Paura del giudizio degli altri, la seduzione e l’attrazione. Come andare oltre.

come superare la paura del giudizio degli altriLa paura del giudizio degli altri come superarla?

Intanto: il timore dell’opinione altrui è una gran brutta roba, vero?

La paura del giudizio degli altri.

Non finirò mai di sorprendermi di quanto ciascuno di noi si faccia influenzare dal giudizio e dall’opinione degli altri, tanto da limitarsi nella propria esistenza, tanto da non godersi appieno la vita e tanto da impedire a se stesso o a se stessa addirittura di essere pienamente soddisfatta o soddisfatto di sé e appagato o appagata dei propri risultati.

Sì, perché in realtà, in forme diverse e con modalità differenti, sono in molti a dare credito e a temere il giudizio altrui.

Per esempio, a partire dall’opinione di mamma e papà.

Le quali e i quali sono importanti, santo cielo, ma non tanto da poter condizionare la vita di chicchessia, no?

Facile a dirsi, molto meno facile a farsi.

Perché dopo l’opinione e il giudizio di mamma e papà possono venire quelli di nonni e nonne, zii e zie, fratelli e sorelle, cugini e via dicendo.

Poi quella dei compagni di scuola materna, scuola di ogni ordine e grado, università, compagni di calcetto e di bocce, mamme dei compagni di scuola dei figli, figli e nipoti, cognate e cognati.

Mariti e mogli.

E gli ex, dove li vogliamo mettere gli ex???

La paura del giudizio degli ex fa un sacco di paura, perbacco!

“Chissà cosa penserà lui di me, proprio lui che solo dopo due mesi che ci siamo lasciati, si è messo con quella bruttona ignorante e antipatica, si sono sposati, hanno tre figli e ora aspettano il quarto e io invece da allora non batto chiodo!!!

“Che cosa penseranno le mie amiche ed ex amiche, che io, la più carina della scuola, sono ancora sola come un cane mentre loro hanno già divorziato tre volte?! E qualcuna di loro sta anche riuscendo a ricollocarsi di nuovo?”

Tremendo.

Tutti vorremmo essere considerati figli perfetti, fratelli perfetti, cittadini perfetti, lavoratori perfetti, partner perfetti, genitori perfetti.

Di più. Oltre che essere considerati perfetti e impeccabili vorremmo essere ammirati da tutti, amati da tutti, simpatici a tutti.

Che vita impossibile.

Perché con tutte queste ambizioni di amore e di apprezzamento, alla prima critica ci blocchiamo e così blocchiamo la nostra vita.

Non agiamo oppure ci sentiamo “congelati”, “genati”, “intimiditi” a fare qualsiasi cosa.

Per paura di essere giudicati male dagli altri.

Oppure, diventiamo ostaggio delle manipolazioni altrui, che avvengono anche attraverso consigli, critiche, incoraggiamenti, sentenze sputate a caso.

E, oltretutto, Tizio manipola in una direzione, Caio in un’altra e se ci si lascia influenzare dal giudizio degli altri non se ne viene fuori.

Da che parte si va?

Si fa una vita orribile!

Paura dell’opinione degli altri e seduzione

Non parliamo poi di che cosa accade quando si tratta di rapporti di coppia, di corteggiamento e di seduzione.

Ci sono quelli che ancora, al giorno d’oggi, non si separano e non divorziano per ragioni di “facciata”.

Quelli o quelle che non si lasciano con la persona sbagliata perché hanno paura di che cosa possano pensare gli altri del fatto che non vanno d’accordo con nessuno.

Alcuni si accontentano, perché non è bello essere single.

Che cosa penseranno gli altri? Che sono una sfigata o uno sfigato?

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Altri ancora hanno il terrore del rifiuto, che non viene considerato se non un giudizio negativo su di sé da parte di un’altra persona.

E poi ci sono le donne che non esprimono al 100% se stesse proprio perché temono di essere giudicate come donne facili, disperate, superficiali, leggere, volgari…

Così la seduzione va a farsi friggere, altroché.

Come fregarsene di quel che pensano gli altri

Io stessa sono rimasta impressionata quando qualche giorno fa, sulla pagina Facebook de La Persona Giusta per Te ho fatto a lettrici e lettori questa domanda:

🤔Sedurre fa paura o è divertente? Dì la tua! 🤩

Tra le tante risposte, ne ho ricevute diverse del genere che segue:

“Io sono sempre molto trattenuta non riesco ad essere a mio agio forse perché l’opinione altrui conta ancora troppo x me”

“Io un po’di paura ce l’ho, perché ho sempre il timore di risultare ridicola”.

