Spontaneità, seduzione e relazioni: che cosa è vero?

spontaneitàOggi parliamo della spontaneità, il fantasma emotivo sconosciuto ai più e sulla sua utilità (o dannosità) nell’attrarre la persona giusta. Sulla seduzione, sull’amore di coppia e sulle relazioni in genere abbondano i luoghi comuni. Qualche esempio: “in amore vince chi fugge!” (Ma chi l’ha detto? Con la crisi delle relazioni che c’è, ci manca pure che, di fronte all’amore, ci si metta a fuggire. Con tutte quelle persone che, invece, imprigionate in relazioni cattive e dannose rimangono immobili. Davvero interessanti i paradossi dell’umanità. Ma di che cosa stiamo parlando? E poi, ancora che cosa significa “vince”? E’ forse l’amore una sfida, una gara? Oh cielo!).

“L’amore quando arriva, arriva”: davvero? E come arriva? In treno? A piedi? Con un volo transoceanico? Sul famoso cavallo bianco? “L’amore è una questione di destino e di fortuna”. Ah, sì? E qual è il numero verde dell’assistenza clienti del Destino e/o della Fortuna? “Lui è Sagittario, io Capricorno, siamo fatti l’uno per l’altra”: già se non sono il destino e la fortuna, di sicuro dipende dall’oroscopo. E poi, ovvio, c’è il luogo comune dei luoghi comuni: quello sulla spontaneità.

Quello della spontaneità è un “inganno della mente” di non poco conto. Che, guarda un po’, ha – in quanto inganno della mente – proprio l’effetto di distruggerla, la spontaneità. In che modo? Vediamo un po’

"L’essenza del piacere è la spontaneità. Germaine Greer"

Piccola premessa riepilogativa: abbiamo appena detto che tra i più diffusi, comuni e trasversali (e anche più antichi – se vogliamo dire -) consigli sull’amore c’è quello di essere spontanei. “Sii spontaneo! Sii spontanea!” dicono un po’ tutti: amiche e amici (che sono tutto fuor che spontanei), giornali femminili (costruiti dal’inizio alla fine solo in base a rigidissime regole di marketing e logiche puramente commerciali), frasi romantiche postate su Twitter o su Facebook.Il consiglio di essere spontanei è il fratello gemello del consiglio “se vuoi riuscire nella vita (e nell’amore) devi essere te stesso, essere te stessa”. E l’inganno mentale dell’esortazione a essere se stessi l’abbiamo già sviscerato in un precedente articolo. Va bene.

Spontaneità: è buona e giusta (in teoria)

Precisiamo subito, per amore di verità, che l’invito alla spontaneità e quello a essere se stessi, in linea di principio, non hanno nulla di sbagliato. E chi non è consapevole che viviamo la nostra vita immersi in un mondo nel quale regna sovrana la finzione, in cui tutti – tutti! – recitano invece di vivere e in cui molti indossano maschere talmente spesse da non sapere più nemmeno loro che faccia hanno realmente? Chi non è consapevole che tutta questa finzione non mette olio negli ingranaggi delle relazioni, ma butta solo tanta sabbia?

E’ divertente il modo di ragionare degli umani: lavorano 24 ore al giorno a coltivare il proprio senso di colpa – e quello di chi sta loro intorno, figli e/o giovani compresi –, la loro paura del giudizio degli altri, in sostanza, la loro paura degli altri e delle relazioni e poi, zac!, quando si fermano un minuto e si chiedono che cosa servirebbe per abbattere le inibizioni che li frenano così tanto hanno subito una risposta pronta, senza esitazioni: la spontaneità!

"Molti giovani credono di essere spontanei, ma sono solo maleducati e grossolanai. La Rochefoucauld"

La spontaneità è in realtà una chimera, un sogno irraggiungibile per tutti coloro che sono ingabbiati in una serie infinita di costrizioni psicologiche delle quali non sono nemmeno loro consapevoli. Loro, forse, sono consapevoli solo di non esprimersi al 100%, di non riuscire a soddisfare i propri bisogni se non in piccola parte e di vivere una vita emotiva al di sotto delle proprie possibilità. Sai cosa? La maggioranza delle persone si trova in questo stato di insoddisfazione, proprio perché è nel mezzo tra l’incudine delle convenzioni sociali e il martello della spontaneità. Detto in altri termini: non c’è nessuno che non desidererebbe essere spontaneo, ma sono in pochissimi che ci riescono. E come potrebbe essere altrimenti, con le limitazioni mentali alle quali si viene educati e sottoposti di continuo?

