Paura degli altri e voglia di legami forti: come le metti d’accordo?

paura degli altriIncominciamo con il considerare una delle tante stranezze umane, uno dei tanti paradossi del comportamento degli esseri umani: è possibile avere un forte desiderio di connessione con le persone, è possibile avere una gran voglia di costruire legami e di instaurare belle relazioni (che siano d’amore o di amicizia) e nel contempo avere una terribile paura degli altri? Eh, sì è possibile. Eccome.

Anzi, spesso, quanta più paura si ha delle relazioni, tanto più si desiderano. Immagino bene che se ci rifletti, questo non ti stupisce e non ti impressiona. Perché probabilmente questa contraddizione la vivi anche tu o ti è capitato di viverla in passato o ti succede di sperimentarla in diverse fasi della tua vita, magari quelle dove sei un po’ in crisi e in difficoltà. Ma come dire? Niente paura! Le contraddizioni interiori e i paradossi emotivi si possono superare, basta avere la giusta consapevolezza e concentrare la propria attenzione sui piccoli nodi da sciogliere.

Detto in altre parole: se hai paura degli altri, ma in realtà la vorresti superare per creare delle relazioni e dei rapporti gratificanti, costruttivi e pieni d’amore (anche quando non si tratta solo di un rapporto di coppia), puoi farlo. Puoi diventare un’esperta delle relazioni. Puoi superare la tua insicurezza, puoi superare la tua timidezza e raggiungere sicurezza e disinvoltura e puoi liberarti una volta per tutte dell’imbarazzo.

Seguimi, arriviamo fino in fondo, insieme.

Già, perché c’è molto di più: superare la paura degli altri ti permette di avere anche più successo nella tua vita professionale, ti permette di ricostruire e rendere più appaganti i rapporti (magari al momento un po’ “incrinati”) con la tua famiglia d’origine, con i vicini di casa, magari con amici di vecchia data che hai un po’ perso di vista.

"L’amicizia nasce nel momento in cui una persona dice a un’altra: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unica”. C.S. Lewis"

Infatti, eccola qui la prima faccia della medaglia; se il paradosso è che la paura degli altri in realtà cela per bene una gran voglia di avere relazioni gratificanti, vediamo di prestare ascolto e attenzione proprio a quel che ci dice questo desiderio positivo che ti spinge verso l’esterno. Che è: dentro di te hai una grande forza di connessione e una spinta d’amore che è semplicemente “ostacolata” dalla paura degli altri, ma non per questo annullata. Anzi. E’ un po’ come se la tua voglia di connetterti all’esterno fosse così forte da trasformarsi in paura degli altri. Partiamo dal desiderio, che vince sulla paura. Sempre. (Ehi, questo, che il desiderio vince sulla paura è un bello spunto di riflessione, non solo in questo specifico ambito).

Paura degli altri e primo passo verso l’esterno

E poi, oltre al fatto che il desiderio vince sulla paura, dato che il desiderio viene prima, è sano e naturale e appartiene al lato positivo della tua natura, devi considerare che il desiderio, se lo ascolti, è quello che ti consente di andare nella direzione giusta: quella di uscire (realmente e metaforicamente), andare incontro agli altri, espandere le tue conoscenze e vivere una vita più piena.

La paura degli altri invece ti blocca e ti dà un contrordine. Quello di non uscire, di non muoverti di non fare mai passi incontro e verso gli altri. Che cosa credi? Certe serate passate sul divano non sono causate dalla stanchezza, dalla pigrizia, dal fatto che piove e tira vento o dal fatto che ci sia annoia molto quando si esce, negli ultimi tempi. Il legame stretto con il divano nasce dalla paura degli altri, che porta a evitare le occasioni di incontro o addirittura di rapporti sentimentali. Sì, perché diciamolo ancora una volta: molte donne (e molti uomini) sono single non perché non possono trovare la persona giusta o perché nessuno li vuole o perché in giro ci sono solo persone brutte e cattive. No. Molti sono single perché hanno una paura davvero puntuta di una relazione. Non stiamo troppo a girarci intorno. Ed eccoci di nuovo qui, a parlare della nostra paura degli altri, che tanto ci tormenta ma è anche un simpatico scudo di protezione. Ma davvero, fino a che punto ci vogliamo stare attaccate a ‘sta paura? Non è arrivato forse il momento di sbarazzarsene?

