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Paura di innamorarsi: esiste per davvero?

paura di innamorarsiOggi parliamo della paura di innamorarsi, del timore (o anche del vero e proprio terrore) di fare un incontro con una persona attraente e che ci “rapisca” il cuore. Tu dirai: “Ilaria, che cosa stiamo qui a discutere di paura di amare o di mettersi in una relazione o di trovare un uomo che ci faccia battere il cuore, quando la verità è che intorno a me io vedo solo un panorama di mezze calzette, nessuno che meriti davvero, tutti uomini mooolto deludenti…?! Almeno potessi innamorarmi!” In realtà, ti sembrerà strano, da una parte è vero che girano più persone mediocri che persone di valore (così va il mondo), dall’altra parte è anche vero che proprio la paura di iniziare una nuova relazione “condiziona” la percezione del panorama esterno e in qualche modo rende ciechi o almeno miopi rispetto alle persone che si hanno intorno.

Il timore di rimanere coinvolte in una storia d’amore seria rende la visione del mondo là fuori un po’ distorta: alla fine non si considerano o non si riconoscono le persone interessanti, per le quali varrebbe la pena investire un po’ del proprio tempo, con un briciolo di fiducia e di autenticità. Senza paura di innamorarsi.

"Gli innamorati si aprono varchi ovunque, non per nulla il loro protettore ha le ali. Jean de La Fontaine"

Insomma, detto in parole semplici, la paura di innamorarsi gioca brutti scherzi e impedisce di vedere, sentire ed entrare in sintonia con la persona giusta, che magari è seduta di fronte. Qualcuno si azzarda a parlare addirittura di “filofobia”, (appunto della paura di amare o di sperimentare  l’intimità con una persona), in realtà quello di cui si può parlare (e di cui vogliamo parlare qui oggi) è più che altro un atteggiamento, un comportamento, una predisposizione emotiva, molto più diffusi di quanto si pensi e che a me spesso capita rilevare nel mio lavoro di coaching individuale con le mie clienti.

Sono sicura che anche a te è capitato qualche volta di chiederti se per caso anche tu, in qualche modo in fondo al tuo cuore, ti senti spaventata dall’idea di iniziare una storia d’amore. Soprattutto se per una ragione o per l’altra non hai mai avuto una storia seria o, se, al contrario di storie serie ne hai avute, eccome, ma ti hanno lasciata ferita e delusa.

La paura di innamorarsi è un ostacolo insuperabile?

E già pensare di avere paura di amare fa già effetto di per sé, un po’. E’ che non bisogna drammatizzare, per niente, semmai serve molto di più mettersi a esercitare la consapevolezza di sé e persuadersi che alla fine il timore di entrare in una relazione dice molto di te, di quel che desideri e di quale strada è meglio tu prenda.

"Innamorarsi è una droga, amare è una medicina. Fabio Volo "

Intanto: l’incertezza, il timore per l’inizio di una nuova storia, o per il coinvolgimento sentimentale, come dicevamo sopra sono molto più comuni e molto più diffusi di quanto si pensi.

Se è vero, come conferma una ricerca della Syracuse University negli Stati Uniti, che per innamorarsi ci s’impiega “ben” un quinto di un secondo (una frazione di secondo, sì, hai letto bene), è anche vero che sono molti gli aspetti emotivi che influiscono sull’innamoramento. Lo sapevi, già, eh?

E io te lo posso confermare attraverso la mia esperienza professionale quotidiana: ci sono moltissime persone che hanno delle resistenze a innamorarsi.

Perché hai paura di innamorarti? 10 possibili ragioni

E allora, com’è che ti capita di aver timore di lasciarti coinvolgere in una storia d’amore? La mia casistica personale mi fa considerare queste 10 motivazioni “base”. Puoi giocare al “celo manca” intanto, poi, alla fine, trarremo le nostre conclusioni :) .

1) La fuga dalla realtà. L’amore per molti – per le donne soprattutto – è una meravigliosa idea, una fantasia che è più bello coltivare nella propria mente che vivere la vita vera. Essere single per molte può essere doloroso o anche solo non piacevole, ma spesso fantasticare su partner e amori possibili (possibili nella propria immaginazione), da favola, è molto gratificante e regala impagabili momenti di estraniazione dal mondo là fuori, dove spesso anziché principi azzurri si incontrano solo rospi.

2) Terrore di sperimentare il rifiuto, di correre un rischio. Eh, niente, anche il più incantato degli uomini e la più principessina delle donne sa che non possiamo avere controllo pieno e totale sulle relazioni e sugli altri (anche se a molti piacerebbe) e che ogni approccio, ogni inizio, ogni avvicinamento potrebbe portare a un crudo e doloroso distacco. Ecco da dove può derivare la paura di innamorarsi. Dalla paura del rifiuto.

3) Timore di rivivere esperienze ed emozioni dolorose già vissute, di sbagliare ancora. Ansia riguardo la possibilità di rimanere delusa. E’ vero che ci sono i fidanzati seriali, è vero che ci sono quelli che passano da una relazione all’altra (o che magari tengono i piedi in due scarpe), è vero anche che c’è chi riesce a sposarsi sette volte, ma spesso i segni lasciati da relazioni precedenti fanno stare sul chi vive e fanno desiderare di non cascarci mai più e quindi di non provarci nemmeno.

"Innamorarsi di una donna non è difficile. Difficile è amarla. Guido Morselli"

4) Attaccamento alle storie d’amore del passato (idealizzate). No, dico, ma vuoi smettere di pensare al tuo maledetto ex? Sono dieci anni che vi siete lasciati ormai! Ed era pure un gran bastardo: infatti non è vero che le emozioni che proverai con lui non le proverai mai più. Questa è una bugia bella e buona che continui a raccontarti per non iniziare una relazione davvero gratificante. Le storie del passato appartengono al passato. Punto. Eh, basta, perdinci!

5) Attaccaccamento al passato, considerato come la propria personale età dell’oro. Può succedere che tu non riesca a staccarti dalla te stessa del passato, perché pensi, forse, magari, chissà, che, allora, eri più bella, più giovane e più pimpante. E adesso niente, nulla, zero. Il passato va lasciato andare, di nuovo. Perché come dice il cantante, “la vita è adesso”.

Innamoramento e slancio verso il futuro

6) Resistenza verso il nuovo, anche solo verso il cambiamento di piccole abitudini quotidiane. Nella crescita personale si parla di “zona di comfort” cioè è l’area d’azione nella quale, per quel che riguarda ogni aspetto della nostra vita, ci sentiamo tranquilli e sicuri di noi setssi e di quel che può accadere e di come potremo reagire. Ad esempio, la riunione settimanale con i tuoi colleghi è nella tua zona di comfort, dato che sai come si svolge, la fai tutte le settimane, e conosci benissimo i tuoi colleghi. Se devi però andare in una filiale esterna alla tua azienda, dove non sei mai stata, è molto probabile che tu ti senta al di fuori della tua zona di comfort e abbia un po’ di tremarella. Iniziare una nuova relazione non è uscire dannatamente dalla propria zona di comfort? Pensaci un po’.

7) Paura delle emozioni forti, paura del coinvolgimento: sì, va bene, in cuor tuo desideri moltissimo avere una relazione bella e appagante. Ma hai presente quanto un nuovo rapporto può sconvolgerti la vita e gli equilibri personali? Acciderbolina, proprio adesso che hai trovato una tua dimensione così soddisfacente, vorrai mica metterti in ballo con tutti gli sconvolgimenti interiori legati a un nuovo rapporto di coppia?! Ma chi ha voglia di essere di nuovo travolta? Aaargh…

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8) Timore di essere “smascherata”. Su dài, diciamocelo sinceramente, l’essere single in un certo modo ti permette di godere di una posizione di forza. Non solo puoi farti gli affaracci tuoi senza rendere conto a nessuno, ma sei libera di coltivare impunemente anche le tue… debolezze.  Puoi benissimo tenerti stretti i tuoi bei difettucci senza preoccuparti molto di cambiare o smussare gli angoli. E sei sempre in grado di fare sempre un gran figurone con chi ti sta intorno, dato che tutti sanno quanto sei in gamba e quanto vali e nessuno lo mette in discussione. Invece, che ne sai? Magari un uomo che entra in relazione davvero stretta con te potrebbe scoprire alcune piccole inconfessabili magagne che ti riguardano e alle quali non hai nessuna intenzione di mettere mano. Non per ora, almeno…

"Innamorarsi è dar vita ad una religione il cui dio è fallibile. Jorge Luis Borges "

9) Mancanza di energia, stanchezza, pigrizia… Allora: già a leggere questo elenco una si sente quasi stremata. Pensa se, dopo che ha finito la seconda causa di separazione (il divorzio non si sa…), ha iscritto il figlio minore al liceo, facendogli fare il salto di classe triplo carpiato bilingue senza il latino e ha cambiato pure lavoro (ad avercelo, un lavoro, santo cielo) ha pure voglia di uscire, buttarsi nella mischia delle relazionu, approcciare etc. Ma veramente, dài, dove la trovi la forza? Altroché paura di innamorarsi, qui ci vogliono i ricostituenti e la cura del sonno.

