Sei triste e sola o ti senti triste e sola?

solaSei triste e sola o, semplicemente, ti senti triste e sola? Oppure, ancora più complicato: pensi che sia il momento giusto per credere di essere triste e sola e di lamentarti per il fatto che ti senti triste e sola? No, non è un annodamento del cervello e nemmeno un gioco di parole. Essere triste e sola per davvero è ben diverso dal pensare di essere triste e sola e dal lamentarsi di essere triste e sola.

Sentirsi triste e sola, molto spesso non è davvero essere triste e sola, ma assumere un atteggiamento mentale negativo verso se stesse, la propria condizione e gli altri che riempie il cuore e la mente di emozioni sgradevoli, nelle quali si viene risucchiate come in una spirale senza fine.

"La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta.Carl Gustav Jung"

Triste e sola ma non sempre

Il giorno prima di Ferragosto ho ricevuto questa mail:

“Salve, sono finita nel suo blog per caso, in un periodo in cui tutti sono in vacanza, io mi ritrovo in ferie seza nessuno con cui poter condividere qualche giorno di svago! Sono single, lavoro ma ho poche amicizie. Ho quasi 40 anni, le amiche di vecchia data sono tutte sposate con prole, per cui mi ritrovo spesso sola, a non poter uscire nemmeno per mangiare una pizza. Non so perchè le scrivo non so se lei ha la soluzione per me, ma le chiedo cmq un consiglio. Grazie per l’attenzione.”

Non appena ho letto il messaggio, mi è venuto spontaneo copiarlo e incollarlo (lasciandolo in anonimo, ovviamente) sulla pagina Facebook di La Persona Giusta per Te, per avere il parere “in tempo reale” delle lettrici.

Ho pubblicato il messaggio e ho fatto la domanda: “Tu che cosa faresti al suo posto?”

"Perché in generale si sfugge la solitudine? Perché pochi si trovano in pace con se stessi.Dosso Dossi"

Triste, sola e con le idee sbagliate in testa

Su Facebook sono piovuti i messaggi incoraggianti, con suggerimenti pratici e pieni di entusiasmo e di energia. Del tipo: “esci anche da sola, è divertente!” “fai qualcosa, qualsiasi cosa farai partendo da qui, ti emozionerà! Oppure anche: “stai sola, ti sarà utile”. Ovviamente c’è stato anche qualcuno – una minoranza – che ha confermato il punto di vista dell’amica che mi ha scritto e che ha sostenuto che sentirsi triste e sola non è bello e che non è facile fare qualcosa di divertente da sola.

Sono tante le persone che pensano che vivere le esperienze della vita da sole non sia  divertente, e tra queste persone ci sono moltissime donne. Eppure pensare che un’esperienza che si vive da sola è meno significativa che se vissuta con altri contiene in sé la convinzione che da soli non si valga abbastanza e che per vivere bene si debba sempre avere il sostegno degli altri.

A questo punto ti faccio una piccola rivelazione. Sai quali sono i momenti dell’anno in cui io ricevo in assoluto più richieste di aiuto “urgenti”? Natale e Ferragosto. E indovina un po’ perché?

Giusto! Hai indovinato. Perché chi si sente  sola tutti i giorni dell’anno, a Natale e a Ferragosto si sente ancora più sola. E allora che fa?

Cerca una soluzione rapida e urgente a una serie di sensazioni molto negative, che in certi momenti raggiungono il loro picco diventando totalmente insopportabili e insostenibili.

Triste e sola: che cosa stai facendo per te?

"Non è rompendo la solitudine, bensì approfondendola, che gli esseri diventano capaci di comunicare.Louis Lavelle"

Sai che cosa mi colpisce di più dei tanti messaggi di richiesta di “aiuto urgente” che ricevo tutti i giorni e che a Natale e a Ferragosto si moltiplicano? La leggerezza e la superficialità con le quali le persone trattano se stesse e i propri sentimenti. Si tratta di vera e propria sciatteria nei confronti di se stessi e della propria vita.