"L’antidoto per cinquanta nemici è un amico. Aristotele"

Non dimentichiamo che lasciare andare la paura degli altri vuol dire aggiungere alla propria vita uno dei più grandi piaceri possibili: quello della condivisione, del sostegno reciproco, della socialità. Mi spiego meglio e dico di più: se lasci andare la tua paura degli altri, non solo ti eviti di star male tutte le volte che devi stare con gli altri (evenienza frequente, se si vuole vivere in questo mondo), ma stare con gli altri, oltre a portarti un sacco di vantaggi e di piacere, diventa un piacere di per sé. Invece di angosciarti e di stare inchiodata al divano, farai di tutto per uscire e stare con gli altri.

Paura degli altri: perché ce l’hai?

Allora, posto che a noi gli attorcigliamenti mentali non ci piacciono – anche perché, diciamocelo sinceramente, gli attorcigliamenti mentali, così come le paturnie e così come le convinzioni limitanti – bloccano e sono tra l’altro alla base della paura degli altri, vediamo com’è e come non è che succede che una persona venga colpita dalla paura degli altri. Perché detto onestamente, come consideravamo poco sopra, la paura degli altri non è innata e naturale, dato che innato e naturale è socializzare e stare con gli altri con sicurezza e rilassatezza.

Una lettrice ha lasciato un commento al mio articolo dedicato a come essere simpatica al primo incontro. Il suo commento, dice: “”Non permettere agli altri di monopolizzare la conversazione e di tenere banco: intervieni, interrompi, chiedi precisazioni, esprimi la tua opinione. Insomma: fai un passo avanti”(nota: questo l’avevo scritto io nell’articolo citato). È proprio quello che non so fare. Quando sono con gli altri tento di intervenire ma alla fine mi limito ad ascoltare e questo atteggiamento non mi rende né simpatica, né attraente. Come faccio a fare un passo avanti se sono bloccata dalla paura?”

Ben detto: essere bloccate dalla paura degli altri non rende né simpatici, né attraenti, dato che non “partecipare” al processo della socializzazione e delle relazioni viene interpreato dagli altri come innaturale, come poco generoso e in qualche modo come un sabotaggio di quel che potrebbe tenere unita la compagnia o la relazione. E su questo siamo d’accordo, giusto?

"Solo i veri amici ti diranno quando il tuo viso è sporco. Proverbio siciliano"

E allora, a proposito di paradossi, rieccoci qua: chi ha paura degli altri in realtà ha paura perché ha una gran voglia di connessione, ma la sua paura lo blocca al tal punto che senza volere si rende poco attraente e poco simpatico. Un gran brutto paradosso, un orribile circolo vizioso. Non credi?

Paura degli altri: cause e soluzioni

Che cosa significa avere paura degli altri? Significa essenzialmente temere che gli altri ci giudichino male, pensino che noi valiamo poco o niente, che noi non siamo all’altezza. O, anche, significa temere che ci prendano in giro, si prendano gioco di noi, ridano di noi. E vivere con una tale paura addosso non è simpatico. Perché la paura crea ansia e stare in ansia è una condizione che può diventare intollerabile. Molto bene. Cioè molto male.

Dunque la paura degli altri è paura del giudizio e paura del rifiuto, giusto? Ma in realtà, anche se è difficile crederlo, gli altri non vivono in funzione di giudicare e di rifiutare. In un mondo sano, in un ambiente sano, gli altri hanno desiderio e bisogno di noi tanto quanto noi abbiamo bisogno e desiderio degli altri. E in un mondo sano e in un ambiente sano, si accetta, si accoglie e non si giudica. Si accetta, si accoglie e non si giudica. Alla faccia della paura degli altri.

