Stai attenta all’idea dell’uomo perfetto (parte 1)

uomo perfettoE dài, lo sanno tutte che l’uomo perfetto non esiste. Credere nell’uomo perfetto è come credere alla fatina dei denti o a babbo Natale. E’ credere a una bugia. A una cosa che non esiste e non esisterà. Eppure ci sono in giro un sacco di donne perfezioniste e che ricercano la perfezione in ogni cosa che fanno e che hanno. Non è forse vero che queste cercano l’uomo perfetto? Per esempio non è un po’ vero che anche tu sei alla ricerca dell’uomo perfetto, dato che una vita per essere degna di essere vissuta non può essere meno che perfetta e una relazione, anch’essa, per essere di valore non può non essere perfetta? Smetti di scuotere la testa e pensaci bene.

"Ce ne sono milioni meglio di lui. Ce ne sono milioni anche meglio di me. O.Fallaci"

Intanto un’avvertenza: se ti credi di aver colto già dove questo articolo va a parare e ti senti in un certo qual modo sollevata e ti sei messa a leggere ansiosamente per trovare delle buone ragioni per cui convincerti ulteriormente che puoi continuare a stare in una storia sbagliata, con un uomo sbagliato, ti deludo prima ancora di cominciare. Così, giusto per mettere le mani avanti. Qui non siamo a fornire motivazioni farlocche (false, bugiarde) a chi vive male una relazione e cerca scuse per non schiodarsi facendo appello a ragioni trite e ritrite e tristi e ritristi tipo: “sono io che pretendo troppo”; “lui va capito, “poverino””; “in una coppia bisogna fare dei compromessi, per forza”; “l’uomo perfetto non esiste, bisogna essere realiste”; “va bene, lui non ha un buon carattere, ma alla fine non mi ha mica (ancora) ammazzata…” Ecco, no, non metterti a leggere l’articolo con questo spirito, che non va bene per niente e non è là che voglio arrivare. Anzi.

L’uomo perfetto, perfezione e perfezionismo

A dirla tutta con questo articolo mi voglio rivolgere alla schiera vasta (vastissima, malgrado i tempi, ahimé) di signore e signorine molto perbene, tanto educate, ben studiate, che, per esempio, hanno un buon lavoro e che lo fanno al meglio del meglio. Signore e signorine che hanno fatto dell’inesausta ricerca della perfezione la loro regola di vita, ma che, per una ragione o per l’altra, in un punto o in un altro del loro percorso sentimentale, si sono bloccate, inchiodate, fissate, a causa o con la scusa della ricerca dell’”uomo perfetto” (e della relazione perfetta). O magari si sono prima cacciate nei guai e poi bloccate, inchiodate e fissate. O anche, che, sempre guidate dall’idea dell’”uomo perfetto”, non hanno fatto altro che mettersi con uomini sbagliati.

Mi rivolgo a quelle fanciulle (a qualsiasi fascia di età appartengano e indipendentemente dai fallimenti sentimentali – inclusi separazioni e divorzi – che hanno accumulato) che più o meno consapevolmente vivono con la convinzione che solo l’”uomo perfetto” sia degno di attenzione e soprattutto di fiducia e in preda a questa convinzione (e per colpa di questa convinzione) si stanno impedendo qualsiasi possibilità di relazione reale, soddisfacente, appagante. Mentre le opportunità si presentano e sfuggono senza che nemmeno loro se ne accorgano e gli anni passano, in modo improduttivo e insoddisfacente, perché se non si colgono le opportunità e le occasioni, si perde tempo e si perdono energie e non si gode la vita al suo pieno. E la poca soddisfazione alimenta poca soddisfazione. In un brutto circolo vizioso. Perché così va nella vita.

"Comunque io non conosco quelli meglio di lui e non posso consumar la mia vita ad aspettare di conoscerli. O. Fallaci."

Ma chi sono le fanciulle delle quali parlo e alle quali parlo (facendole anche irritare, lo so, lo so, non è che non lo so che ti stai innervosendo, sai :) )? Si tratta di ragazze molto vicine alla perfezione, anche in un mondo dove la perfezione non esiste e anche se hanno sette divorzi alle spalle e otto figli da quattro mariti diversi, questo non conta, neh, non pensare di scamparla, tu che pensi di essere scafata e di essere vaccinata contro il virus dell’uomo perfetto, solo perché sei divorziata o sei una mamma single.

L’uomo perfetto e la brava ragazza

In genere queste ragazze come si deve sono state (o sono tuttora) delle brave figlie (fin troppo); delle brave studentesse, un filo secchione e molto diligenti; se sono madri, sono madri impeccabili e dedite; hanno intrapreso una carriera di studio e professionale che ha presentato loro delle sfide e le ha costrette a dei sacrifici, che loro hanno affrontato e superato con dedizione, silenzio e il sorriso sulle labbra e spesso con il solo ed esclusivo supporto di se stesse (oh, vorrai mica lamentarti o chiedere aiuto solo perché fai il tuo dovere, nevvero?); sono istruite e finanche colte, hanno letto e leggono libri importanti, ricercano se stesse e su se stesse ed esplorano il mondo e gli altri analizzando, studiando, valutando. Usando il senso critico e anche l’autocritica. Si mettono in discussione le nostre amiche del mito dell’”uomo perfetto”, cosa credi? Anzi, mettersi in discussione, spesso, è il loro secondo lavoro.

"E poi se dovessimo cercare la perfezione in un uomo, si amerebbero i santi. O. Fallaci"

Magari hanno alle spalle un passato in cui eccellevano (o tuttora eccellono) in altre attività oltre allo studio: lo sport, la danza, la musica. Dài, non è il minimo sindacale, per una brava ragazza? Sono riuscite a emergere (o stanno emergendo) in contesti di studio e professionali difficili, impegnativi, competitivi dovendo magari combattere su più fronti contemporaneamente, perché talvolta hanno dovuto risolvere anche qualche problema di salute, di famiglia o logistico/pratico ed economico. Non riconoscono a se stesse i loro meriti e nemmeno ne parlano facilmente e spontaneamente, dato che, appunto, non li riconoscono (per cui occhio, cara la mia amica che stai leggendo curiosa e distaccata allo stesso tempo: magari sto parlando anche di te e non te ne stai accorgendo. E magari anche tu sei lì a crogiolarti nel mito dell’”uomo perfetto” e della relazione perfetta e non te ne rendi conto). Sul lavoro, pur ricoprendo ruoli importanti o di responsabilità o che richiedono impegno, si costringono a fare l’ago della bilancia tra colleghi boriosi e di gran lunga meno competenti di loro e spesso sono lì a tessere tele e a negoziare su strombate cosmiche con collaboratori uomini che valgono meno della metà della metà di loro. Ma del resto, non è così che si deve comportare una brava ragazza?

Nel caso che ho citato di chi – pur essendo una così brava ragazza e perfetta – ha avuto sette divorzi, si sappia bene che ciascuno di questi divorzi è stato affrontato con la massima dignità e nel massimo rispetto della controparte, anch’esso in doloroso silenzio, anzi, quasi in isolamento e forse nella quasi totale mancanza di solidarietà di amici e parenti. Scusa, già che divorzi, vorrai mica anche avere la solidarietà di chi ti sta intorno? Zitta e pedalare, altroché… E gestisciti da sola i tuoi sensi di colpa e il tuo lutto. E le storture di un sistema di giustizia che fa acqua da tutte le parti e che non sa più cosa inventarsi per tutelare sempre e solo i più forti. Sopportare tutto questo in silenzio e serenità di facciata è il minimo che ci si aspetta da te, cara. Lo sai bene.

L’uomo perfetto: toglierselo dalla testa

Ok, diciamo che questo è l’identikit della portatrice tipica – magari inconsapevole, lo ripeto – dell’ideale dell’uomo perfetto. Lo conosco bene questo tipo di donna, mi ci confronto tutti i giorni, dato che che tante (davvero tante) “brave ragazze” del genere fanno coaching individuale con me.

Non ho fatto questo identikit perché tu ti mettessi a giocare a “celo, manca”, ma per inquadrare il contesto, parlare del brodo di coltura e di cultura in cui si sviluppa e cresce l’ideale dell’uomo perfetto.
Per molte delle brave ragazze che hanno fatto e fanno tutto al meglio nella loro vita, il principe non può essere solo azzurro, come per una principessa qualsiasi. Deve essere azzurrissimo, metalizzato e con i glitter. Un uomo perfetto, un principe perfetto.

"I santi son morti e io non vado a letto col calendario. O. Fallaci"

Ma non perché la nostra principessa-brava ragazza pensi di “meritarsi di più” rispetto al resto del mondo (questo no, ahimé, fosse almeno un po’ così, sarebbe meglio). La brava ragazza con l’ideale dell’uomo perfetto è per davvero una brava ragazza e, anche se ha attraversato la vita compiendo imprese difficili e di tutto rispetto, dentro è rimasta una bimba ingenua, o, meglio, piena di illusioni e di ideali, che non hanno riscontro nella realtà. Brava, bella, intelligente. Idealista. L’ideale dell’uomo perfetto è semplicemente un rispecchiamento, una proiezione del suo ideale non solo di uomo e di relazione, ma di vita, di mondo. Lei ha l’ideale della perfezione, lei persegue l’ideale e gli ideali nella sua vita; dà il massimo per le cause in cui crede. Il suo valore più importante è: “fare sempre tutto al meglio, dare sempre il meglio di me, costi quel che costi”. Non è ovvio, naturale e spontaneo, per lei, pensare a un uomo perfetto?

Il fatto è che, come sappiamo, l’uomo perfetto non esiste, e avere in testa l’ideale dell’uomo perfetto (della vita perfetta, della relazione perfetta) significa vivere all’insegna di un ideale, come credere a babbo Natale e alla fatina dei denti. Significa essere immobilizzate in uno schema che impedisce di allargare le proprie possibilità di fare esperienza della vita, delle relazioni e degli uomini. Significa essere imprigionate in una gabbia costruita per proteggersi dall’imperfezione, considerata come il pericolo più grande che si possa correre e usare la ricerca della perfezione come scusa e come scudo per non mettersi in gioco in un ambito nel quale si crede di non poter esercitare lo stesso controllo che si è esercitato, attraverso l’impegno e il sacrificio, nello studio, nello sport, nell’arte. Significa molto spesso attraversare il mondo con le fette di salame sugli occhi o con degli occhiali rosa pallido, che non permettono di vedere le sfaccettature, sfumature e i colori veri del mondo e delle relazioni.

Che altro significa, secondo te, essere perfezioniste in amore e coltivare il mito dell’uomo perfetto?