Ed ecco l’inganno della mente che l’invito alla spontaneità contiene proprio come l’invito a essere se stessi: più ti esortano a essere spontanea, meno riesci a esserlo. Prima di tutto perché se questo invito ti tocca nel profondo significa che non sei affatto spontanea e che quindi la tua spontaneità è un tuo punto debole. Diciamo che la tua spontaneità è da recuperare e questo non lo si può fare da un giorno all’altro e soprattutto non lo si può fare sotto pressione, sottostando a un invito, un consiglio, addirittura, forse, a un ordine.

Perché la spontaneità è proprio il contrario di tutto questo, è liberarsi da ogni costrizione esterna e superflua, è vivere e agire non ascoltando nient’altro che i propri impulsi (che, detta fra noi, non va bene, proprio e soprattutto in fatto di amore e di relazioni, ma lo vedremo dopo).

Come dice lo psicologo americano Paul Watzlawick nel suo saggio Istruzioni per essere infelici: “Essere spontanei ubbidendo a un ordine è tanto impossibile quanto dimenticare intenzionalmente qualcosa o scegliere di dormire più profondamente. O si agisce spontaneamente, quindi di propria iniziativa, oppure si esegue un ordine e in questo caso non c’è alcuna spontaneità.”

Ed eccoci qua che cominciamo a districarci per quel che riguarda la spontaneità e il suo significato e soprattutto la sua utilità: assumere un atteggiamento mentale verso la vita che sia genuino e più profondamente legato a quello che sei, che vuoi ottenere e che desideri realizzare, dovrebbe essere uno dei tuoi principali obiettivi, dato che è un atteggiamento che apre le porte alla serenità personale e alla felicità. Va bene…

Spontaneità e inganni della mente

Allo stesso tempo se la spontaneità viene trasformata in un obiettivo da raggiungere per compiacere coloro che ti esortano a essere spontanea, ecco, questo in realtà non va per niente bene, perché di fatto ti mette sotto pressione e ti fa sentire inadeguata. Ed essere sotto pressione e sentirsi inadeguate va evitato a tutti i costi, dato che tra l’altro mina pesantemente la tua autostima, creando un circolo vizioso dannosissimo.

A questo punto riveliamo anche il profondo intento manipolatorio di chi, senza arte né parte, ti esorta a essere spontanea, soprattutto se si tratta di un uomo con cui hai una relazione preferenziale: sembra un esortazione affettuosa e con un importante risvolto di sostegno psicologico, ma in realtà è orrenda manipolazione. Perché? Perché mira, come dicevamo sopra, a farti sentire inadeguata, esattamente come sarebbe il dirti “hai i fianchi (troppo) larghi o le gambe (troppo) corte”. Significa buttarti addosso la colpa di qualcosa che non è, secondo questi perniciosi consiglieri, come dovrebbe essere, significa attribuirti la presunta responsabilità di qualcosa che non va, senza offrirti una reale soluzione, anzi, conducendoti in un vero e proprio vicolo cieco emotivo. Terribile. Un tipo di manipolazione che, se non è smascherata immediatamente, rende schiavi.

"Qualunque cosa tu faccia, l’importante è che tu la faccia col cuore, e la gente capirà.B.J.Armstrong"

E c’è di più: i simpatici corteggiatori da strapazzo che ogni donna prima o poi nella propria vita si ritrova tra i piedi e che esortano alla spontaneità hanno un intento manipolatorio più a breve termine. Queste teste di strapazzo per esempio usano l’arma persuasiva del “devi essere moderna”, “devi essere aperta”, “devi lasciarti andare”. Siamo sincere: chi non sa che è cosa buona e giusta essere moderna, essere aperta e lasciarsi andare? Tutte siamo d’accordo, vero? Tant’è che se ci accorgiamo che non siamo moderne, non siamo aperte o non siamo capaci di lasciarci andare, un po’ ci si abbassa l’autostima e un po’ ci vergognamo, giusto? (Fai attenzione ai termini, perché mica li scelgo a caso).

