Sicurezza in te stessa: il decalogo per stare bene “dentro” e ottenere quello che vuoi dalla vita

sicurezza in te stessaQualcosa mi dice che avere sicurezza in se stesse per molte persone, (uomini e donne senza distinzione) è un grande obiettivo da raggiungere, quasi un sogno, di sicuro un desiderio potente. L’insicurezza molto spesso è un “peso” davvero grande da sopportare, una condizione emotiva che pone dei grossi limiti totalmente “non necessari”. Che cosa intendo per “totalmente non necessari”? Intendo che l’insicurezza, la timidezza o la poca fiducia in se stessi fanno venire “scrupoli” totalmente inutili, anzi dannosi, perché, appunto, costringono le persone dentro limiti che le “forzano” ad avere e a ottenere meno di quanto meritano e che, alla fin fine, tolgono risorse alla comunità tutta.

Cioè se tu, per “colpa” della tua insicurezza, vivi al di sotto delle tue possibilità togli non solo a te stessa, ma anche a chi ti sta intorno. A tutti noi, insomma, dato che viviamo tutti in comunità, la stessa comunità.

"La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri. Oscar Wilde"

Quindi l’insicurezza è molto spesso un grande peso da sopportare in tutti le aree che compongono la nostra vita: lo studio e il lavoro, lo sport e anche gli hobby, le scelte esistenziali “importanti” e ovviamente le relazione con gli altri, a incominciare dalle relazioni sentimentali, in particolare quando si tratta di seduzione, di attrazione e di corteggiamento.

La sicurezza in te stessa e la seduzione

Di certo quando si tratta di seduzione, attrazione e corteggiamento tutto si fa più complicato perchè la paura del giudizio, il timore di non sentirsi all’altezza, il terrore del rifiuto si alzano a livelli stellari. E sai perché? Perché il più grande desiderio degli esseri umani è quello di essere accettati e di essere amati. E ogni volta che ci si trova di fronte a un rifiuto si materializza la paura più grande dell’essere umano. Per non correre questo rischio, ci si blocca. Si rinuncia.

E quando si sperimenta un insuccesso nello studio o nel lavoro, anche in questo caso si prova la sensazione di essere rifiutati e di non essere amati e per questo brucia.. E ovviamente brucia ancora di più quando si tratta di relazioni, dato che il collegamento con il desiderio di dare e ricevere amore è più immediato.

"La vita è l’infanzia della nostra immortalità. Goethe"

Acquisire un alto livello di sicurezza in te stessa in “generale” ti permette di essere più sicura nelle relazioni e l’essere più sicura nelle relazioni ti permette di stare meglio in tutte le altre aree della vita.

Se sai ottenere risultati in ambiti importanti come il tuo lavoro, le tue passioni, la tua formazione personale, la tua autostima e la tua sicurezza in te stessa si alzano. La somma di questi fattori – capacità di perseguire i tuoi obiettivi personali e di realizzarti in quel che ti piace fare – ti rende anche più esigente e sicura in amore e ti permette di evitare le storie sbagliate con gli uomini sbagliati.

Nello stesso tempo, quando sei realizzata nelle relazioni, ti viene più facile anche ottenere risultati positivi in ambiti completamente diversi della tua esistenza, come quello professionale, sportivo, etc.

Quindi da qualche parte bisogna pure cominciare a costruirla questa sicurezza in te stessa dato che sì, la sicurezza in te stessa, come l’autostima, la costruisci e la mantieni giorno per giorno con un atteggiamento mentale e una serie di comportamenti che ti permettono di metterti al centro della tua vita e di prenderti cura di te, come se tu fossi il riferimento e la maestra di te stessa. Interessante vero?

"La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo. Jim Morrison"

Questa potrebbe essere una bella sfida, indubbiamente. Una sfida grazie alla quale tu potresti benissimo spegnere quel terribile rumore di fondo che si chiama autocritica e annullare la paura del giudizio degli altri.

Sicurezza in te stessa: 10 passi da compiere

E come fai a fare tutto questo? Ecco 10 passi da fare.

1)      Accetta te stessa per come sei e per i riultati che hai ottenuto finora – qualsiasi essi siano -, per le sconfitte che hai sperimentato. Anche per il tuo passato e per quello che nel tuo passato ti è successo e gli errori che pensi di aver commesso. Tu dirai: “Facile a dirsi, ma non facile a farsi.” E’ un percorso graduale, che puoi iniziare in modo graduale, intanto agendo razionalmente, cioè diventando consapevole che accettare te stessa “tutto incluso” è fondamentale.

2)      Accetta la vita per come essa è: ci sono nel mondo e nell’esistenza di ciascuno di noi aspetti che proprio non ci piacciono e che vorremmo fossero diversi. Il fatto è che molte cose nel mondo non possiamo proprio cambiarle. O, meglio, essere persone adulte e mature significa comprendere e saper distinguere quello che è giusto e possibile cambiare e quello che non è possibile cambiare ed è bene – per la nostra serenità e la nostra felicità – accettare.

