Nel precedente articolo dedicato all’innamorarsi e alla orrenda paura di “non riuscire a innamorarsi mai più nella vita”, paura che pervade molte donne (e anche molti uomini) di tutte le età, avevamo ben chiarito – senti un po’ la scoperta – che l’innamoramento è uno stato di grazia e di eccitazione tanto potente e rivitalizzante che si vorrebbe essere innamorati per sempre, tutti i giorni e ogni minuto e ogni secondo di ogni ora e di ogni giorno. Per l’eternità e anche di più. (Che noia però, se ci si ferma a pensare).
"Non so se ho più paura di innamorarmi ancora o mai più. Da Tumblr"
Allora, ecco, pensiamoci, è un po’ come se l’innamorarsi e l’innamoramento fossero la via breve non solo alla felicità, ma anche all’estasi perenne. Mica poco, eh. Forse. Magari. Chissà. Pensare che la via alla felicità, da adulti, sia il perenne stato di innamoramento per un’altra persona è un po’ come pensare che la via alla felicità, da bambini, sia quella del Paese dei Balocchi, dei giochi e dei giocattoli, un mondo e una vita dove ci si diverte sempre e si gioca di continuo e non si va mai a scuola. Si fa sempre qualcosa di “bello” e di “divertente” e non si fa mai niente di “brutto” e di “noioso”. E, magari e soprattutto, non si viene mai contraddetti.
Insomma, l’innamoramento e l’innamorarsi vengono desiderati e sognati come un permanente stato alterato di coscienza o come un permanente distacco dalla realtà delle cose. Una panacea di tutti i mali terreni, il vero e unico sollievo alla fatica della vita e dell’esistere e all’aggressività e ostilità del mondo là fuori. E questa “immagine” fantastica (e anche fantasiosa) dell’amore, dell’innamoramento e dell’innamorarsi è condivisa da uomini e da donne. E spesso non fa per niente bene. Attenzione, attenzione, ecco qui qualcosa di importante su cui riflettere. Non è che spesso si rischia di sopravvalutare l’amore, l’innamoramento e l’innamorarsi a discapito di tutto il resto che c’è e ci potrebbe essere nella nostra vita? Solo per paura di affrontare “tutto il resto”?
Innamorarsi: ma che roba è, davvero?
Ma oggi, guarda un po’, non voglio parlare di questo, ma di qualcosa di analogo e anche di diverso riguardo l’innamorarsi. Nell’articolo precedente sull’innamorarsi (quello sul “caso numero 1”, che abbiamo appena citato), ho spiegato alcune ragioni per le quali a un certo punto della propria vita o del proprio percorso sentimentale si può essere colti dalla paura di non sperimentare più lo stato di grazia dell’innamorarsi e dell’innamoramento e spiegavo anche come il modo che ciascuno ha di sperimentare l’innamoramento sia legato anche alla propria crescita e maturazione personale.
O, anche, – considera un po’ il paradosso – , la paura di non innamorarsi più può nascere dalla consapevolezza della paura di innamorarsi ancora (e di soffrire per amore). Va beh, se ti interessa approfondire gli argomenti che ho appena citato, semplicemente vai a leggerti o a rileggerti l’articolo in questione, senza pensarci troppo. Poi torna qui. Oppure finisci di leggere qui e poi vai a leggere là. Fai come ti pare.
"Innamorarsi è come avere due nuovi occhi con i quali vedere un mondo bello. Shonda"
Allora, riepiloghiamo: innamorarsi è uno stato di grazia che riempie di un’eccitazione fantastica. Ma, udite-udite, c’è un bel rischio dietro all’eccitazione dell’innamorarsi ed è un rischio che le “donne che amano troppo” o quelle che si definiscono, come si usa oggi, “dipendenti emotive” conoscono fin troppo bene: il rischio di innamorarsi degli uomini sbagliati, delle storie sbagliate, delle relazioni sbagliate. Cioè innamorarsi non come stato di grazia ma di disgrazia.
Innamorarsi in modo distruttivo e non vitale. E’ un po’ come prendere il peggio e solo il peggio dell’innamorarsi, cioè solo la parte che dà eccitazione (e l’eccitazione non è sempre e comunque positiva, anzi), è come prendere solo l’ossessione e non l’amore, è come prendere solo l’avere la mente perennemente occupata dall’idea fissa per una persona, ma la vita completamente vuota del suo amore. Bruttissimo.
Il fatto è che chi vive l’innamoramento e l’innamorarsi in questo modo distruttivo non si rende conto che sta solo facendo del male a se stessa. E, masochisticamente, sguazza in quell’innamorarsi che è ossessivo ed è eccitante in quanto solo distruttivo. Un modo di innamorarsi distruttivo, dato che fa scambiare la distruttività con la vitalità. Il che è proprio orrendamente mortale. Niente di meno, altroché.
Innamorarsi: c’è un modo giusto e un modo sbagliato?
Di recente ho fatto una sessione di coaching che era una “prima” sessione con una mia cliente. Ed è stata una sessione che mi ha colpito molto, dato che si parlava proprio dell’innamorarsi. Ma in modo particolare. La signora mi racconta la sua storia.
Si tratta di una persona di grande successo professionale. Lavora per una multinazionale, ricopre un posto di responsabilità nell’ambito finanziario, viaggia molto e ha anche una certa notorietà e visibilità nell’ambiente in cui lavora. E’ una donna con una certa mania della perfezione (un po’ come quel genere di signore di cui abbiamo parlato nell’articolo dedicato all’uomo perfetto), parla con grande proprietà di linguaggio ed è molto ben educata. Ha anche un’apparenza esteriore di un certo snobismo e un’attitudine di “superiorità”, che cela l’insicurezza di un pulcino bagnato quando si trova sulla Milano-Torino alle 18 di un martedì di ottobre.
Peccato, che, oltre ad avere la sua bella attitudine di “superiorità” a mo’ di scudo protettivo, il nostro pulcino bagnato, ne prenda di santa ragione e ne abbia sempre solo prese di santa ragione dagli uomini, almeno in senso metaforico (prenderle di santa ragione, in senso metaforico vuol dire subire “violenza psicologica”, alla faccia dell’innamorarsi e giusto per essere chiare), come neanche l’ultima delle Cappuccetto Rosso che si sono perse nel bosco e hanno incontrato il lupo ma non il cacciatore.
E di tutto ciò, Pulcino Bagnato, ha pochissima consapevolezza. In realtà ha solo una grande preoccupazione che la tormenta. Grande preoccupazione che si trasforma in angoscia. Angoscia e preoccupazione delle quali parleremo tra poco. Porta pazienza. Tanto avrai capito che stiamo parlando di tutto quello che riguarda l’innamorarsi…
Ok. Di recente Pulcino Bagnato ha avuto una “storia” che, guarda un po’, l’ha fatta molto soffrire, con un uomo molto affascinante (ah ah ah…), colto, preparato e di successo (di nuovo: ah ah ah…), non sposato (urca!), ma con un’altra fidanzata (anvedi un po’ i casi della vita, quante donne vanno a innamorarsi degli stronzi vigliacchi…).
Un personaggio che ha tirato scema la nostra fino allo spasimo, accampando sempre la scusa di essere confuso, tormentato e di non voler far soffrire la fidanzata numero 1 (quale sensibilità, il nostro essere colto, preparato e di successo, eh?! Lo diresti mai?). Un uomo che non ha avuto e non ha un briciolo (dicesi un briciolo) di rispetto verso la nostra signora perfettina, l’ha umiliata in tutti i modi possibili e immaginabili, senza dubbi ed esitazioni. Svalutando perfino il suo eclatante e incontestabile successo professionale. Ma lei, come da copione, si è bevuta tutto, in nome dell’amore e della fiducia cieca nel mito dell’innamorarsi.