Quindi questi campioni del buon senso da quattro soldi sono formalmente inattacabili quando invitano alla modernità, alla libertà e alla spontaneità, giusto? Puoi mica dare dello stronzo a uno che ti invita a essere spontanea, soprattutto se ti dice o ti fa intendere che lo fa per il tuo bene, vero? Lo abbiamo detto sopra che noi stesse (perfino io!) ammettiamo che, sulla carta, la spontanietà è un atteggiamento buono e giusto. Il fatto è che se, come molto spesso capita, si tratta di un corteggiatore testa di strapazzo, la vera intenzione del bellimbusto che ti invita alla spontaneità è farti sentire inadeguata (chi si sente inadeguato è molto più manipolabile), ma soprattutto è che tu ti comporti da donna moderna, spontanea e ti lasci andare con lui. Capito il concetto? “Sii spontanea!” nel linguaggio di queste persone significa “Abbassa le difese, cara la mia Cappuccetto Rosso, così ti mangio meglio!”

Spontaneità: che cosa te ne fai?

Ed ecco che questo nostro simpatico ragionamento e questa nostra attenta osservazione della realtà ci conduce a un’altra considerazione importante: ma allora essere spontanea è utile o no? La spontaneità mi porta dei vantaggi o no? In un precedente mio articolo dedicato ai 10 motivi per i quali sei ancora single anche se non ti manca proprio nulla per attrarre, una lettrice, in un commento, mi ha posto una domanda: “Ilaria, per autenticità e spontaneità cosa intendi? Cioè potresti approfondire sulla tematica? Ne sento parlare molti che dicono “sii spontanea!”, ma … Cosa significa in dettaglio? Tu che ne pensi?

In quell’articolo in effetti io avevo parlato di autenticità, dell’essere autentiche e del fatto che l’autenticità sì, è un atteggiamento vincente, anche per quel che riguarda la seduzione e le relazioni. Non facevo cenno alla spontaneità

Allora, a questo punto: qual è la differenza tra spontaneità e autenticità? In che modo questi atteggiamenti possono esserti utili anziché no?

Una videoconferenza gratuita, divertente piena e di contenuto. Ti apre gli occhi sugli errori da evitare e gli atteggiamenti giusti da assumere per costruire una bella relazione con l’uomo che desideri.

Se per spontaneità intendiamo una comportamento che risponde solo ed esclusivamente all’impulso del momento, beh, direi che risulta evidente che non è un comportamento utile. Non almeno nel momento in cui esci nel mondo, ti confronti con persone che non conosci bene e con le quali non hai o non hai ancora costruito un rapporto degno di questo nome. Ricorda e tieni ben a mente: nessun rapporto si costruisce dalla sera alla mattina, nemmeno quello con un santo (supposto che i santi esistano). Detto questo, un rutto può essere un comportamento spontaneo: è utile ruttare? Direi di no.

Come non è utile fare la Cappuccetto Rosso della situazione e in nome della spontaneità far cadere riserve e freni ed evitare di proteggersi. Ecco, la spontaneità fine a se stessa è un comportamento autodistruttivo, che impedisce di proteggersi. E invece proteggersi è importante ed è tanto più importante se ci si sente fragili, se si sono sperimentati delusioni e fallimenti, specialmente in fatto di relazioni. Proteggersi, proteggersi, proteggersi. Che vuol dire, semplicemente, usare la propria intelligenza e l’atteggiamento del cercare il meglio per sé, anche nelle relazioni.

"La spontaneità è frutto di lunghe meditazioni. Pablo Neruda"

Nell’articolo che ho citato poco sopra parlavo di autenticità. Di che cosa si tratta? Abbiamo detto qui, all’inizio, che viviamo in un mondo popolato da persone che per paura di sbagliare, di soffrire e di “fare brutta figura” non solo contengono la propria spontaneità oltre il lecito, ma indossano anche maschere spesse, delle quali nemmeno pi si accorgono. E dunque in un mondo di maschere si perde l’autenticità dei rapporti, dato che le maschere sono scudi e si trasformano in protezioni eccessive, che impediscono di vivere al 100%.

Non solo: se si vive nella costante e ininterrotta paura del giudizio degli altri e si ascoltano solo le voci esterne (“Sii spontanea! Ci vuole la spontaneità! Lasciati andare! Comportati bene! Sii educata! Sii paziente! Etc etc”), si finisce per non sapere che cosa si vuole per se stessi, non lo si ottiene e si vive una vita non solo falsa, ma profondamente insoddisfacente. E di conseguenza si creano relazioni false e insoddisfacenti e si cade “vittime” di uomini sbagliati.

Essere autentici significa invece proprio anteporre ai rumori di fondo e provenienti dall’esterno la verità della tua voce interiore, che sa rispondere adeguatamente ai tuoi bisogni profondi, quelli che è necessario soddisfare per essere felici, trovare una persona che ti corrisponda e vivere una vita di coppia serena e appagante. E questo è molto di più della spontaneità.