10) Paura di essere delusa da… te stessa. E va bene, ormai è un pezzo che sei convinta che sei cresciuta, che hai metabolizzato gli errori del passato e sai riconoscere gli uomini sbagliati e le storie sbagliate. Ma metti che, per caso, ti capitasse un altro carciofo tra i piedi, un carciofo che tu hai scambiato per l’uomo della tua vita. Non sarebbe orribile? Deludere se stesse è la cosa peggiore che può capitare nella vita…

Et voilà siamo arrivati alla fine della nostra lista di motivazioni per le quali innamorarsi può fare tanta paura. La lista è seria e l’ho raccontata scherzando un po’, perché il senso dell’umorismo è un ottimo rimedio alle incertezze della vita.

Se hai fatto il gioco del “celo manca” e ti sei rispecchiata in una o più di queste motivazioni (o anche in tutte, perbacco), sappi che è un bene. E’ un passo importante verso la tua crescita sentimentale, sai?

Prendi nota di quel che hai osservato su di te leggendo questa lista e fatti la domanda “inversa”: come posso superare la mia paura del rifiuto (è un esempio scelto tra i tanti)?

Lasciami i tuoi commenti e le tue scoperte qui nello spazio sottostante :) .

E, mi raccomando, non perderti i percorsi che ho preparato per te:

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148 Commenti

  1. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (31 Gennaio 2016 23:28)

    Grazie per questo articolo. Cade proprio nel momento in cui ho finalmente completato il puzzle e ho visto confermate tutte le mie intuizioni e i miei sogni premonitori e rivelatori. Sulla paura e sul coraggio di amare ho molto da dire, ma mi aspetta una levataccia e devo rinviare a domani il mio commento, pero' prima di andare a dormire voglio dirti una cosa dal profondo del cuore: Ilaria, ti voglio bene! Grazie di tutto!
    Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  2. Avatar di Lara

    Lara 9 anni fa (31 Gennaio 2016 21:51)

    Cara Ilaria, io aggiungerei un altro punto: paura di coinvolgersi perché non si vogliono responsabilità: quelle che una relazione inevitabilmente si porta dietro, ma anche solo il fatto di sentirsi legati, di sentirsi coppia. Lo so, è da immaturi, è infantile ma se penso razionalmente a me in una nuova coppia, dopo le esperienze che ho fatto e dopo che sono riuscita a conquistarmi una bella autonomia, faccio fatica a vedere un uomo nei miei spazi... Invece non razionalmente mi capita che mi attraggano alcuni uomini intorno a me e che scatti qualcosa di fisico, ma anche di affettuoso e amichevole ma poi -indipendentemente dal fatto se questi contraccambierebbero o meno- non riesco ad essere completamente serena nell'approccio proprio perché mi spaventa il legame e ciò scatena in me anche molte insicurezza sul non essere equilibrata in questo senso...non so se mi spiego. Mi piacerebbe che tutto potesse essere più leggero e flessibile, incontrarsi stare bene e godersi reciprocamente senza che il resto della propria esistenza venga intaccata... Sono malata, o sono solo molto immatura?
    Rispondi a Lara Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (1 Febbraio 2016 0:24)

      Ciao Lara! Io credo invece il contrario! Sei sanissima! Semplicemente vuoi tutto! Per me amare senza sentire le briglie è aver trovato quello giusto! É quello che sto cercando! Cosa facile facile direi ;-)
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

  3. Avatar di Giò

    Giò 9 anni fa (1 Febbraio 2016 7:18)

    Mi trovi pienamente d'accordo con te Ilaria.
    Rispondi a Giò Commenta l’articolo

  4. Avatar di mari

    mari 9 anni fa (1 Febbraio 2016 8:51)

    Dunque: la 3 la 7 e la 10. cavolo se fa bene riconoscere le proprie paure!
    Rispondi a mari Commenta l’articolo

  5. Avatar di Irene

    Irene 9 anni fa (1 Febbraio 2016 13:49)

    Io aggiungo paura di disinnamorarsi.. ma forse rientra in esperienze passate/delusione di se stesse.
    Rispondi a Irene Commenta l’articolo

  6. Avatar di Livia

    Livia 9 anni fa (31 Gennaio 2016 10:16)

    Buona domenica Ilaria e a tutte voi che leggerete. Io invece mi riconosco nei punti 7-8-9-10. Ho 25 anni e tutta la vita avanti a me e dopo tante delusioni, piccole e grandi che siano, mi sto concentrando nel finire gli studi e nel trovare la mia pace interiore. Solo dopo aver fatto ciò potrò concentrarmi su un eventuale relazione. Sempre se troverò chi è adatto a me. Moltissime volte ho scelto relazioni sbagliate di ogni genere, sia per paura di rimanere sola, sia per il fatto che me le sono cercate e non ho voluto dare ascolto al mio intuito e ai miei genitori che mi dicevano di lasciar perdere. È vero anche che ho un carattere difficile, strano, non mi capisco neanch'io. Permalosa, aggressiva, orgogliosa e chi ne ha più ne metta. Ho molto da fare per responsabilizzarmi, sempre se sono ancora in tempo. E soprattutto, è anche vero che mia madre e il paese in cui vivo, mi condizionano nella scelta del partner. Se mi innamoro ad es di uno straniero mi criticano a morte e in più dato che ho gusti "difficili", rimango sola
    Rispondi a Livia Commenta l’articolo

    • Avatar di Michela

      Michela 9 anni fa (31 Gennaio 2016 14:20)

      Ciao Livia. Mi ha colpito che a 25 anni scrivi "responsabilità, se sono ancora in tempo" e "tante delusioni". Non ci hai mai pensato che effettivamente a quest'eta' la responsabilità è nel suo più grande cantiere? Dove e quando hai maturato "esperienza" per poter avere così tante delusioni? Lascia stare le delusioni e il passato e pensa al tuo presente a conoscere chi sei :)
      Rispondi a Michela Commenta l’articolo

    • Avatar di Livia

      Livia 9 anni fa (31 Gennaio 2016 21:03)

      La sofferenza non conosce età. Anch'io ho conosciuto durante la mia adolescenza e gli anni universitari, ragazzi che dicevano di essere interessati a me ma che in realtà volevano solo portarmi a letto. Ragazzi che all'inizio si mostravano interessati, ti cercavano anche se tu non lo facevi e poi di punto in bianco sparivano. Ragazzi che mettevano al primo posto gli amici e le madri mentre tu eri in secondo piano. Ragazze che conosco già da prima dei 25 anni sono fidanzate o già sposate, mandano avanti una casa, piano piano sto cercando di capire me stessa ma l'unica cosa di cui sono sicura è del mio futuro lavorativo
      Rispondi a Livia Commenta l’articolo

    • Avatar di Michela

      Michela 9 anni fa (1 Febbraio 2016 7:40)

      La sofferenza non ha età è vero. E che ragazzi hai conosciuto scusa? Ragazzi con ancora la bava di latte alla bocca? E tu soffrivi addirittura per chi non ti metteva al primo posto? Mettiti da sola al primo posto non aspettare che lo facciano gli altri.
      Rispondi a Michela Commenta l’articolo

    • Avatar di Livia

      Livia 9 anni fa (1 Febbraio 2016 13:53)

      Se potessi tornare indietro con l'esperienza di oggi, non avrei permesso tutte quelle cose. Piano piano sto cercando di avere più fiducia in me è più autostima, anche grazie ad Ilaria i cui articoli mi fanno riflettere.
      Rispondi a Livia Commenta l’articolo

    • Avatar di Llm80

      Llm80 9 anni fa (1 Febbraio 2016 9:21)

      Cara livia, non sentirti inferiore a chi si e gia 'sistemato' ... Io mi sono sposata a 19 anni, a 20 ero gia mamma... Difficile che a quell eta si trovi il 'principe azzurro'...lascia passare qualche anno e vedrai... Non e detto che quei matrimoni resteranno in piedi...prenditi il tuo tempo per fare le cose non badare agli altri....
      Rispondi a Llm80 Commenta l’articolo

  7. Avatar di Anna

    Anna 9 anni fa (1 Febbraio 2016 21:05)

    Io, tutti, esclusi 6,7 e in parte 8. Essendo stanca di vivere con la paura, mi sa che do forfait
    Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  8. Avatar di jasmine

    jasmine 9 anni fa (31 Gennaio 2016 11:52)