Oh, perbacco, ma tutto ciò non è bello per niente, anzi!

Temere di risultare ridicole e non essere a proprio agio a causa della paura del giudizio degli altri.

Questo è il modo migliore per rovinarsi la vita e anche per rovinarsi le relazioni e le tante opportunità che potrebbero capitarci sotto tiro.

Non va bene!

Del giudizio degli altri bisogna infischiarsene, dato che si tratta di una boiata pazzesca…

La paura dell’opinione altrui non solo condiziona, ma crea ansia e fa commettere stupidaggini sonore.

Pensa a chi ha paura di parlare in pubblico e magari deve fare una presentazione per lavoro.

La sua ansia sarà altissima e renderà più difficile il suo compito al meglio e più facile commettere errori.

Guarda che la stessa situazione può capitare a una donna con gli uomini.

In un locale dove incontra qualcuno di interessante, sarà tormentata dall’idea di sembrare facile ed eviterà di parlare liberamente con questo o quell’altro uomo che le interessa, risultando fredda e distaccata.

E impedendosi di sedurre.

Addirittura può capitare che,  per non essere giudicate male da un partner potenziale o dal proprio fidanzato, ad esempio non ci si esprima riguardo ai propri gusti rispetto a un ristorante invece che a un altro, quando si esce per conoscersi.

O che perfino non si comunichi che cosa si preferisce a letto.

“Esternazione” che gli uomini, guarda un po’, apprezzerebbero molto…

Come superare la paura del giudizio degli altri

Come fai a superare la paura del giudizio degli altri e a fregartene, rimanendo una persona che non ha bisogno di fare stranezze o compiere reati o farsi del male per affermare se stessa?

Ecco cinque passi per te

  1. Considera che il giudizio degli altri è inevitabile. Si tratta di un normale processo mentale, certo anche influenzato dalle più o meno utili convinzioni di ciascuno. Noi continuiamo a giudicare e gli altri fanno lo stesso. E’ come la pioggia, il caldo, il freddo. Esistono. Punto. Non devono limitarti. Punto.
  2. Rifletti sul fatto che per gli altri quello che è importante è il loro proprio interesse e che le capacità mentali e mnemoniche di ciascuno hanno dei limiti. Detto in altre parole: le persone hanno la memoria corta. Una persona che non conosci o che frequenti poco, che ti giudica in un locale, perché per mille motivi le viene naturale, pochi minuti dopo si è già dimenticata di te e del giudizio che ha pronunciato. Nel frattempo, quasi inconsapevolmente, avrà giudicato qualche altra decina di persone o di situazioni. Ma il suo giudizio non ha lasciato il segno, nemmeno nella sua memoria.
  3. Il giudizio degli altri può anche essere utile e tu puoi trarne vantaggio. In che modo? Il giudizio è un’opinione e conoscendo le opinioni altrui – considerandole in modo critico, liberandole da bugie, veli, pudori – conosci gli altri. Spesso, soprattutto se ti abitui, attraverso i giudizi che esprimono, puoi conoscere gli altri ancora meglio di quanto loro conoscano se stessi. Pensa un po’, quando hai a che fare con un corteggiatore o con il tuo fidanzato, arrivare a un tale livello di intimità da conoscere davvero che cosa lui pensa di te, della tua famiglia, dei tuoi comportamenti. Quante brutte sorprese potrai evitarti, ascoltando bene come gli altri giudicano e si giudicano!
  4. Ricorda che il giudizio parla della persona che lo esprime, non della persona sulla quale è espresso. E qui ci rifacciamo al punto precedente. Ascoltando le opinioni degli altri su di te o su chiunque altro, fai la “radiografia” della psiche e della mente del giudicante, non del giudicato. Fatti furba!
  5. Per superare la paura del giudizio, devi sconfiggere il giudice più severo, impietoso e resistente. Quello che è dentro di te. Il “giudice interno”, il “critico interiore”, le tanti voci che si alzano e alzano i toni e usano parole crudeli dentro la tua mente, quasi ininterrottamente. Sono le persone più “giudicanti” e più severe con se stesse che temono maggiormente il giudizio degli altri perché misurano quel giudizio con il proprio metro (severo). Tenendo conto che tutti, dal più al meno, temiamo il giudizio altrui, coloro che giudicano il mondo e gli altri in modo più duro e sferzante, credono di non essere i soli a fare questo. E quindi si convincono di essere circondati da persone critiche, meticolose, pignole e senza pietà come loro. Non è così. Se a te capita qualcosa di simile è perché sei tu un giudice troppo severo con te stessa e magari un po’ severo con gli altri e con il mondo.