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L’autenticità è un atteggiamento vincente in quanto ti permette di non soccombere alle richieste inopportune e improprie di chi è all’esterno ed è incapace di osservarti con occhio genuinamente altruista e vuole da te cose per sé (non per te), per il proprio vantaggio (non per il tuo). L’autenticità, nello stesso tempo, ti permette di mantenere forte e chiara la tua voce, senza essere rompiscatole, invadente o preda della mania del controllo. Ti permette anche di selezionare “a priori” le persone che sono adatte a te, lasciando fuori chi è sbagliato o inadeguato.

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94 Commenti

  1. Avatar di ele

    ele 10 anni fa (12 Febbraio 2015 11:01)

    Un uomo conosciuto ad un matrimonio.Single.Usciamo a cena,viene a prendermi a casa,andiamo a fare una bevuta,chiacchieriamo in macchina e mi riporta a casa.Si fa sentire e poi sparisce per 3 giorni.mi richiede di uscire andiamo a cena di nuovo poi a ballare ci baciamo.Poi risparisce qualche giorno.Mi richiede di uscire passiamo la giornata assieme dalla colazione alla cena,non vuole mai andare via,giriamo cittadine,lui non è di qua e sta facendo un corso alla fine del quale andrà a 5 ore da qui.Poi risparisce qualche giorno,a volte riappaio io a volte lui.Ci rivediamo e ripassiamo una giornata intera assieme e sempre lui non vuole andare mia via.Sono 2 mesi che va avanti cosi',stiamo bene insieme ma non stiamo insieme e lui sparisce per 3/4 giorni, a volte anche il sabato sera per uscire con gli amici del corso.Ha 35 anni.Lasciar perdere?
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  2. Avatar di Gio_1098

    Gio_1098 10 anni fa (12 Febbraio 2015 12:46)

    @Ele secondo me si, lascia perdere, film già visto...
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  3. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (12 Febbraio 2015 13:28)

    @Ele: quando riappare dopo i canonici 3/4 giorni non farti trovare,sparisci tu e non riapparire. Non è giusto vivere con il contagocce. Lui si concede a piccole dosi rendendosi interessante ai tuoi occhi e così tu ti leghi sempre di più finchè lui non si stancherà e metterà fine a questo gioco. Non accettare questa situazione,io l'ho fatto e non mi è rimasto nulla se non un gran senso di vuoto. Non accontentarti!
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  4. Avatar di Vale

    Vale 10 anni fa (12 Febbraio 2015 14:22)

    @Ele: un uomo interessato si fa sentire tutti i giorni
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  5. Avatar di Ale

    Ale 10 anni fa (14 Febbraio 2015 18:31)

    se fosse possibile vorrei che venisse trattato il tema che riguarda gli uomini narcisisti , credo di averne incontrato uno. Grazie
    Rispondi a Ale Commenta l’articolo

  6. Avatar di ele

    ele 10 anni fa (15 Febbraio 2015 0:10)

    cara omonima...e'il classico perditempo!
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  7. Avatar di Cristina

    Cristina 10 anni fa (15 Febbraio 2015 3:05)

    Grazie Ilaria, bellissimissimo questo post, grazie di cuore! @Ele: mi associo alle altre, sì, lascialo perdere, in particolare a Rossella che dice "Lui si concede a piccole dosi rendendosi interessante ai tuoi occhi"= Manipolazione...Smetti di rispondergli, sta sprecando il tuo tempo; non importa neppure indagarne la ragione per cui agisce così perchè ti toccherebbe pensarci. Esistono persone serene e affidabili e avere l'orizzonte libero serve per vederli meglio...secondo me. In bocca al lupo!
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  8. Avatar di Cris83

    Cris83 10 anni fa (17 Febbraio 2015 20:20)

    E' qualche settimana che faccio questo "gioco"...capire chi mi manipola. Ho raccolto queste manipolazioni. Un uomo mi ha detto che se mi diverto.di piu' (guarda caso con lui)..diventero' piu' brava a letto(che proposta allettante!)...non sono mai stata a letto con lui, ma evidentemente gli sta a cuore che diventi piu' brava quando andro' con gli altri. "Hai fatto scuola dalle suore?? aah ecco perche' sei cosi' santarellina e non ti diverti Mio padre(sto andando ad abitare da sola)"tanto i figli prima escono...poi capiscono che non ce la fanno e tornano"...manipolazione per non farmi andare via. Mia madre "senza di me non sei in grado di farlo(qualsiasi cosa)". Fino a poco tempo fa neanche notavo tutto questo. Grazie Ilaria.
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  9. Avatar di Gina