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294 Commenti

  1. Avatar di Valeria87

    Valeria87 9 anni fa (4 Settembre 2015 16:26)

    Torno online solo adesso. Cassandra, mi dispiace di essere stata offensiva. Sicuramente avrei potuto esprimere meglio il mio pensiero. Succede: fa parte anche questo dell'umana imperfezione :) Questo articolo ha toccato in me diversi nervi scoperti, e il tuo commento ne ha toccati altri: fin da bambina, ho sempre amato leggere e studiare, e dall'esterno ricevevo diversi stimoli che mi suggerivano che questa mia passione fosse in qualche modo sbagliata. Spesso ero anche derisa dai miei coetanei. Quindi, capisco bene che si possa sviluppare un certo snobismo come forma di difesa. Poi ho avuto una storia sbagliatissima con un uomo molto colto, e ho fatto una fatica bestiale a uscirne proprio perché lui si avvicinava molto a quell'ideale che avevo cercato tanto a lungo. Oggi non so in che direzione sto andando, però penso che accetterei un invito fuori anche da un uomo in apparenza molto diverso da me e dai miei ideali: chissà, potrei scoprire un mondo... :)
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  2. Avatar di _al_

    _al_ 9 anni fa (4 Settembre 2015 18:54)

    Forse con i miei commenti di prima potrei avere un po' esagerato, soprattutto, cosa peggiore non avevo letto tutti i precedenti, compreso quello di Cassandra lungo e sentito. Se ho scritto in quel modo, è perché questa storia della perfezione perseguita anche me, dalla mia famiglia che ha sempre preso modelli esterni per paragonarmi "ecco vedi la X com'è pettinata/vestita bene?", alle maestre "il quaderno di Y è così sistemato non come te che sei una sciattona", e altri esempi che ancora adesso mi perseguitano con il metro della perfezione. E ribellarmi a questo non è stato semplice, e non lo è tuttora. E da questo posso dire di aver nutrito per anni pregiudizi su come doveva essere questa persona ideale, doveva avere cultura X, fare le cose Y, andare nei posti Z, essere alto un tot, e altre mille cose in cui mi ero incasellata e ho preso decine di cantonate. Quello che voglio dire, senza ironia caustica questa volta, è che la vita è imperfetta, ma che la bellezza sta anche in qualche increspatura, nelle rughe, nei rotolini, nel capello fuoriposto e nella sbavatura di mascara. La perfezione non è di questo mondo, ma la bellezza sì e ha anche bisogno di quel non so che, di quell'imperfezione che colora e trasforma in realtà l'ideale.
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  3. Avatar di _al_

    _al_ 9 anni fa (3 Settembre 2015 19:22)

    Ciao ragazze? Ma quindi tutto il problema è grammaticale? Cioè dico, ci siamo fatte infinocchiare da stronzi di prima categoria, magari fidanzati, o impotenti, o vagamente malati di mente, narcisisti, confusi, perditempo e immaturi, alcolizzati, con mamme prepotenti etcetc E ripeto: tutto il problema è la grammatica? E se è povero no ma troppo ricco non va nemmeno bene, e se è brutto perché è brutto, se è bello è un rischio perché poi tutte lo vogliono. Se è "ignorante" ommioddio, se è "colto" magari è un pallone gonfiato saccente. Se è magro un po' di carne ci vuole e se è grasso non va bene perché non ha cura del suo aspetto. Ora non dico che una deve accoppiarsi con Bigfoot, però cavoli a volte sembra sempre che tutto davvero deve rispecchiare un cavolo di ideale esterno. Non può essere che la persona giusta a volte sbaglia un congiuntivo, ha un filo di pancetta e quando guarda la partita con gli amici si beve un paio di birre in più, ma in generale è una persona che si dà da fare, che ama il suo lavoro e i suoi hobbies e soprattutto è un compagno attento e premuroso, che muore dalla voglia di stare con noi e di fare costruttive, sempre insieme a noi? O noi siamo tutte alte 1,70, pesiamo 50 kg, abbiamo la tartaruga e siamo coltissime, non sbagliamo mai un congiuntivo e nemmeno un accento o un apostrofo, abbiamo 6.000 interessi e mandiamo tutto avanti, insomma quella robba lì che scriveva Ilaria nell'articolo. Eccheccavolo! ;)
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (3 Settembre 2015 19:34)

      Io sto cercando di mediare tra posizioni un po' troppo estreme. Non è una questione grammaticale è solo ammettere che per me la piacevolezza passa anche dal modo di usare la voce, di intercalare e di esprimersi. Senza eccessive rigidità ma anche senza illudersi che turandosi il naso sia tutto ok.
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    • Avatar di Saris60

      Saris60 9 anni fa (3 Settembre 2015 21:40)

      Sono d'accordo con te....mi sembra che forse ci di ferma troppo alle apparenze che alla sostanza... In fondo quello che tutte vogliamo è innamorarci di una persona che ci ami così come siamo e che ci faccia sentire importante...anke per noi.
      Rispondi a Saris60 Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 6:24)

      Quindi quando si parla di affinità cosa si intende? Solo affinità emotive? Se una persona mi copre di attenzioni è sufficiente?avere un uomo che ci ama e non ci piace va bene? Piacersi vuol dire trovarsi gradevoli, per voi cosa è gradevole? La trascuratezza fisica è un limite ma quella del modo di fare no?
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 7:26)

      Saris se bastasse l'amore dell'altro per amare a nostra volta non ci sarebbero problemi. Peccato che per me contino attrazione fisica, emotiva e mentale a pari merito per star bene, e se non stanno bene a me l'altro può amarmi alla follia ma io non so cosa farci. Una persona deve essere stimolante intellettualmente altrimenti a lungo andare mi annoio. Che faccio, me lo faccio andare bene lo stesso?
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di _al_

      _al_ 9 anni fa (4 Settembre 2015 12:46)

      Ma l'affinità mentale non sta solo nel Cv intellettuale di una persona. Non è il numero di film che ha visto (possibilmente uguali ai miei) o la musica che ha ascoltato o i teatri in cui è stato. Il ragazzo che frequento legge libri totalmente diversi dai miei preferiti, ha passioni diverse (a lui piacciono le cose manuali e io faccio yoga!), ha un iter di studi diversi. Fisicamente non è bellissimo, ma a letto mi fa impazzire, sa cosa mi piace, non ha particolari complessi e pudori. E quando siamo insieme parliamo la stessa lingua e ci capiamo. E se faccio i capricci e ho le crisi abbandoniche sa come prendermi e lo stesso faccio io con lui. E in tutto ciò ho conosciuto prima di lui decine di uomini (e anche qualche donna) che corrispondevano perfettamente all'ideale di perfezione, ma non erano le persone per me. Chiaro che uno non vuole un sudicione et similia, ma a questo punto di percorso dovrebbero essere già out senza neanche parlarne.
      Rispondi a _al_ Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Settembre 2015 14:06)

      Questa serie di commenti già da un pezzo aveva preso una piega davvero interessante e davvero poco (ma poco poco eh, costruttiva). Tant'è che sembrava addirittura che si arrivasse a un flame. O forse ci si è arrivate. Da parte di quasi tutte le partecipanti alla conversazione ho notato un accanimento, una pervicacia e una aggressività della quale non mi spiego non tanto le ragioni, quanto le finalità, gli obiettivi e gli scopi. Tutto è partito da un commento di Cassandra, al quale potrete leggere la mia risposta, e poi si è svolto sulla discussione laurea, grammatica, professioni, lavoro. La verità è che si sono confrontati punti di vista diversi e posizioni diverse tra persone che hanno età, storie ed esperienze diverse. Mi sembra che ciascuno abbia preteso di imporre la sua visione sugli altri, senza tenere conto della loro posizione, della loro storia, azzardandosi addirittura a fare ipotesi sullo stato personale e la vita professionale degli interlocutori. Non c'è stata comunicazione. Da parte di tutti, anche tua Helen, che lamenti la violenza altrui ma spesso forse non ti accorgi di essere violenta a tua volta, probabilmente senza volerlo. Si è cadute anche nel becero più becero possibile. Quando comincio a leggere discussioni sulla spendibilità, il valore e il significato dei titoli di studio e sul mercato del lavoro so bene che siamo vicino al fondo, poi dopo mancano solo le frasi sessiste uomini-contro-donne-e-viceversa e siamo al fondo. Se andate su un qualsiasi sito di quotidiano nazionale o su Facebook qualche discussione becera sul sistema scolastico, le lauree sì o no o il mercato del lavoro, lo stato incapace e il trasefrimento all'estero la trovate sempre e potete sguazzare nella melma di chi parla per sentito dire e per luoghi comuni o solo dalla prospettiva della propria cameretta. Qui non succede praticamente mai, a quanto pare in questi giorni ci si è arrivate vicino. Molto bene, esperienza fatta che vedrò di rendere produttiva. Il fatto è che in mezzo a questi bisticci ad alto tasso di infantilità molti concetti utili e validi sono stati espressi, ma il problema è che l'aggressività e l'accecamento procurato dal desiderio di "far sentire la propria voce" e di "far valere la propria opinione" ha fatto sì che ciascuno passasse come un panzer sulle opinioni altrui - e anche sulla propria consapevolezza di sé, il che è ancora più grave - innescando il meccanismo dello sfottò offensivo e quindi di una certa violenza. Ovvio che chi scrive che si sta laureando e pensa che la laurea la ponga in una posizione di vantaggio, non ami sentirsi dire che la laurea vale (forse, magari, chissà) poco o niente; altrettanto ovvio che chi ha sperimentato incontri - professionali e personali - con persone "qualificatissime" che non valgono una cippa (succede, eh, succede molto spesso, lo spiego spesso e ne spiego le ragioni, anche) non se la beve la storia che la laurea sia poi così discriminante. E che non sia nemmeno così discriminante per trovare un lavoro buono e ben pagato. Così come c'è del senso (c'è sempre del senso i quel che esprimono le persone) nel dire che accanto a sé si vorrebbe un partner che per lo meno condivida la discussione su un paio di letture o di film. Esattamente come molte altre persone amano avere accanto partner che amano la mountain bike e l'alpinismo (ma chissà perché questo non suscita il medesimo scandalo). Il risultato è che le conversazioni diventano litigi e non scambi. Diventano fantastiche opportunità distruttive e non occasioni di crescita. Quindi si perde tutti. Queste cose non le sperimentate già nella vita di tutti i giorni? Vi va davvero bene così? La domanda che sorge spontanea e sulla quale vi chiedo di riflettere è: quando vi accanite così l'una contro l'altra, che cosa volete ottenere? Qual è il vostro obiettivo? Quale il risultato che volete portarvi a casa? La risposta a questa domanda potrebbe aiutarvi a cambiare la vita, garantito. P.S. Ah, il mio commento si rivolge anche a tutte le vigliacchette di qualsiasi provenienza che mettono "-" e "+" ai commenti più aggressivi e distruttivi o più fragili e bisognosi perché godono della "sfiga" altrui o nel vedere gli altri litigare. Non avete nemmeno il coraggio (o la capacità) o lo slancio vitale di esporvi con un'opinione vostra, però nell'ombra vi piace soffiare sul fuoco. Poi, però, se dopo che lui vi ha detto che siete bellissime e gli piacete tantissimo, non vi invita fuori una seconda volta dite che gli uomini non hanno più i valori di una volta.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Saris60

      Saris60 9 anni fa (4 Settembre 2015 20:16)

      Helen non intendevo che me lo devo far andare bene lo stesso. ..ma se nn ci sono sentimenti veri nn vai da nessuna parte
      Rispondi a Saris60 Commenta l’articolo

  4. Avatar di Cassandra

    Cassandra 9 anni fa (3 Settembre 2015 10:47)

