Obiettivi personali, amore e felicità: come ottenere tutto ciò che vuoi

obiettiviQuesto articolo è dedicato agli obiettivi (ai tuoi obiettivi) e a come tu puoi raggiungere gli obiettivi importanti per te, in ogni area della tua vita (sì, ho detto in ogni area della tua vita e intendo: amore, famiglia, lavoro, carriera, denaro etc etc), anche se pensi di essere totalmente impedita a raggiungerli, anche se li senti al di sopra delle tue capacità e possibilità e anche, soprattutto, se la mamma, tuo zio, la professoressa di lettere e le (famigerate) amiche ti dicono che sono obiettivi impossibili.

"Per vincere l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è osare, osare ancora e sempre osare. Georges Danton"

E loro te lo dicono che sono obiettivi impossibili, motivandoti anche le loro teorie distruttive con considerazioni indiscutibili e apparentemente ovvie. Oppure, facendo tranquillamente a meno della mamma e delle amiche e dello zio e della professsoressa di lettere, sei tu stessa che te la canti e te la suoni in solitudine e ti dici che ci sono ottime ragioni per le quali non puoi raggiungere i tuoi obiettivi: sei troppo timida e si sa, la timidezza è difficile da superare e quindi i ragazzi (o gli uomini) non ti calcolano; sei troppo insicura e non sei mai riuscita (finora) a farti valere o a superare la tua insicurezza; non sai difenderti e ti fai sempre mettere in piedi in testa; non sai farti rispettare e quindi tutti ti schiacciano, anche al lavoro. Quando conosci un uomo che appena appena ti interessa un po’, perdi la testa e, niente, poi rovini tutto. Hai fatto tanti errori in passato e quindi non imparerai mai e, poi, continui a fare errori e quindi ovvio che no, no e poi no non raggiungerai mai i tuoi obiettivi. Perché se una è nata tonda, non può morire quadrata.

Ora vorrei fare una serie di considerazioni importanti e utili a tutti (sì, ho detto tutti, oggi sono ecumenica e presuntuosa). Le considerazioni che faccio hanno molto a che vedere con il raggiungimento dei tuoi obiettivi personali e per comprendere bene il perché ti consiglio di seguirmi passo passo.

Obiettivi, cambiamento e adattamento: 6 principi

1) Il cambiamento fa parte della vita, della natura, di come funziona il mondo: il cambiamento è inevitabile. Si cambia anche se non lo si vuole. Si cambia sempre e comunque. Se non ci credi, chiedi a mammà di farti vedere qualche foto di te di quando avevi tre anni (magari qualcuna l’hai già vista). Scommetto che qualche cambiamento lo noti. Se non è così, corri subito da un bravo medico, perché hai problemi seri. Come esseri umani possiamo decidere se subirlo il cambiamento od orientarlo nella direzione che vogliamo: dato che dobbiamo cambiare per forza, tanto vale che cavalchiamo il nostro cambiamento e diventiamo quello che vogliamo noi. Gli strumenti li abbiamo e ne abbiamo sempre di più. Quindi: non è vero che non si cambia e non si può cambiare. Ma c’è una bella differenza tra cambiare e migliorare. Migliorare dipende da te. E raggiungere i tuoi obiettivi, anche. Obiettivi sentimentali, anche (oh cielo!).

2) La sopravvivenza (e la felicità) dipendono dalla capacità di adattarsi alle situazioni, cioè di trovare soluzioni alle sfide diverse che la vita propone, dalla capacità di adattare comportamenti e atteggiamenti in modo che diventino utili ad affrontare situazioni diverse e dalla capacità di usare in modo diverso e flessibile (e creativo) risorse personali e talento. Adattamento significa saper cambiare in positivo. Sapere adattarsi è essenziale per raggiungere i propri obiettivi. Anche in amore (oh perbacco!).

3) Crescere è uno dei bisogni essenziali dell’uomo, dell’essere umano: se non si cresce, si muore. Lo spiego molto dettagliatamente nel mio percorso I 7 Pilastri dell’Attrazione. Se non si cresce, si muore, o fisicamente o emotivamente (che poi non c’è una grande differenza). Anche in una relazione o si cresce o si muore. Anche una relazione o cresce o muore. E crescere è importante per vivere l’amore vero e fare del sesso vero e soddisfacente (lo abbiamo detto mille volte, ma lo ripetiamo, per giove!).

"C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera. Henry D. Thoreau"

4) Il successo (a scrivere la parola “successo” già mi vedo le puriste dei petali di rosa che si scandalizzano e alzano gli occhi al cielo: non importa, fate click e andate a cercarvi un altro sito, dove vi dicono che l’amore quando capita capita, se no non è destino e che è tutto un fatto di spontaneità), la felicità e le buone relazioni non capitano per “caso”, perché hai capelli biondi o l’alito alla menta, ma perché ti sei mossa in una certa direzione, facendo alcuni passi precisi. Se non fai passi precisi, non ottieni niente di buono dalla vita, neanche l’amore e l’innamoramento. Nessuno degli obiettivi che desideri. Ma se quei passi li fai, i tuoi obiettivi li raggiungi.

5) L’essere umano è programmato per crescere, per adattarsi, per cambiare e anche per migliorare. E’ anche programmato per raggiungere obiettivi sempre diversi e vari. Tu puoi raggiungere i tuoi obiettivi. Anche in amore (porca l’oca capitolina!).

6) Crescere ha un preciso significato: significa partire da un punto e arrivare a un punto più alto. Migliorare significa ottenere qualcosa di positivo che prima non sia aveva. Raggiungere obiettivi positivi significa arrivare dove non si era ma dove si voleva essere. Per Toutatis, ma queste sono ovvietà! Sì e servono a spiegare che, se in questo momento ti senti nella melma, crescere, migliorare e raggiungere obiettivi significa uscire dalla melma e che tutto ciò ha un senso preciso proprio dato dalla melma: se non ci fosse la melma, non avrebbero senso gli obiettivi, crescere, migliorare. Aspetteremmo tutti solo di ascendere al cielo sollevati da cherubini e serafini che cantano e suonano trombe divine. Così tanto per chiarire.

Obiettivi e miglioramento: due segreti miracolosi

Ora tu dirai: “Va bene Ilaria, ho capito tutti i ragionamenti filosofici di cui sopra e credimi, già la teoria la sapevo tutta, ma come faccio a raggiungere i miei obiettivi se mi sento bloccata dalle mie emozioni, soffocata dai miei limiti e impedita dalle mie inibizioni?! Io proprio non ce la posso fare… E’ da sempre che per esempio ho imparato a dire di “sì” a tutti e a tutto, anche contro il mio interesse, perché a casa mia, a causa di problemi antichi e drammatici se non dicevo sempre di sì erano guai. Ora so che non dovrei dire sempre sì, ma non riesco a fare diversamente. So anche bene che dovrei essere più chiacchierona e sorridente, soprattutto se voglio sedurre un uomo, ma è contro di me. A scuola mi dicevano di stare zitta e oggi se appena dico due parole, mi sento di fare la prepotente e l’egoista. E poi, tu dici di comportarsi da stronza e di usare il cinismo. Ma io proprio non ce la faccio, è più forte di me, io devo fare di tutto perché gli altri stiano bene, a costo di rimetterci in serenità e in salute, se no mi viene un terribile senso di colpa! Come faccio a raggiungere i miei obiettivi, partendo da questi presupposti?”

"Volere è poco: bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo. Ovidio"

Ecco, se nella tua mente ti sei fatta un discorso simile a questo, diciamo che hai centrato un punto importante: per raggiungere i propri obiettivi è necessario assumere nuovi comportamenti o, meglio nuove abitudini di comportamento. Dire sempre di sì alle richieste altrui è un’abitudine; tacere e lasciare che gli altri governino la conversazione è un’abitudine; essere quella che fa sempre tutto per gli altri, è un’abitudine. Sono abitudini che portano a comportamenti standard, automatici. Ma non sempre questi comportamenti sono utili a te e al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Per raggiungere i tuoi obiettivi devi assumere dei comportamenti diversi, devi adattare i tuoi comportamenti alle circostanze e alle persone, devi migliorare te stessa aggiungendo qualcosa in più alle tue abitudini, diventando più flessibile.

E come fai a fare tutto ciò? Ci sono due “segreti” uno è muoversi a piccoli passi. L’altro è usare l’esagerazione. Ehilà, non saranno mica due segreti in contraddizione l’uno con l’altro? Non è che se si usa l’esagerazione e i piccoli passi insieme, in realtà non si combina niente e gli obiettivi si mancano, anziché raggiungerli?

Obiettivi: piccoli passi ed esagerazione

Vediamo un po’. Che cosa significa muoversi a piccoli passi? Significa identificare un comportamento che hai bisogno di adottare o un comportamento che vuoi abbandonare o modificare e concentrarti su quello, in quanto lo ritieni un comportamento “chiave” per raggiungere un tuo obiettivo (che sia conoscere più uomini, farti invitare fuori da qualcuno che ti piace, avere una conversazione piacevole). Se si tratta di un comportamento davvero chiave, investire attenzione ed energie, in modo graduale, crescente e continuativo su quello può portare cambiamenti sorprendenti e rivoluzionari e spostarti al “livello successivo” nella direzione del raggiungimento del tuo obiettivo. In questo senso parlo di piccoli passi e anche nel senso che se ti concentri su un cambiamento/miglioramento davvero importante e rivoluzionario per te, quelle che ti servono alla fine sono solo un po’ di concentrazione e di costanza. E i tuoi obiettivi li raggiungi senza nemmeno accorgertene.

"La perseveranza è il duro lavoro che fai dopo che ti sei stancato del duro lavoro che hai fatto. Newt Gingrich"

E il principio dell’esagerazione, invece, che cos’è? Che cosa significa esagerare? Esagerare significa capovolgere completamente il proprio comportamento, arrivando all’estremo opposto. Ti inquieta questa cosa? Ti preoccupa? Può darsi, è inquietante spingersi all’estremo opposto, ci credo. Soprattutto se da sempre si sta in una posizione e ci si è abituati. Ma spesso è necessario, se si vogliono raggiungere i propri obiettivi. E può fare un sacco di bene alla salute.

Che cosa significa esagerare, nella pratica, e spingersi all’estremo opposto? Mettiamo che tu sia una persona timida e taciturna abituata a tenere gli occhi bassi per non incontrare lo sguardo di estranei e anche di persone che conosci bene. Ebbene, se vuoi vincere la timidezza e raggiungere gli obiettivi che la timidezza ti impedisce di raggiungere, devi esagerare e diventare sfacciata: guardare in faccia tutti, magari insistendo con il tuo sguardo, cercando di mettere i tuoi occhi negli occhi di tutti quelli che incontri (mammissima, che paura!).

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Lo puoi fare a gradi (a piccoli passi: comincia con una persona che non ti è totalmente estranea, per esempio), l’importante è che tu lo faccia in modo esagerato (cioè che i tuoi occhi glieli cacci davvero nei suoi occhi) e costante. In questo modo non solo raggiungi i tuoi obiettivi, ma davvero cresci come persona e come donna e acquisisci sicurezza, portando la tua autostima alle stelle.

Spesso scrivo articoli dedicati a un tema specifico: l’essere stronza, il cinismo, il selezionare le persone che si frequentano, la gentilezza. Ovviamente questi articoli prendono in esame un aspetto specifico del comportamento delle persone, della seduzione e dei rapporti tra uomini e donne. E lo fanno perché con quell’articolo io mi pongo degli obiettivi ben precisi di comunicazione. Sviscero l’argomento e lo considero da più possibili punti di vista.Insisto, spingo, dò tutte le possibili versioni del perché e del per come.

Immancabilmente c’è almeno un genio ai petali di rosa, senza obiettivi chiari e che che non si è preso ovviamente per niente la briga di capire del perché scrivo quello che scrivo e inquietato da quel che legge, che pensa vada a scombussolare le sue certezze pseudo granitiche e inibite sulla vita, e, dicevo, il genio, solo preoccupato di difendere le sue poche instabili certezze, si sente in dovere di intervenire nei commenti in modo insensato (non capita solo sul mio blog, eh, capita un po’ dapperttutto, il mondo è pieno di geni ai petali di rosa terrorizzati da un’opinione che non sia la fotocopia di un altro milione di opinioni).

Ad esempio dico di selezionare le persone che si frequentano? Interviene la rosa ai petali di genio che dice che sì, va bene, ma non bisogna esagerare, perché un suo amico è tanto esigente che alla fine non esce più di casa e non frequenta più nessuno (esempio di un commento vero). Dico che in coppia bisogna usare la gentilezza? Ariecco un altro genio che dice che sì, la gentilezza è importante, ma se lui ti picchia, come fai a essere gentile?

Ora, i geni ci vengono a dire che nella vita la virtù sta nel mezzo. Ma va?! Grazie geni per l’illuminazione! E certo io sono d’accordo che la virtù è nel mezzo: non puoi mica passare la tua vita a guardare gli altri negli occhi come se volessi catturargli l’anima, giusto? Non sarebbe utile per il raggiungimento dei tuoi obiettivi, tutt’altro. Più che nel mezzo, io credo che la virtù sia nell’essere multiformi, nell’avere a disposizione molti strumenti e nel sapere come e quando usarli. Il fatto è che quando sei a un estremo, cioè quando i tuoi pensieri, le tue abitudini e i tuoi comportamenti ti hanno collocato saldamente su un estremo dal quale non ti viene naturale spostarti, per porti a metà, devi spingerti fino all’estremo opposto. La via di mezzo la raggiungi mirando ed esercitandoti all’esagerazione fino al limite che va nella direzione opposta.

E sai perché insisto sul tema dell’esagerazione? Perché le donne che soffrono per amore, quelle che amano troppo, quelle che infilano una storia sbagliata dopo l’altra, hanno come tratti comuni comportamenti estremi che sono maledettamente distruttivi: una esageratamente bassa concezione di sé, un esagerato istinto al sacrificio e allo zerbinaggio, una esagerata tendenza alla bisognosità e alla dipendenza  e molti altri atteggiamenti autopunitivi, tutti esagerati. Per cui diventa fondamentale applicare il principio dell’esagerazione, per catapultare la propria vita in nuovi comportamenti, costruttivi, produttivi, realizzativi e rivoluzionare, in positivo, il proprio modo di essere nel mondo e di affrontarlo.

Per facilitarti in un cambiamento produttivo e portatore di felicità ho realizzato dei percorsi ad hoc:

I 7 Pilastri dell’Attrazione.

è il primo passo verso la conoscenza di te e del tuo potenziale di attrazione.

Clicca qui per iniziare il tuo percorso de I 7 Pilastri dell’Attrazione adesso.

Come Sedurre un Uomo senza Stress

In questo percorso si spiegano i passi dell’attrazione “autentica”, quella attraverso la quale ti dài valore, smetti di essere bisognosa e rompiscatole e riesci davvero a realizzare una relazione appagante e duratura.

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152 Commenti

  1. Avatar di Hela

    Hela 10 anni fa (19 Maggio 2015 0:26)

    Sei grande Ilaria ? Grazie!!
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  2. Avatar di _Alessandra_

    _Alessandra_ 10 anni fa (19 Maggio 2015 10:37)

    Ma sono io la rosa ai petali di genio con l'amico rintanato in casa o c'è qualcun'altro che ha amici eremtici? Lo chiedo perché a me non sembra di aver scritto che non bisogna esagerare.
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  3. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (19 Maggio 2015 11:23)

    "Essere multiformi ed avere a disposizione molti strumenti e sapere come e quando usarli" e' la mia idea di persona intelligente,saggia ed equilibrata che sa condurre la propria vita al meglio per sé. Io sono sempre stata ad un estremo,mai nel giusto mezzo. Soprattutto sono all'estremo della timidezza che mi fa rimanere chiusa con gli altri e ripiegata su me stessa e all'estremo dello zerbinaggio con gli uomini. Il risultato è una persona ormai sola,sentimentalmente e socialmente. Negli anni ho perso anche le poche amicizie che avevo e ho difficoltà a crearne di nuove a causa della mia paura di mettermi in gioco. Non mi piaccio e non piaccio agli altri per la mia scarsa capacità di socializzare. Capisco perfettamente ciò che suggerisci,Ilaria, di spingerci al nostro estremo opposto ma sono veramente bloccata ed anche l' idea di provare a scuotermi mi suscita un' ansia fortissima. Sono profondamente infelice perché mi rendo conto di quale sia il mio problema ma non posso risolverlo. A volte vorrei non capire almeno non soffrirei tanto.
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  4. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (19 Maggio 2015 12:11)

    @ _Alessandara_ che cosa ti disturba tanto del fatto che il tuo amico è un eremita? Non può fare la vita che vuole?
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  5. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (19 Maggio 2015 12:12)

    @ Rossella: a un certo punto della vita dobbiamo deciderci e incominciare da qualche parte, che dici?
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  6. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (19 Maggio 2015 13:20)

    E' vero Ilaria e infatti ho provato a lasciarmi andare un po' e ad essere più socievole e più simpatica ma sono qualità che forse non ho poiché non mi riesce di esercitarle in modo naturale. Forse la mia non è solo un'abitudine ma una predisposizione innata. "E' carattere" come mi sono spesso sentita dire perciò e' una mia caratteristica naturale o sbaglio? Le possibilità per "allenarmi" alla socievolezza non mi sono mancate,scuola,sport,amiche nell'adolescenza e oltre però in me c'era sempre un'ombra che mi portava ad isolarmi. Forse anche io,come l' amico di Alessandra,sono un eremita però non mi sento bene in questa condizione. Da che parte inizio?
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  7. Avatar di Cassandra

    Cassandra 10 anni fa (19 Maggio 2015 14:01)

    @Rossella se ti fa stare male vuol dire che non è un'attitudine naturale. Secondo me quando un qualcosa di noi stessi ci fa sentire male con noi stesse allora io credo che questo sia chiaro segnale di dover cambiare direzione.
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  8. Avatar di valentina.maidiremai

    valentina.maidiremai 10 anni fa (19 Maggio 2015 15:47)

    che voglia di esagerare che mi sta venendo! bello l'esempio e voglio provarlo, spingere a fondo il pedale su qualcosa che vuoi superare ma nonostante i buoni propositi non riesci a fare il passo iniziale. e tentare di uscire dallo schema "io sono fatta così e non posso fare questo" GRAZIE E BUONA GIORNATA
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  9. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (19 Maggio 2015 16:02)

    @Cassandra:grazie per il tuo commento. Tante volte mi sono ripetuta di dover cambiare ma i miei comportamenti abituali emergono sempre. Ad esempio,essendo timida,ho sempre preferito ascoltare che parlare e tuttora quando mi trovo con altre persone mi viene proprio difficile esprimere ciò che penso. La rivoluzione per me ora sarebbe quella di parlare sentendomi libera di farlo e senza temere il giudizio altrui. Ma ,accidenti,mi tremano le gambe al solo pensiero. Tu,concretamente,quali passi hai fatto per iniziare a cambiare?
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  10. Avatar di Cassandra

    Cassandra 10 anni fa (19 Maggio 2015 17:38)

    @Rossella la prima cosa concreta che ho fatto è stata leggere! Cercare su internet le recensioni di libri afferenti la crescita personale e che credevo potessero fare al caso mio, perché magari trattavano questioni che ritenevo appartenermi, e iniziare ad applicare quanto apprendevo! Temi il giudizio degli altri scrivi, e questa cosa ti paralizza. Ad una video conferenza che Ilaria fece con l'autore del blog "efficacemente" fu toccata ad un certo punto la questione, e venne detto che spesso temiamo il giudizio degli altri perché siamo noi stessi a giudicarci in ciò su cui temiamo il giudizio! Un'altra cosa che ho cercato di fare è stata quella di imporre me stessa a me stessa. Imponiti, obbligati. Lo so che forse molti ti diranno che non devono esserci forzature, ma io non condivido, e parlo per esperienza. Detestavo essere in quel modo e mi sono obbligata a smetterla! E ti dirò, io ero una di quelle che per un periodo della sua vita è stata sempre nell'angolino in silenzio, che odiava essere al centro di una conversazione, e che diventava subito rossa appena qualcuno mi faceva qualche domanda in più. L'aspetto che tu tanto stai cercando di combattere secondo me con la giusta grinta, non ti richiederebbe nemmeno troppo tempo per essere smussato. Mi permetto di dirti anche un'altra cosa, non so se sia il tuo caso, però magari lo è quindi potrebbe tornarti utile forse. Io sono anche una persona che deve combattere sempre con il suo vuoto interiore. Quindi non appena le cose cambiano intorno a me, non avendo io ancora aquisito un equilibrio su ogni fronte, tendo ad abbattermi. Ora, la mia tristezza interiore oggi come oggi riguarda solo la sfera "sentimentale" e i miei "obiettivi mancati" da quel punto di vista, ma in passato, quando cercavo di sbloccarmi per essere meno timida, credevo di esserci riuscita, e poi magari le persone intorno a me la volta dopo che le vedevo mi ignoravano, ed allora sentivo dentro di me quel vuoto. Mi dicevo "mi sono impegnata" perché è successo?? Ecco, credimi se ti dico che molto lo fanno le nostre percezioni non realistiche! Gli altri semplicemente sono normali ma noi ingigantiamo e viviamo tutto come un rifiuto. Oggi ti dico che sebbene talvolta il meccanismo dentro di me si inneschi poi razionalizzo e dico "respira, guarda le cose in prospettiva, nessuno ti sta rifiutando o giudicando, sono solo persone diverse da te, con la loro vita e i loro comportamenti, che mai ruoteranno attorno a te, com'è giusto che sia, e come d'altronde fai tu". Non so se sono uscita fuori tema però spero davvero di averti potuto dare nel mio piccolo una mano! Io credo che già il fatto che tu voglia cambiare per migliorare, ti renda una grande donna! Ed hai tutta la mia stima!! Un grande in bocca al lupo ;)
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  11. Avatar di Mia

    Mia 10 anni fa (19 Maggio 2015 17:58)

    Ciao Rossella! Mi permetto di entrare a gamba tesa nel tuo scambio con Cassandra solo perchè, da timida, credo di capire quello che provi. La chiave, secondo me, sta nella definizione "comportamenti abituali". Da poco ho cominciato a vedere la timidezza come un'abitudine: di solito (almeno per me) emerge sempre nelle stesse situazioni, che poi sono quelle in cui vorrei essere meno timida possibile. Sento un disagio forte che mi blocca e mi limita in tutto, impedendomi di essere me stessa. Si tratta di situazioni in cui ho paura di qualcosa o qualcuno. Quando sono fuori da questi contesti, sono sorridente e più che socievole. Credo di aver appreso questo comportamento molto presto come difesa da qualcosa e da allora si ripropone. Già solo il fatto di considerare la timidezza come un'abitudine appresa e non come una parte costitutiva di quello che sono mi sta aiutando molto a ridimensionarne la portata. Sto facendo piccoli passi avanti e con meno sforzi di quanti pensavo fossero necessari. :) Comunque, è vero, non è sempre facile. A volte interrompere schemi e abitudini fa molta paura, ma se ci si muove in quella direzione, il più delle volte ci si accorge che l'ostacolo non è così grosso e spaventoso come sembra.
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  12. Avatar di Elizabeth

    Elizabeth 10 anni fa (19 Maggio 2015 19:28)

    Bravo Bob, stai facendo un bel percorso di crescita, non è facile rimettersi in discussione e risalire dal fondo. Oltretutto è davvero esilarante vedere il tentativo degli altri di sabotare il cambiamento. Le persone si attaccano alle loro piccole e falde certezze e criticano aspramente chi cerca di essere diverso. Vivete e lasciate vivere, non siamo tutti gemelli. Sola la morte ci livella come disse il grande Totò
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  13. Avatar di _Alessandra_

    _Alessandra_ 10 anni fa (19 Maggio 2015 23:00)

    @Ilaria: non mi disturba il fatto che sia eremita, ma il fatto che non si prenda le sue responsabilità, perché vive ancora con i genitori e non ha praticamente mai lavorato.
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  14. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (19 Maggio 2015 23:37)

    @Cassandra: Sei stata molto brava e coraggiosa a riuscire ad obbligare te stessa a smettere di essere in un determinato modo. Proverò a seguire il tuo metodo anche se mi ci vorrà tempo. Come te, anche io tendo a demoralizzarmi e vivo le cose che non vanno come un continuo rifiuto( non solo in campo sentimentale) e mi chiudo sempre di più. Ti ringrazio per gli utili consigli. @Mia: leggendo il tuo commento mi sono sentita più leggera perché, considerata da un altro punto di vista, la timidezza sembra più facile da affrontare. Se e' un'abitudine appresa,io l'ho appresa prestissimo e dovrei tornare molto indietro con la memoria per capire come quando e perché. Ma da sola non credo sia tanto facile. In ogni caso è stato utile leggere il tuo commento che insieme a quello di Cassandra mi ha fornito validi spunti. Grazie!
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  15. Avatar di Gea

    Gea 10 anni fa (20 Maggio 2015 7:59)

    @alessandra: che ti dispiaccia é normale, ma tu non puoi agire e reagire per lui. Ognuno é responsabile della propria vita.
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  16. Avatar di _Alessandra_

    _Alessandra_ 10 anni fa (20 Maggio 2015 11:52)

    @Gea e tutti: non ho mai pensato di agire o reagire per lui. Non ho mai neanche detto che non va bene che sia eremita. Che poi è eremita ma di visite ne riceve e pure tante. Son più le serate che passa a far baldoria a casa sua con gli amici (tra cui me) che quelle che passa da solo. Il mio commento a cui si rifersice Ilaria è questo: ""Far giocare la Strega Cattiva fuori casa e Biancaneve dentro". Sì, ma è pur sempre questione di equilibrio e di farlo in modo sano e non disfunzionale. Mi spiego: detta così a me viene in mente un mio carissimo ex amico che ha fatto di questo motto il suo ruolo principale. Vive praticamente recluso, ha pochissimi amici, è poco propenso a conoscere persone nuove, passa il tempo a lamentarsi del mondo esterno, a vittimizzarsi e a crogiolarsi nella convinzione di essere bersaglio di ingiustizie e quindi vive coccolandosi e viziandosi senza lavorare, passando le nottate a vivere come un adolescente un sabato pomeriggio piovoso. Quindi ok non essere troppo cattivi con sé stessi e volersi bene, ma occhio anche all'estremo opposto, che è altrettanto malsano!!!" Ho detto una cavolata? Può darsi, era una mia opinione e come tale è opinabile. Tuttavia quello che intendevo, magari mi son spiegata male, è che è bene prendersi cura di sé e vivere come meglio si crede, ma è altrettanto bene farlo in autonomia e indipendenza. Nel caso del mio amico, che ha quasi 40 anni, vive a casa dei genitori, si rifiuta di lavorare e fa serate 5 giorni a settimana..secondo me è una situazione un po' estrema. E con estrema intendo che lui rifiuta categoricamente di diventare adulto e responsabile e autonomo. Detto questo è liberissimo di fare ciò che più gli aggrada. Il mio commento sulla "biancaneve dentro" era riferito al fatto che con la scusa che lavorare è faticoso e richiede sacrifici, lui sacrifica la propria crescita e indipendenza pur di vivere come un adolescente. Gli ho sempre consigliato di fare l'opposto appunto, di uscire, vivere da solo, "esagerare" in senso opposto. Ma non perché è sbagliato fare l'"eremita". Ma perché farlo sfruttando la casa e i soldi dei genitori non è un modo sano. Quello voleva essere il senso del mio messaggio. Sarà, ma non ho gradito l'appellativo "genio ai petali di rosa" e il tono derisorio/sarcastico delle parole di Ilaria in quel passaggio del suo articolo. Comunque non scriverò più commenti sul blog così evito di porgere il fianco. Grazie a tutti per gli scambi, grazie Ilaria comunque per il tuo prezioso lavoro e la tua volontà di volerlo condividere gratuitamente, buona continuazione.
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  17. Avatar di Ele

    Ele 10 anni fa (20 Maggio 2015 12:58)

    Alessandra ma che t'importa? Fatti suoi! Non lo frequentare se non hai niente in comune o comunque da condividere con lui no?
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  18. Avatar di Gea

    Gea 10 anni fa (20 Maggio 2015 13:08)