    Gina 10 anni fa (20 Febbraio 2015 11:14)

    Molti suggeriscono spesso di essere spontanei e di vivere la prima storia e le storie a seguire con naturalezza e autenticità...ma la prima esperienza non porterà mai spontaneità perchè si ha tante preoccupazioni che lo rendono impossibile. Quindi non basate questo concetto sulle prime esperienze. Sono quelle che seguono a farci capire come agire nel modo giusto. Come dice Ilaria, è bene essere spontanei se lo si è per natura, non si diventa spontanei se non lo si è. Quindi chi vi suggerisce di esserlo, lo fa per un suo tornaconto. Gli uomini lo dicono alle ragazze timide con un messaggio velato che in realtà vuol significare: "Lasciati andare, fai come le altre che fanno quello che vogliono (che credono di volere), così sarà più facile per me portati a letto il prima possibile". Una volta ottenuto quel che vogliono scappano e ti rifilano la solita risposta vigliacca "Siamo troppo diversi...sei troppo poco moderna...non me la sento di impegnarmi". VIGLIACCHERIA ALLO STATO PURO. Un mio consiglio è quello di comportarsi nel modo in cui si è imparato a fare con l'esperienza. Non fidarsi mai di chi da perfetto estraneo entra nella vostra vita fingendosi un amico o un innamorato perso. Nessuno si innamora perdutamente di una persona che fino a 5 minuti prima non si era mai vista. La spontaneità è una qualità che si ha o non si ha, non si può creare in nessun modo. Non si impara ad essere spontanei, così come una donna timida e riservata non può diventare una donna sicura di se e aperta. Si cade solo nella manipolazione altrui. Le donne e gli uomini sono manipolati giornalmente...la donna viene manipolata ad essere sempre e comunque un oggetto dell'uomo, non a caso dalla TV ai libri si fa in modo che la donna sia accondiscendente ai desideri maschili. Gli uomini di contro sono manipolati ad essere sempre e comunque cacciatori e a usare le donne per i loro egoistici scopi. Tutto questo ha uno scopo...I SOLDI. Ci manipolano per farci comprare abiti e oggetti che sembrano alla moda, ma in realtà sono solo oggetti per farci apparire migliori di quel che siamo. Ogni persona è unica e speciale e la di deve accettare per com'è e non costringerla ad essere qualcun'altro. In genere è meglio non ascoltarli proprio questi buon samaritani che vogliono il vostro bene. Come può volere il tuo bene uno sconosciuto? Una risposta da dare a questi "cazzoni" sarebbe "Io faccio solo quello che mi sento di fare, non quello che vuoi che io faccia". Nessuno deve permettersi di dire ad un altra persona quello che deve fare...il mio consiglio è quello di fare quello che davvero vi sentite di fare, basandovi sulle vostre esperienze e non su quelle degli altri. Sono solo le esperienze a guidarci nel modo giusto nella vita, non chi ti impone di essere diversi o simili a Tizio e a Caio.
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  10. Avatar di Gina

    Gina 10 anni fa (20 Febbraio 2015 11:24)

    @cris83 I genitori sono così con i figli non è manipolazione quella è solo paura del cambiamento. I genitori sono legati ai figli in un modo che capirai solo quando ti ritroverai in quella situazione. Se confondi la loro paura con la manipolazione di cui hai parlato prima su quell'uomo, rischi di vedere manipolazione in ogni persona. Stai attenta a capire la differenza. Un genitore ti vuole bene e ha paura di perderti, un uomo sconosciuto o che conosci poco invece non ti amerà mai, non si ama dall'oggi al domani (l'amore nasce dopo la fine dell'innamoramento che dura al massimo 3 anni), cercherà sempre un suo tornaconto personale. Andare a vivere da soli è una scelta molto difficile e a volte porta conseguenze che non si conoscono. Sei sei da sola è un conto, se invece hai un compagno è un altra. Io ho imparato che è molto più utile uscire dalla propria famiglia solo quando se ne ha una propria, rende più facile tutto. Ma se lo fai perchè qualcuno te lo ha consigliato o perchè qualche amica lo ha fatto...riflettici bene. Devi essere sicura al 100% di averlo scelto da sola e di aver tenuto conto dei pro e dei contro e sopratutto senza aver avuto pressioni esterne. Vivere da soli non è facile come te lo fanno vedere alla TV. Una mia amica vive da sola da anni e dal primo giorno ad oggi ha avuto solo problemi, fatto sta che non riesce a non fare a meno dell'aiuto sia economico che emotivo dei genitori. Questo perchè lei non lo ha scelto con la sua testa ma glielo ha imposto una sua amica. Quindi scegli con attenzione il tuo futuro e auguri.
    Rispondi a Gina Commenta l’articolo

