Perché con le tue ferite sei più bella e più affascinante

In questo articolo parlerò del kintsugi, un’antichissima tecnica di riparazione giapponese che ci fa comprendere in modo pratico che sono proprio gli ostacoli che abbiamo superato, i traumi che abbiamo subito e i dolori che abbiamo sperimentato a renderci unici, migliori e anche più affascinanti.

Sono le cicatrici a renderci belli. A fare di noi persone migliori.

"Accada quel che accada anche il sole del giorno peggiore tramonta. Proverbio Giapponese"

Facciamo un passo alla volta, con calma.

Uno degli effetti collaterali più orribili delle delusioni, dei traumi e del dolore, in particolare di quello emotivo e ancor di più di quello sentimentale, è che ti fanno perdere la speranza nella vita e nel futuro, ti fanno perdere la fiducia in te stessa e soprattutto ti fanno perdere la lucidità mentale, il senso della prospettiva e della realtà in cui sei immersa e delle possibilità e opportunità che hai a disposizione.

Tanta roba e pesante, eh?

E’ stato proprio quando mi trovavo nel bel mezzo di un – lungo – momento difficile della mia vita, di quelli in cui perdi il riferimento più importante, cioè proprio la tua lucidità e il controllo sulle tue emozioni, che ho letto per la prima volta del kintsugi. E ne sono rimasta molto colpita.

Si trattava di un po’ di tempo fa.

Ma non mi sono di certo dimenticata di quel che ho vissuto e di quel che ho provato in quel momento.

Diciamo che io avevo bisogno di rimettermi insieme, ma allora non avevo nemmeno la colla e non avrei saputo dove trovarla, figurati l’oro o l’argento o la lacca giapponese.

Il termine kinstugi  (anche kintsukuroi) significa letteralmente “oro” (“kin”) e “riunire”, “riparare”, “ricongiunzione” (“tsugi”), cioè riparare, riunire, rimettere insieme con l’oro.

Certo, quando ti senti letteralmente “a pezzi”, quando nemmeno trovi i cocci di te stessa perché non solo l’intero si è rotto, ma i frammenti, alcuni piccolissimi, ma importanti, sembrano persi per sempre sul pavimento dell’esistenza a causa della caduta rovinosa e della frattura apparentemente irrimediabile, che te ne fai della metafora legata a un tecnica con la quale si può riparare qualsiasi oggetto, di valore o meno, che abbia subito rotture anche molto devastanti, impreziosendolo, rendendolo più bello e aumentando il suo valore?

Boh…

Però quel giorno sono rimasta tanto colpita che ho pensato che quello del kintsugi fosse un tema degno di essere approfondito, per molte buone ragioni.

E nello stesso tempo mi ripetevo che quello non era il momento e che comunque allora non poteva riguardarmi: tanto il kitsugi era affascinante, quanto io ero assolutamente incredula e sfiduciata che a me potesse accadere quel che accade a un vaso rotto dopo l’intervento di un artista del kintsugi.

Era enormemente interessante, sarebbe stato importante per me capirne il senso e allo stesso modo lo percepivo totalmente al di fuori della mia portata.

E con quel sentire  di sottofondo (la sfiducia, l’impotenza, la percezione della mancanza totale di ogni residua possibilità) impalpabile ma ben presente, ho sempre rimandato di occuparmene: per lunghissimo tempo ho creduto che il kintsugi, cioè il suo significato metaforico, tanto importante per la mia esistenza e per quella di molte altre persone, fossero temi ancora troppo lontani da me, cioè che io fossi ben lontano dal risultato finale che una “buona operazione” di kintsugi regala a un oggetto o a un’esistenza (per restare nella metafora).

Non solo: in quel brutto periodo avevo pensato che fosse un’idea bellissima, ma illusoria e impraticabile. Una delle tante “balle di fuffa filosofica/esistenziale” che ci vengono propinate in egual misura da Oriente e da Occidente.

Kintsugi: che cos’è?

Poi, dopo che molte cose sono successe, dopo che questo blog è nato e cresciuto, spesso ho ripensato al kintsugi come a un riferimento utile per il lavoro con le mie clienti e per i miei percorsi, per il blog.

E, si sa, non sempre poi pensieri e progetti prendono forma, perché sono tanti e si sovrappongono uno sull’altro :) .

Finché, qualche giorno fa, a commento dell’articolo Ti comporti anche tu come una reduce?, una lettrice, Lu, ha parlato dell’arte del kintsugi e altre lettrici hanno condiviso la meraviglia e l’apprezzamento per il significato filosofico ed esistenziale di questa antica tecnica di riparazione giapponese.

E mi sono detta: “Oh, perbacco, ma com’è che non ho ancora parlato del kintsugi?”

kintsugiTi riporto paro paro il commento di Lu, che spiega bene cos’è il kintsugi e che significato ha per chi si sente tanto ferito dalla vita: “Ho letto di un’antica pratica giapponese, il kintsugi; quando un oggetto di ceramica si rompe, i giapponesi non lo buttano via, lo riparano, incollano i pezzi e riempiono le crepe con dell’oro. Impreziosiscono le ferite perché rendono l’oggetto più bello, unico. Una trama di preziosissime ferite. Un’opportunità nella sventura. Non possiamo sempre programmare quello che ci capita (e spesso è una fortuna), però possiamo imparare ad utilizzare in maniera sapiente quello che resta.”

"La vita è questa nulla è facile e niente è impossibile. G.Donadei"

Insomma, detto meno poeticamente, il kintsugi è l’arte di rimettere insieme i cocci, di ricostruire qualcosa non com’era esattamente (e come si fa?), ma di certo mantenendo la forma originaria e lasciando ben evidenti rotture e ferite che diventano a questo punto decorazioni e punti di forza dell’oggetto “riparato”.

Oggetto che a quel punto diventa autenticamente “unico”, dato che niente si rompe o può essere rotto in un modo uguale a qualcos’altro e niente quindi si ricostruisce allo stesso modo di qualcos’altro anche perché le vie per le quali ci si perde e poi ci si ritrova sono diverse per ciascuno.

In più quell’oggetto rotto e poi ricomposto diventa anche molto più prezioso, perché invece della colla, per metterne insieme i pezzi si usano oro o argento fuso o lacca mista a polvere d’oro.