    Ciao a tutti. Questo articolo è stato sicuramente fonte di riflessione per me. Non sono mai stata, e certo non lo sono ora, perfetta né nella vita "scolastica" né in quella sentimentale, ma la perfezione è comunque qualcosa che mi riguarda molto da vicino. Nonostante non sia mai stata la studentessa modello, nella vita privata purtroppo è radicata in me l'idea di dover corrispondere ad un ideale. Non sopporto quando non mi sento "perfetta". È una sensazione che non tollero proprio. Voglio essere sempre quella che sta " un gradino sopra", nel senso di "quella piú saggia", " quella piú matura", "quella piú equilibrata". Nelle mie relazioni sentimentali, intese come rapporto di coppia, soprattutto in età più adulta, tendo comunque, a modo mio, a voler essere perfetta. Assolutamente non sottomessa, passiva, ma comunque una persona assertiva, che sa dire la sua, e che si mostra al partner per quella che è! Compresi difetti. Il problema è che io questi miei difetti non li accetto proprio perché cozzano con l'idea di perfezione che ho nella mia mente. Non li nascondo, li faccio venir fuori, ma, per fare un esempio pratico, penso sempre che potranno essere un buon motivo per la persona con cui in quel momento sto, per lasciarmi. Credo che i miei difetti sussistano a causa del mio passato, credo che dentro di me ci sia una " mancata evoluzione" e "metabolizzazione" di eventi. Sono dei difetti che non accetto io stessa perché li trovo pessimi, perché allora dovrebbe farlo un partner?/(Il peggiore a mio avviso è che quando sono incacchiata con qualcuno ne dico di ogni e divento classista e snob spinta dalla foga del momento. Cosa che non sono poi in realtà in condizioni normali). Inoltre sono una di quelle persone che vorrebbe il fidanzato perfetto. Perfetto con me. Non che non abbia difetti ma che non mi risponda mai male, che sia sempre e comunque gentile nonostante io magari a volte non lo sia. O comunque, non mi piace affatto quando un fidanzato per suoi problemi diventa antipatico con me. Sono cose a cui tengo molto,ma vorrei sapere, è così che deve essere? Me lo sono sempre chiesta. Ho come l'impressione di non essere sulla retta via pretendendo questa gentilezza incondizionata e prescindente da qualsiasi cosa. Anche perché sono la prima che non riesce ad esserlo sempre. Insomma, appena il mio fidanzato mi risponde male per la prima volta (non insultandomi sia chiaro. Quello sarebbe ragione di rottura) si spezza qualcosa. Vorrei infine aggiungere, poi concludo col mio papiro XD, un appunto su classismo e snobismo. Io vado all'Università, e ammetto che parto molto prevenuta nei confronti di persone che non hanno nemmeno il diploma, o a volte che hanno solo quello, ma per varie ragioni. Non sto dicendo che poi conoscendoli non potrei cambiare idea (e mi è successo), ma perché in partenza sono persone che escludo o che comunque dentro di me vengono in partenza considerate in modo diverso. Io dico "mi impegno all'Università per avere un domani un certo stile di vita, ma perché poi devo stare a mantenere il mio compagno"? È una cosa bruttissima secondo me. E inoltre, proprio a livello di conversazioni, è nettamente differente il tenore della relazione avuta con un laureato rispetto a quella avuta con un diplomato andato subito a lavorare. Persone che usano " gli" al posto di "le", e NON per distrazione. O che usano tempi verbali impropri, sì, lo ammetto, mi fanno assolutamente desistere dall'avere relazioni con loro. L'attrazione verso un " ignorante" è nulla. Ora, ovviamente, se la persona in questione è aperta, ama conoscere, è una persona "colta" anche se ciò non è comprovato da un pezzo di carta, non avrei problemi, ma parliamoci chiaro. È più unico che raro. Perché io devo essere ambiziosa e volere il meglio per me e poi dovrei stare con una persona che ha solo la licenza media? Uno poco ambizioso, che non vuole migliorarsi e aprirsi le strade che una laurea indubbiamente apre? (E non parliamo di crisi, che oggi con la laurea non si trova nulla e bla bla bla, perché sono discorsi secondo me che fanno le persone che vogliono trovarsi il lavoro dietro casa. Sicuramente la situazione è difficilissima ma ci vuole elasticità! Ovvio che se in un paese in crisi speri che una laurea ti faccia trovare lavoro affianco a casa tua sei un illuso. Ma che la laurea non ti apra porte, certo dovendo essere elastico, cosa che magari non dovresti essere se le cose funzionassero come si deve, e che sia impossibile trovare un'occupazione, mi sembra un pó sciocco.). Ho scritto questo commento per avere un confronto :) so che molti non condivideranno ed io sono aperta a rivedere le mie posizioni, proprio perché capire meccanismi di ragionamento diversi dai miei, potrebbero illuminarmi :)
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    • Avatar di Valeria87

      Valeria87 9 anni fa (3 Settembre 2015 13:07)

      Ciao, Cassandra. A quello che dice Michela, aggiungerei che, come scritto più sopra da Ilaria, spesso usiamo il termine "colto" in maniera impropria. Neanche a me piace sentire l'utilizzo di "gli" al posto di "le", però dai, può succedere! Non per fare la maestrina dalla penna rossa, ma anche tu hai scritto "pò" nel tuo commento... :-)
      Rispondi a Valeria87 Commenta l’articolo

    • Avatar di Michela2

      Michela2 9 anni fa (3 Settembre 2015 13:25)

      ...E non é stato neanche l'unico errore...
      Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

    • Avatar di Cassandra

      Cassandra 9 anni fa (3 Settembre 2015 15:06)

      Ahahaha Michela2 sei un pò frustrata cacchio XD se l'unica cosa che ti viene in mente da rispondermi è questa! Mi dispiace per te comunque....davvero tanto. Non hai colto, come del resto Valeria87, il senso del mio messaggio, nonostante l'abbia specificato. Non sono intollerante verso gli errori di distrazione, e soprattutto, non è che sia l'unica cosa su cui incentro la mia attenzione, ma quando una persona commette errori basilari perchè NON SA di star sbagliando, non mi piace. Ah giusto per la cronaca, lo so benissimo che "pò" si scrive, "po'", ma il cellulare questo non lo sa, ed avendo io scritto un messaggio piuttosto lungo, qualche errore può essermi sfuggito (e di fatto mi è). Grazie per lo scambio di opinioni ed il giudizio. Per carità.
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Settembre 2015 21:48)

      Abbi pazienza, Cassandra, ti sei lamentata della maleducazione di altre persone nei tuoi confronti, hai detto che ami e ricerchi la perfezione e hai fatto capire che ti arranbbi per imporre le tue opinioni. Questo tuo tono in quale atteggiamento lo vogliamo collocare?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Settembre 2015 14:44)

      @Cassandra, grazie mille per il tuo commento con il quale praticamente hai rivelato con grande sincerità e onestà te stessa. Mi ha fatto molta tenerezza e a tratti anche commozione. Che dire? Sono certa che mirare alla perfezione non faccia vivere sempre sereni, 365 giorni all'anno; lo stesso vale per quel che riguarda il "valutare" gli altri e soprattutto il giudicare e valutare incessantemente se stessi. La mia ipotesi - e tu ne hai accennato - è che questa ricerca di perfezione sia una fuga, uno scudo (un po' come il famoso guscio della tartaruga), un'ottima arma di distrazione dalle vere questioni che ci riguardano. Il rischio è che alla fin fine può trasformarsi in una vera e propria arma di autodistruzione. Un congiuntivo messo bene è come la piega ossessivamente sempre perfetta o l'abito firmato: un modo per nascondere il proprio senso di inadeguatezza. Ma tu sai già tutto, il tuo commento contiene tutto, sei una ragazza molto intelligente e hai capito anche molto di te. La mia sensazione è che la voglia di vivere (vivere al 100% intendo) sia ancora schiacciata dalla voglia di perfezione (che è l'antitesi della vita, si intenda). Il mio consiglio è di dare spazio nella propria vita a qualcosa di molto materiale ed essenziale rispetto all'"ideale" di perfezione e di abituarsi ad apprezzarlo: il buon cibo, la natura (l'azzurro del cielo e la luce del sole, esempi visibili della perfezione reale e non ideale, del "naturale" e non dell'"artefatto" che chiude, imprigiona, imbruttisce e alla fine, fa morire dentro), le fragilità altrui (i bimbi, gli anziani, i deboli in generale). Le coccole e le carezze. Il sesso, anche, magari. Sarebbero tutti modi per apprezzare la grandiosità della vita, dare spazio al proprio slancio e ai propri talenti e all'iripetibile potenziale individuale, senza aver bisogno della perfezione. Che, alla fine, è solo un'indicibile perdita di tempo prezioso. Un abbraccio.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Cassandra

      Cassandra 9 anni fa (4 Settembre 2015 16:05)

      Ilaria, ho appena letto la tua risposta, grazie per le tue parole. Davvero.. Ricambio l'abbraccio..
      Rispondi a Cassandra Commenta l’articolo

    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (4 Settembre 2015 16:33)

      Ciao. Io sono una gran secchiona e tendenzialmente sono attratta da uomini colti. Ma non ho una visione snob della cultura, nel senso che sono perennemente alla ricerca di conoscenza, in qualsiasi forma si esprima e cerco sempre quello che ancora non so. Ho proprio bisogno di imparare di più, apprendere, senza fermarmi mai e ben venga chi può insegnarmi qualcosa, suggerirmi qualcosa, suscitarmi curiosità, passarmi quella scintilla in più che possa accendermi una nuova lampadina. Io amo ascoltare le esperienze e veder brillare gli altri in ciò in cui sono bravi. Mi piace tanto. Sono democraticamente stata col più ampio campionario di uomini, dal giudice al muratore, passando per l'ingegnere nucleare, il pescatore, il docente universitario, lo scultore, lo scienziato, il reporter, il musicista, l'impiegato, il presidente... mi mancano tipo l'astronauta e il minatore ma sono difficili da intercettare! Scherzo. Era per sdrammatizzare. Comunque l'amore non l'ho mica trovato... ma ho imparato una marea di cose, ragazze, e ne sono felice!!! :-)
      Rispondi a minou Commenta l’articolo

  5. Avatar di josephine

    josephine 9 anni fa (30 Agosto 2015 14:57)