3)      Datti da fare per influenzare gli aspetti del mondo esterno sui quali hai un reale potere di influenza, cioè quelli che rispetto a una tua azione precisa e definita hanno una reazione positiva, in equilibrio rispetto allo sforzo che ti è stato richiesto.

4)      Per quel che riguarda ciò che non riesci a cambiare, usa il sano principio naturale dell’adattamento: adatta i tuoi comportamenti all’ambiente circostante e fallo solo se questo adattamento ti porta vantaggi concreti, tangibili e indubbi.

5)      Per quanto riguarda le tue caratteristiche personali, di sicuro ci sono degi aspetti che puoi migliorare, come accade a tutti, nessuno escluso. Considerato che gli aspetti da migliorare innanzittutto vanno accettati (vedi passo 1), tieni presente che il fatto di crescere e di trasformarsi in meglio rende la vita degna di essere vissuta. Per cui: coltiva il tuo giardino interiore, potenziando il tuoi punti forti e avendo grande cura dei tuoi punti di miglioramento, dando benzina sia alle tu caratteristiche vincenti, sia a quelle che possono diventare tali. Il tuo modo di muoverti per esempio, di parlare, di usare la voce, il tuo modo di ragionare e di stendere una relazione di lavoro. Un tuo talento nello sport, nella cucina, nelle attività manuali. E anche la tua capacità di entrare in empatia con gli altri, di incoraggiarli, di valutare le situazioni o le opportunità.

"La vita è troppo breve per prendersela per uno stupido errore. Andy Warhol"

6)      Accetta i momenti “bassi” della vita, concedendoti il tempo giusto per “elaborare” i lutti, le delusioni e le sconfitte.

7)      Celebra e dài risalto ai momenti “alti” della vita, concedendoti il tempo e il modo di festeggiare vittorie, obiettivi raggiunti, momenti di crescita e traguardi di consapevolezza.

Una videoconferenza gratuita, divertente piena e di contenuto. Ti apre gli occhi sugli errori da evitare e gli atteggiamenti giusti da assumere per costruire una bella relazione con l’uomo che desideri.

8)      Accetta gli altri per come sono. Tu non puoi cambiare gli altri (ci mancherebbe altro!) gli altri non cambiano per te (ci mancherebbe altro 2!). Gli altri, poi, non sono qui per cambiare il mondo secondo le tue direttive, i tuoi desideri, le tue preferenze.

8bis) Non cambiare per gli altri. Non cambiare per gli altri. Non cambiare per gli altri.

9)      Coltiva il tuo spirito e la tua mente leggendo, informandoti, migliorando la tua cultura e la tua conoscenza del mondo: questo ti permette di essere più accorta, più furba, meno ingenua e anche di affrontare con più sagacia gli uomini e le relazioni. Altro che farti prendere in giro dal primo che capita.

10)   Abituati a pensare che le risorse personali che hai a disposizione sono più che sufficienti per permetterti di ottenere ciò che vuoi dalla vita. Semmai il passo in più che devi compiere è quello di diventare davvero abile a usarle come ti è più utile.

Che ne pensi? Quali sono altri passi che suggeriresti a un’amica che vuole aumentare la sicurezza in se stessa?

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99 Commenti

  1. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (26 Aprile 2014 22:23)

    Paola come al solito hai risposto in maniera veramente esaustiva, complimenti! Anche a me è capitato di accollarmi offese assurde senza comprendere che lo erano, e di offendermi per cose che sono le mie ferite. Però c'è da tenere presente il confine tra la realtà e l'interpretazione, il riconoscere certe emozioni e il capire come possiamo reagire. Per esempio se mi arrabbio, la rabbia è un mio problema. E devo riconoscerla, e farla sbollire. Ma devo anche analizzare ciò che ha causato la rabbia e dopo di che prendere delle soluzioni del tipo: fare presente che x atteggiamento mi dà fastidio; allontanarmi dalla persona; o altre soluzioni. E' molto difficile davvero. Però è anche importante capire che le persone che sono veramente abusive - purtroppo spesso le persone più abusive sono quelle a noi più vicine :-( - e vedere se forse non è il caso di allontanarsene.
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  2. Avatar di stregatta

    stregatta 11 anni fa (26 Aprile 2014 22:57)