    Quando ho letto il punto 1 è stato come se mi fossi scontrata a 200 km/h contro ad un muro: sono IO in tutto e per tutto. Ho sempre avuto storie fantastiche e che sono terminate con il massimo rispetto da parte di entrambi ed in questi ultimi due anni che sono single ho frequentato svariate persone senza sentirmene veramente coinvolta ma con intenzionale distacco creandomi invece un'amore platonico durato per ben un'anno nei confronti di un uomo più adulto di me. Ovviamente quest'uomo non ne sapeva niente ma, essendo entrambi nel mondo della musica,ho approfittato per aggiungerlo agli amici di facebook (già lo so che fa molto da bimbaminkia). La cosa assurda è che per 1 anno (devo ripetermelo anche a me stessa PER BEN UN ANNO!!!) credo di essere stata innamorata di quest'uomo che avevo visto solo nelle foto di facebook e nei sui video in internet, perciò tutto le informazioni che avevo su di lui erano ciò che traspariva dalla rete e da qualche conoscente. Ora la questione assurda in realtà è quella che segue ovvero: sono andata, con un'amica, a vederlo ad una sua esibizione live con la sua band. Non sapevo cosa sarebbe successo, non sapevo praticamente nulla di lui, sapevo solo che aveva 20 anni più di me, che era separato e aveva un figlio poco più giovane di me.....e pensavo che mai e poi mai un'uomo della sua età, con il suo trascorso e con l'alone di serietà che lo permeava mi avrebbe considerata sul piano attrattivo. Quindi andai a questo suo concerto, ero in prima fila (dopo 1 anno di attesa mi sembrava il minimo potermelo godere da distanza ravvicinata) e sulle note della musica jazz me lo mangiavo con gli occhi....Alla fine volevo avvicinarlo ma era pieno di gente che lo cercava (soprattutto amiche !?!) così me ne sono tornata a casa, sentendomi un po' più vicina alla strada che mi avrebbe condotta da lui. Ma arrivata a casa cominciai a sentirmi una totale scema, ERO Lì e non ho fatto niente come uno stoccafisso, ce l'avevo a 1 metro di distanza e me l'ero fatto sfuggire tra la folla. Allora gli scrissi un messaggio su facebook solo per complimentarmi della loro bravura e lui mi rispose subito. Disse che mi aveva visto al concerto e che aveva collegato che ero la ragazza di cui era amico in facebook. Io a quel punto ero già partita per la tangente e gli scrissi che sarebbe stato bello rivederlo magari per un aperitivo (premetto che nella mia vita non ho MAI invitato N-E-S-S-U-N-O). E lui mi rispose che sarebbe venuto più che volentieri. HA ACCETTATO!! Dovrebbe essere un momento gioigioso per me ed invece non mi fa nessun'effetto..improvvisamente non mi sento più follemente innamorata di lui, ma lo vedo come uno dei tanti. In quell'istante ho elaborato che ero innamorata dell' IDEA che mi ero fatta di lui, mi ero innamorata del LUI IDEALIZZATO da me. Ed ho concluso che dovevo necessariamente essere pazza.
    Rispondi a jasmine Commenta l’articolo

    • Avatar di Serena

      Serena 9 anni fa (31 Gennaio 2016 16:49)

      Cara Jasmine, mi hai fatto ridere e sì, è vero, sei completamente pazza! :-D :-D Scherzo ovviamente, però, dato che ora hai raggiunto la consapevolezza di non esserne innamorata (come potresti, d'altronde, nemmeno lo conosci...), perché a partire proprio da questo assunto non ci esci e provi a conoscerlo? Senza aspettative ma senza anche senza paranoie... ;-) Buona domenica!
      Rispondi a Serena Commenta l’articolo

    • Avatar di jasmine

      jasmine 9 anni fa (31 Gennaio 2016 18:44)

      Sai Serena sono stata per un'intero anno immaginando come sarebbe stato conoscerlo...ed ora ho paura (o forse quasi la certezza) che difficilmente sarà l'uomo: colto, simpatico, gentile, generoso, comprensivo, intelligente e romantico che mi sono immaginata...ma una cosa la so: è la copia sputata e leggermente più giovane di George Clooney (hihihhihi). Sono molto diffidente per l'età, io ho 28 anni lui 48, e recentemente ho chiuso una frequentazione con un MR.SOTUTTOIO suo coetaneo. Con quest'ultimo ho toppato alla grande perchè non mi ero accorta fin da subito dei segnali EVIDENTISSIMI anche a un cieco: era esageratamente pieno di se per le sue molteplici, e devo dire riuscite, attività lavorative (scrittore, speaker radiofonico, organizzatore e presentatore di eventi, politico, ecc...) , era quindi sempre impegnato e distante (chiamate e uscite rare come una coca-cola nel deserto) ed un corteo infinito di amiche&amichette che lo idolatravano in facebook (ma per lui facebook era solo ad "uso lavoro" sia chiaro :/ ). Insomma aveva una sfilza di cartelli di pericolo che mi avrebbero dovuto metter in guardia e farmi capire che avevo difronte uno scapolone "forever ad ever" anche se alla fine l'ho frequentato solo per 3 mesi prima di dargli il benservito e senza neanche troppa sofferenza (bye bye baby). Ora con il musicista non vorrei trovarmi in un deja-vu ma sicuramente l'esperienza con il MR.SOTUTTOIO mi ha fatto riflettere sull'eventuale incompatibilità anagrafica, visto i 20 anni di differenza, e non vorrei risultare come una "figlia bisognosa del padre" (orrore puro) perciò uscirò con lui ma con i piedi di piombo.
      Rispondi a jasmine Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (31 Gennaio 2016 19:04)

      "Colto" no, per favore. Evitiamo di definire "colto" uno che sa pronunciare tre parole di fila in italiano corretto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di jasmine

      jasmine 9 anni fa (2 Febbraio 2016 0:36)

      Certo che no. So bene il significato della parola "colto"...per il resto sono pienamente d'accordo con te Ilaria.
      Rispondi a jasmine Commenta l’articolo

  9. Avatar di maria

    maria 9 anni fa (2 Febbraio 2016 0:47)

    Esiste e come la paura e non è facile ammetterlo e farci i conti...Forse bisognerebbe provarvi "razionalmente" ad innamorarsi... prendere consapevolezza che esiste qualche piccola paura che un po' ci blocca e mettersi d'impegno a superarla... Magari quello che c'è oltre non è poi così spaventoso! Una mia amica era restia a lasciarsi andare dopo una rottura bella tosta... il suo nuovo ragazzo l'ha corteggiata tanto, forse un anno o più... l'anno prossimo si sposano! A quel punto entra in gioco un altro discorso secondo me: la paura di accontentarsi e di chiudere definitivamente col passato che ancora ci tiene ancorate... o di perdere qualcosa di bello che nella nostra mente potrebbe arrivare in futuro.
    Rispondi a maria Commenta l’articolo

  10. Avatar di Claudine

    Claudine 9 anni fa (2 Febbraio 2016 9:55)

    Buon giorno a tutte! Su consiglio di Ilaria condivido questa mia riflessione e richiesta di consigli. Ho 42 anni. Non mi trovo a mio agio con i miei coetanei uomini poiché, qui dalle mie parti sono proprio spenti. Entro in sintonia con quelli più giovani, in quanto molto più carichi e pieni di interessi. Volevo avere una famiglia. Dico volevo, perché all'orizzonte non c'è nessuno e credo che se un uomo vuole lo stesso non si mette con una di 42 anni, visto che avere figli sarebbe più rischioso. Quindi se mi sceglie uno di 32 anni, probabile che sia per farsi un giretto e scartarmi dopo, e se mi sceglie uno della mia età, probabile uguale, in quanto per figli si prende la trentenne. Poi io dico sceglie, ma di fatto sono sempre stata scartata per scegliere e sposare un'altra. Quindi non perché stronzi , ma perché non sono piaciuta a costoro. Ieri uguale. La mia fatidica amica, mi ha detto che nel weekend un certo tipo le ha chiesto di uscire. Bene. Il tipo aveva parlato anche con me, ma ha scelto lei. É sempre cosí. Sono 12 anni che sono single. Il più delle volte sono stata scartata, altre l'ho fatto io. Non sono bisognosa nel modo di pormi, ma divento subito, la sorella o amica, mai quella da corteggiare. Lo so che non dovrei pensare in questo modo, ma la realtà parla e io sono stanca. Voglio uscire assolutamente da questa condanna! So camminare da sola e lo dimostro nel lavoro, nella vita, nei rapporti con gli altri, ma sembra che questi talenti non interessino o incuriosiscono proprio nessuno. A volte mi viene una gran rabbia e voglia di gridare in faccia a questi smidollati: 'Ehi sono qua! Non mi vedi? Cosa ho che non va?' Saperlo, me ne farei una ragione o meglio, potrei correggermi... Scusatemi, ma ho un gran bisogno di operare nel concreto per sentirmi in movimento, che di fatto per me è vivere. Su consiglio del medico ho iniziato a fare attività fisica per colesterolo un pò alto, quindi 2 volte la settimana in piscina e camminate veloci. Sto molto meglio e spero, perché devo, perdere kili, per me prima di tutto. Non sono obesa, ma sovrappeso di 7/8 kg. Perché questo discorso? Perché viviamo in un mondo dove si guarda moltissimo alla firma ecc...quindi chi non rientra nei canoni non può essere ammesso al gioco. Intendo che il tipo di turno, ferma la mia amica perché magra e di aspetto delicato quasi fragile e non me perché matrona e magari incuto paura. Poi se ho occasione di parlare, rimane inchiodato per ore perché si trova bene, mi chiede il numero ecc...poi a casa ci ripensa e non richiama, oppure come l'ultima volta, mi manda a spendere solo perché ho osato non acconsentire a rivelargli il mio cognome. Io mi vedo bella, mi piaccio proprio, a volte dopo queste serate deludenti, arrivo a casa e penso a come sono deficienti, perché ho un viso luminoso mi piacciono i miei occhi. Tutto questo è bello e grazie al blog lo nutro e sto bene. Ma non posso fermarmi a questo, io vorrei innamorarmi, amare essere corteggiata e amata sul serio. Ma cosa devo fare ancora perché succeda? Lo so che non posso chiedere ad Ilaria la luna, anche perché non mi conosce di persona, però conosce grazie al suo lavoro, l'animo umano, per cui se avesse un consiglio nuovo, qualcosa su cui possa lavorare... Grazie Ilaria per tutto quello che fai e scusa la sfogo. Scrivendo qui non ho scritto su Facebook a quegli smidollati per infamarli per non avermi più contattato, nonostante avermi tenuta a parlare con loro per ore. Che str.... Grazie!
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    • Avatar di cindy