Perché uso questo termine “sciatteria”? Perché una persona che “per caso”, il giorno prima di Ferragosto “finisce” nel mio blog e mi scrive, chiedendomi un aiuto “immediato e urgente” di certo suscita in me solidarietà e affetto, oltre che attenzione. E nello stesso tempo mi dà l’idea di prendere la propria vita davvero come una cosa poco importante. Infatti, la mia reazione spontanea, di “pancia” a quello che leggo in questi casi è: “ma scusa, ti sei accorta di essere sola proprio il giorno prima di Ferragosto? E per tutto il resto dell’anno non ci hai pensato? Forse hai preferito cacciare il pensiero, ma questo non ti è stato utile, probabilmente. Non ti sei occupata di te e della tua vita sentimentale? Forse non pensi che sia importante per te occuparti della tua serenità?”

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

E’ proprio questo che mi crea sconcerto: il fatto di non occuparsi a dovere di sé e della propria vita, il fatto di lasciare un po’ tutto in mano al “caso” e alla fortuna. O agli altri. Che, forse-forse è ancora peggio.

Mi sento dire decine di volte in giorno: “le mie amiche sono tutte sposate con figli”. Bene, questa non deve essere una scusa, perché la tua vita e la tua serenità non dipendono dalle amiche, come nemmeno dipendono da un uomo.

Inoltre: è naturale che le amiche a un certo punto si creino la loro vita. Siamo forse esseri dipendenti? No. Conviviamo con gli altri, ma non dipendiamo dagli altri. Chi sono le amiche? Persone dalle quali dipendere, in attesa o in sostituzione di un uomo? E quando ci fosse quest’uomo, a quel punto è da quell’uomo che dipenderesti?

Attenzione, perché questo è un passaggio molto spesso automatico del quale molte donne non sono consapevoli, anche se ne sono vittime: entrare in una relazione e viverla come ragione necessaria ed esclusiva per dare un senso alla propria esistenza. Se non sono in una relazione, la mia vita non ha senso. O non ha abbastanza senso.

Da questa equazione mentale nascono gli atteggiamenti di “bisognosità”,  l’”insistenza” nei confronti di un uomo e l’”appiccicosità” con un uomo. Cioè, se nel fondo del tuo animo c’è un pensiero per il quale “essere sola” significa “essere sfigata”, “valere meno”, è chiaro che metterai in atto degli atteggiamenti di “disperazione”, come l’essere troppo attaccata a un uomo o anche – attenzione, attenzione – innamorarti del “primo che passa”. Fenomeno molto comune a tutte le età, ahimé.

Triste e sola: quella sensazione insostenibile

"La solitudine esalta le qualità, la frequentazione delle compagnie i difetti dell’uomo.Morandotti"

Ed è proprio questo ciclo di pensieri distruttivi che ti porta a quella sensazione che ti distrugge, per cui quando sei sola ti senti paralizzata e non riesci a godere della tua esistenza e delle tue esperienze.

Se essere sola significa essere sfigata, allora quando sei sola ti senti malissimo. E se essere sola significa essere sfigata, allora quando sei sola non hai neanche il “coraggio” di prendere un treno o un aereo o di entrare in una pizzeria. Che sono tutte esperienze che io suggerisco caldamente di fare proprio quando sei sola.

E ora veniamo al punto. Imparare a stare da sola e a stare bene da sola è un passaggio essenziale verso la maturità personale. Verso il diventare e l’essere persone adulte. Solo le persone adulte godono di relazioni realmente appaganti (oltre che di vite davvero piene). Per questo è importante fare il passaggio verso la maturità e verso l’essere adulti: serve per divertirsi di più, per godere di più, per provare più piacere.

Puoi farlo seguendo queste tre facili tappe:

1)      per godere di più e trovare relazioni appaganti: occupati di te, 365 giorni all’anno. Non appassirti su te stessa il giorno di Ferragosto o il giorno di Natale, cercando la soluzione rapida che risolva la tua vita e atterrando “per caso” su questo blog. Per esempio, questo blog puoi leggertelo tutti i giorni: un articolo al giorno, sempre diverso, oppure sempre lo stesso articolo per un po’, se per te è importante un determinato argomento. Ripetere, ripetere, ripetere è importante. E mettere in pratica, poco per volta

2)      Continua a interrogarti, a osservarti, a prestare attenzione amorevole a te stessa. E’ bene che tu sia concentrata sempre sulle soluzioni che di volta in volta ti permettono di compiere il passo decisivo verso una vita più piena, più bella, più a misura di quello che sei e di quello che vuoi. La nostra vita è evoluzione continua: non puoi pensare che quello che ti piaceva dieci anni fa continui a piacerti oggi o tra dieci anni. Vivi la tua vita come un progetto grandioso, continuo e ininterrotto del quale tu sei nello stesso tempo l’architetto e il muratore, il costruttore. Ci metti sia l’idea creativa, sia la realizzazione pratica. Non vivere la tua vita come un “caso” o un’”emergenza”.