    Ho letto con interesse l'articolo e i commenti, é un tema che mi riguarda molto. Le mie ultime due relazioni sono state con uomini sbagliati, ed hanno rappresentato gli ultimi 5 anni della mia vita. Ho 42 anni e probabilmente in quei 5 anni mi sono giocata definitivamente la possibilità di una famiglia. Erano uomini sbagliati perché, pure avendo molta cura di me, mille attenzioni e avendomi fatto fare una vita senza un minuto di noia, sono di quegli uomini "troppo di tutto" (troppo belli, troppo affermati, troppo ricchi, troppo intelligenti, troppo amibiti da tutte) per fermarsi definitivamente con qualcuna. Di quelli che finché sei senza pretese e fai la "fidanzatina" ti trattano come una dea, ma non provarti ad avere pensieri, a stare male, ad avere un problema in casa, a prendere un chilo, ad avere aspirazioni di figli, famiglia, o di progetti a lunga scadenza. In entrambi i casi, ho fin dall'inizio cercato di capire io stessa cosa volevo, non li ho martellati di pretese, ma quando ho iniziato a cercare qualcosa di più solido, entrambi, con modalità diverse, mi hanno buttata via come una scarpa vecchia. A me di entrambi ha affascinato non solo l'aspetto esteriore e la "brillantezza" della loro personalità (persone colte, amanti dell'arte, del teatro, della letteratura, grandi oratori, grande capacità di leadership), ma anche la loro incredibile capacità di "stare in casa", la loro concretezza e pragmaticità nelle cose quotidiane: da entrambi io, che non avevo mai avuto una casa mia, o un rapporto di coppia stabile, ho imparato a cucinare in modo eccellente, ad essere ordinata, a stirare, ad arredare una casa, perché entrambi eccellevano in queste cose. Uomini di cui fra le mura si sentiva la presenza, capaci di riparare il tubo rotto, di far ripartire un motore, di riattaccarsi un bottone, ed anche di farti la piega con phon e spazzola meglio di una parrucchiera se prima di andare all'opera non avevi avuto tempo. Ora, io ho capito che le mie storie erano comunque malate, sbagliate, nella mia poca autostima me li sono tenuti a lungo, questi due uomini, anche se ero triste perché non vedevo nessuna idea di sviluppo, nessun vero progetto a due, se non quello di trascorrere del bel tempo insieme. Me li sono tenuti perché nonostante il dispiacere nel non vedere un futuro, erano uomini al fianco dei quali la vita era sorprendentemente piena di stimoli. Oggi sono sola, ho cercato di seguire Ilaria e i suoi consigli, cerco di star bene con me stessa e di evitare sin dall'inizio situazioni anche molto invitanti ma che non possono rendermi serena ed appagata. E mi sono ripromessa di fare attenzione a persone meritevoli che magari al posto di tanta brillantezza abbiano valori più profondi e voglia di costruire, perché é quello che conta davvero. Ma, a parte il fatto che comunque nel mio (seppur vastissimo) orizzonte non c'è n'é neanche mezza di persone così, il mio problema é che in questi cinque anni mi sono abituata a cose senza le quali non posso più pensare di stare. Non parlo del benessere economico, che sono in grado di garantirmi da sola, ma parlo di un certo livello di conversazione e culturale, di comunanza di interessi, della bellezza e della prestanza fisica, del feeling sessuale. So per certo che oggi non potrei pensare di stare con un uomo che sbaglia un congiuntivo, che non sia ordinato, che sia meno che "carino", che non abbia gusto nel vestire, che non sappia parlare, che non legga mai un libro, che non abbia carisma, che lavori solo per arrivare alla fine del mese. Insomma, credo che non avrò mai più tutte quelle cose insieme, e i pochi uomini che mi capitano animati da qualche valore in cui potrei riconoscermi, li trovo comunque di una banalità, di un'ordinarietà che mi fa mancare l'aria. Ora aspetto la reazione di Ilaria, che magari non sarà tenera, ma vorrei che credeste che la mia questione non é banale. Vorrei capire con voi: dopo esperienze del genere, e considerato quello che c'é in giro, come si fa a provare attrazione per qualcuno che non abbia neanche l'ombra di un decimo di tutte le cose che vi ho detto? Io ho paura che queste due esperienze mi abbiano troppo condizionato per seguire il consiglio di mia mamma: "d'ora in avanti....un po' "meno di tutto", un po' più normale, ma con cui tu riesca a star bene".....
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:22)

      La mamma mi ha un po' tolto le parole di bocca. La tua filosofia di vita cara la mia Josephine è" Voglio tutto, ma non datemi amore, per carità.". Ho anche una parte molto, molto, molto meno tenera. Ma le mie durezze bisogna meritarsele, altroché :D
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di josephine

      josephine 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:43)

      Probabilmente hai ragione. Ma mi aiuteresti a capire da dove posso iniziare? Il tuo articolo di oggi rappresenta una verità assoluta, il problema é che chi deve mettere in pratica quello che dici non quasi mai gli strumenti per farlo. Ho letto diverse delle tue guide, ma sulle questioni che ho sollevato nel post precedente credo ci sia bisogno di qualche approfondimento, sempre che tu lo ritenga.. Mi spiego: una volta che una donna ha compreso gli errori che ha commesso (per esempio essersi fatta manipolare, avere perso tempo aspettando la perfezione, essersi attratta uomini sbagliati etc....) e che inizia ad imparare a coltivare la propria autostima, a stare bene da sola etc...., il passo successivo, per chi ha il desiderio di iniziare una storia (perché io penso che comunque non si possa bastare eternamente a se stesse, almeno io non ce la faccio) é quello di farsi piacere qualcuno che magari possa essere giusto per sé, senza farsi depistare dai falsi miti del passato. Non dirmi, ti prego, che una volta raggiunta la consapevolezza di sé, viene tutto spontaneo, perché anche questa secondo me é una favola. Ho capito che si può stare da sole, e io ho imparato a starci. Cerco di non pretendere la perfezione, ma alla fine qualcuno dovrà pur "entrarmi nell'occhio", o no?? E invece non succede. Come si fa?
      Rispondi a josephine Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:54)

      "Farsi piacere"? "Non dirmi bla bla bla"? E chi dice niente? C'è un comportamento paradosso da parte di persone come te: un disperato bisogno di amore, di sostegno e di validazione dall'esterno e un certo senso di superiorità e di snobismo (lo stesso che nutre e che viene nutrito dai "falsi miti", che, a parer mio, nel tuo caso sono ancora ben presenti). Sappiamo che lo snobismo e il senso di superiorità sono in realtà frutto di un profondo senso di inferiorità e di inadeguatezza rispetto al resto del mondo. Questo è un mix esplosivo (bisognosità e snobismo) che fa poi innamorare di uomini mezze calze e cretini patentati come quelli che hai descritto tu (quando leggo la parola "colto" mi coglie un brivido lungo la schiena). Il risultato è che alla fin fine nella vita di persone come te, manca la cosa più importante (per tutti) e quella più importante per te, quella che se tu avessi, ti permetterebbe di essere davvero serena e soddisfatta. L'amore. Che è accoglienza, accettazione, pazienza, comprensione, tolleranza, tenerezza, etc etc. Ecco, finché non ci si persuade che quell'amore lì, quello vero - non quello dei libri letti e non capiti o dei portafogli gonfi - è l'alfa e l'omega delle nostre vite, non si va da nessuna parte. E quell'amore lì bisogna farlo nascere da se stesse e per se stesse prima di tutto. Costi quel che costi. E so bene che è la cosa che costa di più. Ma quella che vale di più, quella che davvero risolve tutto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di lucia

      lucia 9 anni fa (5 Settembre 2015 0:34)

      quanto ti stimo, non puoi immaginare quanto! ti voglio bene, che bello sarebbe avere accanto un'amica come te, mamma mia! sei il mio modello di persona che voglio essere e che mi da la forza di impegnarmi ogni giorno! grazie d' esistere cara Ila<3
      Rispondi a lucia Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (30 Agosto 2015 17:15)

      Beata te che hai una mamma saggissima e lungimirante. La mia fa una gaffe via l'altra. Quando le ho comunicato che avevo mollato lo str. mi ha detto: " beh dai non sei poi così vecchia". È tutta la vita che mi sorbisco le sue gaffes. Adesso ci rido ma non è stato facile confrontarmi per una vita con lei. Tientela stretta questa mamma.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

  6. Avatar di Cassandra

    Cassandra 9 anni fa (3 Settembre 2015 15:15)

    Il messaggio di Michela l'ho visualizzato dopo aver risposto. Il fatto di mantenere il mio compagno è solo un aspetto. Se una persona, con la licenza media, riesce a guadagnare palate di soldi, io non ci starei perchè comunque lo sentirei "meno di me". E' così ("E' " l'ho scritto volutamente in questo modo per fare prima). Se sei un diplomato ma sei ignorante dentro non mi piaci. Se sei diplomato e non parli decentemente l'ialiano (contrariamente a me) non mi piaci. Se sei diplomato ma sei "colto", laddove per me colto sta ad indicare una persona che ha fame di sapere nonostante per un motivo o per l'altro non abbia potuto, od anche voluto, proseguire gli studi. Se sei un diplomato che si comporta da stronzo, non mi piaci. Se sei laureato e ti comporti da stronzo, ciao!!! Non mi piaci! Se sei diplomato, guadagni meno di me, parli bene, sei "colto", mi tratti bene, sì, potresti piacermi. Chiaro? p.s. potrebbe esserci qualche errore ortografico perchè in questo momento non ho la possibilità di rileggere il messaggio. Probabilmente voglio un compagno che parli bene per sopperire alle mie mancanze.
    Rispondi a Cassandra Commenta l’articolo

    • Avatar di Elizabeth

      Elizabeth 9 anni fa (4 Settembre 2015 1:37)

      Cassandra, ti prego dimmi che sei un troll... Ma che ti hanno iniettato nel cranio, cianuro? Ah scusa, io ho una laurea in psssssicologia ma ho un lavoro da fame
      Rispondi a Elizabeth Commenta l’articolo

    • Avatar di Cassandra

      Cassandra 9 anni fa (4 Settembre 2015 16:01)

      Complimenti per l'educazione.
      Rispondi a Cassandra Commenta l’articolo

    • Avatar di Elizabeth

      Elizabeth 9 anni fa (4 Settembre 2015 19:06)

      È il modo saccente che hai di dire queste cose che procura fastidio. Nessuno vuole sindacare sui tuoi gusti e preferenze.
      Rispondi a Elizabeth Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 20:49)

      Non è maleducato è agghiacciante. A proposito del modo di porsi, un uomo che mi chiedesse se mi hanno iniettato cianuro nel cranio non lo vorrei più vedere, anche se è laureato in psicologia. Questa non è proprio preterintenzionale.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Elizabeth

      Elizabeth 9 anni fa (5 Settembre 2015 1:43)

      Uff...È agghiacciante quello che dice lei...
      Rispondi a Elizabeth Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (5 Settembre 2015 11:08)

      @ Elizabeth certamente le opinioni altrui e il modo in cui sono espresse possono non piacerti ed è comprensibile. Mi chiedo perché non si apossibile mostrare il proprio dissenso in modo meno offensivo e violento.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Michela2

      Michela2 9 anni fa (4 Settembre 2015 8:50)

      Ok Cassandra. Quando farai le selezioni per il test psicoattidudinale del "trovare l'uomo giusto" avvertimi che magari spargo la voce nella mia città.Sempre che non sia a numero chiuso ;-)
      Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

  7. Avatar di Elizabeth

    Elizabeth 9 anni fa (5 Settembre 2015 12:55)

    È vero Ilaria, a volte esagero con il mio sarcasmo. Chiedo scusa a chiunque si fosse sentito offeso dalle mie parole.
    Rispondi a Elizabeth Commenta l’articolo