Se sei proprio certa che le persone che ti stanno intorno passano il loro tempo a giudicare, beh, sei nell’ambiente sbagliato e devi abbandonarlo quanto prima, perché gli ambienti sbagliati, come i lavori sbagliati e gli uomini sbagliati si lasciano. Per sempre, non ci si torna più. Mica ci si sta tutta la vita. Sennò altroché paura degli altri.

E sai perché probabilmente hai tutta questa paura degli altri e ansia per i rapporti con le persone? Perché hai vissuto per troppo tempo, magari da quando eri piccola, in ambienti dove il senso del giudizio e il senso di colpa erano veramente preponderanti. O magari sei reduce dal rapporto con un uomo sbagliato che ha contribuito a non darti valore e a farti sentire una nullità.

"Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto. Anonimo"

Ok, queste è la motivazione, la radice della tua paura degli altri: la tua convinzione a) di non valere nulla b) di non valere nulla in relazione agli altri c) che per questo gli altri ti puniscano e ti giudichino d) che per questo gli altri ti emarginino, isolino e rifiutino.

Tutto questo ha come conseguenza:  e) che tu hai una paura degli altri così puntuta che ti isoli e ti comporti da antipatica senza accorgertene. Il risultato è che alla fine, girala come vuoi, sei davvero isolata.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Paura degli altri: i modi per superarla

E allora come si esce dall’isolamento e dalla paura degli altri? In due modi.

1) Si riflette su tutte le convinzioni limitanti su se stessi e sugli altri, quelle del tipo “Gli altri mi giudicano”. “Io non valgo niente, gli altri valgono più di me e mi isolano per questo”. “Io posso solo fare brutta figura”. Si distruggono tutte queste convinzioni limitanti una a una e si sostituiscono con convinzioni potenzianti, che aprono al mondo e alle sue infinite possibilità “Gli altri sono persone come me, con punti di forza e punti di debolezza e io posso connettermi a loro per dare e avere, per donare e per ricevere”.

2) Ci si dà da fare, si muove il mulo e, passo passo, a poco a poco si fa come non si avesse paura degli altri, ma solo desiderio di stare con loro: ci si alza da quel divano – anche se non se ne ha nessuna voglia – si esce di casa e si va incontro agli altri. Senza pretendere di fare l’effetto di una Marylin Monroe incrociata con Carlo Conti incrociato con Arisa: quelle sono fantasie infantili. Si approcciano gli altri per quello che si è in quel momento, certi che le abilità relazionali cresceranno con il tempo, l’esercizio e la pratica.

Stare bene con gli altri significa partecipare, collaborare, fare la propria parte, mettersi in gioco. Mica sempre stare fermi e aspettare che gli altri scoprano quanto siamo straordinari e magnifici e se non lo scoprono pensare che sono tutti brutti e cattivi.
Nei rapporti umani, come in tutte le cose della vita, si riceve quel che si dà (se c’è qualche signora o signorina con lo spirito della crocerossina che ha messo la propria vita al servizio di un imbecille che non merita, non prenda questa frase come una buona scusa per continuare il proprio calvario).

Ora una breve storiellina, della quale alcuni attribuiscono la paternità o almeno la pubblicità a Gandhi.

Un uomo buono e saggio muore (succede) e si ritrova nell’anticamera del paradiso. Vedendolo un po’ perplesso, l’angelo che lo sta aspettando gli chiede se c’è qualcosa che non va. L’uomo saggio risponde. “Vedi caro Angelo, per tutta la vita ho sentito parlare di inferno e paradiso e a essere sincero, vorrei sapere come sono fatti tutti e due.” No problem” risponde l’Angelo, “andiamo a visitare l’inferno”. I due salgono su un ascensore supersonico, fanno due milioni di piani verso il basso e arrivano all’inferno. Il nostro uomo saggio è impressionato: l’inferno è un luogo bellissimo, pieno di tutte le meraviglie.

E, al centro, come se non bastasse, bolle in continuazione una zuppa che emana un profumo delizioso. Ma, guarda un po’, in coda ci sono centinaia di persone, smagrite e affamate. Non mangiano. Mai. Perché per mangiare quella zuppa squisita hanno a disposizione un cucchiaio dal manico così lungo che nessuno è in grado di portarselo alla bocca.