3)      Sfida te stessa, cercando sempre il meglio per te: essere sola è un’opportunità di scoperta e di crescita straordinaria, che nessuna più o meno rassicurante cerchia di amiche più o meno provvisorie può offrirti. Quindi sì, di certo, comincia a fare tante cose da sola. Diventa autonoma, indipendente, forte. E’ costruendo la tua autonomia, la tua indipendenza e la tua forza che diventi una donna davvero interessante, affascinante, attraente. Che diventi una donna capace di proteggersi dalle violenze esterne, dagli uomini sbagliati e dalle delusione amorosi. E’ in questo modo che scopri la tua capacità di amare e di essere amata.

Lascia un Commento!

187 Commenti

  1. Avatar di Goldie

    Goldie 12 anni fa (24 Settembre 2013 1:01)

    Sì tante belle parole. Mi do tanto da fare per essere in compagnia ma talvolta sono stanca di dover cercare sempre le persone. È vero che spesso è una sensazione, forse perché le persone attorno sono superficiali e prese dalle loro vite. La realtà dei single é più difficile a livello relazionale. Siamo inquieti e squieti in permanenza. Ciò ci affatica e fa perdere energia
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  2. Avatar di Anonima

    Anonima 12 anni fa (24 Settembre 2013 10:19)

    Io continuo a leggere questo blog. E continuo a vedere donne che non sono capaci di stare bene da sole, che passano da un uomo all'altro senza fare "intermezzi di riflessione", che magari non hanno progetti di vita per sé, che si divertono a fare quanto sesso vogliono, che non si fanno le seghe mentali che mi faccio io, che magari amano meno di me... insomma donne che semplicemente si vivono le loro storie, e io le invidio da morire. Perché vorrei non avere l'intelligenza che ho ma purtroppo ce l'ho, perché vorrei non finire sempre ad amare troppo fino ad annientarmi e a farmi male ma purtroppo sono fatta così (e non mi aspetto nemmeno di essere capita né apprezzata, anzi mi aspetto un pensiero di Ilaria del tipo: "Eh cara mia, se non hai capito niente non posso farci niente!"). E' da poco finita l'ennesima storia sbagliata, senza che nemmeno fosse iniziata, e io non so darmi pace perché non so se sbaglio io, e se non fossi io a sbagliare ma fossero gli altri a essere dei pezzi di merda?? Perché devono sempre essere le donne a farsi problemi, seghe mentali, sensi di colpa? Perché è ritenuto normale che se una persona ti dice "ho bisogno di pensare", tu dovresti capire che ti ha già lasciato? Non è giusto, non è giusto... Perché mi sento in colpa, brutta, cattiva, trattata come una merda dopo che lui si è fidanzato con un'altra? Perché mi rendo conto che è stato uno stronzo eppure sono io a stare male? Vorrei tanto sbattermene di tutto, tornare a essere felice, perché anch'io so essere felice, forte, so stare con me stessa, ma non sempre, non sempre purtroppo. Scusate lo sfogo, non ho neanche voluto dare a quel pezzo di merda la soddisfazione di vedermi così.
    Rispondi a Anonima Commenta l’articolo

  3. Avatar di Anonima

    Anonima 12 anni fa (24 Settembre 2013 10:28)

    E vogliamo parlare delle persone che SOLE lo sono state sempre? Vogliamo parlare di quelle che non hanno mai dovuto AVER BISOGNO DI QUALCUNO? Di quelle che cosa c'è da dire, Ilaria? Perché sai, siamo essere umani anche noi, non uomini di acciaio... Dobbiamo passare la vita a fingere che solo dedicandoci alle nostre cose saremo felici? Io amo quello che faccio, eppure NON MI BASTA... perché essere felici amando qualcuno ed essendo amati è ritenuta una limitazione, un difetto, un'imperfezione o non so cosa? perché altre persone che se ne sbattono i coglioni di tutte queste riflessioni sono perfettamente felici?
    Rispondi a Anonima Commenta l’articolo