      cindy 9 anni fa (2 Febbraio 2016 12:43)

      Ciao Claudine, ho letto il tuo commento. Non condivido il tuo pensiero iniziale in cui elenchi tutta una serie di "candidati" in base all'età che ti sceglierebbero in base alla capacità riproduttiva. Io sono una persona: il mio valore non è dato dal mio stato biologico legato alla riproduzione....se uno od una persona persona fa calcoli di questo tipo, io scappo con le gambe in spalla...Questo pernsiero nasconde ben altro ed è legato a millenni di subordinazione femminile in cui il valore era la procreazione. Se leggi uno dei tanti intelligenti commentatori del family day ha detto che il sesso non è legato al piacere ma alla procreazione!! Alto medioevo!!!!!!! Detto ciò i tuoi desieri di essere amata sono più che umani ma devono essere legati ad una consapevolezza della realtà di due punti: il primo, come ha anche scritto Ilaria in un suo artiolo, i mediocri sono in abbondante quantità quindi incappare in uno di loro ha una percentuale altissima. Secondo il pensiero ed il tuo modo di essere che si legge tra le righe e non troppo tra le righe, non potrà che tenerti lontano da persone di valore. Sei troppo concentrata e focalizzata solo su una storia d'amore e penso che questo venga compreso dai più scaltri che ti trattano male e da quelli di valore che percepiscono lo stato di bisognosità.
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    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (2 Febbraio 2016 18:42)

      Grazie Cindy del tuo intervento...ma esprimere ad alta voce un disagio, reale peraltro, non significa che io mi ponga con questo disagio, cioè in mezzo alle persone sono cordiale e solare... Dire che mi soppeso per procreare non mi rispecchia, se fosse così avrei fatto un figlio con chi non mi piaceva e punto. Non mi rivolgo a te in particolare, ma com'è che ogni volta che esprimo qualcosa di reale vengo sempre fraintesa per qualcosa che non sono. Tutto quanto dice Ilaria lo approvo e lo metto in pratica, ma vorrei che le cose cambiassero, e ho qualche dubbio che questo, a questo punto dipenda da me. Forse dovrei trasferirmi altrove, ma questo significherebbe farlo esclusivamente per quel motivo, allora sì, che sarei bisognosa.
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (2 Febbraio 2016 20:29)

      P.s. comunque ti ringrazio delle tue considerazioni, sono sempre motivo riflessione. In 12 anni ne ho incontrate di persone, e se dico che non è la procreazione il mio primo obbiettivo, ne è prova il fatto che ho avuto varie occasioni, ma io volevo un rapporto vero e alla pari per fare questo passo. Il fatto che metto al primo posto la storia d'amore, non significa che sono disposta a viverla con tutti, anzi proprio il contrario. Se devo essere sincera, non l'ho mai vissuta con nessuno fin'ora. L'unica persona di cui mi sono innamorata, non mi ha ricambiato. Succede. Dici questo, perché dal precedente intervento, in cui esprimo un disagio, credo condiviso è vissuto da molte in questo blog, sembra che vado in giro a provarci con tutti o che ho solo quello in mente. Ovvio chi non vuole questo? Ma ho un sacco di altre cose nella mia vita. Quella rimane la più importante, inutile negarlo. Mi chiedo, ma è una colpa? Perché una persona di valore, dovrebbe vederlo come un punto di demerito che una persona vorrebbe condividere la propria vita in modo maturo con un'altra persona...Cos'è dobbiamo fingere che ci si frequenta per sport? Ovvio che non bisogna costruire castelli sulle paludi, ma quando frequenti qualcuno, io di solito lo faccio perché mi trovo bene. Le volte che l'ho fatto con altri intenti, affetto, bisogno di piacere ecc...poi è andata malissimo, di solito per me. Per questo adesso sono molto più attenta. Quello che vorrei è avere più occasioni per misurarsi e capire cosa di me allontana. Ecco. Riguardo il mio disagio, anche la mia amica lo priva forse più di me, ma lei la cercano, io no. Per questo sto iniziando a pensare che non dipenda più da me, ma da questo sguardo solo esteriore di chi mi circonda e di qui la necessità di cambiare aria e ambienti. Ma non è facile, veramente, dove vivo io proprio non lo è. Mi crea molto disagio e un senso di inquadratura e insabbiamento tutto ciò. Ecco. Non mi sento ne nel medioevo e ne una mendicante di affetto, ma molto aderita alla realtà! Un saluto!
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  11. Avatar di Claudia

    Claudia 9 anni fa (3 Febbraio 2016 11:50)

    Buongiorno a tutte, io ho individuato 3 punti critici nel mio modo di rapportarmi... Parto dal punto 1: anche quando ero alle superiori mentre le mie compagne di classe sperimentavano varie esperienze sentimentali io immaginavo un amore speciale, ideale, con una persona piena di qualità. Insomma una fantasia in cui è comodo rifugiarsi. Se poi aggiungiamo la mia paura del rifiuto (punto 2) e la paura di abbandonare la mia zona di confort (punto 6) il quadro è completo! Comunque sto iniziando a compiere i primi passi per risolvere il problema: per quanto riguarda il punto 1 ho iniziato ad osservare le coppie sane che conosco e la realtà che mi circonda e adesso quando mi capita di vedere certi film romantici mi viene più che altro da ridere per come vengono presentate certe situazioni. Insomma ho tolto le lenti rosa dagli occhiali. Il punto 2 è sicuramente quello più ostico da affrontare anche perché riguarda diversi aspetti della mia vita. Voglio dire che la paura di affrontare certe situazioni temendo il rifiuto e il giudizio ce l’ho anche in ambito lavorativo e nelle relazioni di amicizia. Quello che sto facendo per risolvere il problema è cominciare a esprimere davvero quello che penso e quello che sento cominciando dalle situazioni più banali soprattutto con gli uomini che conosco senza pensare al fatto che devo piacere a tutti i costi. In più dopo aver prorogato per tanto tempo ho finalmente iniziato un corso di inglese in cui sono costretta a parlarlo per tutto il tempo e io ho sempre avuto paura di parlare in inglese davanti agli altri perché mi sono sempre considerata una frana. Insomma qualche passo lo sto facendo aspetto che arrivi anche qualche risultato! Sono ottimista!
    Rispondi a Claudia Commenta l’articolo

  12. Avatar di London

    London 9 anni fa (2 Febbraio 2016 16:40)

