fa parte anche l'intimità fisica, sì, tuttavia per me viene un poco dopo... prima devo capire altro. ...ma sono io che scrivo queste cose? Io che avevo sempre fretta di cominciare una nuova storia, io che avevo paura ad esprimermi (e forse nemmeno mi conoscevo abbastanza per farlo), io che avevo paura di non piacere per com'ero? Io che vivevo l'innamorarsi come una conquista... e non solo l'innamorarsi, ma in generale le relazioni con l'altro: una conquista e una ricerca di conferme. Ora mi interessa molto di più conoscere me stessa, in primis. Poi gli altri. Conoscere, capire, conoscere meglio... e mi rendo conto che sono molto più a mio agio così. Che accetto di più me stessa e gli altri. Che succedono facilmente cose che si chiamano simpatia ed empatia, che per me prima erano eventi rari. Sento di più, vivo il doppio. E' bastato un po' di coraggio e tempo per me... Ilaria, credo che la domanda “Come faccio a creare più intimità con lui? Come faccio a provare più piacere e soddisfazione nella mia relazione? Come faccio, insieme a lui, a provare più piacere e più soddisfazione nella nostra relazione?” sia quella giusta. Credo anche di avere qualche risposta, grazie a recenti esperienze. Ma parliamone... ci vogljono coraggio e tempo, poi? :-)
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  4. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (3 Gennaio 2014 17:57)

    sono sempre e ancora confusa, non so assolutamente più da dove cominciare. Ora ho una tenera amicizia ma l'idea di fare sesso con quest'uomo non mi va. Ho paura di allontanarlo io "dopo", di non sentirmi più attratta una volta raggiunto il momento, scoprirmi disillusa, delusa e magari anche accantonata. Non voglio approfittare della sua disponibilità, non voglio ritrovarmelo se le cose non dovessero funzionare, non voglio che lui mi corra dietro e raggiunto poi il suo obiettivo, mi congedi. Il fatto di non esserne attratta come "normalmente" dovrei mi turba e preferisco non pensarci. Vivo questa cosa quasi con indifferenza :-(
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  5. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (3 Gennaio 2014 18:03)

    Goldie, non è che l'indifferenza sia una brutta cosa. Ma è davvero indifferrenza, la tua? Perché nel caso io ne sarei contenta, ma sospetto che non sia così.
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  6. Avatar di Anto2014

    Anto2014 11 anni fa (3 Gennaio 2014 18:39)

    grazie Paolaquellanuova per il commento e per la "lezione". Dici che non partiresti dall'intimità fisica (spero tu non faccia una questione di morale) e condivido, penso che per alcuni può anche essere un buon punto di partenza ma non è proprio il mio caso. Io ho parlato di grande intimità (che implica tutto) e di conoscenza l'uno dell'altro. Non abbiamo mai fatto l'amore solo "dal punto di vista fisico", che significa? Che senso avrebbe in una storia che dura da più di 9 anni dove si sono condivise tante gioie e sofferenze? E' così piacevole e coinvolgente proprio perchè ci sono emozioni, sentimenti e complicità. Nonostante tutto ammetto di non sapere gestire i conflitti e le inconprensioni che si creano fra di noi nel vissuto quotidiano. E' la mia debolezza. Sono contenta per te che hai risolto, che non scegli più in base alle fantasie e che ....prima devi capire tutto. Sei molto coraggiosa, brava!
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  7. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (3 Gennaio 2014 19:03)

    Mmh, Goldie, anche io ho un'idea di cosa possa essere, ma mi sa che è più utile se provi a pensarci su tu! Per quello che mi riguarda, io coltivo un'amicizia sempre più intima con la mia nuova conoscenza... decisamente senza fretta. E questo è un binario, diciamo così. Parallelo (ma anche intrecciato) corre l'altro, quello più passionale fatto di attrazione fisica, sguardi e allusioni. Su questo piano l'iniziativa è stata più sua, io comunque sto al gioco tranquillamente. E quando "esagera", chiarisco semplicemente che non sono pronta per un passo in più. Ma curiosità e desiderio non mi mancano, solo non sono ancora così impellenti, crescono piano piano, ho bisogno di entrarci gradualmente... anche perché non voglio perdermi nulla di questi primi passi, di questo lento svelarsi e avvicinarsi... è così bello e prezioso... Ho davvero scoperto il piacere della lentezza, delle cose davvero sentite, dell'attesa. Ma poi, comunque, prima ho altro da capire. Quando mi sentirò pronta farò un passo in più... per conoscerlo meglio anche in quella sfera. E così aggiungerò un altro pezzo al puzzle... e se sarò delusa, pazienza. In fondo potrei essere delusa ogni giorno anche dalle altre cose che vado scoprendo di lui... ma poi, delusa? Delusa è come dire che ho delle aspettative... Invece per me questa relazione ha più il senso di una scoperta... che mi godo ogni giorno!
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  8. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (3 Gennaio 2014 20:51)

    Grazie Anto2014, ma sto ancora imparando e di lezioni ne posso dare davvero poche... racconto solo il mio percorso. Ad esempio a gestire i conflitti faccio molta fatica ancora anche io... mi scatenano cose dentro che fatico a controllare! Conflitti, ma anche divergenze di opinioni... mia debolezza. In sintesi, uno dei miei problemi è stare con qualcuno diverso da me: fatico ad accettarlo (nell'amicizia no, nell'amore sì), per cui poi o prevarico io o mi faccio prevaricare, ma è come se dovessimo avere la stessa volontà e le stesse opinioni e mai un conflitto e un compromesso... o per me non funziona. Il conflitto mi fa paura (esperienze di bambina), il compromesso non lo conosco (genitori che non ne facevano)... Siccome l'altro, per essere amato e amarmi, dev'essere uguale a me, finiva che mi creavo un partner di fantasia... o che mi adeguavo io alla sua. Quindi non c'era autenticità, non c'era intimità, non c'era comunicazione. E ho avuto partner come me, si badi bene, che hanno rafforzato il tutto. Me li sceglievo io d'altra parte, uguali ai miei genitori. Perché questa simbiosi nell'amore? Forse perché da bimba non sono mai stata accettata per com'ero, non mi si accettava nella mia diversità! E quello è il mio imprinting, il mio schema mentale dell'amore, il mio copione... Che fatica uscirne! Non ne sono uscita del tutto, ma faccio piccoli passi ogni giorno. Ora ad esempio sono concentrata sul conoscere e accettare veramente la realtà dell'altro. E nel farlo ho scoperto questa cosa dell'intimità che prima ero riuscita ad avere solo nei rapporti di amicizia. Con questo non voglio dire che quest'ultima conoscenza sarà per forza la persona giusta. Vedo in lui cose diverse da me che mi piacciono molto, ma anche qualche difetto simile che mi spaventa. Al tempo stesso io sono in piena evoluzione, dunque... forza e coraggio. Però sono contenta di avere messo in atto dei comportamenti diversi, alcuni senza sforzo, sentendoli proprio come naturali... forse sto davvero costruendo una nuova me. Sul sesso: non ne faccio questione di morale, no. E' che con l'ultimo ragazzo avuto in particolare, mi sono resa conto che se avessi costruito prima maggiore intimità e comunicazione, sarebbe andato tutto meglio anche in quell'ambito... invece dopo c'erano delle inibizioni, delle paure, delle timidezze e un'ansia di fare bene che... che non dovrebbe appartenere all'amore secondo me!
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  9. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (3 Gennaio 2014 22:44)

    Ciao! Purtroppo scoprirsi davvero, concedersi dando realmente una parte di sé senza pensare a: vincere, perdere, comandare, è davvero difficile. Io non faccio sesso da un sacco di tempo, cioè da quando ho iniziato a pensare (anche grazie a questo blog) che vincere e perdere non fanno parte delle relazioni amorose. Però mi sono sentita veramente capita quando con tutta onestà ho parlato al tipo di cui ho parlato tempo fa. E' stato proprio una conversazione onesta, mi sono messa a nudo ma non mi sono sentita esposta ed in balia degli eventi. Ho sentito che ero libera di essere me stessa e che non dovevo recitare. Per il futuro non so che succederà quando lo rivedrò, però per me già riuscire a parlargli di me stessa, senza fingere, è stata una grandissima liberazione.
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  10. Avatar di Anna

    Anna 11 anni fa (3 Gennaio 2014 23:11)

    grazie ilaria per l'articolo, mi sembrano molto veri i contenuti. pensando alla mia vita, la paura dell'intimità è sempre stata presente, non solo nelle relazioni di coppia ma purtroppo anche nelle altre relazioni affettive (anche famigliari), una rigidità dietro cui proteggermi. con l'ex (pochi mesi) ho vissuto un conflitto tra i desideri miei e i condizionamenti di tipo morale che percepivo da parte dei parenti più stretti. lui cercava l'intimità di cui hai parlato sopra. io in questa relazione, la mia prima seria, mi ci sono buttata perché lui mi piaceva moltissimo, mi fidavo e sentivo che era il momento :) ma sicuramente non ero ancora pronta perché devo ammettere che avevo paura, e quasi vergogna, del piacere! quindi decisamente poco libera. mancava quindi una vicinanza "emotiva" nel sesso; e lui si è stufato. quello di cui mi sono accorta nel tempo è che quella volta (ma non solo quella) avevo il terrore del giudizio di mia madre. ovvio che non è colpa sua, non c'è una colpa di nessuno. ma accorgermi di questo mi ha aiutato a prendere delle scelte per stare bene; un primo passo.. andare a vivere da sola (bellissimo :) ) secondo, parlarle di questa paura in sincerità. è difficile lavorare su di sè però allo stesso tempo così interessante, conoscersi in profondità per imparare che cosa fa bene a noi stessi e crescere! piuttosto logorroico il mio primo messaggio sul blog :) sono felice di "incontrarvi", ilaria e tutti quanti! Anna
    Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  11. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (3 Gennaio 2014 23:41)