  4. Avatar di Rossana76

    Rossana76 12 anni fa (24 Settembre 2013 10:34)

    Personalmente non sento tanto il fastidio della solitudine. Nemmeno a ferragosto e simili. Casomai, non sopporto quella aspettativa che si ha a natale di dover essere bendisposta, sorridente e assolutamente sociale quando faresti volentieri a meno del marasma. Ti invita a fare questo o quello anche gente che non è mai scoppiata d'amore per te.
    Rispondi a Rossana76 Commenta l’articolo

  5. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 12 anni fa (24 Settembre 2013 10:47)

    @ Anonima, accidenti, quanta rabbia, verso te stessa e verso gli altri.Un carico di rabbia del genere non è che sia di grande aiuto per le relazioni. Il primo passo sarebbe spegnere questo fuoco di rabbia, calmare, perdonarsi, riprendere le fila della propria vita sovvertendo e sostituendo il giudizio, il rimprovero, la rabbia e il rancore con la tenerezza, la comprensione, l'amore di sé. E poi, un suggerimento per avere buone relazioni e uscire dalla solitudine: attenzione a come trattate gli altri. Non è bello attribuire pensieri e parole a qualcuno quando non gli appartengono.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  6. Avatar di Falena

    Falena 12 anni fa (24 Settembre 2013 11:05)

    proprio un bel articolo! condivido pienamente tutto! se hai un atteggiamento positivo verso te stessa e gli altri riesci a vivere più serena, bisogna interessarsi sia agli altri che a se stesse.
    Rispondi a Falena Commenta l’articolo

  7. Avatar di gio_1098

    gio_1098 12 anni fa (24 Settembre 2013 11:11)

    Cara Ilaria, proprio un articolo azzeccato per la mia attuale situazione…come sempre capiti a fagiolo… :) brevemente…mi sono appena lasciata dal mio compagno (circa da 2 settimane), anzi, lui mi ha lasciato…inutile analizzare il perché e il percome, il fatto è che è finita. Dopo la DISPERAZIONE iniziale mi trovo in un momento molto molto particolare… Premetto che lo amavo e che con lui ho passato due anni bellissimi, ma adesso sono completamente spiazzata da come stò reagendo…mi sento libera…mi sento quasi male a dirlo ma mi stò rendendo conto che, per la prima volta dopo la fine (non voluta da me) di una storia non vedo davanti a me la fine di tutto ma l’inizio di molte opportunità…vedo le occasioni che posso cogliere, i viaggi che posso fare, le persone nuove che voglio conoscere…la vita! Ho paura di venire fraintesa, nel senso che io stavo bene con lui ma ora mi sento cresciuta, mi sento diversa e mi sento pronta, nonostante la tristezza che ancora ogni tanto vela il mio sguardo, e le lacrime che ho versato per lui e che sicuramente verserò ancora…nonostante la sofferenza mi sento viva, non mi sento finita solo perché sono single! Semmai mi sento più forte e mi sento IO… Tutto questo per dire a tutte di avere coraggio, la vita non finisce, le persone che ci vogliono bene ci sono anche se adesso non abbiamo accanto chi ci guarda con gli occhi innamorati…ci siamo noi stesse! Ieri notte, prima di addormentarmi (non senza fatica eh!) mi sono detta ad alta voce “Gio, io ti voglio bene, e io per te ci sarò sempre!” baci :)
    Rispondi a gio_1098 Commenta l’articolo

  8. Avatar di Goldie

    Goldie 12 anni fa (24 Settembre 2013 11:38)

    Sono d'accordo con Anonima, ma più rassegnata. sto lavorando su me stessa ma mi sento borderline (o dovrei dire bordeL line), non solo a livello sentimentale. certo che le fregature rendono fragili, ci fanno star male, soprattutto noi donne "emotive". come ripararsi? come accettare questa condizione? io non voglio stare con un uomo "per compagnia", ma spesso nn mi si dà il tempo di costruire qualcosa. appena sorge una "problematica" di vita, l'uomo scappa, compreso il mio ex-marito, dopo 10 anni di matrimonio. come avere ancora fiducia? come?
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  9. Avatar di Anonima

    Anonima 12 anni fa (24 Settembre 2013 12:20)