  8. Avatar di valentina.maidiremai

    valentina.maidiremai 9 anni fa (6 Settembre 2015 11:04)

    scusa Ilaria mi sembra che ci sia qualche problema sul rimando dei commenti. ad esempio anche adesso se clicco su quello di Roberto o di Helen non mi rimanda a nessun commento completo. grazie
    Rispondi a valentina.maidiremai Commenta l’articolo

  9. Avatar di Cassandra

    Cassandra 9 anni fa (3 Settembre 2015 14:56)

    Si ragazze ci mancherebbe altro! Non discuto che non si possa sbagliare per distrazione, io ad esempio ho scritto dal cellulare e sicuramente avendo uno schermo piccolo qualche errore può capitare. Parlo di errori costanti dettati da ignoranza. Sì il termine colto l'ho messo tra virgolette volutamente infatti :)
    Rispondi a Cassandra Commenta l’articolo

    • Avatar di Michela2

      Michela2 9 anni fa (3 Settembre 2015 17:35)

      Cassandra, se posso darti un consiglio, bada piu' alla sostanza. I congiuntivi al posto giusto, le h gli accenti...è tutto sicuramente molto importante ma non è fondamentale se un congiuntivo errato è compensato da altro. Probabilmente se mi avessero fatto fare un esame di italiano matematica disegno storia etc etc...per trovare un uomo, beh...non l'avrei mai trovato... Io, ad esempio faccio i conti con le dita, mio nonno che ha la 5 elementare (finita 75 anni fa) fa dei conteggi esagerati a mente...
      Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (3 Settembre 2015 19:13)

      Siamo d'accordo michela...io non chiedo mai i diplomi o il certificato d'anagrafe quando incontro una persona. Ciò non toglie che una persona con 20 anni meno ha molte poche probabilità di durare a lungo come compagno...io guardo ogni tanto film pesantucci , mi piacerebbe ogni tanto vederne qualcuno con un compagno...di solito li guardiamo in pochi e di solito non sono muratori. Magari non laureati ma nemmeno con la quinta elementare. Ti parlo di probabilità.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (3 Settembre 2015 20:16)

      Cassandra io trovo sensazionale che tu dica che al giorno d'oggi la laurea apre molte porte. Lo trovo semplicemente strabiliante. Quali? Di impiego? Di arricchirsi? Anche solo di mantenersi? Non vorrei gufare ma quando avrai il sospirato pezzo di carta temo avrai brutte sorprese. Basta aprire un giornale e leggere. A proposito li leggi i giornali? O studi e basta in funzione della laurea?
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Cassandra

      Cassandra 9 anni fa (3 Settembre 2015 20:34)

      No non li leggo helen. Dici che dovrei? Boh non so, ci penso un pò su...tu cosa mi consigli? Non ho detto che la vita è tutta rosa e fiori ma, sì, una laurea apre molte porte (dipende dalla laurea chiaramente, la mia di sicuro), l'importante è essere elastiche, non fissarsi necessariamente con una professione che sia perfettamente in linea con gli studi affrontati, e....dulcis in fundo.......muoversi, muoversi, muoversi! Non sto nemmeno dicendo che appena laureata troverò il lavoro dei miei sogni, ma la crisi è in ogni dove al giorno d'oggi (credo, non sono sicura, è da un pò che non guardo il tg), per cui, contemplando io anche l'idea di andare all'estero, ti dico: bah a questo punto non facciamo un cacchio, non miglioriamoci, rimaniamo fermi alla scuola dell'obbligo che tanto eeee....tanto c'è crisi quindi chi è che trova lavoro! "oi, con i tempi che corrono"....ahahah ma dai!
      Rispondi a Cassandra Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 6:36)

      Visto che vuoi parlare di "cultura" per me "cultura" è anche guardarsi attorno. La laurea può essere anche molto tecnica e dare una visione molto parziale e molto settoriale.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Michela2

      Michela2 9 anni fa (4 Settembre 2015 8:47)

      Puo' essere anche che una persona si fermi alla scuola dell'obbligo perchè il suo desiderio è imparare un mestiere e non è studiare.Non tutti amano studiare.Anzi, neanche tutti quelli che prendono la laurea amano studiare ma fanno passare un po' di tempo (mantenuti dai genitori)per arrivare al momento di mettersi realmente in gioco. Ogni caso è a se ma comunque io trovo che l'intelligenza e la cultura siano totalmente indipendenti dal titolo di studio.Tolto cio' tutto questo ha ben poco a che vedere con la persona giusta...
      Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

    • Avatar di Vale

      Vale 9 anni fa (4 Settembre 2015 1:58)

      Cara helen, lo so che quando leggerai questo mio commento avrai un colpo al cuore ;) Sappi che c'è ancora gente che sì, un lavoro lo trova anche con la laurea. E molte volte è anche un lavoro ben pagato. Invece di fasciarti la testa facendoti influenzare dai media, faresti meglio a notare le opportunità che hai intorno. Troppo facile dire "c'è la crisi". Gran bella scusa. Prova a curciarti le mniche piuttosto e poi ne riparliamo ;)
      Rispondi a Vale Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 13:17)

      Veramente io sto lavorando. Ma che stupidaggini dici?
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Vale

      Vale 9 anni fa (4 Settembre 2015 16:23)

      @helen da come parlavi sembrava che tu fossi disoccupata. Se hai un lavoro che ti soddisfa di cosa ti lamenti? :D Le cose che hai detto riguardo l'utilità o meno di una laurea mi sembrano delle generalizzazioni senza senso. Allora secondo te nessuno dovrebbe laurearsi "perché tanto non serve a niente", "tanto c'è la crisi", e, per citare quanto hai detto tu, "quando avrai il sospirato pezzo di carta temo avrai brutte sorprese". Ecco perché ti ho risposto che è troppo facile pensarla in questo modo. Il "curciarsi le maniche" è riferito piuttosto al cambiare mentalità e modo di porsi, perché penso sia questo il primo passo per andare oltre le generalizzazioni e quello che ci fanno credere i media.
      Rispondi a Vale Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 9:30)

      Veramente stai andando avanti a supposizioni. Prima supponi che io non lavoro poi supponi che io sia gratificata dal lavoro. In realtà io faccio parte del grande popolo delle partite iva che sono letteralmente massacrate ogni giorno di più. Adesso mi tocca pure fatturare attraverso un sistema di mediazione che ha un costo a parte e devo pure pagare un'altra quota perché lo stato mi conservi la fattura. Fatti i conti tra un po' non mi converrà più lavorare perché tra tasse, balzelli, costi di gestione del commercialista non conviene fare il mio mestiere ( con 10 anni di studio alle spalle e 20 di esperienza) bensì la domestica a cui vengono pagati contributi, tfr, tredicesima, ferie e malattia. Si perché, udite udite, io vengo pagata praticamente uguale (mi vergogno a scrivere la cifra). Ma di questi argomenti non parliamo che è meglio. Ma non li faccio certo per sentito dire. O con superficialità. Io sto vivendo un dramma personale non so se si è capito. Mi suona strano che nessuno noti questa evoluzione peggiorativa e dica che anni di studio comportano un sicuro vantaggio. E in un ultima analisi al danno si aggiunge la beffa perché son stata assunta con altre persone cui devo fare da tutor perché non hanno mai fatto quello per cui son state assunte. Può bastare?
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 11:31)

      Ciao Helen, grazie per il commento. Mi spiace di quello che scrivi della tua situazione complicata. Mi dispiace davvero. Ora, posto che il tuo commento è benevenuto, anche sotto forma di sfogo come è, mi chiedo: che valore ha per te questo sfogo e questo battibecco con Vale? Che obiettivo hai nel cercare di spiegare a lei la tua situazione? Vuoi sfogarti? Va bene. Vuoi convertire lei o convincerla di qualcosa che forse non le interessa e su cui non ha nessuna influenza? A che scopo?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 11:46)

      Rispondo a me stessa perché non riesco a rispondere a te ( io con questi sistemi di risposta sto facendo fatica). Nessuno scopo particolare, nessuna intenzione di "convertire". Tanto mica mi risolve la situazione. Solo che se scrivo ogni tanto qualcosa ha un fondo di sensatezza che sfugge ai più. Cioè curo abbastanza quello che scrivo. E tutto discende dell'affermazione delle possibilità offerte dai pezzi di carta che ha messo nel primo post Cassandra. Questo per dire che la laurea va bene per l'apertura mentale (per chi ne gode i benefici davvero), per l' esercizio al ragionamento e per spaziare meglio in ciò che ci circonda, non per altro. E che non fa primavera come la rondine nei rapporti di coppia.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gioia

      Gioia 9 anni fa (6 Settembre 2015 11:58)

      Non ti preoccupare Helen, sappiamo in tanti che purtroppo ci sono un sacco di laureati bravi e volenterosi che non riescono a trovare il lavoro per cui hanno studiato e che si devono adattare a fare altri mestieri perché comunque nella vita bisogna pur sopravvivere. Ci sono poi persone più fortunate, o che hanno qualche conoscenza, oppure capitano nel posto giusto al momento giusto e riescono ad ottenere il lavoro che desiderano. Ma purtroppo non è per tutti così, capisco il tuo sfogo.
      Rispondi a Gioia Commenta l’articolo

  10. Avatar di roberto

    roberto 9 anni fa (3 Settembre 2015 21:08)

    A leggere i vostri commenti si ha l'impressione che la maggior parte di voi non cerchi l'amore,ma solo il lato esteriore negli uomini.
    Rispondi a roberto Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 7:05)

      Ognuno capisce quel che ha voglia di capire. L'apparenza a volte è sostanza. A volte eh. Se Roberto incontrassi una donna che fa fatica a parlare, ad argomentare poi come ci passi il tempo? Di cosa discuti? L'abbracci e basta? Affinità mentale per me è anche condividere opinioni, interessi e buona parte del tempo libero. A parte che anche l'attrazione iniziale è poca se mi parla con entusiasmo solo di poche cose, sempre le stesse e che francamente non mi interessano.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di roberto

      roberto 9 anni fa (4 Settembre 2015 21:04)

      Sì Helen, ognuno capisce quello che vuol capire.Forse hai estremizzato il senso di quello che voglio dire.Innamorarsi non significa cercare in un compagno o in una compagna quello che ci fa comodo,ma quello che coinvolge mente,anima e corpo.Capisco che non è facile,però io vedo nelle persone molta superficialità nel relazionarsi con gli altri,questo sicuramente porta a stare con persone sbagliate.
      Rispondi a roberto Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 21:28)

      Hai detto bene MENTE anima e corpo.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gioia

      Gioia 9 anni fa (4 Settembre 2015 16:25)

      Beh sinceramente gli uomini in generale, (con questo non voglio polemizzare con te), in genere guardano in primis l' aspetto fisico e poi ma molto poi si interessano del resto, se, si interessano del resto.... :-)
      Rispondi a Gioia Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Settembre 2015 18:49)

      Stai alla larga da quegli "uomini", Gioia...
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Gioia

      Gioia 9 anni fa (4 Settembre 2015 19:30)

      Infatti, li ho sempre evitati, sempre avuto relazioni lunghe, mai da una botta e via.... io sono così, non mi interessano le avventure
      Rispondi a Gioia Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Settembre 2015 21:21)

