La zitella acida, la teoria della stupidità umana e il volo ad alta quota

zitella acidaOgni tanto tra i messaggi che mi inviano le lettrici, nei commenti sul blog o sulla pagina Facebook de La Persona Giusta per Te vedo fare capolino due magiche paroline, una breve definizione, archeologica e apparentemente sempre in voga: zitella acida. E mi stupisco e rimango impressionata. Ci sono ancora, ahimé, donne terrorizzate di fare la fine della zitella acida, di trasformarsi – chissà come, chissà quando, chissa perché – in una zitella acida. Donne così terrorizzate di diventare delle zitelle acide da accontentarsi di stare ed elemosinare l’attenzione (e il non-amore) di ogni genere di uomini sbagliati, tipo il dongiovanni, il perditempo, lo stronzo, il rospo, l’indeciso, l’irresponsabile, il confuso, lo sposato, il fantasma, il bambinone, il falso figo, colui che usa la manipolazione a carriolate, il cretino.

"Se sei single il mondo è il tuo buffet personale. Da: Sex and the City"

Oddio non è che, appunto, all’apparenza la definizione zitella acida sia la fine del mondo. E che vuoi che sia, su! Vi sono tanti altri pessimi termini per definire le persone, termini che, anch’essi come zitella acida, affondano le proprie radici in sotterranei oscuri dell’ignoranza e della disumanità e nei buchi neri e profondi dello spirito, della mente, dell’intelligenza. Ne cito alcuni (pochi, tra l’immensa scelta disponibile e orrorifica), così, tanto per fare degli esempi: puttana, negro, terrone, vu cumpra’, frocio, lesbica, immigrato, barbone e molti altri profondamente offensivi, carichi di aggressività, di violenza e di disprezzo usati per definire persone considerate non allineate agli standard, per qualsiasi ragione. Chi ha intuito sa di certo a che cosa mi riferisco quando parlo di persone non “allineate agli standard”. Chi non ha intuito pazienza: giorno verrà in cui se è importante intuire, si intuirà. Diversamente non sarà stato così importante e si perderà un pezzetino di luce, rimanendo nell’ombra.

La zitella acida e la felicità della vita

Siamo sincere: zitella acida suona molto più familiare, affettuoso e amichevole rispetto ai termini che ho citato a esempio. Ma non è proprio così. In effetti per zitella acida si intende una donna che non ha un marito e per questo fatto si porta dietro un carico di acidità, si presume per la disgrazia, il rammarico e il rimpianto, guarda un po’, proprio di non aver contratto matrimonio e – si sottitende, con malizia e volgarità – soprattutto per la sfortuna di non godere delle gioie del sesso.

"Nubile. Non sposata. Non fidanzata. Senza relazioni sentimentali. Senza impegni futuri. Anonima"

Ohibò. Interessante. Dunque chi usa la definizione zitella acida ha come contesto mentale il retropensiero secondo il quale essere una donna non sposata significa essere una zitella acida. Una donna infelice. Dal che ne deriva, per un passaggio di logica di imbarazzante banalità, che per non essere acida (e quindi, ovviamente, infelice, in quanto l’acidità è il sintomo dell’infelicità), una donna abbia una soluzione vechia e scontata a propria disposizione: prendere marito. Trovarsi un compagno. La felicità, una donna, se la conquista con il matrimonio. Tutto qui il dramma esistenziale femminile: questo è l’inizio e la fine di ogni obiettivo, progetto, sogno di una donna. Il succo, alla fin fine, stringi stringi è tutto lì.

Per un uomo, ovviamente, non è così. Un uomo la sua felicità se la costruisce attraverso strumenti ben più difficili da conquistare e da controllare: il successo sociale, la carriera, il denaro, tante belle donne. La vita di un uomo è eccitante e piena di sorprese e di grandi sfide. E, soprattutto, va da sé che un uomo è, per definizione, soddisfatto sessualmente e quindi non-acido. Esiste una definizione per un uomo inacidito dalla mancanza delle gioie del sesso? No. Semmai c’è il “morto-di-figa”, che è uno sfigato un po’ schifosetto e per lo più innocuo, ma di sicuro privo di qualsiasi acidità. Che prima o poi una sua collocazione nel mondo la troverà. Magari come migliore amico di molte donne attraenti e insicure che non trovano un partner alla loro altezza e che nel contempo proprio non se la sentono di immolarsi per il morto di figa, ma ne accettano di buon grado la compagnia, in mancaza di altro. Molto interessante.

La zitella acida e i mille volti della sfiga autentica

Zitella acida è un termine che viene dal passato, dal peggio del passato, dal peggio della cultura popolare e tradizionale. Eppure, guarda un po’, è un termine che contiene in sé, ancora al giorno d’oggi, tutta la sua potenza negativa e funziona da terribile spauracchio per le molte donne single di tutte le età, che appunto, terrorizzate dall’idea di diventare zitelle acide si accontateno del peggio e stanno con un uomo purchessia, solo in quanto uomo, solo in quanto partner.