La nostra Signora Perfettina che accetta solo di stare con e di innamorarsi di uomini colti e di successo ha nel suo curriculum sentimentale un divorzio. Va beh, diremo noi, tutte insieme in coro: “E che c’entra? Chi se ne frega?”. Giusto, giustissimo. Un divorzio, qui, dalle nostre parti, è un fatto della vita che può accadere (spesso un successo, un risultato positivo, lo sappiamo bene) e, proprio qui, dalle nostre parti, sappiamo che di certo un divorzio è anche un’esperienza pochissimo gradevole che dovrebbe essere riposta con cura nel cassetto del “D’ora in avanti ci starò più attenta e mi proteggerò”. Va bene, prendiamo nota.
Poi nella storia personale del nostro Pulcino Bagnato Che Si Nasconde dietro la Perfezione ci sono una serie di “fidanzamenti” sbagliati, di storie sbagliate con uomini sbagliati, tra cui, eclatante, quella con un uomo del quale lei era, guarda un po’ innamoratissima, innamorata di una devozione totale, di una fiducia inscanfibile, di un attaccamento indissolubile. A proposito del senso giusto o sbagliato dell’innamorarsi.
Il fatto è che quest’uomo mai si è concesso in modo sufficiente da consentire a lei di vivere con lui un rapporto di coppia in senso vero e proprio e, in più, questo è davvero impressionante, per lungo tempo le ha fatto credere di avere una orribile malattia incurabile. Nel senso che quest’uomo raccontava (arrichendo i racconti di dettagli specifici) di dover fare o aver fatto questo o quest’altro esame clinico, di aver ricevuta questa e quest’altra diagnosi, di dover sottoporsi a questa e a quest’altra terapia etc etc.
Non solo: nella sua crudele finzione, il nostro malato raccontaballe si è disperato con la nostra amica chiedendo il suo sostegno e il suo appoggio e ha portato lei alla disperazione. E chi non si dispererebbe nel veder soffrire la persona amata e nel pensare che si sta avvicinando consapevolmente alla fine della sua vita terrena? Roba da matti.
Infatti tutte queste erano bugie belle e buone. Anzi molto brutte e cattive. Perverse. Sadiche. Brutalmente manipolatorie. Immorali. Vergognose.
Innamorarsi e morale della storia
Quel che più mi ha colpito di tutta la vicenda che ti ho raccontato è che il nostro tenero Pulcino Bagnato aveva come massima preoccupazione non quella di cambiare schemi di comportamento e convinzioni personali sull’innamorarsi e sul suo modo di amare. La sua grande preoccupazione è: “Dopo tutto quello che ho sofferto, ora ho paura di non innamorarmi più! Non posso vivere con questo pensiero!”.
"In una vera storia d’amore, ci si innamora infinite volte. Ninastarita"
Ora, se questo è l’innamorarsi, ben venga il non innamorarsi più. Non è una battuta, non è una provocazione. E’ la semplice constatazione che se si smette davvero di innamorarsi in questo modo e di queste persone e secondo questi schemi, una nuova fase della propria vita sta per iniziare, nuove infinite e migliori possibilità si stanno per aprire. Davvero.
Non si incontrano uomini sbagliati sempre e solo per “caso” o per “sfortuna”. Non si sperimentano storie sbagliate solo perché si è state vittime di manipolazione e di raggiri o di seduttori seriali. Innamorarsi delle persone e delle storie sbagliate non è una questione di destino.
Si sperimentano pessime esperienze anche e soprattutto perché si affronta la vita con un atteggiamento mentale non utile, non produttivo. Un atteggiamento mentale che non è protettivo riguardo se stesse e la propria vita. Un atteggiamento mentale che rischia di confondere odio e amore, vita e morte, creatività e distruttitività.
E’ da sé e dalla propria consapevolezza che bisogna partire per ottenere ciò che si vuole, anche e soprattutto quando si sono vissute esperienze negative.
Perché partendo dalla consapevolezza di sé si può costruire e soprattutto ricostruire, anche quando tutto sembra perduto. Ecco perché il mio lavoro di coaching individuale con le persone è incentrato sulla consapevolezza di sé e così pure i miei percorsi, I 7 Pilastri dell’Attrazione, che ti permette di capire i tuoi bisogni per costruire la relazione che vuoi e che ti fa stare bene e Come Sedurre un Uomo senza Stress né per Te né per Lui, che davvero ti sostiene nell’affrontare la seduzione con tutti gli strumenti che ti servono, non come un Pulcino Bagnato ma come una donna davvero sicura di sé e di quello che desidera.
mare 9 anni fa (27 Settembre 2015 11:24)
Tina 9 anni fa (27 Settembre 2015 12:13)
Secondo me anche avendo consapevolezza e autocoscienza e autoconoscenza è molto facile inciampare in uomini un po' stronzi.... ed anche in donne un po' stronze....Ciccino1936 9 anni fa (27 Settembre 2015 12:35)
Fabiola 9 anni fa (27 Settembre 2015 13:55)
Nico 9 anni fa (27 Settembre 2015 14:37)
Silvia 9 anni fa (27 Settembre 2015 17:10)
bianca 9 anni fa (27 Settembre 2015 18:11)
Gea 9 anni fa (27 Settembre 2015 17:46)
Gnuni 9 anni fa (27 Settembre 2015 20:09)
bianca 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:21)
helen 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:40)
Mary 9 anni fa (27 Settembre 2015 21:12)
Lory 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:00)
helen 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:13)
helen 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:04)
Ilaria Cardani 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:09)
@Helen, forse se non vivesse questa contraddizione non ne scriverebbe, che dici? I toni e i modi sono importanti, lo faccio presente ancora una volta.helen 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:23)
boh ho scritto "sei una contraddizione" , ho dato del deficiente all'altro, non certo a lei.Ilaria Cardani 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:25)
helen 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:51)
OkMERAVIGLIA 9 anni fa (27 Settembre 2015 22:54)
Denise 9 anni fa (28 Settembre 2015 9:19)
cinzia 9 anni fa (28 Settembre 2015 9:28)
bianca 9 anni fa (27 Settembre 2015 20:21)
A me è stato detto che penso troppo e che non vivohelen 9 anni fa (27 Settembre 2015 20:56)
Certo bisogna che ti insegni qualcuno come si vive visto che sei una povera deficiente. Seconda in classifica degli orrori.Gea 9 anni fa (27 Settembre 2015 21:15)
bianca 9 anni fa (28 Settembre 2015 7:44)
Gea hai centrato il puno, bravissima.Gea 9 anni fa (28 Settembre 2015 9:56)
Poi ci sono quelli che te lo dicono apertamente: "Non fare la preziosa!". Al che bisognerebbe rispondere: "Ma non faccio la preziosa... Io SONO preziosa!" :-)cinzia 9 anni fa (28 Settembre 2015 9:29)
mi è scappata una g di troppo ad intelligenti :-)Gea 9 anni fa (28 Settembre 2015 9:59)
Visto che ti riferivi a pseudointelligenti, la doppia G ci sta benissimo! :-DBea 9 anni fa (28 Settembre 2015 10:40)
Denise 9 anni fa (28 Settembre 2015 9:22)
Monichina 9 anni fa (28 Settembre 2015 11:06)
Gold 9 anni fa (28 Settembre 2015 11:39)
Gold 9 anni fa (28 Settembre 2015 11:45)
Gnuni 9 anni fa (28 Settembre 2015 12:23)
Gnuni 9 anni fa (28 Settembre 2015 12:30)
Monichina 9 anni fa (28 Settembre 2015 11:20)
minou 9 anni fa (28 Settembre 2015 12:51)