Lascia andare. Sostituisci il giudizio con l’amore.

Impegna le tante energie che impieghi nel giudicarti con durezza a osservare, invece, tutte le occasioni in cui giudichi. Accetta questo tuo atteggiamento e immediatamente sostituiscilo con espressioni di benevolenza verso te stessa e quelle persone che eventualmente stai giudicando.

Frasi come:

“Va bene, ho sentito che hai emesso un giudizio. Ora rilassati, respira, guarda in alto.”

“Okay, per il giudizio. E c’è qualcosa di più utile da fare in questo momento, per esempio guardare i fiori e godersi l’attimo”.

“Perfetto, questo è un giudizio. Io mi voglio e ti voglio troppo bene per insistere. Ora mi godo una bella canzone…”

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35 Commenti

  1. Avatar di Eleonora

    Eleonora 5 anni fa (2 Febbraio 2020 9:53)

    Cara Ilaria, Grazie per questo articolo. Giudicare gli altri è necessario per capire come rapportarci. Il vero problema non sta nel giudizio quanto nella modalità. Tu ci hai dato dei suggerimenti molto utili. Un caro saluto.
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  2. Avatar di Doris

    Doris 5 anni fa (2 Febbraio 2020 18:46)

    Sempre tutto interessante. Di questo articolo mi colpisce soprattutto il tema di come interpretare i giudizi altrui per imparare a conoscere e a "leggere" meglio la personalità di chi li esprime. Mi piacerebbe approfondire...
    Rispondi a Doris Commenta l’articolo

  3. Avatar di Silvia

    Silvia 5 anni fa (2 Febbraio 2020 22:32)

    Il giudizio severo (stile signora Rottermeier con il monocolo, per intenderci) è uno dei comportamenti che, ho scoperto, più mi fanno soffrire. Un atteggiamento un po' sotterraneo, magari non sempre espresso, ma che sono sicura emerga in varie forme nelle relazioni che ho con gli altri. Ho scoperto di recente di poterci scherzare su, prendermi un po' in giro, cercando di comprendere sempre di più questa parte di me e spostando il focus su ciò che, invece, di me mi piace molto. Mi sorge una domanda: in una società come quella attuale in c'è una preoccupante tendenza alla critica, al 'buttare fuori in qualsiasi forma' o, ancor meglio, ciò viene incoraggiato, come mantenere la barra ed un atteggiamento positivo verso sé stessi e gli altri? Non siamo fuscelli al vento, quindi ci vuole una decisa volontà. Ciò che ho imparato da questo tuo articolo è che un primo elemento è quello di lasciare briglia lunga all'amore di e per sé, piuttosto che al giudizio. Partendo dall'avere meno giudizi verso noi stessi, si può riuscire a porsi sempre più con amore anche nei confronti delle altre persone (che lo meritano).
    Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  4. Avatar di Sara

    Sara 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:22)

    Buonasera Ilaria, e buonasera a tutti. Vorrei parlarvi di una cosa che mi succede e vorrei chiedervi un parere. Ogni volta che mi interessa un ragazzo sento come un'eccitazione che mi pervade, un entusiasmo, che però, appena inizio a conoscerlo, entrarci in contatto, svanisce. Non credo sia legato al fatto che conoscendolo l'attrazione a breve termine passa senza lasciar spazio a quella a lungo, perchè è come se il mio interesse svanisse man mano che scopro i suoi "difetti", mano a mano che si manifesta "umano". Quando mi è capitato di portare avanti una conoscenza, arrivare anche a una relazione, difatti, mi accorgevo che la presenza di una persona accanto a me quasi in certi momenti mi disturbava, era come un peso. Rivedo tanto in me di mio padre, uomo di compagnia, affascinante, ma a volte sembra che quando ti avvicini quasi gli procuri fastidio. Non so se io sia riuscita a spiegarmi; vorrei sapere se capiti anche a qualcuno/a di voi e se questo atteggiamento sia normale, perchè spesso mi interrogo a riguardo.
    Rispondi a Sara Commenta l’articolo