    Ciao Claudine, secondo me stai generalizzando un po’ troppo. La gente è diversa, come fai a dire che non esiste un tuo coetaneo carico e pieno di interessi a livello di quelli più giovani, magari non l’hai ancora incontrato tu. Oppure la persona che ti potrà interessare in futuro potrebbe averne 20 in più di te, come fai a saperlo? Anche sul discorso famiglia/ figli/anni, concordo pienamente con Cindy, non è che una persona si valuta per la procreazione. Magari puoi incontrare un uomo domani con cui farai dei figli, hai 42 anni mica 62, e al giorno d’oggi, senza bisogno di fissarsi sui luoghi comuni che la donna dopo i 35 è vecchia per fare figli, abbiamo esempi di possibilità di fare figli anche over 40, l’importante è non fissarsi sull’impossibilità e anche sull’impossibilità di incontro con partner adeguati. Con i tuoi discorsi mi sembri chiusa ad incontri possibili considerando tutti partner orientati solo sull’aspetto fisico e sull’età, non è così! Probabilmente quelli che hai incontrato in questi anni non erano partner adatti a te oppure hanno percepito una tua alta bisognosità, come se tu volessi a tutti i costi trovare un uomo come se fosse la tua unica priorità. Io ti consiglierei di staccarti un attimo da sta fissa e vivere la tua vita in relax focalizzandoti su di te e sulla tua serenità, comunque dici che ti piaci e ti vedi bella, quindi questo è già una buona base per stare bene con se stessi anche senza un uomo. Vedrai che, continuando a concentrarti sul tuo benessere, incontrerai qualcuno con cui condividere la tua vita, ma se non dovesse succedere, si può vivere anche senza!
    Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (2 Febbraio 2016 20:36)

      Grazie London! Di fatto è così, me la cavo egregiamente e mi diverto molto da single. Ma ogni tanto viene da fare il punto è chiedersi se qualche cosetta si può fare per sbloccare la situazione! La bisognositá, o meglio il bisogno lecito, lo manifesto solo qui nel blog, dove trovo sempre un costruttivo confronto. Grazie a tutte!
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (3 Febbraio 2016 8:40)

      @ Claudine: a leggere i tuoi commenti una si chiede davvero come mai tu sia sola. Ma, davvero, come mai? :D
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (3 Febbraio 2016 12:04)

      :-D Ciao Ilaria! Non lo so. Se come tu dici, il destino centra poco, proprio non lo so. Se puoi aiutarmi a far luce, accolgo con piacere ogni osservazione e consiglio così metto in pratica ;-) Ho iniziato a trovare tempo per cose solo mie: passeggiate, fughe in macchina fra le montagne, mostre di cose che mi interessano. Tutto ciò mi piace molto e mi coinvolge e mentre lo faccio sono completamente presa dal momento. Poi arrivo in casa e vorrei avere qualcuno a cui raccontarlo ed entusiarmarmi. E' sbagliato? Come si spegne quella lucina/desiderio sempre accesa? Ed è un bene spegnerla? C'è chi dice: "quando smetterai di desiderarlo, succederà" Conosco persone che ci hanno sempre pensato e si sono sposate tempo fa e tutt'ora lo sono, felicemente. Poi ci sono persone che non ci hanno mai pensato e adesso hanno famiglia, persone che sono sole e che desidererebbero non esserlo ed altre che invece sono sole e felici di esserlo. Non faccio cose esclusivamente per quello, ma mi fa sentire più viva stare in mezzo alla gente e stare in contesti in cui si possono creare i presupposti. Non sono una che sta chiusa in casa.
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

  13. Avatar di Cora2006

    Cora2006 9 anni fa (3 Febbraio 2016 11:49)

    Cara Ilaria, mi sono imbattuta nella sua pagina per caso ed è forse questo il bello. Qualche mese fa ho conosciuto un ragazzo ed è da più o meno ottobre che questa altalena fa su e giù. Io vengo fuori da una storia durata quattro anni e mezzo e finita male, lui da una storia durata tre anni e forse, visto il tipo, finita anche peggio. Lui, negli ultimi mesi ha deciso di andare a convivere con quella che era la sua ragazza ma, stando a quanto dice e a quanto dicono i suoi amici, è stata più una tortura che un piacere ed infatti, dopo soli 3 mesi di convivenza è scappato. Lui ha sempre avuto il classico atteggiamento da “figo”, uno di quelli che si sente sempre sicuro di se, quasi anche fastidioso ma in realtà, ci ho impiegato meno di due settimane per buttarlo giù e fare venire fuori la sua reale personalità cioè quella di persona estremamente insicura. Ci siamo sentiti per un po’ e siamo stati anche “insieme” un paio di volte. In questo frattempo gli ho fatto forse più da psicologa che “amica”. E’ una persona che si costerna per nulla, che si rimprovera di non avere ancora una famiglia (badi bene che ha solo 28 anni), di non avere trovato ancora la persona adatta a lui, di aver fallito con la sua convivenza e di tutta una serie di cose veramente inutili. Allora ho cominciato ad “aiutarlo”. Gli ho sempre detto che era ancora giovane per disperarsi per non avere una famiglia e gli ho anche detto che, in realtà, non è mai troppo tardi per l’Amore, quello vero, che questo può arrivare all’improvviso e anche se arrivasse fra vent’anni non sarebbe una tragedia. Capisco che non è bello passare la vita senza una persona accanto ma non sono queste le vere disgrazie della vita. Gli ho sempre consigliato di concentrarsi su se stesso, di capire cosa realmente voleva in modo tale da ridurre le possibilità di un futuro fallimento amoroso in passato. Insomma, gli ho detto di crescere e diventare un uomo, di amarsi perché è con se stesso che passarà il resto della sua vita e se non amerà se stesso, se non la smetterà di pensare di aver fallito e di essere un fallito, non potrà mai andare da nessuna parte. Lui si è sempre mostrato molto predisposto verso la mia persona, era a volte quasi stupito del mio modo di affrontare la vita e in una delle ultime telefonate nella quale lo massacravo dicendogli di crescere, mi ha anche detto che ha pensato alla possibilità di iniziare una storia, o comunque un qualcosa con me. A complicare le cose, si aggiunge il fatto che a fine gennaio è partito, e starà fuori per circa due mesi. Ora, lasciando stare il fatto che ha preso questa partenza come una andata al fronte perché intimorito dal dover stare da solo per due mesi, prima della sua partenza è quasi sparito. Ci siamo visti per un caffè il giorno prima della sua partenza, ci siamo dati un bacio, ci siamo scambiati qualche sguardo languido e stop. La fine. La sera prima della sua partenza gli ho inviato un sms, uno di quelli che noi donne sappiamo mandare, nel quale gli auguravo di vivere al meglio questa sua esperienza e soprattutto gli auguravo di poter crescere (più di una volta gliel’ho detto, gli ho anche detto che non è un uomo), di capire cosa volesse, di imparare ad apprezzare la vita e di non avvilirsi per cosa a volte futili. La sua risposta è stata “Grazie, sei grande, non dimenticarlo mai”. Sarebbe bastato questo per cancellare il suo numero. Ma sono testarda e quindi dopo due giorni gli invio un altro sms per chiedergli come sta andando. Mi risponde “bene, ti chiamo più tardi”. E’ sparito, nessuna chiamata o sms ma di contro abbastanza attivo su facebook. Decido veramente di mandarlo a quel paese e sparire. Questa mattina mi scrive. Mi dice che va bene, che si sta ambientando e che ha avuto il telefono rotto e mi chiede come sto. Un po’ in maniera fredda. Ora mi chiedo, che si fa in questi casi? Soffoco i pensieri che ho su di lui oppure li faccio venir fuori e faccio comunque la gentile? In questi mesi, prima della sua partenza, un suo caro amico non ha fatto altro che dirmi che lui non fa altro che parlare di me in senso positivo, che apprezza il mio essere già donna, la mia positività. Ma allora mi chiedo, perché fa cosi? Perché sparisce e poi compare? Dovrei forse vedere come andrà e come sarà al suo ritorno quando forse davvero sarà cresciuto? Mi scusi se mi sono dilungata troppo. Cordialmente
    Rispondi a Cora2006 Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (3 Febbraio 2016 11:56)

      Beh, come ho già detto in altre situazioni, tu gli fai da badante. Ma, nel tuo caso, tu fai come una di quelle badanti incavolate che maltrattano gli assistiti. Andate avanti così, continuate a farvi del male. E, di certo, tutta questa storia senza di te non si reggerebbe.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Cora2006

      Cora2006 9 anni fa (3 Febbraio 2016 12:40)

      Penso che sia opportuno lasciarlo fare. Vedere quanto e se faccio parte dei suoi interessi ma soprattutto se ha deciso che sia l'amica-badante o qualcos'altro.
      Rispondi a Cora2006 Commenta l’articolo

  14. Avatar di Monichina

    Monichina 9 anni fa (3 Febbraio 2016 10:24)