    Hai ragione Ilaria, ho ancora tanta rabbia, quello che mi infastidisce è appunto non riuscire a darmi pace per adesso, non riuscire a concentrarmi su quello che devo fare, non riuscire a ritrovare il solito equilibrio... Il mio era uno sfogo, e mi è servito per svuotarmi un po'. Per il resto sono una persona che riflette e lavora molto su se stessa. Credo che passare direttamente dalla delusione alla forza, alla comprensione, al perdono non sia positivo, e credo che sia quello che mi è successo... ho finto di stare bene quando avevo ancora tanta rabbia repressa, messa da parte... Ogni cosa a suo tempo. Piano piano, supererò anche questa. Grazie della risposta.
    Rispondi a Anonima Commenta l’articolo

  10. Avatar di Al

    Al 12 anni fa (24 Settembre 2013 12:50)

    Anche io una volta ero una persona molto sola. Avevo sempre un fidanzato (non Il Fidanzato, ma un fidanzato), delle amiche. E non facevo altro che: chiamarli. Dove sei? che fai? ci vediamo? posso dormire lì? mi accompagni di qua? mi fai questo? mi fai quello? Un giorno di qualche anno fa mi sono trovata veramente sola. Il mio ragazzo mi aveva lasciata in un modo veramente brutto e tutte le amiche mi avevano mandato a quel paese, chi direttamente, chi indirettamente perché aveva altre cose cui dedicarsi. Dopo anni passati a sentirmi sola, quando lo sono stata veramente ho reagito. Ho finito gli esami dell'università. Ho preso la bici e andavo dove volevo. Uscivo da sola. E mi sono accorta che senza aver bisogno di nessuno ho trovato nuovi amici, e mi sono sentita meglio. Non è stato semplice, perché le crisi di "bisogno" ci sono state, anche nei mesi passati. Ma bisogna sempre alzarsi. E combattere. Per apprezzare il piacere di passare una domenica al letto, di guardare un bel film di Fellini, di scrivere una pagina di diario. Apprezzare le piccole cose di ogni giorno, sapendo che oggi ci sono e che domani puoi perdere tutto. Apprezzando se stessi per quello che si è senza bisogno di altro, gli altri staranno con te perché ne hanno piacere. Il piacere della libertà.
    Rispondi a Al Commenta l’articolo

  11. Avatar di Attila

    Attila 12 anni fa (24 Settembre 2013 18:09)

    @ Goldie, leggo spesso i tuoi interventi, e riflettendo su questo tuo ultimo mi e' venuta voglia di chiederti una cosa... non e' che, senza rendertene conto, quando ti metti in relazione con qualcuno (uomo, ma anche potenziale amica/o), tendi ad avere già notevoli aspettative sull'eventuale relazione, e che questo viene percepito e porta quindi alla fuga dell'altro/a in questione? A volte ho la sensazione che, nonostante tu ti definisca spesso "rassegnata", traspaia invece dalle tue parole una forte ansia, un carico di attese.. e questo, se trasmesso a chi hai davanti, secondo me può magari fare un po' paura. Sai, riflettevo un giorno su come nella nostra società (prova ad ascoltare certe canzoni, per esempio) si abusi di termini tipo "indispensabile", "fondamentale" ecc per definire la persona con cui si sta (o si vorrebbe stare)... L'ho fatto anch'io, in passato, e usare questi paroloni forse mi faceva anche sentire taaanto sensibile, taaanto capace di amare, taaanto romantica, taaanto incompresa, e chi più ne ha più ne metta (sic!)!! Ma poi ho capito, anche grazie alle parole di un mio amico, che una persona può senz'altro essere importante, importantissima, ma non può essere vitale.. noi esistevamo prima di incontrarla, e potremo continuare ad esistere anche dopo averla persa, nel caso dovesse succedere. Invece, quante canzoni insistono nel battere sul tasto "io non posso vivere senza te", "tu sei la mia vita" ecc ecc!! Tra l'altro, che grossa responsabilità per l'altro, avere sul groppone la nostra felicita e addirittura la nostra vita.. ;) Non so come poterti aiutare, ma penso che davvero si dovrebbe provare a ripartire da se stesse, smettendo innanzitutto di sentirsi menomate perché senza uomo.. nasciamo senza, immagino ci sia una ragione! Poi trovarlo e' senza dubbio un'emozione e una gioia grande, ma e' qualcosa in più, qualcosa di speciale che si aggiunge alla nostra vita e la rende ancora più bella.. ma deve già esserci La Nostra Vita, prima. E, come dice Al, e' così che oltretutto si diventa più interessanti e appetibili anche per gli altri.. francamente, chi vorrebbe uscire con una persona che fin da subito riversa su di noi tutti i suoi bisogni e le sue ansie, sperando che gliele plachiamo noi? A me, quando e' capitato con un ragazzo che conoscevo appena, e' venuto proprio da sparire.. e così ho fatto: voglio essere un'amica o una compagna, non una stampella! ;) Dai, prova a fare qualcosa di veramente entusiasmante per te.. e solo per il gusto di godertelo, non perché questa esperienza debba portare a chissà che altro. A volte basta solo iniziare.. e poi il piacere che si ottiene ci porta a continuare! Forza! :) Buona serata a tutti!
    Rispondi a Attila Commenta l’articolo