  5. Avatar di AnnaV

    AnnaV 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:13)

    Aggiornamento gruppo di lettura. Tutte donne, 40-45 anni. E non per assenze. Tutte donne e nessuna coetanea. Però molto simpatiche, interessanti e divertenti, quindi tornerò. Lun mar e mer dedicati alla vita sociale, ho sempre meno tempo da dedicare eventualmente a un uomo 😂
    Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:43)

      Il fine settimana. Vedrai che con le quarantenni e ultra del gruppo di lettura ti diverti, davvero.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Febbraio 2020 22:02)

      Se esco lunedì martedì e mercoledì, il fine settimana devo stare a casa a pulire e fare beauty e bucato per la settimana. E poi un film? Un libro? Il tipo a distanza almeno era a distanza, ovvero vederlo coincideva con una gita o qualcosa di interessante e diverso 😂 Ma si, con loro mi sono divertita molto, tornerò senz’altro. Ma mi chiedo: possibile che non incontro nessuna della mia età? Quarantenni (donne) ne conosco a bizzeffe. Ho la sensazione che la mia generazione non esista, qui.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Febbraio 2020 22:09)

      Esagerata. Il libro lo leggi al gruppo di lettura. Ma che te ne frega delle coetanee, scusa?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Febbraio 2020 22:17)

      Beh magari abbiamo qualche cosa del passato in comune, che so la moda, la musica, i libri. Seee dici tu, eh? Comunque anche con quelle e quelli che hanno dieci anni di meno, in effetti. Ma in ogni caso, cavolo, dove stanno? Cioè io vivo qui da vent’anni, mica da uno. Se ti dico che nei posti incontro gli amici dei miei figli e non i loro genitori ... mah. Quelli dei gruppi spirituali e dello yogi tea invece sono i 60-70enni, i reduci dell’hippismo doc. La mia generazione è completamente azzerata.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (3 Febbraio 2020 22:10)

      Una domenica al mese ho anche lo yogi tea. Questa è da vecchiette, almeno.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:44)

      AnnaV te possino!!! Mi fai morire! 😂😂😂 Bene per il gruppo di lettura, io mi trovo benissimo ed in effetti ho dato finalmente sfogo al mio desiderio di leggere ed acculturarmi a costo zero! A volte si riesce anche a fare qualche attività extra ed essendo affiatati, torno a casa sempre divertita dai racconti di ciascuno di noi! Il paio di uomini che ci sono nel gruppo potrebbero essere miei nonni ma sono una sagoma: intanto rido e leggo.. poi chissà!
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:45)

      AnnaV, muoro! 😂😂😂
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:49)

      Bene sono contento che ti trovi bene.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:50)

      @AnnaV, comunque sono contenta per te di questo gruppo di lettura. Thumb up! :)
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (3 Febbraio 2020 21:54)

      Infatti, AnnaV, vai così! Sono molto contenta per te. Mi sembra che tu sia partita con il piede giusto. E comunque sei partita! ;)
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Assia

      Assia 5 anni fa (3 Febbraio 2020 22:56)

      Ciao AnnaV, immaginavo che sarebbero state (quasi) tutte donne, ma non te l’avevo anticipato per non scoraggiarti :D La maggior parte dei gruppi di lettura sono così (molte donne, spesso insegnanti o pensionate). Un giornalista culturale americano parlando dei GdL ha detto: “tutte donne e nessuno legge” XD Quello che frequento io è inconsueto, quasi la metà sono uomini, ed è molto vario anche per età e diverse professioni dei partecipanti. Penso sia perché ci siamo conosciuti durante un ciclo dove si parlava di romanzi di fantascienza, che è un genere preferito dagli uomini, come il noir. Anche il modo di avvicinarsi a un testo letterario mi sembra diverso tra uomini e donne: i primi spesso tendono ad avere una sensibilità letteraria meno spiccata, leggono un libro di narrativa come si trattasse di saggistica o sono interessati dal punto di vista ideologico. Insomma, cercano con ostinazione “fatti” e “messaggi”, secondo me perdendo spesso di vista il piacere e la specificità del testo letterario, che nasce dalla sua bellezza. Non tutti sono così, eh. Ma molti sì. Pensa che noi donne del gruppo abbiamo dovuto specificare che la prima caratteristica indispensabile per i libri che leggiamo insieme è che abbiano un valore letterario!
      Rispondi a Assia Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (4 Febbraio 2020 14:03)