    Ciao a tutte! A me succede questo; dopo la fine un mesetto fa', della storia col tipo anafettivo, problematico ed impotente, dove chiaramente io ero diventata uno straccio, ansia, frustrazione, amarezza, perdita di autostima ecc, ora quando mi capita di parlare con le persone o con qualche uomo, dico parlare senza nessun interesse, visto che sto lavorando su me stessa seriamente e finché non starò bene, non voglio uomini intorno, noto che mi sento goffa, senza femminilità, non più spontanea. Sembra una contraddizione perché da quando ho chiuso la storia malata, mi sono data parecchio da fare sia con la cura del corpo, palestra, piscina, camminate, corse, taglio di capelli e cambio colore, mi sono sempre piaciuta, ma ora sono davvero più bella. Quindi non capisco, la perdita di femminilità che di fatto è solo una cosa mentale, e la goffaggine e l'imbarazzo che non avevo mai provato. Come se in qualche modo i sensi si siano bloccati in attesa della gestazione della nuova me. Mi sento imbranata ecco. Da una parte io che divento migliore, specialmente a livello psicologico e di sicuro fisico, dall'altra il non sentire più il fulcro di me stessa.
    Rispondi a Monichina Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (3 Febbraio 2016 11:11)

      E' un concetto che ripeto spesso e ora lo ripeto prendendolo da una nuova angolatura. Spesso sottovalutiamo le nostre risorse vere e sopravvalutiamo la resistenza al male. Pensiamo di vivere in un mondo "figo" dove tutto vada alla fine bene e si risolve e così ci si va a cacciare nei guai. Mi spiego meglio: c'è una certa superficialità (non è un giudizio di valore) nell'approcciare le cose della vita. Gli amici invitano in un posto che non ci piace particolarmente, con un giro che non piace particolarmente e un programma che non piace particolarmente e per non dire di no, ci si va, tanto, "che vuoi che sia, giusto per non passare la serata in casa". Non passi la serata in casa, è vero, ma vivi un momento deludente dal punto di vista emotivo. Non ti fa bene. Ok, ma si tratta di una serata, va bene. Poi ci sono le relazioni di coppia, si passa da una relazione all'altra in primis perché "oh, non vorrai restare single due mesi, eh?" e non si pensa che ogni relazione ha un impatto sulla nostra emotività e il nostro vivere. Lascia delle conseguenze. Una relazione "abusiva" lascia tracce pesantissime, profondissime, che spesso è difficile cancellare, se non attraverso percorsi importanti (ed è questo di cui mi occupo). Ci sono relazioni abusive le cui tracce vengono paragonate o diagnosticate come vere proprie "sindromi da stress post traumatico". Va bene. Fermiamoci qui. Stare con un uomo impotente o con un uomo che abusa sessualmente di te o che non ti gratifica sessualmente rientra nell'abuso. Negare il sesso al partner è abuso, è violenza. La mancanza di sesso in una coppia non è "astinenza" (come potrebbe essere per un single), non è castità, non è "porto pazienza". La mancanza di sesso in una coppia non è: "non lo faccio da due mesi". Va a erodere il concetto di sé come persone, il proprio equilibrio emotivo, finanche psichico. Mette in discussione la femminilità o la virilità, distrugge il mondo interiore. Cosa che, di certo, l'astinenza di un single non fa. Perché ogni giorno che si sta con un uomo impotente viene rimarcato ogni secondo di quel giorno che no, tu non puoi avere quella roba lì. E questo distrugge internamente, lacera, devasta. Quindi quando dico che nelle relazioni sbagliate non bisogna stare, non lo dico con il tono della mamma che dice alla figlia adolescente di lasciare il bullo della scuola (peraltro solo giusto, dato che sarà la prima di tante storie abusive) ma con l'esperienza di chi sa che una storia del genere uccide una parte di sé. Rifiutatevi di stare con uomini che a letto non funzionano o funzionano solo per sé, ma anche con chi vi offende, vi maltratta e ogni giorno, con parole, opere e omissioni vi invia il messaggio "non vali nulla, sei nulla". Non leggete nient'altro del blog. Solo questo. E stampatevelo in mente, fino a quando avrete nipoti e pronipoti e, ultracentenarie, sarete pronte a fare altri passi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (3 Febbraio 2016 13:45)

      Ciao Ilaria Mi ha colpito molto il tuo intervento. Ho capito che vivere situazioni disfunzionali ci segna nel profondo più quanto possiamo immaginare. Io sono stata dall'età di 20 anni all'età di 30 anni in due storie che mi sono auto imposta. Nessun abuso materiale, ma l'insoddisfazione di fondo c'era, infatti poi sono "evasa" perché non innamorata. Può essere, a tuo avviso, che questo mi abbia segnato e che questo "auto abuso" sia la causa per cui, per un motivo o per l'altro, da allora non ho più avuto una storia sana, ma solo altri rapporti disfunzionali? Ed anche il motivo per cui, se non avessi voluto coscientemente quelle storie disfunzionali (perché stanca della solitudine), ci sarebbe stato comunque il deserto? Se questi frutti amari spesso dipendono da noi, come posso procedere ora in modo sano? Grazie Ilaria
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (3 Febbraio 2016 14:12)

      Dai 20 ai 30 anni se sei stata in due storie dalle quali hai dovuto "evadere", quelle storie non sono state la causa ma la conseguenza di schemi già esistenti e che attraverso quelle storie si sono "rinforzati", sì tanto poi da fare da scivolo verso quelle storie che tu hai vissuto come ancora più disfunzionali. Per cui, di sicuro, hanno fatto i loro danni. Anche perché 10 anni (e quei dieci anni lì in particolare) sono un tempo importante. Detto questo la serie delle storie sbagliate funziona come una spirale all'ingiù, se non si ferma. Sul deserto e sugli scenari del "se" e del "ma" veramente eviterei di esprimermi, anche se da quel che mi pare possono essere dei buoni punti di riflessione per te. Per procedere in modo sano è necessario smontare pezzo a pezzo gli schemi che portano in storie disfunzionali, che hanno le loro radici nelle convinzioni profonde su di sé, l'amare, l'amore e l'essere amate, fondamentalmente. Con un impegno che deve essere prioritario nella propria esistenza, costante, insistente.
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    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (3 Febbraio 2016 20:04)

      Grazie Ilaria! Non avevo mai visto con obbiettivitá la cosa sotto questo aspetto. Cioè un pò lo intuivo, che mi portavo dentro qualcosa di disfunzionale in quei rapporti, Forse quel qualcosa di obbiettivo o forse da me creato per non vivere la cosa serenamente. Di solito era qualcosa di fisico, una inezia, che disturbava il rapporto, non abbastanza per lasciare, ma troppo per procedere, quindi sono stata lì. Smontare pezzo per pezzo...da sola? ci provo. Riguardo alla concezione che ho di me dell'amore e dell'amore. Di me, mi piaccio, dell'amore per me è condivisione, vivere e condividere, camminare insieme verso lo stesso obbiettivo e confrontarsi. Insomma vorrei un compagno che fisse l'amante, l'amico, tutto! Ed io per lui. Non uno con cui stare sempre in simbiosi però, perché soffocherei. Posso solo dire che dai 30 anni, sí ho avuto storie, prima platoniche e lunghe, poi reali, ma brevi. Sempre con gli stessi tarli fisici che mi impedivano di crederci, tranne una sola volta (bellissimo!) non ricambiata, ma non ho concesso loro troppo tempo. Comunque è verissimo quello che dici: accettare storie disfunzionali è molto dannoso, anche se non sembra. A volte mi chiedo: ma se incontro una persona di valore cosa ho da offrirgli? Sarei all'altezza con tutte questo percorso ancora da fare? Sono attimi, poi passano e ritrovo me stessa e il mio volermi bene. Una cosa mi propongo: mai più storie disfunzionali. Grazie Ilaria!
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    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (3 Febbraio 2016 14:34)

      Standing ovation per Ilaria! In questo commento è racchiuso proprio tutto. Un caro saluto
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  15. Avatar di minou

    minou 9 anni fa (4 Febbraio 2016 10:27)

    Oh Gea, grazie. Sì, c'è dell'ambiguità. Guarda ho appena scritto un commento più articolato. Mi piacerebbe se lo leggessi. Ho difficoltà a distinguere bianco e nero. Mi sembra un po' tutto grigio nebbioso. Ho paura di fare come diceva Ilaria in un commento sopra, che per me è un capolavoro. Ho paura di fare la facilona, pensando di avere le risorse per resistere al male e poi ritrovarmi ancora una volta ferita a sangue. Però non vorrei nemmeno che tutto questo mio rimuginare fosse una strategia inconscia perché ho una paura fottuta di innamorarmi. E quindi mi carico di negatività per impedirmi di lasciarmi andare. Non lo so.
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  16. Avatar di Barbara

    Barbara 9 anni fa (4 Febbraio 2016 18:42)