    Ragazze anzitutto grazie di cuore per avermi risposto portando anche le vostre esperienze mi rincuorate @Goldie è vero la nostra suscettibilità può dipendere molto dal periodo che stiamo attraversando ci sono momenti in cui stiamo bene e ci potrebbero passare addosso con un carroarmato e momenti in cui non ce ne va dritta una in cui siamo tolleranza zero e scarichiamo il nostro nervosismo su chi non centra. Penso che questo sia un errore che facciamo in molti e che ci voglia un equilibrio che io sto disperatamente cercando. Tu le chiami paranoie è vero possono sembrarlo però quelle che agli altri sembrano paranoie invece per noi sono cose fondamentali e quindi credo sia giusto farci valere anche se chi ci ascolta ci definisce pesante. @Rosita anche io metto in conto che probabilmente sono piu suscettibile in quanto ho sofferto e ho ferite ancora aperte. Quello che però sto notando è che si sta diffondendo un'odiosissima mentalità che è la legge del più forte. Più sei cafone maleducato antipatico e indisponente più vieni apprezzato e considerato figo. Non è una mia considerazione da lagna. Purtroppo mi sono resa conto che c'è proprio un degrado negli ultimi anni del comportamento delle persone. La conferma l'ho avuta quando per pasqua mia madre è tornata a casa dal supermercato e mi fa" ma la gente è impazzita tutta quanta. Non hai idea di quante volte si sia rischiata una rissa" E' vero c'è proprio in giro un'aria di tensione di aggressività dove sembra che la gente abbia solo voglia di litigare e prevaricare. Noi in questo contesto dobbiamo imparare ad affilare gli artigli e difenderci senza trasformarci anche noi in belve. Per questo vi ho fatto questa domanda. @Vesper tu potrai anche aver avuto una reazione sbagliata nei confronti di questa persona ma lei non è stata da meno insultandoti. Io credo che sarebbe stato meglio per lei cercare di calmarti e andarsene nel caso la situazione fosse diventata insostenibile. Il fatto che ti abbia detto una cosa cosi antipatica lo qualifica per quello che è e quindi io fossi in te romperei ogni tipo di contatto. @Paolaquellanuova Quindi tu pensi che l'unico modo per riuscire a ristabilire i miei filtri sia quello di intraprendere un percorso di psicoterapia? Io ti ammiro per il cammino che stai facendo e ammetto che anche i miei filtri sono un pò sporchi". Quello che piu mi sta destabilizzando è che persone che prima adoravo e di cui avevo piena fiducia mi stanno scadendo da un anno a questa parte per loro comportamenti che io reputo irriconoscibili. Quando ho cercato di parlarne mi è stato detto che questi atteggiamenti da parte di quelle persone erano sempre esistiti,... io mi chiedo possibile in tutti questi anni abbia avuto le fette di salame sugli occhi? possibile sia diventata io intollerante tutto d'un fiato?
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  3. Avatar di eleonora

    eleonora 11 anni fa (27 Aprile 2014 5:50)

    E quando la propria sicurezza viene minata dall'atteggiamento altrui che ci ami o no?...sto facendo un percorso mio di introspezione emozionale.credo che la gelosia ne faccia parte e devo imparare dal mio fidanzato che riesce a non affezionarsi x non soffrire...quindi si guarda intorno cerca gli altri vive la sua vita.io son solo un aspetto di essa.io devo far lo stesso ma non essendo estroversa,devo lavorare su me stessa molto e fregarmene di tante cose che fino a ieri non tolleravo affatto.in fondo noi siamo di noi stessi e basta...soli.
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  4. Avatar di Vesper

    Vesper 11 anni fa (27 Aprile 2014 9:25)

    @Stregatta,ma il bello sai qual è?E che io in un momento di nervoso gli ho semplicemente detto che non sopportavo più il suo continuare a farmi del male come lo ha fatto in passato..senza quindi sbraitare o alzare la voce..ed ecco qua..io sono la cattiva e lui quello che in realtà mi ha sempre trattata bene!!! Ma ancora di più seguirò il tuo consiglio..lasciarlo proprio perdere finalmente perchè non ho nessuna intenzione di mettere in discussione me stessa e la mia persona solo perchè un frustrato del cavolo per sentirsi bene ha bisogno di denigrare gli altri!!! @Rosita come ti senti oggi? Stai riuscendo a dormire meglio?
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  5. Avatar di stregatta

    stregatta 11 anni fa (27 Aprile 2014 13:19)