Insomma una zitella acida è la sfigata per antonomasia, colei che rappresenta la vera sfiga per una donna: il fatto di non avere un compagno. Certo, per chi ci crede, per chi compra senza filtrare con il proprio senso critico quanto venduto dal pensiero comune e diffuso.
Sì, perché, attenzione: le idee, anche quelle più popolari, gettonate e fortunate, vanno sempre messe in discussione. Le tue e quelle degli altri. Se l’aspettativa di vita dell’uomo contemporaneo è per lo meno raddoppiata rispetto a quella dell’uomo del Medioevo è perché si è usato il senso critico e si sono trovate nuove idee, più utili rispetto a quelle più “banali”, “scontate” e “popolari”.

Essere persone adulte e mature, avere le palle e avere successo signfica innanzittutto non bersi tutte le baggianate che ci vengono propinate dallo spirito del tempo, dal primo che passa o dagli stati di Facebook. E nemmeno i pregiudizi della nonna e della mamma, o – e qui peggio mi sento – i pregiudizi della nonna e della mamma della tua “migliore” amica o del tuo ex fidanzato.

La zitella acida e l’orrore insospettabile

Identificare, riconoscere e sovvertire le milionate di idee sbagliate che ci circondano significa costruirsi una vita su misura, autentica, davvero felice. E rifiutare di vivere una vita standard, cioè basata su regole e “leggi” del “si dice”, “si deve”, “è meglio”. Ecco: il termine zitella acida nasce in un ambiente standard e si alimenta di mentalità, idee e presupposizioni standard. Il termine zitella acida è da negozio di cineserie “tutto a 1 euro!”, tanto per capirci…

Il senso critico, beh, quello appartiene ad altre categorie. Ad altri livelli. Ad alti livelli. Il senso critico è un prodotto d’élite.

E come si fa ad avere senso critico? Dove lo vendono il senso critico? Usare il senso critico significa usare la propria intelligenza, nel senso che la si adopera, invece di lasciarla inutilizzata. Essere intelligente è utile, eccome se è utile! E il senso critico fa da filtro, una volta che si è decisa di usare l’intelligenza. Che cosa vuol dire? Che ogni volta che ti viene sottoposta un’idea decidi di valutare se ha senso, utilità, valore.

Per inciso: il senso critico, se applicato, aiuta a trovare l’uomo giusto e a evitare quello sbagliato. Quindi, viva l’intelligenza e il senso critico.

Andiamo avanti. Le parole sono modi per esprimere le idee e anche i loro sottintesi. Zitella acida esprime molte idee, tutte sbagliate e ha molti sottintesi tutti sbagliati. Ed è frutto di una cultura manipolatoria, che fa della manipolazione e del manipolare un proprio strumento di controllo.

Perché la realtà è molto più ricca e articolata delle parole e delle idee preconfezionate che ti vogliono vendere in giro. E affezionarsi a poche e vecchie idee significa lasciare andare la possibilità di trovare vere soluzioni ai propri bisogni. Ragazze, lo so, quando scrivo queste cose, mi sto rivolgendo a persone intelligenti che sono entusiaste di sperimentare nuovi concetti. Se pensi di avere delle insoddisfazioni nella tua vita, dei bisogni inappagati, delle aspirazioni incompiute, non ravanare sempre nel solito polveroso deposito buio delle vecchie idee del passato, che qualcun altro ti ha dato per buone. Cerca nuove vie: le nuove vie sono molto più numerose di quelle vecchie. E contengono soluzioni e trovate insospettabili per quel che tu desideri e che al momento non puoi nemmeno immaginare.

Se ti concentri su un’idea sola, magari cattiva e ti fai tiraneggiare da questa unica idea cattiva, perdi la visione di insieme e davvero sei Cappuccetto Rosso che vaga smarrita nel bosco pronta a farsi mangiare dal lupo. E, per esempio, lo spauracchio di cui parlavamo prima, che porta la definizione indegna di zitella acida può distrarti da una visione più intelligente e utile della realtà.

La zitella acida e le cattive idee degli altri

Perché, cara mia, se la tua vita è un continuo fuggire da idee, situazioni e posizioni che altri, prima di te, hanno definito per te a tua insaputa, difficile che tu trovi la tua meta, quella che ti appartiene veramente. Più facile che tu cada in altre trappole, ben più pericolose di quelle che tu credi di temere.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

In altre parole: quante donne si rovinano la vita nel tentativo di rispecchiare un’idea di realizzazione che non appartiene davvero a loro, per una qualsivoglia ragione? Quante donne hanno scampato il pericolo di vedersi appioppata la definizione di zitella acida, ma si ritrovano, magari senza esserne consapevoli, in condizioni ben più infelici e restrittive rispetto all’inferno immaginario che credono di aver evitato, dato che vivono in un inferno reale, che però non è tale per l’idea comune?

E lo stesso si può dire degli uomini… Perché mai una donna deve temere di diventare una zitella acida e un uomo non deve essere terrorizzato all’idea di diventare un ultras il cui solo scopo esistenziale è quello di andare allo stadio alla domenica a prendersi a botte con i suoi pari? No, davvero, ma quante condizioni sono ben più sostanzialmente vergognose che non quella che richiede la definizione di zitella acida?

E allora, lasciamo perdere per un momento la zitella acida, inacidita perché sola e senza sesso. E parliamo di categorie umane “impressionanti” alle quali so che in molti non vorrebbero appartenere. Ma in realtà ci sono dentro fino al collo.