Mica male il kintsugi, eh? Aggiungiamo che i punti di congiunzione, quelli in cui c’è stata la rottura, essendo stati riparati con materiali tanto preziosi e con grande meticolosità diventano anche i più forti perché la miscela usata per crearli è molto più resistente.

Stai pensando anche tu a qualche analogia con la vita delle persone?

"Il mondo spezza tutti quanti e poi molti sono forti nei punti spezzati. E. Hemimgway"

Se ci rifletti la teoria del kintsugi è piuttosto rivoluzionaria per il nostro modo di pensare, soprattutto nei tempi attuali: quello che è appena appena sbeccato si butta, non parliamo di quello che si rompe in mille pezzi.

E in realtà io sono convinta che qualcosa stia cambiando da questo punto di vista e so che molte appassionate di tecniche del riuso sanno a che cosa mi riferisco, vero?

Come ricostruirsi diventando migliori e più sicure

In questo momento probabilmente starai pensando qualcosa del genere: “Ma Ilaria ma che cosa stai dicendo?! Cosa interessa a me del kintsugi? Non sono mica una teiera, io! E poi oro e argento, e chi ce li ha? Io non riesco nemmeno ad alzarmi al mattino. Mi stai prendendo in giro per caso?”

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Certo che non ti sto prendendo in giro. Sto illustrandoti una prospettiva attraverso la quale puoi diventare il meglio del meglio di te stessa proprio dopo aver sperimentato le peggio cose ed essere al punto di sentirti uno straccetto, un vaso caduto a terra e ridotto in mille pezzi.

"Il perdono più difficile è quello che un uomo deve riuscire a trovare per se stesso. G.Faletti"

Come fai?

Ti propongo 6 passi che ti possono essere utili per essere un’artista dell’auto-kintsugi.

1) Dài il giusto peso al tuo dolore. Non sopravvalutarlo e non sottovalutarlo. Concediti un periodo per soffrire come non ci fosse un domani e come se la sofferenza fosse il tuo unico scopo di vita. (Peraltro ci sono molte persone che in questo sono bravissime.) Soffri, piangi, arrabbiati, autocommiserati. Poi, a un certo punto decidi che la te addolorata ti è venuta a noia e che hai pianto a sufficienza, anche per le prossime 5 vite.

Hai dato.

Ora decidi di rimetterti in sesto, anche se sulle prime sembra che tu non ne abbia voglia.

2) Immagina, ricorda, visualizza qual era la tua forma originaria prima che traumi e delusioni cocenti ti colpissero: quali erano i tuoi desideri di bambina prima che le svalutazioni di tuo padre – umilianti e invincibili – ti convincessero a puntare più basso o in un’altra direzione che alla fine si è rivelata disastrosa per te? Com’eri e cosa volevi prima che quell’orribile storia sbagliata e quell’uomo abusivo ti togliessero ogni energia e tutta la vitalità che ti ha sempre caratterizzato? Quali erano le tue ambizioni e le tue competenze prima che quello sfigatissimo capo incapace, inadeguato e raccomandato ti annullasse con un mobbing senza tregua?

Torna al “prima” del momento in cui ti hanno messa o ti sei messa nei guai.

Pensa bene a come eri, a che cosa volevi e a che cosa sentivi.

3) Crea una connessione tra quella che sei adesso e quella che eri prima.

Ok, sì, anche se sei a pezzi. Che tu ci creda o no i traumi e le sofferenze ti hanno cambiata, ma di certo non solo in peggio. La caduta e la frattura, i mille persi sparsi, ti stanno dando una visione sulla vita che, se fossi rimasta intatta, non avresti avuto. E poi nessuno che entra nella vita rimane intatto, di sicuro. Comprendi bene che cosa il dolore ti ha aggiunto (magari anche di “parzialmente” negativo: la comprensione della tua fragilità, la rabbia, l’aver imparato che non ci si deve fidare).

trasformazione

4) Unisci il “prima” e il “dopo” decidendo che cosa vuoi per te.

Ti faccio un esempio personale.

Un giorno, successivo a quel brutto periodo, diciamo dopo che avevo esaurito la fase 1, mentre stavo facendo cose in casa di davvero nessuna importanza ho pensato proprio: “Devo riunire i fili che si sono spezzati, come un elettricista che fa una riparazione. Riunirò i fili di me e della mia vita adesso, dopo quello che mi è accaduto con quelli di me allora, prima che tutto succedesse. Senza pensare che sia troppo tardi, di aver perso treni od occasioni. E devo partire dal piccolo, dal facile, sennò non mi metterò nelle condizione di riuscire e di stare bene.”

Mi sono fermata, ho pensato per qualche minuto: “Che cosa mi interessava allora, prima della caduta rovinosa? A che cosa tenevo davvero?” (E in un retro-pensiero mi dicevo: “Che sia piacevole e non impossibile, se no ti avvilisci e diventa tutto ancora peggio”).

Dopo pochi minuti l’illuminazione: l’inglese. Mi interessava l’inglese. Non mi piaceva, confesso, ma mi interessava saperlo. E invece, come altre molte cose importanti per me (anche molto più importanti), l’avevo abbandonato.

Mi sono organizzata da subito per riprendere in mano il mio inglese, con metodo e nel modo migliore (sui risultati al riguardo non garantisco, veh, ma questa non solo è tutta un’altra storia, ma c’entra poco).

Ho ripreso da dove avevo lasciato.

5) Usa i collanti preziosi giusti per te. Usa argento, oro e lacca mista a polvere d’oro.

Di che si tratta, fuor di metafora? Rimettere insieme i pezzi di una tazza che si è rotta richiede pazienza, attenzione, dedizione e tempo. Non aspettarti risultati immediati. Il fatto certo è che, una volta rimessa insieme la tua forma originaria (vedi punto 2) con collanti preziosi il risultato sarà una te che ti stupirà ogni giorno per la sua maestosità.

Ecco perché devi usare collanti preziosi.

Quali sono?

Il primo è decidere che non puoi accettare nulla che non sia il massimo e il meglio per te. Punta al massimo.

Il secondo (da mischiare con il primo per fare la colla) è che devi fare solo quello che ti fa stare bene. Emotivamente, fisicamente e anche dal punto di vista pratico (economico per esempio o in termini di ambienti e di persone che frequenti).

Il terzo è il dosare abilmente pazienza e compassione, comprensione umana per te e magari per gli altri: quei pezzi, quelle fratture devi conoscerle bene, non tanto analizzandole (l’analisi non funziona!) quanto conoscendole con la mente e con il cuore. Non puoi non saper distinguere il fondo della tazza dal manico, dài!