    @ vesper io credo che ogni volta che tra due persone sussista un conflitto la responsabilità non sia mai al 100% solo di uno. Il rapporto è quasi sempre 50/50 o al massimo 50-80% di uno e 50-minimo 30% dell'altro nel senso che il contributo può variare anche in funzione dell'indole di ciascuno dei due ma non può scientificamente propendere solo ed esclusivamente su di uno. Quindi la discussione diviene costruttiva se entrambi mettono le carte in tavola e cercano dei punti di raccordo da cui ripartire. Diventa invece una discussione sterile e distruttiva se diventa il pretesto per scaricare sull'altro le proprie ansie, frustrazioni e nervosisimi o se diventa un modo per ottenere la ragione a tutti i costi portando l'altro a fare quello che si vuole. In questo caso io sono personalmente favorevole al fatto che tu faccia un taglio netto su questo rapporto ma la mia è un'opinione, la scelta spetta a te! @Eleonora anche io ho fatto questo percorso di distacco emotivo. Prima mi si imputava il fatto di attaccarmi troppo alle persone di dare troppa importanza agli altri. Infatti ho sofferto moltissimo sia in amicizia che in amore perche non capivo come mai io mi affezionavo cosi tanto alle persone da farle diventare indispensabili nella mia vita e loro invece riuscivano benissimo a sostituirmi con qualcun altro in breve tempo e a buttare via anche anni di rapporto senza un valido motivo. All inizio ho pensato fosse colpa mia che fossi una persona insopportabile da cui tutti scappavano e mi odiavo per questo perche vedevo in me la causa della mia solitudine. Poi con l esperienza e vedendo che succedeva anche ad altri magari gli stessi che mi avevano scaricata o per cui mi avevano scaricata ho capito che si tratta in realta di una dinamica relazionale frequente. Per questo motivo ho imparato anche io ad attaccarmi di meno agli altri e a saper tagliare le situazioni quando vedo che si trascinano e non sono piu spontanee. Risultato... da appiccicosa rompiballe adesso mi dicono che sono una str..za menefreghista e che gioco coi sentimenti delle persone. Cosa non vera perche in realta proprio perche cerco qualcosa di autentico non parto in quarta al primo messaggio o letterina strappalacrime e verifico le loro intenzioni... Quando pero mi comporto cosi sono accusata di essere malfidente e se la danno a gambe. Sono io che metto troppo sotto pressione le persone o in giro non ci sono piu persone che vogliono lottare per cio che vogliono ma bambocci che vogliono tutto e subito nel modo piu facile e semplice possibile.
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  6. Avatar di rosita

    rosita 11 anni fa (27 Aprile 2014 17:22)

    @Ciao Vesper, non riesco ancora a dormire, mi sveglio in continuazione e piango. Non voglio farrmi domande perché e per come, voglio solo potermi buttare tutte alle spalle e cominciare a sorridere...
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  7. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (27 Aprile 2014 20:23)

    @ Stregatta: chiedi se è possibile accorgerti solo ora di certi compotamenti e io ti rispondo che anche io mi sono resa conto solo negli ultimi mesi di quanti abusi psicologici subivo. Alla mia psicologa ho detto: "sono diventata ipersensibile, mi sembra che tutti mi manchino di rispetto". E lei mi ha detto che pensa che piuttosto io abbia imparato ad ascoltare il mio dolore, che prima non sentivo grazie alla mia corazza. Ma non lo sentivo a livello cosciente, mentre nel profondo le ferite che ricevevo abbassavano la mia autostima e il mio livello di benessere. Di qualcosa mi rendevo conto, forse anche di tanto, ma non di tutto. Sono ridiventata sensibile grazie alla psicoterapia. Non so se è l'unica soluzione, lo è stata per me. Prima avevo cercato altre strade, perlando con amici, seguendo questo e altri blog, leggendo libri... ma la svolta, il cambiamento non arrivavano mai. Alla fine mi sono decisa a chiedere aiuto... mi è costato molto, perché ero una persona orgogliosa, che aveva dovuto imparare a fare sempre da sola e che faticava ad ammettere una debolezza e a chiedere aiuto... Poi è arrivata la separazione dei miei, che mi ha aperto ancora di più gli occhi su quello che prima intuivo solo, cioè che ero cresciuta in un ambiente familiare malsano... sono andata a due sedute di psicoterapia famigliare e alla seconda, raccontando della mia infanzia e di come sentivo i miei, di fronte al terapeuta che mi sorrideva comprensivo e mi diceva che forse ora qualcosa stava finalmente cambiando per me, io sono scoppiata a piangere come una bambina (e così mi sentivo in quel momento)... è stato come se qualcuno, finalmente, mi avesse visto per quella che davvero ero: una bambina abusata, sofferente, che non riusciva a crescere e a liberarsi di tutto quel dolore, quella solitudine, quella paura, quelle ferite. Avevo 38 anni. Oltre un anno dopo mi sono decisa, dopo avere vissuto altri fallimenti sentimentali. Sono tornata da lui, stavolta da sola... mi sono raccontata e gli ho chiesto aiuto. Sono andata da lui perché lui aveva risvegliato qualcosa in me, mi sembrava potesse davvero capirmi come nessuno prima. Lui mi ha fatto i complimenti, mi ha detto che riuscire a chiedere aiuto è come essere al 50% del percorso e che nel giro di qualche mese potevo risolvere i miei problemi, stare molto meglio, mettermi al primo posto, darmi il permesso di sentirmi amabile (io gli avevo detto che non mi ero mai sentita amata, ma sempre amata, che mi pareva di fare sempre tanto per gli altri e di non esistere mai per nessuno...).
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  8. Avatar di Paolaquellanuva

    Paolaquellanuva 11 anni fa (27 Aprile 2014 20:23)