"Perché agli inglesi è toccata una parola figa come “single” e a noi “zitella”? NiceToMatthew"

Che dire, per esempio, dei tantissimi matrimoni (o relazioni) senza sesso. Si definiscono “bianchi”. Sono unioni nelle quali i partner non hanno mai avuto un rapporto sessuale vero e proprio. Sono migliaia nel nostro paese. Quanto è frustrante, quanto abbatte, quanto consuma una situazione del genere? Quanto mina nel profondo la femminilità di una donna?

"Io sono single perché sono nata in questo modo. Mae West"

Che pensare, poi, del caso di tanti altri matrimoni in cui il sesso c’è stato, sì, ma talmente tanto tempo fa, che, accidenti, e chi se ne ricorda più? Quanto avvilimento c’è in una relazione del genere? E quante donne tengono duro, resistono, persistono perché un matrimonio è un matrimonio, quello sì è importante, e chi se ne frega se la porpria vita va a ramengo?

Poi ci sono le relazioni e i matrimoni da sempre e per sempre insoddisfacenti, su tutti i frunti e da tutti i punti di vista, quelli in cui lui è una mezza calza di uomo – incapace, distratto e inetto anche e soprattutto a letto -, mentre lei, per una ragione o per l’altra, di certo “meriterebbe di più”, ma di fronte al mostro dalle 7 teste che è il mito della zitella acida ha rinunicato a cercare oltre, a cercare di meglio. Si è adagiata, ha rinunciato alle sue ambizioni, ha messo da parte le proprie competenze e imprigionato la scintilla della propria intelligenza per rendere tollerabile e credibile un’unione che non ha nessuna ragione d’essere, ma continuerà finché morte non separi.

E delle relazioni in cui il problema pincipale non è la mancanza di sesso, ma la mancanza di tutto il resto: condivisione, dialogo, sostegno reciproco? Come le vogliamo definire? Quante migliaia di donne stanno in matrimoni o relazioni del genere e si spengono, dentro e fuori? Non c’è un’orribile definizione per questo genere di unioni? Quante donne accettano l’umiliazione di una vita intera pur di non essere considerate zitelle acide?

Cosa pensare delle tante coppie nelle quali i partner non hanno niente da dirsi e si portano dentro da anni rancori, rabbie e risentimenti potenti, dei quali non conoscono le ragioni e le origini (la consapevolezza non si compra al supermarket, come l’olio d’oliva) e mantengono tra di loro un equilibrio maligno costruito sulla aggressività passiva?

La zitella acida e le storie d’odio anziché d’amore

Come definire le tante altre coppie in cui, invece, l’aggressività è esplicita e si manifesta non in violenza fisica ma nell’ostentata manifestazione di un’insofferenza reciproca continua, fatta di parole, opere e omissioni… perfino “dispetti”. Qual è il livello di “acidità” in questo genere di relazioni? Io le definisco “storie d’odio”. Ma qualcuno mette mai le donne sull’avviso di quanto terribile sia finire e restare in una storia d’odio?

E poi, di fronte ai tanti messaggi e alle dichiarazioni terrorizzate di donne giovani e mature che temono di fare la fine della “zitella acida” e di non poter coronare il sogno di avere una famiglia (cioè di avere un marito e dei figli), non può non venirmi in mente una figura di donna tanto diffusa e tanto invadente nel nostro mondo contemporaneo. Quella che io definisco la “madre assoluta”. La donna che pare riconoscere se stessa e la propria identità profonda soprattutto se non esclusivamente nel ruolo di madre. E’ una donna che si mostra assertiva, per non dire aggressiva e prepotente, facendo leva su quell’idea strabordante di maternità che vuole rappresentare con lo stesso coraggio con cui Giovanna d’Arco è salita al rogo. La propria maternità non la sperimenta e non la gode. La incarna e la impone agli altri, così come impone i propri figli e le loro prepotenze al mondo. Tiraneggia tutti coloro con i quali ha qualche genere di relazione (marito, famiglia d’origine, parenti vari, insegnanti, allenatori, colleghi) e, ovviamente, tiranneggia e invade le vite dei figli mentre, a sua volta, è tiranneggiata da quegli stessi figli che fa credere siano la sua ragione di vita. E invece più probabilmente sono lo specchio appannato del suo narcisismo e alimentano con lei un circolo vizioso di arroganza e di prepotenza che si allarga tutto intorno come un’onda nell’acqua.

Queste “madri assolute” che sì, davvero, ripongono la pretesa soddisfazione di tutte le loro aspirazioni in un ruolo che alla fine – in modo paradossale – toglie loro tutta la femminilità possibile, rendendole più simili a streghe malefiche. Qui siamo ben oltre l’astinenza dalle gioie del sesso.

In questo desolante e parziale elenco voglio ricordare anche le tante relazioni incentrate sull’abuso e la perversione, dove vi è violenza fisica e psicologica e manipolazione. Relazioni nelle quali molte donne – molte più di quanto si possa sospettare – sono letteralmente costrette a rimanere, perché l’annientamento della volontà e dell’iniziativa personale è uno degli effetti tipici di queste relazioni, ma anche perché il “sapere comune” non fornisce gli strumenti adeguati per interpretarne i segnali e i rischi devastanti.