Credi che si può fare anche se non ci credi. Oppure fallo e basta anche se non ci credi.

Mi piacerebbe davvero che i commenti a questo articolo parlassero di storie personali e di esperienze vissute. Soprattutto mi piacerebbe leggere di che cosa hai scoperto nei cocci di te stessa, quali collanti stai usando e userai e che cosa le “linee di frattura” riempite d’oro hanno messo in luce di te, che prima non conoscevi.

 

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105 Commenti

  1. Avatar di Maria

    Maria 8 anni fa (2 Gennaio 2017 10:56)

    Grazie Ilaria per questo tema così profondo. E' meraviglioso iniziare l'anno con uno spunto per avere maggior fiducia in noi stessi e soprattutto per valorizzare e benedire il nostro passato, con tutto quello che ne è stato. L'immagine dell'oro mi da una grande forza di ricominciare buttandomi alle spalle il mio senso di inadeguatezza.
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  2. Avatar di paola

    paola 8 anni fa (1 Gennaio 2017 20:49)

    Ciao Ilaria, leggo con interesse i tuoi articoli e ti ringrazio del supporto e degli spunti di riflessione che mi dai. Sono in un , lungo, periodo di raccolta cocci. Vorrei chiederti : questa tecnica che descrivi secondo te e' efficace anche per alcune relazioni di coppia? Oppure entrambi devono essere cosi' motivati e sulla stessa lunghezza d' onda (ecc) che e' praticamente impossibile? Spero di essermi spiegata bene. Grazie
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 9:56)

      Ti sei spiegata bene e, ahimé, temevo questa domanda. E questa domanda mi apre un retroscena che credo di conoscere bene. La regola del "io ti salverò" non vale mai mai mai con nessuno nessuno nessuno. L'unica risposta è: occupati di te comincianco a persuaderti che tutto parte da te e che dedicarsi a un partner tanto più inadatto demotivato e disinteressato è solo distruttivo, è il male.
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    • Avatar di paola

      paola 8 anni fa (2 Gennaio 2017 11:00)

      Grazie Ilaria! Ti ho posto questa domanda per alcuni motivi importanti e mi serviva proprio la risposta che mi hai dato... sto raccogliendo i cocci ed e' un percorso lungo per me...Molto lungo soprattutto come tempistiche...a volte penso che non mi portera' a nulla, che x non adattarmi a contesti anche spiacevoli che non comprendo sto vivendo di sogni e mi sto privando di vita vera... altre volte penso che faccio del mio meglio, che il peggio deve esser passato e che non devo mollare... Ora mi concentrero' nel leggere il tuo ultimo articolo pensando a me...senza cadere in trappola. Auguri ad Ilaria ed a tutte le persone che leggono! Che sia per tutti un anno di crescita e anche di gioie!
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  3. Avatar di Cristina

    Cristina 8 anni fa (2 Gennaio 2017 11:08)

    Buon anno a tutti . Devo tornare a lavoro dopo 4 mesi di assenza . Sono ansiosa e depressa . Il posto dove lavoro lo frequento da più di 20 anni ed entrare li mi mette ansia , è un ambiente che non mi piace e negativo e stanno tutti male lì dentro . Questa è una cosa che non mi piace e so che dovrei cambiarla ma è difficile . So che per ricostruirmi dovrò fare questo . Da dove iniziare cara Ilaria ?
    Rispondi a Cristina Commenta l’articolo

  4. Avatar di Gianpaolo

    Gianpaolo 8 anni fa (2 Gennaio 2017 11:34)

    Ciao Ilaria come sempre tu sai mettere il ditino sulla piaga anche se sono un maschietto ma purtoppo non sono immune da tutto questo,come avrai già capito mi sto trovando in questa situazione,sto cercado di reagire cercando di frequentare nuove amicizie femminili,ma dentro di me non sento lo stesso intusiasmo,ma molte riserve e diffidenze,da persona sicuramente molto che esterna le sue emozioni liberamente,ora sono molto piu diffidente e sto cercando di proteggermi con dei scudi,sono cose che fanno male,spero di incontrare un'amica che riesca a farmi scacciare tutto questo e diventasse quel collante per un buon kintsugi per ora sto a vedere epiano piano ricominciare cia e grazie dei tuoi interventi: ma tu sei telepatica?centri sempre i momenti.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 11:45)

      Ciao Gianpaolo, grazie mille per il tuo commento. Come si sa io ho un debole per le donne, ma se un uomo scrive quello che hai scritto tu, va a finire che io rimango imbambolata :). Creati amicizie femminili, certo, ma che si tratti di vere amicizie e di relazioni autentiche, non farti usare. E soprattutto trova in te stesso la forza per uscire dai guai, per metterti al fianco di una donna e non appoggiandoti a lei. In ultimo, non so che cosa tu faccia nel lavoro e nel tempo libero e credo che possa essere una buona idea per te dedicarti al volontariato. Poche ore a settimana (un pomeriggio o mezzo pomeriggio) mettendo a disposizione di altri le tue energie e la tua tenerezza penso possano esserti molto utili. Un abbraccio affettuoso.
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  5. Avatar di ely

    ely 8 anni fa (2 Gennaio 2017 11:12)

    Cara Ilaria, è stato proprio durante il mio periodo "nero" che ti ho scoperta, per caso... Non ricordo cosa avevo digitato di preciso, ma era qualcosa che aveva a che fare con l'abbandono, il dolore, la colpa. Ero stata lasciata da quello che pensavo essere l'uomo della mia vita, con cui si parlava di andare a convivere... stravedevo per lui! Quando è finita ho pensato seriamente di morire. Avevo lasciato perdere tanti aspetti della mia vita, amicizie, passioni... non per volere suo eh, anzi, lui mi spronava a portarle avanti... ma io ero come concentrata solo su di lui, come se dalla mia storia con lui dipendesse tutto il mio benessere. Per cui mi sono ritrovata completamente sola e "senza senso", pezzi di vita ovunque e basta. Da allora ne sono successe di cose, e il rimettere insieme i cocci (anche attraverso la frequentazione con un uomo che si è comportato con me come io mi comportavo col mio ex, facendomi capire tante cose...) mi ha permesso di conoscere lati nuovi di me: c'è una parte di me che non pensa sia necessario chiedere sempre per favore, che non interpreta ogni gesto positivo ricevuto come un regalo immeritato... i cocci li sto ancora rimettendo insieme, credo sia un lavoro lungo e complesso! Ma è fondamentale per ricordarci chi siamo, e cercare di non dimenticarlo mai più. Ancora adesso, quando vedo le vite "perfette" e senza rotture di alcune persone che conosco, mi viene spontaneo fare paragoni... ma ora, a differenza di prima, capisco anche che non tutti sanno o vogliono mostrarli, questi cocci; non è facile affrontare sè stessi e il proprio vissuto, non è facile guardare in faccia i momenti di fragilità, le decisioni prese... io posso pensare solo a me stessa, in questo senso, rimanere focalizzata su quello che dev'essere il mio benessere... è dura fare i conti con la malinconia e l'insicurezza, quando saltano fuori, ma credo faccia parte di questo processo di "riparazione" che ci porta a nuova vita... Ti ringrazio, Ilaria, per il tuo accompagnarmi in questo percorso. Buon 2017 di tutto cuore!!
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  6. Avatar di BARBARA

    BARBARA 8 anni fa (2 Gennaio 2017 12:48)

    Salve Ilaria, poco tempo fa ho conosciuto un uomo. Premetto che di uomini non ne volevo nemmeno sentir parlare dopo una lunga delusione. Lui è sempre stato gentile con me. Mi è stato vicino nonostante io "scappavo". Dopo che è riuscito a sciogliermi un po' e ha abbattuto i miei muri mi dice "adesso io ho bisogno di tempo come io ho avuto pazienza con te". Sinceramente non capisco. Ho apprezzato il fatto che lui mi ha aspettato e rispettato i miei tempi. Ma adesso secondo Lei come mi dovrei comportare? Grazie in anticipo
    Rispondi a BARBARA Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 13:05)

      Cerchi uno che non faccia ricatti morali, che abbia una maturità di un filo superiore a quella di un bambino di 12 anni e che abbia voglia di costruire qualcosa e non di giocare. Lei adotti un comportamento altrettanto maturo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  7. Avatar di Cristina

    Cristina 8 anni fa (2 Gennaio 2017 13:02)

    Ho iniziato L anno con un po' di pensieri negativi . Ma è la verità quel posto non mi piace più mi fa star male . Troppi anni. Usuranti . Va beh cercherò di fare del mio meglio per stare bene e pensare più positivamente magari potrebbe essere come oro il pensare positivo . Visto che non mi hai risposto prima Ilaria ho pensato che magari devi modificare il mio modo di pensare . Avanti tutta e buon anno nuovo
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 14:19)

      Ciao Cristina, non so se quel "devi" che hai messo alla fine è un errore di battitura o è voluto. Credo la prima, cioè che tu intendessi dire "devo". Il verbo "dovere" non è uno dei più utili. Il tuo commento l'avevo visto e mi ero ripromessa di risponderti e siccome non sono una macchina a gettoni, ricevo una quantità di domande da molte fonti e soprattutto non sono tenuta a rispondere, stavo aspettando. Il tuo rimarcare la mia mancata immediata risposta, seppure con garbo e addirittura intravedendoci una buona intenzione, mette in rilievo un certo atteggiamento "normativo" nei confronti non solo degli altri ma anche di te stessa. Atteggiamento che se mantieni in questo modo di sicuro non ti aiuta. Per questo direi che le tue conclusioni sono quanto mai acute e appropriate: usa un modo di pensare positivo, concentrati su quello e avanti tutta. Le tue intuizioni e le tue buone intenzioni sono un ottimo punto di forza dal quale partire.Buon anno anche a te.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Cristina

      Cristina 8 anni fa (2 Gennaio 2017 15:44)

      Il "devi" è stato un errore di battitura . Lo so che le risposte ,di chiunque , non sono un obbligo . Cosa intendi per atteggiamento normativo ? Comunque grazie Ilaria dei tuoi articoli che mi sono serviti ad aprire un po' gli occhi , che alla mia età mi sento ancora ingenua e piena di sogni ..
      Rispondi a Cristina Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 17:15)

      Diciamo "rigido"? "Severo"?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Cristina

      Cristina 8 anni fa (2 Gennaio 2017 18:54)

      Severa ? Rigida ? forse Ilaria .. ma è la conseguenza di tutto quello che ho passato . Non sono più una ragazzina.. grazie per la risposta
      Rispondi a Cristina Commenta l’articolo

  8. Avatar di Bianca

    Bianca 8 anni fa (2 Gennaio 2017 19:26)

    Proprio in questo periodo sto raccogliendo i cocci... lo sto facendo da un mesetto circa. Conoscevo il kintsugi e lo trovo molto veritiero anche con le persone... e credo che certe esperienze e ferite ci rendano più belli.. ma, purtroppo, la cosa che alle volte mi dispiace è che la vera delusione, quando una persona se ne va vdalla mia vita, o che resta con un piede fuori e l'altro dentro con la scusa dell'amicizia, è la consapevolezza di non essere stata apprezzata e ad avere avuto la considerazione ed il valore che credevo e credo di meritare... soprattutto quando ti lasciano per un'altra. Nel caso in specie ha il piede ancora un pò dentro ma lo sto aiutando ad uscire totalmente evitando di cercarlo! anche perché se da un lato certe cose rotte si possono riparare e diventano più belle, nel caso di noi stessi, dall'altro certe cose rotte, quando riguarda un qualcosa che si era creato con l'unione di un'altra pesone, è impossibile da rimettere apposto e non c'è kintsugi che tenga! bisogna solo prenderne atto e voltare pagina. ciao Ilaria e buon anno :)
    Rispondi a Bianca Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 20:33)

      Buon anno.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 8 anni fa (2 Gennaio 2017 22:35)

      Bianca, lucidissima la tua distinzione tra i cocci delle proprie ferite che possono essere risanate, id i cocci di una relazione che sarebbe solo una minestra riscaldata insipida....quando si decide (per evitare di continuare a fustigarsi da soli) di prenderne atto -come tu concludi- allora quello è il momento in cui parte la ricostruzione...e buon anno a tutti!
      Rispondi a max Commenta l’articolo

  9. Avatar di Pincollo

    Pincollo 8 anni fa (3 Gennaio 2017 11:12)

    Ciao a tutti , vorrei fare un piccola provocazione .. ma se il vaso una volta rimesso insieme e imprezziosito dovesse rompersi nuovamente ? Questa è la mia esperienza di uomo, che con immensa fatica,ha costruito sulle macerie di un rapporto terminato con un tradimento una seconda vita.Una seconda vita fatta di interessi personali , obiettivi e prospettive di vita ,lavoro e viaggi . Affiancato da un'ottima compagna che ha permesso al meglio di me di venire fuori .La vita è imprevedibile però ,e dopo tanti anni di stima reciproca e fiducia scopro che la persona di cui mi fido mi sta tradendo con un altro uomo.Il vaso è di nuovo rotto. Questa sarà l'ennesima opportunità di cambiamento ,di miglioramento e di inpreziosimemto.Guardandomi allo specchio penso di non essere così male da dover fare un ulteriore salto di qualitá.La mia vita è soddisfacente e sono sereno .Mi reputo un uomo di ottimo valore e non voglio diventare il messia con tutti sti miglioramemti,ma devo fare i conti col mio vaso rotto.Qual è il punto di vista di un uomo come me oggi ? Che la vita è questa ,cioè che non siamo mai al sicuro. Bisogna accettare gli eventi negativi come opportunitá di miglioramento ma senza inseguire una stabilitá che in fondo non esiste. Esiste il presente ,lo stare bene ed essere sereni oggi. Costruire e fare progetti ma accettando il rischio tsunami. Sono le regole della vita in fondo. Un saluto a tutti
    Rispondi a Pincollo Commenta l’articolo

  10. Avatar di Michela

    Michela 8 anni fa (1 Gennaio 2017 22:55)

    Grazie Ilaria per questo articolo, sono contenta di averlo letto proprio oggi 1o gennaio 2017. Mi ha ispirato il titolo e sono contenta di essere andata fino in fondo perche casualmente e' un tema che al momento mi riguarda molto da vicino. A questo proposito vorrei condividere una storia molto personale che sto cercando di 'rivedere' alla luce del concetto di "risanamento con l'oro", e spero possa essere di interesse/ispirazione per qualcuno. Premetto, non ho avuto una vita facile e in particolare, ho avuto una vita sentimentale e affettiva piuttosto complicata e triste. Di fatto il motivo principale delle mie difficolta' e' sempre stato un rapporto difficile con i miei genitori, una relazione travagliata con mia madre (che soffre di depressione e eccessivo attaccamento a me) e un eccesso di attaccamento nei confronti di mio padre, unica figura che sentivo per me di sostegno. Fatta questa premessa, l'anno passato e' stato per me particolarmente provante. Sento e sentivo la mancanza di un compagno fisso che non sono ancora riuscita a trovare (ho 33 anni), ho sempre fatto scelte sbagliate con gli uomini e ultimamente sentivo forte il desiderio di un figlio, che vedevo pero abbastanza 'lontano' dato il fatto di non avere un compagno fisso. Incontro un ragazzo una sera di novembre, sento una forte attrazione fisica nei suoi confrotni anche se non pensavo potesse rivelarsi un buon compagno per me. Senza alcuna pretesa dopo una brevissima storia (di sesso), scopro di essere quasi incredibilmente rimasta incinta. Sono atterrita. Il desiderio di tenere il bambino e' fortissimo, ma altrettanto (o forse di piu) forte e' la consapevolezza riguardo alla realta dei fatti: 1. sono completamente sola (i miei vivono in un altro paese). 2. il padre del bambino non vuole saperne. 3. non ho sufficienti fondi per mantenere decentemente me e il bambino da sola, con il lavoro che faccio (ho una borsa di dottorato). Insomma. Sono dolori. La scelta piu' dolorosa che ho fatto e che mai faro' in vita mia. Decido di porre termine ad una gravidanza che non sentivo di essere in grado di portare avanti a queste condizioni, sento che un bambino merita piu di questo (e anche io). Circa due settimane dopo, ancora addolorata (e chissa' per quanto lo saro', ho scoppi di lacrime improvvisi quasi ogni giorno), vedo alcuni dei 'doni', se cosi si possono chiamare, che questa esperienza mi ha lasciato. Mentre prima ero sempre pronta quasi inconsapevolmente a mettermi in secondo luogo - io e i miei desideri - per gli altri, e per gli altri intendo: mia madre, mio padre, un uomo, qualche strettissima amica..... ora non posso piu farlo. Non ne ho piu la capacita neanche volendo! Non posso ignorare i miei bisogni, desideri, i miei sogni, i miei dolori, perche ogni volta che lo faccio, la ferita si riapre e mi ricorda che 'IO' vengo per prima, per me. Probabilmente un grande insegnamento che questo dolore mi ha lasciato. Ad maiora. Il dolore si affievolira grandemente, lo so, ma la cicatrice che mi lascia restera' sempre li a ricordarmi che la persona che conta davvero, la piu importante per me, sono io.
    Rispondi a Michela Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (2 Gennaio 2017 10:01)

      Ciao Michela, grazie per la tua testimonianza. So che l'esperienza che hai vissuto è molto forte e traumatica e mi limito a dire che ti sono vicina. Bene per le grandi scoperte che hai fatto su di te. E' essenziale avere cura di se stesse e non buttarsi via, per poi avere qualche possibilità di lasciare una traccia positiva di noi nel mondo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Maria Grazia

      Maria Grazia 8 anni fa (3 Gennaio 2017 15:31)

      ciao Michela, ti capisco, credimi anche se dolorosamente hai fatto la cosa giusta, So che non e' stato facile e ogni tanto ti sentirai triste e cattiva per la decisione presa, ma non avresti potuto fare oltremodo viste le premesse, Credimi queste decisioni ci aiutano ad essere piu' forti e a comprendere che dobbimo pensare a NOI stesse prime che agli altri, Te lo dice una che di anni ne ha 50 e che ha fatto il tuo stesso percorso, Certe volte ti metti da parte pensando che sia la cosa piu' giusta da fare , ma cosi annulli te stessa e per alcune persone molte volte NON ne vale la pena. Dobbiamo imparare a volerci piu' bene!!!!
      Rispondi a Maria Grazia Commenta l’articolo

  11. Avatar di Mononoke

    Mononoke 8 anni fa (3 Gennaio 2017 21:06)

    Bisogna allenarsi costantemente e con pazienza a puntare in alto, a cercare il meglio, sempre! Sono anni che lo faccio e ho continuato a farlo anche quando non vedevo risultati chiari e tangibili. Adesso posso dire che questa modalità mi è entrata dentro, è come un automatismo, cerco solo quello che mi fa stare bene e fuggo a gambe levate da situazioni o persone che so essere negative per me e il mio benessere. Solo oro e argento per le mie ferite. Grazie Ilaria per il lavoro di alto livello che porti avanti in questo blog.
    Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo

  12. Avatar di Roberta

    Roberta 8 anni fa (3 Gennaio 2017 13:42)

    Ho passato un periodo orrendo, sotto diversi punti di vista. Tutti i miei riferimenti sono stati spostati, non di moltissimo ma abbastanza perché io mi perdessi senza riuscire a ritrovarmi. Ho passato un mese a piangere, a pensare che davvero stavolta non ce l'avrei fatta. Poi un giorno ho detto basta, ho detto "certo che ce la faccio". E lo sto facendo con l'amore, amore per me stessa e amore per le cose che mi circondano, e la gratitudine per quello che ho e non riuscivo più a vedere. Ma soprattutto amore, amore, amore.
    Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 8 anni fa (4 Gennaio 2017 2:15)

      brava Roberta, a volte non ci rendiamo conto che i nostri problemi sono piccoli e superabili, rispetto a quelli di chi abbiamo attorno (e che magari affronta meglio di noi), e rendersene conto è uno degli spunti iniziali per smettere di piangersi addosso, ritrovare nuovo slancio e vedere le relazioni ed il prossimo con occhi diversi.
      Rispondi a max Commenta l’articolo

  13. Avatar di Mayra

    Mayra 8 anni fa (5 Gennaio 2017 11:53)

    Buon anno Ilaria e buon anno a tutti le utenti del tuo blog. Il tuo blog è per me come una sorgente dove attingere saggezza e solidarietà. Si, solidarietà. Quella delle donne per le donne. Sempre più rara nel mondo del lavoro ,affetti e amicizia. È questo un luogo sicuro dove confrontarsi e non sentirsi giudicate ma capite. Ho deciso di salire su quella bilancia che mi faceva paura e ora che conferma i miei timori di aver perso troppi chili e femminilità sono ancora più impaurita. Negli anni ho sempre combattuti l 'anoressia e molte volte c'è l ho fatta senza aiuti di medici e medicine . Ora non più . Sempre ricercata dagli uomini per l' aspetto fisico ,mai per quello che pensavo e desideravo . Una violenza fisica quando poco più che bambina mi affacciavo alla vita affettiva e poi a 17anni il primo figlio con un marito che tutto voleva tranne la mia serenità . Anni di dolore . Poi ho avuto la forza di uscirne e ho amato la mia libertà . Profumava di vita . Questo però non è bastato a farmi vivere in modo equilibrato le due storie che ho avuto dopo. L'ultima mi ha tolto tutta la fiducia che avevo di poter ricominciare. Era un amore gentile e mi sembrava di poter guardare negli occhi di nuovo un uomo che si potesse chiamare così . Però quell antico dolore non mi permetteva di lasciarmi andare completamente e col tempo "l'amore gentile" ha trovato spunti fuori dal nostro rapporto . Senza preavviso ,senza nessun segnale importante . Scopro e rimango annichilita . Crollo fisico e psicologico . Ma cerco di reagire e non riesco ad odiare un uomo che non avuto molto riguardo nei miei confronti . Abituata come sono a rispettare le scelte altrui ,mi metto da parte e soffro in silenzio per la fiducia assoluta che avevo nei suoi confronti . Dopo poco tempo ricomincerà a contattarmi ,io non ho mai risposto fino a quando un giorno gli rispondo di lasciarmi stare. Mi vuole rivedere perché ,dice ,io sono sempre nel suo cuore e che Ero io che non avevo mai tempo per lui. Ci rivediamo e mi dice di essere geloso e vorrebbe che l aspettassi sempre . Che l'amore con me ha tutto un altro sapore. Dovrei aspettare come Penelope . Dice proprio così . Lui intanto continua la sua relazione con la signora in questione . A Natale voleva stare con me (cosa che non ho accettato , ovviamente) a capodanno si fa foto e rende pubblica la sua relazione. Mi rendo conto di quanto possa far sorridere questa situazione ,credetemi mi sento l'ultima delle imbecilli. Sono stata una donna molto corteggiata ,ero molto carina... Ora sono l'ombra di me stessa ... Sebbene io sappia come non ci debba ridurre così male per nessuna persona al mondo ,stavolta non ho più strumenti che mi facciano credere in me stessa . Ti chiedo scusa,Ilaria . Scusa se ho approfittato del tuo spazio ... Ritengo i tuoi consigli preziosi ,ti spendi moltissimo per le donne . Sempre più affascinata da quello che scrivi ... Spero di riuscire a riprendere i miei chili e la mia dignità . Ho 49 anni ed è assurdo ,mi rendo conto ,perdere la salute per non essere stata amata . Vorrei farcela... Ti auguro il meglio ,sei un dono prezioso per tutte noi. Col cuore,buon anno ancora...
    Rispondi a Mayra Commenta l’articolo

  14. Avatar di Nicoletta

    Nicoletta 8 anni fa (5 Gennaio 2017 15:49)

    Un'arte che anch'io attuo sulle cose che rompo in casa ma non l'avevo mai vista sotto il profilo psicologico ,però! Anch'io ,allora, ho molte venature color oro , come tante donne di questo blog ! Io però , vorrei porgere una domanda che già sulla pagina Facebook di lapersonagiustaperte , una donna ha posto : " ma se si è sole e insoddisfatte ? " , anch'io sono sola e insoddisfatta ! So anche il motivo , che è non avere un compagno , ci ho lavorato , anche con aiuto ma quella piccola parte di tristezza per non avere nessuno mi perseguita ! Non so come togliermela di dosso ! Chiedo aiuto a voi, se qualcuna c'è riuscita !
    Rispondi a Nicoletta Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 8 anni fa (5 Gennaio 2017 21:33)

      Nicoletta, quella piccola parte di tristezza che dici, fa parte dell' attesa del nuovo, non è una cosa negativa, ma forse un qualcosa che permette di selezionare e desiderare ciò che è più vicino possibile al tuo ideale d'amore...la tristezza è anestetizzare i propri bisogni e fare gli allegroni tutto il giorno...l'importante è stare in ascolto di se stessi, dei propri buonumori o malumori, possibilmente che prevalgano comunque i primi..
      Rispondi a max Commenta l’articolo

  15. Avatar di Allegra

    Allegra 8 anni fa (6 Gennaio 2017 0:03)

    Cara ilaria, care tutte. Tutta la vita probabilmente la stiamo passando cocci a terra. Capiterà spesso di doverci raccogliere, capiterà ancora più spesso applicarsi a ricostruire ciò che siamo. Il giorno in cui diventeremo (se permettete) più oro che ceramica, immagino proprio che non ci sarà più niente da rompere. Pertanto, lasciatevi arricchire da qualunque cosa vi giunga alle mani, positiva e negativa, non lasciatevi dire come dovete elaborare le cose attorno a voi (ad esempio i vostri gusti e/o le vostre idee in generale), accettate qualsiasi cosa la vostra mente vi suggerisca per buona, come il gusto del pistacchio o l'amore per il color ambra. Abbiate cura di ascoltare le persone, ma abbiate anche il buon senso di decidere come ricostruirvi; l'importante è che il risultato finale sappia di voi. Buon 2017, Allegra.
    Rispondi a Allegra Commenta l’articolo

  16. Avatar di Elena

    Elena 8 anni fa (2 Gennaio 2017 20:26)

    Ciao a tutte e buonasera Ilaria. Un bell'articolo, che fa molto riflettere, proprio in un momento in cui cerco di evitare il confronto con me stessa. Ricordo di aver sentito fare una riflessione ad un raduno di giovani basato proprio sul racconto della tecnica del kintsugi e che mi era rimasta molto impressa. Guardandomi dentro, anche se ho solo 21 anni, credo di poter vedere, finalmente, una sistemazione per i miei cocci, che pian piano si stanno ricollocando. Credo che tanti dei problemi con me stessa e nelle relazioni con gli altri derivino dalla morte di mia madre, avvenuta quando ero ancora bambina: fino a pochi anni fa, non avevo idea di che impatto avesse avuto questo fatto nella mia vita, sono sempre stata un piccolo soldatino che cercava di dare meno problemi possibili, come cerco tutt'ora di fare; credevo che tutto fosse passato in poco tempo, non la pensavo più se non quando veniva rievocata. Ma mi sono effettivamente accorta di che grande vuoto sentivo dentro solo due anni fa: una notte mi sono detta che lei non ci sarebbe mai più stata, e ho finalmente realizzato e avuto l'opportunità di chiudere almeno un po' un conto, una crepa, con gli anni passati. Una zia a cui ero (e sono, malgrado tutto) molto legata avrebbe potuto essere una seconda mamma per me e mio fratello, lo è stata in parte, ma ha anche distrutto ad entrambi l'autostima ed insinuato un vero e proprio terrore di lei in alcuni frangenti, dando regole senza averne alcun diritto e contraddicendosi lei stessa in più casi. Entrambi avevamo paura di riferire le cose che ci venivano dette a mio padre, che ne è con dolore venuto a conoscenza solo anni più tardi. Tutt'ora, inconsciamente, ho dei momenti in cui vivo letteralmente immersa in un'ansia immotivata, che mi è rimasta come lascito dall'adolescenza, quando incerta entravo in casa e non sapevo che cosa lei ed i suoi sbalzi d'umore mi avrebbero riservato. Ho passato tanti anni a sentirmi una nullità, una ragazza incapace, a cercare l'approvazione dei compagni di classe che spesso invece non cercavano nemmeno di comprendermi. Sono arrivata persino vicina al suicidio, perché a 17 anni mi dicevo che non sarei mai stata in grado di realizzare le mie aspirazioni. Questi periodi bui sono diventati molto più frequenti, soprattutto nell'ultimo anno: esco da poco, o forse ancora ci sono parzialmente dentro, da una di queste "nebbie". Settimane orrende, in cui non vedo una via d'uscita, mi attardo a letto senza avere la forza di alzarmi, andare a lezione, studiare, in preda a pianti violenti, crisi d'ansia, pensieri suicidi. Ho anche pensato di chiedere aiuto ad uno specialista, perché mi sembra di non farcela da sola: ne ho parlato solo con una nonna, senza cui non so cosa avrei fatto fin'ora. Avevo instaurato con un ragazzo un legame che almeno per me era forte, non è sfociato in una relazione: mi sentivo finalmente compresa fino in fondo, con le mie stranezze, i miei periodi grigi, invece ho solo capito di aver incontrato una persona che non riconosce la sua sensibilità e nasconde le sue emozioni, senza capire il tesoro che ha dentro. Pretende di sapere cosa serve agli altri, ma non sa che dovrebbe essere lui, per primo, a smettere di voler male a se stesso e a salvarsi, perché nessuno può farlo per lui. So che il mio commento può sembrare un grande piangersi addosso, ma credete, non è così! So di non essere l'unica a provare sensazioni simili, e ho tanta voglia di lottare contro tutto questo. So che donna sono e voglio essere, mi impegno con tutte le mie forze per sorridere alle mie giornate e riconoscere tutta la bellezza, gli amici, i legami, le cose che ho intorno. So che sono, a mio modo, molto fortunata, continuerò a lavorare su me stessa: non voglio che la mia mente mi sconfigga, né che la mia vita risulti ai miei occhi una serie di insuccessi! Ho raggiunto tanti traguardi, mi sforzo di guardarli con orgoglio, di smetterla di volermi male perché credo di non fare abbastanza. So che ce la posso fare, perché ho le forze per farlo, e di certo non mollerò!
    Rispondi a Elena Commenta l’articolo

    • Avatar di ely

      ely 8 anni fa (3 Gennaio 2017 11:00)

      Ciao Elena, leggendo il tuo commento mi sono ritrovata in tante cose... quella sensazione di entrare nel "tunnel nero" è forse una delle peggiori in assoluto. Sembra di non aver modo di uscirne, di non sapere come fare... ma non bisogna mai mollare. E soprattutto non dobbiamo sentirci sempre un fallimento ambulante. A volte facciamo il meglio che possiamo con quello che abbiamo, a volte sbagliamo e non c'è nessuno ad aiutarci a ritrovare la direzione giusta per noi. Ma possiamo ricostruirci, se abbiamo il coraggio di guardarci dentro e anche di prendere atto delle nostre peculiarità, nessuno ci può fermare... Ti auguro (come lo auguro a me stessa) di brillare sempre di più, penso tu abbia un gran cuore e una forte sensibilità perciò ti auguro davvero il meglio!!
      Rispondi a ely Commenta l’articolo

    • Avatar di Elena

      Elena 8 anni fa (3 Gennaio 2017 13:53)

      Grazie ely, auguro il meglio anche a te. Essere persone sensibili a volte pare una condanna, ma sono felice di esserlo perché se c'è una cosa che amo di me stessa è la capacità di vedere la bellezza anche dove un altro proprio non la cercherebbe, anche in un minimo particolare. Grazie dei tuoi incoraggiamenti, basta fare un passo alla volta, accettare questi alti e bassi e apprezzare tutti i momenti in cui possiamo sentirci delle persone migliori di quel che crediamo. Anche se spesso è difficile crederlo, sei di sicuro una presenza preziosa per molte persone! Buon anno.
      Rispondi a Elena Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 8 anni fa (4 Gennaio 2017 2:33)

      mi ha colpito il tuo racconto (anche perché una mia ex fidanzata ebbe una infanzia simile) se grazie alla tua giovane età, al tuo kinsugi, già a 21 anni vedi e percepisci la bellezza delle cose, dei giorni, delle persone, sei e sarai una donna con "le ovaie"..fai tesoro di tutto e goditi il bello della vita..buona fortuna (anche a ely)
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    • Avatar di Elena

      Elena 8 anni fa (4 Gennaio 2017 10:26)

      Grazie max, il tuo è un bellissimo augurio ed un grande incoraggiamento!
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    • Avatar di ely

      ely 8 anni fa (6 Gennaio 2017 14:23)

      Grazie Max! "fare tesoro di tutto"... ottimo consiglio :) grazie!!
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    • Avatar di ely

      ely 8 anni fa (6 Gennaio 2017 14:19)

      Elena, leggere queste parole oggi mi aiuta tanto! Oggi è un giorno "basso"... ma non ci si ferma :) meglio seguire il tuo consiglio, accettare il momento e proseguire! Un abbraccio e buon weekend!!
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  17. Avatar di Elisabetta

    Elisabetta 8 anni fa (7 Gennaio 2017 21:41)

    Bellissimo articolo.... mi ritrovo con la situazione che sto vivendo adesso. Dopo un divorzio traumatico con cocci che sono schizzati dappertutto, ho faticosamente rimesso insieme il tutto domandandomi ogni giorno se lo stessi facendo nel modo giusto. Dopo due anni di questo lavoro, ho ri- incontrato un uomo - che conosco da anni- che sta percorrendo con una pazienza infinita ogni frattura riparata della mia vita. Quelle che io pensavo essere le mie debolezze e fragilità da nascondere, sono diventate invece punti di forza miei e di connessione tra noi. Io, reduce, indurita da ciò che ho vissuto in passato, con fiducia pari a zero nel futuro, forse non ho fatto un lavoro così malvagio con i mille cocci della mia anima.
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  18. Avatar di Lu

    Lu 8 anni fa (8 Gennaio 2017 15:59)

    Il mio collante è fatto di gentilezza. Al momento non so cos’altro metterci. Cerco di essere gentile con la mia persona. Almeno ci provo. Nella mia storia c’è un uomo sbagliato. Tra i cocci ci sono una forte sfiducia verso i maschietti, un’autostima un po’ ammaccata e una maggiore vulnerabilità; ma ci sono anche un forte desiderio di indipendenza, un forte desiderio di rivincita, la voglia di imparare a contare su di me, sempre e per davvero, la voglia di godermi tutta la libertà e la solitudine di cui dispongo, il desiderio di mettermi alla prova, di imparare, di migliorarmi, il desiderio, d’ora in poi, di barattare l’oro con l’oro e non l’oro con il pattume (perché spesso di questo si tratta).
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  19. Avatar di eni

    eni 8 anni fa (9 Gennaio 2017 15:29)

    Molto bello questo articolo Ilaria. Mi ha fatto pensare a tutte le volte in cui miei conoscenti si sono sorpresi della persona che sono ora (sia caratterialmente, che fisicamente). Del mio miglioramento in positivo. Io so che e' successo grazie a tutte le brutte cose che mi sono successe negli ultimi anni. Non le auguro a nessuno, ma mi hanno forgiato e forse reso piu' forte...certamente piu' sicura di me stessa.
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  20. Avatar di Dani

    Dani 8 anni fa (9 Gennaio 2017 16:33)

    Cara Ilaria, anche questo articolo colpisce nel segno. Mentre prima mi sentivo inadeguata e insicura a causa delle sofferenze, delle delusioni e delle molte ferite che mi porto dietro, da qualche tempo inizio a pensare che proprio queste ultime possano diventare uno dei miei punti di forza. Sono cambiata in meglio con il tempo, nel senso che sono e sto diventando più consapevole di me e di che cosa realmente desidero per la vita. Chiedo a te, Ilaria, e a voi lettori del blog un consiglio sul da farsi in questo momento: qualche settimana fa mi ha ricontattata, dopo anni di silenzio, un mio ex tramite LinkedIn. Lui a suo tempo non fu corretto con me, pertanto lo lasciai nonostante le sue insistenze e la mia profonda delusione e sofferenza per avergli dato fiducia. Il mio dubbio è il seguente: lui ha il mio vecchio numero, che ho cambiato tempo fa, e ha espresso il desiderio di risentirmi chiedendomi il mio nuovo numero. Aggiungo che, non vivendo nella stessa città, avevo saputo da un amico che lui si fosse sposato qualche anno fa con la sua ex fidanzata (dopo un po' di tempo dalla fine della nostra frequentazione). Ora ho il sentore che tra di loro sia finita o che siano in crisi, in quanto avevano un'attività professionale insieme e ora ho saputo che non lavorano più insieme. Come devo comportarmi? Da una parte vorrei proprio ignorarlo, ma dall'altra vorrei che mi ricontattasse per "togliermi qualche sassolino" e vendicarmi in qualche modo. So che in questo momento probabilmente sono funzionale alle sue esigenze; vorrei però chiudere con il passato e trattarlo come merita, dimostrandogli che sono cambiata e che non sono più la ragazza ingenua che lui ha conosciuto. Non so che cosa mi convenga fare.... Grazie per gli eventuali consigli che vorrete indicarmi. Un abbraccio!
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