  11. Avatar di Valeria87

    Valeria87 10 anni fa (21 Febbraio 2015 11:20)

    Gina, mi permetto di dissentire. Vivo sulla mia pelle gli stessi atteggiamenti di cui parla Cris, e sono manipolatori, eccome. Non ne faccio una colpa: nessuno ci insegna ad amare, dobbiamo imparare da autodidatti. Resta il fatto che non è amore dire a una persona: "Senza di me non sei in grado di farlo". Amare una persona significa accettarla, avere fiducia in lei, darle valore. Fare in modo di accrescere la sua autostima, non di minarla. Quanto alla tua amica che ha avuto tutti 'sti problemi dopo essere andata a vivere da sola... be', mi spiace per lei, ma lasciare il nido fa parte delle tappe della crescita e del ciclo vitale. Io per motivi economici me ne sono andata solo a 26 anni. Tornassi indietro, farei qualche sacrificio in più e cercherei di andarmene prima. L'indipendenza non ha prezzo. Ed è "condicio sine qua non" per imparare ad amare in modo sano :)
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  12. Avatar di Gina

    Gina 10 anni fa (22 Febbraio 2015 13:46)

    @Valeris87 Forse hai ragione, ma se Cris ha avuto questo dai genitori potrebbe aver sviluppato inconsciamente delle insicurezze che potrebbero darle problemi nella vita da soli. Io penso che si debba andare a vivere da soli se si ha però anche la voglia di condividere questa esperienza con qualcuno che ci riempia la vita. Un compagno di vita. Se si sceglie di farlo solo per la convinzione che questo porti più responsabilità, bisogna anche aver calcolato bene. Al giorno d'oggi i rischi dell'allontanamento sono superiori a quando tu sei andata via di casa. Non mi è ben chiaro cosa intendi per "motivi economici". Naturalmente non sono fatti miei. Comunque io penso sempre che si debba scegliere con logica il proprio futuro, senza lasciarsi guidare da quello che impone la società. Lasciare il nido fa parte delle tappe della crescita, ma solo se si è pronti, se si hanno dei dubbi è meglio prima risolverli, perchè poi ne escono altri. Spero che Cris riesca a sistemarsi per il meglio. Ma come ho detto prima, se per la sua intera vita ha subito questo abbassamento di autostima da parte dei genitori, fidati che non li risolverà andando a vivere da sola, perchè nella sua mente inconscia potrebbe esserci una programmazione mentale negativa che puo' ostacolarla nel suo prossimo percoso di autonomia.
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  13. Avatar di bianca

    bianca 9 anni fa (29 Novembre 2015 12:22)

    bellissima questa parte "Essere autentici significa invece proprio anteporre ai rumori di fondo e provenienti dall’esterno la verità della tua voce interiore, che sa rispondere adeguatamente ai tuoi bisogni profondi, quelli che è necessario soddisfare per essere felici, trovare una persona che ti corrisponda e vivere una vita di coppia serena e appagante. E questo è molto di più della spontaneità." cerco di ascoltarmi e credo di starci riuscendo molto meglio che in passato. Per il discorso della spontaneità, invece, io la interpreto come il dire quello che si pensa, non avere paura di sbagliare e fare quello che si vuole davvero. Poi è ovvio che bisogna ragionare sempre a seconda chi hai davanti altrimenti si è impulsivi più che spontanei...
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  14. Avatar di Emilia

    Emilia 7 anni fa (19 Settembre 2017 15:03)

    Due o tre anni fa ho letto il libro di Watzlawick. Non conoscevo l'autore, camminando tra gli scaffali di una libreria fui semplicemente attratta dal titolo: "Istruzioni per essere infelici". In effetti è più facile rendere infelice la propria vita, le "istruzioni" si eseguono più fedelmente perché non c'è bisogno di alcuno sforzo per peggiorare una qualsiasi condizione. Come una ferita inferta che viene lasciata marcire: più facile trascurarla che prendersene cura. Ricordo la sezione in cui Watzlawick tratta la spontaneità, ma ho dimenticato molte altre cose. Credo di dover tirare fuori dal cassetto quel saggio e rinfrescare la memoria.
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