    "ogni approccio, ogni inizio, ogni avvicinamento potrebbe portare a un crudo e doloroso distacco". Ecco, credo sia proprio questa la mia paura maggiore. Non sono ancora riuscita a depurare le mie emozioni dall'ultima "VOLTA", figuriamoci pensare di rischiare nuovamente la mia "incolumità" emotiva. Mi chiedo se sarò mai in grado di relazionarmi ad un altro "amore" senza annullare me stessa. Ho seri dubbi a riguardo e quindi ...meglio non rischiare. Ancora non riesco a comportarmi normalmente, con tutta la mia solita, normale personalità grintosa e ..."femminista" quando mi capita di riavere a che fare con l'ultimo, se pur per motivi completamente diversi. E' come se mi sentissi bloccata in ogni normale reazione. Lo ammetto, ho molta paura di ricadere in qualcosa di simile, di permettere di nuovo a qualcuno di avere la meglio sulle mie emozioni e poi di buttarle via. Come sempre, i tuoi articoli sono molto interessanti ed io mi ritrovo spesso in ciò di cui parli. Un saluto. B
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  17. Avatar di Mary

    Mary 9 anni fa (4 Febbraio 2016 18:26)

    Io ho sopportato per un un po' la mia storia va avanti da due anni, lui mi dice che vuole un futuro con me, non ho mai visto le ex in generale come un problema, perché anche io ho avuto le mie storie prima di lui, di cui una molto importante durata 5 anni, io ho un problema con lei, ma anche perché so che lui aveva perso orgoglio e dignità per lei, aveva messo un muro con la sua famiglia perché lei era gelosa della mamma e della sorella, cosa che io trovo assurdo, esagerato e fuori di testa. Gli ho solo chiesto di mettere un punto tra lui e questa persona, di chiudere un qualsiasi tipo di contatto. Io comunque dal mio uomo vorrei un minimo di rispetto e protezione.
    Rispondi a Mary Commenta l’articolo

    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (4 Febbraio 2016 18:54)

      Bianca, Mary, sì, ci sono arrivata a scoppio ritardato. E' vero quello che dite. Mary ti devo ringraziare sai? Mi hai dato lo spunto per inquadrare la mia situazione. Ti sono vicina
      Rispondi a minou Commenta l’articolo

  18. Avatar di Chica

    Chica 9 anni fa (4 Febbraio 2016 20:53)

    Tranne il 4 e il 5, li ho collezionati tutti! Fantastico! Cosa ho vinto? Il 4 no, per fortuna gli ex me li sono lasciati alle spalle: alcuni con tenerezza e gratitudine per il pezzetto di vita percorso assieme, altri con disgusto, la speranza di aver imparato la lezione e la promessa di non cascarci più. Il 5 no, perchè "l'età dell'oro" in realtà non c'è mai stata, non sono mai stata "più bella e più pimpante", e neppure da giovane avevo file di spasimanti. Ma pensandoci è un vantaggio: non ho nulla da rimpiangere e questo può essere un buon punto di partenza per ricominciare. Grazie a Ilaria per questa tue sferzate settimanali di consapevolezza.
    Rispondi a Chica Commenta l’articolo

  19. Avatar di Mary

    Mary 9 anni fa (3 Febbraio 2016 18:38)

    Ciao Ilaria, navigando in internet circa la questione di una ex fidanzata mi sono imbattuta nella tua pagina. Ti scrivo in cerca di un consiglio per quanto riguarda la ex fidanzata del mio attuale fidanzato. Quando io e lui ci siamo conosciuti circa due anni fa la loro storia era finita da un paio d\'anni, si sono lasciati a un passo dal matrimonio, nonostante questo hanno continuato a mantenere rapporti civili, che potevano essere gli auguri per qualche ricorrenza, un saluto e una chiacchiera quando ci si incontra per strada, cosa che accade abitando in paesini molto vicini. All'inizio ho fatto finta di nulla, ho ingoiato bocconi amari che mi hanno fatta soffrire tantissimo, loro fanno anche lo stesso lavoro e proprio per questo spesso frequentano corsi di formazione a cui spesso si incontrano, qui si scambiano saluti e battute. Tutto questo l\'ho accettato in nome dell\'amore che provo per il mio fidanzato ma, è capitato molto spesso di trovarmi a casa sua e sono arrivate chiamate da parte della famiglia della sua ex, i rapporti tra le due famiglie non si sono mai interrotti, ho provato a farlo capire con estrema educazione alla sua famiglia, cercando di far capire che queste continue chiamate non le trovavo carine nei miei confronti, ma non sono servite a nulla, ho continuato a far finta di nulla fino a questi giorni, quando lei continua a mandare segnali verso la famiglia del mio fidanzato e stuzzica come può sui social la sorella del mio fidanzato. Dopo innumerevoli liti e pianti da parte mia siamo arrivati al punto che lui le avrebbe mandato un messaggio per dirle una volta per tutte che deve farsi da parte e lasciare in pace anche la sua famiglia, vorrei dirle qualcosa di efficace in modo che una volta per tutte capisca che ormai lei è passato!
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (3 Febbraio 2016 18:49)

      Cara Mary, la questione non è lei o il fatto che lei non capisca o che tu debba fare capire qualcosa a qualcuno. La questione è che questa è una situazione malata e il tuo fidanzato è il perno di questa situazione. E' il tuo fidanzato che sguazza in questa situazione e che non dà nessun valore al vostro rapporto e a te.
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    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (3 Febbraio 2016 20:46)

      Scusa Ilaria, posso chiederti perché la storia di Mary è malata? Dalla descrizione io non colgo la drammaticità della situazione. Cioè, non mi sembra grave che il fidanzato parli civilmente con la ex e si scambino auguri nelle ricorrenze o che le famiglie abbiano mantenuto rapporti. Vorrei capire. Ciao e grazie
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (3 Febbraio 2016 20:52)

      Ti sembra questo? A me pare che i contorni siano un po' diversi, fosse solo per "gli innumerevoli liti e pianti" di lei e il fatto che sia lei che voglia far capire alla fidanzata etc etc. Secondo me c'è qualcosa che non gira, comunque. Che ne pensi?
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    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (3 Febbraio 2016 21:16)

      Sì, infatti non gira. Ma non so di chi è esattamente la responsabilità. Frequento una persona. Per una serie di ragioni non mi va che la cosa esca in ambito lavorativo. La persona in questione frequenta ambienti a me ostili, pesantemente ostili, in circostanze nelle quali pare che il passatempo preferito sia parlare male di me. Ovviamente in questi ambienti non si sa della nostra relazione. E io sono la prima a volere la discrezione. Di pancia però provo un gran senso di fastidio per la cosa, ma si tratta di persone che frequentava anche prima di me. Non è la stessa situazione di Mary ma la tua risposta mi ha fatto pensare. C'è pure l'ex che continua a frequentare in amicizia... boh, non vorrei fare la solita frescona. Ecco
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (3 Febbraio 2016 23:49)

      Minou, ex o meno, come puoi avere una relazione con uno che bazzica un ambiente in cui ti sparlano? Non ti sembra di scaldare una serpe in seno?
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Febbraio 2016 14:22)

      E che lo frequentava da prima, anche...
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (4 Febbraio 2016 17:45)

      Cara Minou, i segnali negativi, esterni e interni ci sono tutti. Se una persona, un ambiente o una situazione non ti fanno star bene, la risposta c'è prima ancora di formulare la domanda. Un conto é dover interagire per lavoro con gente che non si apprezza (mettendo i dovuti paletti, si va avanti), un conto é illudersi che gente che bazzica ambienti di serpi possa offrire vera amicizia e vero amore. Stai serena, hai capito tutto! Ora pensa a difenderti. Un abbraccio :-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (4 Febbraio 2016 19:08)

      Gea cara! Che delusione. Non mi sento un granché. Ma che bello riuscire a fermarsi in tempo. Meno male... :-)
      Rispondi a minou Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (5 Febbraio 2016 6:25)

      Si, fregatene di lui e della cricca malevola e maldicente. L'hai scampata bella! Brindiamo! ;-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (4 Febbraio 2016 10:20)

      Ragazze, aldilà di darmi i meno, potreste darmi anche qualche motivazione? Per favore, scrivetemi ciò che pensate. Ve ne sarei davvero grata. Mi trovo in difficoltà. Da una parte conosco tutte le mie resistenze ad aprirmi a una nuova relazione, dall’altra vorrei non farmi passare sopra come sempre. L’equilibrio mi risulta difficile. Passo da un desiderio di voler scoprire cosa di buono questa persona possa offrirmi, al pensiero che devo essere intransigente. E allora devo marcare nettamente il limite tra ciò che è insopportabile e ciò che non lo è. Senza mai soprassedere. Ma io stessa non lo colgo bene questo limite. Mi sta mancando di rispetto? Non mi sta dando valore? Come Ilaria diceva del fidanzato di Mary? Qualcuno mi aiuta a capire? Anche io ho dei rapporti civili con l’ex e soprattutto con la sua famiglia, dal momento che sono parenti dei miei figli. Ma mai mi sognerei di uscire con l’ex marito (con la sua famiglia sì), cosa che invece lui fa. Anche io mi ritrovo in ambienti lavorativi a lui ostili. Anche se, mai li frequenterei al di fuori del lavoro. Cosa che lui fa. E io, trovandomi in questi ambienti, sono obiettiva e mai direi lì ciò che non direi pure a questa persona. Il tutto per me si esaurisce su valutazioni di carattere strettamente professionale. Questa persona ha secondo me avuto comportamenti scorretti sul lavoro e io l’ho ammesso, senza nasconderlo. Parlandone a lui per primo. Insomma ragazze, io mi sento convalescente da un punto di vista sentimentale. La paura di ricadere nelle mani di uno stronzo c’è. Ma non vorrei usare questa paura, e alimentarla a sproposito, per impedirmi di provare emozioni. Ilaria, aiuto…
      Rispondi a minou Commenta l’articolo