La zitella acida e la morale della favola

Che cosa ti ho voluto dire con questo articolo? L’altro giorno ho ricevuto un messaggio e-mail, evidentemente da una persona che ama andare nel profondo delle questioni, cioè, per intenderci, quel genere di messaggi senza saluti iniziali, senza punteggiatura, senza distinzione tra maiuscole e minuscole, senza congedo finale, nel quale la mittente mi diceva che aveva iniziato a leggere la mia guida gratuita Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi e che le pareva che io dedicassi molto spazio alla capacità di stare da sola e questo le suscitava qualche perplessità. Ebbene la lettrice in questione non è il genere di lettrice alla quale amo rivolgermi.

Se dopo la lettura di quest’articolo la tua sintesi è che io non sia favorevole al matrimonio, inciti le donne a non cercare un partner, a non desiderare una vita di coppia soddisfacente e appagante e che non mi piacciano i bambini (e soprattutto le loro madri) ti rispondo che temo che sia sfuggito il nocciolo della questione.

E’ proprio perché penso che il desiderio di avere una vita sentimentale serena e arricchente sia un desiderio naturale e legittimo, proprio per questo sono convinta che ogni donna (ogni persona) faccia bene a decidere che cosa vuole davvero per sé, con uno sguardo proiettato al lungo termine e usi tutti gli strumenti e l’intelligenza necessari a rendere concrete e reali le proprie aspirazioni di felicità. Senza farsi ingannare da falsi miti e pessime storie raccontate male. Perché la tua vita è una sola e nessuno deve permettersi di giocare e di prendersi gioco della tua vita.

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121 Commenti

  1. Avatar di Vale

    Vale 10 anni fa (20 Dicembre 2014 12:24)

    Ilaria, quale articolo mi consigli di leggere sul tuo blog per avere dei chiarimenti in merito al tema che un uomo diventa più distaccato dopo aver fatto sesso? Una ragazza mi ha raccontato che andava tutto bene, lui era dolce con lei ecc... ecc.. fino a quando, dopo neanche un mese che si vedevano, hanno fatto sesso! da quel momento lei nota che lui è più distante e quando poi inizia tutti quei comportamenti da "bisognosa" lui le dice che aveva capito che si era legata troppo a lui e la tratta pure male. Questa storia mi ha posto degli interrogativi. Il problema reale, secondo te, qual è? Lui che non era davvero interessato, il concedersi subito, l'essere bisognosa che si fiuta anche a miglia di distanza o tutte e tre le cose? grazie :)
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  2. Avatar di Solaeserena

    Solaeserena 10 anni fa (20 Dicembre 2014 12:38)

    Bell'articolo, stimolante e appagante. Allora ci sono molte persone che la pensano come me. Mi domando: si può essere così forti da stare con la persona sbagliata? io non ce la farei, perché ci tengo troppo alla mia serenità. Ho la giornata così pieno che non ci sarebbe davvero tempo da perdere con un uomo che non amo. Più il tempo passa, più non me ne importa nulla di essere single, perché adesso sono serena, mi prendo cura di me stessa. Inoltre ho avuto un esempio di famiglia da disgusto, non riuscirei nemmeno, ora come ora, ad essere una brava madre. Tranne se dovessi trovare l'uomo giusto per me, allora sì! Ci sarebbe tutto, anche la possibilità di crescere un figlio con il dovuto amore, dandogli il giusto esempio, e non come sono cresciuta io. I miei hanno sempre riversato, sfogandosi con me, le loro frustrazioni, i loro pentimenti, le loro offese, le loro liti. Quanto è brutto sposarsi con la persona sbagliata e restare insieme solo per apparenza! Non vorrei mai ripetere il loro stesso errore, mai, sarebbe la mia fine! Gli altri vorrebbero umiliarci per le nostre condizioni, ma si, lasciamo credere loro che sono le più felici del mondo e che noi siamo disperate: l'importante è quello che desideriamo noi. Tutto il resto è apparenza!
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  3. Avatar di stella

    stella 10 anni fa (20 Dicembre 2014 15:42)

    e vogliamo parlare della malignità con cui, se sei single, gli e soprattutto le sposate passano al setaccio dei loro stereotipi la tua vita sessuale? perchè in realtà, diciamocelo, le prime nemiche delle donne, soprattutto se libere da pregiudizi oltre che nello stato civile, sono le altre donne "felicemente" accasate.. come se essere libera in un mondo di accoppiati ti rendesse inevitabilmente una mina vagante, una assetata di stabilità ottenuta solo e comunque attraverso circuizione e appropriamento di mariti altrui ( che chiaramente non hanno mai nessuna responsabilità di scelta in queste occasioni).. come se il fatto di non avere un compagno ti rendesse immediatamente sbilanciata come la torre di Pisa che là dove cade becca a caso quello che trova.. mi ero appena separata e le conoscenti di una mia amica la misero in guardia perchè adesso avrei attentato alla stabilità sessuale di suo marito.. ero single e le mie presunte amiche non mi invitavano se nel gruppo c'era qualcuno che poteva interessarle.. se per caso un uomo fa un apprezzamento su di te, anche solo professionale per non parlare se estetico, subito si levano sussurri diagonali volti a rimetterti nel giusto tuo posto quello della single-sola in cerca di compagnia... quando la impariamo noi donne la solidarietà reciproca?
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  4. Avatar di Cris83

    Cris83 10 anni fa (20 Dicembre 2014 20:46)