      In realtà non mi aspettavo che ci fossero uomini, anzi mi sarebbe sembrato strano. Da che vivo qui, non mi è quasi mai capitato di partecipare ad una uscita "mista". Ieri, alcuni erano nell'altra sala a giocare a biliardo :D Sarebbe stato un evento eccezionale: però mai dire mai, visto che sono in attesa dell'eccezione. E anche io non leggo narrativa, per quello ho aderito :D
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Assia

      Assia 5 anni fa (4 Febbraio 2020 18:57)

      Ecco, tempo fa mi era proprio venuta l’idea di affittare un tavolo da biliardo per uno degli incontri del nostro gruppo di lettura :D
      Rispondi a Assia Commenta l’articolo

  6. Avatar di Assia

    Assia 5 anni fa (3 Febbraio 2020 22:38)

    Mi sembrano questioni cruciali. In particolare, anch’io ho sempre pensato che quando parliamo degli altri in realtà diciamo ben poco di loro e molto di noi stessi. Questo mi sembra si noti in particolare quando viene dato un giudizio negativo, che ben raramente colpisce quelli che possono essere anche dei comportamenti o dei difetti reali della persona messa sotto giudizio, ma svela molto della mentalità e dell’indole di chi giudica (oltre al fatto che si arroga il diritto di giudicare, che è già significativo di per sé). Per dire, sul mio conto ho sentito più o meno sempre le stesse definizioni (ninfomane, pigra, anoressica). Tutte cose che non hanno nulla a che fare con me, che semmai ho i difetti contrari :D Però mi hanno svelato aspetti che non conoscevo delle persone che mi hanno giudicato in questo modo. Sposto il ragionamento in un altro campo: partecipo a un gruppo di lettura, e ho notato che parlando del libro si finisce sempre per dire qualcosa (a volte molto) di sé, anche quando l’intervento è apparentemente impersonale, cioè fatto con osservazioni strettamente letterarie. Insomma, anche quando crediamo di descrivere qualcosa di esterno a noi, quello che riveliamo è soprattutto il nostro sguardo.
    Rispondi a Assia Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (3 Febbraio 2020 23:18)

      Ninfomane? Ma è un complimento, no? E pigra. E anoressica. Sono tre caratteristiche peraltro ossimoriche...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Assia

      Assia 5 anni fa (4 Febbraio 2020 14:07)

      Sì, alla fine questi luoghi comuni compongono un Frankenstein, perché quello che interessa non è certo capire, ma solo giudicare colpendo un po’ a casaccio. La cosa che più mi rattrista nel mio caso è che si trattava quasi sempre di donne che (s)parlavano di un’altra donna. Vabbè, visto che sono saltati fuori i gruppi di lettura, ne approfitto per segnalare un libro abbastanza dimenticato, “La casa della gioia” di Edith Wharton, dove la protagonista si mette ripetutamente in una posizione falsa, e le donne accanto a lei non perdono l’occasione di calunniarla più volte, fino a che... no, niente spoiler :) Io l’ho letto come un romanzo di formazione al contrario. Scusate, adesso però devo andare perché arriva l’amante del martedì (pomeriggio, poi c’è quello della sera), che ricevo mollemente adagiata sul divano (dove passo le giornate), anche perché non mangiando quasi nulla mi sento sempre un po’ debole :D :D
      Rispondi a Assia Commenta l’articolo

    • Avatar di emanuele

      emanuele 5 anni fa (4 Febbraio 2020 9:06)

      Ciao Assia, In ordine sparso oltre a giudicare la mia vita passata e presente in tempi recenti mi è stato detto:che sono un calcolatore, che voglio avere tutto sotto controllo, che sono molto impostato, che sono tutto d'un pezzo.
      Rispondi a emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (4 Febbraio 2020 11:09)