Il nostro uomo saggio rimane sotto shock e i due risalgono sull’ascensore supersonico, ripercorrono milioni di piani e si ritrovano in paradiso. Il paradiso è un posto magnifico, proprio come l’inferno. E in mezzo c’è una zuppa dal profumo squisito che bolle. Ma, a differenza di quel che accade all’inferno ci sono centinaia di persone sedute a tavola, che conversano piacevolmente. Anche loro hanno a disposizione un cucchiaio dal manico troppo lungo per riuscire a portarselo alla bocca. Ma hanno capito che se non possono imboccare se stessi con un un cucchiaio dal manico così lungo, possono imboccare facilmente tutti coloro che stanno intorno. Così ciascuno di loro dà e riceve cibo dagli altri…

Se pensi di avere paura degli altri, non stare nell’angoscia e non rimanere chiusa dentro di te. La paura degli altri è un sentimento diffuso, più di quanto tu possa immaginare. Liberartene ti permette di vivere una vita molto più felice e serena e di incontrare le persone giuste per te. Non per niente, i percorsi che ho preparato per le mie lettrici sono studiati apposta per raggiungere una maggiore consapevolezza e aumentare la propria capacità di capire se stesse per avvicinarsi a chi ci circonda e  agli uomini, con sicurezza e determinazione:

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188 Commenti

  1. Avatar di Audrey

    Audrey 10 anni fa (16 Febbraio 2015 15:18)

    Eh già!
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  2. Avatar di Kikka

    Kikka 10 anni fa (16 Febbraio 2015 16:23)

    Ciao questo è un articolo che mi riguarda molto. Mi capita molto spesso quando sono in un gruppo di persone, di non parlare quasi mai o solo quando vengo interpellata perché spesso e volentieri non vengo ascoltata, non mi viene prestata attenzione. È una delle cose che mi fa arrabbiare e piangere tantissimo. Io vorrei parlare, dire la mia ma vengo spesso ignorata.. Quindi spesso e volentieri mi siedo e non partecipo.. Mi proteggo (cosa che ho imparato essere molto utile sotto vari punti di vista) dal dolore di essere ignorata.. Se non parlo non do modo a nessuno di ignorarmi perché mi escludo io stessa automaticamente.. So perfettamente che è un modo sbagliato di reagire e soprattutto non rispecchia me stessa ma sembra ormai diventato il modo migliore per non soffrire.. Mi annullo a tal punto che la gente che mi incontra per la prima volta non si ricorda nemmeno di me.. Tendo invece ad essere me stessa quindi a parlare poi molto con le persone che mi conoscono e mi prestano attenzione.. Poco tempo fa una persona, in modo benevolo mi ha detto che parlo solo con pochi eletti, sono rimasta molto male perché in realtà quelli che lui chiamava eletti sono le persone che mi considerano. A volte la paura degli altri nasce da atteggiamenti che si ricevono e che portano ad isolarsi.. Non riesco a trovare un modo educato e corretto per farmi posto e poter comunicare come tutti gli altri.
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  3. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (16 Febbraio 2015 17:25)