      Ma non stavi parlando di estetica? Cercare l'estetica e cercare il sesso son due cose diverse secondo me...
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Settembre 2015 21:41)

      Gioia il problema non è apprezzare fisicamente una persona e volerci andar a letto. Il problema è non essere chiari nelle intenzioni. Nessuno può criticare un uomo se questo fa capire che lo attizzi e che vuole solo quello perché è chiaro e ti lascia decidere con assoluta limpidezza.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (4 Settembre 2015 22:29)

      Sì infatti, se abbandoniamo l'argomento "uomini fissati in maniera malata con l'estetica delle donne" e parliamo di chi vuole farsi una botta e via, una cosa è un uomo sincero che vuole condividere con te un'esperienza sessuale fine a se stessa - niente di male -, un'altra è un "uomo" che imbroglia/illude/manipola una donna con lo scopo di finirci al letto...
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di Gioia

      Gioia 9 anni fa (5 Settembre 2015 12:20)

      Gnuni, forse ho mal interpretato le tue parole quegli "uomini" , perché scrivere invece che parlare a volte si può stracapire . Io non volevo parlare di sesso, volevo dire che all'inizio gli uomini guardano soprattutto l' aspetto fisico, mentre le donne molto meno. Poi il resto viene se le parti sono consenzienti :-)
      Rispondi a Gioia Commenta l’articolo

    • Avatar di roberto

      roberto 9 anni fa (4 Settembre 2015 23:40)

      Sicuramente la prima cosa che colpisce è l'aspetto fisico,come si fa a non essere attratti da ciò che è bello?Io penso che anche una donna possa essere colpita dalla bellezza maschile,poi il resto sta nei comportamenti intelligenti delle persone.
      Rispondi a roberto Commenta l’articolo

    • Avatar di Gioia

      Gioia 9 anni fa (5 Settembre 2015 12:11)

      Si infatti è normale essere attratti dall' aspetto fisico, anch'io lo sono e anzi forse la metto come priorità al primo approccio con un uomo. Poi come hai detto tu, le cose si evolvono a seconda di cosa si vuole
      Rispondi a Gioia Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (5 Settembre 2015 13:22)

      L'attrazione è una cosa, l'estetica un'altra, non sempre vanno a braccetto; e non vanno sempre a braccetto nemmeno l'attrazione e la curiosità che ti può suscitare una persona a conoscerla. Guardare l'altro sesso in cerca della "più carina" per selezionarla come potenziale partner è il modo maschile più diffuso per esternare bisognosità. Se cominci a guardare l'altro sesso come persone normali - e non "prima di tutto attraenti" - con cui socializzare con piacere senza preoccuparti di quale sia la donna "della tua vita" ne gioverai tu per primo. Magari la ragazza giusta per te non sta tra le bionde occhi grandi e azzurri che ti piacciono tanto (è un esempio, non conosco i tuoi gusti) ma altrove...
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di roberto

      roberto 9 anni fa (6 Settembre 2015 2:51)

      Per me essere attratto da una donna al primo approccio significa vedere in lei la femminilità,la sensualità,la dolcezza,come cammina,come mi guarda.Non è necessario che sia bionda con gli occhi azzurri (anche se mi piacciono more con gli occhi scuri).Per socializzare non c'è bisogno di attrazione,ma condivisione di pensieri e attività,poi magari nel tempo può nascere qualcosa,però sono cose diverse.
      Rispondi a roberto Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 7:43)

      Per la verità in passato mi è capitato in passato di incontrare parecchi uomini che avevano in testa il modello "svedese"(alta, bionda bla bla). Un paio si son messi con me che sono l' opposto ( bassa e mediterranea) e sorridendo dicevano che gli avevo fatto cambiare idea. Ma questa ricerca di "modelli" (ucraino, tailandese, brasiliano) è molto diffusa tra gli uomini come se la "disponibilità" di donne da ogni parte del mondo unita alla micidiale superficialità che deriva da scarse comunicazioni "reali" (si parla della badante russa altrui ) li facesse ragionare come si ragiona sulla carrozzeria di un modello d'auto. Non sono pochi anzi direi che son sempre di più. Siamo circondati. Sono fissazioni come quella della modella. Non so dove vogliano andare a parare, se è un chiacchericcio maschile fine a se stesso o davvero pensano che il paradiso sia tra le braccia di una russa (basta che la russa combaci con i loro canoni estetici). Oppure, la butto lì, è un modo come un altro di rimettere le donne al loro posto (guarda che io sono il sultano che sceglie dal suo potenziale harem con chi accompagnarsi). Fatto sta che io la vivo come una forma di violenza verbale, un modo di parlare delle persone gretto e stupido e me ne sorbisco almeno quattro dosi al giorno da parte di chichessia (laureati, diplomati e analfabeti così tanto per chiarire che alla cretineria non c'è limite). Roberto che mi dici di questo nuovo trend? Anche tu hai un modello di carrozzeria preferito? No perché io mi sto un po' scocciando delle lamentele maschili sulla disponibilità di donne come si deve appaiata a questi mirabolanti ragionamenti.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 12:10)

      @ Helen, di nuovo mi chiedo, che senso ha tutto questo ragionamento? Siamo circondati dal becero, in ogni settore. Persone ignoranti, incompetenti emotivamente, con una visione della vita ristretta al cortile di casa ne girano dovunque. Girano uomini - molti - che pensano che le donne siano esseri inferiori a loro disposizione etc etc e interpretano questa loro convinzioni in base al loro ceto sociale, possibilità e astuzia in modo diversi. Quello che accade riguardo le donne succede anche riguardo una sacco di altri temi: ci sono quelli che pensano che i matrimoni gay distruggano la società e che, soprattutto, i gay debbano essere corretti. Ci sono quelli che pensano che quelli di colori diversi abbiano meno diritti. Ci sono quelli che vivono in funzione di andare la domenica alla partita a massacrarsi di botte. Che fare? Esistono costoro, come esistono quelli che si invaghiscono delle straniere perché mettendo le donne in un catalogo credono di poter rafforzare la loro quanto mai insicura virilità, pensano di poter ristabilire il loro dominio sul femminile e soprattutto sanno bene che le donne che vengono da paesi più arretrati in fatto di diritti e di libertà personali sono donne ancora più prone e disposte a onorarli e servirli (già molte donne "libere e liberate" lo fanno qui da noi, come si evince almeno dal 50% dei commenti che si leggono qui, immaginati una donna che arriva per necessità da un paese dove la cultura femminista e femminile è inesistente). Se proprio vuoi pescare nella melma del maschile italiano contemporaneo, leggiti due reportage del giornalista Riccardo Iacona "Se questi sono gli uomini" e "Utilizzatori finali". Sono illuminanti. Non li ho messi nella lista dei titoli consigliati sul blog per non essere eccessivamente provocatoria, forse dovrei. Nel primo affronta alcuni casi di femminicidio e cerca di tratteggiare la "psicologia" del maschio che uccide la compagna, nel secondo descrive il fenomeno gigantesco dei bordelli di confine e dei viaggi "segreti" che gruppi di uomini "normali" (single, sposati e fidanzati) compiono per passare qualche ora in compagnia di prostitute straniere nei bordelli sul confine di Austria e Slovenia etc. Non sono reportage di grande profondità, ma danno uno spaccato perfetto e davvero illuminante di una mentalità measchile diffusissima e della quale bisogna avere coscienza. Quello che mi chiedo e continuo a chiedermi: petrché mai una donna come te permette che almeno quattro volte al giorno vengano affrontati certi argomenti? Che gente frequenti? In che modo ti fai rispettare? In ultimo: perché mai vuoi metaforicamente "aprire un tavolo di discussione e di confronto" sul tema? Pensi che capire le ragioni di chi pensa così ti porti a un incontro con loro e a una maggiore serenità sentimentale? Non puoi fare la scelta di accettare che molti uomini (così come molte donne) pensano quello che pensano e che vogliono pensare e che tra te e loro non ci sarà mai contatto, mai incontro, perché tanto che incontro vuoi avere con chi ragiona così? Io con uno del genere nemmeno un caffé ci prendo. Di solito, se sono al bar (ho detto bar) e sto prendendo un caffé e colgo da altri questi discorsi origlio con attenzione, osservo, prendo nota, apro il quaderno magico del mio lavoro e ci riverso gli appunti, che sono oro per me, oro per il mio lavoro, oro per i miei studi. Ma il fatto che tu ti preoccupi di quello che pensino costoro e di farne oggetto di discussione e di trattativa, significa che sei dentro anche tu fino al collo nella sudditanza femminile verso il maschio. Pensaci.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  11. Avatar di roberto

    roberto 9 anni fa (6 Settembre 2015 12:51)

    Helen il modello "svedese" da me citato è solo per rispondere al post di Gnuni.
    Rispondi a roberto Commenta l’articolo

  12. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 12:28)

    Ci penserò. Vorrei scansare loro e i loro effetti malefici sul mio umore. No perché non migliorano l'umore (questo lo puoi ammettere). Si ricava un senso di solitudine a volte. Si fa davvero fatica a trovare persone affini. Sempre di più. E poi devo anche educare i miei figli e devo arginare montagne di spazzatura che arrivano loro addosso in continuazione. Mi preoccupo anche per loro e se avessi una femmina sarei preoccupata ancora di più. Non mi piace che certi discorsi diventino la regola, la quotidianità. Vorrei che gli uomini di valore iniziassero anche loro a prendere posizione e a rintuzzarli. Vedo una notevole dose di omertà.
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 12:36)

      Ma vedi? Ancora lì a chiedere all'esterno (gli uomini di valore in questo caso) che faccia qualcosa che a te pare giusto e appropriato e che credi ti faccia star meglio. Le persone fanno quello che vogliono. I tuoi valori puoi limitarti a viverteli tu, semmai a tentare di passarli ai tuoi figli, sapendo bene che potresti riuscirci come non potresti. Smetti di pensare a come sarebbe la vita e la tua vita se gli altri facessero quello che vuoi e concentrati sul vivere come va a te.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 12:53)

      Lo farò. Per me. Spero che i miei figli non mi presentino una ucraina scelta per motivi estetici. :) Sarebbe come dire che non han capito nulla. Brutta storia. Con nipoti magari che vengono spediti altrove quando il menage non funziona. Starò a vedere nella mia isoletta di pace faticosamente conquistata.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (6 Settembre 2015 14:07)

      Helen, se gli vuoi bene, glielo trasmetti e in questo modo gli insegni anche ad amare in maniera sana, molto difficilmente sceglieranno le persone da frequentare in base a canoni estetici :) e ho generalizzato parlando di "persone" perché i "partner" sono prima di tutto persone, poi partner. Don't worry! :) L'amore non è un concorso di bellezza, l'amore malato invece talvolta sì.
      Rispondi a Gnuni Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 16:01)

      Per la verità mio figlio è molto intelligente e acuto. Ha una ragazza un po' zerbinesca che , per dire, gli porta il casco, gli presta il cellulare, lo soccorre ogni sbadataggine che fa ecc. Io non ho mai detto nulla. Secondo voi devo intervenire? Mi sembra ne approfitti un po' troppo. Però non fa il doppio gioco e le dedica anche parecchie attenzioni.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:41)

      Beh, se devi intervenire, intervieni su di lei :). Come sarebbe a dire che gli porta il casco, lui se lo dimentica o fa fatica a portareselo dietro?!
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:37)

      Già ti stai facendo delle mire prventive sui nipoti, Helen?! ahiahiahiahi... :D :D :D
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 15:42)

      Ilaria già ordinato online i due libri di Iacona. Sono velocisssssima. Ho anche ordinato : " Eva e Claretta, le amanti del diavolo"......così tanto per non farmi mancare niente :)
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Settembre 2015 13:51)

      Helen, tu fai la tua parte e sii fiera di farla. Gli altri (se vorranno e potranno) faranno la loro... Per quanto riguarda la gentaglia... "non ti curar di lor, ma guarda e passa". Ecco il mio piccolo contributo... ma Ilaria ti ha risposto in modo più che esaustivo e argomentato. Buona domenica a tutti! :-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  13. Avatar di Stellina

    Stellina 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:19)

    Perché zerbino e stronza? Non capisco in che modo posso essere stata stronza con lui. Non lo chiamo io perché so che lo farà lui è quindi non ho ansia. Perché chiamare una persona,all'inizio, che so mi chiamerà? Poi io flirto con lui e lo trattò benissimo...
    Rispondi a Stellina Commenta l’articolo

  14. Avatar di Ely

    Ely 9 anni fa (7 Settembre 2015 9:07)

    Mi sono dimenticata di dire, per tornare anche al post che stiamo commentando, che spesso metto a confronto l'attuale ragazzo con il mio ex. Inutile dire che l'attuale ragazzo vince su tutti i fronti. Soltanto dal punto di vista piattamente estetico, a mio parere, il mio ex era veramente più attraente (più alto, più scolpito, in generale più prestante). Per quanto io provi a liberarmi di questi pensieri (mi vergogno anche solo a farli tanto mi sento superficiale), periodicamente tornano. Possibile che io ora abbia un ragazzo che mi da tutto ciò che cercavo e comunque riesco a trovare il pelo nell'uovo (non ho detto che non mi piace, ma fisicamente rispetto all'altro non è paragonabile). Quindi mi chiedo: è una sorta di "sindrome da uomo perfetto" o è anche questo frutto di quel cavolo di fantasma dell'ex che mi perseguita? Grazie intanto per tutte le vostre risposte...
    Rispondi a Ely Commenta l’articolo

  15. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:48)

    Diciamo che lei ha gli occhi a cuoricino e lui ne approfitta, il verme. Quindi lei gli fa da ancella. Poi per carità lui la aiuta nello studio perché è bravo ma ogni tanto mi tocca assistere a scene tipo lui davanti e lei dietro che gli regge la roba. Mi piacerebbe che lei lo rintuzzasse un pochino. Ma forse è compito suo non mio.
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:52)

      Certo è compito suo, non tuo. Chiedile magari se da grande vuole fare la sherpa o ha altri progetti per il suo futuro. Così, una domanda curiosa, giusto per sapere...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:59)

      I progetti per il suo futuro li ho già intuiti. Prostrarsi ai piedi di mio figlio nei secoli dei secoli amen. Poi studiare certo anche e dedicarsi agli altri ( mica per altro vuol fare scienze infermieristiche) ...proprio lo spirito della crocerossina ehm.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 22:01)

      Sì, capito, ma se tu le chiedi se vuole fare la sherpa magari la provocazione serve...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 22:09)

      Proverò. Di solito gira guardando imbambolata mio figlio. Se provi a dirle qualcosa si distrae giusto due secondi e poi riprende l'inseguimento catatonico. Non è cotta è bollita. Contenti loro.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Settembre 2015 10:40)

      Io mi riferivo a una battuta ironica, a un gioco che sia tenero, non certo a un impegno da parte tua o da un intervento preciso, non sia mai. Ci manca pure quello. :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (7 Settembre 2015 8:58)

      Helen, perché chiami tuo figlio "verme" (in modo sia pur scherzoso e affettuoso, si capisce! ;-) ), e non ne parli anche a lui, visto che é un ragazzo intelligente e non é stronzo con la sua ragazza, giusto per far riflettere sia lui sia lei, con una battutina discreta e intelligentemente ironica, come suggerisce Ilaria? Poi, va da sé che faranno come credono... Approfitto di questo commento anche per complimentarmi con te per il tuo impegno con i tuoi figli, per i quali, da quanto ho potuto leggere sul blog, sei il solo punto di riferimento stabile. Un abbraccio :-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  16. Avatar di Ely

    Ely 9 anni fa (6 Settembre 2015 19:14)

    Questo post sembra costruito per me!! Dire che rispondo in maniera precisa alla descrizione è riduttivo. Vorrei raccontarvi in breve la mia storia, perché mi sembra che in queste pagine ci siano commenti intelligenti e ragionati e non le solite chiacchiere da bar. Sono stata con un ragazzo per 6 anni e mezzo. Lo conoscevo da quando eravamo adolescenti, ma ci siamo messi insieme a 20 anni. Lo adoravo. Bellissimo, intelligentissimo, mi sarei buttata in un fosso per lui. Abbiamo avuto una relazione a distanza e per i primi 3 anni io pianificavo seriamente di trasferirmi per lui non appena ne avessi avuto la possibilità. Lui mi amava molto, ma è una persona molto introversa (al contrario mio). Spesso non capiva alcune esigenze che per me erano basilari (confrontarsi, chiacchierare, crescere nel rapporto, vedere una prospettiva). La verità è che la scarsa capacità di comprendere certe esigenze mi ha portato ad allontanarmi. Per lui era normale vivere lontani, "prima o poi" la vita ci avrebbe portati nello stesso posto. I miei racconti su ciò che mi succedeva non sembravano mai attrarre troppo la sua attenzione (un atteggiamento che aveva nei confronti di tutto e tutti...un distratto..l'unica cosa a interessarlo era lo sport). Bene. Io ho cominciato a sentirmi sempre più sola. Ci siamo lasciati una volta e poi presa dalla disperazione sono tornata sui miei passi, convinta che la mia vita non avesse senso senza di lui. I primi mesi sono andati meglio, sembrava più attento e presente. Ma poi di nuovo. Andavo a casa sua e se non c'era nulla da fare lui si metteva a giocare ai videogiochi, era difficile avere dei dialoghi lunghi, dei confronti. Non so come spiegare. Una persona meravigliosa e dotatissima, con cui mi divertivo. Ma se non si "facevano cose" lui si chiudeva nel suo mondo (cucina, sport, videogiochi). Quando io ho avuto bisogno di aiuto lui era riduttivo, molto egoista. Aveva un animo buono ma faceva solo quello che voleva lui e quando lo voleva lui. Morale della favola: io mi infatuavo continuamente di altri. Cercavo in loro solo quella compagnia che non trovavo in lui, perché poi in nulla loro riuscivano a eguagliarlo. Lui era sempre "lui". Inimitabile. Ma questi episodi mi laceravano. Gli parlavo, dicevo che mi sentivo distante e lo sentivo distante e lui attribuiva tutto questo a un mio modo di essere "tu sei fatta così, ma tanto poi torni". Non ci credeva che sarebbe finita. Immaturità? Carattere? Anche un po il brutto periodo che stava passando (da cui ho comunque provato più volte di farlo uscire...ma dipendeva solo da lui)? Non lo so. Ho conosciuto un ragazzo. Totalmente diverso. Comunicativo, affettuoso, dinamico. In breve, ho lasciato lui, il mio ex storico, lui l'inimitabile e impossibile. Ho trovato il coraggio partendo dalle mie ceneri e dalla mia disperazione. Ho trovato il coraggio anche perché sono partita per qualche mese ed ero lontana da tutto e tutti. Sono passati 8 mesi. Sono innamorata del ragazzo di cui vi dicevo. Sto bene con lui e per la prima volta nella mia vita mi trovo a pensare a una possibile convivenza, a una famiglia. Non mi era mai successo prima. Ma non riesco ancora a liberarmi dell'ex. Sono andata in psicoterapia (ancora prima di lasciarci) per quanto mi sentivo colpevole del fatto che la mia relazione non funzionasse (ero io quella sbagliata, essendo lui così perfetto). Ci vado tuttora r la mia psicoterapeuta dice che ho creato un'immagine perfetta, un feticcio. Fatto sta che non me ne libero!!! Nei momenti in cui mi sento più scoraggiata (sto attraversando un momento molto impegnativo dal punto di vista lavorativo) ecco che fa capolino il mio feticcio. I sensi di colpa. I "se" "magari" "chissà". Ma perché mi succede? È la sindrome dell'uomo perfetto? È tutto normale? Vorrei solo riuscire a mettermi l'anima in pace...
    Rispondi a Ely Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:36)

      Perché hai sensi di colpa? Cioè qual'è la colpa? Io onestamente non ho capito. Dicono gli storici che la storia non si fa con i "se" (sono una aficionada di rai storia). Ecco neanche la tua. La storia è quella che è accaduta e cioè che tu ti sei allontanata perché non stavi bene e hai trovato un altro. Fine. E dubito che il lasciato si stia tagliando le vene. The end. Titoli di coda. Si esce dal cinema.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Ely

      Ely 9 anni fa (7 Settembre 2015 8:54)

      Ho i sensi di colpa perché spesso mi chiedo se non avrei potuto fare di più, magari impuntarmi di più per ottenere da parte sua un cambiamento. Mi chiedo in un certo senso se io non abbia gestito male la situazione..forse avrei potuto comprendere prima e meglio i problemi e imporre una soluzione. Ma mi rendo conto che siano pensieri irrazionali..e tu hai perfettamente ragione quando dici che la storia non si fa con i "se" e con i "ma". Forse perché i problemi sembravo vederli solo io, si è sviluppata in me la convinzione di averlo creati io e di non esser stata in grado di risolveRli!
      Rispondi a Ely Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:46)

      @ Ely, ho il sospetto che il tuo ex non fosse per nulla buono e la certezza non solo che non ti amasse, non ti abbia mai amato, ma anche che sia totalmente incapace di amare. Ho anche il sospetto che lui in qualche modo ti abbia plagiato e che sia stato abusivo nei tuoi confronti, cioè che tu abbia subito abuso da lui. Una volta questa si definiva "sindrome di Stoccolma". Ecco la ragione più probabile per la quale tu non riesci a tagliare, per il momento.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:56)

      Ilaria, mi hai tolto le parole di bocca. É un'evidente sudditanza psicologica che spero possa essere sradicata il prima possibile. Cara Ely, il tuo ex ricorda molto il mio. I sentimenti che tu provi li ho vissuti per vari anni prima di scuotermi dal torpore e trovare la forza di lasciarlo. Tu adesso ne sei fuori... ma la testa non ancora. Continua con la psicoterapia. Ti auguro di liberarti presto dai fasulli e deleteri sensi di colpa che il tuo ex (vampiro affettivo doc) ti ha installato.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (6 Settembre 2015 21:58)

      Instillato, non installato. Sorry... (e mannaggia al completamento automatico! ;-) )
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (6 Settembre 2015 22:01)

      La psicoterapia va continuata solo se giusta, non se sbagliata :).
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (7 Settembre 2015 0:29)

      Certo! :-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ely

      Ely 9 anni fa (7 Settembre 2015 8:56)

      Questa teoria è molto interessante e non ci avevo mai pensato... Forse perché ho sempre collegato la parola "abuso" e "sudditanza psicologica" a comportamenti molto forti, che ricordassero dei veri e propri maltrattamenti (fisici o psicologici). Io non ho mai subito nulla di tutto questo e sono sempre stata trattata con massimo rispetto da lui. Come è possibile che si sviluppi questa sudditanza? Da dove si origina?
      Rispondi a Ely Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Settembre 2015 10:03)

      Cara Ely, a leggere il primo commento che hai scritto in cui descrivevi il comportamento di lui non pare proprio che lui ti abbia mai trattata con il massimo rispetto, anzi. Da lì la maniplazione. E che tu non riconosca gli atti manipolatori e anche crudeli di lui è una questione nella questione.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Ely

      Ely 9 anni fa (7 Settembre 2015 14:25)

      Pensa un po'...potrebbe essere un'interpretazione non così lontana dalla realtà. Purtroppo avendo avuto una relazione a distanza i miei amici hanno sempre conosciuto relativamente poco di lui, quindi quando ci siamo lasciati (ancorché tutti sapessero dei nostri problemi) mi hanno fatto discorsi del tipo "eravate così adatti insieme", "era così bello e simpatico", "era così intelligente". E per lungo tempo forse anche questo genere di discorso ha influenzato molto la mia visione della relazione. Soltanto una mia amica mi colpì una volta, quando le parlavo dei miei sentimenti "post-rottura". Mi disse: "io non lo conosco bene e non posso giudicarlo. È sicuramente un bravo ragazzo, ma tu a volte hai subito dei veri e propri abusi da parte sua". Io non diedi peso alla sua osservazione, che mi parve anche esagerata. Però alla luce dei vostri commenti acquisisce un altro significato... Spero che la psicoterapia, e magari la continuazione su questo forum, mi possano aiutare a vederci più chiaro. Anche perché questo "mito dell'ex" mi sta creando problemi di "perfezionismo" (come ho scritto nell'altro commento).
      Rispondi a Ely Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Settembre 2015 16:11)

      @ Ely, ma dài, "potrebbe essere una interpretazione non così lontana dalla realtà"? Ma tu pensi davvero che ti sta intorno capisca le situazioni e la psicologia e, soprattutto, sia genuinamente interessato al fatto che tu stia bene? O eri tu, che accecata da tutta la situazione - non esclusa la manipolazione - volevi vedere quello che non c'era e quindi hai enfatizzato le frasi stolidamente positive degli "amici"? Non solo: caratteristica principale dell'uomo abusivo e manipolatore è quella di dare all'"esterno" un'immagine di sé molto vicina all'impeccabilità. Come vedi, gli indizi sono molti. Quanto alla psicoterapia, attenzione, la psicoterapia fa bene se fatta non per prolungare il dolore - e aumentare il fatturato del psicoterapeuta - ma se tesa a trovare la soluzione quanto prima. Ho la sensazione che questa psicoterapeuta si stia giocando la carta orribile della colpevolizzazione e non è affatto la strada giusta. I "problemi di perfezionismo" dipendono dall'abuso e dalla manipolazione subiti.
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  17. Avatar di una

    una 9 anni fa (2 Settembre 2015 11:44)

    Ciao Ilaria, ciao a tutte! Bel articolo, mi viene in mente leggendovi il titolo del tuo prossimo articolo Ilaria: "Ma quanto giudichi te stessa? e gli altri? e perché e cosi difficile a smettere di sminuirsi? e sminuire chi invece ti piace ? - anche se non ti piace ammetterlo. Un abbraccio collettivo a tutte/i
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (2 Settembre 2015 12:34)

      Ciao Una, grazie per la provocazione e ti dico che anch'io avevo voglia in questi giorni di fare un commento che "bacchettasse" bonariamente un po' tutte quelle che si fanno prendere dalla voglia di aver ragione a tutti costi mentre, dato che tutte hanno cose interessanti da dire e che non è possibile convincere gli altri a tutti i costi delle proprie idee, è meglio, molto meglio, ascoltarsi reciprocamente con pazienza tolleranza e apertura mentale. Oppure lasciare correre e andare oltre. Di articoli come quelli che hai detto tu ne ho scritti a quintalate, eccone uno per esempio: https://www.lapersonagiusta.com/errori-comuni/autostima-attrarre-sedurre-uomo/
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    • Avatar di una

      una 9 anni fa (2 Settembre 2015 16:19)

      @Ilaria grazie. Prima di tutto dell'attenzione dedicatomi. Poi anche il contenuto della tua risposta mi da spunti per riflettere. Ho voglia di vedere dove manco nelle relazioni..nei miei confronti..ho letto l'articolo che mi hai linkato ed é fatto per me...purtroppo. Io penso che la mia bassa stima deriva dalla relazione con mia madre, ho sofferto per lei, per come mi trattava nell'impossibilità di ricevere quella attenzione amorevole che tanto cercavo. Lei era sempre arrabbiata...
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (2 Settembre 2015 16:58)

      @Una, eh lo so, la tua interpretazione può essere azzeccata. Il fatto è che tu devi vivere la tua vita indipendentemente da quello che è stato il passato e l'atteggiamento di tua madre. Diversamente ti porterai la rabbia di tua madre dentro di te tutta la vita e questa ti condizionerà. Devi ribellarti al vecchio che non va bene e che è dentro di te. Ci vuole impegno, ne vale la pena.
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    • Avatar di una

      una 9 anni fa (7 Settembre 2015 15:16)

      Ciao Ilaria, hai toccato il mio cuore..dal 2003, da quando mi sono riconosciuta come donna che ama troppo ho per la prima volta sperimentato cosa é l'impotenza di fronte alla sofferenza emotionale. Ho per la prima volta cercato aiuto. Non era nella mia indole perché fino a quel momento ero sempre riuscita a gestirmi con le mie forze. Cosi ebbe inizio il mio analizzarmi nella ricerca di tirarmi fuori dalle dipendenze che scoprivo mie..il corresponsabile di questa mia scoperta era un mio ex ragazzo, uomo di 12 anni più grande di me con storia di tossicodipendenza e alcolismo..ho frequentato per anni vari gruppi dei 12 passi. Ho frequentato psicologi vari, cercato sollievo nella meditazione, metodologie spirituali, psicogenealogia e costellazioni familiari etc. etc. Ho letto molti libri.. lavorato sulla relazione con mia madre..lei é molto cambiata nei miei confronti ed io anche nei suoi..ma cara Ilaria ho una convivenza di 10 anni con un'uomo che mi ha resa confusa, infelice, sfiduciata. Ho tentato varie volte di chiudere con lui definitivamente ma pochi mesi dopo tornavo indietro. Ecco..ho svuotato il sacco! Non sono originaria Italiana, sono venuta in questo bel paese a 20 anni, ora ne ho 38, ah dimenticavo..sono venuta per "amore", un'italiano conosciuto a Tenerife. Ho alle spalle un trascorso lavorativo difficile per me con la stima che mi trovo..distrutta dal mobbing, poi da quando mi hanno lasciato a casa dall'ultimo lavoro (settembre 2014) ne ho avuto abbastanza da sfruttamento e lavoro da dipendente così che tutt'ora non ho più cercato lavoro tranne che lavorando e vivendo 2 mesi in un'ecovillaggio come volontaria, un'esperienza che mi ha esausta e dalla quale sono scappata...negli ultimi anni é mio padre che mi fa regali di soldi e questi mi permettono di essere "tranquilla", questo é il suo dimostrare l'amore..
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Settembre 2015 16:36)

      Ciao Una, grazie per la fiducia con la quale hai deciso di "vuotare il sacco". La tua storia è indubbiamente triste e, ahimé, anche verosimile: come dici tu hai davvero le caratteristiche della donna che ama troppo. Come tu sai, si può smettere di essere donne che amano troppo, e lo si può fare cambiando schemi e modi di fare. Probabilmente nella trua ricerca incessante per la salvezza ti sei focalizzata sempre e soltanto sul correggerti, sul punirti e sul darti agli altri. Che sono invece proprio le cose che devi smettere di fare, per rinascere.
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  18. Avatar di london

    london 9 anni fa (7 Settembre 2015 16:46)

    La caratteristica di dare di sè, all'esterno, l'immagine molto vicina all'impeccabilità, è una caratteristica tipica del narciso, vero? che poi narciso = uomo manipolatore (anche abusivo?) ed è sempre sinonimo di insicurezza, anche se vogliono dimostrare esattamente il contrario, giusto?
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (7 Settembre 2015 17:06)

      @ London, mi chiedi in poche righe certezze che non si possono (e non voglio darti); poi usi il "sempre"; il "sempre" e il "mai", quando si tratta di comportamenti e di persone, meglio mnon usarli. Intanto si dice "narcisista" e questo termine può avere molti significati. Tutti noi siamo un po' "narcisisti" - per quel che riguarda il termine usato in modo corrente - e per fortuna. C'è chi lo è troppo e il "troppo narcisismo" è una delle "questioni aperte" del nostro tempo. Comunque il "perverso narcisista", che è anche un partner abusivo, di solito tende a dare all'esterno un'immagine impeccabile di sé, probabilmente per insicurezza ma anche per avere una maggior controllo e anche perché gode nell'ingannare gli altri. Anche perché alla base della manipolazione vi è proprio la mancanza di plausibilità logica: il partner dà l'idea di essere tenero e attento in pubblico e per il pubblico; poi in segreto manipola, fa violenza fisica o verbale. Chi - anche non perverso narcisista - è molto attento alla propria immagine esteriore è abbastanza evidente che non abbia grande sicurezza: chi è sicuro di sé, se ne impipa del giudizio degli altri e di come viene percepito; sforzarsi di dare un'immagine di un certo tipo all'esterno (che evidentemente non corrisponde a un'immagine autentica) non è sintomo di grande sicurezza in sé e nei propri mezzi: chi è sicuro di sé e di quello che fa, non dovrebbe distinguere comportamenti diversi tra l'esterno e l'interno; già il porre questa distinzione è un segnale interessante. Il doppio binario è di per sé sospetto. Ovviamente tutto questo condito da equilibrio e buon senso: ovvio che a casa posso girare con le infradito e i bermuda; magari non lo farei in ufficio (o ci sono quelli che lo fanno anche in ufficio o soltanto in ufficio per apparire "fuori dalle righe", "originali", "creativi", il che sa sempre di terrore del giudizio degli altri etc etc).
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  19. Avatar di london

    london 9 anni fa (7 Settembre 2015 17:17)

    si , scusa, intendevo il narcisista. Grazie mille per i chiarimenti, sempre molto gentile.
    Rispondi a london Commenta l’articolo

  20. Avatar di una

    una 9 anni fa (11 Settembre 2015 12:25)

    Grazie per la provocazione. I progetti...il mio grosso progetto é amare me stessa, da oltre 10 anni che ci lavoro ma é molto dura. Sará anche per la relazione che mi tiene in stallo?
    Rispondi a una Commenta l’articolo