      Ciao Assia, condivido quello che scrivi :) i giudizi emessi dicono molto di chi li esprime sia per contenuto che per modalità. Diciamo che nel mio percorso evolutivo sto modificando il peso (da sempre eccessivo) che ho dato ai giudizi altrui. A volte lapidari e spesso insindacabili. Alcuni mi hanno trasmesso le paure che provavano (quando é terminata la relazione c era chi mi chiedeva come avrei fatto da sola, con occhi sgranati); altri, manipolati per bene, mi hanno addossato tutte le colpe della fine del rapporto ( non rendo felice il mio compagno, lavoro troppo, sono stata poco accondiscendente... Follie). Quello che mi ha ferito però sono state le modalità, i toni aggressivi e freddi di chi parlava. Attraverso dei banali messaggi o seduti dal divano di casa loro, sputavano sentenze e pensavano di conoscere tutte le dinamiche del mio rapporto, dando giudizi pesanti sul mio operato, persona, vita e lavoro. Ecco questo mi ha spiazzato, decisamente. Quanto di più lontano da me, empatica fino al midollo. Scrollarsi insinuazioni, calunnie ed altro non é facile. Diciamo che andando oltre le parole ho riflettuto su chi avevo accanto e quindi ho affievolito il peso delle sue parole mentre in altri casi ho tenuto dei messaggi che mi sembravano importanti. Quando mi hanno detto: non sei felice, non sei soddisfatta. Ecco da lì sono ripartita. Erano frasi buttate nella mischia invece erano quelle che mi sono servite per risalire. Per prendere atto e ricominciare. Bisogna essere dei buoni filtri e centrati insomma! Un abbraccio e buona giornata a tutti voi 😊
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (4 Febbraio 2020 12:13)

      Ciao Ally, Ritengo anch'io che chi esprime giudizi , in fondo esprime se stesso e paure. Un altro che ricordo che metto soggezione. Mah.
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    • Avatar di Doris

      Doris 5 anni fa (4 Febbraio 2020 11:04)

      Beh, a me è capitato di ricevere due giudizi esattamente opposti in rapida successione: egoista + distratta + scarsamente affettiva dal fidanzato iper-romantico invischiante che pretendeva attenzione e dedizione assolute in ogni istante della giornata a qualsiasi latitudine, e soffocante + appiccicosa dal manipolatore narciso che, dopo essersi divertito a suo piacimento, aveva deciso di cominciare a giocare a rimpiattino senza, ovviamente, avvisare. Il secondo ha avuto vita breve, ma il primo ammetto che mi ha dato parecchio filo da torcere...
      Rispondi a Doris Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (4 Febbraio 2020 13:07)

      Una cosa che ho imparato col tempo è che, solitamente, quelli che sminuiscono sempre i loro difetti sono gli stessi che criticano e giudicano di più gli altri, con uno spiccato atteggiamento di superiorità. E sono quelli che non migliorano nessun aspetto della loro vita. Magari in apparenza ci guadagnano, ma nella sostanza restano uguali a se stessi, immersi nella loro immutabile tracotanza.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Assia

      Assia 5 anni fa (4 Febbraio 2020 19:01)

      Sì, la mancanza di empatia è impressionante. Proprio non ti vedono. Fermo restando che da persone che ti diffamano o insultano bisogna cercare di allontanarsi al più presto e non di giustificarle, io vedo in chi ha un atteggiamento critico e giudicante -- dietro a questa facciata di ostentata superiorità -- il tentativo di rassicurarsi, di dirsi: ecco, io non sono così (come la persona che giudico).
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    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (4 Febbraio 2020 20:53)

      Sicuramente chi giudica esorcizza in qualche modo le sue paure ma la cosa che ho sperimentato e che mi ha dato molto dispiacere è stato constatare che molti giudizi negativi lapidari provenissero da donne. Dall'alto delle loro relazioni, della loro omnicomprensione (!), lanciavano questi commenti incontrovertibili emettendo un respiro di sollievo alla tipo: meglio a te che a me!Che dire? Allontanarsi una volta sentita la puzza di bruciato e migrare lontano da gente così tossica. Chi è leale e sincero con te ti dice le cose in ben altro modo, anche le più scomode, guardandoti negli occhi e non facendoti mancare il suo supporto e comprensione per il tuo unico bene. E ringraziando Dio, ho sperimentato anche questo, la parte sana del confronto ;D
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  7. Avatar di Maria Rita

    Maria Rita 5 anni fa (7 Febbraio 2020 11:27)

    Grazie Ilaria questo articolo é arrivato, come sempre da quando ti seguo, al momento giusto. Come hai scritto tu adesso ho qualcosa di più utile da fare che pensare al giudizio degli altri, voglio sorridere, ridere, essere felice per tutto quello che ho e per gli obiettivi che voglio raggiungere, un abbraccio Ilaria!
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  8. Avatar di Selene

    Selene 5 anni fa (13 Febbraio 2020 21:27)

    Ciao a tutte. Questo è un argomento delicato, in quanto in questo forum, si parla prettamente di relazione uomo-donna. Mi trovo di fronte ad una situazione piuttosto strana. Una ragazza, dichiaratamente omosessuale, con cui ho iniziato una bella amicizia, recentemente mi ha detto che la sua ragazza è gelosa di me. Mi ha detto che non parla con nessuno come parla con me, né per argomenti né per “tempistiche”, della serie che parliamo veramente tanto. Oggi mi ha detto che ha molti pensieri, che non è tranquilla perché sa che alla sua ragazza dà noia che parliamo ma non se la sente di abbandonare un’amicizia perché lo ha già fatto in passato. Non so se sono io, ma sento che c’è qualcosa di più. Da come parliamo, da come mi dice certe cose... ma la conosco da così poco, che non me la sento ancora di approfondire e tantomeno di intromettermi in una relazione di 10 anni. Però vorrei saperne di più...io sono eterosessuale ma mi sento molto attratta da lei mentalmente...sono molto confusa. Abbiamo provato a fare una “pausa” e non parlarci...ma mi ha riscritto dopo solo due ore. Secondo voi la mia è solo un’infatuazione? E da parte sua, non c’è niente?
    Rispondi a Selene Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (13 Febbraio 2020 23:59)

      Ciao Selene, Ho la sensazione che ci troviamo di fronte a una coppia di lunga data un po' fuori giri. In cui la persona più insoddisfatta cerca l'amante e/o una nuova relazione.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

  9. Avatar di Selene

    Selene 5 anni fa (14 Febbraio 2020 9:47)

    Ciao Emanuele, probabilmente hai ragione. Diciamo che oscilla dal farmi i complimenti (che non si fanno ad un'amica qualsiasi, non sono stupida) a discorsi in cui si sente in colpa, che non è giusto che lei sia gelosa e che non gliene frega niente se lo è. Dall'altra parte ci sono io, che non riesco a definire la mia sessualità. Mi è successo una volta di essere innamorata veramente tanto, di una ragazza, parecchi anni fa. Poi ho sempre avuto uomini. Difficile per me capire...
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (14 Febbraio 2020 11:33)

      Datti tempo, cara, e non farti ossessionare dalla questione. Continua a seguirci e a scrivere.
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    • Avatar di Selene

      Selene 5 anni fa (21 Febbraio 2020 11:51)

      Cara Ilaria, care voi. Non molto tempo fa avevo esposto la mia paura riguardo ad un rapporto nuovo, una nuova amicizia che non riesco ben ad interpretare. Nei giorni successivi, ci siamo sempre più avvicinate, tanto da decidermi a porre una questione a me stessa: posto che entrambe abbiamo una relazione (io con uomo, lei con una donna) ma che entrambe stiamo ammettendo, più o meno velatamente, che ci piace stare insieme, che siamo in ansia e non riusciamo a dormire per i pensieri che ci tormentano...devo rivelarle i miei sentimenti? Nel senso, devo rivelarle che ho questi pensieri su di lei? Io sto bene con il mio ragazzo, ma forse è giusto che le dica che, visto la mia esperienza passata di storia omosessuale andata male, e visto che una tale connessione mentale l’avevo provata solo con quella ragazza e adesso con lei, la nostra amicizia mi fa un po’ paura? Forse, se riesco a dire subito questa cosa, posso stroncare il rapporto sul nascere e prendere subito le distanze con lucidità, senza rovinare nessuna delle due storie...e magari tornare ad un’amicizia più ‘’standard’’ ... vi prego, illuminatemi: voi che fareste?
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    • Avatar di Shibumi

      Shibumi 5 anni fa (21 Febbraio 2020 14:39)

      Secondo me per prima cosa devi chiederti cosa provi per il tuo ragazzo,lo ami? Provi solo affetto? Ci stai insieme per abitudine? Da donna la prima cosa che farei e`decidere cosa fare della relazione che ho senza rendere la situazione piu`difficile con un eventuale tradimento. Comunque questa ragazza ha una fidanzata,non e`single,e`da valutare anche questa cosa. Perche`provarci con una ragazza fidanzata? Magari non ha nessuna intenzione di lasciarla.
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