    Paura degli altri,desiderio di entrare in connessione con loro,l'amico divano in cui cercare rifugio e protezione,voglia di uscire ma riecco la paura e allora meglio tornare a sedersi sul divano  magari con una copertina sopra che dà la sensazione di ricevere quelle coccole che non ti dà nessun altro,tantomeno un uomo :-). Cosa c'è di meglio? Come non essere appagate? Bravissima Ilaria,questo articolo insieme a quello sulle paturnie mi calzano a pennello. Ma mi conosci? :-) Sono timida da quando sono piccola ed affrontare le varie attività(scuola,sport,università,feste,uscite,anche amiche,uomini,lavoro) ha sempre rappresentato una fatica enorme per me. A scuola studiavo tantissimo per non sfigurare con i professori e i compagni. Dovevo avere tutto sotto controllo per non farmi trovare impreparata,non ero e non sono il tipo brillante che riesce a cavarsela andando a braccio,tutto doveva essere preparato accuratamente. E quanta ansia!Ora,da adulta timida,esprimo la mia opinione se sono ferrata su qualche argomento altrimenti sto zitta e spesso mi capita di non saper davvero cosa dire. Paura del giudizio altrui? Certamente,ma se in più ci fosse anche poco spessore di me come persona? È vero che ho una bassa autostima e non mi dò valore ma se ritengo oggettivamente di non valere,come la mettiamo? È una paturnia o la realtà? Non ci capisco più nulla! Mi sono tanto isolata,a volte mi costringo ad uscire per stare con gli altri ma mi sento come una dilettante allo sbaraglio,sento di non avere appigli o ancore di salvataggio e non vedo l'ora di tornarmene sul divano. Temo il confronto con gli altri ma in realtà,con il mio atteggiamento,non mi confronto affatto. Non è strano? Per come sto messa,credo che l'uomo per me non esista sulla faccia della terra ma forse viva su un altro pianeta :-(
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  4. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (16 Febbraio 2015 17:34)

    Unico contesto in cui riesco a superare la timidezza: quando corro o nuoto. Forse perchè non devo parlare :-)
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  5. Avatar di lella

    lella 10 anni fa (16 Febbraio 2015 19:29)

    La paura del giudizio é Una bruttissima sensazione. Conosco alcune persons che sono a loro agio ovunque ed altre che riescono ad esserlo solo in determinati ambienti. Il segreto per stare bene ovunque credo sia accettarsi totalmente e questo non é sempre facile...Esistono poi contesti piú facili. Per esempio in un pub in scozia ho visto un ragazzo che cenava da solo. Ebbene...al tavolo accanto vi erano dieci persone che non lo conoscevano e con la scusa di prendergli due sedie l'hanno invitato a here con loro.Da noi sarebbe impensabile.Da noi molti ambienti sono frequentati da persone che se la tirano e giudicano chi é diverso. la Mia scelta é stata Una attenta selezione delle Compagnie e negli anni ho incontrato veri amici.Però mi sarebbe piaciuto avere la grinta per adattarmi ovunque...Ho scelto la scorciatoia..ma chi da adattarsi sempre sará sempre Vincente qualunque cosa accada. Spero di non aver detto code sbagliate ma questi blog mi piace molto perché tratta molti argomenti che mi toccano da vicino.
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  6. Avatar di lella

    lella 10 anni fa (16 Febbraio 2015 19:36)

    @kikka...ti capisco...spesso in passato mi sono sentita così. Alcuni ambienti possono essere difficili.Io ho imparato a stare bene frequentando I posti giusti.Per esempio I corsi di Teatro sono molto utili per I timidi.Altra soluzione sono le associazioni dove ci si trova per fare qualcosa di concreto. Lì anche se sei chiusa gli altri avranno modo di conoscerti per come sei senza fermarsi al primo impatto. Non é la soluzione del problems ma é un buon modo per private a stare bene...
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  7. Avatar di giudisca

    giudisca 10 anni fa (16 Febbraio 2015 19:41)

    io non ho questi timori, anzi sembra che (a detta degli altri) sia sempre quella che vuole dire la sua: sicuramente non sempre ci sono le persone giuste ad avviare una conversazione. Di solito incoraggio a fare questo, ma non sempre serve, e capire cosa vogliono gli altri non è semplice. In ogni caso a me piaceva molto chiacchierare e confrontarmi, ma pare che a certi uomini non piaccia, infatti sono circa 14 anni che non ho un compagno, e glil'ho data su. anche se mi dispiace molto
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  8. Avatar di Denny

    Denny 10 anni fa (16 Febbraio 2015 19:50)