    Mi sono fidata, ho cominciato la terapia con una sua collaboratrice (perché lui aveva conosciuto i miei e aveva quindi conoscenze pregresse che potevano influenzarlo... ho poi scoperto che questa è una regola che applicano molti psicologi). Dopo 9 mesi posso dire che quella fu la scelta che mi ha salvato dall'abisso. Non so se può essere così per tutti, per me lo è stato. Mi sono capita meglio e ho capito quello che accadeva nelle mie relazioni, cosa dipendeva da me, cosa dagli altri e come fronteggiare in ogni caso gli eventi. Mi sono sentita più forte e sicura, meno sbagliata capendo da dove venivano i miei problemi. In 9 mesi ho lasciato la relazione malsana che avevo ripreso, ho modificato la relazione coi miei genitori pur non risolvedomela del tutto (ma mi faccio rispettare e li tengo al loro posto), ho schivato altre possibili relazioni malsane con gli uomini oltre al ritorno di ex vari, ho ritrovato me stessa, la mia sensibilità, la mia vera essenza e ciò che davvero mi mancava e volevo, ho incontrato un uomo completamente diverso e molto più attento a me e sensibile, rispettoso, capace di intimità e impegno, ho cambiato auto e casa, scegliendo ciò che mi piaceva davvero, ho modificato i rapporti di lavoro che sono riuscita a modificare e ho abbandonato gli altri, ho fatto nuove amicizie e ho ricollocato vecchie amicizie. Sì, le persone più vicine, proprio perché più vicine, sono quelle che possono fare più male. I genitori per primi, poi i partner, poi amici e amiche, poi colleghi di lavoro. Sì, il mondo è pieno di persone con problemi, che non sanno di averli e che li fanno pagare agli altri. Farsi rispettare e vivere meglio è possibile, io penso di esserne una prova evidente. Ripeto che non so se la psicoterapia sia l'unica strada o la migliore per tutte... ciascuno di noi è diverso. Quella è stata la mia strada, lunga, difficile, dolorosa e costosa (e i soldi spesi son nulla rispetto alla sofferenza), ma decisiva e liberatoria. E' un percorso che ancora compio, che forse non finirà mai anche se mi sento sempre più indipendente dalla mia guida che mi ha accompagnato insegnandomi un metodo, un modo per risolvere i miei problemi e stare meglio. Perché il percorso lo fai tu, il dolore è tuo, la fatica tua. Lo psicologo ti accompagna e guida, condivide, sostiene e indica la strada, ti tiene in strada se deragli, ma l'obiettivo finale è renderti autonomo e indipendente, finalmente libero di realizzarti pienamente. Lungo questo percorso perdi per strada molte persone che non sanno adattarsi alla nuova persona che sei... e ne incontri altre, che scegli se portare con te o meno. Ma ti assicuro che mai più o molto più raramente ti sentirai sola e impotente di fronte agli altri e alla vita. Scopri invece che ce la fai, che vali (ed è un problema degli altri non riuscire a vederlo) e che ti capita il meglio... alla fine succede in modo naturale. Se prima urlavi per farti rispettare, dopo il tuo agire parla da solo. Con certa gentaglia non ti relazioni nemmeno più, non ne hai bisogno, li lasci nel loro brodo. Sono loro che si agitano e sbraitano per riprendersi il potere su di te o rassicurarsi attraverso di te (con ricatti affettivi, lusinghe, esercizi di potere, manipolazioni più o meno consapevoli) e tu stai lì a guardarli, vedendoli finalmente per quello che sono... e sai, senti che non hai più bisogno di loro, del loro riconoscimento, della loro presenza.
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  9. Avatar di Dreamer

    Dreamer 11 anni fa (27 Aprile 2014 23:14)