    @ alessandra: sinceramente non capisco perché ti senti attaccata, né da chi. Riguardo al mio commento, ribadisco di essere d'accordo con te sul principio, ma ribadisco anche il fatto che il cambiamento di un'altra persona dipende da lei stessa. Possiamo dare i migliori consigli di questo mondo, ma, come dice il proverbio, "non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire". Se il tuo amico vuole continuare la bella vita di eremita festaiolo a scrocco dei suoi, tu avrai tutte le ragioni di questo mondo, ma lui farà come gli pare. Poi non so se la cosa convenga anche ai suoi, ma sono fatti loro (di lui e dei suoi genitori). A presto sul blog, se vorrai! :-)
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  19. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (20 Maggio 2015 13:32)

    _Alessandra_ : ti ringrazio per le tue testimonianze, per le tue precisazioni, per il fatto che difendi la tua posizione con tanto garbo e anche con sincerità, dicendo esplicitamente che hai percepito il mio tono come derisorio. Il mio tono voleva essere benevolmente scherzoso e certo provocatorio. Come quando cito le Biancaneve e le Cappuccetto Rosso e faccio riferimento alle lettrici che talvolta si comportano da Biancaneve e da Cappuccetto Rosso. E con "genio ai petali di rosa" intendevo riferirmi a chi usa un atteggiamento sempre mediato, sempre "pacifico", sempre da "compromesso costi quel che costi", spesso rischiando di non ottenere nessun risultato per sé e per gli altri. Da qui il termine "petali di rosa". Mi spiace se questo ti è risultato derisorio. Quanto al sarcastico, concordo, di sarcasmo ce n'era. Fa parte della provocazione. Ovviamente, come tutti, sei libera di esprimere le tue opionioni quanto e come vuoi qui e altrove, sempre nel rispetto degli altri (ma questa mi sembra una sottolineatura retorica e superflua nel nostro caso). Rileggendo i tuoi commenti, converrai con me che suonano in certo modo per lo meno "originali", rispetto agli obiettivi degli articoli e alla discussione in corso. Tu continui a parlare del tuo amico. Evidentemente il tuo amico ti sta molto a cuore. Nulla di male, per carità, è che gli interventi che hai fatto finora sul tuo amico paiono molto fuorvianti rispetto a quel di cui si parla qui e anche rispetto a una possibile utilità per te. Tra l'altro lo descrivi in modo strano: prima lo definisci "eremita", poi dici che è pieno di amici con i quali fa baldoria. E, soprattutto, ribadisci il concetto della "Strega Cattiva" e di "Biancaneve" al proposito di lui che non mi pare per nulla pertinente. Come, mi permetto di dire, a mo' di tiepido consiglio, che prendersela tanto a cuore per un amico che non ha intenzione di cambiare la propria vita è proprio il tipo di atteggiamento che qui, sul blog, stigmatizziamo in tutti i modi. Ecco, diciamo che la sensazione è perlomeno che tu stia andando fuori tema, probabilmente perché senti dentro di te l'urgenza di esternare e di risolvere questioni tue personali che non hai ancora trovato il modo di affrontare in altro modo. Dài, su, è davvero curioso un interessamento tanto appassionato per un amico che non ne vuol sentire... E hai ragione, capita a tutti di andare fuori tema e di "toppare" (a me capita quotidianamente e oggi per il fatto di essere stata troppo impulsiva, mi sono accorta di non aver risposto adeguatamente alla richiesta di aiuto di un'amica, ora sto pensando a come rimediare senza fare ulteriori pasticci), ed è bene ogni tanto metterci il doppio dell'attenzione, se no, come dici tu, si rischia di prestare il fianco, e questo non è bello.
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  20. Avatar di Ele

    Ele 10 anni fa (20 Maggio 2015 14:38)

    Ilaria io penso che Alessandra parlava di 2 amici dofferenti.L'ex amico che vive da eremita ed ha pochi amici e l'amico che ha 40 anni vive con i suoi e fa baldoria 5 sere su 7 con gli amici... Diciamo che Alessandra invece di pensare per se pensa per tutti questi amici, che poi tanto amici non sono, visto che viene in un blog a criticare le loro scelte... Questo è quello che ho capito io...Scusate l'intrusione...
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