    Bell'articolo! mi ha colpito molto questo pezzo :" in un mondo sano e in un ambiente sano, si accetta, si accoglie e non si giudica. Alla faccia della paura degli altri. Se sei proprio certa che le persone che ti stanno intorno passano il loro tempo a giudicare, beh, sei nell’ambiente sbagliato e devi abbandonarlo quanto prima, perché gli ambienti sbagliati, come i lavori sbagliati e gli uomini sbagliati si lasciano. Per sempre, non ci si torna più. Mica ci si sta tutta la vita. Sennò altroché paura degli altri." Ecco, io penso di trovarmi nell'ambiente sbagliato di lavoro con la gente sbagliata, o meglio, è la gente (colleghe) che lo rendono sbagliato. Pettegole, giudicano, finte amiche colleghe e io, che non ho paura in realtà degli altri, qui dentro tendo ad isolarmi perchè i loro discorsi da oche non mi interessano perchè fanno troppa confusione e sinceramente non le considero mie amiche, tra l'altro sono le classiche false. Ecco tutto il giorno così, in effetti sarei abbastanza esaurita...faccio il mio lavoro, mi isolo quando riesco ma solo qui a lavoro...e per questo , da loro, sono considerata strana ma la cosa non mi tange. Quindi questo, a tuo parere, sarebbe un ambiente da cui allontanarsi e per sempre??...solo che il periodo per il lavoro non è il massimo, intendo per la scelta di altro...
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  9. Avatar di cleo

    cleo 10 anni fa (16 Febbraio 2015 20:20)

    Lella io non credo che bisogna sapersi adattare sempre e in ogni contesto: perché? È sbagliato quando non ci si adatta mai. Non ritengo nemmeno così sbagliato essere selettivi e cercare la compagnia di persone che ci assomigliano nel profondo. se negli anni hai avuto la fortuna di incontrare veri amici, come anche io, sei/siamo state molto fortunate !
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  10. Avatar di frenky90

    frenky90 10 anni fa (16 Febbraio 2015 22:08)

    cara ilaria, questo articolo mi ha fatto quasi piangere. Quando ho letto la parte nella quale tu scrivi che vivere per anni in un ambiente poco sano fa nascere questa paura, mi si è aperto un mondo. E' anni che cerco di capire il perchè mi sento così con le persone....e ora scopro che è solo paura dovuta al fatto che me devo da na mossa a mollare le persone che mi fanno del male. Ma ho l'impressione che comunque c'è tanta gente in giro che avrebbe bisogno di leggere i tuoi articoli ilaria........ io ho così tanta voglia di connessione ilaria ....ma non per bisgnosità perchè non so che fare da sola......no è proprio perchè a volte sto così bene da sola con i miei hobbie, i miei viaggi , le mie pssioni , che vorrei comunicarlo e condividerlo con gli altri..... Mi impegnerò a disintegrare la paura degli altri. E poi non mi piace aver paura delle persone, non mi fa star bene sta cosa. E io che pensavo di essere incape di relazionarmi. Invece scopro che : uno) mi hanno manipolato e ho vissuto in un ambiente poco stimolante e poco sano ( scuola e famiglia) e non sto a raccontarvi le parole e le frasi che mi hanno detto in questi anni. A volte sono triste per queste persone......non devono essere molto felici comunque non sono equilibrate. 2) il mio desiderio di connessione è più forte della paura.....o comunque provvederò a incoraggiare il mio desiderio...... PS per Denny : una cosa che ho provato sulla mia pelle è quello che stai passando tu!!! Sai cosa ho fatto ? Ho mollato quel posto e me ne sono cercata un altro ......c'è voluto un pò ....ma ora sono più serena .....certo devo ricominciare e non ho più amici ......ma che amici possono essere dei colleghi che non ti fanno sentire a tuo agio....e poi Denny ne abbiamo solo una di vita.........la cosa positiva in tutto ciò è che quando diciamo anoi stessi merito di meglio si aprono le porte del paradiso...... Ancora niente uomo giusto all'orizzonte ma comincio a pensare che quando diventerò la donna giusta per la mia vita incontrerò l'uomo giusto. Ancora non ci credo che è solo paura inculcata. Ho smontato talmente tante limitazioni in questi anni che una in più mi farà solo che bene. Ilaria non so come ringraziarti..................
    Rispondi a frenky90 Commenta l’articolo

  11. Avatar di Elisabetta

    Elisabetta 10 anni fa (16 Febbraio 2015 22:37)

    Io sono in un posto di lavoro dove non si fa altro che giudicare tutto e tutti e parlare alle spalle... Ma come si può abbandonarlo di questi tempi ?? Ogni giorno è sempre più pesante...!
    Rispondi a Elisabetta Commenta l’articolo

  12. Avatar di Ella

    Ella 10 anni fa (16 Febbraio 2015 22:46)

    "Si approcciano gli altri per quello che si è in quel momento, certi che le abilità relazionali cresceranno con il tempo, l’esercizio e la pratica". A quel paese la mia stupida e limitante convinzione che "se una cosa si fa, si fa bene, altrimenti si fa a meno di farla". Se oggi so rapportarmi con gli altri così così, domani con la pratica andrà sicuramente meglio! Grazie Ilaria
    Rispondi a Ella Commenta l’articolo

  13. Avatar di _al_

    _al_ 10 anni fa (16 Febbraio 2015 23:07)

    Io posso dire che sono a metà, delle volte colta da una timidezza imbarazzante (che però grazie al lavoro che faccio) sono costretta ad affrontare e superare ogni volta, sono un'introversa che cerca di superare il suo lato dark e di condividere con gli altri. Prima di giungere a questa convinzione su di me, sono stata anni, in silenzio, senza avere il coraggio di parlare con nessuno se non per lamentarmi, perché avevo scelto una storia più che sbagliata e una serie di persone sbagliate con le quali mettevo in dubbio ogni mio gesto, parola, pensiero. E nonostante ancora pensi che per questa negatività e questa paura di sbagliare ho perso molte occasioni, oggi sono consapevole del fatto che sto imparando la lezione. E da pochi mesi vivo in una città che ha la fama di non brillare per gentilezza né per ospitalità, eppure ho trovato la casa giusta, e persone che sono amiche e che frequentandole e vivendoci insieme (la cosa più difficile) mi sento bene, così per come sono. E so che per quanta paura, per quanti errori e tutto, so che a piccoli passi questa paura la posso superare, con tranquillità e senza ossessione per la performance.
    Rispondi a _al_ Commenta l’articolo

  14. Avatar di Emanuela Albano

    Emanuela Albano 10 anni fa (17 Febbraio 2015 1:09)

    L articolo giusto sempre al momento giusto!
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  15. Avatar di lella

    lella 10 anni fa (17 Febbraio 2015 1:32)

    @cleo verissimo ciò che dici...siamo state fortunate....Ma a volte quando per un motivo o per l'altro devo uscire dai miei contesti più congeniali trovo nodi ancora irrisolti...e un po' mi dispiace...Avrei dovuti vincermi da ragazzina a costo di sbatterci Il naso. Ora Il tempo é sempre meno perché sono cambiate le prioritá giustamente...Non mi lamen to ma l'articolo di Ilaria mi ha ricordato anni di travagli mai completamente dimenticati.sono ancora grata per ogni goccia di felicitá che vivo anche quando sono tante...Dopo piú di un decennio mi sento ancora come Dante all'uscita dalla selva oscura...So che verrò "cazziata" per la Mia autocommiserazione ma vorrei chiarire che la sofferenza passata mi aiuta a godere meglio il.presente senza darlo per scontato ...niente di piú...Il fatto che in buona parte la soluzione parziale Dei miei problemi sia merito delle mie scelte non mi impedisce di sentirmi fortunata. Mi nascono anche pensieri meno nobili tipo godere (anche se momentaneamente) per un'ex presunta figa che ha perso smalto mentre io godo di Una seconda adolescenza....Sto cercando di vivere solo il presente riempiendolo di cose belle per non permettere al passato di gettare un'ombra sul presente!! Non sono andata alla cena di classe delle superiori annullando all'ultimo la Mia partecipazione per via di un attacco d'ansia...(ed io non ne sono abitualmente soggetta).
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  16. Avatar di lella

    lella 10 anni fa (17 Febbraio 2015 1:46)

    @ -al- complimenti! Spesso le persone come noi sono vincenti nel cambiamento di "location" perché non avendo certezze acquisite o abitudini immodificabili sono aperte al nuovo e ricominciando da zero non hanno nessuno che possa avere pregiudizi a causa di esperienze pregresse...Vincere la timidezza ogni giorno ti rende Una persona speciale.Chi nasce imparato non ha alcun merito!!! Buona vita!!!
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  17. Avatar di ele

    ele 10 anni fa (17 Febbraio 2015 1:56)

    la paura x me e'un'altra:l'aver ricevuto del male gratuito...fin da piccola...tra il parentado...leggendo nei loro occhi insufficienza(da che pulpito,poi);il paragonarsi di continuo...figli di fratelli in eterna competizione...poi in adolescenza quando gli ormoni ti cambiano e il non accettare i cambiamenti...come parte della vita...la perennne timidezza...poi il menefreghismo totale quando,a causa di una malattia,si inizia a vedere il mondo x quello che e'...e la conseguente"liberazione".e'la vita che ci fa "cambiare".paura oggi?solo nel non fare le cose giuste x eccessiva stanchezza non degli o x gli altri...mai+.
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  18. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (17 Febbraio 2015 7:49)

    @Elisabetta,Denny e tutte coloro che vivono in ambienti sbagliati. Lavoro in un ambiente prettamente maschile e,al contrario di quanto si possa pensare,gli uomini sono dei gran pettegoli,criticano spietatamente tutto e tutti (e soprattutto le zitelle acide? come me :-) e non si preoccupano di esprimere la loro innata volgarità in presenza di una donna. Veri e propri primitivi. Vivo male questa situazione ed inoltre il mio lavoro è quanto più lontano da me possa esserci. Ma sono fortunata perché lavoro e non devo lamentarmi. Il risultato è che sono in continuo conflitto con me stessa e il mio stomaco peggiora sempre di più. Per sopravvivere dovrei diventare come loro e mi sa che inizierò a prendere lezioni :-) se non possiamo,per il momento,cambiare la situazione proviamo a riderci su. In bocca al lupo!
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  19. Avatar di adriana

    adriana 10 anni fa (17 Febbraio 2015 9:48)

    io avrei lo slancio di vivere serenamente in mezzo agli altri, ma purtroppo, almeno nel mio ambiente lavorativo è molto difficile farlo....per le stesse motivazioni che scrivevano sù altre signore, ci sono tante donne (ma anche uomini) chesono maligne e pettegole, e chi non è come loro, diventa oggetto quasi di scherno...io ne subisco molto l'influenza, purtroppo, e se sono riuscita ad allontanare molti uomini negativi, come si fà ad allontanarsi dal posto di lavoro, che bisogna anche considerarsi fortunate ad averlo oggigiorno...
    Rispondi a adriana Commenta l’articolo

  20. Avatar di Denny

    Denny 10 anni fa (17 Febbraio 2015 10:41)

    grazie frenky90 della solidarietà! di posti di lavoro in passato ne ho lasciati quando sono arrivata alla frutta, per varie ragioni, per il tipo di lavoro e a volte per alcuni colleghi manipolatori (ne è pieno!!!) e non ho mai avuto paura di farlo, ho lasciato anche senza niente per poi trovare altro. La situazione lavorativa era ben diversa da adesso, ed io ero più giovane. Con questo non voglio trovare scuse (è facile farlo) perchè sono anche fatalista e quindi sono convinta che possa sempre venire fuori qualcosa di bello anche in messo alla crisi più grossa (magari cercando???) però mi sento come nelle sabbie mobili in questo lavoro per varie ragioni : posto fisso, affitto e bollette da pagare e comunque devo campare ....poi arrivo a dei periodi di sopportazione pari a meno zero e sentire otto ore al giorno ste colleghe parlare e parlare, in stile galline del pollaio, di niente, mi fa venire una gran tristezza! (per es. ora mentre sto scrivendo parlando dell'isola dei famosi : ma chi se ne frega????) l'unica luce in fondo al tunnel che vedo al momento è che la prossima settimana vado in ferie per due settimane, lontano...ma so che devo fare qualcosa!!! lo so...:-/
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