  12. Avatar di Ale

    Ale 12 anni fa (24 Settembre 2013 19:51)

    Io ho cambiato lavoro, casa e città, dove vivo e lavoro adesso non ho amici nè parenti. Mi sono obbligata a prendere treni e anche perdermi in città mai viste, entrare nelle gelaterie e mangiare un gelato leggendo un quotidiano, andare dal parrucchiere, fare tutto da sola. Mi pesa molto, soprattutto durante i giorni che sembrano non finire mai. Ogni mattina quando vado a lavoro mi ripeto "Non sei orgogliosa di te e di come ti guadagni il pane?". Mi rispondo di sì, che lo sono. Sono sola, è vero, non ho una relazione importante da sei anni, anche le mie amiche sono tutte sposate e con prole. Sapete cosa mi dicono? Che sono coraggiosa. Quindi sola, ma coraggiosa. Forza!!
    Rispondi a Ale Commenta l’articolo

  13. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 12 anni fa (25 Settembre 2013 9:26)

    non ho ancora terminato di leggere questo tema interessantissimo e posso solo dire la mia:si è SOLI SPESSO IN COMPAGNIA..francamente,ricerco la solitudine perché mi rigenera,non l'ho mai sentito un peso...probabilmente la persona,in questione,non ci pensa durante l'anno perché lavora e ha impegni che la stremano arrivando stanca morta, la sera, al punto da pensare solo a dormire!...poi...durante le feste...ecco che riappare il problema:si è+libere di pensare alla propria vita e a ciò che si vorrebbe e non si ha...classico.
    Rispondi a ELEONORA Commenta l’articolo

  14. Avatar di Goldie

    Goldie 12 anni fa (25 Settembre 2013 12:48)

    @Attila. Sì è come dici, ma come si fa a vivere senza aspettative? io ho aspettative eccome, su mia figlia, mia sorella, i miei amici. credo sia normale, per le relazioni umane averne. sono 10 anni che sentimentalmente sono sola, sono abituata ad esserlo e a fare tutto da sola. ciò non mi impedisce di idealizzare gli incontri e non solo quelli sentimentali. sono fedelissima, non è colpa mia. ho una grande passione per il tango, è qualcosa di travolgente, la musica, le persone che si incontrano, anche un tangoman che mi ha preso e buttato. vivo fino in fondo le cose, mi faccio male, mi faccio anche bene. ma a volte vorrei essere più bilanciata ed è su questo che lavoro molto. ho grandi difetti, ma molti pregi, modestamente parlando. sono periodi "down" che devo affrontare e cerco risposte anche qui. grazie
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  15. Avatar di Goldie

    Goldie 12 anni fa (25 Settembre 2013 12:53)

    ho subìto perdite importanti, di persone fondamentali nella mia vita, mio padre a 18 anni, mio marito per divorzio a 33. ho una figlia splendida che diventa indipendente, il resto della famiglia lontano. mi sono costruita e ricostruita DA SOLA, fatto un master mentre crescevo la figlia, esperienza professionale, sport, viaggi, vacanze, comprato casa, relazionato con persone nuove, amori effimeri, a volte divertenti, a volte spiacevoli. sono una persona socievole, avere aspettetive per me è NATURALE. l'angoscia sopravviene per le batoste
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  16. Avatar di Paolaquellavecchia

    Paolaquellavecchia 12 anni fa (26 Settembre 2013 14:21)