    @Vale per me non era veramente interessato. E si e' comportato cosi per raggiungere il suo obiettivo!!
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  5. Avatar di Roberta

    Roberta 10 anni fa (20 Dicembre 2014 23:52)

    Oh bell'articolo! il pezzo sulla Madre Assoluta, profondo..grazie
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (21 Dicembre 2014 15:50)

    @ Vale: ma che domande mi fai? :) Bisogna smettere di vedere grandi amori e grandi storie dove non c'è nulla o per lo meno ci sono calessi. Il fatto che un uomo sia dolce e gentile NON significa che sia interessato o innamorato. E di certo, l'intimità raggiunta è stato come un obiettivo raggiunto, ma non solo quello di certo...
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  7. Avatar di Vale

    Vale 10 anni fa (21 Dicembre 2014 16:03)

    @Ilaria che sei dolce! grazie per avermi risposto :) e grazie anche a Cris ;) hai ragione... il problema è quando pensi di aver trovato "la storia" quando non c'è! alla persona in questione, che si colpevolizzava, memore da ciò che ho letto spesso qui, le ho consigliato di voltare pagina e di non sentirsi in colpa... però mi rendo conto che sono un pò come una bambina che sta iniziando a camminare... faccio tanti passi e poi cado per "sciocchezze" ma la tua risposta mi ha fatto sentire bene. grazie.
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  8. Avatar di Cristina

    Cristina 10 anni fa (23 Dicembre 2014 21:40)

    Eccomi qua...fidanzata dall'età di 16 anni con l'uomo che ho poi sposato a 30 e dal quale mi sono separata due anni fa.Iniziativa OVVIAMENTE presa da me ed ora lui ha già un figlio con la poveretta che se l'è preso sul groppone. Ed io col senno di poi avrei fatto molto meglio a rimanere "zitella" e a costruirmi una vita. Ora a 39 anni mi ritrovo come una 16enne senza prospettive nella mia cameretta in casa dei miei genitori...
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  9. Avatar di gattolibero

    gattolibero 10 anni fa (24 Dicembre 2014 1:06)

    Ciao Cristina, hai fatto bene a chiudere il rapporto a 30 anni e a non trascinarlo per forza, saresti infelice. Perché dici che a 39 anni sei senza prospettive? Se hai problemi economici e devi vivere con i genitori lo posso capire, il nostro paese ha effettivamente distrutto le prospettive di molte persone, però cerca di costruire la tua strada. Non è mai troppo tardi.
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  10. Avatar di Fenice

    Fenice 10 anni fa (7 Gennaio 2015 17:21)

    @riferito al commento di Ilaria sulle coppie che si formano nell'adolescenza e poi stanno insieme per moltissimi anni. Poi capita che le suddette coppie sclerano e uno dei due rimane talmente invischiato dalla fine della favola che poi non sà come fare a tirarsene fuori...uno dei due è così ferito che dopo quasi due anni ancora non ha fatto sesso con nessuno, ancora è emotivamente turbato e bloccato e ancora in pratica non ha ricominciato a vivere...tutto questo perchè la tua vita era impostata da giovanissima età insieme a quella persona e insieme a lei aveva costruito un castello (di carte) e quando è crollato si è trasformato in pietra.
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  11. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (30 Marzo 2015 21:12)

    Cara ilaria, ho spesso avuto la sensazione di essere una "diversa" perché faccio molte cose da sola sin fa bambina e quando son cessate delle relazioni me ne sono stata per conto mio viaggiando, leggendo, guardando film, poltrendo, facendo cure estetiche (per qualcuno?per me innanzitutto), passeggiando, salvando animali, praticando il giardinaggio, andando per ristoranti ecc ecc Occhiate sospette, cattive, ne ho ricevute a quintalate. Fatto sta che son fresca come una rosa, dimostro 15 anni meno, ho spesso ricchi motivi di conversazione e continuo a incontrare donne sfatte, incazzate e gelose di mariti che volteggiano di fiore in fiore e che spesso cii provano con me ( e io penso: che se li tengano pure le loro mogli), ...ma in definitiva non è che il matrimonio fa male???? Per come è impostato spesso in senso gravemente maschilista penso che nuoccia gravemente alla salute come il fumo.
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  12. Avatar di Rosa

    Rosa 9 anni fa (16 Luglio 2015 12:28)

    Ciao Ilaria, quest'articolo mi ha fatto rivivere un episodio accaduto davvero pochi giorni fa. Seguo il tuo blog da 3 anni ormai, e spesse volte, nel rileggere determinate frasi e concetti mi si aprono nella mente dei flash, delle situazioni, dei commenti o delle parole alle quali prima non davo peso. Chiacchierando con la mia responsabile, si faceva riferimento ad una sua ex collaboratrice. Nel ricordarla, la signora ha affermato: "Poverina, che vuoi, lei non si è più sposata"! Non solo la compativa per il fatto che non fosse convolata a nozze, ma la dipingeva come un'attempata senza speranza ( e la signora a cui faceva riferimento ha solo 44 anni). Quest'episodio mi ha fatto riflettere molto, ed ho compreso che vi sono davvero tantissime persone che conferiscono maggiore valore alle persone impegnate, mentre chi è single, diventa ai loro occhi una persona disperata, inetta, sfortunata, insomma della quale avere compassione. Ora riesco a prendere consapevolezza di queste convinzioni fuorvianti e a lasciarmele scivolare via facilmente.
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  13. Avatar di francesca

    francesca 9 anni fa (7 Settembre 2015 9:29)

    Ciao a tutte ?. Io ho 25 anni e sto cercando di costruire la vita che voglio. Spesso mi trovo a pensare : eh i e se rimarrò zitella e non troverò nessuno con cui accasarmi o fare sesso? .....mi vengono i brividi ,ma non per una questione personale ,ma perché mi vengono in mente ,la reazione della gente e l etichette che ti appioppano. Perché nella testa delle moltitudini di persone scatta questa equazione da premio nobel: se sei single devi avere qualche cosa che non va. Se sei sigle nessuno ti ha voluta. Anche se magari sei il presidente di una azienda multimiliardaria, se sei donna single che non fa sesso e non è corteggiata e non ha figli o divorzi alle spalle ,se quindi non c'è "amore erotico o romantico nella tua vita "= non vali niente . Metti anche che in realtà sei tu che non vuoi tutto ciò con semplicità e naturalezza ,ti puntano il dito e....la frittata è fatta.....tu donna non sei attraente. Questo perché è tutto il contesto sociale che ci rema contro. La mia domanda è : stare con un uomo ,essere amata da un uomo ,fare sesso spesso anche solo fisicamente ,insomma per essere felice devo per forza avere un uomo ,non posso essere una strafiga ,gnocca o attraente anche senza fare spesso sesso ,senza corteggiatori o come donna portatrice di sto benedetto cromosoma xx ,posso valere anche per altre cose? Posso sentirmi bella anche se non corrispondo ai canoni di bellezza sociali ,posso essere felice anche se la mia vita che ho scelto non corrisponde all'immaginario collettivo ideale? Sembra che ormai per esistere come si vuole e in totale libertà ,bisogna chiedere il permesso. Che ne pensate ?
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  14. Avatar di paola

    paola 10 anni fa (17 Dicembre 2014 17:41)

    Per fortuna i nostri figli hanno dato un senso al tutto....ora a 50 anni suonati non voglio più accontentarmi, anche se i sensi di colpa per essermi voluta separare mi hanno spinta verso uomini ancora più sbagliati, come se dovessi espiare la colpa di avere distrutto il mio matrimonio. Ci è voluto un po' a capirlo, ma ce l'ho fatta. Sto imparando a vivere sola, una cosa che non ho mai fatto davvero e che insegnerò a mia figlia, non la spingerò fuori di casa per andare a vivere con un uomo, deve imparare a camminare sulle sue gambe, essere autonoma non solo economicamente (io lo sono dall'età di 21 anni e questo mi aveva illusa di esserlo per tutto) ma soprattutto emotivamente. Grazie Ilaria
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  15. Avatar di Fiorediloto2

    Fiorediloto2 8 anni fa (17 Dicembre 2016 15:07)

    ....ho letto questo articolo tutto d'un fiato.... potente, incisivo e intenso, che come una freccia va dritta al cuore della cose senza fare "sconti".... ebbene sì, lo spauracchio della "zitella" è stato anche un po' mio.... in maniera indotta... visto che erano alcune persone che frequentavo allora che ogni santa volta che mi vedevano dopo un periodo di assenza, a quanto pare non potevano fare a meno di porre la fatidica domanda "ma allora un fidanzato l'hai trovato o no?" e io mi sentivo improvvisamente piccola piccola forse anche un po' fallita.... non perché io non desideri nella mia vita una relazione, ma (ora con più forza che mai) so che desidero una relazione realmente appagante con una persona di valore e non con il primo che capita.... dunque una delle scelte fatte era stata inizialmente quella di allontanarmi un po' da un certo tipo di persone e sceglierne altre più positive e meno giudicanti.... ulteriore passo in avanti (anche grazie alle guide di Ilaria) è stato quello di vedere realmente il mio valore di donna e di persona con tutte le mie qualità e i miei punti di forza, che vanno ben al di là dell'avere una relazione o meno. E di sentire per la prima volta nella vita, che sono felice di essere quella che sono, così come sono.
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  16. Avatar di Morettina76

    Morettina76 10 anni fa (24 Dicembre 2014 23:58)

    Cara Cristina, il passato ti ha sicuramente insegnato molte cose, prendi tali insegnamenti e inizia da adesso a vivere una nuova vita... Coltiva un vecchio hobby, fai nuove esperienze, ... potresti scoprire delle capacità che nemmeno pensavi di avere... A me è successo proprio questo, ho sempre pensato di non essere in grado di ballare e soprattutto di ricordare i passi dei balli, ma ho potuto verificare che in realtà non è così, ... dopo due gg che il mio ragazzo mi aveva lasciata ho subito reagito e mi sono iscirtta ad un corso di latino-americano... ti assicuro, mi sto divertendo tantissimo e sto conoscento tante persone simpatiche... Non dire che non hai prospettive,..Io ho 38 anni, sono single e sono in cerca di un lavoro da parecchi mesi, sono ancora costretta a farmi mantenere dai miei genitori, se dovessi focalizzarmi su queste cose mi sarei già sparata... Ma in tutti noi esiste qualcosa, una piccola fiammella che ci fa andare avanti... ossia la speranza e la fiducia,... non pensare a quello che è stato, ma a quello che puoi fare adesso per cambiare il tuo futuro! Questo è il mio semplice consiglio. Ti voglio lasciare un pensiero che a me piace molto, si tratta un proverbio sanscrito: IERI NON E' CHE UN SOGNO E DOMANI SOLO UNA VISIONE. MA OGGI, SE BEN VISSUTO, FA DI OGNI IERI UN SOGNO DI FELICITA' E DI OGNI DOMANI UNA VISIONE DI SPERANZA. OSSERVA, DUNQUE, ATTENTAMENTE QUESTO GIORNO! Grazie per questo sito che ha contribuito a farmi sentire meglio! Auguri a tutti!
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  17. Avatar di Vera

    Vera 7 anni fa (22 Agosto 2017 10:35)

    No eh! Non paragoniamo neppure per scherzo il "coraggio" una madre tirannica ed egocentrica a quello vero di Santa Giovanna d'Arco!Lei si',figura meravigliosa di donna che e'riuscita dove tanti uomini avevano fallito e proprio per questo ha suscitato la loro invidia e condanna!
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  18. Avatar di Piergu

    Piergu 8 anni fa (18 Gennaio 2017 14:42)

    Negare la presenza di pregiudizi e infondati stereotipi, nei confronti di persone che per differenti motivi, vengono definite "diverse", sarebbe stupido, nel vero senso della parola. Tali luoghi comuni, come quello della zitella acida, come detto nell'articolo trovano le loro origini nella visione arcaica e maschilista della società. Inoltre va detto che ognuno ha un proprio carattere particolare, dovuto alle proprie esperienze e al proprio passato: è ovvio che vi sono persone più dolci, altre meno affettuose e più severe; ciò di per sè non è una colpa. Nel corso del mio percorso di studi, sono venuto a contatto con numerosissime professoresse, di cui una buona parte nubili. Sarei ipocrita se non dicessi che tra queste ultime molte avevano un carattere talmente acido e rude con chiunque (colleghi inclusi) a tal punto da permeare un odio e una grandissima e triste insofferenza nei confronti di tutto e tutti, che causava in chi veniva a contatto con tali persone una grande rabbia e profonda tristezza: possibile che vi siano persone che debbano avere comportamenti così acidi? Possibile che tra noi uomini ci dobbiamo odiare, trattare con così grande aciditá, non aiutare e sostenere vicendevolmente, invece di rendere la vita di ognuno migliore? Devo anche precisare che tali caratteri non erano presenti nelle prof sposate e con figli. Anche perché sarebbe insensato affermare che tale aciditá derivi dal lavoro di docente. A mio avviso la causa di una tale acidità non si deve trovare nella banale mancanza delle gioie del sesso, come riportato nell'articolo. Secondo me si tratta di qualcosa di molto più profondo: io credo che la maternitá conduca una donna ad addolcirsi e assumere comportamenti più materni. Studi dimostrano come il cervello delle neo-mamme subisca variazioni nel corso della gravidanza per rendere la madre più empatica e attenta al figlioletto. Ovviamente sono presenti anche donne nubili con un carattere ammirevole, materno, paziente e altruista. Credo solo di dover dire che ognuno è ovviamente libero di fare le proprie scelte di vita e decidere per se stesso, però una connessione tra acidità e nubilato è dal mio punto di vista innegabile. Saluti a tutti, spero che tra i molti commenti concordi con questo articolo vi possa anche essere il mio, nella libertà di pensiero ed espressione che è ciò che di più importante possa esistere
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    • Avatar di Atolla

      Atolla 7 anni fa (22 Agosto 2017 11:30)

      Che mucchio di banalità, espresse in modo banale e sostenute da argomentazioni altrettanto banali, oltre che anacronistiche (nel 2017 dobbiamo ancora sentire i soliti discorsi che santificano la maternità? Ma basta, per la miseria) e soprattutto becere verso chi, per esempio, non ha figli perché non ne ha mai voluti: ma ampliare la propria mentalità è uno sforzo così immane?
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    • Avatar di Romy

      Romy 7 anni fa (22 Agosto 2017 12:45)

      Piergu@, commento in ritardo ma meglio tardi che mai. Nella mia vita, ho conosciuto una sfilza di donne acidissime, cattive e ingenerose, tutte sposate e con prole. Ho conosciuto donne con figli fredde, invidiose, piene di rabbia e di astio nei confronti del mondo intero. Donne pericolose da cui stare rigorosamente alla larga. Pertanto, sarebbe opportuno finirla con certi stereotipi da bar dello sport di Rocca Cannuccia.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (22 Agosto 2017 13:34)

      Rocca Cannuccia, giusto... :)
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (22 Agosto 2017 15:17)

      Con tutto il rispetto per Rocca Cannuccia, naturalmente
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    • Avatar di Marie

      Marie 7 anni fa (22 Agosto 2017 13:59)

      aah ahah! davvero! Piergu, se tu, per tutta la vita, ti sentissi ripetere le stesse cose che hai scritto nei confronti delle (presunte) "nubili acide", vorrei ben vedere come reagiresti tu! Ma un discorso del genere lo puoi fare appunto perché adotti una "visione arcaica e maschilista", da cui ti auguro davvero di liberarti al più presto così da incontrare le persone senza paraocchi, per quello che sono - che ti assicuro aiuta e fa un gran bene, perché se non etichetti gli altri smetti di etichettare te stesso e magari cominci a vivere davvero. Cioè, si usa violenza - verbale, simbolica, culturale - verso il prossimo (perché ogni etichettare, tanto più se sulla base di due singoli elementi scelti a caso, è violenza) e poi ci si stupisce se questo prossimo ad un certo punto smette di usare paroline gentili e sorrisoni aperti. Ma bisogna essere buddha redivivo per non diventar acidi a sentir ripetere queste baggianate! :-) Oppure bisogna allenarsi tanto, accettare pienamente e apprezzare la propria vita (e guarda un po', apprezzarla anche se si è senza compagno e senza figli!) e solo di conseguenza lasciar cadere per compassione umana sparate simili, che "nella libertà di espressione" vanno accettate e rispettate, ma non smettono di essere baggianate. Io scelgo la seconda, vah, l'arancione non mi dona e non ho il physique du role.... Però grazie, perché una bella risata me l'hai proprio fatta fare! :-D
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    • Avatar di Gretel

      Gretel 7 anni fa (22 Agosto 2017 14:34)

      La nuova libertà d'opinione ovvero presentare un'opinione come dato di fatto. Lei che è esperto della neurologia delle puerpere (magari letta su quella cartastraccia che è Focus), ci parli anche della depressione post-partum. Ah: si può essere mamme e nubili, caro.
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    • Avatar di max

      max 7 anni fa (22 Agosto 2017 15:54)

      Tralasciando che dopo 5 righe di quello che ha scritto Piergu non ce la facevo più, ho fatto uno sforzo sulle surrenali e sono arrivato alla fine, e devo dire che ha ragione, perché a volte antani a destra femminile è diverso dal tapio tapioca maschile, perché nel mio percorso ho notato che ci vuole empatia con la sbirigulda sennò si entra nel campo della dominus prematurata come dimostrano gli studi del conte mascetti...sempre antani come dice piergiu...spero sia tutto chiaro.
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  19. Avatar di Maria

    Maria 7 anni fa (6 Novembre 2017 10:02)

    Ciao Ilaria, trovo i tuoi articoli veri e profondi. Ho trovato la tua guida gratuita interessante ed utile; quello che scrivi è molto chiaro ed anche il modo con cui affronti le diverse sfaccettature dell'animo umano. Il contenuto dei tuoi articoli, gli esempi che citi, i tuoi consigli ed il linguaggio con il quale li esprimi mi ha permesso di chiarirmi concetti che mi si presentavano alla mente in modo disorganizzato, poco utile. Tu ci descrivi con chiarezza concetti, sensazioni, timori che ciascuno di noi ha dentro ed ai quali non riesce a dare voce e la giusta lettura. Grazie!
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  20. Avatar di mary

    mary 7 anni fa (22 Dicembre 2017 1:15)

    Ciao- beh...Credo che il nostro paese non sia ancora molto emancipato su certi argomenti..come:sesso, single, divorzio, separazione;oltre che gay! Purtroppo viviamo ancora con mentalità pesanti e antiche,cosa che in altri paesi moderni non esistono più.Concordo che molte zitelle sono acide ma parlo di donne appartenenti ad una generazione diversa dalla nostra, ossia le vecchie prof ad esempio o qualche nostra zia..Sono donne vissute in anni diversi che non avevamo quella libertà che abbiamo noi oggi.NOi ormai tutte siamo patentate,ben istruite,viaggiamo,siamo aperte sul sesso,chiattiamo a go-go e via dicendo;loro cosa avevano o potevano?La realizzazione per tante era solo un bel matrimonio con prole,magari casalinga o lavoratrice sottomessa al marito,ecco!Le poverette zitelle acide erano quelle che non se le pigliava nessuno per vari motivi e quindi scaricavano e scaricano le loro frustrazioni sul mondo intero..ohi! !Fortunatamente il vecchio archetipo per un fatto generazionare va ,via via in fase di estinsione,ma l'odioso nomignolo a volte aleggia ,ancora,in miseri discorsi offensivi,perche'..l'ignoranza di fondo è una chiusura mentale retrograda! !Perciò non sentiamoci ne' zitelle,sfigate o maledette,anzi pensate a quante donne hanno dovuto lottare per i loro diritti di emancipazione nel passato,dove venivano alienate dalla società.Quindi andiamo avanti e pensiamo ad amarci.Una donna e' donna quando si realizza in ciò che meglio crede per lei e con lei ,non solo a cambiare pannolini,stirare e fare la brava mogliettina. Si e'donna sempre a prescindere dallo status e fatus:) Buon Natale!
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (24 Dicembre 2017 9:11)

      Non so... proprio per via delle lotte per l’emancipazione che sono state fatte e poi in larga parte abbandonate e considerate “fuori moda” ho l’impressione che le 30-40enni stiano messe assai peggio, in quanto a mentalità, delle 60-70enni (noi 50enni siamo una via di mezzo). Vecchie zie acide quindi non saprei, forse in provincia. Quelle di una volta, che ricordo io, sono passate a miglior vita. Il triste è vedere donne che hanno tutto, ma che non danno valore a nulla perché non hanno un uomo. Buon Natale a tutte, con l’augurio di trovare sotto l’albero se stesse e la propria bellezza. E anche l’amore per l’anno nuovo, magari :)
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