    • Avatar di Valeria87

      Valeria87 9 anni fa (4 Febbraio 2016 11:32)

      Ciao, Minou. Non sono sicura di aver capito :) Il tuo uomo esce con la ex? Ama trascorrere il tempo libero con persone che ti disprezzano? Messa in questi termini, mi sembra un uomo da evitare. E dire "si tratta di persone che frequentava anche prima di me", perdona la franchezza, ma mi sembra una delle tante scuse che noi donne ci raccontiamo per giustificare le mancanze dell'uomo sbagliato di turno. Come dice Ilaria, le persone con cui scegliamo di passare il tempo dicono molto di noi. Se a lui sta bene continuare a uscire con persone che ti sono palesemente ostili, mi sembra un pessimo segnale. Poi, potrei aver frainteso completamente i tuoi commenti...
      Rispondi a Valeria87 Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 9 anni fa (4 Febbraio 2016 13:52)

      Ciao minou. Sono d'accordo con quanto dice Valeria87. La persona che frequenti si comporta con la ex ed il suo ambiente di lavoro in un modo in cui, tu stessa affermi, essere moto diverso da come ti comporti tu. Questo è un fatto che mina la tua serenità, e lo dimostri quando dici che non vuoi che si sappia della vostra relazione...che mi fa pensare cose all'ombra, sotterfugi, ecc... Secondo me dovresti porti nelle condizioni di poter agire alla luce del sole senza nessuna remora e in piena tranquillità e serenità. Per me è importantissimo quando si inizia una relazione essere sereni ed in pace con se stessi ed il mondo che ci circonda. Un abbraccio.
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Febbraio 2016 14:51)

      @ Minou: è una storiaccia. Guarda la realtà. Una persona che ha avuto comportamenti scorretti sul lavoro. Che frequenta la ex, che frequenta ambienti a te ostili da sempre e al di fuori del lavoro. Esce con la ex moglie o quel che è. I contorni sono inquietanti, ne hai percezione? In più è anche un collega di lavoro il che complicherebbe le cose ulteriormente. Che cosa c'è? Spirito da kamikaze?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (4 Febbraio 2016 15:26)

      Ciao ragazze, sì, infatti avete proprio ragione. Anche secondo me sono segnali inquietanti. Le uscite con la ex le avevo stupidamente sottovalutate, a dirla tutta. Ci ho pensato quando ho letto la risposta di Ilaria a Mary. Io non ho fatto né scene, né niente. Siamo all'inizio, mi limito a osservare e prendere nota. Invece da subito ho provato forte e chiaro un discreto rodimento per questa falsità in ambito lavorativo. E' vero che è meglio evitare di mettere manifesti sulla nostra relazione, ma magari una presa di posizione a mio favore mi avrebbe fatto sentire meglio. E' un ambiente tanto difficile, che io affronto con la mia morale. E sono leale. Lui è un arrivista, punta al primo piano e sfrutta le situazioni, accettando anche ciò che io... piuttosto sola e senza rivolgere una parola a nessuno per tutta una missione! Ecco. Faccio il mio come un mulo e non mi piego, né lecco. Negli anni ho subito un isolamento pazzesco a lavoro. Ho cercato di farmi scivolare tutto. Poi, capirai, con il casino che nel mentre affrontavo nella mia vita privata, i brandelli di me che trascinavo a lavoro erano talmente impegnati a cercare di farmi sopravvivere che nemmeno si curavano di umiliazioni o dispetti o sgambetti che colleghi stronzi si impegnavano tanto a farmi. Provavo già tanto altro dolore di mio, che di tutte quelle meschinerie non mi importava niente. Solo privatamente mi si elogiava, poi nel branco, tutti contro. I colleghi maschi mi dicevano che era invidia, “perché tu sei ciò che loro (le colleghe donne) non possono”. E io impazzivo. Ma sono che? Una che si fa il mazzo, che mette toppe aggratis per tutti pur di salvare la baracca? Una che ha studiato un’enormità per arrivare a essere la sottoposta sguattera di chi è entrata appoggiata politicamente? O forse, trascendendo l’ambito lavorativo, una che è stata mollata dal marito coi figli al collo e un casino di debiti da saldare? Una cui tutti cercano di mettere le mani addosso? Che cosa? E’ questo che mi ha procurato l’invidia a lavoro? A me sembra folle. Comunque, solidarietà non ne ho mai trovata. E nemmeno ora. Avete ragione. Sì, avete ragione. Questa persona mi offre la possibilità di fare insieme delle cose che mi piacciono molto. E così sono rimasta incantata. Mi sembrava una boccata di ossigeno. Ma questa persona è anche quella che non si fa il benché minimo problema a uscire a cena con chi mi odia e stare là ad ascoltare cattiverie su di me. Se cedo, se accetto un compromesso e passo sopra il mio rodimento, di nuovo mi faccio abusare. E hai ragione Ilaria, non devo sopravvalutare le mie capacità di resistenza al male. Grazie amiche, grazie davvero tanto. Continuo a starmene da sola. Un abbraccio grande
      Rispondi a minou Commenta l’articolo

    • Avatar di Bianca

      Bianca 9 anni fa (4 Febbraio 2016 16:11)

      Minou ho letto ciò che ha scritto mary.. Allora... la situazione non è normale! Ma la cosa principale è che lui manca di rispetto alla sua donna! Qui non si tratta di salutare una ex ma che questa ex fa parte della sua vita!
      Rispondi a Bianca Commenta l’articolo

    • Avatar di Clelia

      Clelia 9 anni fa (4 Febbraio 2016 18:48)

      Mary, qua c'è una situazione alle tue spalle in cui tu non c'entri affatto, vista dal fuori, e dagli occhi miei, e dalla mia esperienza di vita, ti insinuo il dubbio che questa ex non sia del tutto ex, che la famiglie abbiano scelto che il rapporto tra il tuo fidanzato e la ex e' funzionale alla loro armonia, che quindi prima o poi e due tornino insieme. Insomma tu sembri solo di passaggio mentre loro, intesi come i 2 piccioncini e le relative famiglie, aggiustano le cose. Per me tu puoi arrabbiarti, urlare, dare ultimatum tra te e lei ma non cambierà nulla, al massimo si sentiranno e frequenteranno alle tue spalle. Pare stiamo organizzando uno squallido e medievale matrimonio combinato. Sono stata schietta e forse mi rendo antipatica a te e chi mi legge, ma la vedo davvero così. Mi dispiace per te e per me che vedo in modo così disincantato la tua relazione per via del mio doloroso vissuto. Ti abbraccio e ti auguro di vedere obiettivamente la verità che sta dietro a tutto il teatrino.
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  20. Avatar di Claudine

    Claudine 9 anni fa (5 Febbraio 2016 20:00)

    Ciao! Volevo condividere una cosa curiosa che ho vissuto dopo il confronto avuto riguardo i lunghi rapporti disfunzionali intrapresi e vissuti fra i 20 e 30 anni. Tu Ilaria hai detto che non erano la causa, ma la conseguenza di un concetto disfunzionale che ho di me stessa, di amore, di amare ed essere amata. Le notti successive ho fatto dei sogni che mi hanno portato con la memoria molto indietro. Ho realizzato che da sempre ho avuto con l'altro sesso un rapporto di conflittualità/scontro; prima erano le botte che davo ai maschietti da bambina, poi il disagio per i primi approcci da adolescenti in cui la cosa non mi interessava proprio, poi a 18 anni ho rifiutato un tipo perché non era perfetto e varie altre occasioni perché vedevo noiosi e poco stimolanti i matrimoni delle varie cugine ed amiche e che il tipo di turno mi faceva presagire. Fino a 35 anni non ho mai incontrato quello in cui ogni cosa era al suo posto, e quando è successo, non mi ha voluto. Pazienza. Comunque senza volerlo sono intrappolata nella 1. Deve avere ed essere tutto. Non so perché non riesco ad uscire da questo incastro. Mi limita un sacco anche perché io non sono perfetta, ma i miei occhi vogliono ogni cosa al proprio posto, che non vuol dire bello, ma non deve esserci nulla che disturba. Devo lavorare parecchio, su cosa desidero da un rapporto di coppia, e sul perché, per stare serena con un uomo, ogni cosa visibile deve essere ok.
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