    Premesso che sola non lo sono stata mai, nel senso che ho sempre avuto relazioni - se non sentimentali - amicali o famigliari... le quali si coltivano anche se vivi sola, non ti vedi tutti i giorni etc... Credo che stare senza un compagno sia una bella esperienza, utile e anzi raccomandabile... come lo è il vivere soli, viaggiare soli, fare esperienze soli... sono cose che aiutano a "trovarsi", "capirsi" e quindi, successivamente, quando si è in relazione con gli altri, a distinguere meglio, capire e rispettare. Difficile da spiegare, occorre viverlo e dopo si capisce il senso e il valore. Anche perché essere in due o in famiglia o in gruppo, non significa diventare semplicemente una parte di qualcosa, significa restare individui, soli, e contemporaneamente essere parte di qualcosa. Ma se non si è mai stati soli non si saprà distinguere bene. Al tempo stesso è anche nel confronto con gli altri che ci si costuisce. E dunque è un movimento continuo tra solitudine e condivisione, capendo via via meglio sé stessi e gli altri e il senso positivo e negativo di entrambi gli stati. Capendo che, come dice Eleonora, si può essere soli con gli altri... ma anche condividere con tutti stando soli... In realtà credo che il vero problema, per chi la vive male, sia l'armonia dentro di sé, che permette o meno, a seconda che manchi o meno, di stare bene, soli o con gli altri....
    Rispondi a Paolaquellavecchia Commenta l’articolo

  17. Avatar di Aurelie

    Aurelie 12 anni fa (26 Settembre 2013 21:12)

    Sono sola, senza figli e senza un compagno , senza affetti forti. Ho costruito da sola , e vado avanti tranquillamente giorno per giorno, lavorando sodo, coltivando i miei interessi, ecc. Mi capita però sempre più spesso di essere "compatita" ....le amiche, colleghe ecc con famiglia e figli mi dicono che dovrei fare un figlio (anche se l'età non me lo consente più ormai)...che quando meno me l'aspetto troverò un compagno ecc.... La verità e' che stare da sola a me sta benissimo, ma sono gli altri che me lo fanno pesare, e che con i loro commenti, con i loro consigli non richiesti, con le loro parole, mi fanno pesare di essere sola e mi inducono quasi a giustificarmi e a dire che io sto bene anche da sola e che non me importa nulla di avere al mio fianco un uomo qualsiasi pur di apparire più completa agli occhi degli altri....e gli altri mi guardano increduli... Sono quelli che si fanno venire l'angoscia quando trascorrono una sera da soli...ed io mi sento più forte perché quasi tutte le mie sere sono così e sto bene con me stessa e non ho bisogno di qualcun altro per sentirmi bene.
    Rispondi a Aurelie Commenta l’articolo

  18. Avatar di Erica

    Erica 12 anni fa (26 Settembre 2013 21:46)

    Ottimo articolo Ilaria! Ogni tanto capita anche a me di sentirmi sola, poi penso a tutto ciò che ho conquistato in questi anni o che ho avuto la fortuna di ricevere (come la mia famiglia d'origine). E' importante guardare anche a ciò che si è costruito, non solo ciò che (al momento) manca, no? Una parte dell'articolo di Ilaria però mi ha fatto riflettere in modo particolare, quando scrive che ciò che ci piace può cambiare nel tempo. Ecco, in questo periodo è proprio quello che sento, riguardo ai miei interessi! Amo come sempre leggere e cucinare, ma non mi basta più, vorrei provare qualcosa di nuovo... il problema è che il tempo libero è poco, la cittadina in cui vivo piccola e non so ancora verso cosa indirizzarmi.
    Rispondi a Erica Commenta l’articolo

  19. Avatar di Paolo

    Paolo 12 anni fa (26 Settembre 2013 21:56)

    Aurelie, nel tuo scritto mi sembra di percepire un po di rabbia...Posso farti una domanda un po provocatoria? Visto che stai cosi bene, ti sei costriuta la tua vita da sola, insomma, stai bene con te stessa, mi protresti dire cosa ci fai sul sito "La persona giusta per te? Un abbraccio da un uomo che vuole imparare a stare da solo ma con vicino una persona che ama.
    Rispondi a Paolo Commenta l’articolo

  20. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 12 anni fa (26 Settembre 2013 22:03)

    Uh, uh, mi sa che sul commento di Aurelie e sul commento di Paolo ci faccio uno dei prossimi articoli. Ci penso. :D
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo