Come pensare positivo e trovare l’amore che meriti

come pensare positivoQuesto non è un articolo “generico” su come pensare positivo, è una riflessione sul perché il pensare negativo può determinare schemi di relazione sbagliati e facilita rapporti disfunzionali, di dolore e non di amore, con uomini sbagliati. E’ un come pensare positivo rivolto alle donne che non hanno ancora trovato il proprio equilibrio sentimentale e faticano a realizzare una relazione che le appaghi e permetta loro di esprimersi appieno in tutte le aree della loro vita.

"I pensieri diventano cose. Scegli pensieri buoni! Mike Dooley"

Parrebbe ovvio e scontato. E’ più utile pensare positivo che pensare negativo. In fin dei conti pensando positivo si sta meglio che pensando negativo. Si vivono sensazioni ed emozioni più piacevoli e si è in uno stato d’animo e in uno stato fisico di maggior benessere. Questo dovremmo credere secondo il semplice buon senso. Quindi ne deduciamo che dovremmo pensare tutti positivo, in modo istintivo e naturale?

Non è proprio così. Un sacco di gente è talmente “abituata” a stare nella tristezza e in stati d’animo negativi da diventarne dipendente. Ci sono addirittura persone che ritengono che pensare negativo, lamentarsi sempre e fare una tragedia della propria vita sia da “fighi”. Basta leggere certi stati sempre lamentosi e pessimistici su Facebook. O alcuni commenti grondanti lacrime su questo blog, di donne disperate-disperatissime. E guai a chi si permette di dire loro che forse potrebbero essere solo disperate e non del tutto disperatissime ;). Loro alle balle del pensare positivo non abboccano e non vogliono abboccare.

Ci sono delle persone che quando hanno un problema o leggono una cattiva notizia sui giornali pare si illuminino: “Wow, questa sì che è una buona opportunità per lamentarmi, per appestare tutti quelli intorno a me con la mia negatività…” A queste persone non interessa  capire come pensare positivo. Anzi.

Si tratta di un aspetto emotivo. Ci sono persone che credono di essere così poco interessanti a essere “normalmente contente” della vita che preferiscono “brillare” per negatività e lamentosità. Nella speranza di attrarre l’attenzione altrui. Ho come il sospetto che di questo folto gruppo facciano parte anche molte donne che soffrono per amore …

Come pensare positivo: le buone ragioni per la tua vita

C’è di più. Già da qualche anno alcune ricerche scientifiche hanno rilevato che le emozioni negative provocano una dipendenza molto simile alle dipendenze ritenute più dannose, come quella da alcol o da droga. In effetti le emozioni negative, il dolore, il crogiolarsi nel dolore, attivano le stesse aree del cervello che producono sostanze come le dopamine e le beta-endorfine. Le stesse aree e le stesse sostanze “attivate” quando si assumono droghe. Questa potrebbe essere già una buona ragione per lasciare la negatività e prendere l’abitudine alla positività; questa è una buona ragione per allenare se stesse nella pratica del pensare positivo, non credi?

"Scegli di essere ottimista, ci si sente meglio. Dalai Lama"

Ti propongo una nota interessante per le tue riflessioni, a questo proposito. C’è qualche esperto che addirittura ipotizza che molte delle donne che accettano di stare in relazioni abusive, dove vengono maltrattate e addirittura picchiate dal partner, non “mollino” il rapporto disfunzionale perché in preda a questo tipo di dipendenza, la dipendenza dal dolore, dalla situazione negativa. Non possono fare a meno di soffrire. Ecco perché molte di loro rifiutano di fare scelte diverse o anche di vedere il mondo in modo diverso, magari pensando in modo più positivo e ottimistico.

E, a proposito di riflessioni sull’amore disfunzionale, forse è anche utile chiedersi se anche quelle donne che continuano a inseguire uomini non interessati, o quelle che non riescono a dimenticare un uomo sbagliato e un rapporto sbagliato o quelle che si impuntano su un uomo sposato o – ultima delle mode – si innamorano perdutamente di un uomo conosciuto “virtualmente” e con il quale hanno solo scambi virtuali, senza essersi mai incontrati di persona – e magari mai visti in viso, nemmeno in chat, anche se la “relazione” dura da mesi -, ecco, c’è da chiedersi se anche tutte queste donne soffrono non tanto di dipendenza affettiva, quanto di dipendenza dal “dramma” e dalla “tragedia”. Di dipendenza dal dolore, insomma. Perché molto spesso queste sono le donne più ossessivamente ed esclusivamente concentrate sui propri pensieri negativi e che non vogliono sentire parlare di come allenarsi a pensare positivo.

Cambiare paradigma, cambiare percorso di vita

Riepiloghiamo quanto abbiamo detto finora e semplifichiamolo in modo che, se è il caso, possa esserti utile nella pratica della tua vita di tutti i giorni, di modo che tu sappia come pensare positivo, anche quando sei convinta che non ti riesca.

1) Abbiamo considerato che il dolore, il crogiolarsi nel dolore, il lamentarsi continuamente può essere l’espressione di un atteggiamento mentale al quale ci si è abituate negli anni e che può fare supporre di essere interessanti, di potersi distinguere dalla massa. E questo è un aspetto che spesso possiamo constatare intorno a noi, osservando il comportamento di molte persone che ci sono vicine (colleghi, parenti, amici).

Aggiungiamo che di certo la convinzione secondo la quale il dolore rende interessanti è sbagliata: probabilmente chi soffre in modo disperato in un primo momento attrae la pietà o la curiosa morbosità altrui, ma chi fa un dramma per ogni cosa e si lamenta di continuo, attrae solo persone negative  o profittari. O tutte e due le tipologie. Le persone interessanti e carismatiche, che non soffrono di vuoto da mancanza di dramma o di dipendenza dal dolore, stanno alla larga da chi è sempre e soltanto negativo.

Una videoconferenza gratuita, divertente piena e di contenuto. Ti apre gli occhi sugli errori da evitare e gli atteggiamenti giusti da assumere per costruire una bella relazione con l’uomo che desideri.
"Guarda alle pietre d’inciampo come a gradini verso le stelle. Denis Waitley"

2) Esiste una sorta di “dipendenza dal dolore” che forse si mescola alla dipendenza affettiva, anche se è diversa. Questa potrebbe spiegare la tendenza di molte donne al dramma e anche alla tragedia, magari quando si tratta di inseguire uomini che non abusano per niente ma – poveretti loro – non sono proprio interessati a una relazione con loro. O potrebbe spiegare il perché altre donne passano da una storia sbagliata all’altra, frequentando uomini apparentemente diversi fra loro ma che, in fondo in fondo, propinano sempre lo stesso schema di relazione disfunzionale. Le cause di questa “dipendenza dal dolore” possono trovarsi nella biochimica del nostro corpo e del nostro cervello e anche in una “propensione” al pessimismo, magari imparata da piccole, in una famiglia in cui i pensieri negativi l’avevano vinta sui pensieri positivi e il pensare positivo.

In ogni caso, anche riguardo questo secondo punto, vale la considerazione fatta per il primo. La “dipendenza dal dolore” non solo non rende affascinanti, ma è una spirale negativa che diventerà sempre più negativa. Eh, accidenti. Mi sa che tocca metterci una pezza, per davvero. Se no col cavolo che qui si trova l’amore e tantomeno si trova l’uomo giusto.

Pensare positivo. Puoi farlo anche tu

Ti ho convinto? Abituarsi all’ottimismo, allenarsi a vedere la vita con più positività, avere più fiducia nel futuro, non sono solo attitudini “spiritualeggianti”, sono atteggiamenti che fanno parte di un importante percorso di consapevolezza, di crescita personale, di evoluzione. Si tratta di mettere in atto una sorta di autoterapia rispetto a comportamenti e schemi disfunzionali, che spesso si esprimono sia nei sentimenti che in altri ambiti della vita.

Insomma, se diventi una esperta del pensare positivo, rovesci gli schemi che ti hanno allontanato o ti stanno allontanando dalla tua felicità, dai tuoi obiettivi concreti.

"Ho avuto un sacco di preoccupazioni nella mia vita, la maggior parte delle quali non si sono mai realizzate M. Twain"

Non solo: riveli al mondo anche il tuo fascino e il tuo carisma, in quanto ti rendi visibile, per la tua positività alle persone (e agli uomini) di valore.

E come si fa a pensare positivo? Quali sono i primi passi da compiere?

Il primo passo è decidere che vuoi pensare positivo, perché vuoi cambiare schema, perché vuoi cambiare vita. Non importa quanto depressa tu ti senta in questo momento o addirittura incapace o scoraggiata. Cambiare dipende da te e dipende da una decisione personalissima, tutta tua. Può essere motivata dall’esasperazione, dalla rabbia o anche dalla noia, cioè dall’esserti veramente stufata del fatto che stai male, che hai relazioni sbagliate, che soffri per amore.

Il secondo passo è osservare te stessa, con attenzione, grande pazienza e tenerezza. Osservati in particolare quando sei in preda alla spirale di negatività. Che cosa pensi? Che cosa dici e che cosa ti dici? Quali sono i piccoli schemi di comportamento sempre uguali che ripeti nei tuoi momenti negativi?

Il terzo passo è ”rompere” gli schemi che portano nella spirale di negatività e “rovesciarli” applicandone di più positivi…

Per ora ci basti questo. Se il tema ti interessa e ti interessa che continui a esplorarlo farmelo sapere nei commenti e dimmi quali sono le tue considerazioni sul come pensare positivo.

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132 Commenti

  1. Avatar di francesca

    francesca 8 anni fa (20 Ottobre 2016 0:38)

    Cara Ilaria , Io sono molto interessata a questo tema. Sento che voglio cambiare schemi . Io sono consapevole di quali sono ma non so da dove iniziare a modificarli o cosa fare o come sostituirli . Non vedo l'ora di leggere un articolo su come diventare positivi ;-)
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  2. Avatar di Ros

    Ros 8 anni fa (12 Marzo 2017 22:35)

    Buonasera! Ho conosciuto un ragazzo per puro caso una sera d'inverno, era un vecchio amico d'infanzia di una mia amica di vecchia data, ma non ci eravamo mai incontrati. Da quel giorno non so se è stato amore a prima vista o cosa, non abbiamo più smesso di sentirci. Premesso che io abito a Roma e lui a Pisa, ma siamo entrambi calabresi. Da quell'incontro casuale abbiamo iniziato a massaggiare e a fare lunghe, lunghissime telefonate. Poi ci siamo visti più volte, lui mi ha raccontato un po' della sua vita dicendomi che lo scorso anno si era lasciato con la sua ragazza storica (stavano insieme da cinque anni) e che da questa rottura ne è uscito davvero distrutto e con un principio di depressione. Io credo che lui ci tenga un sacco a me, è più passano i giorni e più mi rendo conto di tenerci un sacco anche io, ma una storia a distanza può funzionare? Sopratutto visto che ci conosciamo da così poco tempo. Riusciremo mai ad instaurare un rapporto degno di questo nome?
    Rispondi a Ros Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (13 Marzo 2017 14:13)

      Ros, più che la distanza mi lascia perplessa, sempre, questo bisogno di certi uomini (e pure quando sono ragazzi di 20 anni) di raccontare subito i loro "dolori del giovane Werther" a una ragazza da poco conosciuta. Nel migliore (per modo di dire) dei casi cercano una spalla su cui piangere, nel peggiore dei casi cercano una compagnia erotico-sentimentale senza troppo impegno. Perché appestare il prossimo con i propri dolori di cuore? Non é un buon segno... Secondo me un uomo davvero interessato a una donna non le scarica i suoi guai sentimentali, al più dice "mi sono lasciato" e stop. Lo stesso vale per le donne, anche se alcune commettono l'errore di raccontare e raccontarsi troppo, pur essendo davvero interessate a un uomo... il che é controproducente.
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  3. Avatar di Emilia

    Emilia 7 anni fa (18 Settembre 2017 19:22)

    Ciao a tutti/e! Sabato mia sorella e il compagno, dopo 5 anni di fidanzamento, si sono sposati. Splendida cerimonia e bei festeggiamenti, fatti di momenti emozionanti, divertimento e condivisione della loro felicità. Ho, tutto sommato, un bel rapporto con mia sorella. Non ci vediamo spesso a causa della distanza, ma siamo legate dall'affetto. Sono davvero felice per lei, ha realizzato tante cose in questi ultimi anni... ma, allo stesso tempo, un senso di angoscia mi pervade. Guardo lei e vedo la mia vita misera, vuota... e in questi momenti la tristezza si impadronisce di me. Non faccio che vivere attimi di felicità per riflesso... E la mia felicità? Dov'è? Quando arriverà anche per me?
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  4. Avatar di Emilia

    Emilia 5 anni fa (21 Ottobre 2019 18:32)

    Ecco qua, da poco ricevuto un messaggino su Fb da un ex compagno di classe, sposato e con prole al seguito. Cosa non è capace di fare la noia? Purtroppo la gente pensa che io sia una povera disperata, triste e sola, desiderosa di attenzioni. No grazie, preferisco continuare a farmi gli affari miei e ignorare i messaggi che giungono da tali persone. Sola tutta la vita, ma disperata anche no.
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (21 Ottobre 2019 18:49)

      Emilia, secondo me questi uomini che ti contattano così non pensano nulla su di te. Cioè, non ti connotano come persona sola etc etc. Anche perché, quando le persone mandano questo tipo di messaggi, non pensano proprio nulla, non riflettono. Figurati se possono pensare a come stai tu o se sei sola, o non sola :D
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (21 Ottobre 2019 19:12)

      Concordo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (21 Ottobre 2019 20:29)

      Giusta osservazione Silvia... ;) Tra l'altro sono poco social, il che vuol dire che "posto" poco di me e della mia vita, per cui credo che effettivamente non sappia nulla di me. Piuttosto sono io a sentirmi così. Giornatina no... Comunque, grazie mille per il commento illuminante!
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Lela

      Lela 5 anni fa (21 Ottobre 2019 20:05)

      Emilia sono loro ad essere tanto ma tanto soli, tanto ma tanto disperati....
      Rispondi a Lela Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (21 Ottobre 2019 20:49)

      Grazie del commento Lela! Questi tipi sono alla ricerca del brivido, io invece sono alla ricerca della pace interiore, quindi sono le persone più lontane di me. Pace, equilibrio e armonia con me stessa innanzitutto. Per raggiungere questo stato di cose, ho bisogno di meno seccature possibili. Quando ricevo messaggi del genere, anche un semplice "Ciao cara, come stai?", chiudo senza nemmeno pensarci due volte. Già mi aveva scritto in passato e io in quella occasione risposi, anche se non riuscivo a trovare il senso della conversazione. Ora come ora non ho proprio tempo da perdere in chiacchiere inutili onestamente...
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Lela

      Lela 5 anni fa (21 Ottobre 2019 22:21)

      Piccole donne crescono...😉quando si prende consapevolezza di chi si e di cosa si vuole davvero, questi scalzacani perdono tutto il loro potere di ammaliarti, riescono solo a infastidirti...che soddisfazione!!!🤗
      Rispondi a Lela Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (21 Ottobre 2019 22:42)

      E brava, Emilia, lasciamoli pure cadere nel dimenticatoio, questi personaggi, che sicuro la tua attenzione ha ben altre mete!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (21 Ottobre 2019 23:40)

      Vuoi mettere Emilia la fatica di rendere piena la propria vita con attività, uscite, persone, impegni vari.. E quella di digitare in tempo 0 3 parole?! Il come stai poi.. Più abusato che mai, porello. Lasciali alla loro vita, tu sei tante cose belle ❤️ un abbraccio forte
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (22 Ottobre 2019 14:24)

      Grazie Ally! Un caro abbraccio anche a te ❤
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (22 Ottobre 2019 13:26)

      Cioè un ex compagno di classe ti scrive “ciao cara come stai?” ed è partito tutto sto ragionamento? A me tanta gente scrive per salutare e avere informazioni ... mica chiedo lo stato civile per rispondere. Ad esempio io a breve scriverò a un ex compagno di classe accompagnato per avere informazioni sulle terapie brevi per una terza persona. Spero ci fossero precedenti...
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (22 Ottobre 2019 14:09)

      Sono d'accordo. Io con i miei ex compagni (in particolare di università), amiche che per ragioni geografiche non vedo da anni e tutta una serie di persone, via Facebook, mi contatto, ci sfottiamo senza ritegno, ci insultiamo, ci accapigliamo, ci chiediamo pareri dei più disparati (conoscenze di professionisti, libri, ristoranti, stato di salute di conoscenze comuni, viaggi, addirittura opinioni sui candidati alle elezioni o sui politici locali e non etc). Si tratta di persone single, sposate e con famiglia, con vite di relazione complesse, buone carriere o difficoltà professionali. Essere sposati o no, non sentirsi da tanti anni o no, non implica che una persona debba isolarsi dal resto del mondo. Un "Come stai?" soprattutto da una persona che si conosce da tanto tempo non significa che ci sta a provare, per nulla. Talvolta questi insulti e accapigliamenti che ci scambiamo senza ritegno avvengono in conversazioni pubbliche nelle quali c'è sempre il solito ficcanaso estraneo che tenta di mettere pace... Stiamo a quello che vediamo, senza farci troppi film che alimentano solo sfiducia e negatività.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 5 anni fa (22 Ottobre 2019 18:02)

      Ciao Ilaria, ti chiedo un consiglio un po' fuori tema. Mio figlio per motivi universitari ( studia in Bocconi e hanno un prof che si occupa di neuroscienze ) sta approfondendo la PNL, avresti qualche buon libro da consigliarmi e da inviargli? grazie mille :)
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 5 anni fa (22 Ottobre 2019 20:08)

      Chiedo scusa perché rileggendomi sembrerebbe che chieda a te libri da inviare a mio figlio, ovviamente intendevo da consigliare a me e che avrei inviato a lui dopo l’acquisto
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (23 Ottobre 2019 15:25)

      Ah, oh! Meno male che hai fatto la precisazione, ché ero già qui a preparare pacchi e scatole... ;) :) Allora, intanto partiamo con un bel cazziatone. Si sa che incoraggio moltissimo le donne a sacrificarsi per gli altri e a vivere la vita degli altri, dato che nessuno lo fa (di incoraggiarle in tal senso) nel nostro mondo. Quindi incoraggio le donne a farsi in quattro per i compagni o peggior compagni e per i figli. Anche e soprattutto quelli che sono in età da militare (eh, una volta!) e da Bocconi. Questi che sono bimbetti indifesi, capaci di andare via di casa all'università esclusiva e nel contempo di ricevere a sbafo i pacchettoni di mammà. Lo so perché ben ne conosco anche in famiglia di bimbetti del genere, già a loro volta genitori. Ma sempre a ricevere pacchettoni. Che siano i taralli o la mozzarella, il grana o la verdura... Mon dieu!!! Ora arriviamo con i libri inclusi nel pacchetto regalo. Quindi una postilla al cazziatone. La lettura e la ricerca di fonti e di risorse è quanto di più legato alla individualità di ciascuno al suo percorso personalissimo di sviluppo e di maturazione, ai suoi più intimi bisogni secondo le fasi della vita che sta attraversando e le età, che siano anagrafiche o mentali. E' anche uno degli ambiti in cui di solito l'inconscio guida con più efficacia e generatività. "Imporre" o "suggerire con garbo insistente" o "fare il pacco" relativamente alle letture non è molto utile. Certo, se conosciamo bene i gusti di una persona possiamo fare un regalo che sarà poi oggetto di discussione e di confronto, di scambio costruttivo. Di apprezzamento oppure (nel caso dei libri si può) no. Benché mi renda perfettamente conto che un bocconiano lontano da casa necessiti della presenza costante (se non altro con il pensiero) della madre chioccia, io lascerei al disarmato e fragile fanciullo la facoltà di scegliere in proprio e l'arduo e sfidante compito di procurarsi i testi, orientandosi tra quel che si vende sul web (anche se si sa che i ventenni di oggi non possiedono determinate abilità tecnologiche) o tentando di trovare qualche libreria decentemente fornita nella capitale lombarda. Sfida che il giovanotto magari potrebbe vincere, con buona pace dell'indispensabile madre e a vantaggio della propria maturazione in adulto fatto e finito. Quel che vuol leggere, insomma, se lo scelga lui, mediando tra i propri interessi e le proprie spinte e le suggestioni offerte dal docente. Ovviamente so già che il costo di tale acquisto sarà a carico dell'apprensiva genitrice, che patisce il distacco del rampollo e si fa colpe relative all'abbandono del pargolo. Ma vabbè, procediamo per gradi. Veniamo al consiglio pratico, perché un po' di cuore ce l'ho anch'io... La PNL (programmazione neuro linguistica) è disciplina controversa e interessante. C'è chi la demonizza e chi la adora. Io trovo l'approccio che suggerisce interessante e valevole di approfondimento. Ritengo anche che sia necessario, come in tutte le questioni della vita, una considerazione critica e di sicuro non fideistica. Trovo molto interessante, in senso positivo, che un docente di neuroscienze della Bocconi abbia stimolato simile interesse e prima di tutto consiglierei al nostro giovane di rivolgersi a lui, come prima guida. Ciò detto i testi disponibili sono moltissimi (fin troppi) scritti da autori molto diversi tra loro e spesso, di recente, dedicati a temi specifici (l'educazione e il rapporto con i figli, la coppia, il rapporto con il corpo etc). Io ritengo che si debba cominciare dalle basi e dai testi più "antichi" anche se talvolta superati. I "grandi classici" per intenderci. Quindi: Richard Bandler, La metamorfosi terapeutica. Richard Bandler e John Grinder, La struttura della magia. Rchard Bandler, Usare il cervello per cambiare. Queste sono opere molto stimolanti, come pure lo sono quelle di Robert Dilts, che ha dedicato molto lavoro di scrittura al coaching. Consiglio anche un bel testo sui metaprogrammi, parte molto interessante della PNL. Consiglio la lettura in inglese, se possibile.
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (22 Ottobre 2019 14:18)

      Ciao AnnaV, ci sono precedenti, sì. Tempo fa mi contattò su Fb, poi da lì mi chiese il numero di telefono e mi contattava anche su WhatsApp, facendo anche vocali a volte. Io ad un tratto ho smesso di rispondergli perché non capivo dove volesse andare a parare. Dopo un po' di tempo smise di contattarmi., Successivamente ho anche eliminato il suo numero senza bloccarlo, perché penso che ogni tanto sia necessario fare "pulizia". AnnaV, hai scritto che contatterai un tuo ex compagno di classe per un motivo specifico. Appunto... Il problema è che lui si interessava della mia vita e di quello che facevo senza un motivo reale. Non l'ho mai visto né sentito per anni e all'improvviso, dopo un incontro casuale per strada, mi cerca su Fb e comincia a scrivermi quasi tutti i giorni. Bene. È bello rivedersi dopo tanto tempo, ok, non lo metto in dubbio e non c'è niente di male. Ma continuare a sentirsi così, non si capisce per quale ragione, a me pare un tantinello strano. Oltretutto viviamo in due città lontane km, e nemmeno mia madre si faceva sentire così spesso. Per cui, trai tu le tue conclusioni.
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (22 Ottobre 2019 15:21)

      Immaginavo ... raccontata come nel primo commento sembrava un po’ troppo 😂
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (22 Ottobre 2019 17:40)

      Vi aggiorno: alla fine poco fa ho risposto al messaggio di ieri. Manco a farlo a posta, mi scrive che si trova dalle mie parti per motivi di lavoro. Pochi scambi ed eccola la domanda: "Conosci qualche posto carino nella zona?". Io gli suggerisco un paese nelle vicinanze, che non ho mai visitato ma di cui ho sentito parlare bene. Lui: "Potremmo andarci insieme nel week-end 😅😂😂😂". Io: "Ti faccio sapere, avrei già un impegno ma non è confermato." Lui: "Ok, per me si può fare." Ora vi chiedo: Cosa fareste al posto mio? Mi sono già pentita di avergli risposto...
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    • Avatar di Vittoria

      Vittoria 5 anni fa (22 Ottobre 2019 19:02)

      Ciao Emilia, io declinerei l'invito, perché mi sembra fuori luogo il suo atteggiamento. Tu cosa ne pensi?
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (22 Ottobre 2019 19:16)

      Potrebbe andare in tanti modi, a seconda di come ti senti. 1) Occasione per rivedere un vecchio compagno di scuola, che magari già all'epoca era una persona interessante e, perché no, passare qualche ora chiacchierando in allegria; 2) Il vecchio compagno di classe ti propone di vedervi per una serata o giornata più intima. Se l'idea del passare qualche momento piacevole ti stuzzica, ancora perché no?; 3) Non ti interessa rivedere questa persona per molti motivi e tanto meno farci una chiacchiera. Allora a questo punto no. E probabilmente ci sono almeno altrettante risposte. Quel è la tua? ;)
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (22 Ottobre 2019 20:06)

      Ciao Emilia, hai ragioni valide per vederlo ?
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    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 5 anni fa (22 Ottobre 2019 20:21)

      Ti sfili con fare felino, no? Hai già risposto che hai qualcosa di non confermato per cui non è un no, ma neanche un sì. Oppure ti piace? Non ho capito bene se ti piace oppure no. :-)
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    • Avatar di Lela

      Lela 5 anni fa (22 Ottobre 2019 20:59)

      Ciao Emilia ma giusto per capire...ma che tipo di amicizia avevi con questo ex compagno di classe??? :) Cioè nel senso, eravate molto amici, in confidenza? No perché effettivamente uno sposato, con prole a carico che con molta nonchalance ti invita al paesello nel week end, nun me fa 'na bella 'mpressione!!!! (contrariamente a un commento che ho fatto in precedenza a Giusi:)) Com'è che alla fine hai deciso di rispondergli??
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (22 Ottobre 2019 21:58)

      Ma no! Boh non so io non andrei, a meno che non fosse un mio amico carissimo ai tempi ...
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (23 Ottobre 2019 0:02)

      @Vittoria, anche secondo me è del tutto fuori luogo. @Silvia, la proposta non mi stuzzica per niente, né per com'è lui né per la situazione in sé. @Emanuele, no, non ho alcuna ragione valida per vederlo e non provo nemmeno curiosità. @FrancescaF, è proprio ciò che farò. Non gli ho detto un "no secco" per sembrare più credibile quando gli dirò che non posso a causa di un altro impegno. E no, non mi piace. @Lela, non eravamo in confidenza, c'era solo un po' di simpatia, ma nessuna amicizia particolare o stretta, assolutamente. Tra l'altro non sono mai stata attratta da lui. Ho voluto rispondergli perché volevo soddisfare la mia curiosità e vedere se i miei ragionamenti erano solo dei film frutto della mia fantasia oppure c'era dell'altro. Ora che ho avuto la conferma di quel che pensavo inizialmente, posso dire che avrei dovuto fidarmi di più del mio intuito. @AnnaV, non è un amico carissimo ai tempi, come ho scritto in precedenza. È un ex compagno di scuola lontano dalla moglie per qualche settimana e che, colto da un improvviso momento di tedio, vuole rompermi l'anima. :)
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (23 Ottobre 2019 0:18)

      P.S. Grazie a tutti per i commenti! Siete stati molto gentili a darmi i vostri consigli e ad offrirmi la vostra visione :)
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    • Avatar di Lela

      Lela 5 anni fa (23 Ottobre 2019 8:03)

      Ciao Emilia lo immaginavo lo avessi fatto per un motivo del genere. Questo però ha sicuramente dato adito a lui che lì c'è una porta potenzialmente aperta! Penso che non te ne libererai tanto facilmente!!!! Poi però non possiamo dare sempre la colpa a loro che si mettono strane idee in testa, ti pare????.... ;) Ti dico così, perché anch'io a volte mi sono comportata allo stesso modo e poi me ne sono dovuta pentire amaramente. A volte questi nostri comportamenti nascondono il desiderio inconscio di sentirsi comunque cercata e desiderata, celato dietro a un "ma volevo solo vedere fin dove volesse arrivare...." Non dico che per te sia lo stesso, ma per me, a volte, sicuramente sì! Mai più!!!!! :):):)
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (23 Ottobre 2019 11:32)

      Ciao Lela, nel mio caso è stato diverso. Volevo dimostrare a me stessa che non mi sbagliavo nel valutare la situazione come ambigua e poco piacevole, tutto qui. La tua ipotesi circa il fatto di sentirmi cercata e desiderata poteva essere valida anni fa, ma attualmente posso assicurarti che non c'è nessun desiderio inconscio. Mi sono pentita di aver risposto perché avrei preferito non infilarmi in una situazione del genere, ma non credo che sarà poi così difficile liberarmi di lui. Dicendogli che ho già un impegno, penso che non farà altri inviti in futuro. Se mi contatterà di nuovo, eviterò di rispondergli ovviamente. Anche un innocuo "Ciao cara, come stai?", come avete avuto modo di notare, a volte può essere deleterio. :D
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    • Avatar di Lela

      Lela 5 anni fa (23 Ottobre 2019 12:30)

      Good girl!!! ;) Ma sul "Dicendogli che ho già un impegno, penso che non farà altri inviti in futuro" io non ci conterei troppo, non hai ancora capito la determinazione del maschio alfa??????? Sì che tornerà alla carica, garantito!!!! :):):)
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