    Ciao a tutte!!! Scrivo qui e non so neanche se sia la sezione giusta.... Dopo quasi 5 anni di relazione ci siamo lasciati... o meglio, io chiesi una pausa in modo che lui risolvesse alcuni problemi nella sua vita ( studio / relazione con la madre )ma è diventata una rottura. Io ho avuto forse troppe aspettative nei suoi confronti, speravo che capisse l'urlo disperato, la mancanza di amore, il sentirmi sola, il fatto che eravamo veramente giunti alla fine e mi dimostrasse veramente di amarmi.... Ci diciamo che tutto è finito e poi non abbiamo il coraggio di togliere gli oggetti dalla camera o dire ai parenti che non esiste più alcuna fidanzata...io dicendo che forse, solo con una mega dimostrazione d amore riuserei un noi e lui dicendo che mi dirà che non mi amapiù, che non provapiù nulla x me ma non x telefono, chiedendomi di vederlo... eppure l indomani siamo lì a condividere la nostra vita.... Non so come comportarmi, per me è la prima volta che finisce una relazione così importante..... e pare che proprio finita non sia... nonostante genitori e amici siano lì a ricordarmi il poco amore che traspariva dai suoi occhi, faro lo stretto indispensabile per stare con me e a volte manco quello.... tutti a dirmi che ho fatto la migliore scelta della mia vita e di essere felice di aver finalmente capito, ora, senza figli e matrimoni.... essendone uscita illesa.... si , e il cuore distrutto dove lo lasciano ?!?! Sapranno solo i brutti momenti ma i belli ci sono stati e non è semplice affrontare tutto ciò.... Lui odia quanto mi arrabbio e neanche discute, tira su un muro di silenzio.... E non capisce cosa voglia dire causa - effetto : se anche ora che mi conosci alla perfezione continui a fare qualcosa che mi urta / non fare/ dimostrare l'amore che dici di provare.... è ovvio che io agisco di conseguenza.... lui vorrebbe continuare a fare così, tempo su tempo per farlo agire e nel mentre silenzio totale da parte mia.... E quando dici che se cambia lui cambi anche tu perchè non ci sarà motivo per cui arrabbiarsi lui ti dice " troppo comodo ".... e lui vive nella convizione che tutto ciò che fa è sbagliato, convinzione instaurata dalla madre... e a furia forse di fare le cose controvoglia, già pensando che tanto è sbagliato, la convinzione è stata rinforzata da me, pronta a riprenderlo... per comportamenti che non stanno nè in cielo nè in terra... tipo non baciarsi non sfiorarsi se si è in pubblico, sono cose che si fanno con privacy... è maleducazione e bla bla bla..... già per le feste dovevo prendere il pacchetto intero ( lui e la madre, divorziata ) pur di stare con lui perchè lei è un medico con mille paranoie quindi mai e poi mai che lascia la macchina al figlio per venire da me a 15 km di distanza quando sto in paese.... e magari per 10-15 giorni ci vediamo 2 volte... e ricevo un castissimo bacio sulla guancia..... preciso che quando non sto in paese dai miei sto in città, a 15 km da lui raggiungibile in pullman come niente...... e pure lì mille limitazioni del tipo niente pullman oltre una certa ora.... a causa dei brutti ceffi e delle loro paranoie.... voglio dire.... mica sono nel bronx!!!!!!!
    Rispondi a Dreamer Commenta l’articolo

  10. Avatar di maria 1

    maria 1 11 anni fa (28 Aprile 2014 0:04)

    @ ilaria....... rifacendomi ad un recente post se lui ti dice che non vuole fidanzarsi "perché ha paura dei legami o forse perché è ancora legato al passato" e si allontana equivale a dire che nn vuole una storia seria, che non ha rispetto di me ecc.... ecc....? Secondo te sarebbe opportuno nn contattarlo più? In questi 2 mesi passati ogni tanto mi ha messaggiata ed inoltre abbiamo amici in comune ed è capitato perciò di incontrarci. Io sono stata molto formale e nn riuscivo neanche a guardarlo e a parlargli........ come mi devo comportate x nn apparire bisognosa o antipatica o fredda, insomma x fare la migliore figura? Grazie
    Rispondi a maria 1 Commenta l’articolo

  11. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (28 Aprile 2014 3:13)

    A me la cosa che sta aiutando (per motivi economici non posso permettermi una terapia) sono i gruppi di auto-mutuo aiuto. Ho iniziato qualche mese fa, dopo aver letto "donne che amano troppo". Nonostante non sono al livello di Paola che penso sia veramente un esempio per tutte noi, posso dire che nei mesi sono andata davvero avanti. Semplicemente prima ero una persona che non aveva il senso del valore, dell'autostima, posso dire che avevo bloccato tutti i miei sentimenti e le mie emozioni, dietro la corazza della persona forte e che ce la deve sempre fare. E ce l'ho sempre fatta, nel vuoto totale, accollandomi gli insulti che incassavo in silenzio - tanto sono superiore, mi dicevo. Tanto un giorno avrò la mia rivincita. Tanto un giorno dimostrerò a tutti. Dopo l'ultimo anno vissuto nell'ansia perenne, in uno stile di vita assurdo, sono comunque riuscita ad arrivare ai miei obiettivi. Ma al prezzo di crisi continue, una chiusura perenne alla bocca dello stomaco e una colite che mi stava mangiando viva. Senza contare i pensieri... pensieri su pensieri. Ora sto capendo che io posso dare vita ai miei sogni, io posso creare, io posso segnare il confine con gli altri, io posso costruire il rapporto con me stessa che ho sempre ignorato. Io posso scegliere il contenuto dei miei pensieri. Io posso aspirare a più di un uomo che mi dice: "non voglio una storia seria". Io posso fare di più che lottare per farmi accettare in famiglia. Io posso essere me stessa e gridarlo senza paura al mondo. Ecco tutto qui. E confrontarsi ogni tanto con persone di tutte le età, uomini e donne, con storie diverse ma uguali alle tue, è fondamentale per me. Perché quando capisci che sei unico e speciale nello stesso identico modo in cui lo sono gli altri, e che il dolore, le emozioni e quello che si prova è sempre quello, indipendentemente da sesso e religione è veramente uno spiraglio terapeutico. Io lo consiglio a chunque voglia mettersi in gioco e confrontarsi.
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  12. Avatar di eleonora

    eleonora 11 anni fa (28 Aprile 2014 5:58)

    La migliore figura?mollalo!;)))
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  13. Avatar di Michela2

    Michela2 11 anni fa (28 Aprile 2014 9:05)

    Maria1: Nessuno ha paura dei legami.Non conosco persona al mondo che voglia stare da sola tutta la vita.Comunque per una persona che ti ha mandato qualche messaggio sporadico e che hai incontrato per caso grazie agli amici comuni non puoi pensare a comportarti.Non c'è niente, non c'è stato niente.Comportati normalmente, fai la tua vita.Se vorrà ti contatterà.
    Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

  14. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (28 Aprile 2014 9:55)

    @Paolaquellanuova : sto seguendo da anni una psicoterapia come la tua, lo stesso tipo davvero. sto ancora lavorando per riconoscere le mie debolezze. il mio problema è che non voglio affrontarle proprio perché mi è sempre stato detto di non ascoltarmi, di non dare attenzione né ai malesseri fisici né a quelli psicologici, fin da piccola. erano inezie alle quali non dare importanza. da qui il desiderio di distrazione, di fuga, di evasione. e così non ho saputo salvare il mio matrimonio, non ho saputo dialogare, mia figlia forse si allontana per questo mio difetto maggiore. vorrei che le persone mi capissero al volo, come io PENSO di capire loro. è un percorso DURISSIMO, che ogni tanto ri-affronto, ma poi mi tiro indietro per non soffrire troppo.
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  15. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (28 Aprile 2014 9:56)

    sabato scorso ho rivisto l'uomo che ogni tanto frequento, un sex-friend? non lo so neanche io. comunque, parlando, lui mi hadetto che si sente una grande tristezza in me. gli ho detto che non avevo voglia di essere analilzzata ancora una volta da uno che conosco appena, che se era venuto per farmi piangere, poteva anche andarsene. ne ho avuto diversi di uomini che mi rompevano le scatole con le loro interpretazioni da quattro soldi. comuqnue poi ci siamo spiegati meglio, abbiamo mangiato, bevuto e fatto l'amore. va bene così per ora.ma che fatica...
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  16. Avatar di Vesper

    Vesper 11 anni fa (28 Aprile 2014 10:19)

    @Stregatta hai proprio ragione..ci siamo buttati addosso i nostri dolori,le nostre ansie e invece di aiutarci a vicenda ci siamo distrutti! Proprio ieri sera ho cancellato definitivamente il suo numero [non lo so a memoria per fortuna altrimenti era inutile;-)]perchè proprio mi sono stancata di essere distrutta psicologicamente! Ho avuto altre storie in passato e se anche sono finite sono sempre stata trattata benissimo e i miei compagni mi hanno sempre stimata e voluta bene anche se le nostre strade si sono divise! Quindi non ammetto che un pivello qualsiasi per rancori suoi personali mi distrugga la vita e la psiche!! @Rosita,capito??Dormiamo sonni tranquilli dannazione loro non meritano le nostre lacrime!!!!!!!!Io non ti conosco ma mi fa rabbia sapere che stai così perchè ti capisco benissimo..vorrei tanto avere questo tizio tra le mani e strangolarlo!!!!!! Sono solo dei soccombenti che amano distruggere la vita agli altri solo perchè è distrutta la loro!!!!!!!!!
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  17. Avatar di Anna

    Anna 11 anni fa (28 Aprile 2014 11:28)

    @Paolaquellanuova@Al leggervi mi ha fatto un gran bene! mi piacerebbe che vi arrivasse la mia immensa gratitudine per aver voluto condividere le vostre emozioni. Anch'io da un paio di mesi ho iniziato una psicoterapia. Ho capito che avevo bisogno di aiuto, di qualcuno che " si prendesse cura di me". E' stato dolorosisismo all'inizio, le prime sedute mi lasciavano spossata, ma poi...via via più leggera. So bene quanto sia ancora lungo il percorso, ma mi sento già più forte e meno sola, vivo con più gratitudine, assaporando le poche ma belle amicizie che ho, imparando ad amare la mia famiglia per quella che è, perchè come dice la mia dottoressa " Ciascuno dà quello che ha". Non vedo più il buio, ma la luce del cambiamento, a volte più luminosa a volte più fioca, ma ora la vedo finalmente la vedo.
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  18. Avatar di maria 1

    maria 1 11 anni fa (28 Aprile 2014 17:03)

    @ MICHELA 2 .......... in realtà ci siamo frequentati per quasi 3 mesi nei quali lui si comportava in modo strano ..... mi dava la sensazione che non volesse stare con me eppure uscivamo insieme e lo diceva ai suoi amici che usciva con me (ma solo ad alcuni) fino a quando è sparito x poi ricomparire dopo qualche giorno e scusarsi e come spiegazione mi ha detto che non vuole fidanzarsi forse xchè non sta bene nella nostra città (non gli piace, non accetta la società che vi abita - tanto che adesso, ho saputo che è partito x fare un corso a 600KM da casa) o forse perchè è legato al passato, alla sua ex che abita in un altra città (prima viveva nella città della sua ex e la ex l'ha lasciata lui!!)..... ed in questi due mesi che non ci frequentiamo più ogni tanto mi manda sms e x caso, come ho scritto nell'altro messaggio, ci siamo visti ed ultimamente una volta siamo usciti insieme....... non so ...... lui mi piace ma non voglio mancarmi di rispetto, ora poi che ho saputo che è partito ho la sensazione che tutte le cose che mi ha detto siano vere ma allo stesso tempo ho anche la sensazione che lui non mi veda..... che non si sia accorto di me come persona cioè nel senso che non l'ho colpito, lui invece mi dice che io gli piaccio........ non sarà forse perchè ho 8 anni più di lui??? ma anche questo non ha senso....... io sto al posto mio perchè non voglio apparire pressante e/o bisognosa..... ma corro il rischio di apparire fredda e distaccata?? Non so se essere stranquilla e amica nei suoi confronti o tagliare del tutto i ponti...... non ho capito se questa situazione rientra nelle ipotesi di mancanza di rispetto da parte sua o effettivamente lui ha problemi......
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  19. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (28 Aprile 2014 18:40)

    Ciao Al, ho letto anche io quel libro. Lo avevo letto anni fa e non mi ci ero riconosciuta... ero convinta di essere una che non voleva legami troppo stretti, indipendente, autonoma... (invece era solo una reazione, orgoglio di fronte ai continui rifiuti) Poi ho riletto il libro a terapia iniziata e mi sono ricosciuta completamente. Anche altri libri mi hanno aiutata a fare chiarezza in me. Siccome quando il libro mi ha illuminata già facevo la terapia non ho scelto di partecipare anche ad un gruppo... ci avevo pensato, avevo in mente di chiedere alla mia terapista cosa ne pensasse, se potevo aggiungere anche quello, perché mi pareva che i risultati stentassero ad arrivare, pur stando meglio... non vedevo il cambiamento che volevo. E poi il cambiamento è arrivato, fulmineo, in un'occasione in cui non me lo aspettavo e non lo avevo meditato, in modo del tutto naturale. A quel punto ho avuto la certezza che la terapia cominciava a dare i suoi frutti e ho abbandonato l'idea del gruppo. Anche perché la terapia, con l'appuntamento settimanale e i compiti a casa, è già piuttosto impegnativa. Quando poi il compito a casa diventa uno stile di vita, cioè l'abitudine ad ascoltarsi, riflettere, capirsi, collegare eventi, emozioni e pensieri... allora il confronto con se stessi è continuo e ogni giorno ti accorgi che cresci. Sicuramente il gruppo aiuta, però, ne sono convinta. E poi non è detto che tutti dobbiamo fare la stessa strada, anche perché magari non partiamo dagli stessi problemi, anche se sono simili. Riguardo alla rabbia di cui parlava non mi ricordo più chi (non trovo più il commento che avevo letto), vorrei dire che non va repressa, è giusto arrabbiarsi per le ingiustizie. Però invece di sfogarla sugli altri va analizzata e capita... in questo modo passa e si agisce con fermezza, che è il modo migliore per farsi rispettare e risolvere certe questioni. La rabbia scatenerebbe solo altra rabbia in un circolo vizioso e il nostro scopo non dev'essere nuocere agli altri (anche se delle volte la voglia di vendetta si fa sentire, ma vi assicuro che certa gente prima o poi ha quel che si merita e in ogni caso non vive bene come sembra il presente), ma salvaguardare noi stessi. Però non voler sentire la rabbia, no, non va bene. Non ci si deve sentire cattive se ci si arrabbia di fronte ad un'ingiustizia... ci sta, è naturale... Insisto perché tra i sentimenti che ho sempre represso c'è stata anche la rabbia...
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  20. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (28 Aprile 2014 19:08)

    Infatti ognuno trova la strada giusta piano piano! Io ho voluto condividerlo per quante come me ancora non possono permettersi la terapia :) A Goldie: mia mamma quando ero piccola e dicevo quello che pensavo delle cose spesso e volentieri rispondeva che io sono nessuno mischiato con niente (e detto nel mio dialetto terrone suona ancora più duro). Mio padre quando si arrabbiava iniziava a urlare che mi toglieva tutto (fino agli ultimi tempi in cui era vivo mi ha trattata come una bambina e così fa mia madre. Il punto è che quelli sono problemi loro. Ancora una volta penso che noi abbiamo l'assoluta responsabilità dei nostri stati d'animo, di valorizzare anche quello che fa paura (la rabbia, la vergogna, il senso di colpa, la tristezza, il vuoto, la felicità, la gioia, l'euforia, l'eccitazione etc.etc.). Anche se fa male. Anche se non è liscio. Anche se significa guardarsi allo specchio e ammettere che si è esagerato. Anche se significa tornare in sé e accorgersi che si sta urlando ad un passante. Anche se significa dire a se stessi ok hai fatto cose stupide, terribili e totalmente insensate. Ma ti voglio bene comunque e so che insieme possiamo dare sempre il meglio.
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