    ilaria non credo sia indifferenza, ma il mio cuore non batte come vorrei. Non sono nell'impazienza di rivederlo, lui mi dice di rivederci qua do vorrò io. Mi scrive frasi sagge sulla differenza tra passione e amore, che io le confondo. Lui ha fatto piu' strada di me, mi dice di continuare per la mia, con o senza di lui. A me manca quella sensazione struggente di un uomo che desidero. Devo comunque continuare questa storia di "feeling" o é un mentire a me stessa? Io so che un uomo come davvero vorrei non c'è più per me e che devo essere più disponibile per colui che in questo momento mi apprezza... Che mi dite?
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  12. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (3 Gennaio 2014 23:45)

    @ Goldi, porta pazienza, cara: "A me manca quella sensazione struggente di un uomo che desidero." No, scusa, ma se ti rileggi che cosa pensi?
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  13. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (4 Gennaio 2014 0:29)

    Che non lo desidero e che per me il desiderio è essenziale ancora...ma pazienterò. Spero di non illuderlo perché sento che lui mi aspetta
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  14. Avatar di Anto2014

    Anto2014 11 anni fa (4 Gennaio 2014 10:18)

    Ieri sono entrata in questo blog per la prima volta senza neanche un saluto :-( un ciao a tutti! @Goldie mi fai tanta tenerezza sarà che mi sembri giovane e mi ricordi me stessa. Tu non riesci a dimenticare il tuo ex vero? Pensa bene a tutti i motivi per cui è diventato un ex, se sono di più i ricordi brutti di quelli buoni, il suo essere ex è solo un vantaggio per te. Sorridi e cerca di passare una bella giornata.
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  15. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (4 Gennaio 2014 12:26)

    qui casca l'asino: ho 43 anni suonati, questo prova la mia immaturità, sob e ho una figlia di 16!
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  16. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (4 Gennaio 2014 14:50)

    Goldie, da un lato scrivi che non è abbastanza sfuggente per scatenarti il desiderio e dall'altra che hai paura che una volta avuto il sesso lui si congedi. Mi sembri insicura di te stessa, dei tuoi sentimenti e dei suoi. Io attenderei e nell'attesa lavorerei su di me (su di sé, nel caso, lavorerà lui)... e mi concentrerei su quello, più che su cosa fare. Che fretta c'è? Guarda, io e la mia attuale conoscenza ce lo siamo detti molto chiaramente come stiamo, cosa pensiamo di noi (e anche della relazione), che difficoltà abbiamo, quali incertezze e paure. Almeno tra noi le cose sono chiarissime, se non dentro di noi... nel senso che è chiaro che c'è confusione e bisogno di tempo da dedicare ciascuno a sé stesso prima di tutto, alla propria personale crescita, quindi. Che l'altro non può fare al posto nostro. Consapevolezza, tempo e coraggio. E nessuno mette fretta a nessuno!
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  17. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (4 Gennaio 2014 15:18)

    bello. Grazie, lo terrò a mente. Per il momento ho voglia di "correre con i lupi". Questo libro mi sta aprendo un mondo. Vado a fare danza, é una cosa che mi appaga enormemente
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  18. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (5 Gennaio 2014 1:29)

    Ecco, brava, fai qualcosa che ti piace!!! Che danza fai? Io sto pensando di cominciare qualcosa quest'anno, anche se son sommersa di lavoro... ma non voglio rinunciare a tempo per me. E il tempo per me non può essere solo psicoterapia, sudare sulla bici e uscire con gli amici o con lui... vorrei qualcosa... non so, qualcosa come la danza... non saprei dire... tu che mi dici? Perché ti appaga tanto?
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  19. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (5 Gennaio 2014 13:08)

    Faccio tango da un anno e mezzo e ora mi iscrivo a danza jazz E poi ho il cane con cui passeggio e tra poco inizia stagione sciistica
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  20. Avatar di Laura

    Laura 11 anni fa (5 Gennaio 2014 15:16)

    "Perché gli uomini le approcciano in modi “strani” attraverso Facebook, oppure usano gli sms o Whatsapp, appaiono e scompaiono a intermittenza. E non si decidono mai a uscire a cena o al cinema. Tutt’al più si concedono per un caffé veloce."...perchè gli uomini, almeno una buona parte, non hanno più pazienza, non sono più capaci di corteggiare una donna e, come dice l'articolo, hanno paura dell'incontro dal vivo e dell'intimità (e aggiungerei anche, hanno paura di impegnarsi)! Che io mi chiedo, ma perchè hanno paura? Cosa c'è da aver paura? Questo non me lo so proprio spiegare!
    Rispondi a Laura Commenta l’articolo